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Un esempio di vita felice

Dr. Michael LaitmanDalla Torah (Deuteronomio, 4:5-6): “Guardate, io vi ho insegnato leggi e norme, come il Signore, il mio Dio, mi ha ordinato, per applicarle in mezzo al paese in cui state per entrare per prenderne possesso. E voi [le] osserverete e [le] attuerete, perché questa è la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali vorranno ascoltare tutte queste leggi e dire: “Solo questa grande nazione è fatta di persone sagge e intelligenti”.

Questo comandamento suggerisce che se il popolo d’Israele inizia realmente ad eseguire i comandamenti in modo corretto e svolge tutte le sue azioni, non per se stesso, ma per il bene della dazione, per il bene degli altri, e attraverso loro per il Creatore, allora tutte le nazioni del mondo, tutte le proprietà della natura entreranno in armonia tra di loro e il mondo arriverà all’equilibrio universale.

E vedendo l’esempio di vita felice, l’umanità dirà: “Come sono sagge e intelligenti queste grandi persone!”
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Dalla trasmissione di Kab TV “I segreti del Libro Eterno” 10/02/16

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 12.07.2016

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, “I gradini della scala“, articolo 15 (1991)
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 6, parte 16, voce 110
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “L’essenza della religione ed il suo scopo”
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L’effetto dei libri kabbalistici

Dr. Michael LaitmanDomanda: Come dobbiamo usare la forza dei libri kabbalistici?

Risposta: Non esiste nessuna forza speciale nel libro in sé. La forza si trova nell’uomo che si connette con ciò che è scritto nel libro e che cerca di raggiungere l’essenza interna, il livello spirituale, che nei libri di Kabbalah rappresentano le lettere e le parole.

Per esempio prendi due parole: “filetto” e “Malchut”. Sappiamo cos’è un filetto, sentiamo immediatamente il suo sapore in bocca e capiamo cos’è e quando ne abbiamo bisogno, ma non sappiamo cos’è Malchut. Pertanto, dalla nostra prospettiva, questa parola è come erba senza sapore che non evoca alcuna sensazione.

I libri kabbalistici sono scritti in questo modo, con questa terminologia e questo linguaggio che non evoca né pensieri, né sensazioni.

Come ci connettiamo ad essi, perché ci parlano del mondo superiore, della nostra guida e del nostro destino? In questo caso è necessario fare quello che ci dicono i kabbalisti, i quali ci consigliano di unirci in un gruppo di dieci amici e studiare insieme in cerchio.

Studiando i libri kabbalistici insieme, dobbiamo sentire di connetterci mutuamente e che arriveremo ad uno stato nel quale i nostri desideri e pensieri sono compatibili, quando ognuno si annulla davanti agli amici e si sente come un tutt’uno.

Questo significa che nel nostro mondo fisico dobbiamo assomigliare alla Luce Superiore il più possibile e così la Luce, che è una ed unica, brillerà su di noi in accordo ai nostri sforzi.

Domanda: Da una parte diciamo che la saggezza della Kabbalah non è misticismo, ma attrarre la Luce è un atto mistico?

Risposta: Qui non esiste niente di mistico. L’io è il corpo fisico che ha certe forze di attrazione e di rifiuto. Attrarre la Luce non è misticismo ma un atto fisico.

Domanda: Come scopriremo che i libri hanno un’influenza su di noi?

Risposta: Non è l’influenza del libro, ma del desiderio comune.

Lo sentirai come un calore verso gli amici, in accordo alla forza comune che appare tra loro e li connette. Cominceranno a sentire ciò che dicono i libri kabbalistici sull’unione, la connessione, le qualità di Bina e Malchut, e della forza della dazione tra di loro.
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Dalla lezione di Kabbalah in russo del 07/02/16

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Lezione quotidiana di Kabbalah – 11.07.2016

Scritti di Rabash, articoli “I gradini della Scala”, articolo 35 (1988)
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Scritti di Baal HaSulam, TES, Volume 6, parte 16, punto 95
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “L’essenza della religione ed il suo scopo”
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Sono salito nella Spiritualità o mi sembra soltanto?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Se l’uomo pensa di essere salito nella spiritualità e poi, improvvisamente, gli viene il pensiero che gli possa solo sembrare che sia così, significa che è veramente salito o che gli sembra solo?

Risposta: Molto probabilmente gli sembra solo.

Un’ascesa spirituale è un’azione molto seria che risulta dall’assoluta vicinanza dell’uomo ad un gruppo e dal ricevere una forza speciale dal gruppo, il quale eleva gradualmente chi collabora con esso. Questa è un’ascesa verso l’attributo di amore e dazione, sopra la nostra natura egoistica.

Inoltre in questo stato nulla “sembra” all’uomo, poiché egli ha delle sensazioni molto precise fino al dettaglio più elementare dei diversi desideri e forze.
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Dalla lezione di Kabbalah in russo 20/03/16

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Congresso Uomini. Tema: “Il lavoro con le tre linee” – 8/9 Luglio 2016

Lezione 1 “La linea di sinistra”
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Lezione 2 “La rivelazione della linea di destra”
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Lezione 3 “La linea di mezzo”
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Yeshivat Haverim 1
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Yeshivat Haverim 2
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Yeshivat Haverim 3
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La Nazione Divisa

Dr. Michael LaitmanDomanda: I miei soci in affari sanno molto bene come essere subdoli e truffare i propri clienti. Mentre io, al contrario, cerco di essere onesto e faccio quindi affidamento sull’onestà degli altri. E alla fine vengo lasciato da parte senza nulla, e inizio ad invidiare gli altri: “Perché io non riesco a realizzarmi nei miei affari come gli altri?”, si tratta di una Klipa, di un difetto?

Risposta: La Klipa è il lavoro contro la santità, contro il Creatore, un lavoro molto sofisticato in effetti.

Per quanto riguarda il tuo esempio, posso dirti che l’uomo che inganna la gente, alla fine, inganna il Creatore, e allunga le distanze che lo separano da Lui. Su questo non ci sono dubbi.

Se prendo quello che non merito dalla gente o dalla natura, ovvero il Creatore, allora questo è già l’inizio di una Klipa. E cosa merito? Io merito qualcosa se lavoro al fine di dare, se io esisto per raggiungere la dazione. In questo caso, anche le necessità che ho, sono solo per esistere e per essere in dazione, al fine di essere simile al Creatore e fare il lavoro di Dio. Non posso prendere per me tutto il resto che si trova al di fuori delle mie necessità vitali. Tutto il resto mi serve solo per dare agli altri. Questo deve essere il calcolo che fa l’uomo, e lo determina per sé: “Questo è ciò di cui ho bisogno per esistere al fine di portare soddisfazione al Creatore”. Tutto inizia con questa decisione, e continuando nella stessa direzione si arriva alla Kedusha (Santità).

Nella Klipa mi trovo nella situazione opposta perché prendo dagli altri, anche se non lo merito e forse non l’ho nemmeno guadagnato. Questo vale anche per quella parte del popolo d’Israele che non lavora ed è immersa completamente nello studio della Torah.

In generale, a causa dell’errore di calcolo in questo senso, stiamo tutti annegando nel mare dell’egoismo e dell’allontanamento dalla forza superiore. Anno dopo anno questo errore colpisce tutti in maniera sempre più forte e in questa fase stiamo iniziando a cadere in uno stato che abbiamo già sperimentato nel secolo scorso.

Ma ciò non significa che ognuno di noi deve andare al lavoro, o al contrario, che dobbiamo tutti vivere alla giornata. Una parte della popolazione ha davvero bisogno di studiare, così come un’altra parte ha bisogno di lavorare. Forse ci dovrebbe essere una certa rotazione. Perché non organizzarsi in modo tale che tutti abbiano la possibilità di lavorare e studiare?

Naturalmente, nel periodo del Tempio, molti nel paese si dedicarono allo studio. E non si trattò quindi di una questione di quantità, ma di discernimento. Questo è il nostro lavoro.

Inoltre, l’epoca che si prospetta davanti a noi non richiederà lo stesso numero di lavoratori com’è accaduto in passato. Quindi abbiamo solo bisogno di organizzare tutto in forma corretta.

Il problema è che le due metà della nazione, il sacro e il profano, non sanno come comunicare fra loro, non si capiscono a vicenda. Questo è l’unico ostacolo. Dopo tutto, se fossimo stati in grado di trovare un terreno comune e posizioni corrispondenti, credo che tutti avrebbero capito: chi studia deve continuare nel proprio studio. Ma non c’è alcun contatto tra le due parti della nazione, non ci sono buoni rapporti, non esiste un dialogo costruttivo e reale; esiste solo un odio reciproco, e quindi ci manca la corretta analisi della situazione.

In realtà il paese non ha bisogno di decine di migliaia di lavoratori e soldati. La dimensione del mercato del lavoro si contrarrà nel corso degli anni, e l’esercito moderno ha bisogno di più tecnologia che di persone.

Pertanto, l’attuale conflitto in Israele è causato dai giochi politici. I poteri che stanno dietro le quinte, stanno deliberatamente alimentando il fuoco.

E d’altra parte il grave problema dei religiosi è che non possono creare un corretto contatto con la parte laica della nazione per spiegare la propria posizione. La parte religiosa non apre una finestra di dialogo per paura di essere influenzata dalla cultura esterna. Ma la mancanza di dialogo fomenta la guerra fra fratelli.

Da Notare: Questo anche se i muri si stanno sgretolando e le influenze esterne sono penetrate all’interno.

Risposta: Ma questo non porta al contatto, alla comprensione reciproca. I muri si stanno sgretolando, non secondo la nostra volontà, ma per volere del tempo.

Le parti devono mettersi in contatto ed iniziare un chiarimento reciproco. Il nostro problema deriva dall’avere un unico “paniere”. Negli Stati Uniti non vi è alcuna collisione tra il popolo laico e quello religioso; essi “non mangiano dallo stesso piatto”, non hanno lo stesso esercito, non ci sono punti di contatto, non c’è alcun conflitto che qualcuno vive per conto di qualcun altro, e non c’è mancanza di comprensione fra loro.

In Israele la nazione è divisa, spaccata, e quindi continuiamo la distruzione del Tempio. In realtà le due parti partecipano a questo processo, compresi quelli che studiano la Torah. Essi chiamano la parte laica “il bambino viziato”. Ma se è un bambino, allora ha bisogno di un atteggiamento particolarmente paziente, e va da sé che richieda più attenzioni. Non è questo quello che dice la Torah? Dov’è il cuore grande, l’approccio simpatico e attento, dove non ci sono litigi e conflitti.
Alla fine tutto questo ci indebolisce e ci porta al collasso.

Domanda: Cosa diresti alla parte religiosa della nazione?

Risposta: Ai loro occhi io non sono nessuno, perciò non ho niente da dire o nessuno con cui parlare.
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Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20/02/14, Gli Scritti di Baal HaSulam, “Introduzione al Libro dello Zohar”, Articolo 55

Le contraddizioni tra la religione moderna e la Saggezza della Kabbalah

Dr. Michael LaitmanDomanda: Le persone religiose credono di dover semplicemente rispettare le Mitzvot (Precetti) e attendere il Messia, mentre lei, al contrario, crede che dobbiamo “risvegliarlo” e “invitarlo” a venire da noi. Su cosa è basata la sua opinione?

Risposta: Esiste una contraddizione tra la religione moderna, sottolineo moderna, e la saggezza della Kabbalah; esse sono diametralmente opposte. I religiosi, giustamente, affermano che le differenze tra noi sono ideologiche e quindi anche pratiche. Non si tratta solo di stabilire se sia più importante la prestazione meccanica (Maase) o l’intenzione (Kavana).

Il mondo si evolve in ogni oggetto naturale attraverso il continuo sviluppo dell’egoismo, a tutti i suoi livelli: inanimato, vegetale, animale e parlante. L’ego si evolve gradualmente attraverso i passaggi 1, 2, 3 e 4 nei quali l’egoismo minimo al livello 1 è l’inanimato e l’egoismo massimo al livello 4 è l’umano. Allo stesso modo, per ognuno dei livelli esistono dei sottolivelli e sub sottolivelli, infatti vengono determinate tutte le caratteristiche di ogni oggetto naturale in base al valore dell’egoismo.

L’egoismo generale della natura si sviluppa ad ogni livello con un’intensità conforme a quel livello. Lo sviluppo più lento si trova al livello 1 e quello più rapido al livello 4. Lo sviluppo sotto l’influenza della forza egoistica obbligatoria è chiamato la via di Beito, a suo tempo. Dato che secondo le religioni non esiste la possibilità di influenzare lo stile dello sviluppo, i credenti accettano lo sviluppo passivo come se fosse dato loro dal Creatore e considerano giusta l’obbedienza a Lui, nel senso che è dato (lo sviluppo passivo) dall’alto.

La saggezza della Kabbalah ha scoperto il Creatore come natura (Elohim [Creatore] in Gematria =HaTeva [natura]) e crede che tutto derivi dalla natura e che nel nostro mondo non vi sia altra forza tranne questa a determinare qualsiasi cosa.

Ma l’intero scopo della creazione di Adamo (Uomo), e quindi di tutto ciò che lo precede, è destinato allo sviluppo dell’uomo fino al livello del Creatore. Quindi, Adamo è chiamato “Adam” che deriva dalla parola “Domeh” (simile), “Domeh LeBore” (simile al Creatore). Questo per dire che l’obiettivo dell’evoluzione di Adamo è raggiungere il livello del Creatore, com’è scritto nella Torah: “Shuvu Bnei Yisrael Hashem Eloheinu”, ovvero, “Tornate, o figli d’Israele, al Signore Vostro Dio, al livello del Creatore” (Osea 14:2).

Ne risulta che i punti di vista della religione e della Kabbalah sullo sviluppo del mondo e sul ruolo dell’umanità sono diametralmente opposti. La religione assegna all’umanità un ruolo passivo; mentre, al contrario, la saggezza della Kabbalah le attribuisce un ruolo attivo “… conosci il Dio di tuo padre, e adoraLo…”(Cronache 1, 28:9). Prima viene detto “conosci”, e dopo saprai come lavorare per il Suo bene e cosa significhi questo stesso lavoro.

Ma il problema è più grande. La religione insiste sul fatto che l’uomo debba solo conoscere e rispettare meccanicamente le MItzvot, in questo modo incatena l’uomo e limita del tutto il suo sviluppo. Al contrario, la saggezza della Kabbalah sostiene che tutto sia stato creato per lo sviluppo dell’uomo in modo che possa raggiungere il livello del Creatore, così raggiungerà l’unicità del Creatore nel suo sviluppo personale. Lo sviluppo è determinato in forma di “adesione” dell’uomo al Creatore quando diventano uguali nelle loro azioni. Ma questo è qualcosa che le religioni hanno paura di ammettere, così insegnano, richiedono e consentono solo l’apprendimento meccanico e l’adempimento delle Mitzvot.
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Cos’è eterno?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Perché dovremmo anelare allo scopo della creazione? Forse sarebbe meglio vivere e pensare di raggiungere qualcosa nella vita.

Risposta: Forse è un auto inganno! Non possiamo ignorare il fatto di essere stati dotati del desiderio di comprendere la gestione del mondo, la sua struttura, il nostro destino, il significato della vita e lo scopo della creazione.

Queste domande appartengono al nostro livello umano e non possiamo sottovalutarle, altrimenti diventiamo depressi come la maggior parte della gente.

E anche se questa depressione non ha portato le persone alla rivelazione della saggezza della Kabbalah, noi ci siamo già arrivati. Pertanto, dobbiamo aiutarle a superare la depressione e l’abuso di droghe.

Domanda: Negli ultimi istanti di vita, le persone sono solite pensare: “Ho fatto qualcosa nella mia vita! Lascio qualcosa di me!”

Risposta: E io dico, a differenza loro, che questo mondo e la nostra piccola e insignificante civiltà sono limitati. Non importa cosa fate in questo mondo, tutto svanisce e non rimane nulla. L’unica cosa che viene registrata è quello che hai fatto per unire le persone in un unico sistema in cui il Creatore può essere finalmente rivelato. Rimangono solo le qualità e le azioni. Sono conservate nel sistema e quindi sono eterne. Per di più, sono registrate sul vostro conto. Niente altro rimane o continua nel futuro.
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Dalla lezione di Kabbalah in russo del 13/03/16

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“Perché il clima è improvvisamente impazzito?”

Dr. Michael LaitmanDalle notizie (NewsCom.md): “In tutto il mondo il clima globale è cambiato radicalmente,…

“Solo in questi ultimi giorni, abbiamo visto delle ondate di calore ‘che hanno messo la popolazione in pericolo di vita’, incendi boschivi estremamente pericolosi, tornado e inondazioni terribili senza precedenti. E questo solo negli Stati Uniti. E, naturalmente, assistiamo a una serie di eventi che hanno avuto origine lo scorso anno, quando il clima molto bizzarro ha creato ‘condizioni apocalittiche’ in molte aree del mondo. Allora, perché sta succedendo tutto questo? Per decenni, abbiamo potuto contare su condizioni climatiche che rientravano in parametri abbastanza prevedibili. Ma ora tutto è completamente e improvvisamente cambiato. …

“L’Europa deve anche fare i conti con un clima insopportabile. Sono state segnalate e registrate in tutto il continente gravi inondazioni, e la popolazione francese ha appena vissuto il mese più piovoso dal 1886…in seguito alle pesanti piogge, la Senna ha rotto gli argini e il museo d’arte del Louvre è stato chiuso come misura precauzionale. Dall’altra parte del pianeta, molte zone dell’India hanno dovuto affrontare un’ondata di calore senza precedenti. Giovedì 19 Maggio l’intera India è stata devastata da un caldo da record. E questa è solo una parte della devastazione, c’è stato poi un picco di calore eccessivo che ha fatto alzare le temperature nel nord dell’India ‘al di sopra dei 40 gradi per un paio di settimane’ … A causa delle alte temperature, centinaia di persone sono morte e i raccolti sono andati distrutti in più di 13 stati, questo in base a quanto riportato dai resoconti dell’Associated Press…

“Cosa succederebbe se il nostro clima divenisse ancora più imprevedibile? Se ciò accadesse, si verificherebbe, inevitabilmente, una carestia, e grandi rivolte con massicci disordini politici in tutto il mondo. Ma il nostro pianeta può provvedere a tutto il necessario per sette miliardi di persone?”

Il mio commento: Non solo il nostro mondo é in grado di fornire il necessario per tutti, ma questo mondo è anche disposto a cambiare il proprio clima in uno confortevole ed equilibrato in ogni sua area, ma per fare questo, abbiamo bisogno di cambiare noi stessi perché siamo proprio noi quelli che violano l’equilibrio del clima terrestre!
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