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Nel percorso della correzione

Dr Michael LaitmanDomanda: Perché l’uomo che inizia il percorso della correzione continua a soffrire? E quindi, qual è la differenza tra il “percorso della Torah” ed il “percorso della sofferenza?”

Risposta: L’uomo nel percorso della correzione deve anche discernere che la sofferenza che ottiene, che lo attira verso la correzione, è chiamata sofferenza d’amore.

Quando si dà ad un bambino un compito, lui non soffre. Queste sono azioni che il bambino deve realizzare, ed in questo modo lui avanza verso uno stato migliore. Se egli percepisce questo correttamente, tutto il percorso diventa un modo per scoprire se stesso.
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Dalla lezione di Kabbalah in russo 14/02/16

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Ynet: “Sembra una forma moderna di diffamazione razziale”

Pubblicato nella mia rubrica settimanale su Ynet: “Sembra una forma moderna di diffamazione razziale”

La difficile storia del popolo d’Israele non ci ha reso esperti nella cura della malattia dell’antisemitismo. Ora che il pericolo è alle porte, ma possiamo ancora scegliere di agire, dobbiamo fare una cura preventiva. Il Dott. Michael Laitman decodifica il meccanismo celato dietro il fenomeno dell’antisemitismo di quei leader e politici che sono contro la nazione di Israele, e ci sfida a fare esperimenti sociali volti a neutralizzare l’odio contro di noi.

Attualmente il canale Channel 10 News sta trasmettendo un documentario a puntate che rivela la portata del boicottaggio contro Israele da parte delle istituzioni accademiche degli Stati Uniti. Quindi non si tratta più solo dell’Unione Europea o del Ministro degli Esteri svedese, ma il veleno e l’odio contro Israele si sono diffusi anche tra i cittadini del nostro miglior amico: gli Stati Uniti d’America. Sempre più uomini di stato, leader politici, accademici e figure chiave in molti settori esprimono liberamente ed apertamente la loro intransigente ostilità nei confronti di Israele.

Esperti di Spicco, Risultati zero

Per poter gestire l’ondata di odio virale, Israele ha ottenuto l’appoggio di ministri dell’informazione, uomini d’affari e rappresentanti da tutto il mondo ed ha lanciato costose campagne via internet.

Comunque, nonostante la significativa assegnazione di risorse, l’immagine di Israele non è migliorata ed il problema permane. Purtroppo aumenta l’antisemitismo, l’opinione pubblica mondiale si è arresa ad una percezione anti israeliana e si rafforza il razzismo contro di noi.

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(Il veleno e l’odio contro Israele sono arrivati ovunque) (Foto: citizenside.com)

 

L’antisemitismo è stato la nostra eredità per anni e non ha mai avuto alcuna spiegazione logica. L’opinione globale è supportata da un forte sentimento interiore, in base al quale Israele e gli ebrei sono da biasimare per tutti i guai e le crisi nel mondo. Sembra che la necessità di condannare Israele, annichilirlo ed eliminarlo, stia nel subconscio delle nazioni del mondo ed in tempi recenti essa viene espressa con forza a livello militare.

Cosa vogliono da noi?

Henry Ford, uno dei maggiori antisemiti, pubblicò una serie di opuscoli intitolata “The International Jew” (l’ebreo internazionale). Tra le varie cose egli scrisse: “L’ebreo è stato troppo a lungo abituato a pensare a se stesso come l’unico a poter rivendicare l’umanitarismo della società; la società ha una grande richiesta nei suoi confronti: che smetta di sentirsi esclusivo, che smetta di sfruttare il mondo, che smetta di creare gruppi ebraici, che smetta con i suoi guadagni e che inizi ad adempiere, in un modo in cui la sua esclusività non gli ha mai permesso di fare, l’antica profezia in base alla quale, tramite lui, tutte le nazioni sulla terra verranno benedette”. Ford è un esempio tra tanti.

Secondo la saggezza della Kabbalah non vi è motivo di sorprendersi. L’antico odio per Israele ha naturalmente radici in ogni persona (1). Inoltre, vi è una connessione diretta tra l’odio per Israele ed il sistema di rapporti tra la gente di Israele. L’origine di questo risale a circa 3500 anni fa, quando decidemmo di seguire le orme di un sacerdote babilonese chiamato Abramo. Abramo insegnò ai babilonesi come difendere l’unione quale massimo valore, nonostante l’ego che divide, che porta le persone all’odio reciproco (2).

Contro la forza che separa si può utilizzare la forza che connette. La sua funzione è quella di collegare le varie parti, connetterle e portare l’unione. Il popolo di Israele, per primo, deve realizzare questo processo. La connessione deve avvenire qui tra di noi, perché noi siamo coloro che per primi applicarono il metodo della connessione chiamato saggezza della Kabbalah (3). Nel momento in cui ci uniremo, in tutto il mondo si diffonderà una forza positiva, una forza capace di operare prodigi (4).

Unirsi Contro l’Antisemitismo che si trova dentro in Noi

Ai piedi del monte Sinai, Israele affrontò un ulteriore dilemma, nel momento in cui fu messo di fronte ad una scelta inequivocabile: responsabilità reciproca o odio infondato, tutto o niente. Con uno sforzo titanico Israele conquistò la montagna d’odio ed i suoi componenti si connessero “Come un unico cuore”. Da lì la strada per la terra di Israele, la costruzione del Tempio e la prosperità, fu breve, finché il veleno dell’odio infondato dilagò di nuovo tra il popolo, il Tempio fu distrutto e noi andammo in esilio (5).

Da allora sono passati 2000 anni e, anche se siamo tornati in quella terra, ci comportiamo ancora come se fossimo in esilio. Tribù e comunità divise si allontanano le une dalle altre, si auto gratificano invece di costruire un’unica comunità, sottolineano e sanciscono le differenze invece di costruire ciò che unisce e siamo davvero separati dalle nostre radici spirituali (6). Il mondo si aspetta che noi siamo “Luce per le nazioni” (Isaia 49:6) e che forniamo il buon esempio della società modello, nella quale tutti vivono in connessione ed amore fraterno al di sopra di tutte le differenze (7).

Siamo stati colpiti da ondate di moderno antisemitismo, tuttavia dobbiamo usarle per ricordarci del ruolo di cui gli ebrei sono investiti: fare unire il mondo “Come un solo uomo con un solo cuore”.

Secondo la Kabbalah l’antisemitismo è una legge della natura che può essere misurata. Sfidiamo noi stessi ed organizziamo uno studio sperimentale a livello nazionale, uno strumento pratico tramite il quale testare su noi stessi l’immensità della forza di connessione. Per un breve periodo di tempo proviamo a creare un’atmosfera calda, comprensiva e di connessione nelle relazioni tra noi, al di sopra dei sentimenti freddi, al di sopra dell’alienazione e dell’indifferenza, così vedremo come un cambiamento di atteggiamento nei confronti degli altri porti ad una riduzione significativa dell’odio nei nostri confronti (e nel mondo migliorano i rapporti politici, produttivi e gli atteggiamenti amichevoli verso di noi) (8).

NOTE:

1. “È un fatto che Israele sia odiato da tutte le nazioni per ragioni religiose, razziali, capitalistiche, comuniste o cosmopolite, ecc. Questo avviene perché l’odio anticipa ogni motivazione ma ciascuno risolve il proprio odio in base alla propria psicologia”. Rav Yehudah Ashlag (Baal HaSulam), The Writings of the Last Generation (gli scritti dell’ultima generazione), prima parte, sezione nove.

2. “Non vi è mai stata benevolenza come con Abramo…. Ed egli portò pace tra un individuo ed il suo simile poiché egli fu il padre di molte nazioni, poiché egli è colui che unisce e porta la pace tra tutte le creature”. Gevurot HaShem, capitolo 6.

3. “Spetta inoltre alla nazione di Israele qualificare se stessa e tutta la gente del mondo, per svilupparsi fino ad assumersi il sublime lavoro dell’amore per gli altri, che è la scala verso lo scopo della Creazione, ovvero, la Dvekut (adesione) a Lui”. Rav Yehudah Ashlag (Baal HaSulam), “The Arvut (Mutual Guarantee)” (l’arvut, garanzia reciproca), sezione 20.

4. “Tramite il popolo d’Israele, che è più preparato di tutti gli altri popoli ad avvicinarsi al Creatore, verrà concessa l’abbondanza a tutti gli altri popoli”. Rav Baruch Shalom HaLevi Ashlag (Rabash), “Letters” (lettere), lettera 18.

5. “La casa fu distrutta a causa dell’odio infondato. I loro cuori si divisero ed essi furono separati e non furono degni di un Tempio che è l’unificazione di Israele”. Il rabbino Israel Segal, “Netzah Israel”, capitolo 4.
Tratto da: http://www.huffingtonpost.com/michael-laitman/when-we-are-united-isis-i_b_8717558.html

6. “Dispiace dovere ammettere che uno dei meriti più preziosi che abbiamo perduto durante l’esilio, ed il più importante, è la consapevolezza della nazionalità, cioè quel sentimento naturale che connette e sostiene ciascuna nazione. I legami di amore che connettono la nazione, così naturali e primitivi in tutte le nazioni, sono degenerati e si sono allontanati dai nostri cuori e si sono dissolti”. Rav Yehudah Ashlag (Baal HaSulam), “The Nation” (la nazione).

7. “Israele porta Luce al mondo, com’è detto (Isaia 60:3): ‘E le nazioni cammineranno alla tua luce’”, Midrash Rabbah, Shir HaShirim, sezione 4, versetto 2.

8. “Quando Israele verrà innalzato secondo la sua vera caratteristica interiore, dando così al mondo una forma nuova e corretta, allora non solo Israele verrà innalzato ma anche il mondo intero. Avrà inizio quindi, una nuova era, nella quale non vi sarà commistione con la corruzione maligna; malvagità e riottosità non vi si opporranno affatto, rabbia e tristezza non potranno dominarvi e le preoccupazioni per l’equilibrio del mondo non troveranno posto nei cuori. Allora la forza brutale verrà eliminata e la spada perderà la sua importanza e cadrà in rovina”. Rav Raiah Kook, “Ein Aya”, Shabbat 2, Gerusalemme 5660, pagine 98-99.

9. H. Ford (1949), The International Jew: the World’s Foremost Problem (l’ebreo internazionale: il principale problema del mondo), , Library of Alexandria, pagine 51-52.
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Il Mare Finale: Yam Suf

Dr. Michael LaitmanDomanda: Che cosa rappresenta il Mare Finale [Mar Rosso]?

Risposta: Il Mare Finale (in ebraico Yam Suf) è il confine tra l’ego e la liberazione da esso. Non è ancora altruismo, non è amore e dazione, ma l’uscita dall’ego.

Al confine tra l’egoismo e l’altruismo si trova la barriera d’acqua. L’acqua ha due qualità: da un lato la qualità del cosiddetto Gevurot, cioè le leggi severe, le forze rigide, e dall’altro le forze della misericordia e dell’amore.

L’acqua composta di queste due forze rappresenta il confine che divide l’Egitto (il mondo egoistico) e il mondo altruistico. Pertanto, è necessario passare, cioè sfondare la parte dell’acqua che rappresenta la forza rigida che protegge l’Egitto e che non permette di uscirne.

Se l’uomo riesce a passare questo muro d’acqua, entra nel liquido amniotico che inizia a svilupparlo come un feto nel grembo della madre. Ma egli deve odiare l’ego così tanto da essere in grado di sbarazzarsene. E allora le acque si divideranno.
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L’egoismo e le piaghe d’Egitto

Dr. Michael LaitmanDomanda: In che modo l’ego percepisce le piaghe d’Egitto?

Risposta: Le piaghe d’Egitto si percepiscono una volta che l’ego è costruito nella forma di Egitto e nell’uomo viene creato il Faraone, il quale è l’opposto della nazione di Israele e di Mosè. Questi colpi sono necessari per strapparci via dall’ego e per prepararci a staccarci da esso.

Domanda: Non capisco come possiamo salire al di sopra dell’ego e amarlo allo stesso tempo. Siamo abituati a sopprimere il nostro ego per sradicarlo in ogni modo possibile, quindi cosa significa salire al di sopra di esso?

Risposta: Significa che devi concentrare i tuoi desideri a riempire gli altri, e a riceverne piacere.

Domanda: Come posso capire che l’ego è il male, se i gruppi non ne parlano e cercano di offuscarlo giocando ai giochi dell’amore?

Risposta: Dobbiamo parlarne!
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La saggezza della Kabbalah non si occupa di miracoli

Dr. Michael LaitmanDomanda: Nelle diverse religioni ci sono delle persone che affermano di aver raggiunto la santità e la rivelazione dei miracoli, ci sono persone con capacità speciali nella saggezza della Kabbalah?

Risposta: Il kabbalista non si coinvolge nei miracoli. Tutto quello che il kabbalista raggiunge è interiore ed egli non può esibire i suoi conseguimenti davanti a nessuno, non lo farà mai.

Non ha senso forzarlo a mostrare qualche trucco. Non funzionerà. Non esistono i miracoli nel nostro mondo. Se non conosciamo e riconosciamo le leggi della natura, certi fenomeni possono apparirci dei miracoli.

Se accendi un fiammifero di fronte ad un uomo di Neanderthal, vissuto dai 350,000 ai 600,000 anni fa, si domanderà come lo hai fatto e penserà che il fuoco esca dal tuo dito, si inchinerà anche davanti a te pensando che tu sia una creatura di un altro mondo. Tutto dipende dal livello relativo tra due persone.

Commento: Quando gli spagnoli scoprirono l’America, i nativi americani li ricevettero come dei.

Risposta: E gli spagnoli diedero loro pezzi di vetro in cambio di tonnellate di oro.
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Dalla lezione di Kabbalah in russo del 24/01/16

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Lavorare con il Creatore

Dr. Michael LaitmanDomanda: In quale momento si può dire che l’uomo abbia iniziato a lavorare alla realizzazione di una connessione con il Creatore?

Risposta: Nel momento in cui l’uomo sente che il Creatore lo ha svegliato per connettersi a Lui.

Comincia dallo stato che si chiama, com’è scritto, “Tu hai nascosto il tuo volto e io sono diventato timoroso” (Salmi 30:8), ovvero, questo è il modo in cui comincia il lavoro del Creatore con l’uomo. È uno stato in cui il Creatore attrae l’uomo a Sé, suscitando in lui la paura. L’uomo deve investire immediatamente uno sforzo in ogni momento per rivelare il Creatore dentro di lui, fino a quando raggiunge lo stato in cui è pronto a tutto per allontanarsi da se stesso e apparentemente non esistere. La cosa più importante è sentire il Creatore e sentire che lui Gli sta dando soddisfazione con questo.
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Cosa ci rende più forti

Dr. Michael LaitmanCommento: Gli scienziati ritengono che il mantra “Ciò che non ti uccide ti rende più forte” è molto preciso e corretto. Il 70% della popolazione mondiale concorda sul fatto che tutto ciò che accade loro nella loro vita li renda più forti.

Risposta: Tutte le afflizioni a cui siamo sottoposti ci fanno diventare più forti, ci rinvigoriscono, ci sollevano e ci spingono in avanti. Questo è un principio kabbalistico preciso! Sono molto contento che la gente stia finalmente arrivando alla conclusione corretta. Ora la domanda è come possiamo usare questa funzione in modo realistico, significativo e produttivo.

Quando io incontro una serie di problemi, devo sapere come trarne un beneficio, proprio come nelle arti marziali orientali in cui si usa la forza, l’energia e il peso dell’avversario per sopraffarlo. Noi dobbiamo imparare come fare questo in tutto ciò che incontriamo nella vita.

In realtà, l’uomo deve approfittare delle situazioni negative, al fine di elevarsi al di sopra. Se vuoi sbarazzarti di un impatto negativo, devi salirci in modo corretto, e allora inizierai a capire che questo è un principio biblico chiaro: il male che tu incontri è un aiuto contro, il che significa che il male è stato inviato a te e tu lo usi come aiuto. Così l’uomo può salire nella spiritualità poiché può utilizzare in modo positivo tutte le esperienze negative che ha nella vita. Questo è il modo più rapido di innalzarci al di sopra di noi stessi.

Domanda: Possiamo applicare questo alla nostra carriera o ai nostri rapporti con i parenti e gli amici?

Risposta: Sì, con tutte le esperienze negative! Questo vuol dire che io salgo ogni giorno su tutto ciò che mi succede nella vita, sopra decine o centinaia di sensazioni, esperienze negative e colpi.

Domanda: Che cosa significa salire su di loro?

Risposta: Ascendere al Creatore, che è la fonte di tutto ciò che sperimentiamo. Egli mi chiama a salire su di loro e ad avvicinarmi a Lui mandandomi tutte le esperienze negative, e quindi io Lo rivelo.

Domanda: Questo significa che il Creatore si troverà davvero nelle esperienze negative?

Risposta: Sì. Il Suo pensiero si trova in questi colpi, e se li risolvo e li utilizzo correttamente, io Lo scopro. Si tratta di una regola molto semplice, ascendere!
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Dalla trasmissione di Kab TV “Notizie con Michael Laitman” 20/03/16

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Un colpo all’ipocrisia di Bruxelles

Dr. Michael LaitmanDomanda: Il vice ministro israeliano della cooperazione regionale Ayoob Kara ha dichiarato, in seguito agli attacchi terroristici di Bruxelles, che non hanno ancora avuto nessuna risposta da coloro che sfidano ancora lo Stato di Israele.

L’Europa comprende che l’ipocrisia nei confronti di Israele stia ritornando a loro come un boomerang. Bruxelles ha ricevuto l’Islam con guanti di seta, e in altri dieci anni il sindaco di Bruxelles sarà arabo. Questo è ritornato a loro come un boomerang?

Risposta: Non ritorna come un boomerang. Non funziona in questo modo.

Le stesse persone che pensano alla divisione e non alla connessione e unione si mettono nella posizione in cui loro stessi potrebbero ricevere un duro colpo, poiché il movimento attraverso di loro si trova lungo il percorso della sofferenza, mentre avanzeranno in maniera più agevole coloro i quali tendono ad ammorbidire le cose, per avvicinare le persone e guidare le due parti verso la riconciliazione senza alcuna pressione.

Se noi invochiamo la pace senza la violenza o la pressione dalle due parti, e prendiamo le misure necessarie al fine di aiutare il ravvicinamento delle due parti, noi saremo in grado di fare qualcosa. Le azioni che avvicinano le persone sono migliori dell’identificazione con una parte, e poi ricevere un colpo da essa.

Non vedo nessun altro modo naturale che quello di avvicinare la gente, e certamente non di dominare tutti come oggi dichiara di fare l’Islam. Tutte le nazioni del mondo dovrebbero adottare il solo ed unico principio per cui l’amore è al di sopra di tutto. L’amore è uno stato di unione integrale e creativo durante il quale tutti si adattano agli altri come le parti di una meccanismo gigante.

In questo caso, il Belgio è la fonte dell’intera controversia globale, e questo oggi sta diventando evidente nella società europea. Il Belgio non sa come mettersi in contatto con gli altri correttamente e interviene su tutto. Pertanto, l’odio che ne scaturisce rispetto all’amore generale per la corretta inclusione nell’unione sopra l’ego, alla fine ritorna come un boomerang, e il colpo sarà duro.

Il Belgio in realtà è il simbolo dell’Europa egoista che ha posto l’unione bancaria come suo valore più alto invece dell’unione dei cuori.
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Dalla trasmissione di Kab TV “Notizie con Michael Laitman” 28/03/16

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Come una fonte d’acqua fresca

Dr. Michael LaitmanDomanda: Per la prossima generazione, sarà più difficile correggere il proprio ego?

Risposta: Per la prossima generazione sarà più facile correggere il proprio ego perché noi stiamo spianando loro la strada. Noi siamo dei pionieri, e questo spiega perché sia così difficile per noi. Quando iniziai a studiare, non c’erano libri che parlassero della saggezza della Kabbalah in maniera semplice. Non c’erano introduzioni, e il mio maestro parlava in un linguaggio che io non capivo del tutto.

Oggi, tutto è più facile e semplice. Sul nostro sito Internet esiste molto materiale, e tutto è stato preparato per voi, per chi studia. Spero che arriveranno nuovi studenti, che si apriranno nuove opportunità per noi e che ci daranno una grande spinta verso la corretta descrizione della saggezza della Kabbalah.

Domanda: Le persone che desiderano leggere gli scritti di Baal HaSulam non ci capiscono nulla, il che significa che non hanno modo di capirci nulla senza commenti.

Risposta: Non era semplice neppure quando ho iniziato a studiare io. D’altro canto, ebbi la sensazione di bere acqua fresca, di trovarmi presso una fonte di acqua fresca che non potevo bere, ma che stava spruzzando gocce di acqua fredda e fresca su di me. Io non potevo raggiungere l’acqua, ma sapevo che era fresca. Questa sensazione rimase per tanto tempo.

Il mio maestro diceva sempre che tante monetine fanno una grande somma, nel senso che ogni piccolo sforzo viene aggiunto a quello precedente, e che hai bisogno di tanta pazienza per farlo.

Non avevo un gruppo ed amici che studiassero con me. Non avevo nessuno al mio fianco se non il mio maestro. Da una parte era veramente dura. Tuttavia, dall’altra parte, realizzo solo oggi, che fosse necessario al fine di educarmi come un individuo indipendente, un lupo solitario, un solitario che potesse avanzare nella vita senza aver bisogno di nessuno. Questo è il motivo per il quale, oggi, io posso essere indipendente.
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Dalla Lezione di Kabbalah in lingua russa del 16/02/16

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Credere in Dio

Dr. Michael LaitmanDomanda: Gli scienziati dell’Università della Pennsylvania hanno studiato la credenza religiosa in Dio e hanno concluso che essa diventi più forte nei momenti in cui l’uomo pensa agli eventi più importanti della sua vita, durante i quali sceglie una strada che poteva finire male ma che finisce bene. L’uomo mette in relaziona questo risultato alla forza superiore.

Gli scienziati pensano che credere in Dio non necessariamente si basi sulla fede cieca, ma sul pensiero razionale. Affermano che in realtà, questo è il fatto che permetta di spiegare la stabilità della credenza religiosa e che fornisca una prova chiara dei principi religiosi.

Risposta: L’umanità è molto stabile e più la gente è su questo pianeta, più crede nelle forze irreali che non sono state accreditate come verità. La gente vuole che Dio esista. È nel suo subconscio.

Possiamo fare delle domande ai figli delle persone religiose sul loro credere in Dio ed essi affermeranno di credere in una certa forza, e che bisogna pregarla e chiederle tutto ciò che vogliamo. Il loro atteggiamento verso la forza superiore è lo stesso atteggiamento che hanno nei confronti dei loro genitori, ai quali possono chiedere qualsiasi cosa e tutto è a posto. È una risposta naturale e istintiva verso l’incertezza.

Domanda: Le persone cercano la logica anche quando dicono che niente succede per caso.

Risposta: Certamente, possono inventare quello che vogliono, però quando incontrano la saggezza della Kabbalah ricevono una spiegazione su come possono sentire e scoprire il Creatore, e cominciano a comprendere che il resto è pura psicologia.

Domanda: Questo significa che non possiamo arrivare al Creatore usando gli strumenti razionali che abbiamo in questo mondo?

Risposta: Gli strumenti che abbiamo in questo mondo sono relazionati ai nostri sensi. Non esiste un modo per rivelare il Creatore con i nostri sensi, né con la nostra mente né col nostro cuore.

Il Creatore non è totalmente nascosto e, pertanto, tutte le supposizioni risultano della stessa illusione, allo stesso modo che la religione si basa su congetture e supposizioni.

Non ha niente a che vedere con la saggezza della Kabbalah e, pertanto, si tratta di fede senza nessuna base. Nella saggezza della Kabbalah , d’altra parte, esiste un principio semplice com’è scritto: “Un giudice raggiunge solo ciò che i suoi occhi vedono”.

Abbiamo solo bisogno di pulire le lenti attraverso le quali vediamo e osserviamo il mondo, in forma realista senza nessuna storpiatura. Allora saremo capaci di essere il nostro proprio giudice perché sappiamo di osservare le cose correttamente, giudicandole e prendendo la decisione corretta. Se diciamo “Questo è ciò che penso” o “Quello che dicono gli psicologi”, ecc., siamo ancora nella forma di questo mondo.

Qui puoi solo credere a ciò che l’investigazione scopre, e cioè a ciò che si basa sulla prova chiara, non si crede agli psicologi o ai filosofi.

Tuttavia, la gente non può penetrare da sola nella parte nascosta della natura umana, dato che non ha i sensi che corrispondono ad essa.

Le persone devono prima creare in loro stesse queste capacità, questi sensori, e di conseguenza inizieranno a sentire il Creatore. Possiamo raggiungerLo solo con la saggezza della Kabbalah.

Se l’uomo lo desidera, deve studiare in un contesto organizzato. Studiate e scoprirete il Creatore, e non avrete bisogno di credere in niente e, più importante ancora, in nessuno!
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Dalla trasmissione di Kab TV “Notizie con Michael Laitman” 20/03/16

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