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Yeshivat Haverim Mondiale – 2.06.2013

Yeshivat Haverim Mondiale
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Lezione virtuale – Fondamenti della Società Integrale – 2.06.2013

Fondamenti della Società Integrale
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La natura del bene è fare il bene

Tutto il nostro lavoro consiste nell’acquisire la qualità di dazione di sopra della struttura di ricezione così in ogni momento io chiarisco che tutto ciò che accade dentro di me e intorno a me, in tutti i miei pensieri e desideri, in tutta l’immagine della realtà, viene solo dal Creatore. Chiarisco questo nonostante tutti i disturbi che mi arrivano dal mondo. Il mondo mostra che, presumibilmente, in esso lavorano una moltitudine di diverse forze e fattori esterni, che stabiliscono il mio stato e che mi riguardano. Ma dietro tutto questo devo vedere il Creatore.

È più facile farlo se il mondo si rapporta a me con ostilità e cerco di fuggire da esso. Ma quando divento abbastanza forte, mi vengono inviate forze che sembrano buone, attirandomi in questo mondo. Io devo oppormi a loro dicendo che questo è male, anche peggio di quello che era prima.

Ho bisogno di essere grato per il male almeno come per il bene ed essere grato per la sofferenza più che per le tentazioni che mi attirano in questo mondo. Alla base di tutto devo vedere il governo di un Creatore, il Bene che fa il bene.

Questo lavoro si chiama l’opera del Creatore, perché, attraverso di essa, imparo come il Creatore si rapporta con me, insegnandomi le sue “abitudini”. Scopro che il Creatore mi circonda con tutta questa realtà virtuale, in modo che attraverso questo mondo, sopra questa realtà, io possa scoprire la forza che mi attiva e crea per me tutta la realtà.

Ho bisogno di vedere sempre che questo è il dito del Creatore che mi dirige nello scegliere, di essere nella Klipat Noga, al terzo medio di Tiferet. Con questo io riconosco che tutto ciò proviene da una fonte unica, da Keter, dal Sole. Devo aderire a Lui come Luna, per riflettere al Sole la Luce che ho ricevuto da esso.

Ma benedico lo stato della luna nuova, che è completamente buio e non brilla. Mi è sufficiente rimanere nella fede al di sopra della ragione, nella dazione al di sopra della ricezione. Benedico questa forma particolare, la forma a cui aspiro nel mio lavoro.
[106078]

(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 24.04.2013, Scritti del Rabash)

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Provaci, e tutto funzionerà

Domanda: Cosa vuol dire lavorare su me stesso al fine di amare gli amici?

Risposta: Devi immaginare che l’amico sia una persona importante, piacevole e speciale. In caso contrario, perché lo dovresti amare? Primo, devi trovare una ragione. Quale può essere la ragione per amare l’altro se provi dell’odio? Per essere onesti, non è neanche indifferenza, ma vero odio.

Puoi provare quanto segue: immagina che il tuo amico abbia vinto un milione di dollari alla lotteria. Proprio il giorno dopo, ti sentirai diverso rispetto a lui. Lo invidierai e lo odierai ancora di più. Non è così? Cosa vuol dire che lo odi? Significa che preferiresti che non avesse vinto, e questo è già abbastanza. E’ molto facile da verificarlo, poiché la penseresti in modo diverso se si trattasse di tuo figlio.

Quindi, possiamo lavorare per amare l’amico se odiamo tutti coloro che sono nel mondo tranne noi stessi? Ora, tu ti sei risvegliato per uno scopo sublime chiamato “il Creatore“, e lo vuoi raggiungere. Non fa differenza che tu non sappia chi è il Creatore. Desideri ardentemente una conoscenza e un potere che siano più elevati per arrampicarti sulla vetta che é più eccelsa rispetto a questa intera vita. Si tratta proprio di un desiderio egoistico.

Però, al fine di elevarsi fino alla vetta, devi soddisfare una condizione: amare colui che odi. Il Creatore ti spiega gradualmente che non puoi amare Lui perché se Egli si rivelasse un pochino, tu Lo odieresti poiché la tua natura è opposta alla Sua. Questo contrasto provocherà in te il rifiuto e l’odio.

Quindi, per evitare queste brutte relazioni con il Creatore, per il momento devi imparare a migliorarti per raggiungere uno stato diverso. Ti è stato dato questo mondo: la natura inanimata, vegetativa ed animata, e gli uomini, per provare ad andare d’accordo con loro.

Il Creatore ti dice che Egli ti aiuterà tanto più tu proverai ad amare l’altro al di sopra dell’odio che senti. Ora, tu disprezzi tutti: “Che vadano tutti all’aria” ma il Creatore ti fa percepire queste sensazioni di proposito. Nel momento in cui vorrai ascendere al di sopra del tuo odio, Egli ti aiuterà in modo che tu possa riuscirci. Provaci e Lui ti aiuterà. In questo modo, insieme, cambierà la tua precedente natura in un’altra natura. La seconda natura non annullerà la prima, ma farai di te stesso un abito, una forma proprio come il Creatore, e diventerai come Lui.

Sarai in grado di fare la conoscenza del Creatore. Allora, sarai capace di abbracciare, di connetterti, e di fonderti in un solo corpo. Questa è la ragione per cui Egli ha creato l’ambiente che tu odi, e nel momento in cui proverai ad amarlo, Egli farà in modo che i tuoi sforzi abbiano successo. Se riuscirai a compiere anche il minimo conseguimento, non tanto amare ma almeno causare minor danno agli altri, nel senso che riuscirai a neutralizzare il tuo ego, Egli si rivelerà. E questo perché allora tu non Lo potrai più danneggiare, e sarai in grado di avvicinarti e di connetterti.
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(Dalla 1.a parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 22.05.2013, Gli Scritti del Rabash)

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