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Cos’è la linea sinistra?

Domanda: I Kabbalisti proibiscono di impegnare la linea sinistra nel comunicare con gli amici. Cos’è la linea sinistra?

Risposta: La Linea sinistra è il mio desiderio egoistico, mirato solamente a ricevere o al riempimento. Mi stimola in maniera “incorretta”, e allo stesso tempo mi assiste in tal modo. Se so come lavorarci, scopro “l’aiuto contro di me” nella linea sinistra.

La linea sinistra è sempre girevole, serpeggiante e mi sospinge; se continuo ad esaminarla, se percepisco la sua messa a punto e considero ogni suo nuovo “progetto”con sospetto, allora tale auto- esame mi aiuta a mantenermi in adesione con la Luce. E’ come il risultato, grazie alle forze di ricezione e dazione. Mi innalzo sempre al di sopra del desiderio, al di sopra dei pensieri e delle azioni provocatori, al fine di osservarli dal lato.

Perché fino a quando una persona è sommersa nel suo desiderio di ricevere, ella rimane al livello di animale ed è subordinata alla natura. Comunque, stiamo parlando dei passi fatti al di sopra della natura o al di sopra della ragione.
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La perfezione non cede

Tutto ha origine nell’Infinito, nello stato iniziale, e il modo in cui noi possiamo raggiungere una correzione completa, è il soddisfare tutte le condizioni ivi stabilite. Nello stato di Infinito, il desiderio di ricevere è inflessibile, ma non ci arrendiamo di una iota all’adesione, all’unità o all’eguaglianza con il Creatore.

Nell’Infinito, non c’è fine o confine, neppure un particolare che potrebbe sfuggire al Suo calcolo. Questo è il motivo per cui è chiamato Infinito. Esso non è legato ad un luogo (desiderio), la quantità o la qualità di realizzazione, ma sta nella decisione, senza riserve, dell’essere creato all’adesione al Creatore. La conseguenza è che i gradi di ascensione spirituale dal nostro mondo all’Infinito, sono i “gradi di compromesso”: nella misura in cui la creatura continua a rifiutarsi di eseguire un calcolo preciso per equivalenza.

Nella fase iniziale del suo lavoro, l’uomo guarda tutto attraverso il prisma della sua prestazione personale. Questa è la sua natura, egli è stato creato in questo modo. Questo periodo è lungo e alla fine porta alla disperazione. Allo stesso modo, durante tutta la sua storia, l’umanità ha subito duri colpi nella vita mentre inseguiva il piacere, fino a quando allineando le delusioni non ha raggiunto la massa critica. Avendo imparato da esperienze dolorose, il che significa aver gustato il loro risultato amaro, abbandona la competizione perché si è convinti che non porterà soddisfazione né sentore.

Così, si comincia gradualmente a disprezzare la realizzazione egoistica per il suo effetto amaro. Fuori dalla disperazione, facciamo un nuovo calcolo: nell’altruismo sperimenteremo l’adempimento. Questo è il modo, colpiti dalla Luce, la catena di Reshimot (geni spirituali, ricordi), che era emersa fin dall’inizio della nostra discesa dall’Infinito, ci realizziamo.

Due linee entrano in gioco: la linea diretta dall’Alto verso il basso e la linea inversa dal basso verso l’Alto. Ora, invece della propria gratificazione, una persona realizza calcoli basati sul suo coinvolgimento nella dazione. Il risultato è la ricompensa per i suoi cambiamenti. Non è stato sperimentato il desiderio di ricevere, ma quello di dare.

Ma qual è la differenza? Dopo tutto, siamo esseri creati e dovremmo sentirci appagati. Tuttavia, per sentirci allo stesso modo del Creatore, dobbiamo essere equivalenti a lui. Ecco perché, d’ora in poi lavoreremo sulla nostra capacità di ricevere piacere dalla stessa azione e non da il risultato finale della dazione.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah 10/4/10, “Che cosa è l’aiuto che si dovrebbe chiedere del Creatore”)

La via verso il palazzo del Creatore

Domanda: Cosa significa “apprezzare lo stato di ascesa spirituale”?

Risposta: L’ascesa è uno stato nel quale posso giustificare ciò che succede dentro di me, giustificare gli amici ed il gruppo, vedendoli come angeli che mi aiutano a realizzare il mio libero arbitrio per raggiungere lo scopo. Con gli elementi di questa condizione posso formare me stesso e la mia relazione con il Creatore, che si rivela all’interno di questo stato.

Il gruppo, la casa, il lavoro, gli studi, la salute ecc … comprendono i componenti del mio stato. Devo determinare che tutti loro sono secondari in relazione al gruppo. Devo “riunirli” tutti, salvo il gruppo ed entrare al gruppo con questo, a prescindere dal fatto che il gruppo sia solo un elemento tra gli altri. Nel gruppo, devo anche discernere i molteplici componenti fin quando seleziono solo l’unico: il desiderio di raggiungere il Creatore.

Mi addentro sempre più profondamente in questo lavoro ed in questi discernimenti, verso il centro. È come se mi stessi dirigendo al palazzo del re da molto lontano fino a che finalmente arrivo. Sto riducendo tutto e mi sto focalizzando, verificando il cammino fino a quando arrivo alla meta.

All’inizio sento che c’è tutto un mondo intorno a me. Presto, vedo che esiste solo il gruppo e le diverse situazioni al suo interno. Resta così fino a quando prendo coscienza di uno schema molto semplice: tutto ciò che mi circonda sono solamente angeli, forze che mi dirigono al Creatore e mi aiutano ad arrivare a Lui.

Cosa è questo gruppo? È un gruppo locale vicino a me o il gruppo mondiale? Il gruppo sono tutte le anime. Cominciamo con tutto il mondo e gradualmente restringiamo il cerchio.

Il gruppo per me comincia con i corpi fisici, le persone che conosco in tutto il mondo, che sento essere connesse a me attraverso lo scopo comune. Queste sono le persone che mi capiscono e mi percepiscono, a prescindere dal fatto che non le conosco di persona. Tuttavia, nel mondo spirituale, siamo in un sistema collettivo. In questo mondo, è possibile che non ci siamo mai incontrati, ma in quello spirituale siamo uniti.

È indubitabilmente un’opportunità di salvezza perché siamo connessi, ci sosteniamo e dipendiamo gli uni dagli altri. Non sono soltanto le persone della mia generazione che esistono oggi in uni stato simile in relazione al Creatore, ma tutti i cabalisti del passato, cominciando da Adamo, che fu il primo a scoprire il Creatore 5770 anni fa ed a sancire il suo libero arbitrio.

Da quel momento l’essere creato, un punto del desiderio, cominciò il suo viaggio per raggiungere la somiglianza con il Creatore. Da allora fino ad oggi, tutti i kabbalisti connessi per questo scopo, appartengono ad un sistema, non importa il loro grado nella scala spirituale. Riguardo a coloro che ancora non lavorano in questo sistema, anche essi vi appartengono, ma noi dobbiamo risvegliarli.

(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 6 Settembre 2010 sull’articolo, E Giacobbe uscì).

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Una discesa è allegria

Domanda: Come devo reagire una volta che mi trovo in uno stato di discesa?

Risposta: Devo relazionarlo ad una chiamata dall’Alto e chiedermi: “Chi me lo ha inviato? Perché? Un nuovo stato mi è stato rivelato. Come scrive Baal HaSulam: “mi rallegro nella rivelazione dei malvagi”, cioè le “nuove” qualità egoistiche che mi vengono mostrate. Sicuramente, sono sempre state nascoste in me, ma adesso, diventando più forte, diventano visibili affinché mi elevi al di sopra di esse, e a prescindere da esse, resti connesso al Creatore come in uno stato di ascesa.

Questa è una sensazione scomoda in un desiderio vuoto. Tuttavia, una persona può rallegrarsi istantaneamente nella rivelazione di questo desiderio perché con il suo aiuto scoprirà in maniera rapida e sicura una connessione più forte con il gruppo ed il Creatore. Allora, sentendo una discesa, una persona deve immediatamente connettersi al gruppo e cominciare a compiere tutte le azioni possibili per trasformare il desiderio in una forza di unione.

Una discesa è la scoperta di una precisione più sottile nella nostra connessione, nella quale non sono ancora connesso al gruppo, ma adesso devo farlo. Avevo l’impressione di essere legato al gruppo attraverso una “corda spessa”, ma adesso vedo che questa corda è composta da centinaia di piccoli fili mediante i quali non sono connesso al gruppo in assoluto.

Così io ascendo, affinando e rinforzando la mia connessione con il gruppo sempre di più. Per questo do il benvenuto a questa rivelazione perché ha luogo sulla base del mio precedente stato.

Presto sentirai che una discesa è allegria. Tutto dipende da come una persona la prende: semplicemente come uno stato o come il mezzo per ottenere la meta.

Il lavoro porta allegria. Un vero professionista è felice di trovarsi con i problemi del suo lavoro. Ciò gli da l’opportunità di applicare la sua professionalità, trovare una soluzione, creare qualcosa di nuovo e dimostrare la sua abilità.

Perché tutte le personalità creative hanno bisogno di “ispirazione”? Perché sono costantemente alla ricerca? Perché si sentono confuse e perse fino a che non nasce la loro creazione? Può essere una persona di qualsiasi professione, anche un idraulico, ma se è un maestro, sente la sua professione.

Allora, le difficoltà o le circostanze speciali che nascono sono qualcosa di desiderabile, senza le quali non possiamo vivere.

Noi non capiamo o apprezziamo fino a che grado la rivelazione delle mancanze dentro di noi esponga la Luce.

(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 6 Settembre 2010, E Giacobbe Uscì).

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Disteso in una linea di Luce

Domanda: Qual è il significato del termine “linea”?

Risposta: Una linea è una scala dentro di me, dove ho costruito tutte le inclinazioni, i pensieri, i desideri e gli atteggiamenti in modo diretto. Tutto ciò che ora mi viene rivelato, nel mio Kelim, viene costruito in accordo con la Luce che viene a me.

Se c’è un chiaro, preciso accordo tra la Luce che brilla ora su di me e i vasi che ho messo in ordine in base alla luce, ciò significa che sono stati costruiti in base ad una linea. Questo perché dentro di me c’è un cumulo di qualità e la Luce che viene a me mi aiuta a edificare me stesso lungo una linea. In precedenza ero come una sfera, e poi ho chiesto alla luce di venire in forma diritta a brillare dentro di me, sotto forma di una linea e mettermi nella stessa disposizione.

La Luce circostante (Ohr Makif) brilla tutto intorno. Quando la richiedo per le correzioni che sono fabbricate come una linea retta, la luce diventa “distesa” lungo una riga, e agisco in conformità con essa.

Questa transizione dipende dal fatto che una persona è capace e disposta a chiedere questa struttura dalla Luce. L’azione della luce si trova sopra la conoscenza, ma se una persona riceve la forza superiore, se si dona e si dona oltre la luce con un pieno accordo, poi la Luce ordina tutti i componenti della sua anima in base alla loro importanza.

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(Dalla 1° parte della Kabbalah lezione quotidiana 9/28/10, “Che cosa è Argento, Oro, Israele, le Nazioni nell’ambito del lavoro”)

Il collegamento tra il gruppo e l’impresa

Tutti pensano che “l’impresa” si riferisca al lavoro che svolgiamo durante il giorno, dato che il lavoro di gruppo comprende il nostro studiare assieme. Tuttavia, questo non è corretto. “L’impresa” è tutto quello che riguarda il rilascio di materiali, media, preparazione degli eventi, ed altri lavori sia fisici che manuali. Se stiamo preparando alimenti per il pranzo di questa domenica, questo riguarda l’impresa. C’è uno chef principale, persone responsabili e lavoratori che portano avanti tutto, e non importa che siano volontari oppure lavoratori pagati.

Dall’altro canto, il gruppo è l’unificazione di idee dove ogni persona annulla il proprio egoismo ed ha il desiderio di unirsi agli altri per raggiungere uno stato spirituale. Questo è diverso di quando ci uniamo per pubblicare un giornale, un sito web, un programma televisivo, ed altro ancora. Tutte queste sono azioni di gruppo ma per produrre un risultato desiderato tutti devono desiderare unirsi in una piramide dove ci sia un capo ed un subordinato, come in qualsiasi altra impresa. Dobbiamo fare questo per poter produrre un prodotto.

Non importa se le persone riceveranno un salario oppure no, quante ore lavoreranno, se stanno preparando un pranzo al centro oppure mettendo in onda un programma televisivo. Anche se inizialmente abbiamo preso la decisione volontaria di unirci in campi ugualitari, tuttavia, se tu sei un manager, tu mi dai degli ordini, ed io come subordinato sono obbligato a compierli.

In altre parole, mentre ci avviciniamo a qualsiasi incarico, diamo il nostro contributo volontario in base alle nostre abilità, e ci impegniamo ad eseguire un ordine, di essere disciplinati e di rispettare le gerarchie. Ciò nonostante, tutti ci uniamo come uno.

L’unificazione nell’impresa accade quando ci uniamo per realizzare il collegamento tra gli amici nella struttura dell’impresa. Manteniamo la gerarchia perché desideriamo mantenere l’unificazione. Il desiderio di stare nel gruppo mi aiuta a seguire la gerarchia ed io chino la mia testa ed ascolto la persona che è stata destinata ad essere il mio manager.

Supponiamo che oggi sono stato inviato in cucina ed io svolgo i compiti che mi sono stati assegnati dal capo del gruppo. Anche se io posso essere più intelligente e più qualificato, gli amici hanno deciso che possiamo lavorare seguendo una lista di compiti. Io vengo a fare il mio lavoro e li non siamo più amici. Devo ispirarmi a lavorare ricevendo il rifornimento dal gruppo, ma io devo lavorare nel modo che sia appropriato ad una impresa.

Anche se una persona viene al nostro centro per poche ore dopo il proprio lavoro, durante quelle poche ore lui diventa un lavoratore dell’impresa come se lui fosse pagato per questo. Questo è cosi perché lui viene qui per ricevere progresso sia spirituale che materiale. Lui riceve appagamento e non importa in quale maniera! Tuttavia, per qualche ragione, molte persone separano una cosa dall’altra e si sorprendono se qualcuno chiede loro qualcosa. Le persone pensano “ma non siamo amici nel gruppo?” No! Siamo lavoratori nel fronte spirituale. Stiamo lavorando per il Creatore.

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Chi mi mostrerà la verità?

Domanda: Come fa una persona situata in una capsula isolata del suo egoismo a sapere cosa è vero e cosa è falso?

Risposta: Adesso capirai quanto generosamente il serpente primordiale ci abbia aiutato, avendoci spinto a “peccare” con l’Albero della Conoscenza. Specificamente, grazie a questa rivelazione dell’immenso desiderio egoistico chiamato “il serpente” abbiamo ricevuto un’opportunità di ascendere dal grado spirituale di “un animale” a quello di “un umano”.

La differenza tra i due gradi (in simbolo della Delta nel disegno) è chiamato “il serpente”. Se vuoi ascendere da un grado spirituale a quello successivo, per favore vai avanti, ma devi lavorare contro questo serpente, contro lo spazio vuoto che ha creato in te. Per di più, se non fosse così per lui, saresti rimasto “un animale”.

Proprio questa forza, la forza del serpente egoista in noi, coltiva un umano in noi. Tutte le frammentazioni, i peccati e le trasgressioni descritte nella Torah sono azioni utili. Esse sono il modello per i desideri malvagi, attraverso il quale noi scopriamo il Creatore. Un desiderio aggiuntivo ci viene dato dal “serpente” e la sua correzione viene attraverso i libri di Kabbalah, il gruppo, l’insegnante e la divulgazione.

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L’orgoglio ci isola dalla luce

È detto, “non posso abitare nello stesso luogo dell’orgoglioso”. Dove c’è orgoglio, non può esserci la Luce.

Dapprima, l’ospite offre a se stesso il cibo della tavola del Padrone di casa; egli non sente o vede che il Padrone di casa esiste. Improvvisamente egli scopre che il Padrone di casa esiste, ed i piatti che offre a se stesso arrivano dalla Sua tavola, di cui tutto appartiene al Padrone di casa. Un ospite impara anche che i piatti sul tavolo non sono stati posti lì accidentalmente; piuttosto, sono stati preparati specificamente per lui con amore. Egli vede che il Padrone di casa lo ama e deve contraccambiare in qualche modo. Ecco perché diviene incapace di ricevere da Lui. Non sa cosa fare!

Il problema non è nella ricezione, ma nella relazione in sé. Non voglio sentirmi in debito e non voglio neanche essere in un posto nel quale sono amato ed odiato troppo. Inoltre, un’eccedenza di amore è un ostacolo, poiché non c’è niente con cui possa ripagare o rendere per essa.

Come Lo posso ripagare per l’amore che ho ricevuto? Posso accettare il piacere da Lui, ma è la mia parte animata che riceve il piacere ed in più il Suo amore è diretto all’essere umano che è in me! Cosa dovrei fare? Attraverso questo, Egli mi forza a relazionarmi a Lui con tutto il mio cuore. O devo smettere di fargli visita oppure pensare ad una maniera di ripagarlo.

Quindi, mi separo da Lui con l’orgoglio, usandolo come una barriera. Mi elevo al di sopra della Sua attitudine verso di me, al di sopra dell’amore e dell’odio come se non esistessero. Esso opera in me come una forza protettiva, una difesa personale che mi permette di non sentire vergogna o amore.

L’orgoglio si origina dallo spazio vuoto nella creazione e scaturisce dal Serpente, Malchut del Mondo dell’Infinito. Tutte le altre proprietà possono essere corrette dall’orgoglio perché ci separa dal Creatore e rompe la connessione con Lui.

Se sono in un gruppo, tutto è ammissibile (conflitti e così via) eccetto l’orgoglio. Essendo orgogliosi, una persona si isola dall’influenza di chi la circonda e per tanto non ha possibilità di avanzare.

(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14/07/2010, “Introduzione al Libro, Panim Meirot uMasbirot)

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Esempi di “Fede al di sopra della ragione”

I seguenti esempi di “fede al di sopra della ragione” sono stati sottoposti dal gruppo di Mosca:

1) Quando Windows o qualsiasi altro programma ha un update ed il programma chiede se aggiornare adesso o più tardi, siamo consumati dalla ricezione per il nostro beneficio. Siamo più spesso incapaci di allontanarci dal lavoro, all’apparenza importante, e premiamo il pulsante “ricordamelo più tardi”. L’accumulo di aggiornamenti posposti può portare a discrepanze con il server centrale, fino al punto in cui anche tutto il sistema del computer potrebbe andar perso.

2) Quelli che guidano la moto sanno che per compiere facilmente una brusca piega, è necessario tenere costantemente gli occhi proprio sulla fine della curva, poiché è proprio lì che noi vediamo il punto di girata. In altre parole, come impariamo dalla Kabbalah, cominciamo a ricevere piacere dal cambiamento di stato in sé (la velocità degli stati passati). La realizzazione delle scene non fa differenza, poiché esse diventano macchiate, ed è impossibile vedere qualcosa in esse (il male ed il bene allo stesso modo). La cosa più importante è non tornare indietro e non entrare in una scena (stati, altri dei).

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Ingresso nel Giardino dell’Eden

Lo Zohar, Capitolo Lech Lecha (Vai Avanti)”, Articolo 104: Quando Ruach esce da questo mondo ed entra nella grotta di Adam HaRishon e dei patriarchi, loro gli danno una lettera come un segno, ed egli va al Giardino dell’Eden. Quando si avvicina, incontra lì i Cherubini e quella spada fiammeggiante che gira in ogni direzione. Se viene ricompensato, loro vedono la lettera che è il segno, che gli apre l’ingresso, ed egli entra. Altrimenti, lo respingono all’esterno.

Quando leggiamo lo Zohar, dovremmo immaginare un desiderio di dare più grande o più piccolo oppure solo il desiderio di ricevere, cioè dovremmo immaginare dei cambiamenti nella dazione. Questo è l’intero mondo spirituale. Tuttavia, queste variazioni, contengono tutti i colori velati e tutte le gradazioni delle qualità. Tutto ciò che leggiamo nello Zohar riguarda i cambiamenti nella qualità della dazione che si manifesta così nella nostra percezione.

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