Un’orchestra diretta “attraverso una collaborazione innovativa”

Fin dalla prima infanzia, i miei genitori volevano che diventassi un musicista. Mi hanno mandato a scuola di musica, dove ho imparato a suonare il pianoforte, e mi hanno portato al cinema a vedere film su grandi compositori e musicisti. Lo odiavo, ma ho imparato ad amare la musica, soprattutto l’opera. Ho anche imparato ad apprezzare le complessità e gli inconvenienti del suonare in un’orchestra. Così, quando ho saputo che a New York c’è un’orchestra che suona senza direttore, mi sono incuriosito. Inoltre, ho scoperto che non si tratta di un esperimento di breve durata: quest’anno l’orchestra, chiamata Orpheus, festeggia il suo cinquantesimo anniversario e il suo motto è “Esperienze musicali straordinarie attraverso una collaborazione innovativa”.

L’Orpheus è fiera della sua “capacità unica di creare collettivamente” e ha suonato regolarmente alla Carnegie Hall. Ad oggi, ha registrato più di 70 album con etichette come Deutsche Grammophon, Nonesuch e altre. Secondo il sito web di Orpheus, “il suono di Orpheus è definito dalle sue relazioni”.

Come appassionato di musica, so quanto debba essere impegnativo per un’orchestra di trenta musicisti creare musica buona e toccante. “Una cosa è che i quattro musicisti di un quartetto d’archi si adattino al suono del gruppo e interagiscano spontaneamente”, ammette il sito web dell’orchestra, “ma con venti o trenta musicisti insieme, le complessità e i vantaggi si amplificano in modo esponenziale”.

Penso che sia quasi innaturale. Il direttore d’orchestra è la mente dietro le note che ogni musicista suona. Senza un direttore d’orchestra che incanali l’ego di ciascun musicista per il bene di tutto l’insieme, è sorprendente che in un gruppo del genere ci si senta a vicenda e si suoni assieme in modo armonioso.

Tuttavia, se i musicisti accettano di “dirigere” il proprio ego, come fanno chiaramente i musicisti di Orpheus, allora possono veramente ascoltarsi a vicenda e creare un nuovo livello di armonia. Un tale livello non può essere raggiunto se un direttore d’orchestra in carne e ossa impone la sua volontà ai musicisti. Solo se gli esecutori “scelgono” di ascoltare l’orchestra piuttosto che se stessi possono raggiungere un nuovo livello di musicalità.

Per fare questo è necessario un grande lavoro interiore. In questa orchestra, non solo gli strumenti a corda, a fiato e a ottone devono essere intonati, ma soprattutto i cuori dei musicisti che li suonano.

Fotografia del fotografo Chris Lee.

(Per maggiori informazioni consultare il loro sito web https://orpheusnyc.org/)

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