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L’educazione integrale

Domanda: Io ancora non capisco cosa sia questa “educazione integrale” di cui parliamo tutto il tempo.

Risposta: In sostanza, si tratta di cambiare il nostro approccio, di un nuovo “insieme di dati”, di una nuova prospettiva del mondo. Che cosa è un “integrale?” Chiariamo questo in termini geometrici. Supponiamo che ci sia una certa area che può essere suddivisa in piccoli quadrati di una certa dimensione. Quindi l’area di ogni quadrato è un quadrato (1 … ²). Inoltre, abbiamo anche delle parti più piccole che non sono dei quadrati.

Come si fa quindi a calcolare l’area generale del corpo (S)? Noi aggiungiamo tutti i quadrati all’area e poi dobbiamo calcolare l’area delle parti speciali (S-?). Se stessimo parlando di peso, dovremmo vedere quale sia il loro centro di massa (He-?).

Quindi dividiamo questa zona in quadrati ancora più piccoli e quindi li aggiungiamo. La somma (Σ) è chiamata un “integrale” (). Così calcoliamo da zero all’ infinito (), fino ai più piccoli dettagli.

Nello stesso modo si raggiunge il livello più basso della razza umana attraverso l’educazione integrale, fino all’ultimo dettaglio. Alla fine ognuno di noi, ogni “quadrato” è uguale a tutti gli altri. È in questo modo che l’ educazione integrale si rivolge alla generalità, all’interezza e alla complessità.

L’educazione non correggerà l’ego. L’ego rimarrà così come è, e non c’è niente che possiamo fare con esso: non può essere ri-addestrato, rieducato per passare dalla ricezione alla dazione. L’educazione integrale un po’ “smussa gli angoli”, ma non corregge l’umanità. Con la sua attuazione noi avviciniamo solo le persone ad uno stato che ci permette di portare loro la Luce, e la Luce compie già il suo lavoro, che noi chiamiamo “riforma”. La conclusione è che i cerchi che costruiamo effettivamente cambiano solo dopo che passiamo la Luce alle persone.
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Lezione quotidiana di Kabbalah – 10.06.2013

Preparazione alla Lezione
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Zohar per tutti, Introduzione, Lezione 28
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Un invito ad un incontro

Le 22 lettere dell’alfabeto ebraico rispecchiano, con la loro forma, la loro elaborazione e i loro segni, gli attributi delle 22 Sefirot spirituali: nove in Bina, nove in Zeir Anpin e quattro in Malchut. Ogni lettera sta per una certa Sefira e riflette il modo in cui si differenzia dalle altre lettere, così durante la lettura dello Zohar, possiamo essere colpiti dal testo, come se ci trovassimo in queste Sefirot spirituali.

Questa dovrebbe essere la nostra inclinazione durante la lettura, dato che le lettere sono come le note musicali per le nostre corde interiori, per gli attributi del Creatore che entrano nel desiderio dell’essere creato per ricevere ed evocare in lui sentimenti e impressioni. Il desiderio comincia a calibrare e ottimizzare se stesso, come un vaso musicale, secondo lo spirito dello Zohar e quello spirito tocca le corde della tua anima e gioca su di esso, come il violino di Re Davide.

Questo è il modo in cui vogliamo sentire Il Libro dello Zohar, in modo che la luce che viene da esso ci raggiungerà, ci riempirà, e farà vibrare i nostri desideri. Queste lettere sono un invito ad un incontro, ad una impressione reciproca con il Creatore. Quindi proviamo!
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(Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 27.05.2013, Lo Zohar)

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