Oltre la negatività

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come si deve lavorare in modo ottimale con la negatività di ogni persona e di ogni gruppo di persone riunite?

Risposta: Noi non lavoriamo con la negatività che si trova dentro di noi. Non voglio sapere o sentirne parlare, non voglio scavare dentro di me.

Prima di tutto, questo è molto sgradevole, e secondo questo si chiama mangiare se stessi, come è scritto: “Lo stolto incrocia le mani e mangia la sua carne” (Ecclesiaste 4:5). “Guarda, io sono così! E perché ho fatto questo a tutti!? Nel mio passato ci sono cose come queste! … E in generale, tutta la mia vita…” Allora, tutto questo non è corretto, è assolutamente errato.

Il nostro atteggiamento verso la nostra correzione deve essere positivo; sto andando solo verso il bene, solo verso il bene!

Questo perché se penso a qualcosa di brutto, io non sono connesso al Creatore, non sono proiettato verso la sua direzione. Se c’è già qualcosa di sbagliato, questo è un segno che il Creatore è da biasimare, e, se io sono cattivo, questo è anche un segno che il Creatore è da biasimare, e se ci sarà qualcosa di brutto in futuro, allora è certo che Egli è da biasimare.

Questo significa che non devo pensare affatto a questo. Ho solo bisogno di investire gli sforzi necessari per connettermi agli altri. Questo è quello che mi serve, e dipende da me!

Tutto il resto non dipende da me. Allora, perché ho bisogno di pensare a questo? Tutto il resto sarebbe assolutamente ideale se solo concentrassi costantemente la mia attenzione sulla massima, connessione ottimale con gli altri in un cerchio, perché il cerchio è l’immagine del Creatore.

Domanda: la negatività appartiene solo ad una persona o può appartenere ad un gruppo di persone?

Risposta: Certamente un gruppo possiede il suo ego comune, e abbiamo bisogno di elevarci al di sopra di questo. Dobbiamo aggrapparci solo a pensieri positivi. Noi non critichiamo noi stessi o gli altri in nessun modo. Cerchiamo di superare il nostro ego per tutto il tempo e connetterci.

Quindi, in linea di principio, una persona può non essere in uno stato in cui non è in eccitazione ed euforia, qualora provi emozioni negative, e, se attraversa stati come questi, ciò significa che non è in contatto con gli altri e soprattutto con Dio.
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Dal Campo Estivo Internazionale In Bulgaria “Primo giorno” 11.07.2014, Lezione 1

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