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La discesa delle forze superiori nel nostro mondo

Domanda: Che cosa significa “una sequenza di radici che pendono per causa ed effetto”?

Risposta: Ci sono due stati: primario e secondario, causa ed effetto. L’intera creazione è creata da un tale processo di causa ed effetto.

Vogliamo rivelare la creazione dalla radice più alta, che è il Creatore. Lui è la causa di tutto e tutto il resto è la Sua conseguenza, cioè la graduale discesa di tutte le leggi e le qualità del nostro mondo, fino a ciascuno di noi. Questa è l’opera del Creatore, la natura.

Il Creatore o la natura è la stessa cosa, solo che la “Natura” è il senso più ampio della parola, che include tutto.

Domanda: Che cosa significa il termine “discesa”?

Risposta: Il Creatore è una qualità di dazione, amore ed emanazione. Questa è una qualità assolutamente buona, assolutamente completa da cui hanno origine tutte le forze, tutte le qualità del nostro mondo, in modo che tutti noi siamo sotto di Lui. Pertanto, le forze rappresentano la discesa da Lui (il Creatore) a noi.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 18/08/2019

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Rivelare l’atteggiamento del Creatore

La discesa dei mondi dall’alto verso il basso è costruita in modo tale che, grazie alle sue azioni, la creazione rivela sempre più l’atteggiamento del suo Maestro nei suoi confronti. Questo sembra avvenire nel processo di ricerca. Nel mondo spirituale è impossibile cercare risposte con la nostra logica razionale, dobbiamo penetrarla sensibilmente e poi capiremo di più. Quindi, dalle nostre sensazioni, possiamo trovare una spiegazione nella nostra ragione.

Immagina che io mi trovi di fronte al mio Maestro con il mio desiderio di ricevere e riveli il Suo atteggiamento verso di me ad un certo livello. Comincio a lavorarci; respingo questo piacere e faccio dei discernimenti. Allo stesso tempo, il mio desiderio si sta sviluppando e perfezionando dopo l’azione spirituale che ho fatto e così, improvvisamente, sento che il Creatore ha fatto molto di più per me di quanto pensassi in precedenza. Sembra che io sia cresciuto e lo abbia capito, in maniera simile a come, dopo essere diventato più grande, un bambino giustifichi i suoi genitori per quello che pretendevano da lui.

Il mio schermo è quindi ridotto; non posso più resistere a ciò che avevo gestito prima. Sembra che lo schermo sia cresciuto perché ho capito di più. Ma questo non è ciò che accade e sento che non posso fare altro che annullarmi davanti al desiderio del superiore.

Rivelo l’amore crescente del Creatore verso di me e la mia incapacità di ricambiarLo allo stesso modo. Pertanto, tutti i gradi della discesa dei mondi (Olamot) sono chiamati gradi di occultamento (Alamot). La creazione non ha via d’uscita; blocca se stessa con gli schermi, nascondendo la luce superiore e l’atteggiamento del Creatore verso di essa per nascondersi dietro questi schermi e sopravvivere in qualche modo.

Questi non sono gradi d’onore, ma piuttosto gradi di debolezza. Tutto ciò non sta accadendo a spese della creazione ma a spese del Creatore che sta costruendo un vaso spirituale.

Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 25/03/2019, Gli Scritti di Baal HaSulam, “Prefazione alla saggezza della Kabbalah”, Articolo 20
1 minuto 1:06:05

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Cinque regole per studiare Il Libro dello Zohar

Domanda: Per approcciarsi correttamente allo studio de Il Libro dello Zohar, è possibile distinguere diversi postulati. La prima regola si chiama “Il cuore capisce” (“a-lev mevin“). Cioè, Il Libro dello Zohar viene studiato col cuore. Cosa significa questo?

Risposta: In realtà si intende dal desiderio. Devi cambiare i tuoi desideri. Invece del desiderio di ricevere, cerca il desiderio di donare, invece del desiderio di prendere le distanze, di allontanarti, immergiti nel desiderio di attrarre e amare.

Nota: La seconda regola è: “L’uomo è un piccolo mondo”.

Cioè, Il Libro dello Zohar include molti concetti che ci sono familiari nel mondo materiale, anche se in realtà, come nella Torah, parla degli stati interni vissuti dall’uomo.

Il mio commento: Sì, descrive il mondo superiore, ma con le parole e le azioni del nostro mondo.

Domanda: Pertanto, i kabbalisti affermano che durante la lettura de Il Libro dello Zohar, è necessario interpretare le parole in esso scritte come espressione di tutti i tipi di azioni interne?

Risposta: Come azioni delle forze superiori, non come qualcosa che sta accadendo nel nostro mondo. In linea di principio, devi solo fare il contrario: percepisci tutto ciò che Il Libro dello Zohar descrive nella qualità della dazione e dell’amore, nell’uscita da se stessi, non nella qualità della ricezione, dell’amore egoistico.

Nota: La terza regola è: “La luce che ritorna alla fonte”. Una persona che viene a una lezione deve capire che c’è un’influenza speciale ne Il Libro dello Zohar, una forza speciale che possiamo attingere da lì.

Il mio commento: Il libro dello Zohar viene studiato con l’intenzione di attrarre la forza che può cambiare una persona…per rendere altruista una persona egoista.

Domanda: Quindi, quando arrivo alla lezione, devo sapere cosa voglio cambiare in me stesso?

Risposta: Ecco perché vieni alla lezione. Questa è la vera idea, il potere, la proprietà, lo scopo de Il Libro dello Zohar.

Domanda: La regola numero quattro è: “Prima di concludere lo studio, deve avvenire il riconoscimento del male e della preghiera.” Di cosa si tratta?

Risposta: Il riconoscimento del male della propria natura egoistica viene acquisito gradualmente.

La preghiera è la richiesta di una forza che può cambiarmi, in qualche modo sollevarmi al di sopra di me stesso e rendermi una creatura utile, buona, gradita al Creatore. Questa, in generale, è la preparazione per la lettura corretta de Il Libro dello Zohar.

Domanda: La quinta regola è: “Come un solo uomo con un solo cuore”. I kabbalisti affermano che è impossibile studiare Il Libro dello Zohar da soli, ma solo in un gruppo di persone. Perché?

Risposta: Dato che Il Libro dello Zohar è stato scritto da dieci persone, devi studiarlo in un gruppo di almeno dieci persone. Perché sotto la sua influenza, una persona si avvicina al resto e, solo nella giusta connessione con loro, inizia a capire di cosa sta parlando.

Domanda: Significa che non posso riuscire a leggerlo a casa da solo, devo chiamare qualcuno?

Risposta: Puoi leggere da solo, ma non ne trarrai alcun beneficio.

Domanda: Che cosa mi dà il farlo circondato da almeno dieci persone? Non comunico con loro, ci sediamo e leggiamo insieme?

Risposta: Significa che comunichi con loro, che tutti vi connettete con i vostri cuori. Diciamo…proprio come sbucci le patate, devi sbucciare il tuo cuore dal guscio esterno, e anche tutti gli altri, e collegare i vostri cuori in un unico grande cuore.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 18/12/2018

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La nascita di qualcosa di nuovo da due opposti

Domanda: Secondo la saggezza della Kabbalah, il matrimonio non è stato creato artificialmente dall’uomo. Si è sviluppato in base alle nostre caratteristiche naturali; perché la combinazione di due opposti dà luogo a qualcosa di più, a qualcosa di nuovo?

Risposta: Vediamo che quanto più sviluppati sono gli elementi della natura, più difficile risulta combinarli; però quando si combinano, danno luogo a proprietà diverse, più sviluppate ed uniche.

Pertanto se parliamo della natura di elementi chimici è una cosa, se invece parliamo di elementi biologici è una cosa molto diversa, le piante… già nel terzo livello e se poi parliamo del mondo animale, è completamente differente, anche perché noi ci relazioniamo parzialmente con il livello animale.

Osservazione: Dicono che nel livello primitivo, gli elementi non sono separati. Ci sono anche alcuni animali nei quali la parte maschile e quella femminile coesistono nello stesso corpo.

Il mio commento: Inoltre, ci sono alcuni animali che cambiano facilmente il loro genere in funzione di ciò che è necessario per la procreazione. Così, tutto è molto dolce, fluido e mutevole.

Tuttavia, quanto più alto è l’oggetto nella natura, più difficile gli risulta avanzare. Anche così, tra gli animali, non troviamo nessuna combinazione speciale di spirito, di moralità e di abitudini. Solo negli esseri umani.

Nelle comunità antiche e primitive, ed in tutte quelle che proteggono la natura, non c’è separazione particolare tra gli individui. Fino a poco tempo fa, non c’erano problemi per formare una coppia tra un uomo ed una donna dello stesso villaggio, perché tutti si conoscevano, capivano chi erano, avevano lo stesso stile di vita e tutto il resto. Tutto era simile, anche il carattere della gente era molto simile.

A partire dal secolo XIX però, è apparsa una diversità molto seria tra le persone, in funzione dei loro stati e di altri fattori. Pertanto, è nato il problema di come i maschi e le femmine si sarebbero accoppiati.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 01/01/2019

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New Life n.1130 – Psicologia e Kabbalah

New Life n.1130 – Psicologia e Kabbalah
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Yael Leshed-Harel

Riepilogo:

La psicologia indaga sulla persona che è ancora al livello di questo mondo, mentre la saggezza della Kabbalah indaga sull’anima. La psicologia è limitata, perché si allontana dalla vita pratica e fisica, mentre la saggezza della Kabbalah insegna alla persona a controllare i propri impulsi, ad ampliare la propria percezione della realtà, ad acquisire buone relazioni e
raggiungere il potere positivo che esiste al di fuori di sé. La psicologia lavora all’interno dei limiti dell’inclinazione al male o dell’ego umano. Per rompere la nostra percezione egoistica e rivelare la forza superiore nella realtà, dobbiamo aspirare al bene dell’altro.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1130 – Psicologia e Kabbalah”, 27/06/2019

Una corsa contro la crescita dell’egoismo

Domanda: La realizzazione dello stato futuro è possibile, nel presente, perché il futuro esiste già nella spiritualità e sono io a rivelarlo?

Risposta: Nella spiritualità non esistono presente, passato o futuro. Tutto è determinato nel nostro egoismo. Quindi percepiamo questi parametri in noi, nelle nostre qualità e nei nostri desideri.

Nella misura in cui i nostri desideri vengono corretti, noi cominceremo a percepire il mondo corretto, come se lo stessimo scalando. Altrimenti, lo vedremo sprofondare sempre più perché il nostro egoismo è in costante crescita.

Tutto dipende dalla misura in cui corriamo contro il crescente egoismo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 14/07/2019

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New Life n.286 – L’invidia

New Life n.286 – L’invidia
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo:

Nei suoi livelli più elevati, l’invidia può aiutarci a raggiungere la sensazione illimitata della vita eterna. Anche quando proviamo invidia nei confronti di chi ha del cibo, una famiglia, una vita sessuale, ecc….sono solo impulsi necessari per il corpo, come in qualsiasi animale. L’uomo tende ad invidiare la libertà di uscire, di girare il mondo o semplicemente di starsene davanti ad un videogioco. La donna tende a sentire la gelosia verso la bellezza e la moda e si paragona ad altre donne. Come un toro che insegue un pezzo di stoffa rossa: questo tipo di gelosie corporee formano uno strumento efficace per lo sviluppo dell’ego umano. Portiamo equilibrio nella nostra mente, con la sensazione di invidia, per auto realizzarci ed ottenere quello che desideriamo. Questo tipo di gelosia, basato su cose limitate e tangibili che il denaro può comprare, riflette quello che ho e quello che è dentro di me. La vera invidia, quella spirituale, nasce quando rivolgiamo le nostre attenzioni verso la sfera del controllo. Le persone che aspirano alle realizzazioni eterne, stanno comprando una sensazione interna, completa, perfetta ed illimitata, che esiste nella natura, al di fuori del corpo e al di sopra del tempo e dello spazio. Desiderano cambiare il mondo con la loro idea o conoscenza. Sono come il Creatore, desiderano acquisire la saggezza e raggiungere nuovi orizzonti. Questa invidia ci fa avanzare per iniziare una nuova vita nel giardino dell’Eden.

Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.286 – L’invidia”, 12/01/2014

La Torah è un codice segreto

Dal punto di vista della Kabbalah, la Torah è un codice completamente segreto. Inoltre, è classificato in maniera tale che ogni persona può comprenderlo in un modo o nell’altro, a seconda del proprio livello di correzione o corruzione.

Domanda: Il segreto non sta nel fatto che devo capire il significato di qualche parola?

Risposta: No. Non puoi estorcere il suo codice a qualcuno, aprire questo libro con una chiave speciale, o vedere cosa c’è nascosto fra le pagine. E’ impossibile.

Ma se hai una certa qualità, come la dazione, l’amore, la capacità di uscire da te stesso, cioè la qualità del mondo superiore, allora mentre leggi la Torah, inizi a vedere che il libro descrive non il nostro mondo, ma uno completamente differente, l’inverso mondo superiore.

Se una persona può acquisire tali qualità, che sono opposte alle proprie qualità attuali, allora legge questo libro correttamente, proprio come è stato scritto dal suo autore. E se la persona non possiede queste qualità, allora lo legge come tutti gli altri in questo mondo.

Domanda: Ho sentito dire che se si sceglie una lettera dopo ogni dieci parole, mentre si sta leggendo la Torah, è possibile rivelare qualche informazione in questo modo.

Risposta: No. Puoi leggerlo come vuoi: dal principio alla fine, o dalla fine al principio, scegliere una lettera dopo dieci o venti parole…nulla ti sarà di aiuto.

Domanda: Il futuro può essere predetto da questo libro? Dicono che contenga tutte le informazioni.

Risposta: Contiene informazioni su tutto. Non solo del nostro mondo, ma di tutti i mondi, di tutto quello che esiste, di ognuno di noi separatamente e di tutti noi insieme, indipendentemente dal tempo e da tutti gli stati possibili. Ma il fatto è che questo non può essere rivelato.

Domanda: E’ veramente possibile trovare informazioni su una persona che nascerà, supponiamo tra 20 anni, e su cosa le succederà fra 50 anni?

Risposta: Fin nel più piccolo dettaglio. Inoltre, tutte le sue qualità esteriori ed interiori sono descritte là, tutto quello che le succederà in ogni momento, con tutti i miliardi di persone, animali e piante, con ogni granello di sabbia, in tutti i mondi e nelle loro reciproche rappresentazioni.

Domanda: I kabbalisti possono decifrare questo?

Risposta: Sì, nella misura del loro sviluppo spirituale. Essi lo leggono nella stessa maniera con la quale noi leggiamo un testo semplice.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 18/12/2018

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Un punto bianco nella luce bianca

La discesa dei mondi dall’alto verso il basso dalla frammentazione fino a questo mondo, è dovuta solo al superiore senza alcuna partecipazione dell’essere creato. I gradi di diminuzione della luce e tutti i tipi di forme del desiderio di ricevere sono progettati per separare il desiderio dalla luce e renderlo libero.

Finora, questo ha funzionato come un sistema elettrico che non ha alcuna libertà di scelta e nemmeno un’ombra di dubbio. L’essere creato non fa calcoli nell’oscurità e nell’incertezza, ma agisce secondo un piano distinto, calcolato dall’alto, chiamato “ordine di discesa dei mondi per causa ed effetto dall’alto verso il basso”. Qui non c’è ancora l’essere creato, ma solo il lavoro delle formule di interazione tra la luce e il desiderio.

Quindi, la scala è così costruita: Galgalta, AB, SAG e così via, giù fino a questo mondo.
Dal Creatore proviene il desiderio di ricevere creato da Lui e anche il desiderio della luce di dazione, e la relazione tra loro costruisce i livelli. L’essere creato appare solo dopo la frammentazione, dato che, a causa di questo, una scintilla di dazione penetra il desiderio di ricevere. Questa forza di dazione viene impressa lì nella forma contraria di un ulteriore desiderio di ricevere.

Lavorando con questo desiderio di ricevere aggiuntivo che proviene dalla Luce, l’essere creato sente la sua opposizione al Creatore, si sente come un essere creato e non solo come un sistema di luci e desideri, di aspetti positivi e negativi. Pertanto, è possibile parlare di essere creato solo dopo il peccato dell’Albero della Conoscenza in cui si è formata la radice della creazione. Dobbiamo ancora fare molta strada.1

Il motivo della prima restrizione è che il Creatore, influenzando il desiderio con la luce superiore, gli dà uno stimolo a restringersi e a smettere di ricevere. Questa decisione nasce all’interno del desiderio stesso che capisce che è più utile restringersi e non ricevere piuttosto che ricevere e provare vergogna. Dopodiché, il desiderio rimane vuoto e prende decisioni sulle azioni successive, scoprendo che è possibile ricevere per il bene della dazione.

Ma tutti questi sono ancora desideri all’interno della volontà di ricevere dovuti all’influenza della luce.
Qui non c’è ancora libera scelta: è un calcolo meccanico della correlazione tra due forze. Finora, non c’è nulla di vivo in questo sistema che possa produrre decisioni, desideri, sensazioni ed esperienze proprie. Funziona automaticamente, come i processi fisici e chimici all’interno del nostro corpo.

La decisione non scaturisce dall’oscurità, né dalla frammentazione e neppure dall’incertezza; cioè non c’è la condizione per la libera scelta dell’essere creato. La luce lo colpisce e lo obbliga a diventare dispensatore, come dice il proverbio: “la situazione obbliga”. Qui agisce la luce e ancora non c’è essere creato. L’essere creato è tale che, da una parte è disconnesso dall’Emanatore e, dall’altra, vuole assomigliare a Lui.2

Finora, l’essere creato non ha dubbi su cosa dovrebbe fare. Tutti i sistemi, tranne quello umano, lavorano secondo semplici formule meccaniche. Quando iniziamo questo lavoro ci sembrano complicate perché non abbiamo abbastanza qualità interiori per assomigliare alla forza superiore. Tuttavia, in realtà, tutte queste azioni sono chiaramente predeterminate e non implicano alcun dubbio o libero arbitrio.

L’essere creato è principalmente il solo ad avere dubbi. Allo scopo di creare una persona di questo mondo che soffra costantemente di dubbi e incertezze sono necessarie molte azioni. Non sa dove andare e deve cercare i mezzi per opporsi ai suoi desideri e dubbi egoistici.

Una persona definisce per sé uno spazio vuoto, un punto bianco e si prende cura della sua conservazione. Dopo tutto, se quest’area vuota (il terzo medio di Tifferet) non esistesse, non ci sarebbe alcun essere umano. L’essere umano è colui che agisce in uno stato di incertezza. Comprende quali forze operano dal lato destro e sinistro, ma deve eseguire la connessione delle linee sinistra e destra, che non diminuiranno il suo libero arbitrio e attraverso le quali diventerà simile al Creatore.

La cosa principale per l’essere creato è mantenere la propria libertà perché questa è la sua risorsa principale. Se perde la sua libertà, cade immediatamente al livello della bestia e apparentemente cessa di esistere.

Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13/06/2019, “Gli Scritti di Baal HaSulam”, “Prefazione alla saggezza della Kabbalah,” Articoli 22 – 29
1 Minuto 14:35
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La vita secondo una nuova sceneggiatura – 2′ Parte

La vita è una sceneggiatura che posso riscrivere di nuovo e iniziare così a controllare la mia vita. Alla fine, una persona si stanca del film di cui qualcuno l’ha costretta a diventare il personaggio principale. Questa è la vita di qualcun altro e voglio vivere la mia vita.

Mi rendo quindi conto che tutto ciò che mi circonda non è mio, che sono sotto l’influenza di migliaia di forze provenienti da diverse fonti, ed esse giocano con me come con una palla, calciandomi e lanciandomi da un posto all’altro.

La domanda è: Come posso interrompere questo film? Ho bisogno di una forza che sia al di sopra degli attori che giocano con me nella mia vita. Voglio elevarmi al di sopra della mia esistenza, al di sopra del lavoro, della famiglia, della casa e pianificare la mia vita da solo. Dopotutto, non sappiamo come la sceneggiatura proseguirà nell’attimo successivo e quali nuovi personaggi appariranno in essa.

Non conosco la sceneggiatura della mia vita. Per conoscerla, ho bisogno di salire al di sopra di me stesso e conoscere il piano superiore. Quindi capirò come giocarci, a cosa serve e qual è lo scopo di questo film.

Tutti vogliono ricevere buone sensazioni dalla vita; altrimenti, perché ne abbiamo bisogno, la sua fine è chiara… Eppure, mentre la vita non è ancora finita, voglio viverla in base ad una buona sceneggiatura. Per fare questo, ho bisogno di connettermi con le forze che controllano la mia vita e la saggezza della Kabbalah mi insegnerà come farlo.

Non importa quante volte riscrivo la sceneggiatura secondo la mia volontà perché scoprirò che mi fa male. Se voglio davvero scrivere un programma per il mio futuro, devo studiare e imparare ciò che è meglio per me e come cambiare la sceneggiatura cattiva in una buona. Quando capirò davvero ciò che è buono, scoprirò che ho l’opportunità di girare questo film e di esserne il personaggio principale e il regista.

Dopotutto, una persona di solito non capisce cosa è buono per lei. Vediamo che le forze che controllano la nostra vita ci coinvolgono in film così terribili che non vogliamo guardare. Ma possiamo cambiare questo film in un altro se sappiamo cosa vogliamo veramente. Ricevendo questa conoscenza, avremo la possibilità di apportare modifiche.

L’intero sviluppo di una persona in questa vita è progettato per guidarci alla comprensione di ciò che è veramente buono per noi. Non appena capiamo questo, possiamo immediatamente iniziare a viverci. Questo perché il buon film è già pronto! Semplicemente non lo vogliamo, lo rifiutiamo a causa della nostra miopia.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1167”, 22/10/2019

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