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Demoni, angeli e miracoli

Domanda: Il Libro dello Zohar parla di demoni, angeli e altri miracoli. Mi sembra strano che la Kabbalah non sia un misticismo. Potresti spiegarmi cosa vuoi dire tutto questo?

Risposta: Il fatto è che i kabbalisti utilizzano termini come “satana”, “angelo”, “demone” e così via, per identificare le forze fisiche della natura.

Le forze positive e quelle negative della natura sono equivalenti fra loro. Inoltre, le forze negative non sono in alcun modo peggiori delle forze positive ma, in ebraico, esse sono descritte in questi termini, e quindi, la Kabbalah li usa. Sono termini che sono stati scritti nella Kabbalah 5.000 anni fa, quando non c’erano né il cristianesimo né l’ebraismo.

Il fatto che la gente abbia iniziato a dare dei nomi alle forze fisiche, alle forme, ai volumi, e ad utilizzarli nella propria quotidianità come se fossero collocate nel nostro mondo, deriva dall’immaginazione delle persone; questo è il misticismo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 22/01/17

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La violenza nella spiritualità

Dalla Torah, (Deuteronomio 22:25): “Se l’uomo, comunque, ha trovato la ragazza fidanzata nel campo, e l’uomo l’ha afferrata ed è giaciuto con lei, allora deve morire solo l’uomo che è giaciuto con lei”.

Domanda: Quale è il significato della violenza nella spiritualità?

Risposta: La violenza rappresenta la diversità fra il desiderio ed il Masach (schermo). Non bisognerebbe fare ricorso alla violenza. D’altra parte vi sono desideri che non possono essere corretti in altro modo. Vediamo certi esempi anche nel nostro mondo, tra gli animali e gli umani. Questa è la conseguenza del comportamento spirituale.

Nel nostro mondo vi è un complesso sistema comportamentale tra uomo e donna, che ha ovviamente origine negli stati spirituali del Masach e del desiderio.

Da una parte una donna, consciamente o inconsciamente, provoca un uomo, nel senso che lei lo attrae, anche al punto che egli la potrebbe violentare. Nel nostro mondo la donna può esserne, in parte, psicologicamente inconsapevole, ma nel mondo spirituale è così. Dobbiamo quindi capire che tutto questo è un sistema molto complicato.

Quando iniziamo a svelare i nostri desideri ed a pensare a come correggerli, siamo stupiti che sia proprio perché viviamo nel nostro mondo illusorio che noi riceviamo, attraverso di esso, la capacità di descrivere gli stati spirituali. Dopotutto non vi è linguaggio nel mondo spirituale e non vi sono oggetti separati quali uomo, donna, campagna, città e così via.

Sarebbe molto difficile descrivere tutto questo se i kabbalisti non usassero il linguaggio dei rami.

Quindi, nel nostro mondo, è possibile descrivere così bene ogni cosa e con tali dettagli che vi sono parole per tutto, ad esempio “Un uomo trova una ragazza fidanzata in campagna e quest’uomo le usa violenza”.

Significa che la Torah usa migliaia di parole diverse che descrivono un determinato stato nel dettaglio e se noi descriviamo questo stato con un linguaggio kabbalistico, allora stiamo parlando del modo in cui il Masach interagisce col desiderio, come si approcciano l’uno all’altro, come si incontrano in campagna, cioè al di fuori dell’influenza di tutti gli altri, visto che così nessuno ha la possibilità di influenzarli e limitarli.

Il Masach tenta in ogni modo di operare una correzione, anche su un desiderio che non è adatto a questo. Come principio quest’azione non è corretta ma il desiderio può essere corretto in questo modo.

Dalla trasmissione di KabTV “I Segreti del Libro Eterno” 10/10/16

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L’Ebraico, una lingua che discende dalla Luce

Domanda: La lingua ebraica è scritta da destra a sinistra, mentre la maggior parte delle lingue del mondo sono scritte da sinistra a destra. Qual è la motivazione di questo?

Risposta: In natura tutto viene dalla fonte della bontà, dal Creatore, dalla Luce che scende da Lui, dalla linea di destra. Pertanto, questa è la peculiarità della lingua ebraica e questo è il metodo in cui viene usata.

Le altre lingue non derivano dalla Luce, ma da un desiderio egoistico; sono quindi scritte da sinistra a destra.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 27/07/16

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Le Lettere Dell’Alfabeto Ebraico Come Modello Per Gestire Il Nostro Mondo

Domanda: Come sono state create le lettere dell’alfabeto ebraico?

Risposta: Le lettere dell’alfabeto ebraico ci sono state tramandate da Adam HaRishon (il Primo Uomo), lui è stato il primo che è diventato simile (Domeh) al Creatore.

Adamo è stato il primo uomo a scoprire il mondo superiore e i suoi effetti sul nostro mondo. Tutte le cose che esistono nel mondo spirituale sono le radici, e tutto ciò che esiste nel nostro mondo è il risultato che discende dal mondo spirituale.

I due mondi sono completamente identici, eccetto il fatto che il mondo superiore è un mondo di forze e il nostro mondo è un mondo di materia. Anche se tutte le forze attive sulla superficie della Terra (energia elettrica, magnetica, protoplasmatica, atomica, etc.) vengono considerate parte del mondo materiale.

Ed è stato tramite queste forze che Adam HaRishon ha scoperto le radici del nostro mondo, cioè il mondo superiore. Lui ha compreso che le forze che gestiscono il nostro mondo discendono da queste radici in base a delle particolari regole. Adamo comprese il significato della gestione superiore e come sperimentarlo nel nostro mondo terreno. Da questo, lui aveva formulato queste leggi e ha descritto la struttura delle lettere.

Tutto ciò che esiste proviene da un unico punto nero, il desiderio. Dall’alto verso il basso, ci sono estensioni da questo punto, il che significa che la Luce di Hochma, la luce della vita (la linea verticale nel disegno), si estende nel nostro mondo dal mondo superiore. Allo stesso tempo, può anche estendersi una forza orizzontale, la Luce di Hassadim (Luce della misericordia).

La gestione del mondo consiste di tre elementi, un punto e due linee, una linea orizzontale e una linea verticale. In realtà, tutto è gestito attraverso l’integrazione di queste due forze opposte, come l’integrazione del più e del meno. Adamo sentiva queste forze nel mondo spirituale e ha iniziato a studiarle e a fare delle ricerche in proposito.

Dato che il mondo superiore è composto da parti chiamate Keter, Hochma, Bina, Zeir Anpin, e Malchut, Adamo ha iniziato ad indagare i modi in cui il mondo superiore influenza il nostro mondo. Lui ha scoperto che il mondo spirituale è diviso in due parti. La parte superiore è chiamata Galgalta ve Eynaim (le caratteristiche della dazione) da cui arrivano le decisioni. La parte inferiore è chiamata AHP (le caratteristiche della ricezione) e la gestione delle cose materiali viene da lì.

In base alle sue ricerche, Adamo ha descritto la struttura delle lettere. Le prime nove lettere si trovano nell’ultima parte di Bina, le seguenti nove lettere si trovano in Zeir Anpin, e le ultime quattro lettere si trovano in Malchut. Ci sono in totale 22 lettere, 22 modelli standard di gestione. Ci sono poi altre cinque lettere finali Mantsepach ( MNTzPCh ) per un totale di 27 lettere.

La Luce Superiore passa attraverso ogni lettera come attraverso uno stampo e scende giù nella forma di quella lettera.

La luce risiede sopra alla lettera come una singola luce semplice, amorfa e omogenea, una luce in cui non vi è niente di speciale.

Ma quando la luce si muove attraverso la forma della lettera, agisce nel nostro mondo in un modo particolare perché l’interazione delle linee orizzontale (Hassadim) e verticale (Hochma) in ogni lettera è assolutamente unica. La lettera “Dalet – ד” è assai specifica. Ha un’estremità speciale, e il punto in cui le due linee sono connesse fra di loro forma l’asse intorno al quale ruota la lettera. In generale, le lettere hanno molti tipi di proprietà interiori.

Ogni lettera è un Kli (vaso) separato, che è una combinazione delle due forze, Hassadim e Hochma. Il loro vettore è in continuo cambiamento.

Ogni lettera è un carattere specifico attraverso il quale la forza superiore opera. La forza superiore passa attraverso il carattere e apre la strada per la sua influenza nel nostro mondo in un modo particolare. Una parola è una raccolta di lettere, simile ad un comando del computer.

Domanda: Perché il disegno mostra solo due linee se il controllo è in tre linee? Come si riflette la terza linea nelle lettere?

Risposta: Il fatto è che la terza linea parte dalla creazione, dal basso verso l’alto. E il disegno mostra la gestione da parte del Creatore, dall’alto verso il basso.

Nelle lettere, non vi è alcuna espressione dell’uomo stesso, ma solo nella misura in cui noi gli permettiamo di scrivere le lettere al nostro desiderio.

Domanda: Perché si dice che la Torah è stata scritta con una singola parola?

Risposta: Perché la Torah non è divisa in parole, è scritta come un testo senza interruzioni. Non c’è modo di dividerlo. E’ un unico e semplice comando che va dall’inizio della creazione, “In principio Dio creò …” fino all’ultima parola “Israele”.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 17/07/16

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Il Libro Della Preghiera Kabbalistica

Il Libro Della Preghiera Kabbalistica

Domanda: Cosa prova un kabbalista quando guarda una lettera? Quale tipo d’informazione racchiude la lettera?

Risposta: In uno dei miei primi libri portai l’esempio di una pagina dal Libro della Preghiera di Rabbi Shalom Sharabi.

E’ possibile vedere cosa ci comunica un libro di preghiere kabbalistiche, perché si tratta del metodo attraverso il quale una persona può influenzare la gestione più elevata, dal basso, così che ne verrà influenzata, in risposta. Questo è ciò che avviene quando leggiamo un libro di preghiere o manuale di istruzioni per la gestione del sistema superiore.

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Da Lezione di Kabbalah in lingua russa del 17/07/16

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L’Alfabeto Ebraico, La Chiave Per Il Mondo Spirituale

Domanda: Le linee orizzontali e verticali delle lettere dell’alfabeto ebraico, mostrano la direzione nella quale si diffonde la Luce e hanno un significato spirituale. Le lettere delle altre lingue hanno le stesse caratteristiche spirituali?

Risposta: Ogni linguaggio, non solo quelli usati dall’uomo, ma anche i versi degli animali, ha una propria sorgente spirituale, una radice spirituale, ma noi non abbiamo il codice per decifrarli tutti.

Noi scopriamo la lingua ebraica quando entriamo nel mondo spirituale. Per questo motivo, alcuni scienziati, come Newton, hanno studiato l’ebraico, rendendosi conto che questo era il mezzo per accedere al “computer spirituale” dell’universo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa del 17/07/16

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I segreti dei Libri Sacri

Dr Michael LaitmanDomanda: Com’è possibile capire quali segreti ci sono nella Torah?

Risposta: Se vogliamo comprendere cosa ci dice la Torah, dobbiamo iniziare lo studio della Saggezza della Kabbalah. La Saggezza della Kabbalah insegna il metodo della lettura dei libri sacri. Sono chiamati “sacri” perché sono stati scritti dal livello del mondo superiore spirituale.

Quindi, per comprenderli, dobbiamo imparare una lingua e dei concetti speciali per sapere cosa significano le parole “Adamo” (Uomo) e “anima”.

Ogni parola e ogni frase nella Torah avrà un aspetto completamente diverso. È detto che “La Torah parla nel linguaggio degli uomini” (Sifre Bamidbar 112), il che significa nel “linguaggio dei rami”. Utilizza le parole del nostro mondo ma è diretta alle radici di tutto ciò che sta accadendo, ovvero, le forze attive nel mondo superiore.

La Torah è chiamata sacra, ma nel nostro mondo non c’è nulla di sacro. Sacro significa separato dal nostro mondo. Così, durante un matrimonio, lo sposo dice alla sposa: “Vedi, tu sei sacra per me”, nel senso di distinta dal mondo intero e giusta solo per me. In questo senso, anche la Torah è chiamata sacra, perché è giusta solo per il mondo superiore.

Questo significa che, prima di tutto, dobbiamo imparare la lingua in cui è scritta la Torah. In seguito, comprenderemo tutte le sue storie e vedremo che queste non sono leggende o una storia. Si tratta di una guida speciale che ci dirige verso una corretta percezione della realtà. La Torah non parla di eventi del passato remoto ma di forze che agiscono su di noi in questo momento.
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Dal programma della radio israeliana 103FM, 16/08/2015

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Il segreto dei libri di Kabbalah

Dr. Michael LaitmanDomanda: Se non ci sono parole nella spiritualità, come fanno I Kabbalisti a trasmettere i loro risultati l’uno all’altro ed a scrivere dei libri?

Risposta: I Kabbalisti usano quello che noi chiamiamo il linguaggio dei rami. Il mondo spirituale è la radice e da essa percepiamo degli innesti nei nostri sensi corporali che sono detti un ramo.

Quindi possiamo descrivere un fenomeno spirituale anche nel nostro linguaggio, usando le parole di questo mondo, visto che c’è un risultato, un ramo nel mondo corporale per tutto quello che esiste nel mondo spirituale.

Supponi che ci siano due Kabbalisti. Come posso parlarti del mondo spirituale se la coscienza relativa ed i suoi ottenimenti sono personali? Sento un certo disegno, una forma, un grande mondo, una realtà infinita che si rivela a me in tutti i miei sensi in tutte le direzioni lungo tutte le direttrici ed anche tu senti qualcosa. Come possiamo comunicare le nostre impressioni?

La soluzione è veramente essere quì nel nostro mondo nei nostri corpi materiali. Questà è la ragione per cui noi possiamo usare i nostri corpi per comunicare l’uno con l’altro e scrivere testi e portare informazioni anche solo con degli indizi o delle impressioni. Questa è la ragione per cui usiamo il nostro linguaggio corporale.

Per esempio nel mondo spirituale ci sono delle forze chiamate sedia, tavolo, coppa, aria, muro, finestra e così via.

Usiamo questi nomi nel nostro mondo, ma usandoli, ci riferiamo all’essenza interiore del concetto nel mondo spirituale. Io dico “una finestra” ma mi riferisco ad una finestra che esiste nel mondo spirituale, mentre tu capisci a quale finestra mi riferisco. Io dico “la finestra è aperta” e capisci qual’è il significato di una finestra aperta nel mondo spirituale, anche se ti comunico l’idea tramite delle parole corporali.

Ecco come parlano I Kabbalisti, e questo è come scrivono i loro libri. Questo è detto il linguaggio dei rami che è accettato da tutti i Kabbalisti. Questo è il linguaggio in cui è scritta la Torà, ma le persone comuni non lo sanno visto che i Kabbalisti l’hanno scritta per potersi parlare l’un l’altro del mondo spirituale, mentre le persone pensano che la Torah tratti del nostro mondo. Questo è il segreto della Torà.

Domanda: Sembra che quando leggi i libri di Kabbalah le parole non significhino nulla a meno che tu non comprenda il loro doppio significato.

Risposta: Proprio così. In quel caso leggi le parole solo perchè conosci la lingua, ma non capisci nulla di più di una persona che non conosce l’Ebraico. Inoltre è persino meglio se una persona non conosce l’Ebraico in modo da non confondersi con delle immagini diverse del nostro mondo.
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Da Kab.TV “Incontri con la Kabbalah” 7.07.2015

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I cammei sono una bugia!

Dr. Michael LaitmanDomanda: Si dice che le lettere dell’alfabeto ebraico contengono un potere speciale e per questo che le persone che sono esperte in Kabbalah segnano cammei (amuleti), che proteggono la persona e lo aiutano.

Fino ad oggi, vi è un intero settore per la produzione di una varietà di cammei per tutte le occasioni. E l’unico segreto di questi cammei è che le lettere ebraiche – in un ordine particolare, in una formula speciale, in una forma determinata – sono scritte su di essi. C’è tutta una tecnica per fare cammei.

Qual è il potere speciale nell’alfabeto ebraico? Che cosa bisogna sapere per connettere queste lettere nel modo corretto, in modo che loro veramente abbiano potere?

Può insegnarmi a firmare un cameo?

Risposta: No. I cammei sono una bugia! Come posso darti il mio cammeo?! Devi sapere le lettere per formarle dentro te stesso dalle due forze di ricezione e dazione che esistono in te.

Devi prima trovare, dove sono queste forze in te, distinguerle fra loro, farle in una combinazione speciale per ottenere questa o quell’altra lettera, per esempio, una proprietà speciale. Dopo di tutto, ogni lettera, è una proprietà. Questo è spiegato nell’articolo “Le Lettere di Rabbi Amnon Saba” nell’introduzione al Libro dello Zohar.

Una volta che conosci le lettere e conosci come farle dentro di te, cominci a capire il programma che ti attraversa come una bobina di film. Cominci a vedere dove sei, dove in questo programma, come stai lavorando su dove sei.

Lo “Leggi”; si diventa un membro a riconoscere questo programma, la lettura, e si comincia ad elaborarlo.

E all’ improvviso scopri un punto vuoto in esso; ti fermi e vuoi inserire te stesso in questo programma: “Che lettera devo aggiungere? In quale forma?” E poi scrivi.

Significa che aggiungi nel tuo desiderio, mente, sentimenti, la tua personalità, a ciò che il Creatore vi ha scritto, esattamente nel luogo che ha lasciato vuoto in modo che sarebbe diventato il Suo partner.
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Da Kab.TV “Una Nuova Vita” 21.12.2014

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Il Linguaggio dei Rami che connette i Mondi

Domanda: In accordo alla descrizione del “linguaggio dei rami”, che definisce la relazione tra la radice ed il ramo, sembrerebbe che siano certe forze o anche campi a connettere differenti stati.

Risposta: Un campo di energia è un determinato stato. In realtà il linguaggio dei rami connette il campo o dominio della ricezione a quello della dazione. Ogni parola è destinata ad indicare il cammino di uno stato ad un altro ed a portarci da uno stato all’altro.

Si evince che il linguaggio dei rami non spiega qualcosa su di un solo piano, ossia su questo mondo oppure su quello superiore, cioè sul piano della ricezione o su quello della dazione; piuttosto, ti mostra il cammino, come se ti trascinasse, desiderando portarti dallo stato della ricezione a quello della dazione.

La principale differenza di questo linguaggio è che ci porta ad un altro livello, mentre tutti gli altri linguaggi restano sullo stesso piano e non provocano un’ascesa al prossimo grado. Il linguaggio dei rami è chiamato così perché aspira ad elevarti dai rami alle radici. È costruito come un ascensore o come una gru. È per questo che indica la radice spirituale ed inoltre contiene il suo codice completo: TANTA (Taamim-Nekudot-Tagin-Otiyot), i dati interni della radice.

(Dalla terza parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 11.07. 2011, Talmud Eser Sefirot)

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