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Come sentirsi necessario?

Domanda: i giovani spesso chiedono:”Perché nessuno ha bisogno di me?” Allo stesso tempo, hanno genitori, una scuola e soldi; sono ben accuditi e studiano bene, ma provano un assoluto senso di vuoto come se nessuno si preoccupasse di loro.

Risposta: non è una falsa percezione. In effetti, siamo in un vuoto. E sebbene ci siano miliardi di persone intorno a noi, non possiamo dire che sentiamo la loro influenza positiva su di noi.

Tutte le vibrazioni che riceviamo dal mondo che ci circonda sono negative o emanano una totale assenza di anima e indifferenza.

Domanda: e cosa fare? Le persone si sentono assolutamente indesiderate nonostante il fatto che sembrano circondate da molta attenzione e cura. Cosa possono fare per sentire di essere necessarie?

Risposta: Ma hanno qualche obiettivo nella vita se parlano del  significato della vita. Devono sentire che stanno andando dritto verso di esso: un altro piccolo passo, un altro passo e si stanno muovendo.

Altrimenti, sorgeranno queste domande e le persone inizieranno a odiare se stesse. Ma se l’uomo ha un obiettivo chiaro, vuole raggiungerlo e ogni giorno ci si avvicina, allora è ispirato dalla sua vita, dal suo progresso, ed è felice di esistere.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Integral World” del 13/07/2018

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Navigare nel labirinto della comunicazione con i nostri figli

Quale dovrebbe essere il nostro approccio quando comunichiamo con i nostri figli, specialmente quando sono giovani?  Che tipo di relazioni dobbiamo costruire con loro per prepararli al meglio alla vita? A quanto pare, c’è una formula chiamata “adulto-uguale-più giovane”, che funziona molto bene nel preparare i nostri figli alla vita, se la usiamo correttamente. 

Come genitori, il nostro obiettivo principale è “costruire” la personalità di nostro figlio per renderlo pronto alla vita, sicuro di sé e con l’abilità di eseguire qualunque lavoro egli possa scegliere di intraprendere, come anche essere in grado di trattare  costruttivamente e positivamente i fallimenti.  Per ottenere ciò abbiamo bisogno di imparare a relazionarci con i nostri figli da tre differenti prospettive: come adulti, come uguali, come più giovani. Ogni prospettiva ha il suo ruolo e il momento giusto per essere utilizzata. Il trucco è sapere quando usare quale di esse e come utilizzarle correttamente.

Cominciamo con la prospettiva “adulta”. Qui ci poniamo al di sopra del bambino, come figura dominante e genitoriale.  Dettiamo le regole e applichiamo pressione quando necessario. Con la prospettiva dell’ “uguale” scopriremo che spesso il bambino ci ascolta molto più attentamente quando parliamo come uguali piuttosto che con un tono dall’alto in basso. Qui è quando trattiamo i bambini come amici, compagni di gioco e persino come confidenti. Quando assumiamo la prospettiva del “più giovane”, permettiamo al bambino di far pratica nell’essere l’ “adulto maturo” nel condurci e dirigerci.

Combinare le tre cose aiuta i bambini a capire meglio la complessità delle relazioni umane. Questa tecnica li aiuta a sviluppare l’abilità di adattarsi e adeguarsi a circostanze mutevoli, a sapere come relazionarsi con insegnanti, amici e, più tardi nella vita, con partner e colleghi.

Ora che abbiamo delineato le tre prospettive, aggiungiamo alcuni approfondimenti su ciascuna di esse. Quando assumiamo la prospettiva del “più giovane” dobbiamo sapere come farlo senza perdere la nostra autorità di genitore. Per fare questo dobbiamo spiegare al bambino con parole ed esempi, che ogni persona ha punti di forza e debolezze, che non possiamo sapere tutto ed essere capaci di fare tutto. Per esempio, persino se sei un campione olimpico non puoi essere un campione olimpico in tutti gli sport. Quando i bambini comprendono che è va bene non eccellere in tutto, viene sollevato un gran peso dalle loro giovani spalle e si permette loro di essere felici dove sono, perseguire le cose che veramente li interessano  e alla fine eccellere in esse. Allo stesso tempo non diverranno insicuri per il fatto di non conoscere tutto o non capire tutto.

Riguardo alla prospettiva dell’ “uguale” è importante che il bambino senta che noi stiamo sempre lavorando per il suo massimo interesse. I bambini devono sapere che qualunque cosa accada, anche se siamo arrabbiati con loro o diventiamo esigenti, è perché stiamo lavorando nel loro interesse, che la nostra sollecitazione li aiuta a raggiungere ciò che sarebbe più difficile, se non impossibile da raggiungere se non fosse per la nostra pressione. E’ una buona idea dire a loro esplicitamente che ci addolora doverli rimproverare e mettere sotto pressione, e spiegare il motivo per cui è per il loro bene.

Se il bambino non accetta le nostre spiegazioni dobbiamo mostrare quanto siamo dispiaciuti di dover essere in questo modo, che stiamo soffrendo insieme con lui, ma dobbiamo farlo comunque perché è la cosa migliore per lui  e, come genitori, dobbiamo fare in modo che i nostri figli ricevano la migliore educazione che li aiuterà maggiormente a diventare adulti di successo. Talvolta possiamo persino ammettere che la nostra richiesta è molto ardua, che non siamo sicuri che loro la possano gestire, ma che se loro lo faranno ne trarranno grandissimo beneficio e aprirà loro nuove porte. In quella fase dobbiamo lasciare al bambino lo spazio per costruire se stesso in modo indipendente.

Riguardo alla prospettiva dell’ “adulto”, qui il/i genitore/i prende/prendono le decisioni. Devono spiegare che a volte dobbiamo solo accettare certe cose. Ciò può non essere semplice per il bambino ma è un grande esempio perché quando cresciamo dobbiamo obbedire alla legge, seguire le regole della scuola o dell’università in cui siamo, del posto di lavoro, dei capi, ecc. Se i bambini non sono abituati ad obbedire alle regole anche se a volte non le capiscono e non sono d’accordo con esse, può essere un problema per loro affrontare la società in cui vivono. 

Ecco un esempio di vita reale e di come possiamo usare le tre prospettive per trasformare una situazione quotidiana da un supplizio a un’esperienza di crescita. Spesso la mattina occorre molto tempo ad un bambino piccolo per vestirsi, lavarsi e prepararsi per la scuola. Questo può creare molto stress e tensione e condurre a situazioni spiacevoli. La prima cosa nell’affrontare questa circostanza è ripercorrere con il bambino tutte le fasi della routine mattutina, non in tempo reale ma nel vostro tempo libero, quando siete tutti rilassati. Immaginate ciò che fate ogni mattina un passo alla volta e insieme al bambino imparate cosa comporta ciascuna fase (bagno, colazione, vestirsi, ecc.). Assegnate, in collaborazione con il bambino, un tempo limite realistico per ogni azione e il bambino ora farà “pratica” mantenendo la tempistica invece che passivamente e spinto a stare al passo. In questo modo, l’intero procedimento diventa un po’ un gioco. 

Dopo un giorno o due, quando il bambino conosce la routine a memoria, voi assumete la prospettiva del “più giovane” e il bambino diviene l’adulto. Ora è il turno del bambino controllare che voi siate puntuali e essere sicuro  non lo stiate facendo ritardare.

In questo modo ogni situazione della vita, specialmente le più impegnative, possono diventare esperienze di apprendimento che conducono ad una crescita personale e all’acquisizione di nuove abilità che faranno crescere i nostri figli felici, sicuri di sé e capaci di comunicare con successo con le persone che li circondano.

 

 

Sdraiarsi e disconnettersi

Domanda: La cultura del “tang ping,” uno stile di vita passivo senza stress e carrierismo, sta guadagnando popolarità tra la gioventù Cinese.“Tang Ping” significa “ sdraiarsi e spegnere.” Questa è la salvezza dalla pressione della società, che spinge i giovani a cercare lavoro, a lavorare sodo e a costruirsi una carriera, com’è di consuetudine in Cina.

Il termine “tan ping” è stato utilizzato dall’autore di un post che ha scritto di non aver lavorato negli ultimi due anni e di non considerarlo un problema. Invece di inseguire il successo, ha deciso di “sdraiarsi”.

Dici che questo non è sempre un male?

Risposta: Questo non è un male. E’ meglio capire: Cosa vuoi esattamente? Per cosa? Perché? E’ solo dopo, se ne vale davvero la pena per te e per il mondo, per non bruciare carburante, per non inquinare l’aria, calcola attentamente qual è il significato del tuo lavoro. Danneggi l’ambiente, inclusa, la materia, vegetale, animata, e umana, la società, e così via?

E dopo, fai questo lavoro. Immagina quale può essere il risultato del tuo lavoro. Allora vedrai che forse non fare nulla è davvero la cosa migliore da fare per tutta l’umanità. E anche il fatto che tu esisti e consumi alcune calorie non è importante. Non stai causando danni.

Domanda: Ma come provvederò alla mia famiglia?

Risposta: Provvederemo noi per te. Se non produci eccessi, ma solo il necessario per tutti noi, per tutta l’umanità, ci basterà alzarci dal divano e lasciare il telefono, o anche non lasciarlo, per un’ora alla settimana, a settimana! E andrà tutto bene.

Domanda: Ci sarà qualcosa da mangiare un tetto sotto cui vivere?

Risposta: Ci sarà assolutamente tutto li per te. Fermate tutte queste navi e locomotive a vapore che sfrecciano in giro per il mondo e consegnano tutti i tipi di spazzatura di cui nessuno a bisogno. Solo chi fa soldi ha bisogno di questi pezzi di carta, e poi li buttano nel nulla.

Domanda: Quando dici che una persona dovrebbe vivere come necessario, non significa un equalizzazione, che abbiamo già attraversato tempo fa?

Risposta: L’equalizzazione è quando ti viene imposta. E non mi interessa., non mi confronto con nessuno. Non ho paura che avrò lo stesso del mio vicino. Non guardo al fatto di avere gli stessi mobili, lo stesso cibo, gli stessi vestiti, non importa.

Domanda: Perché vivo in modo da non guardare gli altri? Cosa è cambiato in me?

Risposta: Perché ho il mio mondo, l’interiorità, in cui vivo. E pertanto non sento che qualcuno mi stia sopprimendo. Al contrario, mi forniscono delle condizioni. L’ambiente, la società, tutti insieme ci procuriamo le condizioni per lo sviluppo interno. E non richiede calorie.

Domanda: Quando entrerà una tale comprensione, ridurrà automaticamente tutto al necessario, e il necessario mi basterà?

Risposta: Si.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “News with Michael Laitman” 6/10/21

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Rivolgi il tuo cuore ai bambini

La società dovrebbe realizzarsi tramite la generazione più giovaneDovrebbe dargli il buon esempio, recitare davanti a loro.

Diciamo che siamo viziati, ci trascuriamo a  vicenda.  Ma dobbiamo giocare alla famiglia corretta, con le relazioni giuste tra di noi, e mostrare ai bambini quanto li amiamo in alcuni casi, e in altri quanto li disapproviamo.  Tutto questo deve avvenire in maniera molto  delicata, perché noi stessi dobbiamo ancora essere educati.

I mass media e ogni istituzione educativa dovrebbero includere questo metodo.  Tali programmi educativi  dovrebbero essere espressamente implementati nelle scuole, negli asili e nei luoghi di lavoro.  Il nostro problema più importante è nell’educare la prossima generazione, la prossima umanità.  Se lo facciamo nella maniera corretta, educheremo correttamente i nostri figli e nipoti, e anche loro lo faranno a loro volta.

Il problema con l’educazione di massa emerge ora per la prima volta. Vediamo che siamo arrivati alla fine del percorso, i nostri figli si stanno allontanando completamente da noi.

Ciononostante, siamo in grado di educarli correttamente.  Ma per farlo dobbiamo  mobilitare totalmente tutte le nostre risorse e capire che l’educazione è la cosa più importante.  Se lo facciamo, allora grazie ai nostri figli, riusciremo, alla fine, a correggere anche noi stessi.  La Torah dice: “Restituisci il cuore dei padri ai figli, e il cuore dei figli ai padri.” E’ così che i figli ci obbligheranno a correggerci.

Correggendo noi stessi per il loro bene, correggeremo anche loro, e otterremo lo stato corretto, normale e buono di tutta l’umanità.  Allora l’intera natura splenderà in maniera diversa, poiché l’individuo entrerà in armonia, in equilibrio, con essa.

Credo che lo stato in cui ci troviamo oggi, droga, depressione, suicidio e, principalmente la generazione più giovane, che si disconnette completamente e non vuole assolutamente avere a che fare con noi, ci obbligherà a ricostruire. Non una crisi, ma proprio questo.

Di conseguenza, l’individuo inizierà a capire che non è  nessuno, è solo,  odiato e respinto   persino dai propri figli.  Questo  provocherà grande dolore e ci obbligherà a rivolgere il nostro cuore a loro, proprio come dice la Torah.

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Da “Primo piano” di KabTV 19/08/09

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La natura di ognuno è imitare gli altri

Domanda: Si sta sviluppando un sorta di gioco chiamato “Challenge”—un particolare tipo di video, in cui il creatore fa delle azioni e dà il compito ai  follower di imitarlo. Per esempio, si innaffia con acqua ghiacciata e dice: “Fai come me.”. Possono essere cose intelligenti, stupide, complesse o semplici.

Ciò avviene tutti i giorni e centinaia di milioni di persone di tutto il mondo lo rifanno. Perché alla gente piace seguire gli altri?

Risposta: Non so se gli piace seguire gli altri ma è comunque nella nostra natura. Impariamo dagli altri. È la nostra natura di scimmie—i primati da cui ci siamo evoluti. È naturale per un individuo in generale copiare gli altri poiché siamo animali sociali. Non c’è nulla di nuovo in questo.

In fondo ciò ci fa integrare, ci avvicina. Dopotutto cominciamo a comprenderci meglio l’uno con l’altro. Non è male. Dipende da ciò che imitiamo.

Commento: Una nuova moda è quella di far vedere su Internet delle buone azioni, come aiutare qualcuno.

La mia Risposta: Ciò è differente ed io lo sposo in pieno.

 

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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah Express” 16/2//21

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Come proteggiamo i nostri bambini?

Domanda: La giornata internazionale dei diritti dell’infanzia si tiene dal 1925 “ per sensibilizzare gli adulti sui diritti dei bambini, protezione dalla violenza e il diritto alla vita”.

Che cosa vuol dire proteggere i bambini?

Risposta: Prima di tutto, dai genitori.  In modo che i genitori capiscano come allevarli.  Anch’io ne sapevo molto poco, anche se hanno cercato di instillare queste cose in me. Sento quanto fosse insufficiente.  Come si può trasformare una coppia che non sa nulla e non capisce nulla, in delle persone che capiscono tutto quando hanno un figlio?

E’ un grande problema.  E’ qui che dobbiamo veramente lavorare su noi stessi.  Altrimenti, la nostra società, la nostra umanità, rimarrà infelice, come lo è adesso.

I genitori devono sapere come trasformare questo neonato in una persona.  Prima di tutto bisogna capire, fin dal primo giorno, cosa gli si vuole dare, quali sono i suoi bisogni, e che cosa desidera da te.  Questa è una connessione non-verbale, mentale, spirituale, neurale. Proprio come dev’essere tra la coppia e il neonato.

Poi bisogna dare ai genitori un’educazione, il nutrimento che gli serve per educare nella maniera corretta.  Tutto ciò che è necessario a due persone che hanno un neonato tra le braccia.

Domanda: Quindi essere genitori è una scienza?

Risposta: Certamente!  E non prepariamo le persone a questo.  Quindi non possiamo dire di vedere tra i nostri neonati, bambini, adolescenti, femmine e maschi, mentre crescono, le persone che potremmo potenzialmente vedere.

E’ colpa nostra.  E allora iniziamo a dare la colpa a loro, li sgridiamo, esigiamo, li spingiamo.  Non è così che bisogna fare.  Allora è troppo tardi.

Dobbiamo anche formare delle relazioni più strette tra la famiglia, la scuola, la strada, ogni posto.  Un bambino non deve pensare che queste siano delle società completamente opposte, diverse.  Dev’essere tutto omogeneo.   Qui è necessario cambiare anche la società.

Commento: Si tratta già della “Giornata della Società Unificata” e non della “Giornata dei diritti dell’infanzia”.

La mia risposta: E’ questa la protezione dei bambini. Dalla società.

Questo è il nostro lavoro reale, perché altrimenti la nostra educazione ci porterà al disastro.  Tutto ciò che vedi negli adulti è stato fatto quando il bambino aveva forse qualche mese o qualche anno di vita.

La giornata dei diritti dell’infanzia è un giorno positivo, se siamo d’accordo nel creare per loro un’atmosfera, un ambiente, che li sostiene e li formatta nella maniera corretta, trasformandoli in persone, persone buone, gentili, premurose, e disponibili, che vogliono aiutare gli altri e accettano l’aiuto dagli altri.

Ci dovrebbe essere un atteggiamento gentile, equilibrato, verso tutti.

Domanda: E questo è merito soltanto dei genitori e della società?

Risposta: Sì.  E allora vedremmo come ogni cosa cambia.

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Tratto da KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 5/27/21

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La mamma e il papà sono incancellabili!

Commento: Una scuola di New York insegna ai ragazzi un nuovo linguaggio, nel quale non ci sono le parole “mamma”, “papà”, “bambino”, “bambina”. Tutti questi termini sono considerati offensivi dall’amministrazione scolastica. Al posto di mamma e papà si raccomanda dire: adulti, parentela, famiglia. Al posto di padre e madre dovrebbero essere usati dei termini di genere neutrale: genitore o tutore; invece di marito e moglie: compagno. Insomma gradualmente nel mondo si fa strada una nuova lingua. Sarà accolta?

Risposta: Non sarà accolta. Quel che è dato dalla natura, è dato dalla natura. Tutto qui. Non c’è altra soluzione. Sostituire mamma e papà?!

Domanda: Praticamente, questi termini: papà, mamma, e in ebaico: “ima”, “aba”, sono stati presi da uno stato di cose naturale? Così le piccole labbra del bambino cominciano a dire: papà, mamma, “ima”, “aba”?

Risposta: Certamente.

Domanda: Questo è inevitabile?

Risposta: Sì. 

Commento: Nemmeno se le persone vorranno modificare questo linguaggio? 

Risposta: Questo va contro i gradini della natura, la quale in tal modo ci ha identificato. All’uomo questi gradini vengono attribuiti per l’eternità. Quelli degli animali invece svaniscono. Dopo due tre anni i cuccioli si separano dai genitori. Più precisamente dalla madre, in quanto il padre in questo non determina assolutamente niente. 

Commento: E se il cucciolo si incontra sua madre fra tre anni, non la riconosce nemmeno? 

Risposta: Non solo non la riconosce, ma insieme danno inizio a una nuova prole. Voglio dire che si disconnettono totalmente dal passato. La mamma serve soltanto per nutrirlo, istruirlo, diciamo nel corso dei due-tre anni, questo dipende dalla specie, e basta. Di conseguenza non c’è più niente. 

Commento: E all’uomo questo rimane per tutta la vita? 

Risposta: Per tutta la vita, di generazione in generazione. E noi ancora siamo curiosi di sapere chi c’era nelle nostre esistenze passate. Lo troviamo molto interessante. 

Domanda: Allora perché attualmente si mette in atto questa violazione, che un marito e una moglie sono “partner”; una mamma e un papà sono “genitore, tutore”? 

Risposta: Tutto questo va a mutilare il linguaggio, le relazioni tra la gente. Sono tutte deformità egoistiche, le quali affiorano all’esterno e si mostrano sempre più giuste e determinanti. Tutto questo passerà. Non serve neanche combatterlo, tutto questo morirà. Basta lasciar passare un po’ di tempo e tutto scomparirà. 

Domanda: E cosa accadrà? 

Risposta: Non accadrà nulla, la mamma e il papà sono incancellabili.

 

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Tratto dal programma televisivo “ Le notizie con Michael Laitman” 05.04.2021

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Dite apertamente la verità o tacete

Commento: Uno studente le chiede: “Voglio capire come posso fare a coesistere con me stesso. Non posso fare a meno di dire la verità alle persone. Mi sento male se tengo nascosto qualcosa e, quindi, danneggio continuamente i rapporti con le altre persone; sono capace solo di dire la verità. Non so cosa fare.” Questo mi sembra un grido disperato…..

La mia risposta: Questo non è un pianto sincero. È un grido di egoismo perché vuole imporre agli altri la propria opinione. Crede di comprendere lo stato degli altri, il loro stato sbagliato, il loro possibile stato corretto, e vuole imporre loro la sua comprensione. Questo è egoismo assoluto che deve essere semplicemente distrutto dentro di sé.

Chi ti dà il diritto di imporre agli altri la tua opinione, i tuoi sentimenti e i tuoi gusti?! Se lo aspettano da te?! Anche se pensi che questo ti renderà migliore, non ti dà ancora il diritto di avvicinarti a loro e iniziare a riempirli con i tuoi ragionamenti, gusti, obiettivi e così via.

Commento: Devo dire che ci sono molte persone che la pensano così.

La mia risposta: Anche questo è un tipo di educazione…

Domanda: C’è, in generale, una determinata verità che deve essere raccontata alle persone?

Risposta: La verità sta solo nel dare alle persone il libero arbitrio in modo che scelgano la propria verità… e questo è tutto. Questa è la cosa più importante nell’educazione dei figli e anche nei rapporti tra adulti.

Domanda: Come possiamo metterla in pratica?

Risposta: Insegna ad ogni persona la tecnica della corretta rivelazione della vita. Se fosse così, allora vivremmo tutti perfettamente, e così sarà un giorno…

Domanda: Cosa succede se una persona crede al 100% di avere ragione e si sente obbligata a comunicarlo agli altri?

Risposta: Allora deve rinchiudersi e tappare la propria bocca per non soffocare nella propria verità!

Lei ha davvero un grande egoismo! Questo egoismo non le permette nemmeno di accorgersene. L’unica cosa che una persona può fare è semplicemente capire quanto è egoista e che ora si sente solo obbligata a influenzare gli altri con la propria opinione.

È orribile! Questo è scritto molto chiaramente: “Il limite più alto della saggezza sta nel silenzio”.

Domanda: Cioè, è meglio stare zitti in questo momento?

Risposta: Sì.

 

 

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Dalla trasmissione di KabTV “News with Dr. Michael Laitman”, 15/03/2021

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Non imporre i “valori del vecchio mondo”

Domanda: Di solito i genitori cercano di imporre i loro valori ai figli, e i bambini non lo accettano assolutamente. Oggi, ad esempio, non accettano un desiderio eccessivo di conoscenza o di lavoro. È fondamentalmente sbagliato?

Risposta: Ogni generazione ha le proprie aspirazioni. La passata generazione non può in alcun modo imporre la propria comprensione della natura alla generazione più giovane. È sopravvissuta a sua volta e dovrebbe dare loro solo il sostentamento.
E la nuova generazione deve svilupparsi nei propri desideri e aspirazioni. È solo auspicabile che siano corretti e non così aggrovigliati e spezzati come lo sono oggi.

Non dovresti mai imporre i pensieri e i valori della vecchia generazione a quella nuova. Educare solo con l’esempio. Con questo esempio, dimostro che risolvo tutte le domande, i bisogni, i compiti in questo modo: rispettare, calcolare, essere in equilibrio con l’ambiente, con me stesso, con la mia famiglia, ecc. Quindi, secondo il mio esempio, risolveranno anche i propri problemi al proprio livello, con lo stesso atteggiamento nei loro confronti.

Abbiamo solo bisogno di un esempio, senza parole. I bambini capiscono tutto come le scimmie. Ci capiscono meglio di quanto pensiamo.
La cosa principale per noi è correggerci, e poi saremo in grado di influenzarli in questo modo. Inoltre, i nostri desideri e le correzioni interiori sono associati alle loro anime perché provengono da noi.
Se per il loro bene vogliamo creare una società corretta, armoniosa, gentile, che tenga conto di tutti e voglia ottenere il consenso pubblico reciproco, allora lo sentiranno. In essi, comincerà ad agire nonostante e senza alcuna sollecitazione da parte nostra.

Spero davvero che questo sia il catalizzatore, il cuore pulsante, che ci spingerà e ci costringerà a iniziare a correggerci.

Commento: Ma lei dice che la nostra generazione è una generazione di persone viziate e perdute.

La mia risposta: Sì, ma sono le persone viziate che possono iniziare a cambiare per il bene dei loro figli, in modo che almeno in loro possano vedere una certa direzione per il meglio.
Altrimenti, puoi immaginare quanto saranno infelici rispetto a noi! Vedremo una società completamente sfigurata, contorta, incomprensibile, che ristagna nelle convulsioni e non sa sfuggire alla sofferenza. Lo vedremo nei nostri figli e nipoti.

Domanda: E cosa fare?

Risposta: Rivolgiti a te stesso. Non possiamo aggiustarli. Rivolgiti a te stesso, senza guardarli. E improvvisamente vedremo come iniziano a prendere esempio da noi, iniziano ad avvicinarsi a noi e partecipano con noi a nuove relazioni reciproche, alla costruzione di una nuova società.
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Dalla trasmissione di KabTV “Close up”, 19/08/2009

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Gli animali ci aiuteranno a diventare umani

Commento: I veterinari affermano che gli animali oggi hanno un gran numero di patologie dovute alla depressione. Una volta c’era un piccolo manuale di 50 pagine sulle patologie degli animali da compagnia e ora esse riempiono 500 pagine.

Lessi in un manuale di veterinaria russo: “Gli animali che possiedono un intelletto sufficientemente elevato (cani, gatti) sono depressi” Come se stessero parlando di una persona: “Se è cupo e freddo fuori e la casa è lo stesso, loro sono depressi. Se il padrone è di fretta nel portarli a spasso ed è un obbligo per lui e non c’è gioia nel farlo, gli animali si deprimono. Quando il proprietario stesso è di cattivo umore, irritabile, l’animale si sente solo”

Sembra che loro non stiano parlando di animali ma di persone.

La mia Risposta: Certo, loro hanno un’ anima.

Domanda: Dicono che stiamo passando loro tutto. Cioè, sono vittime di tutte le nostre esperienze, dell’odio e di quello che succede nel mondo.

Risposta: Gli animali sentono molto. Molto! Molto più di un essere umano. L’uomo può dimenticare, può essere distratto, possiede tali sistemi, ma non gli animali. Loro sentono in modo diretto ciò che ha il proprietario. E così si sdraia vicino a te, appoggia il suo muso sulla tua gamba e guarda nei tuoi occhi, e questo è tutto, non c’è nient’altro per lui. Tu sei il suo dio. Questo fa rabbrividire! Noi non lo capiamo, non mostriamo comprensione e lo trascuriamo.

Domanda: Perché noi non sentiamo davvero come se avessimo un insegnante?

Risposta: Sì, non abbiamo un tale esempio.

Domanda: Cosa può insegnarci questo? Possiamo sentirci responsabili?

Risposta: Alla fine, tutti noi ci influenziamo a vicenda. Inanimato, vegetale, animale e natura umana sono correlati. Perciò persino il loro soffrire è connesso al nostro, e noi tuttavia lo sentiamo al nostro livello. Sicché ci sono molte patologie e molti problemi che potremmo trattare se ponessimo attenzione agli animali. Cioè attraverso gli animali guarire le persone, su questo piano, non possiamo permettere che queste depressioni e tutti questi problemi si diffondano ulteriormente. Ma non sappiamo apprezzarlo e accettarlo. Nei nostri cuori noi non comprendiamo gatti e cani.

Domanda: Possiamo dire che gli animali sono effettivamente apparsi per curarci da tutte queste condizioni?

Risposta: Dobbiamo accettare gli animali che vivono vicino a noi come parte di noi stessi e iniziare a renderci conto che possiamo curare e correggere noi stessi attraverso di loro.

Domanda: Quindi in generale li umanizza?

Risposta: No, comprendo solamente l’interazione degli animali con gli esseri umani, quanto un animale diventa empatico e complementare a un uomo e passa le esperienze e le correzioni umane attraverso se stesso.

Domanda: Cosa intende per correzioni?

Risposta: Intendo che se una persona presterà più attenzione all’animale che gli è vicino, correggerà se stessa attraverso l’animale. Perché no? Allo stesso tempo, tu gli dai parte di te: un po’ del tuo cuore e un po’ della tua anima.

Domanda: E dopo di che, se vivo in questo modo, inizio lentamente a trattare gli altri così?

Risposta: Certo, e non necessariamente altri. Attraverso di lui, attraverso questo cane o gatto, o qualunque animale tu abbia, distribuisci la tua buona attitudine al mondo nel farlo! Questa è già la tua correzione. Guarda come loro se lo aspettano da te, lo chiedono. Loro non hanno ulteriori pensieri; sono ancora al livello animale.

Penso che gli animali, se li trattiamo correttamente, possano aiutarci a diventare umani.

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Dal programma di KabTV  “News with Michael Laitman”, 02/01/2021

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