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Il più grande mercato di consumo

Domanda: Nonostante la costante produzione di farmaci di ogni tipo, perché compaiono sempre nuove malattie? C’è una soluzione?

Risposta: La situazione non si risolverà fino a quando l’intera umanità non si correggerà.

Dopotutto, ogni cosa si basa sul guadagnare di più. Per quale motivo? Questa domanda non viene posta. È un obiettivo della società che non viene affatto giudicato. Guadagnare di più! In questo modo sarò più in alto degli altri, più importante degli altri, più forte degli altri. Per quale motivo, perché, per quale scopo? Tutto questo non è più importante. La cosa principale è che la ricchezza è rispettata dalla società e quindi l’uomo la insegue.

A questo scopo vengono prodotti milioni di farmaci. Inoltre, questo è probabilmente il più grande mercato di consumo al mondo. C’è un intero esercito di medici, produttori e pubblicitari che cercano costantemente di riempirci di ogni tipo di medicina. In generale, ci avveleniamo continuamente.

Non riesco a immaginare una soluzione rapida a questo problema, a meno che non ci dedichiamo davvero a correggere l’uomo. Arriveremo allora al punto di voler correggere tutto il resto. La nostra correzione avrà un effetto tale sulla natura circostante che saremo in grado di coltivare verdure, frutta, produrre carne e tutto ciò di cui abbiamo bisogno in forma naturale. Non marciranno; ce ne sarà abbastanza per tutti. Ma ciò accadrà solo quando ci prenderemo cura di noi stessi invece che delle sostanze chimiche.

Commento: Ma allo stesso tempo è scritto che “Al medico è dato il diritto di guarire”.

La mia risposta: Oggi non esistono veri medici! In pratica, si tratta di uomini infelici che pensano di aiutarci.

Ma in realtà hanno a che fare con individui completamente avvelenati, con i quali non è più possibile fare nulla. Cercano di vendergli qualche altro tipo di veleno che faccia loro qualcosa e li tenga insieme in qualche modo. Questo è il modo in cui viviamo. Certo, si può obiettare che 500 anni fa la gente viveva 30-40 anni, mentre oggi ne vive 60, 70, 80 e anche di più. Questo è vero. Ma il fatto è che qui ci troviamo di fronte alla domanda: “Perché?”.

 

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Da “I Got a Call” di KabTV. Trattamento delle allergie” del 28.10.11

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Che cos’è l’omeopatia?

Domanda: Che cos’è l’omeopatia?

Risposta: Non c’è nulla di speciale nell’omeopatia.  Sono le stesse forze che esistono nella materia solo a un livello più nascosto. Sembra che non si usino le proprietà della materia stessa, ma le proprietà di quelle forze che ne determinano la sua composizione chimica.

Supponiamo che l’oro, il rame, il piombo o alcune piante, o alcuni liquidi, vengano usati per creare delle medicine omeopatiche, non importa di cosa siano fatte.  Attraverso la diluizione omeopatica delle sostanze, si ricavano forze da questi materiali e si usano.  In generale, non è la sostanza stessa che viene usata, ma il suo potere.

È bene dare all’organismo l’opportunità di lavorare con quelle sostanze, che non è in grado di sopportare da solo. Per esempio, non posso dare al corpo alcun veleno, ma in omeopatia, sì.

E ci sono delle combinazioni molto interessanti.  Prendiamo come esempio la depressione: l’omeopatia prescrive Aurum (oro), il suo potere, dato che la depressione deriva principalmente dall’avidità.

La cura principale all’infertilità e altri problemi femminili è Seppia. Si tratta del liquido che si accumula nella rana quando il suo sacco si gonfia.

Per i maschi iperattivi, esigenti e maniaci del lavoro viene usato Nux Vomica.

Questi materiali sono benefici grazie all’impatto che hanno sul sistema umano delle energie, tramite le forze anziché la materia.

Di solito, quando un trattamento viene fatto con l’ausilio di sostanze chimiche, è necessario prescrivere molti farmaci per avere un impatto sul sistema nervoso o altri sistemi interni della persona, non materiali, ma già a un livello diverso.

E qui, si agisce precisamente con forza contro forza, si aggiunge, si corregge, si dà al corpo una sfida, o, al contrario, un aiuto.

 

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From KabTV’s “I Got a Call. What is Homeopathy?” 9/8/12

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Inebriarsi con il potere della vita

Un sondaggio del Centro Israeliano per le Dipendenze ha scoperto che “un israeliano su 7 soffre di qualche forma di dipendenza”. Negli ultimi 5 anni dall’ultimo sondaggio, circa mezzo milione di persone si sono aggiunte alla categoria. In un paese di soli 9 milioni di abitanti, mezzo milione in cinque anni è davvero molto. E peggio ancora “il 90% di questi [le persone con dipendenze] non cerca trattamenti.”

Non sono solo gli adulti ad avere delle dipendenze ma anche i ragazzi. Assuefazione vuol dire che si è abituati ad un’attività che stimola il corpo a produrre sostanze che ci fanno star bene e siccome si ha sempre più bisogno di provare quella sensazione, l’attività viene ripetuta in modo compulsivo.

Le persone possono assuefarsi a qualunque cosa, all’attività fisica, a medicinali, alcuni possono sballarsi persino con certi tipi di musica.

Oltre che per stare bene, c’è un altro motivo per cui si diventa dipendenti: staccarsi dai problemi della vita. La sensazione di libertà dagli obblighi e dai problemi può essere inebriante.

Di norma, un giovane diventa dipendente più facilmente di un adulto perché adolescenti e giovani sono alla costante ricerca di piaceri. Per loro, sentirsi bene e tutto ciò che conta.

Man mano che maturiamo entrano in gioco altri calcoli oltre al piacere immediato. Questo rende gli adulti più “resistenti” all’assuefazione anche se non del tutto immuni.

Ci sono due ragioni per l’aumento delle dipendenze. In primo luogo è più facile entrare a contatto con sostanze che producono dipendenza. In secondo luogo, e ancora più importante, la disperazione si è diffusa in tutto il mondo. Le persone stanno perdendo il senso dello scopo della vita, così cercano di evadere. La sensazione di essere inebriati oppure l’adrenalina, in altre forme di dipendenza, calmano le persone oppure infondono un certo senso di vitalità.

Il trattamento terapeutico più diffuso è compensare una dipendenza con un’altra meno dannosa. Le dipendenze più semplici da trattare sono quelle che richiedono una compensazione minore. Tuttavia, essenzialmente, non si cura la dipendenza ma si sostituisce con un’altra.

La ragione per cui oltre il 90% dei tossicodipendenti non cerca trattamenti terapeutici è che sanno che la medicina non può farcela. Se tutto ciò che la medicina può offrire è l’astensione forzata oppure la sostituzione di una droga con un altra, allora queste non sono cure e non interessano i tossicodipendenti.

In realtà c’è solo un rimedio che può curare le persone dalle dipendenze letali che affliggono l’umanità: il potere della vita. Questo viene rivelato attraverso connessioni positive tra le persone. Quando le persone stabiliscono delle connessioni reciproche positive, ciò riproduce la reciprocità positiva che pervade tutta la realtà.
Questa è la forza che fa crescere ogni cosa.

Quando le persone sviluppano tali connessioni, e la loro natura reciproca richiede che si sviluppino in una società di persone che la pensano allo stesso modo, sono pervase dal senso dello scopo e soddisfazione. Si sentono connesse alla realtà, l’una all’altra e con se stesse.
È un tipo di soddisfazione completamente diversa da quella che può dare qualsiasi sostanza, è molto più profonda e appagante. Una volta che le persone iniziano a sperimentare il potere della vita, non avranno più bisogno di altro perché non si vorranno mai più disconnettere dalla forza vitale che hanno scoperto.

Attraverso il filtro egoistico

Per avere successo nei nostri tentativi di trattare vari problemi medici e rallentare significativamente il processo di invecchiamento, è chiaramente necessario comprendere i linguaggi usati dalle cellule per comunicare tra di loro. Siamo riusciti a raggiungere questo obiettivo, fino a un certo punto. Sembrerebbe che i linguaggi che stavamo cercando, siano in realtà nascosti nel 98% di DNA spazzatura contenuto nel nostro apparato genetico.

Domanda: È difficile immaginare che la principale struttura di informazioni di un essere umano, il suo genoma, sia quasi al 100% “spazzatura egoista” il cui unico interesse è quello di essere conservata nei nostri cromosomi, senza avere alcuna utilità. Che cos’è in effetti il nostro genoma?

Risposta: Essenzialmente, è così che percepiamo il nostro genoma dato che noi stessi siamo egoisti e in realtà siamo effettivamente questa “spazzatura”. Ovvero “spazzatura” che percepisce la “spazzatura”.
Il problema è che non siamo in grado di interpretarlo in maniera diversa dato che indaghiamo una persona con un approccio diretto, egoistico.

Questo è il nostro apparato concettuale, la forma della nostra ricerca e come siamo costruiti all’interno. La persona rappresenta il desiderio di ricevere piacere e esiste all’interno di questo desiderio. Tutto ciò che percepisce e che vede, lo percepisce dentro di sé, nella sua forma, nei suoi desideri, nei suoi pensieri e nei suoi sentimenti egoistici.

In accordo con questo, tutto ciò che egli ricerca passa attraverso questa sorta di filtro. Significa che percepisco ogni cosa attraverso il mio filtro egoistico e non importa se studio il genoma o un certo oggetto macroscopico. L’unica cosa che percepisco è se qualcosa è un sì o un no, benefico o dannoso, per il mio egoismo.

Esiste una moltitudine di componenti e di forme della materia studiata nello spazio circostante: macro o micro, inanimata, vegetale, animata, biologica, o persino interiore, morale, sensoriale o spirituale. Qualunque cosa io ricerchi, la vedo soltanto attraverso il mio filtro egoistico e non vedo tutto il resto.
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Da KabTV “Close-Up, Human Genome” 17/7/11

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L’acqua, la base della vita

Domanda: Perché colleghiamo l’acqua alla vita? Che cos’è questa qualità speciale, l’acqua?

Risposta: L’acqua è la base della vita. E’ un componente integrale di tutte le sostanze e il componente principale del nostro corpo, per peso, volume e importanza. In generale, tutto ciò che ci circonda è praticamente una proprietà dell’acqua.

Anche sulla luna e su Marte, stiamo principalmente cercando l’acqua.  Questo è considerevole e significativo dato che ogni altra cosa si basa su di essa.

Le proprietà speciali dell’acqua comprendono il punto di gelo, di rugiada e di bollitura. Grazie a essi, la vita si preserva sotto il ghiaccio e il congelamento avviene con andamenti molto interessanti.

L’acqua contribuisce al miglioramento della salute. Fin dai tempi antichi,  si conoscevano acque minerali speciali potabili.  Duemila anni fa, Avicenna disse che la salute umana fosse direttamente collegata all’acqua che si beve.

In quegli anni, quando non eravamo ancora così disconnessi dalla natura, e non usavamo vari aggiuntivi chimici, l’acqua era di grande importanza. Quindi, le acque minerali erano il mezzo più potente di guarigione per una persona.

Ci laviamo con l’acqua ed è così che introduciamo un nuovo programma di wellness dato che l’acqua porta un grande quantità di informazioni. Siamo tutti nell’acqua. Anche l’aria che ci circonda è un tipo di struttura acquea.

 

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From KabTV’s “Close-Up. The Secret of Life” 7/13/11

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Vaiolo delle scimmie: il nuovo virus in città?

Non abbiamo finito di affrontare un virus che ne arriva un altro. Il vaiolo delle scimmie, un cugino solitamente lieve del virus mortale del vaiolo, esiste dal 1958. Finora, però, era endemico soprattutto in Africa. Ora, come ogni cosa al giorno d’oggi, è diventata una minaccia globale. Secondo l’ultimo aggiornamento dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), “ci sono ora un totale di 131 casi confermati di vaiolo delle scimmie… in 19 Paesi”. Tuttavia, l’OMS afferma anche: “Sebbene l’epidemia sia insolita, rimane “contenibile””.

Non sono sicuro che questo sia l’inizio di una nuova pandemia, anche se gli esperti non pensano che lo sia. In ogni caso, se non questa minaccia, un altro pericolo verrà dalla natura per aumentare la nostra sensibilità verso il modo in cui ci tratta.

Niente è più potente della natura stessa. A questo proposito, il grande pensatore e cabalista del XX secolo Baal HaSulam scrive nel suo saggio “La pace” che Dio e la natura sono sinonimi. Allora, cosa vuole Dio, o la natura, da noi? Perché sta punendo tutta l’umanità con gli stessi colpi nello stesso momento e perché sta accadendo proprio ora?

La risposta a queste domande viene dal nostro stesso comportamento. Il fatto che così tante persone si pongano queste domande molto serie è esattamente ciò che la natura “vuole” ottenere, se così si può dire. Ma perché la natura ci impone tutte queste limitazioni? Perché ci fa temere di avvicinarci ad altre persone per paura di essere contagiati? Proprio perché quando non abbiamo paura di avvicinarci gli uni agli altri, lo facciamo per farci del male o per usarci a vicenda, o per entrambe le cose.

La natura continuerà a sferrare colpi inaspettati finché non ci renderemo conto che la radice del problema non è nel regno animale, ma nei mali sociali della società umana. La nostra estraneità e il nostro odio reciproco stanno facendo ammalare i nostri corpi, le nostre menti e il mondo che ci circonda. Questa è la grande lezione che la natura sta cercando di insegnarci attraverso le sue calamità.

Poiché il mondo è un unico sistema connesso, tutto ciò che facciamo, diciamo o pensiamo si ripercuote sul mondo intero. L’alienazione e l’aggressività che dominano le relazioni umane permeano il resto dei livelli della natura e producono effetti negativi. Producono non solo nuove malattie, ma anche disastri naturali di ogni tipo. Tuttavia, esse sono in realtà il riflesso del nostro atteggiamento ostile verso l’altro e verso la natura, poiché sono influenzate dall’unico elemento malato dell’ecosistema globale: il genere umano.

Se vogliamo evitare che future piaghe ci flagellino, dobbiamo affrontare il problema alla radice: le relazioni dannose tra di noi e tra noi e la natura. Se smettiamo di nutrire pensieri negativi gli uni verso gli altri, smetteremo di diffondere la negatività nell’ecosistema globale.

Per raggiungere questo obiettivo, non dobbiamo concentrarci sulla negatività dei nostri pensieri, ma creare un’atmosfera positiva e di sostegno per tutte le persone. Se ci concentreremo sul contributo di ogni nazione e di ogni persona alla società e se le persone impiegheranno le loro capacità e i loro talenti per il bene comune, cambieremo l’atmosfera che ci circonda e smetteremo di far trasudare costantemente cattiveria nel mondo.

Questo, a sua volta, fermerà la produzione di agenti nocivi da parte della natura nei confronti dell’uomo.

Didascalia della foto
Provette etichettate “virus del vaiolo delle scimmie positivo e negativo”. Illustrazione del 23 maggio 2022. REUTERS/Dado Ruvic

Il virus è fatto dall’uomo?

Domanda: Molte persone credono che il coronavirus sia stato creato dall’uomo e diffuso dall’uomo stesso poiché siamo diventati noncuranti e arroganti, abbiamo creato così tanti laboratori e ora non sappiamo come controllarli. O è stato il Creatore a mandare il virus per purificarci un po’?

Risposta: Non importa da dove sia arrivato, se creato dall’uomo o mandato dall’alto. È la stessa cosa, è fatto da una singola forza chiamata Creatore, dentro la quale noi esistiamo.

Domanda: Una volta hai detto di essere grato per la diffusione del virus sulla terra. Non capisco ancora, per quale motivo?

Risposta: Prima di tutto perché ci porta a riflettere un po’, ci rende più contenuti, rende chiaro che non possiamo sempre controllare ogni cosa nella nostra vita: c’è qualcosa al di fuori di noi, al di sopra di noi e malgrado noi. Il virus, per così dire, educa un po’ l’umanità.

 

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From KabTV’s “Meetings with Kabbalah” 1/5/22

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Oppioidi: una fuga dall’inutilità

Secondo i dati del CDC National Centre of Health Statistics, lo scorso anno ha visto un aumento di quasi il 30 percento di decessi da overdose, il 75 percento dei quali era da attribuirsi agli oppioidi.  Secondo i dati, i decessi da overdose di oppioidi sono aumentati quasi del 40 percento soltanto nell’anno precedente. 

Queste statistiche allarmanti sono di gran lunga le peggiori di qualsiasi paese, ma gli Stati Uniti non sono soli nella loro crisi da oppioidi. Più o meno nello stesso periodo, l’uso di oppioidi tra gli adolescenti in Israele è aumentato, accompagnato da un’impennata delle chiamate ai centri di aiuto emotivo.

Sia negli Stati Uniti che in Israele, il problema non è l’abuso di oppioidi in sé, ma il senso di inutilità che spinge i giovani e gli adolescenti  a cercare una via di fuga dalla realtà. Oggi, in un tempo in cui le persone hanno tutto ciò di cui necessitano materialmente, le domande sul significato di tutto quanto diventano sempre più pressanti.


Questo è vero non solo per gli adolescenti e i giovani, ma anche per i loro genitori.  Infatti, parte del motivo per il quale gli adolescenti non riescono a rispondere da soli alle domande sul significato della vita, è che i loro genitori non hanno le risposte e sono ugualmente perplessi.  Dato che i genitori non riescono a fornire risposte, i figli rimangono frustrati. 

L’abuso di oppioidi è soltanto una parte del problema.  La verità è che ovunque si guarda, la gente è infelice, depressa, arrabbiata e frustrata.  E’ per questo che tanti si rivolgono agli eccessi per trovare un significato: fondamentalismo religioso, sport estremi, violenza e abuso di sostanze. 

La soluzione, quindi, non risiede in un approccio particolare all’ overdose da oppioidi. C’è bisogno di un sistema completo che informi le persone sulla realtà che cambia e insegni loro come affrontarla.

Questo sistema deve iniziare nella prima infanzia e continuare fino all’età adulta. Le persone dovrebbero essere inserite in circoli sociali che forniscano loro supporto sociale, calore, simpatia ed empatia. La relazione con il gruppo dovrebbe essere estesa e continuare per tutta la vita, fornendo alle persone una base su cui appoggiarsi e da cui crescere.

Gradualmente, la gente comincerà a sviluppare nuovi valori. Invece di cercare significato e soddisfazione derivanti da obiettivi egocentrici, le persone troveranno significato nelle relazioni reciproche con gli altri. Cominceranno con il gruppo centrale che ho appena menzionato e da lì si svilupperanno in cerchi sempre più ampi.

In fondo alla  crisi troviamo una nuova società, connessa e di aiuto. Ma per arrivarci dobbiamo infilarci in una  stretta caverna, alla fine della quale la luce è fioca ed incerta.

Il dolore che spinge le persone agli oppioidi e ad altre forme di evasione è il risultato della pressione derivante dall’essere nel processo di passaggio da un mondo all’altro. Da una parte, i piaceri del vecchio mondo non danno più la gioia di un tempo, dall’altra, le persone non hanno scoperto il piacere della reciprocità con gli altri. Di conseguenza, si sentono “intrappolati in una caverna” e cercano disperatamente una via di fuga.

Per questo motivo, non è un brutto segno quando la gente si sente male; è un segno di cambiamento, di crescita. All’altra estremità della caverna si trova la luce di una società connessa e premurosa. Se ci spingiamo in fondo e non ci arrendiamo a metà strada, raggiungeremo rapidamente la luce. Se ci soffermiamo, la realtà ci spingerà attraverso la caverna finché non arriveremo dall’altra parte sanguinanti, ammaccati e malconci.

 

Didascalia della foto:
Compresse dell’idrocodone a base di oppioidi in una farmacia di Portsmouth, Ohio, 21 giugno 2017. REUTERS/Bryan Woolston

Chiudiamo il vaso di Pandora

Come possiamo riprenderci dal coronavirus e curare, in maniera generale, la nostra vita intera?  Ci chiediamo da dove viene questo virus.  Sì, il momento è arrivato, uno stato è stato raggiunto, una relazione tale tra le persone che ha causato l’uscita di tutti questi microbi.

I virus non agiscono contro di noi.  Arrivano tutti dal potere superiore con lo scopo di rafforzarci, connetterci tra di noi, coinvolgendoci in un progetto comune. Ci sembra che il virus ci separi perché non siamo mai stati connessi.  E ora, tutti soffrono, questa sofferenza collettiva, in qualche modo, ci avvicina l’uno all’altro.

Quindi, è possibile sopportare il virus soltanto a una condizione: che aggiustiamo le nostre relazioni tra di noi. Altrimenti la malattia scoppierà ovunque, dal nulla, al Polo Nord o su una nave isolata, dove non era imbarcata nessuna persona malata.  Non dipende da dove siano le persone, ma solo dalle loro relazioni.

Più le nostre relazioni sono egoiste, e peggio sarà il virus.  Quindi, aggiustiamole ora, e non aspettiamo il prossimo virus. “L’era dei virus” è arrivata, più colpi astuti dalla natura, che in accordo con il nostro sviluppo, colpiscono in maniera più sofisticata e precisa.  L’umanità, con i nostri macchinari e tecnologia, si sta sviluppando e i virus e le malattie si sviluppano insieme a noi.

Nell’antichità, le persone erano più semplici, e quindi non soffrivano di malattie moderne come emicranie e depressione.  Ai nostri tempi, anche gli animali soffrono dalle indisposizioni umane.  Stiamo avanzando con lo sviluppo.  Quindi dobbiamo correggerci, altrimenti arriveranno altri virus, ancora più terribili.  E dovremo inventare ogni volta nuovi medicinali. Ma non credo che potremo vincere la gara. Dopotutto, i virus diventano sempre più furbi e specializzati.

Una persona si sviluppa, ma allo stesso tempo non può diventare più saggia, e iniziare a correggersi. In fondo, l’egoismo di una persona cresce in ogni momento e gli copre gli occhi.  Non può ammettere a se stesso che tutto succede per colpa sua e che sta cercando un modo per eliminare il colpo piuttosto che stroncarlo sul nascere.

La natura ci dice che dobbiamo correggere noi stessi. Anziché il governo, o i programmi educativi statali, arriva un minuscolo virus, così piccolo che non si riesce a vedere, e ci educa tutti in un modo meraviglioso.  Non ci siamo inchinati davanti alle persone, alla società, ma ci siamo inchinati davanti a un virus microscopico, e siamo pronti a obbedirlo.  Il virus decide come viviamo e lavoriamo.

Speriamo che gradualmente riconquisteremo la ragione e le sensazioni per poter capire chi siamo e in base a cosa viviamo, che sia degno di persone.  Forse ci porterà al pentimento.

 

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From KabTV’s “A Conversation with Journalists” 1/6/22

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La medicina al proprio servizio.

Domanda: Il recente sviluppo della terapia genica (terapia per mezzo di cellule e geni) si è tradotto spesso nella vendita di cellule staminali prelevate da feti di bambini mai nati.

Si racconta di medici che, nell’eseguire l’ecografia, effettuano deliberatamente una diagnosi sbagliata, comunicando alla madre che è nella necessità di interrompere la gravidanza per motivi medici di modo che l’embrione possa essere usato per ringiovanire personaggi famosi. Tutto ciò con finalità economiche a vantaggio dei medici.

Cosa sta accadendo? Come è possibile tutto questo? Come è ben noto, i medici si prestano al giuramento di Ippocrate: “Non nuocere.”

Risposta: Di cosa stai parlando?! Siamo testimoni che i medici sono tra gli specialisti più egoisti in quanto sentono di avere potere sul paziente, che lo possono comandare; avvertono la propria impunità.

Commento: Sembrerebbe che debba essere l’opposto.

La mia risposta:  Ti riferisci alla moralità, ad una sorta di onestà interiore, alla coscienza o qualche forma di giustizia? Come si può chiedere questo ad una persona nel mondo di oggi? In special modo quando ai giovani viene insegnato ad essere egoisti, di mirare a raggiungere uno status o qualunque tipo di potere, ad ogni costo. Un medico è pagato per servire un grande numero di pazienti e prescrivere loro più farmaci di quanto non si possa pagare.

Ciascun medico ha interesse a che i pazienti vadano da lui piuttosto che da un altro medico. I medici hanno vantaggio a prescrivere farmaci supplementari ai propri pazienti in quanto, in fin dei conti, questo si traduce in un introito cospicuo per loro. Ho parlato con alcuni medici che mi hanno spiegato apertamente come stanno le cose. In sostanza, il medico non ha alcun interesse alla salute dell’uomo.

Pertanto, al giorno d’oggi, tutta la medicina ha lo scopo di ottenere profitto. E non c’è da aggiungere molto riguardo al costo dei farmaci e dell’attrezzatura medica. Il bilancio della sanità nazionale a volte eccede quello della difesa. Questa rappresenta una greppia comoda per milioni di persone.

Dal momento che facciamo un uso egoistico della medicina, non possiamo aspettarci che i medici aiutino in modo disinteressato le persone. Sostanzialmente, l’attività medica è rivolta alla cura degli organi di una persona e non alla cura della persona nel suo insieme. Dunque, l’approccio generale come anche quello individuale sono assolutamente viziati.

Domanda: Può essere cambiato questo approccio?

Risposta: No. Questo sarà possibile solamente quando gli individui si convinceranno di vivere connessi gli uni agli altri ed in un mondo aggregato. Se desiderano mantenersi in salute, allora si devono prendere cura della salute dell’intera società.

Da The Book of Zohar, nel capitolo “Pinchas,” si cita che tutte le nostre patologie sono il risultato di un’inclinazione egoistica verso l’altro. Trasmettiamo questo contagio e questo veleno da persona a persona e dunque, ci ammaliamo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Close-up-Anamnesis” 19/02/2010

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