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È ora di cominciare a prendersi cura del mondo

Quando una persona comincia a far pratica nel gruppo, cercando di uscire da se stessa ed unirsi ai desideri degli altri nell’amore e nella dazione, lavorando al di sopra del suo egoismo, scopre una distanza che la separa da loro: la piena misura del suo odio e la resistenza egoista. Gradualmente, comincia a vedere come questa distanza sia infinita, tanto è distante dagli altri.

Tuttavia, quando una persona lavora su se stessa ed acquisisce una certa vicinanza, scopre che la distanza, la Luce superiore, la forza superiore, è occulta. Ne risulta che la distanza tra lei e gli altri è divisa in 125 stati o passaggi. In tutto, questo cammino si divide in cinque mondi, ognuno dei quali consta di 5 Partzufim, mentre ogni Partzuf è composto da 5 Sefirot, che vengono anche contate come 10.

Ad ogni nuovo passaggio, la persona si adatta con maggiore precisione alla forma considerata come un Partzuf spirituale che include 10 Sefirot. Avanziamo rivestendoci in esse e strutturandoci in maniera interna per coincidere con esse. Gradualmente, cresciamo avvicinandoci alla loro forma ideale, fin quando tutta la struttura dell’Albero della Vita si riveste nella persona. Per questo si dice che l’uomo è l’Albero della Vita.

Oggigiorno, nella tappa finale dell’evoluzione dell’umanità, il nostro egoismo è appagato; non ha uno sviluppo maggiore. Pertanto, ci sentiamo depressi, stanchi, ricorriamo alle droghe e al terrore, insoddisfatti della maniera in cui viviamo.

In essenza, il nostro appagamento egoista è l’impulso per uscire verso una realtà più elevata, per essere arricchiti dall’amore. Di fatto, non abbiamo altra opzione. Crediamo di essere limitati dal mondo integrale che ci blocca, ma questo è al di là di questo punto. È arrivato il momento in cui l’umanità si elevi ad un altro livello esistenziale, a una dimensione superiore. È per questo che il mondo sta cambiando così rapidamente davanti ai nostri occhi.

Speriamo di poter educare il pubblico su come raggiungere l’amore e l’unità, affinché possa entrare nella nuova dimensione, prendendo una scorciatoia gradevole, senza drammatici colpi. È l’unica ragione per la quale stiamo lavorando in tutto il mondo e parlando a tutti della nostra esperienza.

La nostra percezione del mondo ci impone di spiegare alla gente, non appena possibile, che il mondo sta entrando in un nuovo stato, che la natura è del tutto globale. Dobbiamo spiegare che la natura ci mette in una specie di “bolla” nella quale lavora solo una forza e se non ci armonizziamo a questa forza, affronteremo enormi problemi.

Ma come possiamo armonizzarci alla forza unica? Per farlo, dobbiamo essere connessi allo stesso modo in cui i livelli, inanimato, vegetale ed animato della natura sono uniti in maniera istintiva. Tutta l’ecologia non è altro che una rete integrale di relazioni, nella quale solo l’uomo, nel suo egoismo, distrugge questo equilibrio. Se non ci armonizziamo alla natura, non sopravvivremo.

Pertanto, stiamo facendo circolare la Kabbalah e spiegando all’umanità il bisogno di unirci, per elevarci al di sopra dell’egoismo ed allinearci il più possibile per coincidere con la natura. Al contrario, siamo un cancro nel corpo, che consuma il suo ambiente e muore.

È evidente che c’è una differenza tra il progresso interno, personale, individuale ed il nostro lavoro su scala mondiale che offre una minore qualità. Tuttavia, realizziamo questo compito, semplicemente perché è il momento di cominciare ad occuparci del mondo. A questo è destinata la saggezza della Kabbalah.
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(Dalla lettura di Roma del 20 Maggio 2011)

Uniti per tutti

Domanda da Mosca: cosa significa desiderare l’unità? E come si sente l’unità?

Risposta: Apparentemente queste domande vengono dal nostro stesso gruppo di Mosca come preambolo al prossimo congresso. Cosa significa unirsi? Perché? Perché celebreremo questo congresso? La domanda è corretta.

Perché dobbiamo unirci? Ad essere sincero, questo è impossibile da spiegare. Se una persona ha una Reshimo (gene informativo) che le è restata dentro dall’unità che aveva sperimentato una volta mentre si trovava nel desiderio comune, nel quale aveva scoperto il Creatore e dopo ha perso questa sensazione, adesso questa Reshimo si sta risvegliando nuovamente, quindi, questa persona, desidera ritornare a quello stato. “Io lo voglio!”.

Per esempio, ad alcune persone piace mangiare le rane. Bene, cosa puoi farci … io non ho questo desiderio, ma per queste persone sono una delizia celestiale. È esattamente così che nasce il desiderio per la spiritualità. Si risveglia e questo è tutto. Cosa puoi farci? … Una persona comincia a sentire il desiderio di mangiare le rane ed un’altra, lo sente per la spiritualità. Questo desiderio si risveglia dall’interno e non dipende da noi.

Perché qualcuno comincia a sentire il desiderio di mangiare le rane? Perché una volta le ha provate ed ha sentito un sapore piacevole, si è abituato, ha ricevuto l’educazione corrispondente e adesso desidera questo.

Un’altra persona, però, era nel cammino spirituale in un certo momento e dentro di lei è restata una Reshimo, la quale adesso si è risvegliata. Questa è la ragione per la quale è impossibile spiegare in che modo si senta l’unità alle persone che non hanno una Reshimo dello stato spirituale; però è possibile insegnare loro che vale la pena unirsi gli uni con gli altri, perché in questo modo usciremo dalla crisi generale e pertanto, vale la pena che si uniscano con coloro che sono focalizzati sulla correzione dello stato attuale del mondo. Dopotutto, anche loro ne beneficeranno.

Questo è quello che abbiamo da dire alle persone. Loro non capiscono cosa significhi la spiritualità, o il Creatore, l’adesione, l’unità, il sentimento di perfezione, l’eternità, l’armonia con la natura o le sfere superiori … tutto questo ha poco senso per loro, cosicché ti diranno: “Lasciami tranquillo! Dammi solo qualcosa in questa vita: la pace, la sicurezza e la buona salute. Non ho bisogno di altro!”. Ogni persona parla in base al suo desiderio.

Quando parli a questo tipo di persona, devi dimostrarle che non sarà nemmeno capace di riempire il suo desiderio, a meno che non proceda unita a tutti gli altri verso l’unione, perché questo è quanto esige la natura integrale e globale. Abbiamo modo di spiegare queste cose e l’evidenza che le sostengono. Pertanto, dille che il mondo richiede l’unità perché questo è quanto esige la natura. Devi parlare alla persona al suo livello, invece di parlarle del Creatore e della spiritualità. A causa del fatto che non ha un altro modo di farlo, anche lei si incorporerà; però, ogni persona deve essere accostata in accordo al suo desiderio.

(Dalla 2° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 11.05.2011, lo Zohar)

Ogni essere creato è determinato da quattro fattori

grano1° fattore: La base.
La base è la materia primaria dalla quale ogni particolare essere ha preso vita. Le proprietà immutabili di una base sono l’ordine del suo sviluppo. Per esempio un chicco putrido produce un nuovo germoglio dello stesso tipo. Quando un chicco imputridisce, la sua forma esterna scompare completamente, come il nostro corpo che alla morte si decompone. Tuttavia, la “base” resta, e nasce un nuovo germoglio, così accade alla nostra anima quando obbliga un corpo nuovo a nascere per inserirsi in esso.

2° fattore: Le proprietà immutabili della base.
La base, nel caso del chicco di grano, non prenderà mai la forma di altri cereali, ma solo la sua forma precedente. Sono possibili cambiamenti quantitativi e qualitativi del germoglio, dipendenti da fattori ambientali come terra, acqua, fertilizzanti e sole, ma la forma del grano, la sua essenza originale, non subirà mutamenti. Il medesimo principio vale per tutti gli esseri.

3° fattore: Le proprietà che cambiano sotto l’influenza delle forze esteriori.
Colpita da fattori esterni, la forma esteriore dell’essenza sperimenta cambi qualitativi. Riprendiamo l’esempio del chicco di grano: esso continua a essere tale, ma esteriormente si trasforma in accordo con le condizioni ambientali. Questi fattori esterni, uniti all’essenza, generano una nuova qualità di grano. La stessa cosa può verificarsi nella società, in un gruppo, nell’individuo.

4° fattore: I cambiamenti causati dalle forze esteriori.
Ogni essere creato ha bisogno dell’ambiente per svilupparsi. L’uomo ne ha bisogno poiché esso lo colpisce costantemente e ne determina lo sviluppo. Poi evolvendosi, l’uomo esercita un’influenza sull’ambiente stesso e lo obbliga a sua volta a mutare. In questo modo uomo e ambiente si sviluppano simultaneamente.

Questi quattro fattori determinano lo stato di ogni essere creato. Anche se l’uomo dedica tutto il suo tempo alla ricerca, non sarà mai capace di modificare, aggiungendo o togliendo qualcosa, i quattro fattori menzionati. Qualunque cosa pensiamo o facciamo esiste all’interno di questi quattro fattori che determinano fortemente il nostro carattere e il nostro modo di pensare.

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Schiavitù egiziana grande come l’universo

Il Faraone e tutti i suoi ministri sono schiavi leali del Creatore, cioè “angeli” o forze che realizzano il programma della creazione. Eseguono gli ordini della forza superiore, il Creatore, giacché oltre a Lui non esiste nient’altro. Ma per il momento il Creatore mette il Faraone con tutta la sua lealtà come un governatore che lavora per il Creatore e che governa l’uomo in questo mondo al posto Suo, per darci la sensazione di oscurità e portarci il bisogno di rivelare la forza opposta, quella dell’amore e la dazione.

Per ora, il Faraone stesso si sta rivelando nel nostro mondo. Prima, solamente i suoi aiutanti, i suoi ministri, c’erano rivelati. Non avevamo sentito parlare del Faraone stesso fino all’attuale fine dell’Esodo d’Egitto, quando all’improvviso è stato annunciato che un “nuovo re era sorto su l’Egitto”. Fino allora, alcuni direttori e ministri tenevano il controllo.

La stessa cosa successe nella storia dell’umanità. Eravamo influenzati da diverse piccole forze che spingevano lo sviluppo della società umana: nuove invenzioni, la scoperta di nuovi continenti, nuove tecnologie, finché abbiamo raggiunto un mondo globale. E qui il Faraone sta iniziando a rivelare se stesso. Lui è la forza che ostacola e che impedisce la nostra unione.

Ci sono molte persone nel mondo che già sentono che la salvezza risiede nella connessione. Vediamo che, dato il livello dell’interdipendenza, non ci rimane altra scelta poiché il mondo è diventato veramente globale. L’unico modo per migliorare la vita è di mettersi insieme. Non esiste altra via quando dipendiamo tanto uno dall’altro. Non ci sarà possibile divorziare uno dall’altro come in un matrimonio non riuscito e andare ognuno per conto proprio. Viviamo in un singolo, piccolo globo e non possiamo andare da nessun’altra parte: siamo chiusi a chiave, come in una gabbia.

Ma siamo incapaci di andare d’accordo uno con l’altro in questo mondo, di creare un governo mondiale comune, di arrivare a un’opinione comune e discutiamo costantemente. E questi disaccordi non finiranno, continuano ad aumentare.

Sarebbe molto strano vedere questo, poiché veramente dipendiamo tutti uno dall’altro: Europa, America e i paesi Arabi, Asia, Russia, Giappone e Cina. È cosi difficile unirsi in un posto, avere un altro “G-50” e arrivare a una sorta di accordo comune? Altrimenti, il mondo tornerà indietro semplicemente all’iniziale “caos e oscurità”.

Ma le persone non riescono ad arrivare a un accordo. La forza del male continuerà a mettersi nel cammino tra di loro, e non riusciranno capire come connettersi. Comprenderanno solamente la loro inabilità per farlo, ma non impareranno come raggiungerlo. E questo è cosi poiché rivelare i “mezzi” per la connessione è la stessa cosa che rivelare la forza superiore, e questa è l’unica cosa che può connetterci. Questo è lo stato verso il quale stiamo andando.

Non saranno tempi facili. Per ora, molte persone riescono a vivere come prima, come se non fosse diventato un mondo globale e loro potessero continuare a esistere senza prendere in considerazione gli interessi di tutti gli altri. Ma il nostro sviluppo ci porta assolutamente verso l’unificazione. Tuttavia, non ci sarà la forza per unirsi. È qui dove il Faraone, che ci sta separando, sarà rivelato.

E allora, com’è scritto su la schiavitù egiziana, “loro piangeranno (questa volta saranno i figli del mondo intero)” senza sapere cosa fare. E qui comprenderanno che esiste un metodo, la saggezza della Kabbalah, che rivela il Creatore alle creature in questo mondo.

Dopotutto, non saremmo capaci di fare nemmeno una vita comune in questo mondo senza rivelare questa forza. Semplicemente non saremmo capaci di esistere: ci distruggeremmo uno con l’altro. È in questo modo che abbiamo bisogno della Kabbalah, come mezzo per rivelare il Creatore, che sarà rivelato. E comprenderemmo che il mondo è stato creato in questa maniera e ha subito questo sviluppo soltanto per diventare come il Creatore e unirsi a Lui mentre lotta per rivelarLo. Perciò, l’intero programma della creazione sarà realizzato.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.04.2011, Gli scritti di Rabash)

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Disponibile solo oggi, un prestito spirituale a condizioni redditizie!

Posso dire, con speranza e fiducia, che siamo sulla soglia delle vere azioni spirituali. Se ci convinciamo che vengono rivelate nella connessione tra di noi ed è lì che il Creatore viene rivelato, se lo desideriamo, allora tutte le opportunità sono proprio davanti a noi.

L’ingresso è stato aperto per noi dall’alto e adesso è il nostro turno di fare alcuni passi per entrare. Questi passi sono abbastanza facili da fare perché sono assicurati dall’unione. Non è che ogni persona cammini in avanti per se stessa, ma va verso l’interno, verso il centro comune dove riveliamo il Creatore attraverso la nostra spinta comune verso l’amore, l’empatia e la dazione reciproca.

Il momento è veramente arrivato. Non mi sto comparando ad Abramo o Mosè, però gli stati che si sono rivelati sembrano gli stessi di allora. Facciamo degli sforzi e vedremo che questo sta succedendo davvero! Stiamo cominciando a realizzare azioni mutue che ci portano alla rivelazione della Torà, cioè alla rivelazione della Luce che corregge l’inclinazione al male e rivela il Creatore dentro di noi.

Parlo di questo seriamente, anche fino a 9 o 12 mesi fa questo non mi sembrava così realista e pratico, ma adesso vedo che siamo senza dubbio capaci di farlo. Abbiamo ricevuto il permesso dall’alto e adesso tutto dipende da noi: ce ne incarichiamo oppure no? La negligenza potrebbe essere un errore molto grave che porterebbe grandi problemi.

Ho molta speranza che la festività di Pesach, le mie visite al di fuori di Israele, il congresso di Mosca ed altri eventi serviranno come una grande e buona preparazione. Questo è possibile. Tutto è aperto a noi e tutto il mondo ci sta aiutando. Tutto quello che sta succedendo nel mondo è solo un aiuto per spingerci.

Tuttavia, dobbiamo stare attenti. In una delle sue lettere Baal HaSulam scrive quanto segue ad un suo studente: “Un anno fa il tuo stato era molto migliore, ma adesso sei in discesa. Tuttavia, non perdere la fede nella misericordia. Forse avrai successo un’altra volta”.

Adesso il tempo del risveglio dall’alto è arrivato e ci è stata data un’opportunità. Tuttavia, dobbiamo aggiungere a questo il risveglio dal basso. Non dobbiamo indugiare su questo.

Il risveglio dall’alto è un grande aiuto. Questo perché non devi convincere il Creatore che hai un buon desiderio. Egli stesso ti da l’opportunità, “Chiedimelo solo e pagherò per questo”. Puoi prendere la mercanzia, il negoziante annoterà il tuo debito sul libro e pagherai più tardi. Prima entra nella spiritualità e poi pagherai.

Così avanziamo, dopotutto non possiamo sistemarci senza la forza spirituale; quando la abbiamo, possiamo realizzare azioni spirituali e salderemo il debito più tardi. Adesso abbiamo l’opportunità di ricevere un prestito ed acquisire il mondo spirituale. Più tardi pagheremo per questo, non c’è problema. Così, speriamo di poter capire il tipo di opportunità che abbiamo davanti a noi. Sarebbe imperdonabile perderla non unendoci come dobbiamo.

Questo dipende molto da come useremo il nostro tempo. Il momento presente è molto importante e non dobbiamo guardare al mondo esterno, sperando che avanzi oggi oppure domani. Questo non dipende da noi.

(Dal discorso nella cena del 9 Aprile 2011)

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Che cosa hanno in comune la Columbia, Tbilisi, il Cile, Haifa, e Odessa?

Più elevata è la frequenza con la quale scegliamo, ripetutamente, in favore del punto nel cuore e dell’unione, più veloce sarà il nostro cammino. Quando ci riuniamo nei grandi congressi e ci includiamo gli uni negli altri con i nostri desideri, allora io compio un’azione e tutti gli altri compiono una miriade di altre azioni che si uniscono alla mia. Se io restassi da solo, non completerei mai questo lavoro!

In questo modo, il Creatore ci aiuta. Egli ha diviso l’enorme desiderio da Lui stesso creato in molte parti. Quando ogni parte svolge il suo lavoro, aggiunge questo lavoro a quello di ogni altra parte. Ne consegue che se siamo, diciamo, 800. e nel corso di alcuni giorni di un congresso ognuno di noi compie 100 azioni, allora ne risulta che ognuno ha compiuto 80,000 azioni. Ecco perché siamo tutti collegati insieme! E oltre agli uomini presenti nella sala del congresso, ci sono molti altri amici sparsi per il mondo che si uniscono a noi tramite le nostre trasmissioni.

Prima di venire a tenere questa lezione, ho ricevuto delle lettere e biglietti di benvenuto da Mosca, San Pietroburgo, da Israele, dalla Germania, e da molti altri luoghi. Guardiamo a come molti uomini si sono uniti nei nostri centri in giro per il mondo. Proprio adesso sullo schermo abbiamo Tel Aviv, la Galilea, Rehovot, Minsk, la Columbia, Donetsk, Tbilisi, il Cile, Odessa, Beer Sheba, Haifa, Ashkelon, Hadera, e molti altri ancora.

Siamo in molti e se usiamo i giorni del congresso correttamente, allora salteremo verso il livello successivo e può darsi che realizzeremo la legge che è chiamata, “Ha fatto degli sforzi ed ha trovato!” Questo può succedere. Tutto dipende da noi.

Se un grande numero di uomini si unisce a noi ed ogni uomo include gli altri, allora ogni uomo riceverà una forza sufficiente. Abbiamo lavorato sulla nostra unione molto bene e dunque abbiamo acquisito la conoscenza. Abbiamo studiato e ci siamo preparati per tutto l’anno, discutendo continuamente che c’è un solo “noi”, che siamo insieme, e che il mondo spirituale si rivela solamente nella connessione tra di noi. Quindi, speriamo di riuscire a mettere in pratica questa unione.

(Dalla 1.a lezione al congresso WE! Del 01.04.2011)

Tutto dipende dalla preparazione corretta

Un’azione spirituale dipende completamente dalla preparazione. Questo è dovuto al fatto che l’azione in sé è già predeterminata in anticipo e deve avere luogo. Niente può cambiare tutto il programma dal principio alla fine della creazione. Tutte queste fasi sono già determinate in modo definitivo.

L’uomo può intervenire in una certa parte di questo programma, ma solo per cambiare la sua velocità. Tuttavia, esiste anche una parte nella quale può cambiare il carattere del programma che viene decifrato dentro di lui, cioè determinare come sperimenterà il suo sviluppo.

Attraverso questa parte del programma, lui stabilisce la sua indipendenza ed ha l’opportunità di esprimere se stesso. In questa maniera ascende come un individuo indipendente che ha potere, è integrale, capisce e realizza tutto il programma della creazione che fu destinato solo a questo proposito.

Pertanto, la preparazione per la prossima azione cambia il suo carattere dal principio alla fine. Tutto dipende dalla preparazione, ragion per cui le attribuiamo tanta importanza.

Adesso, in anticipo al Congresso che si terrà nel New Jersey in un tempo così speciale per tutto il mondo, è estremamente importante che la nostra preparazione sia corretta e dopo darà buoni risultati nella nostra unione al Congresso.

Permettete a queste potenti onde di espandersi verso l’esterno, da questo luogo vicino a New York, il centro dell’America, come uno tsunami buono che bagni tutto il mondo con l’amore e la forza della dazione. Questo permetterà alle persone di capire in che modo dovrebbero relazionarsi le une con le altre in anticipo nel nuovo mondo, ed i cambiamenti che dovremo attraversare in accordo al programma della natura.

Questo aiuterà il mondo ad attraversare questi cambiamenti dolcemente, più rapidamente ed in una buona maniera, preparandolo e facendogli rendere conto di cosa stia succedendo, invece di essere come animali che vengono colpiti ed avanzano grazie alla frusta della storia e non capiscono cosa fare.

Pertanto, tutto dipende dalla nostra preparazione al Congresso, affinché in funzione di questa, prepariamo il mondo ai cambiamenti che in ogni caso dovrà attraversare. Preparandosi bene ad essi, il mondo sarà capace di accettarli correttamente e vedrà che sono per il bene.

Durante i prossimi dieci giorni, nelle ultime ore che ci restano prima del Congresso, dobbiamo realizzare un grande lavoro. Dobbiamo vedere ogni momento come una preparazione per un evento estremamente importante e discernere in che modo vogliamo passare questi momenti per ottenere il risultato sperato per noi e per tutto il mondo.

(Dalla 1° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 22.03.2011, Preparazione al Congresso WE!)

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Quello che hai dentro è ciò che ottieni dall’esterno

Domanda: Come possiamo trasmettere l’idea del mondo globale ad un bambino?

Risposta: E’ possibile dare un chiaro esempio ai bambini più grandi, trasferendolo quindi ai bambini più piccoli. Per esempio, portando un gruppo di bambini di 10 anni ad un gruppo di bambini di 5 anni. Dopo aver trascorso un po’ di tempo insieme, vedrete che i bambini più piccoli capiscono il mondo ad un livello completamente diverso, completamente diverso.

Siamo tutti egoisti ed anche se cresciamo e diventiamo più intelligenti, siamo ancora in un sistema egoista, che è la lente attraverso la quale guardiamo il mondo. Un bambino di 5 anni vede il mondo in accordo alla sua età. Allo stesso modo, in accordo al nostro egoismo, non vediamo il vero mondo, ma quello egoista.

Pertanto, quando chiamiamo il mondo globale ed integrale, diamo a queste parole un senso egoista. Se “tutto il mondo è interconnesso”, questo significa che dobbiamo utilizzare questa sensazione per il nostro beneficio.

Non capiamo che dobbiamo cambiare e creare lo stesso sistema globale e integrale dentro di noi. Questo significa che, da tutte le persone, le anime e tutte le interconnessioni tra di loro, io costruisco il modello di tutto il mondo dentro di me. Devo riflettere il mondo esterno dentro di me con il fine di mantenere la sua connessione corretta.

Se tutto il mondo che è al di fuori di me, vive secondo la legge altruistica, se tutte le sue parti sono unite per il bene di uno scopo, per il bene dell’armonia comune, allora dentro di me devo sempre essere disposto ad includere tutti i desideri e le anime, tutto quello di cui sono capace, in accordo alla legge dell’altruismo. Attraverso questo sistema, che è la mia anima, devo cambiare il mondo.

È possibile fare contatto con il mondo per mezzo di uno strumento disfunzionale, non per mezzo della legge dell’equivalenza della forma? In questo caso, non capisco il mondo e questo non può essere conseguito attraverso di me.

Attraverso questi esempi, possiamo mostrare ai bambini questo principio: in tutte le epoche, abbiamo visto il mondo in maniera differente, ed inoltre, col fine di vedere un mondo globale ed integrale, devo anche essere globale ed integrale dentro di me.

La scienza della Kabbalah ci porta a questa correzione, per questo si rivela ai giorni nostri e di fronte ad essa, anche il mondo globale si sta rivelando. È necessario diffondere questo metodo che ci permette di raggiungere l’armonia con il mondo moderno. Al contrario, soffriremo.
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(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 15.03.2011)

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Il problema del mondo è il mio problema

L’immagine del “mondo esterno”, come lo descrive Baal HaSulam, viene creata dalla “macchina fotografica” che si trova nella parte posteriore del nostro cervello, che proietta le mie qualità in quello che sembrerebbe essere lo schermo esterno, con quelle qualità che sono danneggiate o corrette fino ad un certo punto. Dentro di me esistono sotto forma di diverse forze; combinandole o dividendole in diversi modi, formano il vaso della mia anima.

Tuttavia, sono incapace di distinguere queste forze perché sono proiettate nello schermo della mia coscienza in modo tale da poterle contemplare. Pertanto, vedo diverse forme dei livelli, inanimato, vegetale, animato ed umano. Tutte queste forme sono in movimento, subiscono dei cambiamenti e questo è ciò che ci permette di mantenere la connessione con le forze interne.

Come posso raggiungere lo stato corretto? Questo può essere ottenuto mediante il principio di amare il prossimo come se stessi. Devi conseguire che tutta la realtà “esterna” diventi tua, poiché ad ogni modo, si tratta davvero di te, anche se nella tua ingannevole percezione appare come qualcosa di esterno. Così dunque, ritorna in te, riporta questa immagine esterna dentro di te, fa ritornare questa visione dalla proiezione all’interno della “camera”. Come puoi riuscirci? Avvicinando tutte le tue parti e sentendo che sono tue.

Per adesso percepisci i problemi del mondo come disastri che succedono ad altre persone. Al contrario, Rabash si preoccupava molto di questi casi perché sentiva che il disastro succedeva a lui. Una persona che avanza verso l’equivalenza con il Creatore fa inclinare tutto il mondo verso il piatto del giudizio, o il piatto della giustificazione. È lì che radica la soluzione a questo problema.

Di conseguenza, a causa della frammentazione spirituale, la mia percezione si divide in interiorità ed esteriorità, il mondo ed io. Correggendomi, porto verso di me tutta la realtà, che sembra esterna, per sentirla dentro di me. Allora la mia percezione spirituale del mondo cambia: non c’è niente all’esterno. Tutto è dentro di me e si realizza dentro di me. Non c’è niente al di fuori di me. Vivo nel mio Kli e solo una “camera” mi crea l’immagine esterna.

Basandoci su questo, dobbiamo decidere una volta per tutte che sono proprio le persone che hanno ricevuto un risveglio dall’alto, un impulso verso la correzione, a poter cambiare il mondo se trasformano la percezione delle loro sensazioni. Tutto dipende da quanto cercano di avvicinare il mondo per sentirlo come una parte inseparabile di loro. Questa è la realizzazione del principio di amare il prossimo come se stessi. Dobbiamo attrarre a noi tutti i livelli che sembrano esterni, dobbiamo includere i livelli, inanimato, vegetale, animato ed umano in noi e vederli come una parte nostra inseparabile.

Pertanto, la nostra attitudine verso tutta la realtà deve essere almeno la stessa che verso noi stessi, come spiega Baal HaSulam che l’uomo deve elevare i desideri degli altri al di sopra dei suoi. Essendo un egoista penso a me stesso invece che al prossimo; ma se sono altruista, devo pensare agli altri.

È a causa di questo che la correzione del mondo dipende proprio dalle persone che in verità hanno ricevuto dall’alto il richiamo per correggersi. Nessun altro ha sentito questo risveglio e di conseguenza non hanno niente da chiedere.

Questo vuol dire che dobbiamo sentirci responsabili di tutti i disastri dell’umanità ed è in nostro potere correggerli e non solo a fatto compiuto, ma anche prima che le disgrazie succedano. Dobbiamo assicurarci che questo non succeda nuovamente nel livello inanimato, così come negli altri livelli, fino al grado dell’umano.

Per il momento le catastrofi si manifestano sotto forma di disastri naturali, nei livelli inanimato e vegetale, come gli tsunami, i terremoti, le inondazioni e gli incendi, e nella società umana sotto forma di crisi economiche ecc … Tuttavia, non siamo esenti da altre forme, come le piaghe dell’Egitto che furono così disgraziate, pericolose e terribili, come le sensazioni che abbiamo adesso.

Baal HaSulam scrive riguardo a questo verso la fine dell’Introduzione al Libro dello Zohar. Tutte le sofferenze del mondo sono provocate dal fatto che Israele non si è corretto a tempo, essendo Israele (che vuol dire diretto al Creatore) qualsiasi persona, non importa la sua origine, che ha l’opportunità di correggersi perché ha ricevuto un risveglio dall’alto, non importa il livello nel quale si trovi.

In questo modo, tutti noi uniti, siamo responsabili di quello che succede.

(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.03.2011)

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Il mondo è rotondo

Domanda dal Giappone: Quali sono le ragioni del disastro che sta avvenendo? Secondo le previsioni, continueranno i terremoti. Possiamo tutti noi prevenire questi avvenimenti qui e nel resto del mondo?

Risposta: Per dare una risposta alla domanda, dobbiamo anzitutto capire dove ci troviamo. Siamo in un mondo “rotondo”. Questo è ciò che ci spiega la scienza della Kabbalah nella sua sezione “percezione della realtà”.

Non aspettiamo che le prove dolorose di questo diventino palesi nel nostro mondo. Attraverso le esperienze amare, stiamo scoprendo che tutti siamo interconnessi, che il mondo è globale ed integrale, che esiste l’effetto farfalla ecc … Per convincerci di questo, non dobbiamo imparare la lezione dai disastri che succedono, ma è meglio imparare dalla scienza della Kabbalah.

È possibile che sarà troppo tardi quando cominceremo a mettere in pratica la nostra esperienza. Quanti tsunami, terremoti o altri disastri devono presentarsi prima di agire con intelligenza? Volgiamo lo sguardo alla scienza ed alla saggezza. È scritto: “Colui che impara è saggio”. Cosa impara la persona saggia?

Secondo la scienza della Kabbalah, sappiamo che sentiamo tutta la realtà dentro di noi, perché è dentro di noi. La mia percezione si divide in 5 livelli; 3 di questi livelli sono le mie sensazioni: radice, anima e corpo. Essi “si vestono” in me dall’interno, inoltre ci sono dettagli esterni di percezione che percepisco al di fuori di me: il vestito e la torre. Questo è tutto il mondo al di fuori di me. Il vestito è tutto quello che si trova nell’area che il mio corpo ed i miei sensi possono realizzare, mentre la torre è rappresentato da tutte le cose lontane ed irraggiungibili, oppure detto in altro modo, dalle cose che non sono sotto il mio controllo.

È così che si divide la realtà, la parte interna si chiama Galgalta ve Eynaim, mentre la parte esterna si chiama AHP. Questa divisione è stata provocata dalla distruzione spirituale, che è la ragione per la quale sentiamo soltanto leggermente Galgalta ve Eynaim dentro di noi e non abbiamo assolutamente la sensazione che l’AHP sia anche una parte di noi. È così che dividiamo la nostra realtà fino alla fine della correzione, quando Galgalta ve Eynaim si unirà con l’AHP in tutte le 10 Sefirot.

Da questo dobbiamo arrivare alla seguente conclusione: sentiamo tutto dentro i nostri Kelim. Questi possono essere uno tsunami, la terra, l’universo con tutte le sue stelle e le galassie; tutto quello che c’è nel mio desiderio egoista. È così che è fatto il mio desiderio, affinché in esso percepisca la realtà divisa in due: “io” e “al di fuori di me”. “Io” è Galgalta ve Eynaim, la radice, l’anima, il corpo, mentre “al di fuori di me” è l’AHP, il vestito e la torre, le due categorie esterne della percezione.

Avvengono molti cambiamenti nei miei Kelim interni ed esterni. Quando assistiamo ai disastri naturali è molto difficile capire perché avvengono questi eventi così dolorosi nei Kelim esterni, invece che nei nostri Kelim interni. Perché questi cambiamenti influenzano oggi una parte specifica della mia anima chiamata “i giapponesi”? Perché tra tutti i popoli la catastrofe è sopraggiunta a loro?

Anche la mia anima include altre parti che percepisco come miei amici. In realtà, non esistono, ma ai miei occhi sono parte di me stesso. Sarà così fin quando non completerò la mia percezione ed allora ogni cosa si unirà in un tutt’uno, in un unico desiderio corretto e completamente diretto alla dazione. Questa è la forma corretta.

Se non vediamo la realtà da questa prospettiva, non saremo mai capaci di percepire correttamente quello che succede, e questo include le guerre, le catastrofi, la corruzione e tutto il resto. Non saremo mai capaci di giustificare il Creatore o di capire come tutto si muova verso la correzione.

Tuttavia, non potremo organizzarci senza la prospettiva corretta delle cose, senza avere un’immagine del mondo “rotondo” che si trova dentro la persona e che dipende dalla sua correzione. Non c’è niente al di fuori di me; tutto sono io. Questa è la mia terra, il mio terremoto, il mio Giappone, la mia Libia, il mio Israele, il mio pianeta ed il mio universo. Tutto questo riflette le mie qualità che non sono ancora corrette.

(Dalla 4° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.03.2011)

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