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Come proteggiamo i nostri bambini?

Domanda: La giornata internazionale dei diritti dell’infanzia si tiene dal 1925 “ per sensibilizzare gli adulti sui diritti dei bambini, protezione dalla violenza e il diritto alla vita”.

Che cosa vuol dire proteggere i bambini?

Risposta: Prima di tutto, dai genitori.  In modo che i genitori capiscano come allevarli.  Anch’io ne sapevo molto poco, anche se hanno cercato di instillare queste cose in me. Sento quanto fosse insufficiente.  Come si può trasformare una coppia che non sa nulla e non capisce nulla, in delle persone che capiscono tutto quando hanno un figlio?

E’ un grande problema.  E’ qui che dobbiamo veramente lavorare su noi stessi.  Altrimenti, la nostra società, la nostra umanità, rimarrà infelice, come lo è adesso.

I genitori devono sapere come trasformare questo neonato in una persona.  Prima di tutto bisogna capire, fin dal primo giorno, cosa gli si vuole dare, quali sono i suoi bisogni, e che cosa desidera da te.  Questa è una connessione non-verbale, mentale, spirituale, neurale. Proprio come dev’essere tra la coppia e il neonato.

Poi bisogna dare ai genitori un’educazione, il nutrimento che gli serve per educare nella maniera corretta.  Tutto ciò che è necessario a due persone che hanno un neonato tra le braccia.

Domanda: Quindi essere genitori è una scienza?

Risposta: Certamente!  E non prepariamo le persone a questo.  Quindi non possiamo dire di vedere tra i nostri neonati, bambini, adolescenti, femmine e maschi, mentre crescono, le persone che potremmo potenzialmente vedere.

E’ colpa nostra.  E allora iniziamo a dare la colpa a loro, li sgridiamo, esigiamo, li spingiamo.  Non è così che bisogna fare.  Allora è troppo tardi.

Dobbiamo anche formare delle relazioni più strette tra la famiglia, la scuola, la strada, ogni posto.  Un bambino non deve pensare che queste siano delle società completamente opposte, diverse.  Dev’essere tutto omogeneo.   Qui è necessario cambiare anche la società.

Commento: Si tratta già della “Giornata della Società Unificata” e non della “Giornata dei diritti dell’infanzia”.

La mia risposta: E’ questa la protezione dei bambini. Dalla società.

Questo è il nostro lavoro reale, perché altrimenti la nostra educazione ci porterà al disastro.  Tutto ciò che vedi negli adulti è stato fatto quando il bambino aveva forse qualche mese o qualche anno di vita.

La giornata dei diritti dell’infanzia è un giorno positivo, se siamo d’accordo nel creare per loro un’atmosfera, un ambiente, che li sostiene e li formatta nella maniera corretta, trasformandoli in persone, persone buone, gentili, premurose, e disponibili, che vogliono aiutare gli altri e accettano l’aiuto dagli altri.

Ci dovrebbe essere un atteggiamento gentile, equilibrato, verso tutti.

Domanda: E questo è merito soltanto dei genitori e della società?

Risposta: Sì.  E allora vedremmo come ogni cosa cambia.

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Tratto da KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 5/27/21

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La mamma e il papà sono incancellabili!

Commento: Una scuola di New York insegna ai ragazzi un nuovo linguaggio, nel quale non ci sono le parole “mamma”, “papà”, “bambino”, “bambina”. Tutti questi termini sono considerati offensivi dall’amministrazione scolastica. Al posto di mamma e papà si raccomanda dire: adulti, parentela, famiglia. Al posto di padre e madre dovrebbero essere usati dei termini di genere neutrale: genitore o tutore; invece di marito e moglie: compagno. Insomma gradualmente nel mondo si fa strada una nuova lingua. Sarà accolta?

Risposta: Non sarà accolta. Quel che è dato dalla natura, è dato dalla natura. Tutto qui. Non c’è altra soluzione. Sostituire mamma e papà?!

Domanda: Praticamente, questi termini: papà, mamma, e in ebaico: “ima”, “aba”, sono stati presi da uno stato di cose naturale? Così le piccole labbra del bambino cominciano a dire: papà, mamma, “ima”, “aba”?

Risposta: Certamente.

Domanda: Questo è inevitabile?

Risposta: Sì. 

Commento: Nemmeno se le persone vorranno modificare questo linguaggio? 

Risposta: Questo va contro i gradini della natura, la quale in tal modo ci ha identificato. All’uomo questi gradini vengono attribuiti per l’eternità. Quelli degli animali invece svaniscono. Dopo due tre anni i cuccioli si separano dai genitori. Più precisamente dalla madre, in quanto il padre in questo non determina assolutamente niente. 

Commento: E se il cucciolo si incontra sua madre fra tre anni, non la riconosce nemmeno? 

Risposta: Non solo non la riconosce, ma insieme danno inizio a una nuova prole. Voglio dire che si disconnettono totalmente dal passato. La mamma serve soltanto per nutrirlo, istruirlo, diciamo nel corso dei due-tre anni, questo dipende dalla specie, e basta. Di conseguenza non c’è più niente. 

Commento: E all’uomo questo rimane per tutta la vita? 

Risposta: Per tutta la vita, di generazione in generazione. E noi ancora siamo curiosi di sapere chi c’era nelle nostre esistenze passate. Lo troviamo molto interessante. 

Domanda: Allora perché attualmente si mette in atto questa violazione, che un marito e una moglie sono “partner”; una mamma e un papà sono “genitore, tutore”? 

Risposta: Tutto questo va a mutilare il linguaggio, le relazioni tra la gente. Sono tutte deformità egoistiche, le quali affiorano all’esterno e si mostrano sempre più giuste e determinanti. Tutto questo passerà. Non serve neanche combatterlo, tutto questo morirà. Basta lasciar passare un po’ di tempo e tutto scomparirà. 

Domanda: E cosa accadrà? 

Risposta: Non accadrà nulla, la mamma e il papà sono incancellabili.

 

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Tratto dal programma televisivo “ Le notizie con Michael Laitman” 05.04.2021

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Dite apertamente la verità o tacete

Commento: Uno studente le chiede: “Voglio capire come posso fare a coesistere con me stesso. Non posso fare a meno di dire la verità alle persone. Mi sento male se tengo nascosto qualcosa e, quindi, danneggio continuamente i rapporti con le altre persone; sono capace solo di dire la verità. Non so cosa fare.” Questo mi sembra un grido disperato…..

La mia risposta: Questo non è un pianto sincero. È un grido di egoismo perché vuole imporre agli altri la propria opinione. Crede di comprendere lo stato degli altri, il loro stato sbagliato, il loro possibile stato corretto, e vuole imporre loro la sua comprensione. Questo è egoismo assoluto che deve essere semplicemente distrutto dentro di sé.

Chi ti dà il diritto di imporre agli altri la tua opinione, i tuoi sentimenti e i tuoi gusti?! Se lo aspettano da te?! Anche se pensi che questo ti renderà migliore, non ti dà ancora il diritto di avvicinarti a loro e iniziare a riempirli con i tuoi ragionamenti, gusti, obiettivi e così via.

Commento: Devo dire che ci sono molte persone che la pensano così.

La mia risposta: Anche questo è un tipo di educazione…

Domanda: C’è, in generale, una determinata verità che deve essere raccontata alle persone?

Risposta: La verità sta solo nel dare alle persone il libero arbitrio in modo che scelgano la propria verità… e questo è tutto. Questa è la cosa più importante nell’educazione dei figli e anche nei rapporti tra adulti.

Domanda: Come possiamo metterla in pratica?

Risposta: Insegna ad ogni persona la tecnica della corretta rivelazione della vita. Se fosse così, allora vivremmo tutti perfettamente, e così sarà un giorno…

Domanda: Cosa succede se una persona crede al 100% di avere ragione e si sente obbligata a comunicarlo agli altri?

Risposta: Allora deve rinchiudersi e tappare la propria bocca per non soffocare nella propria verità!

Lei ha davvero un grande egoismo! Questo egoismo non le permette nemmeno di accorgersene. L’unica cosa che una persona può fare è semplicemente capire quanto è egoista e che ora si sente solo obbligata a influenzare gli altri con la propria opinione.

È orribile! Questo è scritto molto chiaramente: “Il limite più alto della saggezza sta nel silenzio”.

Domanda: Cioè, è meglio stare zitti in questo momento?

Risposta: Sì.

 

 

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Dalla trasmissione di KabTV “News with Dr. Michael Laitman”, 15/03/2021

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Non imporre i “valori del vecchio mondo”

Domanda: Di solito i genitori cercano di imporre i loro valori ai figli, e i bambini non lo accettano assolutamente. Oggi, ad esempio, non accettano un desiderio eccessivo di conoscenza o di lavoro. È fondamentalmente sbagliato?

Risposta: Ogni generazione ha le proprie aspirazioni. La passata generazione non può in alcun modo imporre la propria comprensione della natura alla generazione più giovane. È sopravvissuta a sua volta e dovrebbe dare loro solo il sostentamento.
E la nuova generazione deve svilupparsi nei propri desideri e aspirazioni. È solo auspicabile che siano corretti e non così aggrovigliati e spezzati come lo sono oggi.

Non dovresti mai imporre i pensieri e i valori della vecchia generazione a quella nuova. Educare solo con l’esempio. Con questo esempio, dimostro che risolvo tutte le domande, i bisogni, i compiti in questo modo: rispettare, calcolare, essere in equilibrio con l’ambiente, con me stesso, con la mia famiglia, ecc. Quindi, secondo il mio esempio, risolveranno anche i propri problemi al proprio livello, con lo stesso atteggiamento nei loro confronti.

Abbiamo solo bisogno di un esempio, senza parole. I bambini capiscono tutto come le scimmie. Ci capiscono meglio di quanto pensiamo.
La cosa principale per noi è correggerci, e poi saremo in grado di influenzarli in questo modo. Inoltre, i nostri desideri e le correzioni interiori sono associati alle loro anime perché provengono da noi.
Se per il loro bene vogliamo creare una società corretta, armoniosa, gentile, che tenga conto di tutti e voglia ottenere il consenso pubblico reciproco, allora lo sentiranno. In essi, comincerà ad agire nonostante e senza alcuna sollecitazione da parte nostra.

Spero davvero che questo sia il catalizzatore, il cuore pulsante, che ci spingerà e ci costringerà a iniziare a correggerci.

Commento: Ma lei dice che la nostra generazione è una generazione di persone viziate e perdute.

La mia risposta: Sì, ma sono le persone viziate che possono iniziare a cambiare per il bene dei loro figli, in modo che almeno in loro possano vedere una certa direzione per il meglio.
Altrimenti, puoi immaginare quanto saranno infelici rispetto a noi! Vedremo una società completamente sfigurata, contorta, incomprensibile, che ristagna nelle convulsioni e non sa sfuggire alla sofferenza. Lo vedremo nei nostri figli e nipoti.

Domanda: E cosa fare?

Risposta: Rivolgiti a te stesso. Non possiamo aggiustarli. Rivolgiti a te stesso, senza guardarli. E improvvisamente vedremo come iniziano a prendere esempio da noi, iniziano ad avvicinarsi a noi e partecipano con noi a nuove relazioni reciproche, alla costruzione di una nuova società.
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Dalla trasmissione di KabTV “Close up”, 19/08/2009

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Gli animali ci aiuteranno a diventare umani

Commento: I veterinari affermano che gli animali oggi hanno un gran numero di patologie dovute alla depressione. Una volta c’era un piccolo manuale di 50 pagine sulle patologie degli animali da compagnia e ora esse riempiono 500 pagine.

Lessi in un manuale di veterinaria russo: “Gli animali che possiedono un intelletto sufficientemente elevato (cani, gatti) sono depressi” Come se stessero parlando di una persona: “Se è cupo e freddo fuori e la casa è lo stesso, loro sono depressi. Se il padrone è di fretta nel portarli a spasso ed è un obbligo per lui e non c’è gioia nel farlo, gli animali si deprimono. Quando il proprietario stesso è di cattivo umore, irritabile, l’animale si sente solo”

Sembra che loro non stiano parlando di animali ma di persone.

La mia Risposta: Certo, loro hanno un’ anima.

Domanda: Dicono che stiamo passando loro tutto. Cioè, sono vittime di tutte le nostre esperienze, dell’odio e di quello che succede nel mondo.

Risposta: Gli animali sentono molto. Molto! Molto più di un essere umano. L’uomo può dimenticare, può essere distratto, possiede tali sistemi, ma non gli animali. Loro sentono in modo diretto ciò che ha il proprietario. E così si sdraia vicino a te, appoggia il suo muso sulla tua gamba e guarda nei tuoi occhi, e questo è tutto, non c’è nient’altro per lui. Tu sei il suo dio. Questo fa rabbrividire! Noi non lo capiamo, non mostriamo comprensione e lo trascuriamo.

Domanda: Perché noi non sentiamo davvero come se avessimo un insegnante?

Risposta: Sì, non abbiamo un tale esempio.

Domanda: Cosa può insegnarci questo? Possiamo sentirci responsabili?

Risposta: Alla fine, tutti noi ci influenziamo a vicenda. Inanimato, vegetale, animale e natura umana sono correlati. Perciò persino il loro soffrire è connesso al nostro, e noi tuttavia lo sentiamo al nostro livello. Sicché ci sono molte patologie e molti problemi che potremmo trattare se ponessimo attenzione agli animali. Cioè attraverso gli animali guarire le persone, su questo piano, non possiamo permettere che queste depressioni e tutti questi problemi si diffondano ulteriormente. Ma non sappiamo apprezzarlo e accettarlo. Nei nostri cuori noi non comprendiamo gatti e cani.

Domanda: Possiamo dire che gli animali sono effettivamente apparsi per curarci da tutte queste condizioni?

Risposta: Dobbiamo accettare gli animali che vivono vicino a noi come parte di noi stessi e iniziare a renderci conto che possiamo curare e correggere noi stessi attraverso di loro.

Domanda: Quindi in generale li umanizza?

Risposta: No, comprendo solamente l’interazione degli animali con gli esseri umani, quanto un animale diventa empatico e complementare a un uomo e passa le esperienze e le correzioni umane attraverso se stesso.

Domanda: Cosa intende per correzioni?

Risposta: Intendo che se una persona presterà più attenzione all’animale che gli è vicino, correggerà se stessa attraverso l’animale. Perché no? Allo stesso tempo, tu gli dai parte di te: un po’ del tuo cuore e un po’ della tua anima.

Domanda: E dopo di che, se vivo in questo modo, inizio lentamente a trattare gli altri così?

Risposta: Certo, e non necessariamente altri. Attraverso di lui, attraverso questo cane o gatto, o qualunque animale tu abbia, distribuisci la tua buona attitudine al mondo nel farlo! Questa è già la tua correzione. Guarda come loro se lo aspettano da te, lo chiedono. Loro non hanno ulteriori pensieri; sono ancora al livello animale.

Penso che gli animali, se li trattiamo correttamente, possano aiutarci a diventare umani.

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Dal programma di KabTV  “News with Michael Laitman”, 02/01/2021

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Come possiamo insegnare ai bambini ad essere felici?

Domanda: Come possiamo insegnare ai bambini ad essere felici? E vale la pena insegnargli qualcosa in merito alla Kabbalah?

Risposta: Naturalmente, vogliamo insegnare ai bambini ad essere felici, e possiamo insegnarglielo. Possiamo cominciare col dire al bambino: “Non essere un bullo, non picchiare gli altri, sii gentile, sii educato,” e così via, perché sappiamo che in questo modo sembra che gli vengano garantite circostanze migliori.

E così che dovremmo educare i nostri figli fino a quando non raggiungono l’età in cui possiamo insegnargli il metodo per la connessione. E poi avranno sicuramente garanzie per una buona vita.
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Dalla trasmissione di KabTV “Ask the Kabbalist”, 31/12/2018

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Perché abbiamo bisogno del metodo per la connessione?

Perché far nascere bambini in questo mondo orribile?!

Domanda: Da una lettera: “Sono pieno di odio per i miei genitori che mi hanno fatto nascere in questo mondo! Perché? Non hanno visto che questo mondo è un mucchio di spazzatura, che non è adatto per vivere?! Non voglio viverci e non posso andarmene da solo. Vivo con un dolore costante.

Nonostante questo, sono sposato. Ma al primo appuntamento ho detto a mia moglie: “Non avremo figli.” Lei è stata d’accordo. Siamo sposati da 5 anni. Mia moglie mi ha chiesto di scriverle e chiedere la sua opinione. Ma che lei sappia che ho preso la mia decisione.”

Questa persona scrive con un’opinione inequivocabile che non farà figli in questo mondo. Ma sua moglie sembra volerlo. Cosa ne facciamo di tutto questo? Il mondo è davvero così brutto che si ha paura di avere figli?

Risposta: E allora? È spaventoso, ma tu li metti al mondo. Fai la cosa giusta, ciò che un individuo deve fare. Fai qualsiasi cosa per questo.

Domanda: Dovrei pensare ai bambini?

Risposta: Tu devi pensare ai bambini, tu penserai ai bambini. Adesso non stai pensando ai bambini, tu stai pensando a te stesso.

Devi dare alla luce la prossima generazione. Perché in natura è così, guarda gli animali. Per quanto riguarda la prossima generazione, noi siamo come gli animali. Ogni coppia dovrebbe dare alla luce un maschio e una femmina.

Domanda: Coloro che hanno deciso di non volerlo, possono essere chiamati una famiglia?

Risposta: Questo è il più alto egoismo, e non puoi chiamarli una famiglia.

Una famiglia sono un maschio e una femmina che creano la propria specie.

Dico cosa è scritto nella Kabbalah. La saggezza della Kabbalah è più alta di quella del nostro mondo, e parla di come è stabilito dalla natura. Chiamala Natura o Bore’. Siamo obbligati a riprodurre la nostra specie, e così continuiamo noi stessi nei nostri discendenti.

Domanda: E per quelle persone che deliberatamente non continuano se stesse nei discendenti, qualcosa, in qualche modo successivamente reagisce in loro o no?

Risposta: La loro storia finisce con loro. Ma un individuo deve sforzarsi di continuare se stesso.

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Dalla trasmissione di KabTV “News with Dr. Michael Laitman”, 30/11/2020

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Qual è la mia chiamata?

Domanda: Secondo le ricerche ci sono quattro forze principali che danno la possibilità ad una persona di determinare per che cosa ha talento.

Primo: uno stato positivo. Una persona sperimenta emozioni forti e positive da un’azione eseguita con il suo talento interiore. Secondo: il riscontro dall’ambiente, il riconoscimento esterno. Cioè, se una persona fa bene qualcosa poi l’ambiente reagisce a questo e le mostra che avrà successo.  Terzo: il volere di un’altra persona o di un insegnante che è capace di valutare una persona e dire che avrà talento in questo. Quarto: l’analisi dei risultati. Una persona, da sola o con l’aiuto di altri, analizza le proprie azioni e determina che è più vincente in un determinato campo. Come so qual è la mia chiamata?

Risposta: In base a ciò che ti attrae di più. Non c’è bisogno di tutte queste definizioni intelligenti elencate sopra. Fai attenzione a cosa vuoi e non a cosa sei forzato a fare.
Da bambino, i miei genitori volevano molto fare di me un musicista e mi hanno obbligato a studiare musica. Ho fatto tutto tranne quello. Alla fine, non è uscito nulla da questo. Sono cresciuto come una persona normale, penso non peggio degli altri.

Questo è il motivo per cui non c’è bisogno di correre dietro a nulla, devi solo capire per che cosa hai propensione, cosa puoi fare, così che la vita ti dia piacere e tu darai piacere agli altri.

Domanda: Lei pensa che in questo modo si possa arrivare a capire il proprio scopo?

Risposta: Si. Quando pensi a come puoi essere utile agli altri ma alla fine fai ciò che ti piace, poi da queste due combinazioni puoi trovare te stesso.

Domanda: E come chiarire il grande numero di influenze che subiamo dagli altri?

Risposta: Non ascoltare nessuno! Nessuno ti conosce bene come te stesso e nessuno può darti nessun consiglio. Pensa a cosa vorresti fare, cosa è più vicino a te e come puoi dare piacere agli altri con la tua professione o mestiere, e sarai felice.
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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah Express”, 6/11/2020

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Come posso esprimere correttamente i miei sentimenti?

Domanda: Ci sono sette emozioni di base che sono accompagnate da espressioni facciali: tristezza, rabbia, disprezzo, disgusto, paura, sorpresa e gioia. Anche Charles Darwin considerava l’amore come un’emozione di base, sebbene non abbia un’espressione facciale.
Come si possono esprimere correttamente i propri sentimenti, compreso l’amore?

Risposta: Dipende dal carattere della persona. Ognuno esprime le emozioni a modo suo. Determinate espressioni corrispondono a determinati tipi di persone.
Ma, in linea di principio, non devi pensare a come esprimerli. Devi solo essere più franco con gli altri, cercare di farli sentire bene vicino a te, e poi qualsiasi tua espressione facciale verrà letta correttamente.
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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah Express”, 6/11/2020

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Da cosa dipende un matrimonio felice?

Domanda: Tutta l’umanità crede che i matrimoni celebrati in età matura siano più forti e più stabili. È davvero così? Quando una persona ha bisogno di sposarsi?

Risposta: Naturalmente, nel tempo diventiamo più saggi. La vita ci educa con metodi piuttosto duri. Tuttavia, non devi per forza farne esperienza. Tutto dipende dall’istruzione ricevuta, dal tipo di esempio che il bambino ha avuto in famiglia. Sappiamo che i bambini ripetono alla lettera ciò che vedono fare ai loro genitori.

In generale, inizierei a educare una persona alla vita familiare già dalla scuola dell’infanzia e continuerei a scuola, all’università e al lavoro. Circoli domestici, televisione, tutto dovrebbe essere dedicato alla creazione della famiglia corretta come unità della società.
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Dalla trasmissione di KabTV “Kabbalah Express”, 1/09/2020

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