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Il linguaggio attraverso il quale il Creatore ti parla

Domanda: Qual è la differenza tra una persona che, attraverso i suoi sforzi, supera il male che si rivela in lui e la persona che non fa alcuno sforzo per superarlo e attende che la sofferenza si accumuli nella misura in cui, alla fine, lo costringerà a muoversi dal suo posto?

Risposta: una persona che effettua degli sforzi, si salva dalla sofferenza e risparmia tempo. Le sofferenze che sono state risparmiate si moltiplicato per il tempo che ha risparmiato dando un enorme vantaggio a seconda dell’intensità della sofferenza che ha evitato. E con tutto questo, si ha la necessità di moltiplicare per un altro fattore incluso in questa formula, il Creatore. Attraverso questo stato Egli vi dà la possibilità di avere un contatto con Lui, ma tu degradi l’opportunità e non vai verso la connessione.

Tutte queste opportunità che tu degradi e che non capisci si accumulano in te come Aviut aggiuntivo (grossolanità / spessore) e per punizione dato che non volevi prestare attenzione al fatto che si trattava di una chiamata che è venuta dal Creatore. Piuttosto, l’hai trasformata in un problema normale, che veniva da parenti o da un amico che ti ha insultato.

Non hai visto che il Creatore ti ha mandato il suo messaggero, e in base al tuo livello, avresti dovuto riconoscerlo. Quindi cosa suggerisci di fare con te stesso in questa situazione? Siamo costretti a dare un altro paio di colpi, pizzicare, affinché tu possa sentire che non è un caso che tutte queste persone sono intorno a te, ma tutto proviene dal Creatore poiché non esiste nessuno tranne Lui.

Questo avviene perché ti trovi in uno stato di incoscienza e non lo senti. Hai bisogno di essere riportato alla coscienza, in modo che sarai in grado di salire al livello successivo. Ogni livello, tranne il vostro rapporto, include il rapporto con il Creatore: “Israele, la Torà e il Creatore sono Uno”. Ma se non presti attenzione al fatto che tutto è collegato al Creatore, che dall’inizio tutto proveniva da Lui e alla fine tornerà a Lui, allora non completerai il chiarimento.

Pertanto, è necessario che tu veda il mondo intero come angeli, sia buono o cattivo, cioè con le sensazioni piacevoli e spiacevoli, che ti indirizzano verso la strada giusta. Possono essere i tuoi parenti o i tuoi figli, quelli che toccano il tuo cuore, oppure possono essere degli sconosciuti, oppure può essere un evento in tutto il mondo.

Non importa sotto quale forma giunge a te – che sia attraverso tua moglie, i tuoi figli, i tuoi amici, la polizia, il responsabile sul posto di lavoro, problemi di salute, il tempo, o le notizie dal mondo – devi accettarle come diverse manifestazioni del Creatore. È Lui che sta davanti a te e chiede: “Bene, quando verrai a Me? Ho così tanta voglia di abbracciarti! Vieni adesso a scalare la mia montagna! “Tuttavia, tu Gli volti le spalle e guardi in basso i tuoi piedi. Non presti attenzione al fatto che il mondo intero è il linguaggio che il Creatore utilizza per parlare con te.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 30.12.2012, Introduzione allo studio delle dieci Sefirot)

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Nel calore della battaglia con i mulini a vento

Invece di tenere al principio del “non esiste nessuno tranne Lui“, il mio pensiero dipende da diversi fattori, che vedo davanti a me. Invece di guardare avanti per vedere oltre le persone, al di là del meccanismo, al di là di tutti i fenomeni naturali, e per vedere solo il Creatore e me, io, come una persona miope, guardo gli oggetti che sono vicini a me e li vedo come i fattori da cui dipende la mia libertà. Come Don Chisciotte, io combatto i mulini a vento, uno “scenario” senza vita.

Di conseguenza, il Creatore deve intensificare il male e le sofferenze, in modo che dovrò dare un’occhiata migliore a quello da cui la mia vita dipende. Lo fa in modo che non sarò in grado di fermare questa ricerca.

Noi vediamo l’esempio dello Stato di Israele: Ahmadinejad, Hamas, le minacce, i missili, Mubarak al posto di Sadat, Mursi al posto di Mubarak … il Creatore indurisce costantemente il cuore del faraone. Perché è così? perchè il popolo ebraico non vuole vedere la vera ragione di quanto sta accadendo. Nel frattempo, tutte le ragioni minori significavano solo una cosa: portare Israele al Creatore, quindi dobbiamo essere grati a loro per questo. Esse sono soltanto mezzi.

Di conseguenza, le persone devono essere un po’ più intelligenti, al fine di vedere con chi hanno a che fare e chi gestisce il mondo. I problemi ci ricordano solo qual è l’obiettivo, ed è facile sbarazzarsi di loro, se ci rivolgiamo al Creatore. Ma non ci rivolgiamo a Lui per ricevere “premi”, ma al fine di correggere noi stessi, al fine di aderire a Lui e portargli soddisfazione. Poi i “promemoria” attuali saranno annullati, e quindi l’ “angelo della morte” si trasformerà in un “angelo santo”.

Domanda: Quindi con chi stiamo lavorando, con il gruppo o con il mondo esterno?

Risposta: tutta la realtà, incluso il mondo esterno, me e il gruppo, è inclusa nel Creatore. Il mondo esterno mi dà un impulso negativo (1), evocando costantemente in me di rivolgermi al Creatore (2). Ma so che non posso rivolgermi a Lui direttamente. Per prima cosa deve rivolgermi al gruppo, e poi insieme ad esso verso il Creatore. Solo allora ho un vaso, un desiderio per esso, mentre nulla mi aiuterà se lavoro individualmente.

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(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 12.12.2012, Scritti di Rabash)

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La cura è nello sviluppo!

lawsMessaggio: I paesi che forniscono i prodotti agricoli all’Occidente, soffrono di fame, in quanto sono privi di propri prodotti alimentari e sono costretti a vendere tutto a prezzi molto bassi. Paesi come l’Africa, l’Asia occidentale, l’America Latina, i Caraibi e i paesi dello Sahel, grazie alla condizione dello sviluppo delle loro moderne tecniche ed industrie alimentari, possono liberarsi dalla fame e sono in grado di fornire il cibo a metà della popolazione mondiale.

Commento: La cura per gli altri è nel permettere il loro sviluppo, piuttosto che mandare piccoli aiuti che li rendono ancora più dipendenti. La Torà obbliga i genitori a dare ai ragazzi una professione e smettere di dare loro da mangiare! In caso contrario, rimangono piccoli. Noi dobbiamo finalmente percepire il mondo come una cosa sola, non diviso per paesi, continenti, razze e popoli. Dobbiamo capire com’è al suo interno, nella sua struttura originale. Perché proprio questo definisce il nostro stato.

Domanda: Se i paesi sviluppati aiuteranno quelli più deboli, può essere che in quel modo verrà interrotto il loro sviluppo indipendente? Come possiamo fornire loro un aiuto nel modo corretto?

Risposta: Comportatevi come se foste membri della loro famiglia – e non potrete sbagliare!

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Una guerra mondiale per un “click” della coscienza

Domanda: Se tutte le fasi del mio percorso sono predeterminate, posso cambiare un certo evento della mia vita attraverso il libero arbitrio? In che modo sarebbe diversa la mia vita, con o senza la saggezza della Kabbalah?

Risposta: C’è un’enorme differenza.

Supponiamo che io non voglio andare a scuola e così vengo “picchiato” dai miei genitori. Qui è la stessa cosa: mi sono rotto una gamba, il mio paese è in guerra, ci sono le catastrofi naturali, l’ “atteggiamento genitoriale” si fa sentire, ma in modo più realistico. Con questi problemi io farò ancora quello che sono tenuto a fare. Per di più, se qualche volta sono riuscito a sfuggire alla punizione scolastica, qui non ci sono sconti, non c’è nessun posto in cui scappare.

Io mi trovo tra la “via della Torà” e la “via della sofferenza”, e questa scelta cambia la mia vita. In realtà si tratta di una questione di vita o di morte, anche se lo percepiamo con diversi tipi di sofferenze. Se qualcuno voleva vincere un milione di dollari alla lotteria, ma vince solo un centinaio di migliaia di euro e qualcun altro è costretto a letto per 15 anni, entrambi i casi sono sentiti come sofferenze.

Domanda: Ma ancora, dovevo rompermi una gamba?

Risposta: Se questa è l’unica cosa che cambierà il tuo atteggiamento verso lo scopo della creazione, allora sì. Ma tu puoi seguire il percorso di “accelerare il tempo” e correggere il suo atteggiamento e poi non dovrai romperti una gamba, dal momento che potrai trascendere le sofferenze dal livello animale al livello del parlante.

Le Luci e i vasi devono trovarsi uno di fronte all’altro. A livello animale si esprime, diciamo così, rompendo una gamba o perdendo lo stipendio, o con un incendio, una grave malattia, ecc. Ma se eleviamo le sofferenze a livello del parlante, se provi dispiacere del fatto che tu ora non riesci a dare, questo è il tuo problema, e questo è ciò di cui soffri. La Luce che Riforma ti dà questa sensazione e poi non ci sarà più bisogno dei disastri corporali.

Inoltre, sono richiesti molti più problemi corporei di quelli spirituali. Ad esempio, essere malati per mille anni senza alzarsi dal letto è come vivere un momento di pene d’amore: “Perché non amo il Creatore?” Questa è la differenza tra i livelli, che cosa può fare un bambino piccolo rispetto ad un adulto, se va via la luce a casa? È incomparabile.

Guarda come la crisi si sta diffondendo: nessuno è protetto e al sicuro. Il mondo è minacciato da terribili sofferenze che hanno lo scopo di rompere l’uomo, solo per mettere un piccolo interruttore attraverso il suo buon senso. Poi, dopo una terza guerra mondiale egli scoprirà che è sotto l’influenza della natura. Poi la quarta guerra mondiale andrà a sostituire un altro piccolo interruttore: “Ahh, devo essere bilanciato con la natura.” Una quinta guerra mondiale gli mostrerà la necessità di dare agli altri, al fine di raggiungere l’armonia con la natura, e così via.

Disastri mostruosi, anni di problemi, serviranno solo ad accendere in lui ciò che la luce potrebbe accendere in un paio di mesi. Attraverso studi corretti, una persona potrebbe capire in un mese che non vi è altra scelta. Quindi dobbiamo portare il nostro messaggio al mondo il più rapidamente possibile.
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(Dalla quarta perte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 15.11.2012, L’essenza della saggezza della Kabbalah)

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Il dolore è un esame per l’amore

Amiamo il  Creatore  perchè è la sorgente da cui deriva il piacere. Chiaramente questo è un amore egoistico e condizionato. Se il creatore ci avesse mandato invece dolore, certamente avremmo risposto odiandoLo.

 

Ma quando una persona chiamata un “lavoratore del Creatore,” soffre facendo il lavoro spirituale, egli associa il dolore con il suo  egoismo  e cerca di correlare il Creatore con l’amore. Significa che divide se stesso in due parti, quella che riceve e quella che da. Nella parte che riceve egli sente la sofferenza ma desidera trascendere al di sopra di essa. E allora, considera le sue sofferenze un “controllo” del fatto che il suo amore copra veramente tutte le trasgressioni e che può veramente salire sopra tutti gli stati che lo fanno soffrire.

Poi, capisce, vede e conosce per certo che la sua attitudine verso il Creatore non dipende dal suo ego. Altrimenti, egli non ha mezzo o criteri per fare il controllo.

Quindi la relazione con il Creatore è basata sul fatto che egli si annulla per il fine della dazione, e che egli percepisce il suo egoismo originario come fosse una cosa peggiore della morte. Ma solo sotto questa condizione egli può essere sicuro che il suo amore per il Creatore è incondizionato e perfetto.
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(Dalla preparazione alla lezione quotidiana di Kabbalah 12.08.2012)

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Ego, non sono tuo

Domanda: Come possiamo controllare qual è la nostra intenzione mentre leggiamo Lo Zohar?

Risposta: Lo Zohar è la fonte di Luce che viene a noi se vogliamo usarla correttamente. Perciò, mentre studio libri Kabbalistici, io convoco l’illuminazione su di me, ma essa viene in base all’intensità dei miei sforzi e al mio essere pronto. Se io studio per guadagnare qualche cosa di corporale, o di guadagnare il mondo a venire come un privilegio personale, in questo caso la Luce, con la sua influenza, crea per me ancora più oscurità. Io mi allontano dalla comprensione del perché questo sistema mi sia stato dato, cosa devo fare di me stesso, e come dovrei trattare gli altri. Anche quando leggo parole meravigliose di amore e connessione, non sento più il senso di appartenenza, non vedo la connessione e non so come percepire il testo: Se farlo entrare o no nel mio cuore, questo significa che io studio come un pipistrello alimentato dalla notte e che non aspetta l’alba.

Ma se io cerco di connettermi e per questo motivo io imparo il metodo, mantenendo e osservando la condizione di accettarlo al Monte Sinai, anelando insieme a tutti gli altri di essere “un solo uomo in un solo cuore”, entrare nella garanzia mutua, raggiungere amore fraterno e attraverso esso l’amore del Creatore, allora la Luce inizia ad avanzare verso di me. Non è più il percorso ordinario che si supera a fasi, ma io inizio a scoprire gradualmente lo stato frammentato nel quale si trova.

Lo studio egoista nasconde il mio ego, ed io mi vedo come un giusto. Dall’altra parte, nello studio corretto, io scopro di essere immerso nel male. La prima cosa che la Luce rivela sono i miei attributi negativi, ed io devo lavorare di conseguenza. Scoprendo il male, io ho dei sentimenti ancora peggiori di prima. E allora, che posso fare? Dopo tutto, in base alla mia natura, io voglio scappare quando mi sento male.

Forse dovrei smettere di studiare e allontanarmi dal gruppo? Forse dovrei sentirmi disperato? O forse dovrei essere contento che mi sia stato consentito di rivelare il male? Dovrebbe essere una legge per me, un invito: Se io posso elevarmi sopra questa sensazione sgradevole, io anelerò la dazione sopra la ricezione.

Preferisco ricevere un colpo, poiché le sofferenze rivelate nel mio ego mi mostrano che non lavoro per quello. Malgrado io sperimenti delle sensazioni spiacevoli, io le supero e anelo l’unità. Io non scappo per addolcire l’amarezza; io non mi chiudo, non scendo, non smetto di studiare. Per il contrario, io accetto tutti i problemi che arrivano da ogni direzione nel cammino per unirmi agli amici, come inviati dal Creatore e che non c’è nessuno tranne Lui.

Io accetto ogni stato come vantaggioso per il mio avanzamento. Io non li annullo e continuo a studiare per poter neutralizzare la cattiva sensazione. Di fatto io lo voglio lì perchè mi si concentra esattamente come inalzarmi sopra di esso, di essere al di sopra della ragione. Io accetto contento tutti i problemi e le interruzioni, la pressione delle circostanze, lo scherno esteriore, le diverse sofferenze, poiché mi aiutano a mettere a fuoco correttamente sul traguardo, creando tali limiti, tali quadri, che lavorando in esse io senz’altro avanzo in avanti.

Perciò costruendo in me i vasi di dazione sopra i vasi di ricezione. Questi continuano a crescere e a soffrire, mentre io, essendo a un livello superiore da loro, voglio mantenere la connessione con il Creatore finché raggiungerò la fede completa, l’attributo di Binà, iniziando ad usare i miei vasi di ricezione per il bene della dazione.

Ma anche allora non intendo calmarmi, dato che mi sono elevato a tale grado dove non ci dovrebbe essere un pensiero di compiacimento. Per il contrario, io anelo ancora più in alto e sono quasi pronto per ricevere piacere, ma non per soddisfare me stesso, ma per soddisfare il desiderio del Creatore.

Questo è tutto il nostro lavoro. Io ho bisogno di una vera fonte lungo questo percorso, un desiderio egoista che mi fornisce la forza di dazione grazie al superamento dei problemi e delle sofferenze rivelate in esso, e per me è chiaro che tutto proviene dal Creatore.
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(Tratto dalla seconda parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 16.08.2012, Lo Zohar)

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Una pista invece di un avvolgente labirinto

Domanda: Da dove viene la fede al di sopra della ragione per venire a noi?

Risposta: Tutto viene dall’alto, e l’unica cosa che dipende da una persona è quanto può elevarsi al di sopra delle sue sensazioni, al fine di raggiungere la comprensione, la chiarezza, l’unificazione e la connessione.

Questo risveglio può avvenire mediante la sofferenza, che si chiama “a tempo debito” (Beito). Ma se una persona riceve questo risveglio dal gruppo, si chiama “accelerazione del tempo” (Ahishena).

Se una persona si risveglia attraverso colpi, poi si passa attraverso tutti questi stati di nuovo fin dall’inizio. Ma se il risveglio proviene dal gruppo, comprende già lo schermo e la luce riflessa. Questo perché, diventando incluso nel gruppo, ha già svolto il suo lavoro, fatto sforzi, e ha attirato la luce riflessa a se stesso.

Ci sono quattro fasi di HaVaYaH che una persona realizza in se stesso, e quindi la via della Luce e il percorso della sofferenza sono due strade completamente opposte, come la luce diretta e riflessa.

“Accelerazione del tempo” è quando diventiamo inclusi nel gruppo, che inizia subito la costruzione degli strumenti giusti o desideri in noi per la comprensione del Creatore. Considerando che il percorso naturale “, a tempo debito” si limita a delle condizioni preliminari in noi per iniziare questo processo. C’è una differenza enorme tra i due.

Dopo tutto, ricevendo la sofferenza, devo ripetere tutto più e più volte per capire da dove la sofferenza proviene e perché. Questo è un processo estremamente tirato. Ho solo corso da un luogo all’altro, così come ricevo i colpi, ma non avanzo così come questo non mi dà comprensione. E solo dopo molti colpi e sofferenze come queste posso finalmente iniziare a vedere la loro fermezza e causalità. Poi ho già cominciato a capire che a quanto pare, stanno venendo da me per insegnarmi.

Spesso le persone vengono a chiedermi: “Perché ero io quello che riceveva questa punizione dall’alto?” Questa si chiama la via della sofferenza.
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(Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 12.06.12, Shamati 121)

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Non un minuto di sofferenza

Domanda: Dovremmo esaminare il tema della vita e della morte e la soluzione a questa domanda nel corso basico dell’educazione integrale?

Risposta: Penso che sia possibile perché stiamo parlando del desiderio di una persona.

Dovremmo valutare questi desideri dal livello inanimato, vegetativo e animato fino al livello “Umano”. Dovremmo spiegare che ogni desiderio prende il posto degli altri e li sopprime: Più alto è il desiderio, più sarà reale, intenso e dominante sopra i desideri più bassi.

È molto difficile spiegare ciò che significa “L’umano in me” dall’inizio. È sopra il mio livello animale, sopra la mia vita corporale. Io sento di essere umano, quando non penso a un corpo ma bensì io sono riempito da un’idea, infatti non sento il mio corpo – è come se io galleggiassi sopra di me.

Se io scendo al livello animale, come una persona qualsiasi del mondo, io sento il corpo. Ma in ogni caso, mentre mi trovo nel mio corpo animale, io non sento dolore quando mi taglio i capelli e le unghie, perché quello è il livello vegetativo.

Se io scendo al livello vegetativo, io non sento il livello inanimato, dove non ci sono dei nervi e cosi via.

E quindi, possiamo parlare dello sviluppo dal fondo in su e dalla discesa della persona, dalla cima verso il basso spiegando come lascia gradualmente questa vita.

Possiamo spiegare e mostrare alla persona che se si trova in questo corpo sociale, integrale che lo supporta costantemente, non sentirà nemmeno un minuto di sofferenza, non in questa vita e non quando questa finirà.

Una persona che è connessa con gli altri diventa più sana connettendosi al sistema che è pieno di connessione reciproca con gli altri, e quindi, anche se gli accade qualche cosa, c’è una compensazione energica da parte degli altri. Perciò, la Società opera come un corpo sano. Se, ad esempio, entra una spina nel corpo di una persona, l’intero corpo inizia a lottare contro di essa, spingendola fuori, trattando l’area infettata, ecc. La stessa cosa accade con una persona nella Società – la Società sente immediatamente i problemi interni della persona e provvede all’energia necessaria, e la persona viene curata.
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(Tratto da “Una conversazione sulla crescita integrale” del 22.05.2012)

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Sofferenze innecessarie

Alcune persone pensano che il Creatore possa essere raggiunto torturandosi, soffrendo. Ma il Creatore non ha bisogno delle nostre sofferenze. Lui non ci invia le sofferenze. Noi le sentiamo perché in accordo con la natura della creazione, la Luce e il desiderio sono opposti uno con l’altro. E rivelando quest’opposizione, una persona deve realizzare che questo sentimento è dato unicamente per essere superato. È solamente un segnale che ci permette di sentire l’opposizione e la separazione dal Creatore.

Prima di tutto dovremmo essere felici di avere questo segnale, e spostarci da questo sentimento amaro il più presto possibile. Dopo tutto, volontariamente o meno, consciamente o inconsciamente, attraverso questa sensazione spiacevole incolpiamo il Creatore, la fonte di tutto quello che ci sta accadendo. E perciò io trovo me stesso opposto e separato da Lui, e questo è chiamato un peccatore.

Io devo lottare solamente per sentimenti più leggeri, per avvicinarmi al Creatore. La ricerca della sofferenza da parte delle persone deriva dall’orgoglio. Dopo tutto, si pensa di dover essere ricompensati, pagati e tolti dalle sofferenze. Questo viene da un fraintendimento dell’intero sistema della realtà.

Il Creatore è chiamato bene che fa del bene, e Lui desidera dare del bene. Lo scopo della creazione è di ricevere piacere, e il Creatore ha creato le creature per poter deliziarle. E se in un determinato momento senti dei momenti sgradevoli, dovresti usare questi sentimenti per spostarti in avanti e giustificare il Creatore rimanendo in uno stato assolutamente buono.

Non possiamo baciare e amare il bastone che ci colpisce; è una delusione e ipocrisia. Se una persona lavora correttamente, si alza con l’aiuto dell’ambiente e una nuova scala di valori poiché apprezza la qualità di dazione ogni volta sempre di più. Usa ogni momento; quando c’è un’opportunità di elevarsi, vede che ancora non ha raggiunto la piena sensazione di perfezione; è imprigionato nella dazione del Creatore che è assolutamente buono. Non si calma nemmeno un momento perché il suo scopo è quello di dare piacere al padre senza preoccuparsi delle proprie sensazioni, gradevoli e sgradevoli. Continua ad avanzare usando queste buone e cattive impressioni per trovare quello che può essere migliorato per raggiungere la dazione.

Perciò la persona continua a muoversi, elevandosi oltre l’oscurità e sconforto ogni volta che accade. Dopo tutto, puntano alla sua lontananza e mancanza del Creatore. Perciò è grato per tutte queste scoperte; questi sono peccatori rivelati in sé, che possono superare e sollevarsi verso l’adesione con il Creatore.

E poi, tutto questo male rivelato diventerà una benedizione, un regalo. Darà il benvenuto all’oscurità con gioia preparando sé stesso per questo in anticipo in un ambiente adeguato. Ogni momento che verrà rivelata l’oscurità nei suoi sensi e nella sua mente, lui cercherà ciò che ancora non è corretto.

Lui non cerca la sofferenza; cerca i dettagli neri nella propria percezione per poter correggerli. Dopo tutto, lui si è preparato in anticipo per correggersi e non soffre invano, sarebbe semplicemente sciocco.

Qui c’è un calcolo completamente diverso riguardo a tutti gli eventi che accadono a un uomo nel mondo. Lui vede tutto come un mezzo per elevarsi oltre i disturbi e cercare di fondersi con il Creatore. Significa che sta salendo la montagna del Creatore. Durante tutto il suo viaggio lui è diffidente di qualsiasi sentimento sgradevole più lungo di un momento, e poi lo supera dovuto all’alta importanza. Dopo tutto, la persona li riceve come un segnale o un trampolino per l’elevazione, un’opportunità per giustificare il Creatore, di elevarsi da questo sentimento verso la dazione. E questo dipende dall’importanza del traguardo e la grandezza del Creatore. Allora lui apprezzerà molto i mezzi, che si sono rivelati a lui in maniera opposta, negativa, dandogli l’opportunità di costruire sé stesso.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 11.06.2012, Gli scritti di Baal HaSulam, lettera 8)

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Siamo perduti? No!

Domanda: Una parte della popolazione beve, altri sono dipendenti dalla droga, ci sono fanatici, alcuni non vedono altro che le loro idee, altri provano rabbia e paura, altri pensano solo al sesso, altri sono ammalati e pensano solo alla loro salute ed alcuni sono completamente soggiogati dai soldi o dal potere. Comunque ci sono poche, rare eccezioni, che si concentrano su quello che è fuori di loro e hanno l’intenzione di far bene. La vita si fonda su questi pochi.

Prova a dire a chi si preoccupa solo della sua salute o del sesso di pensare riguardo al mondo. Sai che cosa risponderebbe? Prova e vedrai.

L’umanità è ad un punto di svolta. O si estinguerà o inizierà a correggere gradualmente questa situazione. Entro breve passerà il punto di non ritorno. Noi possiamo solo mandare alla terra ed all’umanità il nostro amore ed i nostri desideri per la salute. Nulla di più?

Risposta: Non stai tenendo conto di due cose:

  1. Il mondo è governato da una forza superiore secondo il suo piano e Traguardo, noi possiamo influire su questa forza. Ci porta al traguardo, alla nostra correzione, all’equivalenza della forma con essa, o tramite la sofferenza o in modo consapevole, attraverso il bene, secondo il nostro comportamento.
  2. Secondo il nostro comportamento, noi, l’1%, abbiamo un’influenza che si moltiplica molte volte di più rispetto a quella negativa delle masse, del 99%. Ovviamente sotto la condizione che agiamo correttamente cooperando.

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