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I limiti dello sviluppo tecnologico

L’evidente contrasto tra ciò che è reale e la vita che potremmo vivere, sta diventando sempre più doloroso. E’ doloroso poiché potremmo vivere in paradiso. Invece stiamo trasformando le nostre vite nell’inferno terrestre attraverso le nostre stesse azioni.

Da un lato, alcune parti dell’umanità hanno sperimentato tutti gli stadi di sviluppo dall’età della pietra all’età del bronzo e del ferro, al feudalesimo e alla schiavitù, al socialismo e al capitalismo, all’autocrazia e alla democrazia. Allo stesso tempo, altre parti dell’umanità sono bloccate da qualche parte in questi tre primi periodi. Il divario tra gli stadi di sviluppo nei diversi luoghi del mondo crea lacune in ogni aspetto della vita delle persone e ostacola il progresso dell’umanità.

In uno stato del genere, la tecnologia, per quanto avanzata, non può essere d’aiuto. Anche quando viene introdotta, le persone la usano per maltrattarsi a vicenda piuttosto che per elevare l’umanità alle vette che potrebbe raggiungere. La soluzione ai problemi dell’umanità, quindi, non sta in una maggiore tecnologia, ma in un’educazione adeguata che elevi l’umanità dalla barbarie della prevaricazione e dell’annientamento reciproco.

Ciò che deve cambiare ora non è il modo in cui comunichiamo, ma il modo in cui ci connettiamo gli uni con gli altri. Se ci solleviamo dall’atteggiamento di costante belligeranza e smettiamo di comportarci come clan di cavernicoli in lotta per i territori di caccia, se iniziamo a comportarci come la società umana globale che siamo diventati, saremo in grado di trarre il massimo beneficio dalla tecnologia per il bene di tutta l’umanità.

Credo sia già evidente che oggi l’aggressività non paga. Il mondo non tollera più i prepotenti.

Dobbiamo giungere a capire che l’intera struttura e direzione dell’evoluzione va verso una maggiore collaborazione e cooperazione. Sebbene la natura abbia creato forze contraddittorie, non ci sono guerre in natura; c’è complementarità. Ogni elemento in natura dipende e sostiene il suo opposto. Se lo capissimo, raccoglieremmo i benefici della complementarietà invece di cercare disperatamente di distruggere quelli che consideriamo nemici.

Nella nostra cecità, non vediamo che la nostra sopravvivenza e la nostra prosperità dipendono dalla sopravvivenza e dalla prosperità di questi stessi nemici. Se riuscissimo a vedere questa semplice verità, capiremmo la follia della guerra.

Non abbiamo idea di quali poteri scateneremo quando inizieremo a cooperare invece di annientare. Tutto ciò che attualmente lavora contro di noi inizierà a lavorare a nostro favore perché anche noi lavoreremo a suo favore.

Attualmente, abbiamo l’impressione che tutto cerchi di distruggere o dominare tutto e tutti. Complementarietà significa l’esatto contrario: tutto sostiene e supporta tutto e tutti gli altri. Se l’universo non funzionasse in questo modo, non esisterebbe nemmeno per una frazione di secondo. Quando lo capiremo e inizieremo a operare di conseguenza, scopriremo una nuova realtà fatta di poteri illimitati e di abbondanza, che lavorano tutti a nostro favore.

L’unico modo per fare queste scoperte è cambiare il nostro atteggiamento, come detto sopra, dalla belligeranza alla cooperazione. Tutte le spaccature e le inimicizie che attualmente percepiamo nell’umanità scompariranno e le persone lavoreranno come un’unica unità i cui elementi svolgeranno i rispettivi ruoli in perfetta armonia con tutti gli altri elementi della creazione. Semplicemente cambiando la nostra mentalità, entreremo nell’era dell’abbondanza.