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Lo sviluppo della crisi globale

Nelle News: (IGSM (Istituto della globalizzazione e movimento sociale) Notizia: L’agricoltura americana è stata molto toccata dalla crisi e ne seguirà una crisi commerciale e un declino della produzione industriale. Dovuto alla richiesta fallimentare nei mercati degli Stati Uniti, la crisi si espanderà ai “nuovi paesi industriali”, dove la produzione inizierà a bloccarsi.

Il declino delle vendite e della produzione porterà al crollo dei mercati azionari e a uno spostamento dall’inflazione alla stagflazione, diminuzione dei prezzi del petrolio, aumento della disoccupazione e un declino generale dei consumi. Questa crisi interesserà tutti i paesi e causerà un’instabilità economica ovunque…

“Il 2010-2011 marcherà il picco della crisi (il principale declino) seguito da depressione e dalla ristrutturazione dell’economia mondiale per un nuovo sviluppo nel periodo dal 2010-2013. Non esiste alcun motivo per aspettarsi che la crisi passi velocemente…”

“La crisi economica globale si caratterizza dal fatto che l’economia mondiale non può continuare a svilupparsi come ha sempre fatto…non ci sono altre opportunità per continuare ad abbassare i salari mentre si stimolano i consumi…”

“La crisi porterà…alla formazione di un mercato di lavoro unico mondiale. Rafforzerà il monopolio mondiale e migliorerà il suo ruolo in un mercato globale (ci sarà un declino delle medie e piccole impresse). La crisi sosterrà il protezionismo…genererà disuguaglianza sociale e instabilità nelle reazioni internazionali e in quelle nazionali.”

Il mio commento: Tutto il male è stato previsto, e non esiste via d’uscita. Più si avvicina lo sfacelo, più chiaramente possiamo vedere la mancanza di tattiche e strategie per affrontare una disfatta imminente. Mi domando come l’idea della trasformazione spirituale dell’uomo, anziché adeguati aggiustamenti economici esterni, sarà realizzata come l’unica soluzione possibile. Dopotutto, la crescente maggioranza concorda con il fatto che la crisi crea una nuova società ed economia.
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Edward Topol: Salvare Israele!

Un quotidiano russo ha pubblicato un articolo di Edward Topol, romanziere, sceneggiatore e saggista famoso, intitolato “Salvare Israele”. Di seguito alcuni estratti dell’articolo.

“Recentemente Barack Obama ha dichiarato che Israele deve ritornare alle frontiere del 1967. Per la maggior parte del mondo civile, questo è stato come un fulmine a ciel sereno, poiché ha segnato chiaramente un cambio nella politica statunitense con una tendenza pro-araba, e addirittura pro-Hamas, visto che il ritorno di Israele alle frontiere del 1967 significherebbe limitare il paese in un tratto di otto miglia davanti all’oceano, che potrebbe essere invaso da qualsiasi brigata di carri armati arabi in un paio di minuti …

A Settembre, cioè immediatamente dopo le vacanze estive, le Nazioni Unite terranno la loro prossima riunione, nelle quali la maggioranza delle voci è stata sostenitrice per molto tempo dei paesi musulmani. Una volta approvata questa risoluzione, qualunque aggressione contro Israele sarà legittima e la cosa più importante, inevitabile, perché Israele protetta dagli Stati Uniti e Israele abbandonata dagli Stati Uniti sono due cose molto differenti …

Per strano che possa sembrare, l’unica persona venuta a difesa di Israele è un tedesco, Glenn Beck, un giornalista statunitense che lavora per “Fox News”. Da alcuni anni nessuno sa niente, ma non appena è cominciato uno show della durata di un’ora su Fox ed ha cominciato ad aprire gli occhi agli Stati Uniti sulle ambizioni comuniste del suo leader, praticamente è diventata la principale stella della televisione ed un odiato nemico della stampa liberale pro-Obama.

Adesso Glenn Beck sta chiamando la sua America patriarcale a sollevarsi a favore di Israele. Il 24 Agosto è prevista la celebrazione di una riunione in Israele con tutte le persone che hanno la sua stessa opinione: che l’imminente sterminio di Israele, programmato per settembre-ottobre, porterà una totale islamizzazione dell’Europa e degli Stati Uniti.

Oggi mi rivolgo a tutti coloro che capiscono che la scomparsa di Israele (non importa cosa pensino di Israele) scatenerà una totale espansione araba verso il sud della Russia e dell’Europa e sarà l’inizio della scomparsa di tutte le civiltà cristiane, europee e russe. Aiutiamo Glenn Beck, agiamo prima che sia troppo tardi, non permettiamo lo sterminio di Israele! E per ultima cosa, credete alle mie parole e a quelle di Glenn Beck: la storia ci ha dato solo due mesi per questa operazione di riscatto”.

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La rivoluzione interiore

La rivelazione del metodo Kabbalistico al mondo, presuppone che si compiano quattro condizioni:

Condizione 1: Che il metodo della correzione non sia dato ad una persona, ma a tutta una nazione.

Oggigiorno, sempre più persone si stanno rendendo conto che è necessario cambiare se stesse ed entrare in equilibrio con la natura. In passato pensavamo di essere al di sopra della natura e che il nostro egoismo era destinato a controllarla, ma adesso capiamo quanto distruttivo sia per noi.

Questa sensazione sta nascendo nelle masse in virtù del fatto che soddisfiamo la prima condizione della rivelazione della Kabbalah, nella quale 600.000 persone, “600.000 anime” studiano il metodo della correzione spirituale. Questo è un concetto condizionale che simboleggia la riunione di persone che sono capaci di arrivare ad una connessione speciale tra loro, chiamata “garanzia mutua”.

Condizione 2: La nazione deve uscire dalla schiavitù Egizia, cioè deve prendere coscienza della malvagità del proprio egoismo.

Condizione 3: Ognuno dei 600.000 membri deve essere d’accordo nel lavorare per il bene della dazione.

Condizione 4: Ognuno deve essere disposto a compiere qualsiasi azione che lo porti alla connessione con gli altri.

La garanzia mutua è la preoccupazione di riempire i desideri degli altri. Tutti i progetti umani devono aspirare a questo. Dobbiamo realizzare una rivoluzione dentro di noi. Il mondo ha tutto per assicurare un’esistenza favorevole a tutti gli abitanti del pianeta, però manca una cosa, un pensiero comune che punti a questo. Se aspiriamo a questo internamente, allora l’abbondanza diventerà accessibile a tutti.

Tutto dipende dalla nostra interconnessione. Quanto più stretta è l’interconnessione tra di noi, più intensa è l’azione della Luce superiore, la quale ordinerà lo stato dei livelli più bassi dell’universo. Non appena un gruppo di 600.000 persone sarà d’accordo con la condizione della garanzia mutua, dell’interconnessione e dell’amore, immediatamente riceverà un enorme appoggio dall’alto.

L’unica cosa che ci viene richiesta è il desiderio di ristabilire l’interconnessione e l’intenzione di lavorare per la dazione. Proprio l’intenzione e non il progresso tecnologico, causerà una rivoluzione nel mondo. Gradualmente arriveremo ad uno stato nel quale le nuove tecnologie saranno create e controllate dal pensiero, cioè dall’intenzione e da un desiderio corretto dall’intenzione.

L’obbligo di ogni persona è di aver cura di tutta l’umanità. Tutto il mondo è incluso nel sistema della garanzia mutua, però in primo luogo, questo deve essere fatto da coloro che hanno la comprensione e il desiderio di elevarsi al livello più alto e di rivelare il Creatore tra loro. Il desiderio del gruppo scorrerà soavemente verso il desiderio del mondo.

La persona cambierà gradualmente la sua attitudine verso se stessa, verso la società e la natura e riceverà soddisfazione per essere nel sistema dell’interconnessione comune. Lei sarà “alimentata” dalla Luce superiore, la quale la riempie e la diletta.

È così che cambieremo verso l’economia del consumo intelligente, perché saremo soddisfatti solo dalle necessità vitali. Cominciando a lavorare secondo il principio di “tutto è per tutti”, arriveremo allo stato della garanzia mutua; e i cambiamenti interiori dell’uomo causeranno la ricostruzione del mondo intero.
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(Dalla lezione virtuale del 17 Luglio 2011)

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La lezione Norvegese

Opinione: il Dr. Jacques Attali, famoso economista mondiale, esperto in scienza politica, Membro Onorario del Consiglio di Stato, Presidente di “Planet Finance”: “Alcuni … vedono lì l’indizio dell’inizio di una guerra religiosa tra il Cristianesimo e l’Islam …”

“Altri ancora … vedono in questa tragedia un segno del ritorno dei nazionalismi e di quello che ne consegue: il rifiuto degli stranieri e le dottrine denominate “internazionaliste”, delle quali sono parte il Progetto Europeo e la democrazia sociale …”

“Di fatto, niente di questo da la vera misura di quello che è davvero successo in Norvegia; questa tragedia è nei fatti una crudele metafora del valore dominante del mondo di oggi: il desiderio di tutti di conservare per se stessi ciò che li definisce”, scrive Jacques Attali nel suo blog. In occidente, molte persone sono in realtà inquiete sul rischio di vedere la propria identità ed il loro livello di vita minacciato e non hanno altri progetti che beneficiare delle loro comodità e conservare i loro costumi e per preservarli, non li condividono con nessuno …”

Il mio commento: L’odio non può essere dissipato in alcun modo. C’è solo una causa di tutti i nostri problemi, il nostro egoismo e c’è solamente una soluzione, correggerlo verso l’opposto.

Tutti i problemi non dovrebbero essere visti come problemi, ma come gli stati che ci risvegliano, spingendoci verso la correzione; in questo modo, saliremo alla prossima tappa del nostro sviluppo, allo stato di armonia con tutto quello che ci circonda. In questo caso, cominceremo a sperimentare (vivere) la natura nella sua eternità e perfezione e ci sentiremo allo stesso modo.
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La rottura dell’egoismo

Baal HaSulam, “Arvut” (Garanzia Mutua): Se una parte della nazione non vuole mantenere l’Arvut, ma sceglie di ostinarsi nell’amor proprio, fa si che il resto della nazione resti immersa nella sua sporcizia e bassezza, senza trovare mai un modo di uscire dalla sua immondizia.

Domanda: Come posso correggere il mio desiderio per la sporcizia e la bassezza?

Risposta: Io agisco in relazione ai miei amici, e questi agiscono in relazione a me. Ciò significa che questi mi correggono? Si, loro così lo fanno. Ed io posso correggerli? Si, posso. Come posso correggermi io? Io mi correggo correggendo loro.

Questa è la garanzia mutua. Nessuno lo fa senza gli altri e lui dipende dagli altri in tutte le sue azioni nel senso positivo e negativo, nell’allegria e la tristezza. Lui dipende dalle loro azioni buone e malvagie, e loro dipendono dalle sue azioni buone e malvagie.

Ad oggi, questa sta diventando una realtà che si manifesterà nel nostro mondo in una maniera molto sgradevole. Se succede qualcosa di male in un paese, gli altri paesi lo sentiranno immediatamente. D’altro canto, se si realizza qualcosa di buono in qualche luogo, anche gli altri cambieranno per il meglio.

Questa è la rottura reale del mio egoismo. Voglio che gli altri si sentano male ed io, paragonato a loro, voglio sentirmi bene per essere un vincitore. Io voglio il peggio per loro più che per me e questo mi rallegra il cuore; però adesso, vediamo in che modo l’integrità della natura ci obbliga a pensare in maniera differente. Ci insegna che nessuno può beneficiarsi da solo. Se è bene per qualcuno, sarà bene anche per gli altri. Non esiste una situazione tale in cui sia buona per alcuni e cattiva per altri.

Ci stiamo avvicinando gradualmente a questa immagine del mondo. Guarda cosa sta succedendo nei paesi sviluppati. Se c’è un bradisismo in uno, il resto dei paesi non sa che fare e cade dopo di esso. Siamo arrivati ad un ordine economico, cioè ad un egoismo tale che il mondo dipende da tutti. Si tratta della garanzia mutua ed è così che si manifesta.

Non pensavo che sarei dipeso, diciamo … dalla Francia. Cos’ho a che fare con la Francia? Tuttavia, adesso devo fare attenzione che lì non ci sia nessun problema. Se la Francia si dichiara in bancarotta, allora, senza dubbio, influenzerà le mie tasche due giorni dopo; per di più lo farà negativamente. Se ho ottenuto qualche beneficio da questo, potrei lasciarla andare in bancarotta, ma non funziona in questa maniera, anche io mi comprometterei.

Inoltre, precedentemente, i problemi degli altri portavano dei benefici. Prima che il mondo fosse connesso ad un sistema integrale, tutto il mondo agiva per il proprio interesse, senza considerare gli altri. Ogni paese si preoccupava solo del proprio beneficio. Ogni volta, facevamo dei calcoli salutari ed egoistici per guadagnare a spese degli altri. Anche se questo richiedeva iniziare una guerra contro di loro e distruggere l’altro lato della terra, per me era meglio.

Oggigiorno, ci piacerebbe continuare sulla stessa linea, ma non possiamo. Molto presto, scopriremo che la guerra non può essere iniziata. Dipendiamo gli uni dagli altri a tal punto che non posso garantirmi niente da solo. Mancherei di tutto quello che distruggo agli altri.

A questo siamo arrivati: a desiderare il bene per noi, per la nostra nazione, per il nostro paese con la sua struttura e le istituzioni, io devo curarmi di tutti. Solo allora ci sarà il benessere per me.

Questo meccanismo lavora sulla dazione tra i Partzufim, tra le persone e tra la persona ed il Creatore. Devo prendere il desiderio del mio prossimo, con l’obbiettivo di riempirlo e mettere il mio desiderio al suo servizio. Solo a condizione di riempirlo e di aver cura di lui, tutta l’abbondanza scorrerà attraverso di me e mi sarà rivelata 620 volte più grande.

Il mondo ancora non capisce in quale sistema stiamo entrando. Per far si che funzioni, dobbiamo raccontare alle persone di questo non appena possibile. Al contrario, la loro disperazione le porterà alla guerra. Loro, semplicemente, non avranno altra scelta.
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[Dalla 3° parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 17.07.2011, “Arvut (Garanzia Mutua)”]

Quando i problemi non vengono risolti uno alla volta

Domanda: Quando un uomo incomincia ad ascoltarci, in modo naturale gli viene di chiederci: cosa dovrei fare?

Risposta: Si devono ricevere sempre più informazioni sul fatto che il benessere del mondo dipende dalla giusta connessione tra gli uomini. Ed in modo principale dipende proprio da questo. I soldi, il posto di lavoro, la pensione, le vacanze, la salute, l’ecologia, il clima, l’educazione, le relazioni materiali – e tutto quello che possiamo immaginare non può essere costruito o corretto “di testa”.

Ma che cos’è un problema? Se ci troviamo in una crisi finanziaria, allora stampiamo più soldi e lo distribuiamo a chiunque dobbiamo. Abbiamo un problema con la Libia? Allora facciamo pressione sulla Libia. Tutto questo non ha senso, ma non del genere di cui si può riderne. E’ un nonsenso molto amaro.

Non importa quale sia il problema, oggi è impossibile trovare una soluzione di tesa, direttamente, anche se questo è il modo in cui ci siamo comportati in passato. Tutto era molto facile: qualcosa succedeva qui, allora lo correggevamo qui, qualcosa succedeva là e allora lo correggevamo là. Ma questo sistema non funzionerà più. Adesso è impossibile continuare così.

Siamo finiti in un sistema chiuso, e mentre cerchiamo di aggiustare una delle sue parti, un’altra si rompe. Oggi dobbiamo conoscere tutto il sistema. Oggi dobbiamo includere questo sistema dentro di noi, pensare in modo globale come fa questo sistema, e percepirlo in modo globale. Questo è il solo modo in cui possiamo farcela.

Perché le riunioni del G7, 8 o 20 sono inutili? Perché non un solo programma governativo per uscire dalla crisi riesce a funzionare? Qui sta tutta la ragione.

Dobbiamo comprendere che la garanzia mutua è la soluzione ed il giusto approccio a qualunque problema.

(Dalla 5.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 14.07.2011, L’Arvut)

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Globalizzazione: Siamo tutti nello stesso cerchio

Le persone ancora non capiscono che la nostra salvezza risiede nell’unità. L’unità è una vera forza: il nostro scudo e la nostra spada. Dobbiamo andare avanti con questo.

Oggigiorno, quando le persone che protestano fanno delle dimostrazioni, stanno cercando di rompere l’egoismo dei governi con il proprio egoismo. Non sto dicendo che le persone fanno male a fare le loro richieste ma nel nostro mondo moderno questo tipo di approccio non è più efficace. Il mondo di oggi è guidato da una forza “rotonda” di un sistema integrale chiuso. Quando entri in questo cerchio insieme con gli altri, tu diventi similare alla natura integrale, e allora raggiungi il successo. Se, tuttavia, tu non sei nel cerchio comune, porti la distruzione a te e agli altri finché tutto si separa completamente.

Vedi quello che succede negli Stati Uniti. Tutto il mondo sta guardando gli americani, ma come dei bambini piccoli, sono incapaci di arrivare a un accordo sul tetto del debito nazionale. Questo tetto è già stato rialzato diverse volte, ma all’improvviso sembra che siano rimasti inceppati, come se qualche cosa gli stia bloccando. Tutti stanno chiedendo: “Alzatelo! Continuate a stampare dei dollari, ne abbiamo bisogno, ne faremo una scorta come sottaceti in un barile. Dopotutto, senza di loro semplicemente non sappiamo vivere. Non privateci di questa corrente verde, perché altrimenti rimarremo senza niente!”.

Ma gli americani sono incapaci di arrivare a una decisione perché non hanno preso una forma “rotonda”. E lo stesso problema si solleverà in ogni sfera. Una nazione che era ricca e di successo soltanto ieri, si trova all’improvviso in un disastro. Come un castello di sabbia, che una volta raggiunta una certa altezza, si sgretola, sotterrando se stesso dal proprio peso.
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(Dalla quinta lezione quotidiana di Kabbalah del 28.07.2011, “La Pace”)

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Diventare globali internamente

Prima di tutto dobbiamo cambiare il nostro schema, la nostra visione della vita e del mondo. Devo cambiare dentro di me, cambiare il mio programma mentale, rivedere i riferimenti in base ai quali valuto me stesso, il mondo e la società. Se l’uomo non cambia, non saremo in grado di cambiare il mondo. Infatti, il mondo è la sua fotocopia.

La natura umana è la base sulla quale si costruisce la società, l’ambiente, l’insegnamento, la cultura, l’economia e tutte le altre sfere di attività dell’uomo. Il mondo è una proiezione esterna di ciò che è nascosto dentro un uomo. Perciò, è proprio l’uomo che ha bisogno di essere cambiato. Tutti gli sforzi si devono concentrare precisamente su questo.

Il problema non è l’economia, la produzione, o l’educazione. Tutto si normalizzerà quando l’uomo cambierà. E per riuscirci, l’uomo deve essere educato. L’educazione è, in sostanza, la trasformazione interiore dell’uomo. Nessun “aiuto organizzato” esterno funzionerà.

Forse questo concetto potrebbe essere presentato all’ONU, all’UNESCO, e ai governi, spiegando che il nostro solo obbiettivo è di cambiare l’uomo. Infatti, senza questo cambiamento l’uomo non cambierà il mondo.

Questa è la ragione per cui le menti migliori dell’umanità non capiscono cosa devono fare e cosa cambiare. Siamo entrati in un livello che ci richiede dei cambiamenti nuovi e qualitativi. Da adesso in poi, dobbiamo agire nel nostro mondo con l’aiuto della qualità chiamata “sostegno”. Possiamo farlo solamente insieme. Da soli non raggiungeremo niente.

Per esempio, un uomo che avvia un’attività lavorativa scoprirà che il suo lavoro è collegato a tutte le attività lavorative del mondo e perciò tutte queste devono essere prese in considerazione. Altrimenti, nessuno ce la farà ad avere successo.

Da questo punto in avanti, non possiamo fare un passo senza considerare il sistema globale comune. E perciò, dobbiamo essere globali ed uniti, noi stessi, con tutti gli altri, internamente.

Ma io non sono globale. Allora, cosa dovrei fare? Ma davvero non conquisteremo alcun successo senza tutto questo? Vero, non ce la faremo. Si tratta di una legge immutabile. Senza una totale interconnessione non ce la faremo a conquistare alcun successo. Diamo un’occhiata in giro: ci troviamo già immersi in molteplici crisi. E c’è solamente una via d’uscita: cambiare noi stessi.

Come possiamo cambiare? Come possiamo riprogrammarci? Come possiamo cambiare il nostro stesso pensiero? Come possiamo disinstallare il vecchio programma ed installarne uno nuovo? Infatti, da adesso in poi devo avere una sensazione comune e un pensiero comune con ogni altra persona, così che le mie azioni corrispondano in modo naturale al nuovo stato che ho raggiunto. La mia stessa natura deve cambiare.

Questo lavoro può essere compiuto solamente dalla “Luce che Corregge”. Gli uomini se ne renderanno conto comunque. Forse ci arriveranno percorrendo il cammino di una grande sofferenza, ma non c’è un’altra strada da fare. Dobbiamo cambiare per riuscire a cambiare il mondo, e abbiamo i mezzi per farlo.

Dobbiamo arrivare a questa Luce rendendoci conto del male, il che ci fa capire cosa ci manca, “Io devo cambiare!” Ma come facciamo a saperlo? Ed in che modo, esattamente, dovremmo cambiare? Si è già formato dentro di noi un desiderio di cambiare? Non ancora.

Questa è la ragione per cui ci sono stati dati un campo nel quale lavorare (il gruppo), il mezzo (la scienza della Kabbalah), ed un manuale di istruzioni (il maestro). Diamoci dentro, agiamo, iniziamo ad essere parte nel sistema del sostegno, giocando un ruolo in esso in modo da scoprire i difetti che dobbiamo correggere. Allora avremo qualcosa con cui rivolgerci alla Luce per la correzione.

Non dovremo andare in qualche posto: nella misura in cui i nostri desideri si formeranno e saranno chiariti, nella stessa misura la Luce inizierà ad agire da sé. Infatti, noi siamo dentro la Luce, e perciò la Luce incomincia immediatamente a lavorare in conformità ai nostri sforzi. Non appena costruiremo qualcosa dentro di noi, la Luce ci influenzerà immediatamente. In questo modo, piano piano, cambieremo anche senza vedere i piccoli ingranaggi che girano al nostro interno.
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(Dalla 5.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.07.2011, “Arvut”)

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Esperti, fatevi sentire!

Domanda: E’ molto difficile spiegare alla gente che la soluzione ai problemi spinosi di oggi sta nell’interconnessione tra gli uomini.

Risposta: No, non lo è. Infatti, siamo aiutati da molti specialisti – non solo in senso teorico, ma da scienziati che fanno ricerca sui problemi attuali e sulla natura, inclusi gli economisti, i politici, i sociologi, gli psicologi, i banchieri e i rappresentanti delle grandi società.

Oggi tutti parlano di economia perché rappresenta la connessione che c’è tra di noi: quanto mi devi e quanto ti devo. Non si tratta di cultura, arte, religione o etica. Si tratta di soldi, un preciso strumento di misurazione della nostra reciproca dazione. Rappresenta la rete di una connessione corretta, egoistica, salutare e solida tra di noi. Noi l’abbiamo rovinata con le nostre “speculazioni”, ma di per sé era perfettamente adeguata.

E così, dobbiamo spiegare alla gente che questa rete non funziona più. E lo dobbiamo spiegare con degli esperti a cui ci rivolgeremo – migliaia di uomini che si trovano ai vertici del mondo: direttori di banca, analisti societari, e così via. Facciamoli parlare mentre noi ce ne stiamo in disparte. Dopo di loro la parola dovrà essere data agli scienziati, e poi ai rappresentanti del sistema educativo. Diamoci dentro —usiamo quello che c’è a disposizione.

E’ così che vedo succedere le cose oggi.

Domanda: L’uomo medio sarà incuriosito di ascoltarli nel suo tempo libero, ma si tratta di faccende molto lontane dal suo personale interessamento e dai problemi che può avere nella vita.

Risposta: Non c’è altra soluzione. Dobbiamo dare il tempo alla fase iniziale di manifestarsi, fino a quando non avremo convinto l’uomo che qui è dove si trova il problema. Al fine di capire i guai del mondo, è necessario studiare cosa sta succedendo. E’ come un uomo ammalato che “entra” in internet per cercare delle informazioni sulla sua malattia e per trovare i mezzi per curarsi. Dunque, dobbiamo soltanto dare agli uomini un “aggancio”, una fune che li colleghi tra ciò che sta succedendo oggi e la soluzione.

Questo compito incombe sugli scienziati, e noi dobbiamo agire in questa direzione senza ulteriori ritardi.

Metteremo in pratica e divulgheremo le loro, non le nostre, spiegazioni, che sono importanti e ben fondate. In linea di principio, dobbiamo diventare una “macchina pubblicitaria” che diffonde velocemente il flusso di informazioni dagli esperti alle masse. Senza farci conoscere, daremo loro grande importanza, li pubblicheremo sui siti, e li promuoveremo nei mezzi di comunicazione.

Non abbiamo neanche bisogno di un nostro sito. Non vogliamo “portare gli uomini dalla nostra parte” ma li lasceremo dove sono abituati a stare. Questo è il vero lavoro di divulgazione.

Domanda: Cosa dovrebbe capire una persona da poco di tutto questo, una persona che non capisce niente e prende per buono tutto quello che le si dice? E’ sufficiente dargli il messaggio che insieme è il bene mentre divisi è il male?

Risposta: Sì. E anche una “persona che conta” deve capire proprio questo. Non stiamo realmente programmando di parlare loro dell’intenzione altruistica Lishma, non è vero? Queste persone non sono ancora mature interiormente per questo concetto. E’ scritto, “Alleva un ragazzo per come è fatto”

Domanda: Ciò significa che dovremmo fare come la gente che usato Facebook per costringere i produttori ad abbassare i prezzi dei loro prodotti, così dovremmo semplicemente spingere i governi ad unirsi?

Risposta: Sì. Cerchiamo degli esperti, coloro che non solo capiscano il concetto, ma che siano in grado di mettere insieme un campo di lavoro e poi di farlo funzionare. Ci sono parecchi milioni di uomini nel mondo a cui piacerebbe e che sono in grado di unirsi in questo lavoro che dovrà essere realizzato. Questo “esercito” deve essere solamente organizzato per mettere in pratica questo compito.

Nel frattempo, noi resteremo dietro le quinte. Oggi non abbiamo più bisogno della televisione. Infatti, tutta l’umanità, oggi, è su internet. E questo sarà l’unico modo in cui riusciremo ad organizzarci ed è ciò che la nostra azione di divulgazione farà parallelamente. Questi sono i cambiamenti che dobbiamo incominciare a fare adesso, senza ulteriori ritardi.
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(Dalla 5.a parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13.07.2011, “Arvut”)

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Il nostro mondo sta andando a pezzi?

Opinion (Lester R. Brown, Il mondo sull’orlo dell’abisso: come evitare il collasso economico ed ambientale): Riusciremo a cambiare direzione prima di aver oltrepassato il limite? Il mondo è nei guai. Il piano A, o come si dice il mondo degli affari, non funziona. I cambiamenti devono essere realizzati velocemente, come in tempo di guerra, per evitare molteplici catastrofi a catena che si rovesciano una sull’altra come se fossimo su una strada senza ritorno.

Il mio commento: Questo signore ha scritto queste parole alcuni anni fa, ma nel frattempo nessuno lo ha ascoltato, sebbene sia un famoso giornalista. Evidentemente, solamente dei grandissimi shocks spingerebbero gli uomini a prestargli attenzione, ma non sarà troppo tardi – non per la totale distruzione della civilizzazione, ma per il raggiungimento della completa correzione in un modo pacifico?
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