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Il mondo attraverso gli occhiali della mutua garanzia

Domanda: Lei ha detto che la chiave del successo sono le concessioni.

Risposta: Sì, la disponibilità a concedere è una delle condizioni necessarie. Imparare sulla mutua garanzia dovrebbe essere un processo graduale. Prima di tutto, dobbiamo studiare la psicologia umana e la psicologia delle relazioni tra due amici, mogli,  genitori e figli, vicini e parenti (per esempio, con suocere o altre persone con cui i conflitti sono possibili), e poi dovremmo procedere con lo studio delle relazioni nei posti di lavoro, con la propria nazione, e con il mondo intero.

In altre parole, iniziando da sensazioni vicine e comprensibili con cui tutti possono sperimentare e sviluppare la percezione, l’abilità, e l’acutezza di sentimento nelle persone, dobbiamo portarli gradualmente a lavorare con cerchi più ampi della società. Come conseguenza, saremo capaci di comprendere quali nazioni, parlamenti, e governatori possono unirsi uno con l’altro.

Immaginiamo queste strutture e la forma in cui questo si può realizzare. Quando ci coinvolgiamo in questo studio, iniziamo a comprendere quali cambiamenti devono avere luogo nel mondo.

Vediamo che i leader di oggi non sono capaci di risolvere niente; non sono stati allevati nello spirito della mutua garanzia e mancano di conoscenza sui sistemi integrali. Loro non vedono il mondo attraverso gli occhiali della mutua garanzia. Hanno bisogno di ottenere la percezione, la consapevolezza e la comprensione di come raggiungere questo, come connettersi uno con l’altro, tutta la via verso il punto di raggiungere l’amore. E senz’altro, in questo processo è necessaria la disponibilità nel fare concessioni reciproche.

Questo non significa che io faccio negoziazioni d’affari con te, e mentre stipulo un contratto io includo inizialmente delle clausole che mi permetteranno di ritrattare più tardi per poter raggirarti. Noi costruiamo delle relazioni oneste fin dall’inizio. Fin dal primo punto di qualsiasi accordo è chiaro per noi che non possiamo violarlo. Non possiamo scappare uno dall’altro.

Ne deriva che tutti i problemi, a tutti i livelli, sono problemi di educazione. La mutua garanzia è la rete di connessione tra noi, che ci lega uno con l’altro nel mondo intero. È stata rivelata adesso, nel nostro tempo. Poche decade fa, negli anni sessanta, i fondatori del Club di Roma ne hanno iniziato a parlare. All’inizio del ventesimo secolo gli scienziati hanno iniziato a parlare del fatto che siamo interconnessi attraverso quello che loro chiamano la noosfera. Da allora hanno detto questo e sono stati condotti tutti tipi di ricerche in quest’ambito.

Il sistema della mutua garanzia è stato rivelato e ci lega insieme, non permettendo che ci allontaniamo l’uno dall’altro. Desiderando di violarlo, potremmo scatenare delle guerre terribili, ma anche allora la sofferenza ci forzerebbe a raggiungere questa forma di mutua connessione, di mutue concessioni, di mutua garanzia e di amore mutuo.

Qualcuno potrà obbiettare, dicendo che l’umanità ha già pensato a questo. Cinquecento anni fa alcuni utopici hanno scritto su questo, e poi i comunisti, nei kibbutz, e altri ancora. Tutto questo è vero, e noi abbiamo solamente bisogno di comprendere che mai prima nella storia questa è stata una condizione obbligatoria del nostro sviluppo. C’erano diverse persone a livello individuale che hanno visto che questo è necessario per l’umanità e che alla fine l’umanità ci arriverà. Thomas Mann l’ha capito, e poi i comunisti in Russia e in altre nazioni. Ma erano individui isolati che le persone non hanno mai seguito. L’hanno previsto per molti anni in futuro, e hanno ritenuto di poterlo implementare immediatamente.

E stiamo iniziando a parlarne adesso perché la crisi che coinvolge tutto quanto ci mostra esattamente quello che ci manca: ci manca la mutua garanzia. In altre parole, sta succedendo non perché noi abbiamo voluto che succedesse, ma perché è necessario per il nostro sviluppo, e la natura ci sta forzando verso questo.
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(Tratto dal programma di Kab.TV “Una nuova vita”, episodio 5, 05.01.2012)

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Tavola rotonda: Le donne assumono responsabilità

Il 6 marzo, il movimento Arvut (garanzia reciproca) ha tenuto una tavola rotonda alla Knesset, il ramo legislativo del governo israeliano. Alla tavola rotonda hanno partecipato donne parlamentari ed eminenti figure pubbliche: Vice Ministro Gila Gamliel, deputati Ronit Tirosh, Orit Zuaretz, Dr. Rachel Adachi e Yulia Shamalov-Berkovich, imprenditrice Galia Albin, Ola Najm, avvocato, “Donne contro la violenza,” Vered Sweid, direttore generale dell’autorità per l’avanzamento della condizione della donna nell’ufficio del primo ministro, Ian Zamir, direttore esecutivo dell’organizzazione “Noi il Potere” e Ilanit Trabalsi, un rappresentante del movimento Arvut.

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I partecipanti hanno affrontato questioni relative alla condizione delle donne in era moderna e discusso suggerimenti su come migliorare la situazione delle donne. La discussione ha riguardato una vasta gamma di argomenti: diritto, politica, affari, religione, comunità, comunicazione intersettoriale, e la società in generale. Alla discussione hanno partecipato decine di attivisti del Movimento Arvut e laureandi del corso organizzato dall’Associazione “La forza delle donne”.
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Chi salverà quelli che affogano?

Domanda: A metà degli anni sessanta, c’è stato un incidente a Parigi, dove una persona è annegata in una piscina alla presenza di 150 testimoni perché nessuno è accorso per salvarlo. Se ci fosse stata solamente una persona, lui o lei sarebbe andata ad aiutarlo, ma in questo caso è come se la responsabilità si fosse diluita in 150 persone. Perciò, la legge che più persone presenti, ognuno di loro ha una minore responsabilità. Come può questa legge diventare integrale?

Risposta: Che cosa significa “garanzia mutua”? Io sono responsabile di tutti. Il generale e il particolare sono uguali in potere e influenza – questo è ciò che implica la legge della garanzia mutua.

Se all’interno del finale sistema integrale (e lo prendiamo come un punto d’inizio di ogni spiegazione) manca una piccola parte – io, tu o lui – non potrà funzionare. Non potrà funzionare al 100%. Si romperà non al 99%, né al 50%, ma l’intero 100% perché un sistema integrale implica la partecipazione assolutamente di tutti.

Alla fine la legge è tale che uno è uguale a tutti, uno è importante per tutti. Non c’è nessuno che si possa spostare da un’altra parte, che possa scegliere di non partecipare.

Nell’educazione integrale presentiamo un esempio molto semplice: Noi (tutta l’umanità) siamo in una grande barca. Se io faccio un buco sotto di me nella parte inferiore della barca, tutti affogano. Io posso dire: “Mi dispiace amici, sono affari miei. Io voglio affogare. O voglio fare un bagno. È tutto. Non ha niente a che vedere con voi. Che diritto avete di entrare nel mio territorio e ammonirmi, o darmi degli ordini?”.

Se esistiamo nella trama di una legge della natura – nella stessa barca, come l’Arca di Noè. Se uno ne fa un buco, tutti anneghiamo.

Ne risulta che la responsabilità non può distribuirsi tra tutti. Per ogni persona è la stessa responsabilità come per tutti gli altri! Per questo, ogni persona seduta intorno alla piscina che vede che qualcuno sta annegando deve immaginare che se non fa quell’azione, nessuno lo farà. E allora tutti si tufferebbero in acqua.
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(Tratto da “Lezioni sul nuovo mondo” n.8, 15.12.2012)

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Quando il Superiore ti solleva tra le sue braccia

Domanda: Durante la lezione di ieri ho sentito una grande pesantezza. Dopo di che sono uscito e sono stato così perso che per un pezzo non capivo dov’ero, Com’è possibile attraversare e processare stati simili?

Risposta: Infatti sai che dobbiamo attraversare la nascita spirituale. La nascita è un’inversione completa, come una rivoluzione. Una persona deve attraversare un certo numero di stati attraverso i quali acquisisce un nuovo punto di vista. Vede tutto nel modo consueto, come gli altri, e allo stesso tempo, vede l’altro lato, l’inverso. E questo è quel che succede non una volta sola ma diverse volte.

Egli deve abituarsi a distaccarsi dalla sua natura animale ed ad esistere senza percepire il mondo attraverso il suo corpo. Questo non è misticismo ma un lavoro speciale che lasciamo che la Luce compia su di noi.

Non sappiamo quando cadremo in questi stati; è difficile predirli e localizzarli in anticipo. Ma succede in modo da conferirti entusiasmo, un sentimento per cui sembra possibile vedere il mondo secondo una via che non corrisponde a quanto siamo abituati.

Se una persona lavora intensamente con libri autentici, attrae su di sé la Luce che riforma, e se prova a collegarsi con il gruppo, allora attraverserà questo tipo di stati. Riguardo a questi non c’è nulla di speciale o di pericoloso. Non causa alcun risultato non desiderato, ma è solo fatto per abituare la persona a vedere il mondo e tutta la realtà in una maniera oggettiva.

La maniera oggettiva è la stessa forma che indosso. L’oggettività di per sé non esiste. Anche il Creatore, come sembra, non è oggettivo visto che Egli vede ogni cosa per mezzo della dazione mentre ora noi vediamo ogni cosa attraverso il nostro egoismo. Ma per poterci insegnare la realtà attraverso due punti di vista, questi sono trasferiti a noi attraverso esercizi come quelli detti sopra.

Nel nostro mondo corporale non c’è una “divisione” come questa visto che noi non possiamo mai abbandonare quest’unico mondo, che funziona secondo i principi della nostra ricezione egoistica. Quindi non è possibile spiegare che può esserci un’altra percezione. Costoro la vedrebbero come fosse una sofisticata psicologia.

Ma con noi succede in un modo materialistico, visto che noi cambiamo la nostra sostanza con altri. Quando funziona la luce che riforma, conferisce un fondamento che è detto desiderio di dare. E la persona già inizia a vedere il mondo attraverso questo desiderio.

E nel frattempo, questo non succede solo alle spese della stessa persona, ma anche semplicemente, gli insegna, lo scuote un poco, come un adulto che solleva un infante tra le sue braccia di modo che il bambino improvvisamente veda dall’alto un nuovo mondo. Grande e vasto. Lui, di per se stesso, ha chiesto di essere sollevato e si è sostenuto in modo da sentirsi grande come tutti gli altri, ed anche più di questo visto che ogni cosa diviene visibile di fronte a lui.

Ma lui merita quest’altezza? No, noi siamo quelli che lo sollevano e vogliono mostrar lui che qualcos’altro esiste al di là della percezione infantile, per poter svegliare un desiderio ed il forte slancio in lui di ottenerlo.

E gli esercizi di questo tipo a volte ci sono conferiti dall’alto, con l’aiuto della luce circostante. Di solito succedono all’improvviso. In questi esercizi ci sono a volte degli stati che sono per noi incomprensibili, e quindi non sono piacevoli e ci confondono al massimo grado. La persona non capisce totalmente come tutto può essere capovolto e si allarma perché non capisce quello che gli sta succedendo.

Semplicemente Essi vogliono mostrarti ora che ci sono molte altre forme di percezione, diverse dalle forme a cui sei abituato. In questo mondo esiste qualcosa oltre a quelle forme che tu hai sentito nelle scorse poche decine di anni della tua vita. Succede in questo modo per tutti.

Attraversiamo questo tipo di stati, fino a che ci abituiamo a loro. All’inizio, li consideri come eccezioni incomprensibili visto che non sai cosa farci. Poi, già ti abitui all’esistenza di quest’inversione. Inizi addirittura a riconoscerla negli amici quando perdono l’equilibrio ed sperimentano il passaggio tra stato e stato.

Così avanziamo. Ti ci abitui e ti aspetti che gli stati interiori cambino il più velocemente e frequentemente possibile, visto che attraverso di loro formuli la cognizione della realtà. Dopo tutto l’intera realtà è dentro di te e dipende dal tuo stato.

E quindi andiamo Avanti sino al Machsom (la barriera), dove avviene un vero cambiamento. E tutte le cose che sono successe sino ad allora sono state pensate per questo. Abituati a questo!

Dovresti essere felice che tu abbia già iniziato a sentire te stesso come qualcosa di diverso da una bestia, e che dei cambiamenti fondamentali e dalla qualità elevata stiano avvenendo nelle tue qualità, nella percezione che la luce che riforma ti porta. Nessuno ti sta ipnotizzando, ma semplicemente inizia il vero cambiamento del sentimento dentro di te.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 23.01.12, Shamati 148)

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La Comunità Etiope organizza una protesta contro le Ineguaglianze

Mercoledi 18 gennaio, 2012. Gli Etiopi israeliani hanno organizzato una protesta a Gerusalemme contro le ineguaglianze. Il movimento di Garanzia Mutua ha supportato il raduno. Solamente l’unità al di sopra di tutte le contraddizioni porterà il mondo al bene!

Sotto alcune foto della manifestazione:

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Il gioco come opportunità per l’auto espressione

Domanda: Nel sistema dell’educazione integrale dei bambini, i gruppi non dovrebbero essere grandi, ma all’incirca di dieci persone, due dei quali dovrebbero essere insegnanti. Si conserva questo principio anche per gli adulti?

Risposta: E’ molto più facile con gli adulti dal momento che sono persone più responsabili. Loro si focalizzano volentieri sull’insegnante e si impegnano a  discutere con lui. Un insegnante è sufficiente per 30-40 persone, o forse due per 50 persone. Non hai bisogno di tenere insieme gli adulti, di motivarli oppure di essere giocoso con loro, ma solo di educarli nella forma di un gioco. Questa è la prima cosa.

In secondo luogo abbiamo davvero bisogno di capire che la gente deve subire una trasformazione interiore molto importante. È un lavoro psicologico tremendo da parte di una persona sul suo stesso io, è la presentazione a se stessa: “Chi sono io?”. Ecco perché è necessario filmarla in questo gioco, in modo che possa vedersi dall’esterno.

In fondo giochiamo tutto il tempo. Io rappresento una certa immagine che ho visto molti anni addietro, l’ho adottata e sto ricreandola oggi. È così che guidiamo noi stessi ed è chiaro dalla psicologia, perché il compito più importante in questi corsi pratici è quello di fornire all’uomo un assortimento estremamente corretto di queste immagini che possa dopo copiare.

Ci basiamo sul fatto che una persona li ricreerà e li controllerà, capirà chi è veramente, perché le sue facoltà e gli attributi interiori si riveleranno costantemente in relazione all’immagine che sta rappresentando nel gioco. Questa distanza, il delta tra chi sono io e cosa sto rappresentando, aiuterà alla fine la persona a raggiungere e conoscere se stessa.

Inoltre dobbiamo preparare gli insegnati alla nuova società integrale, tutti i nostri studenti anche i più pigri. L’uomo non ha diritto di essere solo uno studente passivo e studiare per se stesso, deve studiare per educare gli altri. Deve sentire che se acquisisce quella nuova forma di connessione tra la gente, lui stesso diventa una parte attiva di questa connessione e deve necessariamente portarla più lontano.

Così gli studenti che sono con noi dai 6 mesi fino ad un anno devono necessariamente guidare dei gruppi di principianti. All’inizio, naturalmente, dovrebbero coprire solo degli argomenti molto limitati e lavorare insieme agli insegnati più vecchi. Per loro questo è assolutamente necessario. È proprio qui che sviluppano le loro capacità ed è proprio così che gli altri imparano da loro!

Non abbiamo bisogno di nascondere il fatto di preparare i nostri studenti a diventare insegnanti e che dobbiamo inserirli immediatamente in una struttura di insegnamento appropriata. Prima di tutto questo li forzerebbe a studiare il materiale più accuratamente e a capirlo meglio. In secondo luogo, questo svilupperà una connessione più stretta tra loro e gli altri. La cosa più importante in tutto lo studio sono proprio le attività pratiche.

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(Tratto da un discorso “Sull’Educazione Integrale”, del 12.12.2011)

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Si ritorna a scuola!

Domanda: Nel nostro metodo di educazione integrale dei bambini, ci sono alcuni principi base fondamentali: un’unica educazione in base al sesso per ragazzi e ragazze; i bambini più piccoli sono educati dai membri più anziani; i bambini imparano “in cerchio” attraverso le discussioni. Particolare attenzione viene data all’educazione pratica e realistica come opposta alla sua parte astratta, ad ogni modo questi principi sono differenti per gli adulti?

Risposta: Praticamente no, perché riguardo a questo siamo del tutto come dei bambini occupati ad approfondire qualcosa di nuovo. Noi stiamo cominciando adesso a rivelare un nuovo mondo, una nuova vita ed una nuova attitudine, dobbiamo cambiare e rivelare a noi stessi un nuovo mondo, siamo come dei bambini che devono capire questo nuovo mondo integrale che ci si sta avvicinando.

Per evitare di sperimentare il suo approccio, come la crisi moderna, tutte le nostre azioni dovrebbero essere rivolte ad entrare in uno stato di armonia con questo mondo integrale.

Oggi la natura sta cominciando a trattarci come un sistema integrale, interconnesso e reciprocamente equilibrato, nel quale tutte le parti esistono in equilibrio, nel supporto nelle concessioni reciproche. In questo sistema noi siamo l’elemento più importante! Per questo abbiamo bisogno di lavorare su di noi piuttosto duramente, per capire che tutto questo non è il capriccio di qualcuno, invenzioni o speculazioni filosofiche, ma che si tratta davvero di una legge della natura.

Questa legge si realizza inevitabilmente e gradualmente all’interno della società umana, a meno che non ne siamo conformi. Diciamo che qualcuno stia cercando di inserirci in una struttura circolare, ma noi siamo una forma quadrata e probabilmente non possiamo funzionare in una struttura circolare; in questo risiede la crisi, quindi tutti gli adulti dovranno sedersi ancora ai banchi di scuola per vivere in un nuovo mondo e prepararvisi.

Domanda: Tu hai parlato del fatto che basandoti sulla tua esperienza nell’educazione dei bambini nel vostro centro, le lezioni necessitano di essere tenute in cerchio e registrate in modo tale che i bambini possano più tardi vedere come appaiono dall’esterno. Questa è una metodologia molto efficace, potete applicare la stessa cosa agli adulti?

Risposta: Tu puoi applicare tutti gli stessi metodi perché non ha importanza l’età. La sola cosa che importa è il nostro stato in relazione a questo nuovo mondo, il nuovo sistema sociale nel quale abbiamo bisogno di entrare. In relazione a questo siamo tutti bambini e dobbiamo studiarlo e trasformarci gradualmente, modellarci per eguagliarlo.

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(Da un “Discorso sull’Educazione Integrale”, del 12.12.2011)

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Educazione sessuale collettiva o separata?

Domanda: Quale dovrebbe essere la composizione di una classe nei corsi di educazione globale? Gli uomini e le donne dovrebbero studiare insieme, o è meglio che studino separatamente, come si fa con i bambini?

Risposta: Penso che dovremmo eliminare il maggior numero di ostacoli che possiamo, e quando gli uomini e le donne siedono insieme, di regola, questo comporta un ostacolo in più. Infatti siamo tutti delle persone, con degli istinti normali, che è meglio eliminare quando studiamo.

Oggigiorno ci sono nel mondo molte istituzioni educative che si dedicano all’educazione sessuale dividendo i gruppi maschili da quelli femminili, e questa pratica dimostra di essere più efficace di quella che comprende uomini e donne, perciò è meglio tenere separati i maschi dalle femmine.

Però dopo un certo periodo di preparazione dei gruppi maschili e femminili, questi hanno bisogno di incontrarsi per discutere e fare chiarezza insieme sulle questioni comuni, allora saremo in grado di vedere come, sulla base del materiale studiato ed avendo cambiato e ricevuto una visione oggettiva e completa del mondo, useranno le discussioni ed i confronti per iniziare a stabilire un nuovo sistema di relazioni.

Controllandosi a vicenda iniziano a creare qualcosa di comune: non una parte maschile e femminile, ma comune a tutto: il prototipo della futura società interconnessa.

Ma qui abbiamo bisogno di discutere il nostro comportamento come genitori e figli, il che comprende parecchie generazioni, per poter chiarire, dibattere e di conseguenza mettere in pratica questi concetti.
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Nello studio l’età di un uomo non è un ostacolo

Domanda: Ci sono diverse fasi per l’insegnamento infantile a seconda dell’età dei bambini: sino a tre anni, da tre a sei, da sei a nove. Vi sono fasi simili anche per gli adulti?

Risposta: Ci sono vari step, ma non sono legati all’età. Lo sviluppo dell’uomo diventa indipendente dall’età da quando raggiunge la maturità intorno ai 18-20 anni; questo dipenderà solo sull’interiorizzazione del materiale, sia nella teoria che nella pratica.

Lo osserviamo nei nostri corsi in cui partecipano uomini e donne di 20-25 anni assieme ad altri più anziani, al punto che potrebbero essere non solo i loro genitori ma anche i loro nonni. Si confrontano in discussioni vivaci al punto che la distanza di età tra di loro diventa assolutamente irrilevante, questo perché parlano di argomenti completamente nuovi ed addirittura improvvisi per le loro relazioni personali, familiari e sociali.

E’ molto interessante osservare quanto siano indipendenti dall’età le domande poste durante le lezioni o le conferenze, lo stesso vale per il modo in cui ciascuno partecipa alla discussione. Ma l’anzianità ha un’importanza per via del fatto che l’esperienza è stata ottenuta gradualmente negli anni.

Durante quel periodo l’uomo dovrebbe essere guidato. Sempre più persone arrivano ai gruppi, che poi si collegano. Anche i gruppi separati degli uomini e delle donne si collegheranno, e a guisa di un unico gruppo si collegheranno al gruppo dei bambini per poi dividersi ancora.

Dobbiamo “miscelare” la società degli studenti così da essere poi pronti a capire correttamente i diversi stadi nella vita e che imparino a gestirli: le reazioni reciproche al lavoro, con i superiori, con i sottoposti, con i vicini, con le persone che potrebbero dimostrarsi fastidiose o al contrario piacevoli, come con i parenti verso i quali ci si sente obbligati. Perciò, tra le persone inizierà una certa trasformazione  nelle relazioni.

Dobbiamo parlare di tutto questo e discutere questi argomenti, l’uomo dovrebbe sperimentarli e viverli come se si “vestisse” della vita delle altre persone, confrontandosi con loro e, di conseguenza, connettendosi in un’unico insieme.

Perciò dentro l’uomo saranno vissute molte scene, e in questo processo sono molto d’aiuto i video film e le discussioni.

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(Discorso sull’Educazione Integrale del 12.12.2011)

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Imparare a capire il linguaggio della Natura

Domanda: Non c’è punizione nel sistema dell’educazione integrale dei bambini. Noi ci uniamo al bambino e parliamo alla sua parte “umana”: “Guardiamo cosa ha fatto l’egoismo con voi, con noi”. In altre parole accentuiamo la divisione tra l’uomo e l’egoismo. Si può fare questo con gli adulti?

Risposta: io vorrei dire che c’è bisogno che si faccia in una maniera più intensa. La parola chiave qui è intensa, cioè che metti in rilievo la sua importanza.

Noi giochiamo con un bambino perché abbiamo bisogno di essere gentili con lui, poiché non è ancora sviluppato e non è capace di vedere se stesso dall’esterno. Per ora percepisce solo il suo “Io” e nient’altro, non nota il resto.

Ad una certa età diventa capace di distinguere le categorie “dell’Io interno” e “dell’Io esterno”, le altre persone e le nostre relazioni. Ci sono cambiamenti repentini, periodi di transizione, come a due anni, tre anni, dai cinque ai sei anni, a dodici anni e così via. I processi si accumulano nell’uomo e nella fase successiva cambia la sua visione del mondo, comincia a vedere e a capire il mondo in una maniera un po’ diversa.

Con gli adulti accade perché si adattano alla percezione del nuovo sistema. Questo include la conoscenza integrale, la comprensione che tutto intorno a loro è interconnesso, e l’inclusione in questo sistema, il gruppo, in cui devi cominciare gradualmente a percepire te stesso e gli altri come un insieme comune, un team dal quale non puoi scappare. È come se ti trovassi in una piccola barca in un mare grosso e la tua salvezza dipendesse dalla tua interazione: se ti preoccupi, il mare si agiterà, se resti calmo, il mare sarà calmo.

Ne risulta che la natura gioca con noi in questo modo, quando desidera spostarci verso lo stato successivo, e causa una tempesta. Poi noi cambiamo gradualmente contro il nostro volere, ma  non ci salveremo in altro modo.

Abbiamo bisogno di imparare a capire questo linguaggio della natura, di cominciare a percepirlo e  a parlarci, in altre parole, di vederla, e poi saremo davvero capaci di controllarla.

Una volta che saremo capaci di controllare il grado della connessione integrale tra noi, vedremo come influenza la natura: il numero di uragani, i terremoti, gli tsunami, le differenti condizioni naturali, le rivoluzioni e le insurrezioni e tutto quello che potrebbe mai succedere tra noi e nelle nostre vite private. Ci sarà una diretta ed immediata interazione tra tutto questo, una connessione diretta con la qualità delle nostre relazioni. È molto importante per l’uomo trovare e sentire quest’interazione perché poi comincerà a vedere come parla con la natura e come la influenza.

Oggi ne abbiamo già un’idea perché ci sono molte teorie (e solo teorie) sull’interconnessione, sull’influenza della natura sull’uomo, e in misura minore sull’influenza dell’uomo sulla natura.

Il risultato del nostro sistema integrale educativo deve consistere di gruppi di persone che sentono davvero la reazione corrispondente della natura come una conseguenza del loro più o meno  comportamento corretto. Questo corteggiamento bilaterale con la natura, “tu per me, io per te” quando tu sei “noi” in relazione con lei, eleva l’uomo al prossimo livello di percezione del mondo, nel quale l’uomo esiste davvero e comincia a percepire le forze interne della natura, il motore dell’evoluzione, dove ci porta e cosa vuole la natura.

Noi all’improvviso vi riveliamo delle cose che non avremmo mai immaginato. Non è un’espressione di capacità speciali come quelle di Wolf Messing, Baba Vanga o altri profeti. Questo è davvero un livello di contemplazione interiore, quando l’uomo comincia a raggiungere il piano della natura e a capire che niente è stato creato e si evolve senza una ragione. Tutto ha un programma specifico e molto preciso e noi ci sviluppiamo in base a questo programma e siamo capaci di parteciparvi attivamente.

Questo ci eleva al livello successivo dell’esistenza, nel quale non siamo più delle parti cieche ed impotenti della natura che realizzano i loro istinti interiori, ma diventiamo esseri razionali ed onnipotenti.

Se riusciamo ad influenzare la natura in diversi modi con la nostra interazione reciproca attraverso una maggiore o minore connessione tra noi, saremo capaci di fare tutto! Con una più grande interazione tra noi, possiamo elevarci più in alto della velocità della luce. Non ci sono limiti e  possiamo andare praticamente al di là delle barriere delle leggi della natura che adesso osserviamo, ed elevarci allo stesso livello della natura.
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(Discorso sull’Educazione Integrale del 12 dicembre 2011)

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