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Nuova Vita 694 – La forza dell’intenzione

Dr. Michael Laitman
Nuova Vita 694 -La forza dell’intenzione
Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum Ben Moshe

Riassunto

È scritto “Ultimo in azione, primo nel pensiero” (Lecha Dodi); quindi le persone che vogliono comprendere la loro vita cominciano a chiarire quale deve essere la loro intenzione, qual è l’intenzione più alta e appropriata per me? Qual è la cosa più alta per cui vale la pena vivere? Quando eravamo giovani ci ponevamo domande come queste e poi ce le siamo dimenticate; fluiamo attraverso la nostra vita con il “pilota automatico”.

La Saggezza della Kabbalah parla delle intenzioni e spiega che noi stiamo vivendo dentro le intenzioni. Siamo stati costruiti in base al desiderio per il piacere, e l’intenzione è rivestita in questo, mentre noi abbiamo la capacità di controllare l’intenzione e cambiare la realtà. La realtà che percepiamo in questo momento rimane e si aggiunge ad essa una nuova realtà chiamata il mondo superiore. Le intenzioni spirituali superiori, sono le intenzioni per dare la bontà, l’amore e la connessione agli altri. L’intenzione diretta dentro di me crea l’immagine di questo mondo e le intenzioni dirette fuori di me creano il mondo superiore. La maggior parte delle persone vivono senza pensare alle loro intenzioni e senza chiarire il motivo per cui vivono.
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Dalla trasmissione di Kab TV “Nuova Vita 694, La forza dell’intenzione” 18/02/16

Il metodo per connettere il Creatore alla creatura

Dr. Michael LaitmanDomanda: Cosa significa che l’AHP del superiore cade nel GE dell’inferiore?

Risposta: AHP sono i vasi di ricezione e GE sono i vasi di dazione, Hafetz Hesed, i quali non desiderano nulla ma sono soddisfatti di ciò che hanno. Keter, Chochma e la parte superiore di Bina sono pura dazione senza ricezione.

È solo da metà Bina in giù che inizia il pensiero di come ripagare il Padrone di casa, Keter, per il piacere che Lui gli ha dato. Per questo motivo Bina sviluppa i vasi di ricezione (Zeir Anpin e Malchut), così da poter ricevere in essi allo scopo di dare.

Questo è motivo per cui vi è solo dazione fino a metà Bina e, al di sotto, la ricezione. Cadere significa che noi non possiamo lavorare con i nostri desideri di ricezione senza avere un Masach (Schermo) sopra di essi allo scopo di dare, e per questo non li usiamo. Solo dopo aver ricevuto la Luce che Riforma, AHP possono elevarsi, però solo a condizione che noi riceviamo una risposta alla preghiera (MAN) dall’inferiore.

Ne consegue che noi possiamo usare i nostri desideri di ricezione solo allo scopo di dare agli altri, agli amici o alla gente in generale. Non saremo mai in grado di usare i nostri AHP per noi stessi, per poter raggiungere lo stato di grandezza. Perché mai dovremmo fare una cosa del genere? Questa situazione semplicemente non può esistere! Noi possiamo ricevere solo in base alla richiesta dell’inferiore.

Questa è l’intera formula di “Dall’amore per le creature all’amore per il Creatore”. È solo perché vogliamo ricevere una richiesta dalle creature e vogliamo dare loro che abbiamo la possibilità di deliziare il Creatore e provare amore per Lui. Questa è una sola azione: la ricezione della preghiera da parte loro, chiamata “amore per le creature”, e la richiesta che è indirizzata verso l’Alto, affinché la preghiera sia esaudita, chiamata “amore per il Creatore”. In base a questa formula, l’azione viene immediatamente soddisfatta.

La gente ci fornisce le sue mancanze per dare. Nonostante essa gridi “dateci il pane!”, noi dobbiamo tradurre questa richiesta in termini di mancanze spirituali. Allo stesso tempo, dobbiamo gradualmente insegnare alla gente e dobbiamo condurla verso le necessità spirituali. Com’è scritto “Perché essi Mi conosceranno dal più piccolo al più grande”. Questo significa che dobbiamo insegnare alle persone che tutte le loro mancanze, infine, devono diventare il desiderio di raggiungere la dazione nei confronti del Creatore. Allora noi riceveremo da loro la giusta richiesta e la eleveremo verso l’Alto. Questo significa che “l’amore per le creature” si connetterà tramite noi a “l’amore per il Creatore”.

Questo è l’intero sistema. Questa è l’unica azione tramite la quale possiamo compiere le correzioni. I componenti necessari in questa formula sono tre. La gente è l’inferiore, noi stiamo nel mezzo ed il superiore è il Creatore. È quindi impossibile studiare solo la Kabbalah e compiere le correzioni. Si può fare solamente insieme o l’alternativa sarà la morte. In ebraico uomo si dice Adam, colui che somiglia al Creatore. Come possiamo assomigliargli?

Dobbiamo credere che il Creatore è una forza buona e benefica, e questo è anche il modo in cui ci dobbiamo rapportare al mondo intero. Noi siamo gli unici a poter aiutare la gente a raggiungere il bene e quindi è nostro compito farlo. Per questo motivo riceviamo le loro mancanze e le eleviamo verso l’Alto.
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Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 19.02.2014, Gli Scritti di Baal HaSulam

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Come possiamo chiedere qualcosa al Creatore?

Dr Michael LaitmanDomanda: Come possiamo pregare e chiedere al Creatore qualunque cosa quando Egli conosce tutto sin dal principio? E poi, la sua legge è immutabile, tutto è predeterminato da Lui, è fissato e non può essere cambiato, quindi ogni cosa è in realtà già stabilita per definizione. Infine, come può una piccola creatura, che non vede nemmeno un centesimo del piano generale, domandare qualcosa o, ancor più misterioso, come può richiedere qualcosa anche se questa richiesta è per la dazione?

Risposta: Perché fare la richiesta cambia te ed il tuo atteggiamento verso il Creatore e ti avvicina a Lui.
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Che cosa è possibile chiedere al Misericordioso e Benevolo?

Dr Michael LaitmanDomanda: Raggiungere la preghiera è il lavoro individuale dell’uomo o è il lavoro di tutto il gruppo?

Risposta: Naturalmente è un lavoro comune di tutti noi. Da dove posso ottenere la forza per questo? Se non mi identificassi con il dolore della comunità, non sarei in grado di raggiungere la preghiera.

Altrimenti griderei per me stesso e per questo non riceverei una risposta dall’Alto. Devo trasmettere all’Elyon (Superiore) la richiesta degli altri, la preghiera dei tanti. Si chiama così perché grido per i tanti, e non perché gridano molte persone.

I “tanti” sono i miei desideri raffigurati a me come estranei. Grido perché voglio avvicinarmi a loro, sentirli come sento me stesso, raggiungere l’amore per gli altri come per me stesso, e connettere.

Non grido per il fatto che loro stanno male e il Creatore deve aiutarli, anche se anche questa è una preghiera, com’è detto “Colui che prega per il suo amico verrà ricompensato prima” (Baba Kama 90b). La cosa principale è che, quando li vedo come parti di me e mi connetto a loro, a quel livello sono connesso al Creatore.

Dopo tutto, se chiedo al Creatore di essere misericordioso verso di loro e di risolvere i loro problemi allora, in questo modo, io Lo colpevolizzo del fatto di stare abusando di loro e penso che Lui sia crudele e Gli chiedo di fare qualcosa di buono per loro. Ma non posso rivolgermi al Creatore in quel modo e non avrò l’equivalenza della forma con Lui se non decido che è misericordioso e benevolo.

Quindi, la vera preghiera non è la richiesta che dovrebbe essere fatto qualcosa di buono per gli altri. Come posso chiedere al Creatore di fare qualcosa di buono se Egli è anche Buono e Benefattore? Io Gli chiedo di fare una correzione tale in noi da essere tutti aderiti a Lui. Questa è la preghiera completa, non c’è null’altro da chiedere.

Se vedo qualcosa di cattivo, è perché esiste un divario; si sono rivelate le forze della Shevira (Rottura). E la Shevira si trova dentro di me, quindi vedo la realtà come brutta. Così, chiedo che tutti siano in grado di aderire al Creatore e di darGli piacere. Dopo tutto, siamo così spregevoli che non siamo disposti ad accettarLo per com’è veramente: Buono e Benefattore.

Questo vuol dire che non chiediamo a Lui di farci del bene perché, in ogni caso, ci troviamo nella situazione ottimale per noi. Noi chiediamo la correzione della nostra visione e sensazione distorte, così non incolperemo il Creatore come i bambini che urlano “Mamma cattiva!”.

Domanda: Ma cosa si deve fare con l’inclinazione al male che proclama continuamente che tutto è cattivo?

Risposta: L’uomo deve cercare di superare la sua inclinazione al male, e non annientarla. Abbiamo bisogno di salire su di essa ed esserle superiori perché i desideri di dazione devono essere al di sopra dei desideri di ricezione. È vietato anche spegnere i desideri di ricevere; perché altrimenti non possono esistere i desideri di dazione.

Senza Yetzer HaRa (Inclinazione al male), cosa ci rimane? Yetzer HaTov (Buona inclinazione) non può esistere in noi, perché questo è il Creatore, il desiderio di dare. Non posso essere Yetzer HaTov, Yetzer HaTov può esistere dentro di me solo nella misura in cui esso cavalca il Yetzer HaRa.

Il Yetzer HaRa mi assicura il distacco dal Creatore, l’indipendenza. E il Yetzer HaTov che lo controlla mi dà la forma del Creatore. Tuttavia, posso solo chiedere a Yetzer HaTov di dominare Yetzer HaRa dentro di me. Solo la Luce Superiore può portare fuori questo; io stesso non sono in grado di farlo. Questo non è in mio potere.

Posso solo chiarire che è questo ciò che mi è richiesto. Ottengo tale possibilità a seguito della Shevira, la quale costruisce la connessione tra il desiderio di ricevere e il desiderio di dare. Così ho la possibilità di chiarire, analizzare e distinguere tra una e l’altra. La Luce Superiore comincia ad illuminare questi concetti per me e vedo cos’è il bene e cos’è il male.
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Dalla preparazione alla Lezione quotidiana di Kabbalah 06/03/2014

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Chiedere per gli altri

Dr Michael LaitmanDomanda: Cosa devo discernere nella mia vita come la cosa principale? Su cosa devo porre l’attenzione in primo luogo?

Risposta: La tua attenzione deve essere concentrata solo su una cosa: pregare per gli altri. Lascia che le persone si sentano bene in unione, bene perché il Creatore porta il bene a loro e loro ne godono.

Domanda: E per quanto riguarda i problemi negli altri ambiti della mia vita?

Risposta: Sembra che la tua preghiera non sia ancora completa. Il Creatore vuole che tu la perfezioni, ed è per questo che ti “colpisce” qui e là, indirizzandoti verso il traguardo. Se non siete abbastanza sensibili, avete la pelle dura o siete testardi, allora avete bisogno di avere alcuni “ritocchi al quadro”, aggiunti per dare il vettore desiderato. Infatti, più si avanza verso la meta, più le correzioni dovrebbero essere precise. Così, ad ogni passo, i colpi saranno più delicati al fine di guidarvi sul percorso con precisione.

Domanda: Come posso usarli?

Risposta: Dobbiamo accettarli con amore. Dopo tutto, sono come le indicazioni del navigatore che conduce lungo il percorso. Com’è possibile far fronte senza di loro? Volete capire o sentire dov’è la vostra prossima direzione? Avete bisogno di queste sensazioni dolorose: le scrollate, la frustrazione e il rifiuto.

Ogni volta, vi sforzate verso la meta con il loro aiuto, attraverso gli amici, il gruppo e il mondo, mantenendo il percorso solo verso il Creatore, al fine di portarGli tutto questo vaso. Il vaso può fare la correzione e, grazie a questo, sarà completamente impregnato del piacere del Creatore, unicamente al fine di portarGli piacere. Il mondo intero vorrà aprirsi affinché il Creatore lo riempia di bontà, e noi saremo in grado di trasformare tutto in dare a Lui.

Come possiamo avanzare verso questa dazione? Come possiamo imparare questo? Al di sopra delle cose sgradevoli. Se non potete rinunciare a ciò che percepite come buono ora e ridurre il grado di comfort nel desiderio di ricevere, come sarete in grado di rinunciare in seguito al piacere? Come pensate di convertirlo in dazione? Ecco perché dobbiamo passare le fasi di sviluppo.

Domanda: Questo significa che i problemi giungono a me in modo che sia più facile rinunciare alle cose piacevoli?

Risposta: Niente affatto. Li usiamo per qualcos’altro. Giungono nella vostra sensazione, si manifestano nei desideri dove non c’è la consapevolezza della grandezza del Creatore. Se in loro voi aveste sentito l’importanza del Creatore, non avreste sentito il dolore. Ogni sensazione sgradevole nasconde una mancanza di importanza del Creatore, e nient’altro. Non appena si percepisce che Lui è importante, il fastidio scompare. Allo stesso modo, per una madre non è importante il suo stato fino a quando il bambino sta bene. Com’è scritto “L’amore copre tutte le colpe”.

Quindi, dobbiamo pregare per gli amici e per il mondo intero. Tuttavia, non possiamo semplicemente sederci e pregare. Per giungere alla preghiera necessaria ho bisogno di lavorare in gruppo. La preghiera è il risultato di tutte le mie azioni, tutti i miei sforzi. Io aiuto gli amici e aiuto la società a capire che l’unico aiuto di cui sono capace è di direzionare gli altri all’unico obiettivo.

Gli sforzi materiali sono destinati infine a stabilire la connessione con le persone e a portarle al metodo che dà il giusto approccio. La carità di per sé non cambia il mondo in meglio e i governi sono impotenti anche in questo. È per questo che dobbiamo studiare il sistema dell’universo e capire che c’è un solo mezzo veramente efficace: riunire le persone a pregare per loro.

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Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 09/01/2014, Gli scritti del Baal HaSulam

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Il Cruciverba

Dr. Michael LaitmanIl Creatore crea il nascondimento e ci fa passare piano piano attraverso le Sue sensazioni in modo che capiremo cosa deve esistere al posto del nascondimento: quale immagine del Creatore dev’essere scoperta in quel posto, che genere di immagine di colui che dona? Questo è un genere di gioco in cui dipende da noi inserire i pezzi mancanti ed indovinare cosa ci dovrebbe essere per completare il quadro completo.

E’ come se riempissi un cruciverba e ci inserissi le lettere mancanti per far apparire la parola. Però qui non si tratta di una parola ma di una particolare immagine, un pezzo della realtà della dazione. Dobbiamo completare da noi questo disegno.

Così ci arrivano le fasi del nascondimento. E se invece delle sensazioni negative e del disaccordo circa il nascondimento, ci rapportiamo ad esso nel modo giusto, allora percepiremo il nascondimento come un luogo di lavoro. Il mio compito è di definire la forma della dazione, il mondo corretto, e le corrette relazioni che devono esistere in questo posto dove, al momento, non vedo nulla, non percepisco e non capisco, senza alcuna sensazione o gusto.

Come completerei questo quadro se invece del Creatore fossi io colui che dona ed avessi le Sue qualità? Se una persona si rapporta creativamente agli stati di nascondimento come questo, allora attraverso di esso la persona sviluppa dentro di sé MAN, la richiesta che il Creatore sia rivelato specificamente in questa forma. Significa, “Rendi il tuo desiderio come il Suo desiderio”. (Pirkei Avot 2:4) In questo modo sviluppiamo e costruiamo in noi stessi l’immagine del Creatore (Bore), il “vieni e vedi” (Bo-Re) che è rivelato nei nostri desideri.

Così è scritto, “I miei figli hanno vinto” (Baba Metzia 59b); noi diventiamo i partner del Creatore. A noi è richiesto solamente un mezzo soldo, che è la preghiera, MAN, la forma della dazione, la forma dei rapporti tra noi ed il Creatore che noi vogliamo scoprire invece del nascondimento. Se ci avviciniamo più o meno alla giusta forma, sarà rivelato.

E se non ci avviciniamo, allora le correzioni, che sono destinate ad aiutarci a scoprire la forma che deve essere rivelata dentro il nascondimento, agiranno su di noi dall’alto. Il Creatore compie su di noi tutti i piccoli esercizi possibili, ci dà degli spunti, usa molti mezzi di cui dispone, e alla fine ci porta a scoprire dentro il nascondimento la forma adeguata della rivelazione, che noi domandiamo.

Noi comprendiamo che la forma della rivelazione è diretta verso la connessione, i comportamenti positivi, e adesso siamo alla ricerca che un tale frammento ci venga rivelato invece del nascondimento. Sarà proprio lo stesso pezzo mancante del desiderio ad assomigliare al Creatore che adesso inizierà ad essere rivelato e a donare su di noi sempre di più. Questo è il modo in cui lavoriamo.

Questo è ciò che si chiama, “Fammi vedere, Ti prego, la Tua gloria” (Esodo 33:18), che renderà possibile vedere solamente attraverso un desiderio preparato, che io modulerò su questa frequenza, gli stessi colori, la stessa forma, in ogni senso in cui è possibile scoprire il Creatore, nelle dieci caratteristiche, le dieci Sefirot.

Se il nostro desiderio è pronto e orientato verso le dieci Sefirot del Creatore, allora Egli ci viene rivelato. La Luce Superiore appare dentro le nostre qualità interiori perché noi abbiamo chiesto a Lui di correggerle. Ne consegue che noi stessi abbiamo creato il Creatore.
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Dalla 1.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del . 02.05.2014, Gli Scritti del Rabash

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