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L’evoluzione del desiderio

Domanda: Il desiderio è il fondamento della natura?

Risposta: Si. Esiste una sola sostanza che si chiama desiderio e non esiste altro.

Domanda: Secondo la Kabbalah esistono diversi livelli del desiderio.
Siamo stati creati in modo da poter vedere al di fuori di noi stessi i livelli del desiderio dell’inanimato, del vegetale, dell’animato e dell’umano. Quindi, come risultato, noi vediamo la natura dell’inanimato, del vegetale, degli animali e degli esseri umani. Se fossimo stati creati diversamente vedremmo un’immagine del mondo completamente diversa davanti a noi?

Risposta: Sì, dipende dai nostri desideri. Se fossimo ad un livello più basso del desiderio, ora staremmo cacciando mammut, ecc. Tutto dipende dall’evoluzione del desiderio.

Domanda: Quanti livelli del desiderio hanno gli animali?

Risposta: Essi funzionano nel nostro stesso modo perché hanno i nostri stessi desideri, solo ad un livello inferiore.

Note: Ma ci percepiscono anche se non hanno desideri umani.

Il mio commento: Qui si pone una nuova domanda: esistono per se stessi o solo nella nostra immaginazione? Dopo tutto, tutto esiste solo in relazione ad una persona; non esiste nulla tranne lei. Qualunque altra cosa è ciò che esiste dentro di lei e che essa vede al di fuori di sé.

Domanda: Per quale ragione non abbiamo percezione di questo?

Risposta: I kabbalisti gradualmente scoprono la realtà di cui stiamo parlando ora e la descrivono. Le altre persone non la percepiscono perché non hanno raggiunto questo livello. Lo sviluppo di una persona, con l’aiuto della Kabbalah, la porta a cominciare a vedere la realtà in cui non esiste altro tranne lei nell’infinita luce bianca universale.

Domanda: Questo significa che nessuno è meglio o peggio degli altri. C’è solo l’evoluzione, un programma stabilito dalla natura.
Ci sono persone che hanno iniziato a conseguire questa realtà alcune migliaia di anni fa e hanno spiegato che non esiste alcun mondo al di fuori di noi. C’è chi ci sta ancora provando e ce la farà magari tra mille anni?

Risposta: Sì. Questo indica che ci sono desideri, in una persona, che hanno raggiunto la loro correzione e la corretta rivelazione della realtà, e ci sono invece desideri che non sono stati ancora rivelati e non hanno raggiunto la corretta sensazione della realtà e, quindi, si presentano alla persona sotto forma di altre persone che ancora non lo capiscono e che non concordano con questo.

Nota: Io comprendo che un desiderio opera secondo due principi: il primo è la conservazione della forma attuale, il secondo è accaparrare per se stessi tutto il possibile.

Il mio commento: Ogni desiderio è inizialmente egoistico; vuole preservare se stesso e tenere il più possibile stretta a sé ogni cosa che ritiene utile.

Nota: Quindi, come dice la saggezza della Kabbalah, tutta la nostra vita è una continua ricerca per il riempimento. La natura ha creato i desideri in noi, e noi cerchiamo nel luogo dove crediamo di poterli soddisfare ma, in realtà, non possiamo mai veramente trovare piena soddisfazione.

Il mio commento: Siamo riempiti e saremo riempiti sotto forma di ragione, impressioni, cambiamenti, fino a che le nostre impressioni e cambiamenti ci condurranno alla visione della vera realtà dove non esiste altro che il nostro desiderio in cui tutte le fluttuazioni avvengono.

Lavoreremo solo per espandere questo desiderio il più possibile per poi percepirci in esso, con una assoluta completa sensazione chiamata il mondo dell’infinito.
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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 26/11/2018

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Tra i desideri del cuore e le argomentazioni della mente

Domanda: Come fa un kabbalista a trovare una soluzione quando vive la contraddizione tra i desideri del cuore e le argomentazioni della mente?

Risposta: Nel nostro mondo queste contraddizioni sono dovute all’ignoranza della persona. Una persona non sa dove si trova, con chi ha a che fare e cosa deve equilibrare. Manca assolutamente di basi.

Nel mondo spirituale una persona prende il Creatore come base, cioè come radice dell’equilibrio tra queste due forze, poiché Egli è la forza positiva. Egli genera la forza negativa così che noi possiamo esistere in essa come creature, opposte a Lui.

Dunque l’equilibrio tra le due forze viene mantenuto dal Creatore ai livelli inanimato, vegetale ed animale, ed al livello spirituale tra le proprietà della dazione e della ricezione; ma con il nostro intervento, tanto quanto ne sentiamo il bisogno, chiediamo a Lui di aiutarci a mantenere questo equilibrio.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/12/2018

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Il Creatore è una forza senza nome

Domanda: Quali sono i nomi del Creatore?

Risposta: Esiste un solo Creatore che ha tanti nomi. Perché tanti? Chi gli ha dato tutti questi nomi?

Di solito i nomi vengono dati dalle madri e dai padri. Ma ecco qui si parla dei nomi del Creatore. Essi indicano qualcosa oppure no? Diamo nomi arbitrariamente ai bambini nel nostro mondo, a seconda di quale nome sia di moda. Ricordo quando Gagarin andò nello spazio; divenne molto di moda chiamare i ragazzi “Yuri”.

Eppure, quali sono i nomi del Creatore?

Prima di tutto il Creatore è uno. Allora, perché ho bisogno di tanti nomi per “chiamarLo”? Potrebbe essere perché Lui svolge molte attività diverse? Potrebbe essere perché ha una personalità molto diversa e gli diamo nomi diversi? Ecco perché dobbiamo capire da dove viene tutto questo.

In effetti, il Creatore è una forza assolutamente senza nome, che non ha proprietà, sfumature, nulla di nulla. Lui è Se stesso, esiste in isolamento da tutto. È impossibile dire che Egli esiste e come e perché non possiamo identificarLo affatto.

Tuttavia, quando Egli inizia a riferirsi a qualcosa e qualche azione viene da Lui, Lo chiamiamo con il nome di questa azione: è gentile, fa del bene, è grande, è cupo, crudele, ecc. Cioè, Lo chiamiamo secondo le Sue specifiche manifestazioni in relazione a noi.

Se non è in relazione con noi, non possiamo dire nulla. Lo conosciamo mentre Lo percepiamo nelle nostre sensazioni e in nessun altro modo. Ma da solo, ciò che Lui è veramente, noi non Lo percepiamo. Non importa ciò che provo in ogni determinato momento, tutto viene dal Creatore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 24/02/2019

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New Life n.206 – Il ruolo dei genitori – 2° Parte

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Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Nitzah Mazoz

Riepilogo:

Come possiamo “adoperare” la nostra famiglia come terreno di allenamento per costruire buoni rapporti con le altre persone? Quali valori dovrebbero prevalere in casa? Inoltre, qual è il potere dell’esempio personale? Sviluppare la capacità di comunicare con gli altri ci garantirà il successo nella vita perché il mondo di oggi è connesso. L’arte di costruire un legame familiare ovunque garantisce il successo in un mondo interconnesso.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.206 – Il ruolo dei genitori – 2° Parte”, 30/06/2013

 

Da che cosa dipendono i pensieri positivi?

Domanda: Se tutti i pensieri vengono dall’alto, allora io cosa posso fare in modo che i pensieri giusti e buoni vengano da me?

Risposta: Dipende dalla tua preparazione. Il pensiero che ti arriva dall’alto non è né buono né cattivo. Ma a seconda di come tu sei sintonizzato, questo ti induce a scegliere tra buono o cattivo. Solo in questo modo.

Non c’è un impatto specifico dall’alto. Questo è il modo più semplice per definirlo. Tu determini l’impatto in te stesso.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 03/02/2019

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New Life n.225 – L’importanza di avere sempre un atteggiamento positivo – 1′ Parte

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Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riepilogo
Impara ad avere un atteggiamento positivo verso tutte le vicissitudini della vita. Possiamo riprogrammarci per creare un ambiente positivo che ci aiuti ad avanzare ed al tempo stesso ad essere felici in ogni momento lungo il cammino. La legge di base di questa società è l’amore: la comunicazione interna, sincera ed illimitata fra tutti noi. Il vaso “mezzo vuoto” sarà pieno di successo e libertà con amore, poiché quando ci connettiamo, riceviamo il potere della vita eterna.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.225 – L’importanza di avere sempre un atteggiamento positivo – 1′ Parte”, 13/09/2013

Cosa è più forte: il tempo o la pazienza?

Domanda: Lei ha scritto su Instagram: “Se tu cambierai, il mondo cambierà. E non chiedere al mondo di cambiare se prima non sei disposto a cambiare te stesso. Sii migliore e tutto cambierà”.

“Il mondo dipende solo dal cambiamento dell’uomo, non dal cambiamento degli altri. Scoprirai così che non sono loro a dover cambiare. Il mondo intero è in completa correzione”.

Mentre avvengono questi processi, cosa è più forte: il tempo o la pazienza?

Risposta: Il tempo è qualcosa che non dipende da noi. La pazienza è invece qualcosa che dipende da noi. Tuttavia, con l’aiuto della nostra pazienza, possiamo cambiare il tempo, renderlo più veloce o rallentarlo. Pertanto, credo che la cosa più importante sia il nostro atteggiamento verso il mondo e che ci impegniamo a cambiare il più rapidamente possibile, e poi vedremo cambiare il mondo alla stessa velocità nella giusta direzione.

Domanda: Alla fine, accadrà che il tempo si sottometterà a noi?

Risposta: Il tempo sarà soggetto a noi e i cambiamenti del mondo saranno soggetti a noi, dato che dipendono dai nostri cambiamenti.

Domanda: Cosa ha che fare questo con la pazienza?

Risposta: Pazienza significa che non dobbiamo sopportare nulla, non dobbiamo aspettare che qualcosa cambi. Dobbiamo cambiare noi stessi.
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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 03/02/2019

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