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Lezione quotidiana di Kabbalah – 10.08.2015

Preparazione alla Lezione
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Scritti di Rabash, articoli “I gradini della scala“, articolo 6 (1986)
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Scritti di Baal HaSulam, Articolo “Il significato del concepimento e della nascita”
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Scritti di Baal HaSulam, “Un discorso per il completamento dello Zohar”
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La creazione di un desiderio comune

Dr. Michael LaitmanLa Torah, il Libro dei Numeri 10:1-3: Dio parlò a Mosè e disse: Fatti due trombe d’argento: le farai massicce e serviranno per la convocazione della comunità e per dare il segnale di partenza dagli accampamenti. Al loro suono si radunerà presso di te tutta la comunità all’ingresso della tenda del convegno.

L’oro è il desiderio di ricevere, e l’argento è il desiderio di donare. Perciò, il suono delle trombe d’argento che fa suonare le chiamate alla correzione è giusto per le persone.

Il suono delle trombe significa mettere insieme tutte le qualità di una persona e unirle. Il problema non sta nella correzione di una qualità o di un’altra, ma nella loro connessione. La cosa principale sta nel connetterle in uno schema, in un solo desiderio unificato.

Potete immaginare di provare a mettere insieme un corpo umano in base alle cellule, gli atomi, e anche in base al DNA e al RNA e così via, un’infinita quantità di reciproche connessioni nel loro lavoro vicendevole? E’ impossibile creare un sistema di questo genere!

No, però, lo dobbiamo fare. Noi dobbiamo creare una materia vivente dai nostri desideri morti, dalla materia inanimata, nello stesso modo in cui è avvenuto miliardi di anni fa prima dell’inizio del processo evolutivo quando il livello vegetativo emerse dal livello della natura inanimata e poi arrivò il livello animato e quindi l’uomo, Noi dobbiamo raggruppare tutto questo e legarlo insieme in modo che il desiderio vivente possa emergere, un desiderio che potrà stare nel Tempio, cioè avere un qualche contatto con il Creatore nell’assomigliarGli e nell’essere uguale a Lui.

Domanda: Perché è scritto, “Fatti due trombe d’argento; le farai massicce (dalla forma)…”

Risposta: Ci deve essere un desiderio che sia unico ed unito, soprattutto se viene dato dall’alto. Non abbiamo diritto di dividerlo. Il Creatore è uno, e perciò, tutto ciò che origina e discende da Lui è dato come una cosa sola a tutti.
[162428]

Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 04.02.15

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La competizione come motore per lo sviluppo sociale

Dr. Michael LaitmanDomanda: Per una persona comune il successo significa una famiglia, una vita ordinata, sicurezza finanziaria, sicurezza in generale, o in breve, tutto ciò che si ottiene attraverso la competizione. Ma le persone si sono già stancate di questa caccia. Come si può raggiungere una semplice vita normale, che ognuno possa considerare un successo?

Risposta: Sta diventando molto semplice nel nostro mondo. Se stiamo parlando di un corpo fisico, dobbiamo provvedervi con cure sanitarie, una pensione e un ambiente buono. Però una persona non può ottenere il successo in questo modo. Ciò viene ottenuto dalla società, da tutti i suoi membri insieme. Questo è il motivo per cui una persona deve creare un ambiente che può provvedere a lui con l’assistenza sanitaria e una vita stabile, con tutto ciò di cui ha bisogno.

Domanda: Però nella nostra società il successo si ottiene attraverso la competizione. Può essere ottenuto diversamente?

Risposta: Nella nostra società il successo è ottenuto tramite la competizione perché il nostro egoismo ha due direzioni. Una è per dominare gli altri ed essere al di sopra di loro, mettondo una persona sotto grande stress e portando a una grande perdita d’energia e a pressioni costanti. L’altra direzione è l’attrazione del corpo fisico (lo stesso egoismo) al riposo completo. Questi due opposti esistono in noi e fanno della competizione, una necessità. Ci svegliano e ci spingono a lavorare duro.

In più, la condizione di competizione può essere molto diversa: il concorrente può essere un mio rivale o un mio collega, ma, di base, è per via della competizione che ci viene di fare buoni gesti, quando si lotta per fare qualcosa per il bene della società.
[162179]

Da Kab.TV “Conversazioni con Michael Laitman” 17.06.2015

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La saggezza dell’essenza della vita

Dr. Michael LaitmanLa saggezza della Kabbalah è stata celata per duemila anni dal momento della stesura del Libro dello Zohar. Il popolo di Israele è andato in esilio, poi è caduto dall’altezza spirituale dell’amore per gli altri all’odio infondato che si chiama la distruzione del Beit HaMikdash (il Primo Tempio).

Così, la saggezza della Kabbalah fu celata e rimase solo il giudaismo tradizionale, conosciuto da tutti fino ad oggi.

La saggezza della Kabbalah doveva essere nascosta dal quel momento fino al nostro tempo. E nel ventesimo secolo arrivò il gigante Kabbalista Rav Yehudah Ashlag che scrisse i libri Kabbalistici attraverso i quali possiamo risvegliare noi stessi per imparare, cominciare a studiare, per sapere, per capire, per sentire e per scoprire il vero mondo in cui viviamo. In principio, il nostro mondo e’ solo una sfera minuta all’interno di un vasto mondo che non sentiamo. La fisica moderna spiega che c’è una realtà al di là del nostro mondo, ma è incapace di trovarla.

Dopo tutto, allo scopo di rivelare il mondo spirituale che gestisce il nostro mondo, abbiamo bisogno di strumenti diversi che otteniamo solo attraverso lo studio della saggezza della Kabbalah.

Rav Yehudah Ashlag ha scritto libri con il cui aiuto possiamo cominciare a imparare e scoprire in quale mondo siamo, per che cosa stiamo vivendo, e qual è lo scopo della nostra vita. Lui ha scritto un commentario sul Libro dello Zohar, grazie al quale possiamo comprendere questo libro; lui ha scritto tanti articoli e sei volumi dello Studio delle dieci Sefirot, il più grande libro di testo sulla saggezza della Kabbalah che esiste oggi.

Studiando le fonti di questi libri, possiamo capire qual è il significato delle nostre vite, in quale tipo di realtà viviamo, in quale tipo di processo di sviluppo ci troviamo, chi ci gestisce, e come possiamo diventare persone libere in modo da poter ottenere la libertà di scelta. La saggezza della Kabbalah permette di elevarsi oltre la morte e oltre questo mondo terreno. Tutto questo è nelle nostre mani.

Rabbi Yehudah Ashlag ha definito la saggezza della Kabbalah nell’articolo “L’insegnamento della Kabbalah e la sua essenza” in questo modo: Cos’ è la saggezza della Kabbalah? Nel complesso, la saggezza della Kabbalah concerne la rivelazione della Divinità, disposta nel suo percorso in tutti i suoi aspetti–quelli che sono emersi nel mondo e quelli che sono destinati ad essere rivelati, e in tutte le maniere che può sempre apparire nei mondi, fino alla fine del tempo.”

[161524]

Dal programma radiofonico Israeliano 103FM, 07.06.2015

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Il segreto dei libri di Kabbalah

Dr. Michael LaitmanDomanda: Se non ci sono parole nella spiritualità, come fanno I Kabbalisti a trasmettere i loro risultati l’uno all’altro ed a scrivere dei libri?

Risposta: I Kabbalisti usano quello che noi chiamiamo il linguaggio dei rami. Il mondo spirituale è la radice e da essa percepiamo degli innesti nei nostri sensi corporali che sono detti un ramo.

Quindi possiamo descrivere un fenomeno spirituale anche nel nostro linguaggio, usando le parole di questo mondo, visto che c’è un risultato, un ramo nel mondo corporale per tutto quello che esiste nel mondo spirituale.

Supponi che ci siano due Kabbalisti. Come posso parlarti del mondo spirituale se la coscienza relativa ed i suoi ottenimenti sono personali? Sento un certo disegno, una forma, un grande mondo, una realtà infinita che si rivela a me in tutti i miei sensi in tutte le direzioni lungo tutte le direttrici ed anche tu senti qualcosa. Come possiamo comunicare le nostre impressioni?

La soluzione è veramente essere quì nel nostro mondo nei nostri corpi materiali. Questà è la ragione per cui noi possiamo usare i nostri corpi per comunicare l’uno con l’altro e scrivere testi e portare informazioni anche solo con degli indizi o delle impressioni. Questa è la ragione per cui usiamo il nostro linguaggio corporale.

Per esempio nel mondo spirituale ci sono delle forze chiamate sedia, tavolo, coppa, aria, muro, finestra e così via.

Usiamo questi nomi nel nostro mondo, ma usandoli, ci riferiamo all’essenza interiore del concetto nel mondo spirituale. Io dico “una finestra” ma mi riferisco ad una finestra che esiste nel mondo spirituale, mentre tu capisci a quale finestra mi riferisco. Io dico “la finestra è aperta” e capisci qual’è il significato di una finestra aperta nel mondo spirituale, anche se ti comunico l’idea tramite delle parole corporali.

Ecco come parlano I Kabbalisti, e questo è come scrivono i loro libri. Questo è detto il linguaggio dei rami che è accettato da tutti i Kabbalisti. Questo è il linguaggio in cui è scritta la Torà, ma le persone comuni non lo sanno visto che i Kabbalisti l’hanno scritta per potersi parlare l’un l’altro del mondo spirituale, mentre le persone pensano che la Torah tratti del nostro mondo. Questo è il segreto della Torà.

Domanda: Sembra che quando leggi i libri di Kabbalah le parole non significhino nulla a meno che tu non comprenda il loro doppio significato.

Risposta: Proprio così. In quel caso leggi le parole solo perchè conosci la lingua, ma non capisci nulla di più di una persona che non conosce l’Ebraico. Inoltre è persino meglio se una persona non conosce l’Ebraico in modo da non confondersi con delle immagini diverse del nostro mondo.
[162592]

Da Kab.TV “Incontri con la Kabbalah” 7.07.2015

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Dentro e fuori

Dr. Michael LaitmanDomanda: Qual è il significato spirituale di “la mia terra”

Risposta: “La mia terra” è il desiderio che devo correggere. Uno non può farlo da solo, ma solo in unione con gli altri.

Gli altri sono parti della mia anima che mi sembrano come estranei e che a quanto pare si trovano al di fuori di me. Così posso riferirmi a loro come se non esistono o sono apparentemente lontani da me.

Ed io posso anche relazionarmi in modo diverso a loro attraverso la comprensione che sono dentro di me; queste sono le mie caratteristiche personali che si proiettano al di fuori di me dalla mia mente per rendere possibile per me lavorare con loro reciprocamente più liberamente e in modo espansivo, e posso vedere tutte le mie caratteristiche e il loro opposto.

Se io capisco che loro sono le mie caratteristiche, io posso accettarle. Ma se mi sembra che si trovano in qualcun altro, allora io non sono pronto ad accettarle o avvicinarmi a questa persona. Quindi una visione del genere delle mie caratteristiche interiori in forma di miliardi di persone intorno a me mi aiuta ad amplificare tutte le mie imprecisioni interiori, contraddizioni ed errori come una lente d’ingrandimento.

In questo modo, io posso correggermi scorticandomi perché se questa persona si trova al di fuori di me, sento più piccole le discrepanze tra noi e io non inganno me stesso! Ma se lui è dentro di me, allora io sono pronto ad accettare tutto ciò che c’è e non correggo mai me stesso. Così mi vedo dentro e fuori in forma di tutte le persone che mi circondano.
[155749]

Da KabT.V “I Segreti del Libro Eterno” 13.08.2014

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