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Il simbolo della realtà attuale: Il punto interrogativo

Dr. Michael LaitmanL’umanità deve prima conoscere se stessa sul livello dell’inanimato, vegetale, e poi a livello animato della natura. Pertanto, dobbiamo esistere prima come animali, e poi come persone in questo mondo, abbiamo cominciato a sviluppare le industrie, il commercio, la tecnologia, e la scienza, così eventualmente capiremo che tutto ciò non funziona e che non è possibile decifrare il senso della vita in questo modo.

Il simbolo della realtà: Il punto interrogativo

Ci impegniamo in qualcosa quaggiù su questa terra, adulti, bambini, e animali. Viviamo in questo modo, ma che cos’è la vita? C’è qualcosa oltre questa vita? Cominciamo a chiederci questo quando iniziamo a crescere e ad attraversare alcune fasi dell’età evolutiva e non troviamo una risposta.

Eventualmente raggiungiamo una crisi che ci dà pressioni tramite difficoltà e problemi. Essa influisce non solo sulle persone e la società umana ma anche a livello dell’immobile, sull’ambiente, sulle piante, e gli animali. Tutti i problemi ci raggiungono tramite loro.

Raggiungiamo uno stato nel quale chiediamo del significato della vita, non per curiosità, o per un desiderio di scoprire la nostra fonte superiore – da dove siamo venuti e perché– ma semplicemente per la disperazione e il desiderio di ricevere piacere in questa vita vuota che non ci porta nessuna gioia.

L’umanità avanza e raggiunge una crisi generale che la pressa e la obbliga a porsi domande: Che cosa è questa vita? Perché viviamo in questo modo? Sappiamo tutti che quando la vita passa senza problemi o preoccupazioni, non ci facciamo tante domande. Però nel momento che ci imbattiamo in problemi, immediatamente cominciamo a chiedere.

Così ci rendiamo conto che non abbiamo scelta e che dobbiamo connetterci allo scopo di capire il senso della vita, proprio come la saggezza della Kabbalah ci dice. Se mettiamo i pezzi del puzzle insieme, capiremo cosa sta succedendo dentro e dietro l’immagine stessa, chi la gestisce e la supporta, e perché Egli fa tutto questo.

I Kabbalisti penetrano questa immagine e salgono al di sopra del tempo. Ci dicono che tutto dipende dal raggiungimento del Creatore. Unico problema in questa vita è raggiungere il Creatore, cercare Lui,entrare in contatto con Lui, scoprire Lui, comprenderLo, ed essere in dialogo diretto con Lui. Mi rivolgo al Creatore, Lui mi risponde, mi rivolgo verso di me, e capisco quello che Lui vuole da me.

Se raggiungiamo questo stato, tutti i problemi saranno risolti. Capiremo cosa sta succedendo e come gestire tutto. La cosa principale è che sappiamo come salire oltre questa vita al livello superiore. Però a questo scopo, dobbiamo rivelare il Creatore. Così la crisi attuale è solo destinata a rivelarci questo.

Pensiamo che sia una crisi, ma la parola “crisi” in Greco significa rinascita. Allora non dobbiamo prendere questa crisi così drammaticamente, ma piuttosto aspettare ciò per portarci ad un nuovo inizio, a patto di capire e riconoscere come rapportarci ad esso.
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(Dal Congresso in Francia “Uno per Tutti e Tutti per Uno,” Giorno Due 10.05.2014, Lezione 3)

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Che il Creatore ci sia rivelato

Dr. Michael LaitmanLa Torà, “Levitico (Shemini),” 9:1-9:4 L’ottavo giorno, Mosè chiamò Aronne, i suoi figli e gli anziani d’Israele e disse ad Aronne: “Prendi per te un vitello per il sacrificio col fuoco e un ariete per il sacrificio da bruciare, tutti e due senza difetto, e portali vicino innanzi al Signore”.

Una persona deve prendere due tra i suoi desideri (un vitello ed un ariete) e purificarli dalle intenzioni egoistiche, il che significa innalzarli verso l’uso corretto: dal più basso e pieno di peccato in alto verso la luce.

“Ed ai figli di Israele parlerai, dicendo: Prendete un capro per il sacrificio espiatorio, un vitello e un agnello, tutti e due di un anno, senza difetto, per il sacrificio col fuoco, un toro e un ariete per il sacrificio di pace, per immolarli davanti al Signore, l’offerta del pasto intrisa nell’olio, perché oggi il Signore si manifesterà a voi”

Se una persona non porta un’offerta, il Creatore non sarà rivelato. Perchè sia così, egli deve prima preparare tutto quanto: il giorno, il posto ed il momento. Inoltre non possono essere le nazioni del mondo a portare un offerta, nemmeno possono farlo i bimbi di Israele, non i Leviti e nemmeno Mosè, ma solo i Cohanim (preti) e tra i Cohanim, solo Aronne.

Tutto deve essere pronto nel modo esatto come spiegato da Mosè. Preparare significa scegliere i tuoi desideri, un luogo ed un momento. Questo significa che il gesto, il tempo ed il desiderio e l’intenzione devono tutte alla fine fornire un desiderio corretto di dare, di connettersi agli altri. Questo significa che dovrebbe esserci l’attributo di Aronne in tutte le persone che prendono un desiderio (un vitello o un ariete) e immolarli secondo un modo determinato e prepararli sempre in un modo speciale e poi servirli al Creatore affinchè lui li possa assaggiare.

L’ascesa dei desideri per poter amare e dare è descritta un questo modo allegorico. E’ così perché nel nostro mondo non ci sono altre parole per descrivere l’ascesa dei desideri di dare entro la società e attraverso di questo verso il Creatore. Allo stesso tempo, il sentimento del Creatore discende nella società ed ad alla persona stessa che sta agendo nel ruolo di Aronne.

Domanda: La Torà fornisce così tanti dettagli! Per esempio un vitello ed un agnello entrambi di un anno e senza difetti, etc …

Risposta: Quando inizi a lavorare non hai tutti questi dettagli. Allora all’inizio che la Mishna (l’insieme delle leggi) che ti dicono esattamente come eseguire queste azioni. Poi la Mishna diventa incomprensibile perché l’ego cresce e non si capisce più come lavorare. Se una persona sapesse cosa fare con un in chilo del suo ego, cosa tagliare e cosa pesare, allora il suo ego sarebbe adesso cresciuto sino a cento chili. Ora abbiamo nuove possibilità: avarizia, invidia, lussuria, etc.. e quindi non sappiamo più come preparare le offerte, quali parti usare e quali no. Ecco che quando apparve questo problema relativo al soddisfacimento delle regole, è giunto l’insegnamento del Talmud Babilonese.

Ogni cosa inizia dalla Torà, ma visto che l’ego cresce c’è un bisogno crescente di commenti alla Mishna, e quando l’ego cresce sino a diventare incontrollabile, appare il Talmud. Allora le persone non hanno altra scelta se non semplicemente studiarlo. Questo stato è chiamato l’esilio (Galut).
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(Da Kab.TV “I Segreti del Libro Eterno” 18.12.2013)

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