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Cosa dà vita a un desiderio?

Domanda: Come può un desiderio darne alla luce un altro? Può farmi un esempio pratico del nostro mondo?

Risposta: La Luce fa nascere un desiderio. Lo studiamo nelle quattro fasi della Luce diretta. La Luce agisce sul desiderio originale e inizia a svilupparlo dall’inanimato al vegetale, poi passa al livello animale e arriva all’umano, che dà il suo desiderio di donare.

La qualità della dazione, dell’unione e dell’amore, aiuta il desiderio a diversificarsi e a connettersi nello stesso tempo. Questo è il motivo per cui appaiono gli atomi, le molecole e tutte le sostanze chimiche che formano la natura vegetale e che si sviluppano sotto l’influenza del sole, della fotosintesi clorofilliana e di altri fenomeni.

In seguito appare la natura animale nella quale hanno luogo il complesso polipeptidico e altri processi. Quindi, infine, arriva la natura umana; ma questo non avviene nella materia, bensì nel livello superiore a quello della materia, perché i desideri e i pensieri dell’uomo sono ciò che lo distingue dagli animali.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa 13/05/2018

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Qual è la libertà di scelta delle persone?

Domanda: Cosa rappresenta la libertà di scelta per la gente comune? Come può scegliere se non ha conoscenza, né potere o consapevolezza? Su quale base è in grado di fare una scelta libera? L’occhio fisico vede tutto al contrario: il più forte dei cani guida il gregge di pecore.

Risposta: Giusto. Ma il fatto è che le pecore, dopo tutto, possono unirsi in un gruppo e alla fine insegnano al cane come controllarle.

Il comportamento dei cani che sorvegliano le greggi è molto interessante. Siedono per ore a fianco al gregge e lo guardano solo per assicurarsi che tutto vada bene. Non corrono qua e là tutto il tempo e, apparentemente, sembra che non facciano nulla. Solo una volta ricevuto un segnale dal pastore corrono e ristabiliscono l’ordine.

C’è una connessione chiarissima tra pecore e cane. Le pecore sono totalmente al sicuro sotto la supervisione del cane e sentono un controllo chiaro e positivo. Non vi è attrito fra loro e il cane; semplicemente la forza che manca alla pecora è presente nel cane. Quindi hanno bisogno le une dell’altro.

Speriamo che il nostro pastore ci guidi correttamente così che noi cominceremo a raggrupparci nella giusta maniera.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 03/06/2018

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Le splendenti Sefirot

La Sefira è il desiderio di ricevere piacere che si restringe e si riapre per dare ad un amico, cioè possiede uno schermo e una Luce riflessa, un calcolo per dare. Nella misura in cui esso è in dazione si considera splendente e, pertanto, si chiama Sefira. Il desiderio si divide allora in dieci Sefirot che desiderano splendere, donarsi l’un l’altro, e quindi si uniscono per dare al Creatore. In questa connessione il Creatore splende su di loro. Allora cominciano a brillare e si chiamano le dieci Sefirot.

Possiamo lavorare con queste dieci Sefirot a molti livelli, tanto quanto riusciamo ad elevarci al di sopra del nostro desiderio e trasformarlo in splendore, una fonte di Luce.

Ovviamente, non possiamo essere la fonte della Luce, ma quanto più vorremo essere in dazione, tanto più la Luce inizierà ad apparire in noi per portarci la forza della dazione. Così ci convertiremo nel canale per dirigere la Luce superiore sugli altri. Tutti dobbiamo diventare un canale di questo tipo, connettendo il Creatore con gli altri. Così si ricostruirà il sistema frammentato di Adam HaRishón, l’anima comune dell’umanità.

Facciamo parte dell’ultima generazione che ha un enorme desiderio di ricevere piacere, che è molto difficile da correggere. Pertanto, noi facciamo molta resistenza a questa correzione e allunghiamo i tempi.
Dall’altra parte questo è un processo così lungo e difficile perché stiamo realizzando una correzione collettiva. Molto tempo fa, una sola persona o un piccolo gruppo di persone erano sufficienti per avvicinarsi al Creatore, rivelare la forza superiore e riuscire nella correzione giacché esse stesse si stavano correggendo. Tuttavia oggi, siamo all’inizio del processo della correzione collettiva e, pertanto, esiste la necessità di costruire un adattatore di transizione di noi stessi per l’umanità nel suo insieme. Per tutte le anime.

È per questo che la nostra correzione è così ampia e vasta, a differenza di qualsiasi altra nella storia. Ed è per questo motivo che c’è bisogno di realizzare grandi sforzi, incluso quello per raggiungere il primo gradino del mondo spirituale.

Accelerare lo sviluppo è possibile soltanto attraverso la connessione tra di noi. Inoltre è importante sapere perché abbiamo bisogno di questa connessione, come è scritto: “La fine dell’atto sta nel pensiero iniziale”. Noi viviamo nell’era della correzione finale (Gmar Tikkun). Pertanto, dobbiamo avanzare verso questo stato desiderato e da lì iniziare “a girare la ruota” per sapere cosa dovremmo fare oggi. In ogni caso, sin dal principio dobbiamo comunque puntare all’obbiettivo finale. 1

Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 27/09/2018, lezione sul tema “Sukkot”, 1 minuto 35:22

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New Life n.1049 – Il “Giorno del giudizio” – 2° Parte

New Life n.1049 – Il “Giorno del giudizio” – 2° Parte

Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riepilogo
Israele occupa un posto centrale nella storia della fine dei giorni perché è il modello in miniatura dell’umanità. Se noi correggiamo noi stessi e l’amore rimarrà fra noi, allora forniremo un esempio all’umanità, e il mondo arriverà alla sua correzione finale.
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1049 – ‘Il Giorno del giudizio’ – 2° Parte”, 16/08/2018

La vita umana è la forma di vita più importante?

Domanda: Abbiamo il diritto di percepire la vita umana come più importante di altre forme di vita?

Risposta: In primo luogo dobbiamo renderci conto che il sistema generale della natura ha una forma piramidale. Alla base troviamo il livello inanimato: l’universo, la materia inanimata, tutte le stelle ed i pianeti. Questa è la base della piramide.

Poi troviamo il livello vegetale della Terra e, di seguito, un livello superiore, quello animale; nella parte superiore della piramide troviamo il livello parlante. Noi esseri umani non ci troviamo nel livello animale, o meglio, il nostro corpo sì, ma non il livello umano che parla in noi.

La vita umana è certamente più importante di tutte le altre forme e degli altri livelli della natura, non perché si tratta di un nostro desiderio egoistico, ma perché in noi sono incluse tutte le altre forme di vita. Se trattassimo la natura correttamente, correggeremmo noi stessi ed anche la natura in generale.

Tutti i disastri ed i problemi naturali (gli tsunami, la siccità, i danni alla natura, tutti i disastri ambientali) non sono altro che fenomeni proiettati sulla natura dall’uomo. Così in definitiva, la vita umana e il suo ruolo nella natura sono la cosa più importante.

Siamo noi che con la nostra attitudine egoistica verso noi stessi e verso la natura causiamo tutti i disastri e le disgrazie, tanto nella società umana quanto negli altri livelli della natura: animale, vegetale e inanimato. Se cambieremo noi stessi, cambieremo la natura nel suo insieme.

Per questo motivo dobbiamo comprendere che sia i disastri ambientali che si scatenano nel mondo che quelli che avverranno dipendono solo dal nostro atteggiamento nei confronti del mondo. Non arrivano perché la natura non è in equilibrio. Noi causiamo lo squilibrio nella natura con i nostri pensieri.

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Dalla tavola rotonda delle opinioni indipendenti, Berlino 09/09/2006

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La dipendenza da lavoro porta alla solitudine estrema….le bambole con sembianze umane risolveranno il problema?

Nota: I giapponesi trascorrono molto tempo al lavoro e questo li porta a sostituire le persone reali con le bambole per avere un po’ di compagnia.

Qualcuno invece, dopo la morte della moglie, ha iniziato a collezionare bambole con sembianze umane. Un uomo, dopo il raffreddamento dei rapporti con la moglie si è comprato una bambola. Le persone stanno sostituendo le persone con le bambole. Si prendono cura di loro, le lavano, ecc.

E questa tendenza è stata osservata sia negli uomini che nelle donne. Anche le donne comprano bambole, vivono con loro, parlano con loro. Alcune donne indossano maschere per ostentare una bellezza perfetta. Tutto questo è assolutamente assurdo!

Il mio commento: Se una persona odia il proprio aspetto fisico cercherà di dimenticarsene per entrare nel mondo dei sentimenti, della comunicazione interiore, non esterna, non tra corpi, ma a un livello superiore. Sente di non essere apprezzata per quello che è e non sa cosa esigere dagli altri. Pertanto ha luogo una sostituzione artificiale. Cosa si può dire di questo?

Viviamo in un periodo di transizione e non solo per lo “sfortunato” lavoratore giapponese, ma anche per tutti gli altri. Non credo che l’era delle bambole prenderà piede in tutto il mondo, sostituendo mariti, mogli, figli e persino animali domestici. Tutti questi non sono altro che giochi. In realtà, non ci possono essere sostituzioni in questi ambiti.

Spero che l’attuale grande crisi, come uno tsunami, spazzerà via tutta questa industria volgare, comprese tutte le cose eccessive che l’essere umano inventa e produce. Sarà tutto spazzato via e rimarrà solo l’essenziale.

Tutto il resto, quello che esula dall’essenziale, sarà la spiritualità, cioè qualsiasi cosa usiamo per elevarci spiritualmente. Questo può solo scaturire dalla corretta comunicazione tra gli esseri umani, quando tra di loro sorge uno stato chiamato “spirituale”. Gli esseri umani poi si eleveranno insieme a questo livello spirituale: “Non posso vivere senza di te e tu non puoi vivere senza di me”.

Non intendo solo uomini e donne. Intendo qualsiasi cosa. Questa reciproca integrazione ci eleverà gradualmente sempre più in alto. Questo è l’ascensore spirituale. Questo è ciò a cui dobbiamo arrivare.
Questo è ciò che insegna la scienza della saggezza della Kabbalah. Spero che questa sia la soluzione all’intero problema, credo che sarà esattamente così.

Per quanto riguarda i sostituti di plastica, sono solo giocattoli temporanei. E stanno prendendo piede proprio perché non troviamo la giusta combinazione, la giusta connessione tra di noi.

Domanda: I ricercatori sostengono che gli esseri umani sono guidati dalla paura, dal loro desiderio di trovarsi al sicuro. Come si può superare questa paura?

Risposta: Purtroppo neanche gli altri esseri umani possono aiutarci a superare questa paura…
A meno che non ci connettiamo correttamente gli uni con gli altri, e in questa connessione riveleremo all’improvviso il potere superiore che ci ha creati, che ci mantiene in vita e dal quale dipendiamo completamente. Allora la paura scomparirà.

Che paura puoi avere se sei in contatto con la forza superiore che determina tutto: come sei nato, come esisti e muori…ben sapendo che poi non morirai davvero, ma ti troverai in nuovi stati…sempre diversi! Quando sei in contatto con la forza superiore non esiste la paura.
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Dalla trasmissione di KabTV “Le notizie con Michael Laitman”, 31/07/2018

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Times Of Israel: “Il massacro alla sinagoga Tree of Life di Pittsburgh è una chiamata all’unione”

Il Times of Israel ha pubblicato il mio nuovo articolo
Il massacro alla sinagoga Tree of Life di Pittsburgh è una chiamata all’unione

“È un albero di vita per coloro che vi si aggrappano e tutti i suoi sostenitori sono felici. Le sue vie sono vie di piacevolezza e tutti i suoi sentieri sono pace”. (Proverbi 3:18)

Dopo l’orribile attentato alla sinagoga Tree of Life di Pittsburgh le bandiere americane hanno sventolato a mezz’asta per 3 giorni. L’uccisione di undici persone e il ferimento di altre sei da parte di un bandito che non voleva altro che sradicare tutti gli ebrei, richiama la nostra attenzione sul fatto che è tempo di unirsi al di sopra delle nostre differenze e che chiniamo le nostre teste non solo per le famiglie e gli amici delle vittime, ma per riflettere sul perché un così atroce crimine di odio antisemita abbia avuto luogo e cosa possiamo fare per prevenire ulteriori attacchi futuri.

La ADL (Anti-Defamation League – Lega Antidiffamazione, organizzazione non governativa internazionale ebraica con sede negli USA) ha definito la sparatoria come “probabilmente l’attacco più funesto alla comunità ebraica nella storia degli Stati Uniti”. Nel 2017 in generale i reati di odio sono stati registrati come i più alti dell’ultimo decennio, con un aumento del 12%. Inoltre, gli attacchi agli ebrei sono stati circa il 54% di quei crimini di odio, nonostante rappresentino solo il 2% della popolazione degli Stati Uniti. Pertanto, mentre ci uniamo e preghiamo per le famiglie e gli amici delle vittime, dobbiamo capire che stiamo reagendo al sintomo di un problema che va intensificandosi.

L’albero della vita è per coloro che vi si aggrappano…

Per risolvere il problema alla radice e non aspettare che ad unirci temporaneamente siano le uccisioni di massa e altre crisi, dobbiamo riconoscere l’unione del popolo ebraico come la forza in grado di risolvere l’antisemitismo. Quando il popolo ebraico si unisce al di sopra delle differenze, l’amore copre l’odio, la pace copre i conflitti, la felicità copre tutto il vuoto del mondo e, miracolosamente, nel profondo, le persone sentono un nuovo tipo di soddisfazione nelle loro vite. E quando le persone sono soddisfatte, nelle loro menti non compaiono più i pensieri su come eliminare un’intera razza. Come funziona tutto ciò?

In che modo l’unione del popolo ebraico è una soluzione all’antisemitismo?

Storicamente, gli ebrei sono una testimonianza vivente di resilienza. Nel corso della storia siamo stati perseguitati dai romani, dall’Inquisizione Spagnola, dall’Impero russo tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX e naturalmente da Hitler … eppure siamo sopravvissuti.

Le sfide dei nostri giorni non ci distruggeranno a meno che non resteremo seduti passivamente e non falliremo nell’usare questo evento di Pittsburgh come campanello d’allarme. Per rispondere alla chiamata e assicurarci che un tale massacro di ebrei non avvenga mai più, dobbiamo prima capire chi siamo, perché siamo qui e qual è il nostro ruolo e scopo su questo pianeta. Solo allora saremo in grado di comprendere il motivo per cui attraversiamo così tante tribolazioni e lotte, e solo allora potremo scoprire come cambiare verso un andamento positivo.

I padri della nostra nazione provenivano dalle diverse tribù di tutta la Babilonia e del Vicino Oriente. L’unica cosa che li teneva insieme era la loro convinzione che il principio di Abrahamo di misericordia e amore per gli altri fosse il modo giusto di vivere poiché trascendeva tutti gli altri valori e considerazioni, e così lo seguirono.

Siamo stati decretati la nazione ebraica ai piedi del Monte Sinai quando tutti i nostri membri si impegnarono ad unirsi “come un solo uomo con un solo cuore”. In seguito ci fu comandato di essere “una luce per le nazioni”, cioè di diffondere la luce dell’unione in tutto il mondo. Questo è ciò che ci rende unici. Poiché una volta sperimentammo l’amore fraterno, abbiamo la capacità di unirci ancora al di sopra delle differenze e di dare un esempio a chi ha così disperatamente bisogno di una tale guida.

Rav Kook ha riassunto il ruolo del popolo ebraico come segue:

“Lo scopo di Israele è quello di unire il mondo in una sola famiglia”.

Fino a quando manteniamo la nostra unione, prosperiamo e rimaniamo al sicuro. Quando la abbandoniamo il mondo ci considera un’influenza negativa e le manifestazioni antisemite riaffiorano con una vendetta, come evidenziato nell’attacco alla sinagoga Tree of Life.

Quando i nostri nemici colpiscono non ci chiedono a quale confessione apparteniamo, né quale sia la nostra origine, né se siamo di destra o di sinistra. Semplicemente ci colpiscono, convinti che i problemi del mondo saranno risolti cancellando gli ebrei dalla faccia del pianeta. Queste forze prepotenti dell’antisemitismo riemergono costantemente in modi diversi per costringerci ad unirci poiché ci allontaniamo sempre più dal realizzare il nostro ruolo di “una luce per le nazioni”.

Come possiamo capovolgere questa situazione

Invece di essere un esempio di unione, al resto del mondo irradiamo divisione. In uno stato del genere il mondo troverà sempre i motivi per odiarci e sentirsi giustificati nel cercare di distruggerci. Il punto da cui dipende la nostra prosperità è stato sinteticamente espresso da Samuel David Luzzatto:

“Il successo della nostra nazione dipende solo dal nostro amore fraterno, dal connetterci l’un l’altro come membri di un’unica famiglia”.

Io spero che useremo la scelta che abbiamo tra le mani per guidare il mondo dall’oscurità verso la luce, dal caos verso l’unione, elevandoci al di sopra delle nostre differenze. Non abbiamo bisogno di essere d’accordo su tutto, ma dobbiamo connettere i nostri cuori al di sopra di tutto ciò che ci separa.

Nello Shem MiShmuel è scritto:

“Quando Israele è ‘come un solo uomo con un solo cuore’, sono come un muro fortificato contro le forze del male”.

Unendoci saremo autorizzati a mettere delle radici come nazione, realizzando tra di noi e diffondendo agli altri la felicità, la piacevolezza e la pace contenute nelle parole: “È un albero di vita per coloro che vi si aggrappano e tutti i suoi sostenitori sono felici. Le sue vie sono vie di piacevolezza e tutti i suoi sentieri sono pace”. (Proverbi 3:18)
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Il Dott. Michael Laitman in una conversazione con Oren Levi e Tal Mandelbaum ben Moshe

Riepilogo
I giorni del giudizio praticati nel Giudaismo sono segni esterni di ciò che dobbiamo mantenere dentro di noi. Secondo la saggezza della Kabbalah, il senso del “Giorno del giudizio” è che un essere umano deve esaminare la propria vita e farne la legge e il giudizio per se stesso, “Dove sto andando?” Secondo la Kabbalah, il “Giorno del giudizio” deve essere messo in pratica in noi ogni giorno, come un auto esame: “Per quanto riguarda l’amore, sto facendo dei progressi nella mia vita?”
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Dalla trasmissione di KabTV “New Life n.1048 – “Cos’è il giorno del giudizio – 1° Parte” – 16/08/2018

La Kabbalah e la fede

Da “L’Amore degli Amici –2”, di Rabash: Quindi deve usare il discernimento della fede per avere sicurezza di poter arrivare allo scopo e non disperarsi nel lavoro e scappare dal campo. Ma credere che il Creatore può aiutare anche un uomo basso e vile come lui; quindi che il Creatore lo avvicinerà ed egli sarà meritevole della Dvekut (adesione a Lui).

Raggiungere lo scopo non è facile. Ma il fatto è che ti è stato dato un gruppo, un ambiente per aiutarti. È necessario creare in anticipo un ambiente di questo tipo che possa sostenerti nei momenti di discesa. Se lo crei, ti assicuri in anticipo che la tua discesa sarà molto speciale, morbida, comprensibile e ci sarà un barlume di Luce all’interno di questa discesa.

Domanda: Qual è il concetto di fede nella Kabbalah?

Risposta: La fede è la qualità della dazione.

Domanda: Allora perché si dice la fede nei saggi? Di che si tratta?

Risposta: La fede nei saggi è quello stato in cui ho già capito quanto essi comprendano la situazione e quindi sono pronto a seguirli come un bambino. Nonostante il fatto che io non capisca di cosa stiano parlando, sostengono che questo è ciò che deve essere fatto, e così io lo faccio.

La mia fede in loro si basa sul fatto che comprendo la loro grandezza. Mi sottometto al superiore, come inferiore. Quindi, la fede è il sentimento della grandezza del Partzuf superiore, dello stato superiore, dell’anima superiore.

Questo sentimento arriva quando me lo sono guadagnato. Ho bisogno di lavorare sodo per questo.

Domanda: Non è come quando qualcuno mi dice qualcosa e io ci credo?

Risposta: No. Un tale approccio non mi salverà. La persona inizia a credere quando si trova in uno stato di disperazione, quando non ha altra scelta o quando ha attraversato un’accurata analisi ed è convinta che sia così.

Domanda: Ma allora qual è la differenza tra la religione e la Kabbalah?

Risposta: La religione dice: “Devi chiudere gli occhi e credere in quello che ti viene detto”. Mentre la Kabbalah dice: “Un giudice ha solo quello che vedono i suoi occhi” (Sinedrio 6b).

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Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima generazione”, 22/03/2018

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Un essere umano senza cuore può avere l’anima?

Domanda: Un essere umano che ha l’anima in senso kabbalistico può non avere un cuore o essere senza scrupoli per gli standard umani?

Risposta: Solo un essere umano che ha una connessione con l’anima comune sviluppa l’anima. Le sue qualità si estendono oltre i limiti dell’egoismo, che assorbe tutto dentro di sè. L’essere umano, d’altra parte, vuole dare, divulgare. Quindi è connesso con l’anima comune per mezzo di una connessione reciproca.

Domanda: Ma può sembrare spudorato e senza cuore, dall’esterno?

Risposta: No, perché è connesso all’anima comune. Tuttavia, agli occhi degli egoisti, può apparire piuttosto strano, e forse anche scortese, perché non soddisfa le loro piccole nozioni egoistiche.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa 06/10/2018

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