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Cosa chiedere quando siamo nella sofferenza

Domanda: Il nostro compito è quello di trasformare i desideri quotidiani della gente comune in una supplica al Creatore. Come possiamo farlo?

Risposta: Una madre capisce chiaramente perché il suo bambino sta piangendo, anche se il bambino non si rende conto perché piange. Lo stesso principio si applica qui: Dobbiamo trasformare i desideri della gente, altrimenti non corrisponderanno alla Luce. Le persone piangono per i loro problemi nella vita materiale, ma la Luce non risponde alle loro lamentele dal momento che è stato Lui che gliela mandati.

È scritto: “Venite dal Faraone visto che io ho indurito il suo cuore”. È il Creatore che combina i nostri problemi e non possiamo chiedergli di eliminarli, per quale ragione allora Egli li avrebbe mandati? Dobbiamo rivolgerci a Lui con una diversa richiesta – un appello ad innalzarci al di sopra dei nostri problemi e scegliere di passare attraverso le angosce, perché solo facendo così noi Lo percepiamo. Questo è come arriviamo alla dazione attraverso la ricezione.

Ma noi siamo incapaci di raggiungere questo stato! Noi siamo letteralmente immersi nell’egoismo; noi soffriamo, ci sforziamo almeno di liberarci dal dolore poichè siamo incapaci di sentire gioia.

Noi dobbiamo chiedere a Lui: “Dammi la forza di innalzarmi al di sopra del mio dolore.” Noi abbiamo particolarmente bisogno di diventare consapevoli del nostro rifiuto nel provare dolore e del nostro desiderio di inalzarci al di sopra: Lascia che il mio corpo soffra, ma che io possa essere un gradino sopra al mio corpo, la sofferenza mi aiutera’ a scappare dai miei desideri egoistici. Se la sofferenza svanisce, io tornero’ dal Faraone; tuttavia, se la sofferenza continua, io faro’ qualcunque cosa in mio potere per evitarla.

Cosi, la sofferenza è un requisito necessario per farmi scappare dal Faraone, dal mio egoismo. Ma scappare verso dove? Allora prego il Creatore di liberarmi: “dammi una possibilità di fuggire e di salire al di sopra del Faraone”. Anche se mi occupo solo di una piccola parte del male comune, questo è il tipo di lavoro che devo fare consapevolmente. Il mio lavoro non è quello di rimanere come un animale miserabile, ma di elevarmi al livello di un essere umano. Io devo capire che l’uomo è superiore al livello animato e noi dobbiamo tracciare una linea rigida ed evidente della separazione tra questi due stati.

  • L’animale in me soffre. Lascialo soffrire! E’ solo il mio egoismo, è il Faraone, con tutto il suo dolore e oscurità che si inffitisce fino al grado dell’ “oscurità egiziana”.
  • Io mi stò innalzando al di sopra della sofferenza per la dazione.

Ma dove posso trovare l’energia per realizzare tutto questo? Io sono così debole che scappo via al minimo dolore. Più avanzo spiritualmente, più divento sensibile e le cose che erano abbastanza facili in precedenza finiscono per rivelarsi insopportabili. Non posso tollerare nulla, neanche i problemi fisici.

Su questo noi dobbiamo lavorare con diligenza: Ci sforziamo di innalzarci al di sopra dei nostri desideri attraverso i quali soffriamo sempre di più. Troviamo le tenebre Egiziane nel luogo dove in precedenza c’era la luce, ma in realtà non è cambiato nulla, tranne il nostro giudizio sugli eventi.

Questo è come il Faraone da “buono” diventa “cattivo”, una luminosa giornata di sole si trasforma in buio profondo.

Un tale stato ci sembra estremamente triste e cupo, dobbiamo superare il dolore crescente e considerare la sofferenza come aiuto.

Si dice che “il Faraone porta i figli d’Israele verso la Libertà”, ma a condizione che realmente si sforzino di elevarsi sopra al loro egoismo.

Loro comprendono che la sofferenza li aiuta ad innalzarci al di sopra dei loro problemi e a separare se stesi dall’egoismo, visto che nessuno è in grado di affrontare volontariamente la sofferenza; istintivamente, la gente scappa dai guai il più lontano possibile.

Così il Faraone mi aiuta allontanandomi, mentre il Creatore mi aiuta con l’indurimento del cuore del Faraone. Il mio compito è quello di chiedere al Creatore di concedermi la forza di rimanere al di sopra e di considerare la dazione più importante della ricezione.

Altrimenti,  io mi limiterei a piangere per il dolore come una persona che non si concentra sulla crescita ma che singhiozza sui molteplici problemi della sua vita. Questo è quello che vediamo oggi, mentre l’umanità sta andando verso una crisi. Le persone non hanno un posto dove andare; sono impotenti, e quindi, non vogliono sapere nulla, “Dacci un anti-depressivo, alcool, antidolorifici, sedativi, farmaci” – qualsiasi cosa li aiuti a staccasi dal loro dolore.

Noi chiediamo al Creatore di tenerci sopra al nostro dolore in modo che esso non ci possa assordare, ma piuttosto di assumenre un’altra forma. Il nostro lavoro è implorare: “Dammi una possibilità di dare e di godere di cio. “Non dobbiamo dare per ricevere; dobbiamo imparare come gioire nella dazione. Se lo facciamo, andiamo oltre la conoscenza, e raggiungiamo la dazione per il bene della dazione, acquisendo così la soddisfazione attraverso un grande senso di appartenenza piuttosto che attraverso l’appagamento del nostro egoismo. Non importa se stiamo soffrendo dentro i nostri desideri egoistici; noi godiamo la nostra sensazione di appartenere a Lui. Questi sono due diversi tipi di vasi. Allo stesso modo, le persone in questo mondo sono orgogliose e godono nel servire coloro che essi considerano degni e grandi.

Questo rispecchia il modo in cui noi prepariamo noi stessi; gli altri ci seguiranno. In effetti, un enorme desiderio che vuole essere riempito si nasconde dietro la “facciata” della nostra civilizzazione. Il nostro obiettivo è quello di correggere questo desiderio, altrimenti, le persone continueranno a soffrire inutilmente.
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(Dalla seconda parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 9.04.2012, “Domande e risposte Per quanto riguarda il Congresso in Brasile”)

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Verificare la connessione con il Gruppo

Noi dobbiamo capire che ci sono solo due stati nella nostra vita, nella nostra realtà: uno stato di oscurità, un’ombra, o uno stato di Luce, di connessione, la rivelazione del buono e benefattore. Non c’è niente nel mezzo. Se ascoltando questo una persona cerca costantemente di chiarire gli stati che attraversa, che sia un’ombra oppure la rivelazione del Creatore, avanzerà lungo la linea di mezzo.

Baal HaSulam, Shamati, Articolo 8: “Qual è la differenza tra l’Ombra della Kedusha e lo Stato di Sitra Achra”: “Invece, tutti i cambiamenti sono nei riceventi. Noi dobbiamo osservare due discernimenti in questa ombra …”.

Il primo è quando una persona può ancora unirsi con gli amici superando i pensieri sulla separazione e “l’offuscamento” dei sensi. Può ancora superare l’oscurità e l’occultamento e capisce anche che ha perso lo scopo, la via del Creatore.

Ma nel complesso, nessuno conduce un vero auto criticismo, “Perché mi sento in questo modo? Da dove proviene questo sentimento?”. Non sono il mio stesso psicologo, mi sento semplicemente bene o male, come un bambino. Io non calcolo chi mi manda questi pensieri e questi sentimenti. Mi “lascio cuocere” in essi e sprofondo nel mio corpo come un bambino piccolo.

Inoltre una persona deve conoscersi ed esaminarsi: “Cosa ha convocato i miei sentimenti ed i miei pensieri? Come posso ascendere al di sopra di me stesso, al di sopra dell’attuale stato? Come posso uscire da questo pantano tirandomi fuori per i capelli?”. Una persona si guarda sempre dall’esterno, “Si, sono immerso nel mio desiderio egoistico. Si, esso mi controlla. È vero, non mi permette di connettermi, non mi fa alzare per la lezione, mi forza a disconnettermi, fa in modo che la vita quotidiana, con tutti le sue relazioni, sembri più importante. Ma vedo che sono in questo stato e che è opposto allo scopo”.

Come posso capire e riconoscere questo? Quando sono anche connesso a qualcosa di esterno, al gruppo. Qui arriva il momento della verità; posso verificare se ero davvero connesso al gruppo oppure no. Se non ero connesso, sento solo me stesso: mi sento male, non voglio niente, ecc … Inoltre, non cerco nemmeno di rendermi conto di questo e scorro semplicemente via senza speciali pensieri o desideri.

Ma se ero connesso al gruppo, se avevo un’alleanza con gli amici, in base alla quale devono aiutarmi persino se cado e prendo un’altra direzione, le connessioni interiori sono mantenute, farò attenzione a come mi vedono, e non mi dimenticherei del tutto del mio impegno. Loro mi supporterebbero ed io potrei vedermi dall’esterno e chiarire i miei sentimenti.

Per questo io sarò diviso in due: il mio io e la mia attitudine verso il gruppo. Solo allora, restando aggrappato alla connessione con gli amici, sarò capace di chiarire e verificarmi, ed attraverso questo, cominciare l’ascesa che segue la discesa. In altro modo, non ho possibilità: semplicemente cado e lascio. In questo modo una persona può superare il primo tipo di ombra, giustificando l’attuale stato e capendo che gli è stato mandato dal Creatore. Allora può chiamare il Creatore per l’aiuto.

Perché mi rivolgo a Lui? Non per sentirmi meglio, perché allora chiederei di annullare la mia inclinazione al male, che Lui ha creato, aggiungendo la Torà come una spezia. Così io dovrei chiedere la spezia, in modo tale che il potere dell’amore e della dazione, il potere della connessione, venga dall’Alto e mi renda capace di avanzare verso l’altra linea.

“Quando qualcuno ha ancora l’abilità di superare l’oscurità e l’occultamento che sente, di giustificare il Creatore e pregare il Creatore che gli apra gli occhi per vedere che tutti gli occultamenti che si sentono derivano dal Creatore”.

Quando una persona è lasciata indifesa e non vede via d’uscita, quando maledice il Creatore, gli amici e la vita, sta anche guardando se stessa dall’esterno ed all’improvviso vede la possibilità di una svolta, può domandare che il Creatore la salvi. Perché? Perché non accetta lo stato in cui la provvidenza del Creatore sembra cattiva e non può giustificarlo. Una persona si sente male perché pensa male del buono che fa il bene, essendo opposta a Lui. Se la vita sembra cattiva, è un segno che sono opposto al Creatore.

Noi dobbiamo costruire un Masach (schermo) e la Luce che Riforma al di sopra di tutte le situazioni. Anche nelle peggiori situazioni devo vedere il Creatore come la loro fonte, come la Luce che è piena di tutta l’abbondanza infinita, ma che è frammentata dentro di me e si trasforma in un sentimento cattivo, in un’ombra, nell’oscurità, siccome i miei attributi sono opposti al buono e benefattore, opposti all’attributo della dazione e dell’amore.

Perciò noi avanziamo ogni volta che chiariamo le cose correttamente. La cosa principale è scoprire costantemente questo punto, “Cosa sento? Chi mi sta mandando questi sentimenti? Perché sto sperimentando questo sentimento?”. Questo è l’intero principio del nostro lavoro ed è questo che divide l’umanità nell’1% e nel 99%.
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(Dalla lezione dal Brasile del 3.05.2012, Shamati 8)

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La Luce invitante dell’amore

Domanda: Per come la vedo io, le persone lasciate senza lavoro affondano nei loro problemi e questo non dà loro nessun incentivo per scoprire da dove vengono i problemi.

Risposta: Il nostro ego sente la sofferenza dentro di sé. La sofferenza si sta incrementando costantemente e sta prendendo differenti forme. Perché esse spingono una persona ad interrogarsi sul significato della vita? Questo perché si chiede: “Perché ho bisogno di soffrire?”. In verità, esse la possono portare al punto di suicidarsi.

Cosa sta facendo la saggezza della Kabbalah? Essa dice ad una persona: devi rimpiazzare questa sofferenza con l’altra sofferenza, la cosidetta “sofferenza d’amore”.

Al contrario, quando ami qualcuno, lo desideri ardentemente, ma non sei ancora connesso a lui, o vieni respinto, rifiutato un poco, o le distanze vi separano e per adesso non puoi vederlo, allora appare un grande desiderio di avvicinarsi, di connettersi e di abbracciarsi, ma questo è impossibile.

Anche tutto questo è sofferenza! Ma per noi questa è dolce e non vogliamo sbarazzarcene.

Personalmente, io non posso più immaginare tali sofferenze, ma me le ricordo da quando ero giovane, ed erano dolci. Così da un lato tu ami, desideri e ti aspetti che presto abbraccerai la persona amata, ma allo stesso tempo soffri perché questo non è ancora avvenuto ed è una piacevole sofferenza.

C’è una sofferenza che proviene dall’ego ed è chiamata “l’ombra della Sitra Achra”, ovvero una cattiva ombra, l’oscurità, che nasconde tutto il bene del mondo; e c’è una sofferenza che ti spinge in avanti e al contrario, tu sei eccitato, vivi nell’aspettativa che si realizzerà presto. Davanti a te c’è la Luce, la Luce dell’amore, la Luce dell’imminente incontro. Luce ed oscurità, questa è tutta la differenza.

Noi dobbiamo aiutare velocemente il mondo a rimpiazzare le sue sofferenze, le grandi avversità ed i problemi che si intensificheranno sempre di più con il desiderio per la connessione, per l’amore, per la Luce. Poi sentiremo che le sofferenze non scompaiono. Questo perché se tu incontri la persona amata e tutta l’attrazione che hai sentito nel tempo della separazione scompare, allora non ti sarà lasciato niente eccetto la delusione: tu l’hai incontrata e dopo pochi minuti non hai bisogno d’altro e puoi andartene.

Quindi, è necessario che questa sofferenza, ovvero questa attrazione, questo appetito, questa fame restino, ed allo stesso tempo, potrai gioirne. Solitamente quando sei molto affamato e cominci a mangiare, l’appetito scompare e non provi piacere del cibo. E se il piacere non scomparisse?

Ovvero, dobbiamo soltanto prendere la nostra sofferenza e trasformarla. Poi a nessuna condizione chiederemmo qualcosa al Creatore eccetto la correzione. Noi non dobbiamo chiedergli di portare via la nostra sofferenza, ma solo di cambiarla in modo tale che invece sentiamo la sofferenza dell’amore, la brama di andare avanti. Allora vivremo nell’eccitazione.
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(Dal Congresso di Vilnius del 24.03.2012, Lezione 4)

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Controllare passato, presente e futuro

Il nostro sostentamento si misura dal rapporto tra tre Luci: C’è una Reshimo (reminiscenza) dello stato precedente; c’è la Luce interiore e la Luce circostante nello stato presente con il Masach (schermo) tra di loro che separa la Luce che viene a queste due Luci.

La Luce interiore ci da il senso del presente. La Luce circostante, che rimane perché ancora non siamo capaci di donare, ci da il senso del futuro. La Reshimo, la base nella quale facciamo questo calcolo, mi da il senso del passato.

Il mio egoismo incorretto è quello che divide il tempo in passato, presente e futuro per me. Se io ricevo un Masach con il 100% del mio desiderio, non sperimento più questi tempi diversi. Il concetto di tempo smette di esistere, ed esiste solamente il mondo di Ein Sof.

Questo significa che passato, presente e futuro non esistono in se! Ci siamo semplicemente abituati a percepire e sentire queste influenze in questa maniera, ma è unicamente un problema psicologico. Non c’è il tempo, c’è solo lo stato dell’anima, che sente l’influenza della Luce che cambia costantemente. È per questo che ci sembra che il tempo passa.

Quando mi sposto dal concetto del tempo corporale a quello spirituale, il rapporto tra la Reshimo, la Luce interiore e la Luce circostante, che determina il passato, presente e futuro, io inizio a mettermi in relazione a questa condizione in maniera differente. Mi diventa chiaro che il tempo non esiste, e che tutto dipende da me. Io posso accelerare il tempo se affretto me stesso e avvicino il presente dal passato, e dal presente, e avvicino il futuro sempre più vicino.

Tutto dipende dalla velocità in cui acquisisco il Masach, lo sviluppo, chiarisco la mia situazione e faccio delle azioni per il bene di donare nelle dieci Sefirot della mia anima. Questo è tutto il nostro lavoro, giacché non possiamo fare altro che accelerare il tempo.

Se “pigiamo l’acceleratore” noi stessi, avanziamo velocemente e accorciamo il nostro cammino, facendolo piacevole e conducendoci verso il traguardo desiderato. Dopo lo attraversiamo con gioia e piacere mentre giustifichiamo il Creatore e Lo ringraziamo per essere buono e benevolente, per disporre tale meraviglioso percorso per noi.

Ma se non facciamo sufficienti sforzi per avanzare, se non pigiamo l’acceleratore, ma piuttosto veniamo spinti da dietro dalle sofferenze, avanziamo al passo naturale dell’evoluzione dove tutto accade “a suo tempo”. Quindi, questo avanzamento è sentito come spiacevole e porta delle grandi sofferenze perché la Luce che arriva non trova dei desideri pronti per riceverla e perciò è costretta a rimanere fuori e a fare pressione su di noi e ci causa dolore e sofferenze.

In questo caso tutta la Luce arriva senza “addolcire”, per cui è rivelata come Gevurot, come fuoco ardente. Tutto viene dalla Luce, ma può essere ricevuta da desideri che sono pronti per riceverla e fare appello, e può arrivare con il processo naturale, a suo tempo. Allora, la cosa principale è accelerare il nostro lavoro.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 12.01.2012, Shamati n.35)

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Una vita felice per i nostri figli

É scritto: “Scegli la vita!” È chiaro che non stiamo parlando della vita animale, giacché l’uomo ha già delle domande che sono superiori alla nostra esistenza normale, delle domande sulla vera vita, ricevere la Luce nei desideri corretti e diventare simile al Creatore. Questo è chiamato vita umana, poiché la precedente esistenza era immaginaria, come una preparazione al livello umano.

Tuttavia una vita senza ottenere la dazione e la vera esistenza è più dura della morte, e non perché sia difficile fisicamente. L’umanità sta arrivando ad uno stato in cui la metà si trova in uno stato di depressione e l’altra metà nella paura. Di conseguenza la vita sta diventando insopportabile, non solamente per i cataclismi e i disastri naturali, ma per l’intollerabile sofferenza interiore.

Possiamo avere tanti benefici nella vita materiale, e tuttavia sentirci terribilmente male perché manca di significato. Sta diventando peggio della morta la vita priva della correzione interiore e  con l’incapacità di dare una risposta alla domanda sul significato della propria vita.

Dopotutto nell’uomo sorge una domanda, così come i nuovi desideri dal livello umano, e poi sorge un grande problema poiché ogni domanda che arriva dal livello superiore cancella tutto quello che si ha. L’uomo non capisce il motivo del bisogno di tutti questi riempimenti se non riesce a trovare il significato nei livelli superiori. Le persone non stanno ricorrendo al suicidio nelle nazioni dove c’è mancanza di alimenti, mentre questo accade neo paesi dove c’è un maggiore benessere, come ad esempio i paesi scandinavi.

Una vita senza la correzione dei desideri è molto difficile per l’uomo che si fa questa domanda. Inizia a soffrire non soltanto perché non riceve piacere da niente, ma anche per il fatto di arrecare sofferenza agli altri. Critica se stesso per il suo passato presente e futuro. Si considera colpevole verso i suoi figli, per le persone vicine e per gli sconosciuti, verso tutti perché sente di essere il portatore della sfortuna degli altri.

Gli viene data una visione della sua intera vita, e vede quanto sia stato cattivo con ogni persona che ha incontrato e come abbia usato gli altri. In queste circostanze è difficile rimanere senza una comprensione del traguardo, che è l’opposto: bene e fa bene. Non ha speranza nel futuro, per i giorni a venire, che saranno sempre peggiori. L’uomo sente di dover continuare la propria vita in questa maniera, senza senso, senza ricevere alcun tipo di riempimento nel presente o nel futuro, senza Luce interiore e circostante.

Comunque, chi vive per la correzione e attrae Luce interiore e circostante, non solo diventa meritevole di ricevere piacere dalla vita in sé (quando la Luce è vestita nei desideri), ma è anche contento di “portare i figli a questo mondo” (i nuovi stati), cioè che avanza ulteriormente. Sviluppa i propri desideri e vede di avere bisogno del mondo intero poiché rappresenta i propri desideri, che unisce a sé e riempie. Ne risulta che tutti sono figli suoi.
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(Dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 19.12.2011, Lo studio delle dieci Sefirot)

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Quando tutto il mondo chiederà

Domanda: In base alle profezie dei Kabbalisti, quando accadrà che la maggioranza della nazione di Israele inizierà a studiare la Saggezza della Kabbalah?

Risposta: Accadrà quando il mondo intero lo chiederà. Israele non si può risvegliare se il mondo non lo chiede, perché Israele non ha alcun bisogno di risvegliarsi a meno che non lo faccia per mettersi in funzione del mondo intero.

Questa è la ragione per cui noi, coloro che mantengono in vita il metodo e che sono consapevoli di ciò che sta succedendo, dobbiamo divulgare la Saggezza della Kabbalah il più velocemente possibile a tutto il mondo ed in tutti i modi, sia che citiamo la “Kabbalah” oppure no.

Dobbiamo spiegare i nostri stati, la correzione, e cosa possiamo conseguire attraverso le correzioni. Tutto questo risveglierà gli uomini e darà loro la capacità di capire come correggere la crisi e, come conseguenza di tutto questo, come è scritto nel libro dei Profeti: “Le Nazioni porteranno Israele nelle loro mani per costruire il Tempio”.

Senza questa pressione non ci sarà alcun progresso: la nazione di Israele non ne sentirà alcun bisogno. Prima delle dieci piaghe d’Egitto, l’uomo non poteva liberarsi dall’Egitto, ma noi abbiamo l’opportunità di convertire questa pressione da sofferenza ordinaria in sofferenza d’amore, che si ha quando si desidera ardentemente qualcosa che non si possiede.

Ma in ogni caso ci deve essere la pressione. La guerra alla fine dei tempi dovrà avvenire per farci nascere al livello successivo. Ma noi possiamo provocare i dolori del parto e la nascita per mezzo del nostro desiderio di uscire da questo mondo invece che attraverso i veri dolori del parto: guerre e sofferenze in tutto il mondo.

I profeti ci parlano dei colpi che ci aspettano da parte della natura, ma allo stesso tempo, abbiamo la Saggezza della Kabbalah per farci accettare questi colpi come l’aiuto necessario  per nascere.

Nel momento in cui mi connetto allo scopo, i colpi diventano un rimedio e non li sento più come dei colpi. Devo comunque attraversare tutte le forze e tutti gli stati, però se cambierò la mia comprensione e il mio atteggiamento verso questi colpi, li attraverserò con gioia.

Affronterò tutto consapevolmente, vedrò lo scopo e desidererò questi colpi; è come se stessi facendo nascere me stesso.
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(Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 18.12.2011 Lo studio delle dieci Sefirot)

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La svolta sarà il Congresso

Domanda: Alcuni giorni fa abbiamo tenuto una meravigliosa azione di divulgazione consegnando dei giornali. Le persone li hanno letti immediatamente e con molto interesse, cosa che ci ha reso molto felici. Come possiamo trattenere questa gioia e portarla con noi al Congresso di Dicembre?

Risposta: Viviamo in un grande mondo che sta precipitando verso un stato nuovo. Le persone stanno iniziando a comprendere che qualche cosa è andata storta, anche se non sanno esattamente di che cosa sa tratti. Ogni persona piange i propri interessi, ed è naturale. Siamo costruiti così: fin dalla più tenera età non sappiamo nemmeno per quale motivo piangiamo. Le persone chiedono l’uguaglianza e la giustizia sociale; l’unico problema è che ognuno ha una propria opinione sulla giustizia.

La pressione però continuerà a crescere e ad espandersi e presto vedremo come le relazioni tra le nazioni e le civiltà aggiungeranno benzina al fuoco, diventando sempre più pericoloso.

Questo per noi è un chiaro segno di dover iniziare ad agire. Col tempo le persone non si aspetteranno semplicemente di ricevere da noi dei nuovi materiali e qui sentiranno fluire la Luce, poiché questo è il posto in cui si protrae. Per ora sono ispirate dalle allegre, calde ed intelligenti parole che li aiutano ad immaginare quello che sta succedendo e ad ottenere almeno una piccola comprensione di quello che vogliono, di quello per cui piangono. Quando leggono su questo, fanno ordine delle cose dentro di loro. L’uomo che è stato male adesso capisce qual è il problema, a cosa deve aspirare e a che cosa deve stare attento.

In essenza stiamo “formattando” o costruendo le persone dall’interno, ma questo va bene solo all’inizio. Anche voi, tempo addietro, siete arrivati alla Kabbalah da un qualche inspiegabile desiderio, dopo arriva il periodo nel quale deve apparire la Luce che porterà i cambiamenti. Non dobbiamo trascinare questo per lungo tempo perché altrimenti la Luce si rivelerà nella maniera opposta, come disastri, epidemie e altre catastrofi su scala mondiale. Tanto tempo fa i profeti scrissero quanto sia pericoloso questo percorso.

Dobbiamo avere cura della Luce che riforma la quale arriva unicamente dall’unità, che non esiste nel nostro mondo. Dopo tutto siamo degli animali, ma se uniamo i nostri punti nel cuore, non i nostri corpi, ma solo queste particelle del Creatore che sono le nostre aspirazioni spirituali, se cerchiamo di fonderle in una, allora invochiamo la Luce che riforma che è contenuta o nascosta in quest’unione.

Sarà la Luce ad unirci quando apparirà e la nostra divulgazione si sposterà a un altro livello, non avverrà più nei giornali né nei siti web, ma ci riveleremo nell’interno delle persone, inizieranno così a porsi delle domande sulla garanzia mutua e sulla Kabbalah senza capire come; inizieranno a cercarci sotto l’influenza guidata della Luce. Voi siete arrivati al gruppo accidentalmente, com’è stato, e nella stessa maniera si gireranno loro, non proprio verso di noi, ma comunque nella giusta direzione.

Il mondo si muove in avanti sempre più velocemente, ed è una grande massa di persone. Da una parte si sentono sempre peggio, e dall’altra davanti a loro sta prendendo forma una buona soluzione. Il prossimo Congresso quindi, dovrà unire i nostri punti nel cuore e rivelare la Luce che si riverserà fuori di noi come una sorgente di acqua vitale per riempire il mondo intero. Dobbiamo ottenere proprio questo.

Dobbiamo prepararci in tal modo affinché il Congresso diventi un lampo di Luce, una svolta della forza spirituale che in un colpo dirigerà il mondo verso il bene. Proprio dai giorni dal Congresso in avanti sentiremo immediatamente come sta cambiando il mondo.

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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 31.10.2011, “L’amore per il Creatore e l’amore per gli esseri creati”)

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Il punto critico

Baal HaSulam, “La Nazione”: … il prossimo passo dopo la distruzione del presente governo sarà quello del Nazismo o del Fascismo. Evidentemente, stiamo ancora continuando in una fase media dello sviluppo umano. L’umanità non ha ancora raggiunto il più alto livello della scala dell’evoluzione. Chi sa o può presumere quanti fiumi di sangue devono essere ancora versati prima che il genere umano raggiunga il livello desiderato?

Il problema che stiamo affrontando è: come passare dall’attuale fase dello sviluppo alla fase altruistica? L’uguaglianza e la giusta distribuzione non sono solo parole. Devono essere sostenute da un grande lavoro di preparazione sull’educazione delle masse e la creazione di una nuova rete sociale, una vera, non virtuale. Queste cose sono lungi dall’essere ovvie e l’evoluzione non ci sta portando ad esse attraverso la strada naturale. Questo richiede da parte nostra una partecipazione conscia e la realizzazione del nostro stesso male.

Le rivoluzioni “via il marchio” dove la gente esce nelle pubbliche piazze e “subentra a loro” non ci aiuterà perché non stiamo trattando più con il graduale sviluppo dell’egoismo, il quale penetra attraverso i blocchi del governo o dei regimi e raggiunge nuove frontiere. Ci stiamo allontanando sempre più lontano dalla schiavitù verso la libertà, ma questa libertà è ingannevole. In realtà, stiamo inserendo noi stessi in un sistema più sofisticato di schiavitù.

D’altro canto, è impossibile passare dal regime egoistico a quello altruistico attraverso lo stesso schema di routine. Questo richiede una sensazione e la realizzazione del male, un bisogno di un cambiamento di stato a dispetto della nostra natura. Questo significa che dobbiamo prepararci ad una rivoluzione interiore: costruire l’ambiente come un fattore d’influenza, usare la scienza della Kabbalah come un mezzo, come un manuale d’istruzioni per lavorare e formare una piramide così che l’esempio, la comprensione ed il sentirsene parte guideranno il processo. Dobbiamo attraversare i livelli della disperazione e dell’impotenza nello stato presente. Non è abbastanza ammettere semplicemente che tutti i mezzi sono esauriti, come gli economisti, i pedagoghi ed altri specialisti stanno dicendo adesso. Dobbiamo anche essere d’accordo sul fatto che qualsiasi ulteriore deterioramento ci porterà al collasso totale.

Poi, le persone saranno capaci di ascoltare il messaggio sul piano della natura, che ha preparato tutta la strada per noi in modo tale che oggi sentiamo il bisogno di cambiare noi stessi e trovare i mezzi per trasformarci e diventare opposti a quello che siamo adesso. Se la gente ascoltasse questo, saremmo capaci di attraversare le fasi dello sviluppo in modo relativamente facile; ma non eviteremo il dolore finché la gente non sarà capace di ascoltare, finché non desidereranno ricevere il messaggio e finché non lo capiranno.

Comunque, sarà possibile attraversare le fasi imminenti senza un vero spargimento di sangue. In altro modo ci sarà una grande sofferenza davanti a noi.

Stiamo affrontando un punto di svolta, un punto di biforcazione. È possibile passare dal regime egoistico a quello altruistico, alla dazione, alla giusta distribuzione, alla giustizia sociale ed alla garanzia mutua, solo in due modi:

-Attraverso orribili disastri, ma i disastri non aiuteranno e non impareremo niente da essi. Essi comporteranno semplicemente delle analisi e conclusioni.

-Attraverso la divulgazione, che permetterà alle persone di capire che non c’è altra strada e che dobbiamo cambiare la tendenza.

Voi ed io siamo a questo punto e questi stati non dovranno essere realizzati.
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(Dalla 5° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 20 Settembre 2011, “La Nazione”)

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Chiarire l’oscurità

Il mondo si sta risvegliando. Inoltre, è risvegliato dall’oscurità: Il desiderio egoista non sta ricevendo più il riempimento e sente di trovarsi in una crisi multipla. Mi sposo e divorzio, ho dei figli ma non mi rispettano, voglio dare loro una buona educazione, ma i risultati non sono come li avevo immaginati.

Voglio le semplici gioie della vita, ma invece divento depresso. Voglio salvare dei soldi, ma vengo colpito dalla vita e lasciato senza niente. Ho trascorso la mia vita mettendo dei soldi nel mio piano pensionistico e sono scomparsi insieme agli evaporanti patrimoni bancari. Cerco la pace nella natura, ma essa risponde con dei disastri naturali.

Quello che conta in tutto questo è il sentimento che il mondo si sta immergendo nell’oscurità; per una persona non c’è ragione di vivere, di avere figli … Il programma di sviluppo ha le sue mani sull’umanità e continua a dimostrare più chiaramente l’assenza di riempimento e l’oscurità.

La stessa cosa sta succedendo a noi, ma noi troviamo gli stessi sintomi, troviamo velocemente dei punti di supporto e saltiamo al di là di questo stato. Questo perché noi abbiamo il metodo, la guida all’azione che ci aiuta a muoverci in avanti.

Tuttavia, il mondo non ha niente del genere. Le persone non capiscono l’oscurità che è arrivata su di loro, la sua ragione ed il suo scopo. Alla fine, non importa dove si rivolga una persona, niente la riempie, niente la rende davvero felice.

In questo modo, anche il mondo si sta muovendo verso uno stato critico, nel quale attraverso molto duro lavoro, la gente ha bisogno di accettare che è arrivato il tempo di cambiare il modo di vivere. In altro modo, quest’oscurità non si schiarirà poiché è il lato opposto della Luce. Si parla della Luce, la qualità della dazione, che ci si sta avvicinando. Ma siccome ci si avvicina continuiamo a sentirci peggio, noi non vogliamo la dazione, non vogliamo vivere in essa. Al contrario, vogliamo continuare a soddisfare i nostri desideri egoistici.

Comunque, non c’è altra soluzione. Vediamo il modo in cui la Natura si sta presentando all’umanità: “Vi sto portando la qualità della dazione e soffrirete finché non vorrete accettarla come la cosa migliore possibile”.

Chi spiegherà alle persone cosa sta succedendo? Noi lo faremo. Dobbiamo spiegare loro l’essenza di questi cambiamenti e più ritardiamo questa spiegazione, più la gente ci odierà, perché da un lato la gente non vuole la qualità della dazione, ma dall’altro sentirà che noi abbiamo la soluzione ai problemi e la stiamo lasciando nella sua strada verso il bene. Dobbiamo spiegare alle persone cosa sta succedendo nel mondo e cosa fare con l’oscurità che è caduta su di loro.

Fino ad ora stiamo “imponendo” su di loro il nostro messaggio: “Guardate, noi possiamo spiegare gli eventi del mondo. È tempo di cambiare direzione; l’uomo ha bisogno di cambiare, non il mondo. La crisi globale integrale non è una crisi; al contrario, la qualità della dazione è qui”. Ma per adesso non ci ascoltano.

Diversi mesi passeranno, saremo colpiti da altri disastri e la gente comincerà ad ascoltare. Comincerà a capire la causa dell’oscurità, dell’impotenza, della confusione e dell’incapacità di controllare il mondo nella vecchia maniera. Dopotutto, non funziona niente, tutti i sistemi stanno collassando.

Da parte nostra, dobbiamo sbrigarci con la divulgazione. È come un’armata di dischi volanti che stanno sulla Terra con i loro proiettori a piena potenza; è così che la qualità della dazione ci sta influenzando e solo quando diventeremo come questa qualità, vedremo la luce, il calore, la gioia e la speranza per il futuro, l’eternità e la perfezione in esso.

Non è facile spiegare la verità al mondo. Dobbiamo riscrivere i materiali, spiegare alle persone in diversi modi e da diverse angolazioni. È davvero difficile per la gente spostare la loro percezione e dirigerla su una nuova strada.

Tuttavia, il nostro tempo è speciale. Generazioni di kabbalisti lo hanno sognato, ma noi siamo i soli che hanno meritato non solo di vivere in questo tempo, ma anche di capire cosa stia succedendo.

Molte persone stanno sperimentando adesso la crisi nelle loro vite, un collasso interiore, dei drammi familiari o l’abuso di droghe. Questo non dipende dal livello di prosperità: è anche un disastro aver avuto 50 milioni di dollari ed esserne lasciato con 5, anche se è difficile per noi immaginarlo. La gente non sa che i colpi hanno uno scopo e questo è terribile. Una persona può sopravvivere a tutto se sa che si sta muovendo verso un obbiettivo e la sofferenza la ripagherà e diventerà un guadagno. Ma cosa fate quando non brilla niente?

Voi ed io sappiamo del Pensiero della Creazione, del suo scopo e che tutto il male ci porta verso il bene, e questo è un regalo dall’Alto. Ci sono miliardi di persone al mondo che soffrono senza un barlume di luce davanti a loro e noi dobbiamo spiegare loro che c’è una ragione ed uno scopo per quello che sta succedendo, una grande ricompensa ed una possibilità di cambiare ogni colpo in un buon colpo.

È necessario portare queste notizie al mondo. Il tempo è giunto. Anche se le persone sono assordate dalla sofferenza e non vogliono ascoltare (dopotutto, solo il dolore arriva attraverso i colpi), poiché, avendo aspettato il giusto e calmo momento, è possibile instillare una goccia di spiegazione nella persona. Poi bisogna farlo ancora e ancora. In questo modo le sensazioni si alterneranno all’informazione. Dobbiamo guardare le onde che fluiscono attraverso il mondo e riempire gli intervalli tra loro con l’informazione sulla causa e l’essenza degli eventi.

Poi le persone percepiranno ogni nuovo colpo con una comprensione maggiore, finché la comprensione controbilancerà i disastri e porterà loro il sentimento di casualità e di indeterminatezza e più tardi anche di beneficio. Invece del dolore, una persona sperimenterà improvvisamente il sollievo desiderato perché adesso viene ricompensata. Ma quando vengo immediatamente ricompensato per un duro lavoro, non sento lo sforzo.

Quando il risultato è visibile, gli sforzi vengono registrati come un vantaggio, non come un sacrificio, perché portano profitto. Inoltre, essi aggiungono peso e gusto poiché mi hanno aiutato a formare un bisogno, un vaso, un appetito in me, che mi permette di gioire del magnifico pasto.
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Dai il potere alla scienza!

Se guardiamo diversi libri di storia, potremmo vedere quanto siano diverse le descrizioni. Sembra che l’umanità abbia attraversato la stessa storia, includendo gli stessi problemi, guerre, difficoltà e successi e tuttavia ogni nazione gli descrive in maniera differente. Ne risulta che alla fine i libri di testo che dovrebbero riflettere la verità finiscono contradicendosi uno con l’altro.

Alcune volte parlo con i capi di diversi movimenti in altre nazioni. Ognuno di loro è assolutamente certo che il proprio movimento deva dirigere il mondo intero. Questo include movimenti religiosi e secolari, organizzazioni dedicate all’ecologia, protezione della fauna e tanti altri. Quando mi trovo tra di loro, in quale maniera mi differenzio da loro?

Senza cercare di dare una risposta a questa domanda, noi portiamo il messaggio Kabbalista in maniera differente. Non cerchiamo di provare chi è giusto e chi è sbagliato e non sezioniamo opinioni diverse. Non cerchiamo di esaminare le cose da un punto di vista storico o da una direzione religiosa poiché in ognuna di queste aree una persona può presentare il proprio raziocinio per giustificare la propria posizione.

Unicamente invitiamo le persone a svincolarsi da tutto quanto – dal passato e dal presente, e da iniziare a voltarsi al futuro da questo momento. Adesso vediamo che la natura ci costringe a istaurare una giusta interconnessione, di avviare l’equilibrio, la mutualità e l’armonia, in maniera similare a un corpo, integrale, globale, un sistema umano che sente se stesso e funziona veramente come un insieme.

La natura ci costringe e ci spinge a questo. Ci sono molte ricerche al riguardo, e dobbiamo fidarci. Inoltre, non abbiamo altro. Non possiamo fidarci che dalla scienza, com’è scritto “Una persona si guida soltanto da ciò che vede”. Abbiamo bisogno solamente dei fatti odierni, e dobbiamo avanzare di conseguenza.

I fatti dimostrano che lo vogliamo o no, stiamo diventando una società globale, integrale che è saldata interiormente da interconnessioni e dalla garanzia mutua. Essenzialmente questa è la tendenza di tutta la natura, e da un giorno all’altro vediamo come viene espresso sempre con maggior chiarezza.

Sorge una domanda: Qual è il nostro ruolo in questo processo? Possiamo inventare adesso qualcosa di artificiale seguendo l’idea che qualche politico, sociologo, scienziato politico o altro partito abbia pensato all’improvviso? Il mondo ha già provato tutti i tipi d’idee e l’umanità ha già sofferto per questo a suo tempo.

Probabilmente dovremmo solamente ricercare nella natura e guidarci dai risultati di queste ricerche, non considerando altro che questo? Se avanziamo basandoci nella nostra ricerca, che è condotta nella natura, allora non c’è alcun dubbio che da tutte le opportunità che le piccole persone possano avere in questa piccola terra abbandonata al bordo della galassia, che è abbandonata nella periferia dell’universo, almeno abbiamo questa sola, vera opportunità.

Allora non confondiamoci nella filosofia. Dall’esperienza sappiamo già che quando tu stai in piedi nel tuo suolo ed io sto in piede nel mio, questo conduce alle guerre e all’annientamento.

Oggigiorno abbiamo un bisogno urgente di un comune denominatore, che può venire unicamente dalle inviolabili leggi della natura. Basandoci in queste leggi possiamo costruire una società integrata che mira alla creatività e non alla distruzione.
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(Da una conversazione su un nuovo libro, 11.07.2011).

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