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Credere o non credere

Domanda: Una persona religiosa può studiare la saggezza della Kabbalah? In altre parole: possono un mussulmano, un cristiano, o un buddista diventare kabbalisti?

Risposta: Non è una questione di fede. Ciò che importa è che un individuo che ha sentito dire qualcosa, che ha letto qualcosa, oppure che ha ricevuto in qualche modo un’informazione, la accetta come un credo, ossia la usa come se fosse un dato di fatto. In tal caso è chiamato un credente.

La Kabbalah non è una fede. È una scienza che ricerca un qualcosa che non è possibile ottenere per una persona comune. Tuttavia ogni persona può raggiungere e scoprire nuovi spazi e nuove forme. Questo al giorno d’oggi viene persino discusso in fisica.

La Kabbalah conferma che ci sono materie, energie, spazi e volumi che noi non possiamo percepire. Esiste il movimento al di sopra di quel che conosciamo, al di sopra della luce e del tempo ed al di là del tempo e dello spazio.

Sembra che la scienza inizi a discutere di questo anche se gli esseri umani non riescono a percepirlo tramite i propri sensi. Lo immaginano solo teoricamente. Tuttavia, la saggezza della Kabbalah ci aiuta a sviluppare degli organi sensoriali dentro di noi che ci permetteranno di percepire e sentire luoghi che vanno oltre il tempo, la materia o le dimensioni e di esistere dentro di essi. Questi spazi sono considerati spirituali.

Domanda: Devo crederle?

Risposta: Non devi credermi quando ti dico che ciò esiste, così come non devi credere agli studiosi di fisica che ci dicono che la luce sparisce, che ci sono stelle nane bianche e rosse, altri universi oltre al nostro e così via.

Tu non devi credere a loro o a me. Tutto dipende dal fatto che tu desideri conseguire tutto questo per te stesso e che ritenga che questo sia importante per te. Se è importante per te, allora sei invitato a viaggiare verso un “altro” mondo. Se non ha importanza per te, allora puoi rimanere in questo mondo. Buona fortuna!

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman”, 20/03/2018

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Non un branco, ma un gruppo

Domanda da Facebook: Il tuo consiglio è di distinguersi da tutti gli altri. È molto difficile. Stare “nel mucchio” rende tutto più facile. Forse si tratta di un branco ma si prende cura di me, altrimenti sarei solo.

Risposta: Credo che ognuno di noi si debba distinguere per il fatto che aiuta tutti e si sente responsabile per tutti. Non nasconderti dietro di loro, ma guidali, spingili in avanti, tienili tra le tue braccia.

Quando ogni membro “del branco” sente questa responsabilità, allora appare la qualità della garanzia reciproca e in essa viene rivelato il governo superiore.

Tu senti i tuoi amici, vedi che sono uguali a te. Anche questo è un “branco”, il gruppo, ma già al prossimo livello.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 1/05/2018

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Domanda: Qual è la ragione per cui le persone non evolute in termini spirituali si sentono confuse all’inizio del loro cammino?

Risposta: I kabbalisti non creano confusione.. Spiegano con assoluta precisione cosa sia la saggezza della Kabbalah e come una persona la debba studiare.

Domanda: Nella visione della Kabbalah come viene rappresentata la perfezione di questo mondo? Cosa vedete voi che noi non vediamo?

Risposta: Io vedo il significato di tutti gli avvenimenti, come comportarsi in maniera corretta, ed inoltre il risultato di tutto questo, anche se non si materializza in questo mondo.

Domanda: Qual è l’origine spirituale della crisi economica che dura da molti anni? Siamo pervasi dalla sensazione che il male ci controlli… Come si relaziona un kabbalista nei confronti di questa situazione?

Risposta: Il kabbalista ritiene che tutto ciò derivi dall’energia che il Creatore esercita su di lui per cui si impegna ad affrontare le difficoltà e a raggiungere contemporaneamente un proprio obiettivo spirituale.

Domanda: La tua consapevolezza di mondo superiore permane 24 ore al giorno?

Risposta: In linea di principio si, e più precisamente concerne ambedue i mondi.

Domanda: Nella scelta della nostra professione o nel cambiare lavoro, noi siamo influenzati dalla crescita dell’ego o dall’influsso della Luce?

Risposta: Tutto è determinato dalla Luce che agisce e influenza ogni persona. Nulla è casuale in questo mondo. Ma un individuo che si impegna nello studio della saggezza della Kabbalah cerca un lavoro che gli permetta di mantenersi e contemporaneamente di avere il tempo per studiare.

Domanda: Se il destino è influenzato dal Creatore che cosa è la fortuna? Si tratta di un “errore” nel programma o una ricompensa per la “giusta” connessione?

Risposta: Il concetto di fortuna è reale, ma è possibile che arrivi dall’alto nel cammino dell’ascesa spirituale. L’intento è quello della crescita spirituale non di vincere alla lotteria.

Domanda: E’ giusto dire che siamo tutti degli esuli in questo mondo?

Risposta: Si, è scritto che noi siamo in esilio. L’esilio può continuare per migliaia di anni, attraverso tanti cicli vitali e fino a che non si raggiunga il mondo superiore pur rimanendo in questo mondo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 7/01/2018

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E’ tutto un sogno…..oppure no?

Domanda in Facebook: Quindi noi non esistiamo e tutto è solo un sogno? Inclusi anche i campi di concentramento?

Risposta: Certo, quando vedremo la vera immagine del mondo eterno permeato di perfezione e amore, capiremo che, come è scritto nei Salmi: “Quando l’Eterno fece ritornare i prigionieri di Sion, ci sembrava di sognare.” In altre parole, ci troviamo in isolamento, in disconnessione rispetto alla realtà.

Tutto ciò che percepiamo prima di quello stato, cioé le nostre vite di oggi, tutto ciò che abbiamo attraversato e che ancora attraverseremo, è disegnato attraverso le nostre proprietà corrotte. E se non le correggeremo, allora molti prolemi difficili, siano essi guerre o altri disastri, ci attendono più avanti.

Ma, d’altra parte, possiamo correggere ciò che è dentro di noi ed attraversare i prossimi stati in maniera positiva.

In generale, noi “prepariamo” il nostro futuro; attraverso le nostre proprietà, siano esse non corrette o già corrette. Esse dovrebbero manifestare se stesse contro lo sfondo della luce bianca, che è assoluto amore e dazione. Se non ci avvicineremo a questo volontariamente, allora saremo guidati da un percorso circolare di sofferenza.

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Dalla trasmissione di KabTV, “Le Notizie con Michael Laitman”, 13/02/2018

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Esiste la punizione nella Kabbalah?

Domanda: Esiste la punizione nella Kabbalah?

Risposta: Nella Kabbalah, a differenza del nostro mondo, tutti i problemi devono essere risolti nella linea di mezzo. Il tumore purulento deve essere aperto e trattato fino a quando non diventa un organismo normale e sano.

Domanda: Ma nel nostro mondo abbiamo ancora tribunali, prigioni, ecc., come mai?

Risposta: Loro non risolvono nulla. Vediamo come la prigione non aiuti affatto. Le persone sono isolate dalla società. Qual è il senso? Non è una correzione. Una prigione dovrebbe rappresentare il sistema di correzione della persona. Non dovrebbe funzionare sotto forma di punizione.

Nota: Baal HaSulam scrisse che la punizione è un rimprovero della società.

Il mio commento: Sì, ma solo se la società è pronta a trattare un trasgressore in modo che egli si sentirà un emarginato. Allora questa diverrebbe davvero la sua correzione.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 17/12/2017

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Domanda: Esistono degli oggetti nella creazione in relazione ai quali il Creatore smette di agire e che non hanno quindi alcuna possibilità di conoscerLo?

Risposta: Ogni persona ha la possibilità di raggiungere il Creatore. Esistono degli oggetti solo ai livelli della natura inanimata, vegetale e animale che non sono preparati a fare questo.

Domanda: Se il Creatore è responsabile della mia corruzione, perché un Creatore buono e benefattore mi costringe a svilupparmi attraverso il male quando Lui mi dà sensazioni di sofferenza?

Risposta: Questo è necessario per darti modo di trascendere il male che è stato creato inizialmente in te e raggiungere il bene assoluto.

Domanda: Tu dici che l’amore vuol dire prendersi cura degli altri più che di me stesso. Come dovrei prendermi cura di me stesso per mantenere l’equilibrio? Dopo tutto, il principio dell’amore nella Kabbalah non è quello che io devo amare me stesso, gli altri e il Creatore allo stesso modo?

Risposta: Potrei dire che amo me stesso ed è per questo che voglio tirarmi fuori dalla schiavitù verso l’ego e ottenere una piena somiglianza con il Creatore. In linea di principio, questo è davvero un grande amore per se stessi. Ma allo stesso tempo, io sopprimo il mio egoismo con tutte le mie forze.

Domanda: Un kabbalista comprende come il Creatore agisce attraverso di lui o sente solo l’azione del Creatore?

Risposta: Un kabbalista sente le azioni del Creatore, e attraverso questa sensazione lo comprende. La sensazione viene prima e poi arriva la comprensione.

Domanda: Vale la pena imparare i principi della Kabbalah a memoria in ebraico? O è sufficiente conoscerli in italiano?

Risposta: In italiano è possibile, ma è preferibile conoscerli in ebraico in modo che sia chiaro da dove provengono e specificamente perché sono stati chiamati così perché la lingua ebraica deriva dalla Kabbalah.

Domanda: Cosa è successo a una persona che ha sentito gli amici e il loro stato spirituale, ha ascoltato i loro pensieri, e poi tutto si blocca? Dove è andato tutto questo? Dopotutto, nulla scompare. Il vaso si è espanso?

Risposta: Certamente. L’egoismo è cresciuto e tutto ciò che esisteva prima, tutto ciò che la collegava ai suoi amici, è scomparso nel crescente egoismo. Ma deve andare avanti perché ora raggiungerà la sensazione degli amici su una scala più ampia.

Domanda: Se io non sono il Creatore, come posso essere completamente come lui? Smetterei di essere una creatura?

Risposta: No. E’ specificamente in questo che tu sei completamente come il Creatore così diventi una creatura. Quindi, una persona che assomiglia al Creatore è chiamata “Adamo”, dalla parola “Adameh“, simile al Creatore. Questo è il modo in cui venne chiamato il primo kabbalista che divenne simile al Creatore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 19/11/2017

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Domanda: Qual è il pensiero della Kabbalah riguardo alla giustizia sociale e all’uguaglianza? Oppure questi sono argomenti al livello dell’ego, storielle vecchie di migliaia di anni per menti ristrette ed ignoranti?

Risposta: Naturalmente in una società egoista non può esistere nessun tipo di giustizia. La Kabbalah insegna qualcosa di diverso. Quando siamo assieme, aiutandoci gli uni con gli altri, scopriamo la forza generale della dazione e dell’amore dentro di noi, il che ci porta alla “Giusta Società”. Mentre siamo in questo stato, tutto quello che è necessario viene distribuito a ciascuna persona in modo ottimale: per i bambini, le persone anziane, gli adulti, le donne, gli uomini e così via.

Domanda: La Kabbalah può fornirci un concetto di unificazione sovranazionale degli stati?

Risposta: No. La Kabbalah non fornisce questo genere di concetti! Ha un unico fine: attirare le energie superiori per “aggiustarci”, connetterci e creare un’unica umanità. La cosa principale è essere influenzati dalla forza superiore.

Domanda: La decina è una forma ottimale simile alla struttura della spiritualità, una soluzione a tutte le problematiche familiari, economiche, politiche o serve solo per lo sviluppo spirituale?

Risposta: In fondo, un domani, la decina sarà anche un mezzo per risolvere i problemi dell’umanità visto che è un sistema entro il quale la natura dell’inanimato, vegetale, animato ed umano è inclusa.

Domanda: Chi è “il prossimo”?

Risposta: Il prossimo è qualcuno che ha il tuo stesso fine.

Domanda: In quale momento storico il Neo-Fascismo crescerà in una nuova formazione?

Risposta: Questo potrebbe accadere attraverso grandi sofferenze e guerre nucleari e la Kabbalah continua a mettere in guardia l’umanità a questo proposito. Ma è possibile prevenirle sin dall’inizio se la gente inizierà a richiamare la Luce superiore per la propria correzione.

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Dalla Lezione di Kabbalah in lingua russa del’8/10/2017

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Domanda: Che tipo di ruolo svolge l’immaginazione nella saggezza della Kabbalah? Qual è il suo posto in generale nell’albero delle Sefirot e più in particolare, su uno qualsiasi dei suoi livelli?

Risposta: L’immaginazione ci aiuta solo nel processo di conseguimento; non esiste in maniera indipendente.

Domanda: Secondo quale schema dovremmo focalizzare l’importanza di qualcosa dentro di noi, in modo che questa importanza non rimanga nascosta fino al mondo dell’infinito, così da non uscire dal gruppo, rimanendo in un contesto spirituale, per non diventare dipendenti dalle manifestazioni esterne del gruppo, come i corpi fisici?

Risposta: E possibile farlo solo con l’aiuto del supporto reciproco, cioè dell’Arvut (la garanzia reciproca)!

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La differenza fra Kabbalah e religione

Domanda da Facebook: Nel corso della sua storia, l’umanità ha creato molte religioni e credenze. Qual è la differenza fra la saggezza della Kabbalah e le altre religioni?

Risposta: L’umanità ha creato diverse credenze fino ad oggi. In che cosa crede una persona? In una forza superiore. Il dollaro, la ricchezza, il potere, anche questi sono una forza superiore. Non le chiamiamo religioni perché non le vogliamo chiamare così. Ma cosa adoriamo di più? La ricchezza o la vera forza superiore?

L’umanità crea costantemente nuove religioni: monete, robot e altri poteri grandiosi che, in qualche modo, aiutano una persona a migliorare il proprio stato.

In fondo a cosa serve il Creatore? A migliorare il mio stato in questo mondo e sperare nel mondo futuro. Cosa c’è di certo in questo, nessuno lo sa. Potremmo portarci appresso la ricchezza come credevano i faraoni, o al contrario, lasciare tutto e arrivare là a mani vuote, ma con un’anima pronta; tutte queste filosofie, naturalmente, non sono confermate da nulla, ma esistono.

La Kabbalah si differenzia dalle religioni, dalle credenze e da tutte le possibili missioni umane, con l’innalzamento di una persona al di sopra della propria natura, della natura di questo mondo, al di sopra dell’egoismo, così un individuo si può preparare in anticipo per lo stato che noi immaginiamo esista dopo la morte.

Proviamo ad immaginare: il nostro corpo muore. Nella Kabbalah il corpo è sinonimo di egoismo. Esso vuole soddisfare se stesso in continuazione. Non è solo un corpo fisico, una massa biologica, ma il mio ego, il desiderio di ricchezza, fama, conoscenza, famiglia, sesso, cibo, riposo e divertimento in tutto ciò che esiste. Naturalmente anche il mio ego muore insieme al corpo fisico.

Noi non crediamo, come il Faraone, che sia necessario portarci riserve di cibo, concubine, soldati, ecc., nel mondo futuro. Ovvero, l’egoismo muore e una persona parte per una meta imprecisata a mani vuote, o come si dice, nudo e puro.

La Kabbalah consente ad una persona che vive in questo mondo di sperimentare lo stato nel quale si troverà quando verrà separata dal proprio “io” egoistico, cioè dal corpo, proprio come se morisse, per far morire il proprio ego.

Allora la persona si sente libera, si alza letteralmente in volo, senza gravità. Essa scopre il prossimo stato al di sopra dello stato egoistico, che viene chiamato vita, non nel desiderio, ma vita nella fede; vita non nel ricevimento, ma “vita nella dazione”.

In questo modo si sviluppa una nuova percezione della realtà, completamente diversa: la realtà non consiste dell’essere capace di inghiottire ora, divorare e assorbire in me, ma nell’uscire fuori da me stesso e, al contrario, continuare a percepire tutto, a vedere il più ampiamente possibile e dare quando è possibile. Cioè, una percezione diversa, un movimento diverso, un paradigma completamente diverso.

Dona alla persona una percezione della realtà illimitata. Quale? Quella che esiste. A cosa assomiglia? Non lo sappiamo, ma è quella non usurpata dal nostro egoismo, non schiacciata in esso come in un tritacarne, come quando maciniamo in noi tutte le informazioni che riceviamo senza esserne consapevoli.

Cioè, quello che percepisco proprio in questo momento, dopo che tutto quello che mi circonda è entrato nel mio ego e viene macinato lì e mi viene elargito come una specie di farcitura: questo mondo ed io.

E’ quello che deriva dal mio ego. E io lo voglio ottenere senza che cambi attraverso il mio ego, per vedere il mondo com’è realmente. Per ottenere questo devo annullare il mio ego. Questo è ciò che la Kabbalah mi insegna.

Di conseguenza, ci convinciamo che l’egoismo è il nostro nemico, un villano che distorce e sfigura tutta l’immagine del mondo, che noi viviamo in esso come se avessimo ingerito delle droghe, esistiamo in questo mondo fantasma e completamente illusorio e che per questo viene chiamato mondo fittizio; la saggezza della Kabbalah ci dà l’opportunità di innalzarci al di sopra di questo. Cioè, l’opportunità di uccidere il nostro ego, innalzarci al di sopra di esso e percepire con le nostre sensazioni non falsate quello che esiste nella realtà.

E scopriamo che dietro al nostro egoismo c’è una forza superiore, l’unica forza chiamata Creatore. Iniziamo a raggiungerlo e tutto diventa chiaro: è chiaro per che cosa viviamo, perché ha creato tutto in questo modo e perché dobbiamo arrivare alla rivelazione del Creatore attraverso così tanti problemi, attraverso secoli di uno sviluppo egoistico disgustoso. Iniziamo a capire tutto, ad apprezzare e a non condannare, al contrario, a giustificare.

Tutto questo si raggiunge con la saggezza della Kabbalah. Perciò, non ha niente a che fare con la religione, incluso il giudaismo. Naturalmente oggi anche i credenti e ancora di più i non credenti capiscono che la religione odierna è lontana dalla verità.

E’ la Kabbalah che viene chiamata Torah della Verità (Torat Emet), e non l’approccio usuale. Sono le istruzioni vere per la nascita della persona spirituale, per la rivelazione del Creatore, per comprendere quello è stato scritto realmente nella Torah.

Dunque, la gente è delusa dalla religione. Questa delusione è apparsa tanti anni fa. Non c’è altro modo per scoprire la verità. E ora questa verità viene rivelata con la saggezza della Kabbalah, attraverso le sue fonti genuine.

Domanda: Perché la saggezza della Kabbalah viene rivelata solo ora?

Risposta: L’umanità si è sviluppata per migliaia di anni. Era stato predetto dalla saggezza della Kabbalah tanto tempo fa che la fine del XX° secolo sarebbe stato il tempo della transizione ad un nuovo stadio, un nuovo livello per raggiungere il Creatore.

Nel principio, tutto ciò per cui lottiamo in realtà, qualsiasi cosa, soldi, potere, conoscenza, tutti i vari piaceri, significa che stiamo scavando dentro di noi per trovare qualcosa di veramente meritevole. E ciò che è meritevole è chiamato il Creatore.

Qualsiasi cosa facciano le persone, essere religiose, ogni tipo di culto, scienze, ecc., scoprono il fallimento dei loro sforzi e ricerche. Alla fine tutto questo le conduce alla Kabbalah. Perciò, oggi tutta la gente di qualsiasi livello umano, con conoscenze e aspirazioni diverse, incomincia in qualche modo a cambiare le proprie percezioni, anche se non ne è consapevole.

Dunque, la nostra organizzazione ha pianificato questo traguardo: rivelare la saggezza della Kabbalah, cioè la conoscenza sulle motivazioni dell’esistenza umana, la realizzazione del vero scopo dell’umanità in questo mondo. Ne ha fatto il suo obiettivo, quello di scoprire questo metodo, rivelare il Creatore agli uomini in questo mondo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman”, 31/08/2017

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Studiare in accordo a Baal HaSulam

Domanda da Facebook: Attualmente la saggezza della Kabbalah si impara in molti luoghi, cosa ha di speciale il metodo di Baal HaSulam, quello che lei insegna?

Risposta: E’ vero ci sono molti metodi: quello di Ramchal, di Rabash, di Hagrah o Haba”d. Io insegno secondo il metodo del Baal HaSulam e di suo figlio, il mio maestro Rabash. Non posso dire in che si differenzia dagli altri metodi. Mentre posso affermare che più profondi saranno i tuoi studi sulla Kabbalah, più potrai sapere ciò che è meglio per te. Siamo tutti diversi e pertanto la Torah dice semplicemente: “L’uomo impara solo dove il suo cuore lo desidera”

Tu devi determinare ciò che desidera il tuo cuore, dove ricevi una risposta più vicina al tuo cuore e quale comprendi meglio. Esplora i luoghi dove puoi studiare, ma non ti fermare in uno solo. Provane diversi, guarda qual è il più vicino a te e studia lì.

Molti vengono a studiare con me ed altri se ne vanno. In nessuna maniera trattengo nessuno. Tutto dipende dalla persona stessa. L’anima delle persone ha diverse radici e pertanto ognuno deve studiare dove gli conviene, dove sente che riceve una risposta, e che sia la voce divina quella che sente nella lezione.

Domanda: Cosa pensa sia speciale nel metodo del Baal HaSulam e di Rabash?

Risposta: La particolarità del metodo di Baal HaSulam e Rabash è il metodo scientifico preciso, che esprime aspirazioni tramite definizioni assolutamente esatte. Non si sofferma a momenti emozionali, ma dà definizioni strettamente fisiche.

Domanda: E’ stato questo a piacerle?

Risposta: Si.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman”, 27/07/2017

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