I Kabbalisti sull’Essenza della Saggezza della Kabbalah, Parte 12

Cari amici, fate le vostre domande su questi frammenti degli scritti dei grandi kabbalisti. Prometto di darvi risposta. I commenti tra parentesi sono miei.

La realtà contenuta nella scienza della Kabbalah

La Kabbalah non utilizza nomi e denominazioni al di fuori dell’aspetto della realtà (che raggiungiamo con i nostri sensi e poi esaminiamo nella nostra mente) ed autenticità (rivelati a noi nella misura della nostra correzione). Questa è una regola inflessibile (assoluta) per tutti i saggi della Kabbalah: “Tutto ciò che non raggiungiamo (chiaramente nelle nostre qualità corrette) non lo definiremo (è impossibile farlo) con nome né parola” (si deve al fatto che un nome spiega la qualità dell’oggetto che si è raggiunto e la qualità si raggiunge nel grado della somiglianza con le qualità dell’oggetto, in accordo alla legge dell’equivalenza della forma: unicamente si raggiunge la somiglianza).

E qui è necessario che capisca che il significato della parola Hasagà (raggiungimento) è: Il grado finale della comprensione. Ciò è stato preso dalla frase “Ki Tasig Yadchà” (poiché la tua mano raggiungerà); cioè prima che qualcosa si chiarisca davanti agli occhi con completa determinazione, come è stato afferrato con le mani, i cabalisti non lo considerano con il nome di “Hasagà”, ma lo chiamano con diverse denominazioni, come “Havanà” (comprensione), *“Haskalà” (saggezza), ecc …

* La parola Haskalà si intende anche come cultura, erudizione, apprendimento, ecc …

Baal HaSulam, L’essenza della Saggezza della Kabbalah

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