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Ci serve un mondo nuovo

Uno studente mi ha scritto dicendo che oggi tante persone credono che serva un mondo nuovo. Ha chiesto “ se tu dovessi costruire il mondo da capo, da dove inizieresti?” Gli ho risposto che inizierei con un Paese, un Paese autosufficiente. Poi chiederei un po’ di tempo per sviluppare il popolo, sviluppare la società.

Il problema è che siamo tutti come bambini che si aspettano che il mondo funzioni come vogliamo noi semplicemente perché lo vogliamo. Non funziona così. Per far sì che le cose funzionino come vogliamo noi, dobbiamo imparare come farlo accadere, come farlo correttamente.

Con imparare, non intendo dire che dovremmo apprendere il mondo, ma noi stessi. Dobbiamo cambiare noi per poter costruire un mondo dove otterremo ciò che vogliamo, senza inquinare l’aria, la terra e l’acqua, senza eliminare specie intere di piante e animali, e alla fine distruggere noi stessi.

Il cambiamento che dobbiamo apportare in noi riguarda il nostro rapporto con la società, l’importanza che attribuiamo alla società in cui viviamo, non a noi stessi. In altre parole, le connessioni tra noi dovrebbero essere la nostra priorità, in opposizione alla nostra tendenza attuale di concentrarci su di noi.

Solo una volta cambiati noi, i prodotti che creiamo contribuiranno al mondo intero. Dato che la nostra mentalità cambierà dal narcisismo alla considerazione reciproca, tutto ciò che facciamo avrà come obiettivo servire gli altri piuttosto che soltanto noi.

Questo non vuol dire che non avremo più oggetti personali o che non avremo bisogno di cose personali, ma il modo in cui li creeremo e useremo includerà intrinsecamente il pensiero del bene comune. Di conseguenza, non dovremo più preoccuparci di creare prodotti sostenibili o usare prodotti che rispettino l’ambiente poiché sarà la nostra natura lavorare per il beneficio di tutti.

In altre parole, il livello al quale eleviamo l’umanità corrisponde al livello al quale si innalzerà la società. Il successo di un paese non dipende dagli avanzamenti tecnologici, dai governi o dai paradigmi educativi. Il successo di un paese dipende da quanto le persone tengono a mente il bene comune. La coesione sociale e la responsabilità reciproca sono gli unici fattori che determinano il destino di una nazione.

Una volta che avremo costruito un paese modello per l’umanità, sarà possibile riprodurlo in tutto il resto del mondo. Questa è stata la mia risposta allo studente che ha chiesto come costruire un nuovo mondo.

Possiamo ancora risollevare il mondo

Ci sono sempre stati scontri nell’umanità. Ci sono stati scontri tra paesi, tra Nord e Sud, o tra regimi e ideologie. Ma lo scontro attuale è più profondo. È uno scontro di nazioni che non sono disposte ad accettarsi l’un l’altra così come sono e vogliono opprimersi a vicenda. Eppure non è troppo tardi per risollevare il mondo dal suo declino e noi, il popolo che comprende il valore della diversità, siamo gli unici in grado di farlo.

Per costruire una società pacifica mondiale, abbiamo bisogno che le persone apprezzino la diversità. Solo le persone che cercano la connessione al di sopra delle differenze possono costruire una società che diventa tanto più forte quanto più si diversifica.

Tutto ciò che è sopravvissuto alla prova dell’evoluzione include opposti che si complementano tra di loro. Dal livello atomico alle strutture più complesse dell’universo, ogni cosa consiste di opposti che collaborano per creare una struttura più forte dove un elemento compensa per ciò che l’elemento opposto non ha. Quindi, se distruggi il tuo avversario, distruggerai anche te stesso.

Fin quando manterremo l’atteggiamento di “solo io ho ragione”, il mondo continuerà a peggiorare. Non importa chi abbia ragione. Un approccio che non include tutte le parti, che rivendica il diritto esclusivo alla verità, che nega il suo opposto, la sua controparte, annulla la sua stessa esistenza.

Pensate al “giorno” senza la “notte, “l’amore” senza “l’odio”, “la primavera” senza “l’autunno” o la “gentilezza” senza la “crudeltà”. Nessuno di questi termini “positivi” esisterebbe se non esistesse il suo opposto “negativo”. Allo stesso modo, il nostro mondo intero non esisterebbe se non fosse per l’equilibrio tra gli opposti che si complementano a vicenda e compensano le rispettive “mancanze”.

La situazione in tutto il mondo, per quanto precaria, è anche un’opportunità. Ora possiamo far circolare l’idea che soltanto accettando e persino abbracciando i nostri avversari, possiamo svilupparci. Le tensioni politiche crescenti ci rendono attenti a qualsiasi segno di ragione, e il suono della ragione oggi deve dichiarare che la guerra alla fine significa la fine di tutti.

Spero e prego che in questa guerra vinca la ragione.

Reuters: foto del file di un soldato ucraino

 

 

La Regina Elisabetta II- un monarca modello

La Regina Elisabetta II è stata un monarca esemplare. Ha vissuto in tempi storici molto significativi e complicati e ha mantenuto l’Inghilterra stabile e sulla strada corretta. Credo che la Gran Bretagna possa essere fiera della sua rappresentazione. Se cerchiamo un modello di un buon monarca, la Regina Elisabetta II sicuramente corrisponde alla descrizione.

La Gran Bretagna dovrà ora creare una nuova immagine di un monarca dopo essersi abituata per così tanti anni a vedere la Regina Elisabetta ricoprire questo ruolo. Non sarà facile, ma il paese non ha altra scelta, un monarca è essenziale per la stabilità della Gran Bretagna.

In termini più generali, le nazioni hanno bisogno di un re. Anche in Israele, esisteva un re per molti secoli; egli mantiene l’ordine nella società.

In ogni modo, il dovere del re di Israele era più che governare. Egli era un modello delle buone relazioni verso tutti. Il ruolo di re di Israele è insegnare al popolo ad amare gli altri come se stessi, e il re dovrebbe essere un esempio di questo amore.

Per quanto riguarda l’Inghilterra, le auguro di rimanere unita, tutti i membri del commonwealth, e di aumentare il legame tra di loro. Questo sarà il compito principale del Re Carlo III.

Storicamente, il Regno Unito e Israele hanno sempre avuto una buona connessione, anche se in presenza di alcune dispute. Spero che con il re Carlo, potremo mantenere questa buona connessione anche in futuro.

REUTERS/Paul Hackett RD/SA

Mikhail Gorbachev- un’impressione personale

La morte di Mikhail Gorbachev mi ha ricordato una breve conversazione che avuto con lui. Ancora prima di incontrarlo, avevo l’impressione che fosse un politico veramente diverso dagli altri. Non era intrinsecamente negativo, capiva le persone ed era vicino alla gente comune. Nella struttura impossibile in cui operava, credo che avesse fatto del suo meglio e a beneficio di tutti. Se non fosse stato tolto dal suo incarico di leader dell’Unione Sovietica, avrebbe fatto ancora di più per il bene del suo paese e per il mondo.

Quando l’ho conosciuto, nel novembre 2015, non era più in carica da quasi quattordici anni. Ciononostante, cercava ancora di rendere il mondo un posto migliore. Ci siamo incontrati a una conferenza a Tokyo, Giappone. In quei tempi ero membro del Consiglio Mondiale di Saggezza (WWC) e lui era un presidente onorario dell’organizzazione, diretta dal Prof. Ervin Laszlo.

Durante l’evento, il Goi Peace Foundation, in Giappone, aveva invitato il WWC a una conferenza a Tokyo, per partecipare all’iniziativa dal titolo “Creare una nuova civiltà”. Il culmine della manifestazione fu una serie di discorsi in una sala nel centro di Tokyo, davanti a un pubblico di 5000 persone, compresi ambasciatori e altri ufficiali provenienti da 46 nazioni.

La sera prima dell’evento, i membri del WWC si riunirono per un incontro sociale con un tono più informale delle discussioni formali. Quella sera scambiai alcune parole con Gorbachev. Era molto amichevole e informale, l’ultima cosa che ci si aspetterebbe da un ex presidente dell’Unione Sovietica.

Durante il convegno, gli raccontai quanto apprezzassi i suoi sforzi per rendere il mondo un luogo migliore. Mi rispose che apprezzava la mia comprensione del suo intento, e disse di essere ancora attivo nel cercare di essere d’aiuto ovunque fosse possibile.

Penso che, considerate le circostanze in cui operava, provenendo da un contesto sovietico e comunista, le riforme che aveva attuato erano sbalorditive, inconcepibili fino a quando non iniziò a farle. In quel senso, fu veramente un pioniere e merita il rispetto del mondo per il suo contributo all’umanità.

Il vaso di Pandora dell’Afghanistan per la migrazione di massa

Sono passati sei anni da quando l’Europa ha affrontato la peggior crisi di rifugiati che il continente ricordi.

Da quando i talebani hanno preso possesso dell’Afghanistan, onde d’urto risuonano in tutta Europa, mentre i paesi sono alle prese su come gestire l’arrivo di migliaia di persone che fuggono la guerra, la persecuzione, il caos che regna nel paese assediato.   Il blocco europeo cerca di spartirsi le quote di immigrati afghani. La Turchia ha già avvisato l’Europa che non diventerà un “magazzino per i profughi” e, come la Grecia, ha costruito un muro per impedire l’ingresso dei richiedenti asilo.

L’afflusso di emigranti ha un impatto minore sugli Stati Uniti, geograficamente distanti, ma ci si aspetta che paghino ancora un prezzo pesante per il loro disordinato ritiro e che assorbano migliaia di rifugiati afghani. Questo pone una sfida ulteriore alla loro attuale crisi di migranti al confine con il Messico.

Le scene di Afghani che cercano disperatamente di fuggire sono tristi, angoscianti e inquietanti, ma la storia ci ha insegnato una cosa sulle politiche di migrazione di massa. Assorbire intere nazioni di persone non è una soluzione realistica e decisamente non saggia a lungo termine. Non abbiamo mai visto buoni risultati nell’arco delle generazioni che hanno affrontato queste situazioni.

Questo è vero soprattutto per popoli con religioni, culture e comportamenti diversi da quelle delle società dove arrivano, in particolare senza alcuna preparazione da entrambe le parti. E’ come il carbone che brucia senza estinguersi completamente, pronto a riaccendersi in una fiamma violenta nelle condizioni giuste.

Ci si può chiedere se gli Europei o gli Americani hanno la responsabilità morale di accettare tutti i rifugiati dopo che hanno ritirato il sostegno militare in Afghanistan lasciando il paese nelle mani degli estremisti.

Gli Europei e gli Americani non devono assumersi la responsabilità per persone che non hanno alcuna intenzione di integrarsi nella cultura locale  e diventare come i residenti al loro arrivo. Già oggi coloro che viaggiano in Europa la trovano totalmente diversa dopo le precedenti ondate massicce di immigrazione.

Una soluzione più umana e corretta sarebbe di riabilitare i popoli colpiti, aiutarli, ma nel loro luogo di appartenenza, a casa loro. Ma dato che il terrorismo ha conquistato il loro paese, è compito delle organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite e le sue affiliate sostenere pienamente coloro che lottano con condizioni avverse per sopravvivere.

Ogni popolo ha un posto sulla terra a cui appartiene, dove condivide una cultura, una religione e dei valori comuni. Un luogo dove dovrebbe avere i mezzi e le condizioni necessarie per sistemarsi e vivere in sicurezza. Aprire semplicemente le porte e lasciare entrare un afflusso di immigranti non risolverà alcun problema. Ne crea solo di nuovi di proporzioni enormi, tra cui l’apertura delle porte all’infiltrazione di elementi islamici radicalizzati insieme a quelli genuinamente in cerca di un rifugio.

Lo scopo di ogni società è che gli individui si integrino tra di loro, e che si uniscano, ma non in maniera artificiale. L’approccio liberale che crede che sia possibile assimilare ogni immigrato tramite una visione aperta è sbagliato. È una ricetta per aumentare l’agitazione a meno che non si trovi un adeguato processo di assorbimento e integrazione.

Un’integrazione efficace richiederebbe un processo educativo approfondito in cui a ogni individuo verrebbe insegnato come unirsi su un terreno comune al di sopra delle proprie differenze.

Solo dopo che ogni nazione sarà suo posto e avrà imparato le leggi della natura, che è circolare e integrale, in cui ogni parte è naturalmente legata al resto del sistema e lavora in armonia, allora ci eleveremo al di sopra delle differenze. La fusione dovrebbe iniziare nello spirito, nei valori condivisi dell’ amare gli altri. Solo allora potremo vivere insieme e non sentire le differenze tra di noi.

Didascalia foto:

I rifugiati afghani evacuati da Kabul si mettono in fila per l’elaborazione dei loro dati dopo l’arrivo alla base aerea di Ramstein il 21 agosto 2021 a Ramstein-Miesenbach, in Germania.

Conflitto pianificato tra gli Stati Uniti e Israele

Dr. Michael LaitmanDomanda: Dal primo giorno di presidenza in carica di Obama era chiaro che lui avrebbe cercato di cambiare la politica statunitense in Medio Oriente, avvicinandosi al mondo islamico in generale, e alle nazioni arabe, in particolare, migliorando le relazioni con l’Iran.

La violenza e la crisi che sono arrivate una dopo l’altra in Medio Oriente hanno costretto Obama a deviare leggermente dalla direzione che aveva scelto. Ma sia per quanto riguarda la questione palestinese e nei ripetuti tentativi di avvicinarsi all’Iran a scapito dei tradizionali alleati degli Stati Uniti nella regione, vediamo che la sua linea di condotta è rimasta com’era. Come possiamo e quanto saremo in grado di opporci a questo?

Risposta: E’ stato proprio quando il faraone era diventato cattivo che abbiamo lasciato l’Egitto. Non si può dire in modo inequivocabile che Obama è un male per noi, il suo odio verso gli ebrei e Israele in particolare rappresenta un potenziale per il nostro sviluppo.

Il suo odio e le sue politiche accelerano la nostra veglia e influenzano sul nostro destino attraverso la Luce Superiore, come è scritto in Proverbi 21: 1: “I cuori dei principi e dei re sono nelle mani del Creatore“. Quindi, noi determiniamo il nostro destino, non Obama. [158429]

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L’ozio del Parlamento Europeo

Dr. Michael LaitmanHo letto nell’articolo “la Germania russa,” che nel 2015, solo poche decine di leggi sono state trattate nel Parlamento europeo, che si compone di 751 rappresentanti.

Il mantenimento di questo esercito legislativo creativo costa al contribuente 1,7 miliardi di euro ogni anno. Secondo le prospettive di quest’anno, i rappresentanti sono pronti ad accettare questa diminuzione della loro attività e ad andarsene ad occuparsi dei propri affari e senza alcun senso che vi sia un problema.

Il mio commento: Credo che in questo modo la composizione (dell’UE) si stia gradualmente facendo obsoleta e irrilevante. Tuttavia, questo può essere molto utile, dal momento che molte persone hanno imparato da questo progetto, che è stato un fallimento fin dall’inizio. L’unico motivo per il suo fallimento è che non si era basato su una qualsiasi forma di integrazione, ma su semplici calcoli egoistici. Questo perché tutto si svolge in un’epoca di vera integrazione con la natura dove qualsiasi forma di integrazione artificiale è destinata a cadere a pezzi. Nel complesso, il progetto dovrà alla fine essere chiuso completamente.
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La situazione in Europa è la reminiscenza dei giorni di Hitler

Dr. Michael LaitmanNelle notizie (riafan.ru): ” Il mediatore per i diritti umani del ministero degli Esteri russo ha detto che la tolleranza mostrata dall’Occidente per quanto riguarda l’aspetto dell’antisemitismo, nazismo e xenofobia è diventata la ragione per la rinnovata partenza degli ebrei dalle nazioni europee di oggi.

“La situazione si sta sviluppando su larga scala ed è già vicina ad una condizione critica. Gli attivisti per i diritti umani avvertono in particolare che l’antisemitismo è diventato il motivo per l’esodo degli ebrei dai paesi dell’Unione Europea verso Israele. L’Occidente, insieme con il neonazismo, sono la reminiscenza degli anni 1930 in Germania durante l’ultimo secolo.

“Durante il periodo di Hitler e del regime nazista, gli ebrei non avevano un posto dove fuggire, mentre l’apparente tolleranza della xenofobia e del nazismo dei governi e di molte potenze occidentali ha portato alla morte di milioni di persone. I politici dell’Unione europea e degli Stati Uniti devono ricordare le lezioni della storia e non aiutare il falsificare della storia da parte di scienziati bugiardi e del resto degli estremisti”.

Il mio commento: Penso che tutto sta accadendo secondo il piano generale dello sviluppo egoistico dell’umanità, che deve portare un’ondata di antisemitismo e odio reciproco generale. Il popolo di Israele sarà al centro di questo odio universale. Questo aspetto dell’egoismo come un male totale è necessario per attivare la pressione sugli ebrei, costringendoli a implementare il metodo di unione dell’umanità e in questo accordo, la scoperta del Creatore.
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Isterici anti-Israele alla Corte Penale Internazionale

Dr. Michael LaitmanNelle news (da The Huffington Post): “La strategia dello Stato Palestinese di aderire al Tribunale Penale Internazionale (CPI) è qualitativamente un nuovo approccio ai negoziati bilaterali con Israele e la mediazione degli Stati Uniti del “processo di pace”. Questa strategia non compromette la ricerca di una soluzione a due stati, che è il titolo del consenso internazionale per una soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese. Piuttosto, la strategia sottomette tutti prima ad un test per scegliere tra l’attuazione seria della soluzione a due Stati, o mettere l’occupazione e gli insediamenti israeliani sotto processo davanti ai tribunali internazionali.

“Ciò che è nuovo è che la parte Palestinese, che è per tradizione debole ed è stata costretta a sottomettersi ai dettami, oggi ha il diritto di andare alla Corte Penale Internazionale e di citare in giudizio Israele per crimini di guerra e altre pratiche relative all’occupazione di un altro paese, dalla costruzione di insediamenti illegali alla deportazione con la forza dei palestinesi. “

Il mio commento: L’appello alla ragione, alla giustizia, e a un’indagine indipendente è inutile. Tutto è previsto in anticipo dal Creatore dall’alto perché noi non preveniamo l’inclusione delle forze negative del nostro sviluppo. Noi li anticipiamo con il nostro desiderio di unione, e questo desiderio può cancellare tutti i nostri nemici, trasformandoli in nostri amici!
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Il Precariato – la base della società futura

Dr. Michael LaitmanNelle notizie (Tolkovatel’): “Nella società occidentale c’è un gruppo isolato, il precariato – un gruppo svantaggiato non legato a alcuno stato della società. Dieci milioni di giovani sono caratterizzati da apatia e ignoranza.

“Viaggiano in tutti i paesi in cerca di nuove esperienze e lavori saltuari. In paesi sviluppati, fanno parte di più della metà della popolazione.

“Non c’è via di mezzo nella società moderna: ci sono solo strati superiori e inferiori. Nella società occidentale, cinque gruppi possono essere distinti in base alla loro occupazione.

1. L’élite – un gruppo minuscolo di ricchi, influenzano i governi.
2. Stipendiati– lo strato medio alto, hanno un’occupazione stabile, dipendenti di istituzioni governative
3. Professionisti – assunti a contratto per le loro competenze.
4. Il nucleo – la “vecchia” classe lavorativa.
5. Precariato – socialmente non stabilito, non hanno la sicurezza del lavoro.

“In Russia, il precariato è di 40 milioni d’individui che sono capaci di lavorare e che sono impiegati nel mercato informale del lavoro.

“Il paese si rimuove dalla soluzione di problemi sociali; la popolazione sta diventando più selvaggia; vi è una mancanza di conoscenza e desiderio di far parte del mondo post-industriale; l’infantilismo ostacola il far parte della società; i giovani sono riluttanti a diventare impegnati nella ricerca scientifica; le professioni scientifiche non sono popolari e vi è una mancanza di interesse per la scienza (negli Stati Uniti, le professioni scientifiche sono le più popolari).

“Il mondo intero è di fronte ad un aumento del numero di “persone indesiderate” – il precariato. Questo problema in particolare, sorgerà con la sostituzione delle persone con le macchine nell’industria e nel mondo d’ufficio. Questo porterà alla distruzione dell’economia del consumismo, il quale è la base del mondo di oggi, così come la maggior parte delle persone non saranno in grado di continuare a consumare ai volumi attuali.

“La risposta a questo è quello di cambiare la formazione – o l’inizio di un Nuovo Medioevo o il socialismo con un alto grado di egualitarismo.”

Il mio commento: La ripetizione del passato è impossibile e non è mai accaduta. Queste “persone indesiderate,” che arrivano ad essere fino al 90% della popolazione, passeranno attraverso l’educazione integrale e costituiranno la base di una nuova società.
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