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Come funziona il Masach, lo schermo spirituale?

Domanda: In che modo funziona il Masach, lo schermo spirituale?

Risposta: Da una parte, il Masach non lascia che la Luce superiore entri nel nostro ego e lavori con esso. Ciò significa che mantiene e sostiene la restrizione del desiderio.

Dall’altra parte, adatta gradualmente l’attributo della dazione della Luce superiore ai nostri desideri e, staccandoci dai nostri desideri precedenti, esso ci permette di acquisire nuovi desideri di amore e di dazione. Il Masach è la parte più importante dell’anima.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 18/12/16

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Alla scoperta dell’Ein Sof

Domanda: La saggezza della Kabbalah può aiutare una persona ad essere creativa?

Risposta: La saggezza della Kabbalah sviluppa la persona, anche se ci sembra che la limiti. Lei scende semplicemente più in profondità in se stessa, e così ci sembra che sia apparentemente limitata. Si rinchiude a chiave in qualcosa di specifico e punta verso una sola cosa.

La saggezza della Kabbalah prepara la persona ad una svolta verso il mondo spirituale e, dopo la svolta, l’Ein Sof (l’Infinito) le viene rivelato.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 11/12/16

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Supporto reciproco

Dalla Torah, (Deuteronomio 22:04): “Non devi vedere l’asino del tuo fratello o il suo toro cadere sulla strada e deliberatamente ritrarti da essi. Devi senz’altro aiutarlo a rialzarli.”

Un somaro o un bue sono animali che portano carichi pesanti.

Se vedi che un amico nel gruppo cade nel proprio lavoro spirituale e non riesce a compierlo, devi aiutarlo.

Non parlo di come questo avviene dentro ad una persona – cioè chi essa consideri suo fratello o il suo vicino, ma noi lavoriamo fra noi nel gruppo esattamente nello stesso modo. La vita è difficile per coloro che sono riuniti in un gruppo speciale di persone, e che lavorano fra loro solo per raggiungere una maggiore adesione per rivelare il Creatore. Dopo tutto, la nostra esistenza deve essere diretta ad uno scopo spirituale e questo è ciò di cui la Torah parla.

Le sue leggi sono rivolte solo al gruppo di persone che dedicano tutta la loro vita a conseguire il Creatore dalla loro connessione reciproca.

Quindi, se vedi che l’amico nel lavoro spirituale non riesce ad affrontare il proprio ego ed inciampa e cade continuamente, devi aiutarlo. Devi ispirarlo, parlargli, invitarlo a casa tua, studiare insieme a lui; ovvero, fai tutto ciò che puoi per lui. La prossima volta, se sarai tu al suo posto, lui ricambierà il tuo aiuto.

Funziona sempre reciprocamente. Aiutandolo, ti unisci a lui o lui si unisce a te, come una parte inferiore con una parte superiore ed entrambe vi elevate spiritualmente.

Ma dovresti capire che se lo vedi cadere o elevarsi, questo è come tu lo percepisci. Tutto avviene in relazione a te individualmente e ti viene dato per farti elevare. Questo significa che “il tuo fratello è dentro di te”. Non c’è nulla al di fuori di noi. Tutti i vicini, i buoi, le mucche, le pecore, ecc.: è tutto dentro di noi. Questi sono i nostri desideri umani o vivi, che abbiamo bisogno di correggere in questo modo.


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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 28/09/16

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Il calcolo dei benefici

Domanda: Il lavoro spirituale è la soppressione di un desiderio egoistico a favore di un altro?

Risposta: E che tipo di lavoro spirituale sarebbe questo? Scambi un desiderio per un altro, come se fossi al mercato, è questo che credi che sia?

Per esempio, io voglio sedermi sul divano a guardare la partita di calcio ma mia moglie mi dice: “Vai al mercato a comprare le patate”. Per me è meglio guardare il calcio o comprare le patate?

Se non vado al mercato i bambini avranno fame, mia moglie mi farà una scenata e mi costerà di più. Allora faccio un calcolo: la cosa migliore è non guardare la partita ed andare a comprare le patate.

Non ci possono essere calcoli altruistici nel nostro mondo. Gli impulsi più elevati dell’uomo sono totalmente egoistici.

Domanda: Cosa significa dedicarsi al lavoro spirituale senza fare calcoli egoistici? Puoi fare un esempio?

Risposta: Nel nostro mondo non c’è un simile esempio.

Diciamo che ho donato una parte dei miei soldi ai poveri in Africa. Ma nessuno lo sa. I poveri in Africa non sanno che io ho dato loro dei soldi e mai lo sapranno, li ho trasferiti, punto e basta. Allora perché l’ho fatto? Da dove ho preso l’energia e il desiderio per farlo?

Il punto è che se noi siamo fatti solo di desideri egoistici di provare piacere, otteniamo sempre qualche tipo di piacere dalle nostre azioni; al contrario non avremmo la forza di fare neppure il minimo sforzo. L’atomo non potrebbe girare, le molecole e gli elettroni non potrebbero circolare nel nostro corpo se non vedessimo il beneficio davanti a noi.

Quanto più intangibile è il beneficio, ad esempio psicologico o romantico, più energia ci dà. Per esempio, per guadagnare il denaro necessario a comprare del cibo ed avere un buon pasto, sono disposto a lavorare per un giorno intero, ma per raggiungere l’amore o vendicarmi di qualcuno, sono disposto a lavorare per tutta la vita. Cioè, c’è già un calcolo relativo ai desideri. “L’amore e la fame dominano il mondo”.

Domanda: Cosa spinge una persona ad avanzare nella spiritualità?

Risposta: Sempre l’amore e la fame, solo che il calcolo è diverso: cambio l’importanza di amare me stesso con quella di amare gli altri, l’umanità. Questo mi dà l’opportunità di sperimentare il Creatore, di essere come Lui.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 18/12/16

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 17.05.2017

Preparazione alla lezione
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Lezione sul Tema:” Risvegliando la necessità dell’aiuto del Creatore”
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Scritti di Baal HaSulam, TES, parte 8, punto 7
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Baal HaSulam, ” L’ Essenza della Saggezza della Kabbalah”, titolo ” Il Linguaggio dei Kabbalisti è un linguaggio di rami
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Chi può dire di essere un kabbalista?

Domanda: Ho subito una trasformazione ed ora mi considero un kabbalista. E’ possibile tutto ciò?

Risposta: Prima di tutto, è necessario determinare e dare una definizione di chi sia un kabbalista.

Il kabbalista è una persona che è connessa ad un gruppo di kabbalisti e che, in connessione con i suoi amici, scopre il Creatore. Il reciproco raggiungimento del Creatore all’interno del gruppo, gli permette di essere un kabbalista che riceve la rivelazione della forza superiore.

Se hai avuto un’esperienza personale di un certo tipo, devo purtroppo dirti che si tratta di un’esperienza personale e di un malinteso.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 11/12/16

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Come percepiamo la rivelazione del Creatore?

Domanda: Come viene percepita la rivelazione del Creatore? Accade nella coppia o nel gruppo degli amici?

Domanda: La rivelazione del Creatore viene sentita in una maniera completamente privata, in modo del tutto individuale. Non avviene mai all’interno di una coppia o di un gruppo di studio. Si tratta della rivelazione della relazione che c’è fra una persona ed il Creatore. Le relazioni di una persona all’interno della coppia o del gruppo, sono solo il mezzo per la rivelazione del Creatore all’individuo.

Domanda: In che modo possiamo descrivere la rivelazione del Creatore?

Risposta: Come un mare infinito ed eterno di piacevoli sensazioni.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 11/12/16

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Consigli sulla Kabbalah

Domanda: Le sensazioni spirituali sono dentro di me, dentro alla mia anima. Dove si trova, in questo caso, la connessione con le altre persone?

Risposta: Tu non puoi cominciare a percepire il mondo superiore, il campo comune chiamato il Creatore, se non Lo raggiungi attraverso la percezione che gli altri sono te stesso. Non avrai un sensore attraverso il quale poter sentire lo stato superiore a meno che tu non faccia così.

Domanda: Esiste un processo inverso alla correzione del desiderio? Cioè, se una persona con desideri non corretti entra in un gruppo di persone che hanno già corretto la propria anima, può abbassare il livello del gruppo?

Risposta: Certo, ma noi la dobbiamo accettare comunque e cominciare ad integrarla nel nostro gruppo, dal momento che tutti coloro che arrivano fin qui hanno il diritto di entrare a far parte del gruppo. Allo stesso tempo, possiamo dividere il gruppo in studenti vecchi e nuovi, e portare gradualmente il livello dei nuovi studenti a quello dei più anziani. Questo è il modo corretto per avanzare.

Domanda: Rendere la realtà imperturbabile significa non mettere le etichette su di essa?

Risposta: Sì, questo significa non parteciparvi.

Quando io acquisisco l’attributo della dazione, penso a come fare del bene agli altri per riempire i loro desideri. Io non penso a me stesso in alcuna maniera, anelo solo a dar loro quello che vogliono. In tal caso, il mondo superiore mi accoglie senza problemi o ostacoli, e io vengo incorporato pacificamente in esso.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 27/11/16

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Dovremmo agire sempre per il bene degli altri

E’ molto importante, nel lavoro spirituale, mettere filtri o restrizioni su tutti i nostri pensieri, azioni, desideri, e parole, che dovrebbero essere diretti rigorosamente in una sola direzione: assicurarci che i pensieri nella nostra testa, i desideri nel nostro cuore, le parole nella nostra bocca e le azioni delle nostre mani, vadano sempre a beneficio degli altri.

Tuttavia, ciò non significa correre da un ospedale all’altro, adoperarci per i bisognosi, o aiutare tutte le vecchiette ad attraversare la strada e così via. Nulla di tutto questo! Vediamo da soli che questo non ci dà alcun risultato.

Ci rimane solo una cosa da fare: passare la Luce Superiore attraverso di noi al mondo intero, diventando una nazione, come è scritto nella Torah, “E tu sarai per me una nazione di Cohen.” Se ci impegniamo in questo e diventiamo intermediari fra il mondo intero e il Creatore, per dare a Lui e al mondo, ma mai beneficiare noi stessi perché “non c’è posto per i Cohen in questo mondo”, allora porteremo tutto il mondo all’armonia, all’equilibrio e compiremo la nostra missione.

Questa è l’essenza del capitolo Shoftim (i Giudici), che hanno tutto il tempo per misurare e pesare correttamente, passare giusti verdetti e controllare se stessi.

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Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 21/09/16

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Scalare il Monte Sinai

Domanda da Facebook: Io e un mio amico abbiamo deciso di salire sul Monte Sinai. Ad un certo punto però mi sono sentito così debole che non riuscivo più a muovermi ed ho dovuto abbandonare la scalata. Sento che mi è stata data una grande possibilità e che non ho saputo coglierla.

Risposta: Non c’è nulla di sacro sul Monte Sinai. C’è invece stato un momento sacro nel quale gli ebrei hanno ricevuto la Torah, non la montagna stessa, ma lo stato dei figli di Israele, ai piedi della montagna, per connettersi e ricevere la Luce Superiore.

La Luce superiore non riempie solo il nostro spazio ma anche altre dimensioni. Ci riveste e ci riempie al punto che noi possiamo assomigliare a lei, e la somiglianza viene raggiunta attraverso il nostro desiderio di unirci fra noi.

Quindi, il Monte Sinai è semplicemente un punto di riferimento geografico lungo il percorso e nulla più. In realtà, è lo stato che le persone raggiungono quando vogliono connettersi fra loro al di sopra del loro egoismo. L’unione dei loro ego crea una montagna che cresce proprio davanti a loro così che devono elevarsi al di sopra di essa.

Il punto nel loro cuore chiamato Mosè si erge al di sopra del loro egoismo e l’intera nazione (l’egoismo) ne rimane al di sotto, ma esse sono d’accordo fra loro, abbassano la testa e obbediscono a ciò che il Creatore dice a Mosè; accettano questo stato per raggiungere più tardi, e tutte assieme, lo stesso livello.

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Dalla trasmissione di KabTV “Le Notizie con Michael Laitman” 15/07/17

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