Il pentimento prima di Rosh Hashanah

Dr. Michael LaitmanPer chiedere perdono, bisogna sapere che cos’è l’amore per le persone come te e che cosa significa farsi queste domande “Cos’è che non ho fatto in nome di questo amore? Se è necessario sentire di avere l’amore per altri, che è la principale Mitzvah (Precetto) della Torah, lo sento o non lo sento affatto?”. Molte persone pensano che sia sufficiente fare solo le Mitzvot (Precetti) fisiche.

I Kabbalisti ci consigliano di unirci in gruppi di 10, in modo che insieme possiamo verificare se ci stiamo veramente trattando bene a vicenda. Stanno tutti cercano di prendere le distanze dal proprio ego e si connettono agli altri, si integrano con i desideri di tutti e sentono l’amore tra di noi?

Se ci rendiamo conto che tutto questo non esiste, ci sentiamo da biasimare, quindi chiediamo perdono. Il perdono serve per non uscire dalla condizione principale di “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

Oggi, questa condizione è diventata un imperativo per tutto il mondo per poter uscire dalla crisi globale. Ma il popolo di Israele deve essere il primo a realizzarlo, e noi non lo facciamo. Quindi chiediamo la forza che ci aiuti a raggiungere questo amore. Vediamo chiaramente di non essere preparati a svolgere questa condizione da soli, tuttavia, possiamo chiedere aiuto. E concludiamo il Selichot (Perdono) chiedendo di poter compiere la principale Mitzvah e far avvicinare le persone. Attraverso questo, ci avviciniamo sempre più anche noi alla forza superiore, al Creatore.

L’uomo non può realizzarlo da solo, quindi lavoriamo in gruppo, questo è il modo in cui controlliamo se abbiamo raggiunto o meno la reciproca dazione e la connessione. Altrimenti abbiamo bisogno di chiedere la forza per aiutarci a connetterci e per raggiungere l’unione. Questa richiesta comune è chiamata preghiera e deriva dalla nostra connessione, dal centro del nostro cerchio, come una colonna che si erge verso l’alto. Quando esaminiamo la nostra unione, raggiungiamo il Selichot.

Da questo punto, vediamo che senza studiare la Saggezza della Kabbalah è impossibile scoprire cosa chiedere, da cosa dobbiamo essere attratti, lo scopo della Creazione e come la Torah è collegata alle Mitzvot di amore per gli altri e di amore per il Creatore attraverso l’intero ordine della correzione. La Saggezza della Kabbalah ci insegna come realizzare noi stessi secondo ciò che è scritto nella Torah. L’unica Mitzvah è quella di superare il nostro ego e di raggiungere la connessione e l’unione tra tutti. Essa comprende, al suo interno, tutto il resto delle Mitzvot, le quali sono correzioni individuali del nostro ego. Il desiderio egoistico è composto da 613 parti, dobbiamo correggerle tutte a cominciare dalla più semplice fino a quelle sempre più difficili. Così è necessario effettuare le 613 correzioni, chiamate le 613 (Taryag) Mitzvot.

Quando ci aiutiamo l’un l’altro, in ultima analisi, raggiungiamo la redenzione, nel senso che scopriamo la forza superiore, il Creatore, dentro la nostra connessione reciproca corretta della dazione e dall’amore. Questo è il perdono prima di Rosh Hashanah. Ovviamente, è impossibile iniziare un nuovo anno, un nuovo inizio, il livello successivo, verso il quale dobbiamo salire grazie alla nostra correzione, senza chiarire tutto quello che abbiamo passato. E questa è l’essenza del pentimento, chiedere con maggior vigore alla Luce che Riforma di correggerci e di renderci possibile il raggiungere un’unione ancora più forte.

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Dalla trasmissione di Kab.TV “Selichot” 17.08.2015

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