Dalla Torah, (Deuteronomio 11:20): “E le scriverai sugli stipiti della tua casa e sulle tue porte e sui tuoi cancelli……”
Una persona deve realizzare tutti i comandamenti non solo dentro se stessa, ma in ogni possibile manifestazione esterna del proprio egoismo. Gli stipiti e i cancelli sono le restrizioni che esistono attorno ai nostri desideri esterni. Ma il fatto è che i desideri arrivano dall’interno e sono classificati in questa maniera: la casa, il giardino, il recinto attorno a loro e poi il campo e il deserto.
Tutto questo è dentro a ogni persona, e questo descrive anche come la persona è stata creata. Essa deve anche creare determinate caratteristiche, come i simboli esterni, per essere consapevole di loro. Per questo c’è la tradizione di baciare la mezuzah (lo stipite della porta), ma solo per ricordare a una persona i propri stati interiori che devono essere corretti.
Il problema è che questi stati noi non li usiamo. Sarebbe buono se avessimo spiegato che tutti questi sono segni che ricordano alle persone che devono correggere i loro cuori. Quindi, finché non insegniamo loro questo, le persone saranno soddisfatte con l’osservare i comandamenti meccanicamente e si considereranno rette per questo. Le persone non vogliono imparare e ascoltare cosa la Saggezza della Kabbalah dice loro.
E’ necessario insegnare loro queste due fasi allo stesso tempo e non sostituire l’una con l’altra. Questo è il problema.
Dalla Torah, (Deuteronomio 11:21): “Affinché i vostri giorni e i giorni de’ vostri figliuoli, nel paese che l’Eterno giurò ai vostri padri di dar loro, siano numerosi come i giorni de’ cieli al di sopra della terra”.
“Affinché i vostri giorni …….. siano numerosi”, è una costante elevazione dei 125 gradini del mondo dell’infinito (Ein Sof), così che le persone avranno “questa terra”, significa tutto l’immenso desiderio dentro se stesse. Devono rilevare, sviluppare, correggere ed esistere in un livello completamente diverso.
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Dalla Torah, (Deuteronomio 11:17): “E si accenda contro di voi l’ira dell’Eterno, ed Egli chiuda i cieli in guisa che non vi sia più pioggia, e la terra non dia più i suoi prodotti, e voi periate ben presto, scomparendo dal buon paese che l’Eterno vi dà.”
Se la persona non si dedica alla correzione spirituale, rimarrà senza Luce di Hassadim, senza umidità e senza pioggia e non potrà usare correttamente il proprio egoismo.
Il sole brucerà così tanto che non vi sarà Luce di vita, ma un calore fulminante. Con questa attitudine verso la vita, verso il mondo e verso la sua missione, la persona appassirà senza l’acqua. (Luce di Hassadim). Questo è esattamente quello che sta succedendo oggi.
Domanda: E’ questo stato di stagnazione, ciò che si sente in ogni nuovo livello?
Risposta: Si, ma questo blocco non deve durare più di un attimo. Dev’essere comunque riconosciuto dalla persona, per avanzare, come è scritto, “Non c’è uomo giusto sulla terra, che faccia del bene senza avere prima peccato”. Così che in ogni grado si inciampa e poi si avanza, si inciampa e si avanza.
Passa per il punto più basso della diramazione il riconoscimento dell’ego e, solo allora, comincia a elevarsi.
D’altra parte, nel punto più basso, la persona nega completamente il Creatore, non è d’accordo con niente, si immerge nell’egoismo estremo e si converte nel peggiore dei trasgressori di tutte le leggi, cioè, è assolutamente opposta allo stato superiore dei giusti.
Domanda: Questo si applica solo alle persone che avanzano e non a quelle che non arrivano a questo punto?
Risposta: Certamente, la gente normale non sperimenta nessuno stato interno. Neanche conosce gli stati nei quali i giusti si trovano.
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Chi sta prendendo esempio dal Creatore?
Domanda: La sensazione di felicità può arrivare solo dopo la sensazione di miseria?
Risposta: Purtroppo, è così. La sensazione di felicità può essere costruita solo al di sopra di un precedente sentimento di miseria. Questo è ciò che viene detto anche nella Torah: “E fu sera e fu mattina: primo giorno” (Genesi 1: 5). Tutto inizia dalla sera e dalla notte perché senza sentire il male, tu non puoi capire cos’è il bene. Noi siamo stati creati, e quindi possiamo ottenere qualcosa solo attraverso il contrasto fra la luce e l’oscurità e altri stati contrapposti fra loro.
Pertanto, solo una persona saggia, già saggia in esperienza di vita, capisce che è necessario passare attraverso gli stati opposti alla felicità, in modo che la miseria ci aiuterà a sentire la felicità. Succede in questo modo solo nel nostro mondo. Nella spiritualità ci è sufficiente iniziare gradualmente a fare chiarimenti fra di noi su quanto noi siamo separati e opposti nel nostro egoismo materiale, al fine di costruire gli stati spirituali al di sopra di esso.
Ciò significa che noi non abbiamo bisogno di sperimentare stati spirituali negativi. E’ sufficiente sentire gli stati fisici negativi – comunicazione meschina fra di noi, odio materiale, e altri brutti rapporti fra noi – per costruire assieme gli stati spirituali corretti.
Siamo in uno stato così unico qui, apparentemente non nel nostro mondo, e noi chiariamo tutte le cattive qualità nel nostro mondo attraverso questo. Sopra di loro, possiamo costruire il mondo superiore, senza entrare nei suoi stati negativi.
Gli stati negativi del mondo superiore sono chiamati Klipot (forze impure). Non dobbiamo entrare in loro. Ne abbiamo abbastanza in questo mondo per costruire al di sopra di esso. Quindi tutto il nostro sviluppo materiale in questo mondo ci è dato per costruire il mondo superiore al di sopra di esso.
Domanda: Per sentire un alto livello di felicità, dobbiamo sentire sofferenza totale?
Risposta: Non abbiamo bisogno di sentire stati spirituali negativi per raggiungere stati spirituali positivi. Abbiamo bisogno costantemente di salire da questo mondo. Tutti i problemi vengono risolti e possono essere risolti solo a condizione che vi connettiate in un gruppo. Se voi sentite stati cattivi, cadete in loro e non potete fare nulla, l’unica opzione è quella di integrarsi in un gruppo. Se non vi integrate in esso, soffrirete comunque. Voi cadrete e la vostra caduta e sofferenza sarà incontrollabile.
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Dalla Torah, (Deuteronomio 11:29 – 11:30): “Quando il Signore, tuo Dio, ti avrà introdotto nella terra in cui stai per entrare per prenderne possesso, tu porrai la benedizione sul monte Garizìm e la maledizione sul monte Ebal. Questi monti non si trovano forse oltre il Giordano, oltre la via nella direzione del tramonto, nella terra dei Cananei che abitano nella pianura, di fronte a Gàlgala, presso le pianure di Morè?”
“Har” (montagna) viene dalla parola “Hirhurim” (dubbi).Una persona ha sempre dei dubbi. Comunque alcuni dubbi la portano sulla strada corretta e con il loro aiuto essa si innalza, mentre altri dubbi la portano alla discesa, quando da retta alla propria natura.
Quindi, le benedizioni sono date su di una montagna e le maledizioni su di un’altra, in altre parole: una ricompensa qui e una punizione là. Nella spiritualità questa è una montagna: un posto dove inciampi e cadi oppure dove ti puoi anche innalzare.
Non c’è null’altro se non lavorare nel modo corretto con le maledizioni e arrivare alle benedizioni. Dopo tutto, il desiderio è lo stesso e lo correggi gradualmente, inciampi, lo correggi e così avanzi.
Domanda: E’ scritto che “Questi monti non si trovano forse oltre il Giordano, oltre la via nella direzione del tramonto, nella terra dei Cananei”. Perché essi sono “nella direzione del tramonto”?
Risposta: Al tramonto inizia un nuovo grado di sviluppo dell’essere umano. Quindi dovresti considerare questo grado un buon segno: hai attraversato gli stati precedenti e adesso ti stai muovendo verso il prossimo nuovo stato.
Tutto inizia verso il tramonto, al crepuscolo, quando tutto è un’incognita: non puoi vedere e non puoi distinguere fra la verità e le bugie, fra la strada giusta e quella sbagliata. In questo caso devi andare avanti e scegliere attraverso la fede sopra la ragione.
La fede sopra la ragione è un principio spirituale molto importante. Solo se ci muoviamo veramente con la fede sopra la ragione allora saremo in grado di comprendere la differenza fra lo stato della benedizione e quello della maledizione, perché questo non è deciso al livello della nostra comprensione terrena ma precisamente innalzandoci sopra al nostro egoismo. Questa decisione è presa contro tutto quello che c’è di terreno, contrariamente alla logica e al nostro atteggiamento verso ciò che accade.
Quindi tutto avviene al crepuscolo, nell’oscurità, verso il tramonto.
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Dalla Torah, (Deuteronomio 12:3): “E tu dovrai abbattere i loro altari, distruggere i loro monumenti, bruciare i loro asherim (pali sacri) con il fuoco, cancellare le immagini scolpite dei loro dèi, e distruggere il loro nome da quel luogo”.
L’umanità si è sviluppata attraverso la costruzione di vari templi religiosi che ancor oggi vengono eretti in tutto il mondo, e le persone competono su quale struttura sia più la alta, la più bella, la più affidabile, e questo crea in loro una sensazione speciale.
Tutto questo esiste in modo che le persone realizzino gradualmente la via sbagliata e solo dopo riescano a vedere la via corretta.
Domanda: Cosa significa “distruggere i loro monumenti”, riguarda il lavoro interno delle persone?
Risposta: Solo dopo che hai costruito varie intenzioni, movimenti e obiettivi all’interno di te stesso e ti sei convinto del loro fallimento, tu puoi distruggerli e costruire una struttura al loro posto, chiamata il “tempio del Creatore.”
Questa struttura è interna, dimora nei cuori delle persone. Ognuno collega i propri desideri, il proprio cuore, mattone su mattone, e dall’aggregazione di questi mattoni, crea una struttura unica. Tutti i nostri desideri si uniscono, trovando il contatto l’uno con l’altro, e allora il Creatore si rivela in loro.
“Bruciare i loro idoli con il fuoco” significa non lasciare nulla dentro noi stessi, perché gli alberi sacri rappresentano tutta la materialità in cui ci siamo spinti attraverso migliaia di anni di storia umana; le ceneri sono l’ultima fase del livello inanimato, e tutti devono raggiungere questo stato.
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