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La natura vuole diminuire la popolazione della Terra?

Domanda: Qual è l’importanza del salvare la vita di ogni persona? Forse il virus ci è stato mandato dalla natura appositamente per ridurre la popolazione della Terra a un miliardo?

Allora il pianeta verrebbe ripulito e ci sarebbero sufficienti risorse per tutti. Il fatto che stiamo salvando le persone non è forse un’azione contro natura? Forse dobbiamo ascoltarla e seguire il flusso?

Risposta: No. La realtà è che il nostro pianeta può nutrire due o tre volte la popolazione attuale. Questo non è un problema.
Il problema è l’organizzazione dell’umanità. Al momento non interagisce correttamente ed è per questo che la maggior parte delle persone soffrono.

Tutto dipende solo dall’organizzazione, non dal numero di persone, ma dal loro accordo reciproco.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 30/04/2020

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Come possiamo prolungare la vita?

Domanda: In un recente esperimento, le case di riposo per anziani sono state collegate agli orfanotrofi e i ricercatori hanno notato che con la presenza dei bambini sono migliorate le funzionalità quotidiane degli anziani, e la paura, l’insicurezza, l’indifferenza e la moderazione precedentemente osservate negli orfani sono scomparse e sono diventati come gli altri bambini, rumorosi e irrequieti. Come possiamo spiegarlo?

Risposta: Questo è successo perché ad entrambi le parti mancavano queste cose. Agli anziani mancavano i bambini giovani e irrequieti e ai bambini mancava ciò che può dargli una persona educata. Questo è il modo migliore in cui la vita si completa.

Gli orfani acquisiscono un preciso e chiaro senso di sicurezza e gentilezza verso il mondo e verso la vita. Le persone anziane ammorbidiscono il sentimento che hanno del mondo sotto molti aspetti.

Anche se non hanno una connessione speciale, la trasmissione di energia, la connessione esterna e persino l’intuizione che un tale fenomeno esiste, creano un’immagine e un’atmosfera completamente diverse.

Infatti, secondo la natura, siamo fatti per vivere insieme alle tre generazioni: bambini, genitori e nonni. Due generazioni non bastano.

Un bambino ha bisogno di vedere che come i suoi genitori lo hanno creato anche i suoi genitori sono stati creati dai loro genitori. Quindi vede la continuità, il flusso, l’evoluzione. Vede come i suoi genitori si relazionano ai loro genitori e questo è un esempio su come dovrebbe comportarsi con i suoi genitori.

Deve imparare molto dai suoi nonni perché sappiamo che “Israele, Saba (nonno) e saggezza” sono un intero sistema nella nostra connessione spirituale, quindi è molto importante. Quando parliamo di orfani, dovrebbe esserci un risultato incredibile.
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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 27/11/2018

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Baal HaSulam – Il canale per la nostra connessione con il Creatore

Il 6 Ottobre è un giorno speciale – l’anniversario della morte di Baal HaSulam, il nostro insegnante. La sua è l’anima che ci collega al Creatore, egli era l’uomo che ha aperto le porte della saggezza della Kabbalah per l’ultima generazione, quella in cui viviamo. Senza i suoi insegnamenti, non saremmo stati ricompensati con ciò che abbiamo già ricevuto e che possiamo ancora ricevere in futuro. La conoscenza, l’intero approccio e la metodologia, le fasi per la realizzazione – tutto ciò è stato preparato per noi da Baal HaSulam. Naturalmente, tutto ci viene dal Creatore, ma attraverso questa grande anima.

Uno dei motivi per cui la scienza della Kabbalah (ricezione) ha questo nome è che viene trasmessa di generazione in generazione. Ogni studente deve avere un insegnante. Solo individui eccezionali possono, con l’aiuto speciale dall’alto, raggiungere da soli l’adesione con il Creatore. Pertanto, dobbiamo sempre essere in contatto con i saggi che hanno raggiunto la spiritualità, i grandi kabbalisti, e quindi avanzare di generazione in generazione.

Qui, tutto dipende da quanto una persona è in grado di seguire il suo insegnante. Ognuno ha le proprie difficoltà in questo e questo è naturale perché è così che sono organizzati i passaggi dall’alto verso il basso. È difficile per gli inferiori superare il loro egoismo e contattare i superiori. Nel nostro mondo, a livello animale, non esiste un problema del genere perché la natura costringe un bambino a dipendere dagli adulti. Ma a livello umano, quello nel quale è necessario studiare la scienza della Kabbalah, questo non è così facile da mettere in pratica. Qui dobbiamo chinare la testa e massimizzare la grandezza dell’insegnante per imparare da lui.

Ovviamente, questo non ha lo scopo di onorare l’insegnante, ma solo di beneficiare lo studente. Se uno studente si sente inferiore al suo insegnante, allora potrà abbassarsi di più e ricevere dal suo insegnante. Nelle scienze di questo mondo, questo requisito non è così categorico perché lo studente deve essere critico nei confronti dell’insegnante e metterlo alla prova. Ma nella scienza della Kabbalah, una persona non può ottenere qualcosa se non ha chinato la testa davanti al Creatore. E quindi, nella misura in cui abbassa la testa a ciò che riceve dall’insegnante che gli insegna da fonti primarie che provengono da insegnanti di tutte le generazioni, guadagna terreno. Solo in questo modo un piccolo può ricevere da un grande.

Pertanto, dobbiamo capire quanto fosse grande ed eccezionale Baal HaSulam. Siamo obbligati ad accettare tutte le sue opere, tutta la sua eredità, senza alcuna critica e quindi possiamo sperare che inizieremo a connetterci con la sua anima e ricevere attraverso di lui la forza superiore che viene dal Creatore.

Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 10/10/2019, Il giorno in memoria di Baal HaSulam.

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New Life n.1161 – Unità e Governo

New Life n.1161 – Unità e Governo
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Yael Leshed-Harel

Riepilogo:

Un governo basato sull’unità deve includere prospettive opposte e capacità di comunicare. L’unità non si basa su opinioni simili, ma piuttosto su differenze e concessioni reciproche intorno a un obiettivo comune. Il problema con i governi è che le parti non sentono di avere una proprietà comune di cui prendersi cura. Non considerano ciò che è bene per il paese. Invece, ognuno si concentra sui propri vantaggi come partito al governo. La leadership nello spirito di connessione fornirà un buon esempio per tutte le persone di come le forze opposte possono agire insieme per il bene dello Stato.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1161 – Unità e Governo”, 24/09/2019

C’è un senso della vita, nella vita stessa?

Domanda: Il fatto che la vita abbia un termine le dà un significato speciale? Intendo quel significato che mancherebbe se non ci fosse la paura della morte, la vita eterna?

Risposta: E qual è il punto in questa vita? Che morirò come un animale e tutto finirà?

Commento: C’è una sorta di nitidezza in questo.

La mia risposta: Che tipo di nitidezza? Il tipo marxista?
“Vivi per il bene degli altri, e gli altri facciano altrettanto, e quindi ognuno agisca per il bene di tutti, e nessuno agisca per se stesso!” A cosa serve? Questo non è il senso della vita.
Non ci può essere senso in ciò che finisce. Non ci può essere senso nella vita in se stessa. Questa è una filosofia materialistica e primitiva, che crede che non ci sia nulla d’importante dopo.

Quando non hai la risposta alla domanda, allo ti soddisfi dicendoti questo, dimenticandoti del resto, convincendoti che questo è vero.

Domanda: Se io sono desiderio ricevere piacere, quale altro valore ci può essere oltre al piacere e al divertimento?

Risposta: Il fatto è che ricevere piacere è l’obiettivo della vita materiale. C’è altro oltre a questo? Se una persona non se lo chiede, si limita ad impegnarsi nella ricerca del piacere. Certamente, è meglio provare piacere che sofferenza. Tutti sono d’accordo. Ma questo non è il senso della vita.

La Natura non ci ha creati affinché tranquillamente vivessimo le nostre esistenze, godendoci gli anni a noi allocati. Nel nostro sviluppo, c’è un requisito preparato: “Perché?”
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/05/2020

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Come dovremmo vivere dopo la quarantena?

Domanda: Come si vive dopo la quarantena? I primi giorni ho avuto paura di uscire e guardare le persone. E anche loro mi hanno guardano un po’ con sospetto.

Risposta: Non vedo il problema. Almeno intorno a me, qui. Al contrario, le auto sono tornate a circolare e la gente a correre di nuovo per le strade. Tuttavia, puoi vedere che le persone sono cambiate. In qualche modo sono un po’ distanti l’una dall’altra, non ti saltano addosso come prima.

Forse in questo modo le persone capiranno gradualmente come relazionarsi con gli altri in modo attento. Anche se ora ci comportiamo in questo modo a causa del virus, temendo di essere infettati da qualcuno, gradualmente da questo stato possiamo arrivare a un altro: rispetto reciproco, simpatia, sostegno e attenzione.
Mi piacciono questi cambiamenti nel mondo. E non abbiamo pagato molto per averli. Quando torneremo alla vita normale, vedremo che ci siamo sbarazzati di molte attività e convenzioni completamente inutili.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/05/2020

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Il cambiamento dei mondi rappresenta un’era

 Nota: Molte persone temono di perdere il mondo in questi giorni.

Il mio commento: In effetti, lo vedo. Ma personalmente non ho paura. Al contrario, sono come quell’uccello che canta ad un mondo nuovo per potermi già alzare in piedi e aprirmi a tutti. Penso che prima questo accadrà, ovviamente con un atterraggio morbido, meglio sarà per l’umanità.

Finora, tutto sta andando secondo i piani. L’umanità verrà gradualmente liberata dall’accumulare ogni tipo di impegno e legame egoistico. Involontariamente, le persone diventeranno più semplici nelle loro vite ordinarie; valuteranno maggiormente le relazioni tra di loro, sia attraverso la sofferenza, sia attraverso la consapevolezza, ma comunque tutto questo arriverà a loro.

Il cambiamento dei mondi è un’era.
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Dalla trasmissione di KabTV “L’odierna situazione internazionale”, 18/06/2020

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