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Sfumature della percezione del mondo

Commento: Nel nostro mondo, ci occupiamo di scienze corporee ordinarie. Dal punto di vista della Kabbalah, il fenomeno della coscienza richiede che in qualche modo dobbiamo cercare di cambiare la percezione abituale del mondo, che è completamente attaccata al materialismo o al misticismo.

La mia risposta: Qui il misticismo è fuori discussione. Ci sono dei campi che oggi non possiamo misurare. Immaginiamo  la loro esistenza nello stesso modo in cui facciamo con  alcune azioni cosmiche.

Non possiamo sentire tutto con le nostre mani. Nonostante la scienza moderna è lontana dal medioevo ed è già nel XXI secolo, è comunque necessario introdurre alcuni concetti sul fatto che esistiamo all’interno di un campo e lo sentiamo.

Poiché siamo fatti in una determinata maniera, questo campo, agendo su di noi, ci provoca  determinate sensazioni, che percepiamo come il mondo che ci circonda e in cui esistiamo. Dentro ogni persona c’è una sorta di sensore che sente di esistere in un certo mondo, all’interno di un certo campo.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Meetings with Kabbalah”, 03/01/2019

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Conoscenza e consapevolezza

Domanda: Lei sa che c’è un’interessante interazione tra la mente e il sentimento. Da un lato, le nostre basi sono sensazioni, e dall’altro lato, stiamo ancora parlando di un orientamento consapevole. Questo significa che la mente di un individuo che arriva alla spiritualità è coinvolta e che deve farlo consapevolmente?

Risposta: Sì, è proprio che non siamo consci di questo.

Avevo un amico che era l’accordatore dell’organo  della  Cattedrale del Duomo di Riga. Una volta mi disse come accordare questo antico strumento. E’ coinvolta  una matematica incredibile! Tanti calcoli, tante formule! Cosa conoscevano i suoi produttori, cosa sembravano comprendere? Tutto questo è sia ascoltare che sentire.

Da una parte, matematica, formule, onde, canne di pressione dell’aria e così via. Dall’altra, sappiamo che è un sistema sensoriale, non concettuale, interessa la membrana (del timpano), l’ascolto, penetra dentro, raggiunge il cuore. Dove accade tutto questo? Come possiamo dividere questo in un sistema sensibile e intelligente?

Commento: La tradizione, la psicologia e tutte le scienze associate ad esso dividono la psiche umana in due emisferi: conscio e  super io. Poi ci sono altre divisioni: l’auto-consapevolezza che è suddivisa  in subconscio e super conscio. Quest’ultimo è responsabile della creatività ma percepisce il lavoro al livello subliminale.

La mia risposta: Noi li processiamo inconsciamente  con i nostri sistemi concettuali e matematici. Proprio come un uomo che ascolta la musica. Se conoscessimo tutte le sue percezioni, il suo apparato sensoriale potremmo descriverlo interamente. Queste sono formule pure.

Domanda: Ma  il risultato di questo processo è il prodotto finale: la nostra conoscenza. Cioè,  noi possiamo già possedere la mente e gestirla in qualche modo.  E’ possibile sapere se la conoscenza che io posso impartire  agli altri appartiene alla sfera della consapevolezza? E’ corretto identificare consapevolezza e conoscenza?

Risposta: No, la penso diversamente. La conoscenza è la totalità dell’informazione acquisita da un individuo che lo aiuta a vivere.   E’ un archivio di azioni, di pratiche, di esperienze, e di ogni cosa che egli ha.

La consapevolezza è la possibilità della percezione ad un certo livello. Un uomo con una piccola quantità di conoscenza può avere una consapevolezza che un grande elefante non possiede.

Significa che la conoscenza è materiale accumulato e la consapevolezza è la possibilità della percezione.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Meetings with Kabbalah”, 3/01/2019

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Il ripetersi dei risultati e la legge della registrazione delle sensazioni spirituali

Domanda: Quali sono le principali leggi della registrazione delle sensazioni spirituali secondo la scienza della Kabbalah?

Risposta: I risultati che si ripetono, proprio come in ogni scienza, cioè la riproduzione di un risultato da parte di una persona che è in grado di verificarlo su se stessa.

La Kabbalah, come ogni scienza, necessita di verifica. Inoltre, riconosce come validi i test di verifica che vengono ripetuti da kabbalisti rinomati e rispettati. Esaminano la ricerca e approvano la pubblicazione di un libro pertinente. In seguito anche altri potranno usare questo libro.
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Dalla trasmissione di KabTV “Fundamentals of Kabbalah”, 11/11/2018

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Trasformare la Kabbalah in filosofia

Commento: L’umanista tedesco Johann Reuchlin, nel suo libro Sull’arte della Kabbalah scrive: “Tuttavia, la superiorità di Pitagora non deriva dai greci, ma ancora dagli ebrei. Dopo lungo peregrinare, riportò a casa qualcosa meritevole di ammirazione, e fu il primo a rinominare la “Kabbalah” in “Filosofia”, una parola greca prima sconosciuta”.

Ci sono molti fatti che confermano che gli antichi greci appresero dai saggi del Primo e Secondo Tempio. Si può dire che le filosofie di Platone e Aristotele sono permeate delle loro idee.

La mia risposta: Gli studiosi greci non lo nascosero. La comunicazione era abbastanza semplice a quel tempo. Oggi, ci sono molte barriere.

Sebbene sembri esserci una connessione tra le moderne università; tuttavia, l’egoismo interno allontana uno scienziato da un altro. In tempi antichi, apprendere l’uno dall’altro era comunemente accettato. Tuttavia, molti filosofi e antichi impararono dagli ebrei durante il tempo dei profeti, ossia al tempo del Primo Tempio.

Commento: Il rabbino di Sochaczew scrisse: “La scienza greca della filosofia, deriva dagli scritti di Re Salomone, ritrovati dopo la distruzione del Primo Tempio. Però, questi scritti furono alterati da aggiunte, omissioni e sostituzioni al punto che false conoscenze furono mescolate in essi. Ma, nonostante tutto, le basi della scienza sono buone malgrado le parti corrotte introdotte in essa.

Il kabbalista moderno del ventesimo secolo Baal HaSulam similmente scrisse: “I saggi della Kabbalah osservano la teologia filosofica e si lamentano che il guscio superiore della loro saggezza sia stato rubato, che Platone e i suoi predecessori greci lo acquisirono studiando con i discepoli dei profeti di Israele. Hanno rubato gli elementi di base dalla saggezza di Israele indossando un mantello che non era il loro”.

La mia risposta: La verità è che gli antichi greci acquisirono dalla Kabbalah l’approccio generale alla cosmologia traendone le loro conclusioni.

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Dalla trasmissione di KabTV “Un’analisi sistematica dello sviluppo del popolo di Israele, parte 6”, 8/07/2019

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Perché la Kabbalah non studia le funzioni cerebrali?

Domanda: Vi sono neuroscienze che studiano il modo in cui pensiamo. Esse ci dicono che una persona costruisce un certo tipo di realtà, cioè ciò che è ovvio per lei. Se una persona ha bisogno di acquistare latte, ad esempio, sa in quale negozio recarsi e ci va automaticamente.

Perché questo livello di pensiero non viene spiegato dalla Kabbalah, cioè quello che avviene nel cervello? Baal HaSulam dice che vi sono 5 sensi, recettori di dati in ingresso che vengono processati e producono la nostra prospettiva interiore. Questo programma si trova al di sopra del desiderio. Perché questo non viene spiegato?

Risposta: Questo programma si trova al di sotto del desiderio ed appartiene al subconscio.

La Kabbalah non si occupa del funzionamento del cervello in quanto calcolatore né come muscolo mnemonico o quale parte di un qualsivoglia meccanismo della memoria, si occupa solo dell’anima.

Il nostro desiderio è chiamato anima. Non si trova nel nostro corpo fisico e non è nella nostra testa.

Il Creatore ha creato il desiderio. Esso può essere egoistico, cioè diretto solo ad amare noi stessi, oppure può cambiare dentro di noi, con l’aiuto del Creatore, in desiderio altruistico, cioè dazione ed amore per gli altri. Non c’è altro modo.

Mentre spostiamo il vettore del desiderio da “per il mio bene” a “per il bene degli altri”, iniziamo a percepire il mondo superiore e solo allora capiamo come tutto funziona, da dove arrivano i segnali operativi ecc..

Tutto il resto che riguarda la materia, il cervello ecc. non viene studiato dalla Kabbalah perché non ci interessa. Siamo interessati solo al desiderio puro che non fa parte di alcuna forma di materia. Così noi lo esploriamo e lo gestiamo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 26/01/2020

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La Kabbalah non funziona con i numeri

Commento: La Kabbalah, di regola, parla di una sorta di condizione qualitativa. Per esempio gli storici scrivono che tre milioni di persone lasciarono l’Egitto, di queste, 600.000 erano uomini ed il resto erano donne e bambini. Ma la Kabbalah non funziona affatto con i numeri. La Gematria è una quantità qualitativa.

È possibile che non fossero tre milioni le persone che lasciarono l’Egitto, in quanto questo dato rappresenta una certa quantità qualitativa.

La mia risposta: Esiste un certo schema in cui i potenziali stati delle forze spirituali, descritti nelle fonti primarie, devono materializzarsi almeno una volta.

Gli storici e gli archeologi lo cercano attraverso le loro fonti, misurandolo con i loro standard, lo pesano in grammi e chilogrammi, lo trasformano in chilometri e quindi lo fanno in modo leggermente diverso.

Domanda: Come dovremmo usare questo tipo di informazione? Supponiamo che io abbia letto che diverse migliaia di anni fa ci fu un esodo dall’Egitto. Ma non sono uno storico e questa notizia non mi interessa. Come posso utilizzarla per il mio bene?

Risposta: Abbiamo parlato della salita al di sopra dell’egoismo, che fu intrapresa da un gruppo di persone che lottò per questo. Nel nostro tempo, come anche in quei giorni, questo si realizza con le stesse azioni, gli stessi sforzi e attraverso l’unione tra le persone, chiamata garanzia reciproca.

Non fa differenza; che tu sia esistito 3.000 anni fa e quindi sia sorto dall’egoismo, ossia “uscito dall’Egitto”, o che tu lo faccia oggi con un gruppo di persone, nella decina, qui o dall’altra parte del mondo. Dopo tutto, abbiamo molti gruppi che lavorano in differenti paesi e parlano lingue diverse.
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Dalla trasmissione di KabTV “Un’analisi sistematica dello sviluppo del popolo di Israele”, 24/03/2019

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Training psicologico o Kabbalah?

Domanda: Sono tornato di recente da un viaggio in Asia dove ho studiato uno stato d’essere senza pensieri. Ho cominciato a conoscere le persone ed ho capito che ero in grado di sentirle, di vedere cosa volevano e cosa volevo dare loro.

Quando ho iniziato ad esercitarmi ulteriormente, ho cominciato a sentire questo meraviglioso stato interiore che si genera tra noi e che veniva trasmesso a chiunque fosse nelle vicinanze. E’ questo ciò che intendi quando parli della luce interiore?

Risposta: No. Non è la stessa cosa. Tu parli di uno stato psicologico, io parlo di uno stato spirituale.

Prima di tutto, quando studierai la Kabbalah vedrai che non è la stessa cosa.

In secondo luogo, per poter sentire ciò che hai sperimentato, non devi elevarti al di sopra dell’egoismo e della tua natura. Questo tipo di training psicologico ti aiuta in qualche modo a sentire gli altri ad un livello più profondo e nulla di più. Non è la via verso l’uscita dall’egoismo e non è ciò di cui tratta la Kabbalah.

Ci sono molte tecniche nel nostro mondo che attraggono le persone. Non ti sto dicendo di smettere di occuparti di ciò che ti interessa. Allo stesso tempo impegnati nella Kabbalah e vedrai quale tecnica ti aiuterà realmente ad uscire dal tuo egoismo e dalla tua natura.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 26/01/2020

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Come si relazionano i kabbalisti con il mondo?

Domanda: Esiste un’attitudine verso il mondo e verso gli altri. Qual è la differenza tra il modo in cui un kabbalista si relaziona con il mondo e il modo in cui lo fa la gente comune?

Risposta: Il kabbalista considera il mondo come l’opera del Creatore. Il mondo è un esempio di come mi relaziono con il Creatore. Una buona attitudine verso le persone, verso il mondo, significa una buona attitudine verso il Creatore. Come principio, per un kabbalista, nulla esiste eccetto lui ed il Creatore.

Domanda: Baal HaSulam nel suo articolo “La Soluzione”, scrive: “La forma religiosa di tutte le nazioni deve per prima cosa obbligare i suoi membri a concedersi reciprocamente nella misura in cui la vita di un amico verrà prima della propria”, da “Ama il tuo amico come te stesso”. Una persona non si compiacerà nella società più di un amico.

Questa sarà la religione collettiva di tutte le nazioni che entreranno nel segno del comunismo. Tuttavia, oltre a ciò, ogni nazione, può seguire la propria religione e tradizione; una cosa non deve interferire con l’altra”.

Quindi, tutti i kabbalisti si relazionano con questo concetto, in questa maniera, o solo Baal HaSulam?

Risposta: I kabbalisti agiscono in accordo con la legge “Non c’è coercizione nella spiritualità”. Ognuno, dal suo punto nel cuore, dal suo carattere, dal suo egoismo, gradualmente raggiungerà l’equivalenza della forma con il Creatore ed entrerà in questo luogo, nel sistema generale di anime private, dove le completerà e interagirà con loro in completa armonia.

Domanda: Cioè, una persona può partecipare allo studio della saggezza della Kabbalah, esplorare la propria natura egoistica, lavorare con la forza superiore come legge della natura, e allo stesso tempo, impegnarsi in alcune tradizioni specifiche, forme religiose, e le une non interferiranno con le altre?

Risposta: Certamente. Una persona può mantenere qualsiasi credenza religiosa. La religione in questo caso si considera semplicemente cultura.

Domanda: Questo si riferisce alla radice dell’anima umana?

Risposta: Sì, a qualsiasi manifestazione della persona. Si può adorare chiunque e fare qualsiasi cosa, non importa. L’importante è che la persona accetti i principi di base della saggezza della Kabbalah. Se li soddisferà, rivelerà gradualmente il vero mondo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/12/2018

Noi percepiamo l’essenza dell’evento naturale?

Baal HaSulam ne “L’Essenza della Saggezza della Kabbalah”:

“L’Attualità della saggezza della Kabbalah”

Cose reali vengono trovate anche nella realtà fisica, guarda bene davanti ai tuoi occhi, sebbene noi non abbiamo nessuna percezione o immagine della loro essenza, tali sono l’elettricità e la calamita chiamata “fluidum”.

Tuttavia, chi può dire che questi nomi non siano reali, quando noi vivacemente ed esaurientemente conosciamo le loro azioni? Non dovremmo essere più indifferenti al fatto che non possiamo concepire l’essenza del soggetto stesso, chiamata elettricità essa stessa? Di fatto, non comprendiamo ciò che è l’elettricità o l’essenza di qualsiasi altro fenomeno fisico. Noi osserviamo soltanto il suo effetto.

Per esempio, sappiamo come usare l’elettricità e l’elettromagnetismo, le usiamo liberamente nelle nostre vite ogni giorno nelle faccende domestiche ma non conosciamo, realmente, cosa siano. Tuttavia, questo non ci disturba affatto. Noi continuiamo ad utilizzare questi fenomeni naturali completamente inconsapevoli della loro essenza e comprendiamo che non li conosciamo.

Conosciamo cos’è la gravità, nonostante ognuno senta il suo impatto su se stesso? Prova a saltare, vedrai cos’è. Noi misuriamo questa forza, impariamo come domarla. Ma cos’è questa forza? Qual è la sua essenza? Da dove proviene? Noi non lo sappiamo. Questo accade con tutti i fenomeni naturali.

Baal Hasulam scrive che le nostre conoscenze sulle loro manifestazioni ci soddisfano completamente. Non abbiamo bisogno di nient’altro per usarli.

La cosa principale per noi è usare questi fenomeni. Noi non conseguiamo la loro essenza interna perchè la natura ci ha creati in questo modo. Raggiungiamo solo i loro effetti nelle nostre sensazioni e nient’altro.

Naturalmente, potremmo decidere che sarebbe bello scoprire da dove provengono il magnetismo, l’elettricità, la gravità e tutti gli altri fenomeni naturali. Ma essi ci sono completamente nascosti. Noi siamo solo gli strumenti in cui si manifestano questi fenomeni e le loro manifestazioni sono ciò che sentiamo.

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Dalla trasmissione di KabTV “ Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 15/09/2019

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Le intenzioni di una persona sono la sua essenza

Commento: Il tema di studio della saggezza della Kabbalah è la parte più interiore della persona, ovvero l’intenzione. Nessun’altra scienza esplora questo.

Per esempio, la psicologia esplora solo le sensazioni, le emozioni, ogni tipo di reazioni di una persona ed i suoi desideri.

Il mio commento: Posso aggiungere che anche la psicologia esplora l’intenzione, ma non è una scienza perché nel nostro mondo non esistono chiare possibilità di misurare e comparare i parametri psicologici di una persona.

La Kabbalah tuttavia, come scienza dell’intenzione, ci dà uno strumento per un approccio completamente differente. Normalmente valutiamo una persona in base alle sue azioni e ai risultati che ne derivano, mentre la Kabbalah valuta la persona in accordo alle proprie intenzioni. Questa è la differenza. Dopotutto, nel nostro mondo, possiamo compiere cattive azioni con buone intenzioni e viceversa. Cattive intenzioni possono a volte causare buone azioni.

In generale rivelare le intenzioni di una persona è di primaria importanza. Dopotutto, le nostre intenzioni sono quello che siamo e le nostre azioni e i nostri desideri non dipendono da noi, ma nascono in noi gradualmente nel corso del nostro sviluppo fisico.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 13/12/2018

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