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Kabbalah per Principianti “Amore per Israele“ – 05.08.2010

Kabbalah TV Canale 66, Kabbalah per Principianti, “Amore per Israele”
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Il Patto d’Oro

Prefazione al Commentario del Sulam”, “Tre Vengono da Uno, Uno Esiste in Tre”, Articolo 52: Quindi, è stato spiegato che il secondo discernimento elevando MAN de Zeir Anpin a YESHUT è di unire le due linee di YESHUT, destra e sinistra. Possono brillare solo attraverso il Masach de Hirik in Zeir Anpin (Articolo 39), che completa la linea di mezzo in essi e determina le due linee di Binà

Ci sono due linee in Binà: la linea di destra, che è Hassadim (Misericordia) e la linea di sinistra, che è Chokhmà (Saggezza). Esse non si possono unire. Infatti, ciascuna è pronta ad occupare completamente il 100% del desiderio per conto proprio. Esse restano in reciproca opposizione.

Tuttavia, esse non possono emanare in mancanza dell’altra! Entrambe vengono dall’Alto ma la linea di destra è come se dicesse: “Come è possibile senza la dazione? Non è la dazione lo scopo della creazione?”. Mentre la linea di sinistra è come se affermasse: “Io sono il fondamento della creazione! Io sono la Luce di Chokhmà che deve essere rivelata in essa! Come può esistere senza di me?”.

E così disputano senza la possibilità di compromesso o riconciliazione. Ma nel loro patto risiede la soluzione: la ricezione con lo scopo di dare.

Per facilitare il patto, è necessario un terzo fattore. Questo terzo fattore permette ad ognuna di scostarsi dalla sua forte presa di posizione e di capire l’altra. La soluzione giace nel mezzo. La soluzione non è un compromesso! Piuttosto, è un’unica e rimarchevole opportunità di capirsi a vicenda, di vestirsi dell’altra, e di arrivare al patto d’oro.

Prima della linea di mezzo, tutto ciò che esisteva erano le qualità del Creatore. La creazione comincia con la linea di mezzo, che permette l’unione di dazione e ricezione. Questa è la forma nella quale la creatura può pienamente partecipare alla dazione e diventare simile al Creatore. È come un bambino che unisce i suoi genitori (le due opposte linee del Creatore) e li rende una famiglia.

Lezione quotidiana di Kabbalah del 05.08.2010

Scritti di Rabash, Shlavei ha Sulam, Pag. 94, Art. 11
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Dal Libro dello Zohar: Capitolo “Lech-Lecha”, Punto 346, Lez. 21
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Rav Yehuda Ashlag: Talmud Eser Sefirot, Volume 6, Parte 15, Punto 134, Lezione 8
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Rav Yehuda Ashlag: Introduzione al libro: Panim Meirot uMasbirot, Punto 8, Lezione 8
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Continuiamo ad ascendere più in alto

Domanda: Dopo aver sperimentato un’ispirazione ed un’unione così grande durante il recente Mega Congresso, alcuni amici sentono separazione ed indifferenza, come possiamo aiutarli?

Risposta: è un buon presagio. Se una persona cade da un’alta montagna in una buca profonda, ci mostra che il congresso ha raggiunto il suo scopo e che siamo entrati in un nuovo stato. Possiamo aiutare i nostri amici in due modi: attraverso l’attenzione interna ed attraverso quella esterna.

Dentro di noi, dobbiamo continuare a sentire che siamo un Kli comune o un vaso spirituale, non importa. Quelli che hanno una discesa si espongono ad un nuovo livello di desiderio egoista in sé, che si rivela adesso nel nostro mondo comune del Kli. Loro sono i portatori di questo nuovo desiderio (uno spessore maggiore, Aviut).

Dall’altro lato, quelli di noi che non sentono questa pesantezza del desiderio, vogliono ascendere insieme a loro ancora più in alto, in un solo abbraccio. In questo modo, tutti guadagniamo. Porteremo lo schermo e la Luce riflessa e loro porteranno l’intensità del desiderio (Aviut), così, insieme, creeremo un Kli con il quale possiamo ascendere.

Per tanto, soprattutto adesso che il congresso è finito, possiamo fare un progresso considerevole. Il tempo di un incontro comune, coincide semplicemente con il nostro lavoro congiunto precedente, ed adesso, dopo il congresso, comincia il seguente passo in unione. In questa tappa, ogni persona dovrebbe desiderare di elevare tutti gli altri.

Questo è ciò che avviene nel vaso spirituale comune: uno procura il desiderio, l’altro lo schermo, e dopo si scambiano i ruoli. Il movimento si produce in questo modo. Questo è un periodo molto buono e benefico ed in base a nessuna circostanza dobbiamo vederlo come morto e restare fermi ad aspettare il prossimo congresso! Al contrario, tutto il lavoro ed il progresso consistono nell’elevarci durante questo tempo al di sopra delle interferenze.

Il congresso propriamente detto è l’unificazione e lì non è necessario lavorare. Esiste durante lo stesso un’ispirazione comune di tutti i partecipanti e l’annullamento di ogni persona di fronte alle altre. Nei congressi riceviamo proprio la forza per i periodi di ascesa tra questi.