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Equiparare le discese con le salite

Una persona che è gettata nel buio perde ogni connessione con il precedente stato di salita. Se il Creatore mostra poi misericordia per lui e lui si sveglia con la Luce, questo non significa che la persona ha effettuato una correzione. Se, invece, si risveglia da solo con l’aiuto del gruppo, diventa realmente corretto.

Durante la risalita una persona si prepara nel modo giusto: ha messo tutto quello che possibilmente poteva nel gruppo, usandolo come “fondo di ispirazione”. Gli sforzi che ha fatto gli consentono di mantenere la connessione durante una discesa. Ora, afferrando la fine di questa stringa, una persona può risvegliarsi e attraverso il gruppo attrarre la Luce, energia, intelligenza e fede al di sopra della conoscenza. Così, egli comincerà a fuoriuscire della discesa verso una nuova salita.

Per mezzo del gruppo una persona ha sempre la possibilità di rinnovare l’unità. A differenza delle unità dei padri che non avevano potuto ancora ricevere la Torah, la nostra unità connette direttamente una persona al gruppo.

Questo è dove ognuno può fare la libera scelta: iniziare a lavorare con l’aiuto del gruppo e pareggiare le discese con le salite.

Si scopre che alla fine della giornata, la nostra libertà è interamente realizzata nel gruppo. Una persona realizza l’unità solo con l’aiuto del gruppo.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah di 26/10/10, “600.000 anime”)

Preparare il tuo cuore per un dono spirituale

Domanda: C’è una distinzione tra uomini e donne riguardo alla preparazione per il Congresso mondiale di Kabbalah 2010?

Risposta: Non c’è alcuna differenza di preparazione. Bisogna preparare i nostri cuori. Dobbiamo conoscere in anticipo il programma del Congresso, i temi di tutte le lezioni e i seminari, discussioni e programmi culturali, e dovremmo imparare tutte le canzoni. Cerchiamo di anticipare il dono spirituale!

Se prepariamo noi stessi a livello corporeo sapendo tutto in anticipo, allora tutto sarà nel più alto grado. Noi desideriamo aprire i nostri cuori interiori a sorpresa, per la rivelazione della connessione tra noi, uomini e donne. E allora, il Creatore sarà rivelato tra di noi. Amen!
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L’accesso alla preghiera

Per poter accedere al nuovo livello io ho bisogno di acquisire un nuovo desiderio, la pesantezza del cuore. Dopo potrò esaminarlo attentamente e fare un appello con una preghiera completa, realizzando che non posso rimanere in questo egoismo, e che quello che in realtà mi manca è la qualità di dazione. Io non dico al Creatore che mi sto sentendo male ne li chiedo di migliorare le cose per me. La mia preghiera può soltanto dire questo: “é un bene che Tu mi abbia dato questo male in modo che io possa desiderare la dazione ed innalzarmi per amare gli altri”.

Non chiedo che il male mi venga tolto perché è l’unica base sulla quale io possa costruire qualcosa, altrimenti io rimarrei come una bestia. Invece, io devo esaminare questo male, questa sensazione di vuoto, per poter riconoscerlo come un aiuto contro il mio egoismo, costringendomi a collegarmi agli altri.

Io ringrazio per questo “male” e spero che rimanga perché altrimenti potrei cadere nuovamente nel mio egoismo. Ma sopra il male io voglio costruire una attitudine di dazione verso tutti quanti. Perciò, io vedo il male come un aiutante che mi libera dai miei desideri egoisti dato che il sentimento di spiacevolezza mi permette di scollegarmi da loro.

Se una persona si brucia, non vorrà più toccare l’oggetto che ha provocato la bruciatura. In modo similare, io inizio a non volere questi desideri, e su di essi io costruisco un’attitudine di dazione. Questo richiede un nuovo inizio, Rosh HaShana (il nuovo anno) uno stato dove io non desidero più i riempimenti del passato perché li sento come male.

Per il contrario, al di sopra io adesso voglio costruire un’attitudine di dazione verso gli altri. Questa trasformazione, la transizione da una all’altra, viene chiamata l’Inizio del nuovo anno.

E allora, dopo aver verificato che sono incapace di farlo da me, io arrivo a Yom Kippur, avendo soltanto il desiderio ma sentendo la mancanza della forza. È cosi che arrivo alla preghiera, e questo è chiamato Il giorno di espiazione. In questo stato non giudico il Creatore, ma piuttosto me stesso per la mia mancanza di forza di dazione, ed è li che risiede il mio peccato.

Questo è quello che io grido quando in Yom Kippur io faccio ammenda di tutti miei peccati: “Il vero significato del Giorno di espiazione è la rivelazione del Kli che è pronto per la correzione. È una svolta a Rosh HaShana quando io decido di rifiutare il vecchio desiderio ed avvicinarmi e decidere di lottare per la dazione. E adesso, per la prima volta, mi volto verso il Creatore con una genuina richiesta ed acquisisco contatto con Lui.

Questa richiesta arriva finalmente a Lui perché io non chiedo riempimento, ma soltanto la forza di correzione. E cosi io arrivo alla porta della preghiera.

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Sempre un nuovo inizio

Il lavoro spirituale inizia di nuovo costantemente. Dobbiamo capire questo, accettarlo, ed essere grati per questo nuovo inizio. Una persona inizia sempre come se non avesse avuto niente in precedenza. Tutto viene cancellato.

Nukva ritorna sempre al suo stato vergine” Questo significa che io non conservo nessuna esperienza di vita vissuta nel mio percorso verso di Lui: l’intero contatto con lo “Sposo” o il Creatore scompare. Uno non dovrebbe prendere niente con se dal passato. È proprio l’opposto: Dobbiamo pregare per avere l’abilità di dimenticare tutto. È meglio se non so niente.

Essendo nel desiderio egoista, noi siamo incapaci di immaginare come possa uno rifiutare la propria esperienza. Tuttavia, non abbiamo bisogno di nessuna conoscenza. Abbiamo bisogno della mente solamente per lo scopo di iniziare da zero ogni volta come un pezzo di carta in bianco. Se siamo capaci di fare questo, allora ci stiamo infatti avvicinando alla fede o alla dazione.

Non ho bisogno della mente per la dazione. Ho bisogno soltanto di un’attitudine pura che non lega niente allo stato precedente che era sicuramente corrotto perché non avevo raggiunto l’Infinito e la Fine della Correzione. Perciò, Nukva e Zeir Anpin ritornano sempre allo stato minimo, un punto e sei Sefirot.

Uno deve imparare questo come una condizione per l’avanzamento e cercare di capirlo con comprensione, amore e gioia ogni volta che s’inizia dal livello più basso.

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Scegliere un futuro benevolo

Domanda: Il sistema dello stimolatore spirituale lavora con le persone per poter realizzare il principio della “fede al di sopra della ragione”. Tuttavia, la maggior parte dell’umanità non può agire in base a questo principio, e solo colpi molto forti possono costringerlo a fare questo .

Risposta: Cominceranno a parteciparvi in esso perché non c’è altra scelta. Abbiamo bisogno di elevarci in qualche modo al di sopra di noi stessi, sopra le nostre vite, il destino e le forze della natura ci obbligano a fare qualcosa con noi stessi. Abbiamo bisogno di agire e di cercare qualcosa di esterno, che disciplinano la forza che ci protegge e si prende cura di noi.

Io credo che la gente dovrà vedere rapidamente che qui ci sia almeno un rifugio. Sentiranno questo con il “sesto senso”. E’ scritto molto chiaramente nella Kabbalah che non abbiamo altra scelta. O troviamo un modo per unirci come un tutt’uno per raggiungere uno stato di una società in totale interdipendenza, in aiuto reciproco, e, di conseguenza, anche in amore reciproco proprio attraverso il sentiero della Luce, o saremo spinti a a tale scopo, la natura intorno e dentro di noi ci spingerà attraverso il percorso della sofferenza.

Lo sviluppo di questo sistema e la diffusione di esso, la sua realizzazione allo scopo di educare i bambini e risolvere i problemi sociali, familiari e di altro tipo, disegnerà sempre più persone che ora sono lontani dall’obiettivo della Kabbalah. Tuttavia, il sistema e la Kabbalah diventerà significativo e accettato nella società come una specie di forza comune per tutti.

Sarà un sistema sociale parallelo, alternativo, che non si contraddice con gli altri sistemi sociali esistenti. Tuttavia, nella misura in cui l’umanità comincerà a capire che questo sistema può essere fonte di aiuto, supporto, e un mezzo per un comportamento più corretto, l’equilibrio, la sicurezza, e così via, la gente verrà qui. Gradualmente, esso diventerà sempre più richiesto e necessario per l’umanità.

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Mettete tutte le vostre uova in un cesto!

Domanda: Sto “facendo un buco nella barca” agendo in tutte le direzioni, in tutti i 359 gradi, eccetto quello rivolto verso la garanzia mutua?

Risposta: Ma io ho firmato un accordo con i miei amici che copre tutto! La mia garanzia non concerne solo la minuscola apertura attraverso la quale devo raggiungere la garanzia mutua. Non potrei concentrare il 100% sulla garanzia mutua, senza prendere le forze da tutte le altre direzioni e lasciando lì solo i bisogni vitali.

Solo quando tutte le altre direzioni diventano nient’altro che una necessita per te, il che “non è né disapprovato né lodato” e tutte le forze che restano dopo la fornitura per la tua esistenza, sono dirette al raggiungimento della garanzia mutua, solo in questo caso, tu non stai facendo un buco nella barca.

Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 10.12.2010, “L’amore del Creatore e l’amore per gli esseri creati”
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Il giorno di espiazione è un giorno di gioia

Yom Kippur, il giorno di espiazione è uno stato nel quale il Kli (desiderio) che noi dobbiamo correggere è rivelato. Rabash scrive in molti articoli che una persona arriva al giorno di espiazione d’accordo al proprio stato interiore, che può essere rivelato senza nessun collegamento alla data della festività per quanto riguarda il calendario.

Ognuno di noi attraversa questo stato del nostro sviluppo, includendo le ascese chiamate Rosh HaShana (l’anno nuovo), Yom Kippur (giorno dell’espiazione) ed altri. Yom Kippur è uno stato molto elevato. Una grande Luce deve influenzarci in modo di rivelare questo livello in noi ed è richiesta una intera serie di azioni. Una persona deve esercitare un grande sforzo nel gruppo, nella nostra unificazione, dove la rottura ha avuto luogo. Il posto della rottura ci viene donato per far si che noi possiamo correggerlo. Allora capiremo quello che viene chiamato correzione, cosa sia la struttura di questo posto, e come la Forza Superiore lo abbia creato e continui a supportarlo. Come risultato, noi scopriamo il Creatore.

In modo di compiere questo, noi esercitiamo uno sforzo d’accordo con la principale regola della Torà “Ama il tuo prossimo come a te stesso”. Come i Kabbalisti ci avvertono, noi lo attualizziamo inizialmente in uno o diversi piccoli gruppi piuttosto che in tutta l’umanità, dato che sarebbe impossibile. Cercando di applicare questa regola nell’unificazione tra di noi d’accordo al metodo dei Kabbalisti, noi andiamo dall’amore per gli essere creati all’amore del Creatore e scopriamo fino a che punto non siamo nella qualità di amore e dazione.

Non stiamo parlando sulla vita in questo mondo e di quanto ci possiamo sentire bene o male. Non consideriamo bene e male d’accordo a questo, ne arriviamo al giorno di espiazione in questa maniera. Soltanto stando in un gruppo, aspirando al collegamento tra di noi, e al risveglio della Luce che Riforma io mi rendo conto di quanti io sia logorato dall’ odio e dal rifiuto verso i miei amici, che stanno cercando di unirsi con lo scopo di rivelare il Creatore all’interno del gruppo.

Io rivelo la forza della separazione, della rottura all’interno di me, e solamente con riguardo a questa forza posso rivelare di avere rivelato il male. Allora, con questo male, io posso venire dal Creatore e chiedere a Lui la correzione. Il giorno di espiazione diventa un giorno di gioia perché posso rivelare il disturbo dell’egoismo, nella mia natura che deve essere corretta. Io rivelo la condizione “io ho creato l’egoismo” e adesso posso chiedere al Creatore la Torà, che è la forza per correggerlo. È scritto “io ho creato l’egoismo ed io ho creato la Torà per la sua correzione perché la Luce in essa ci porta alla Fonte (al Creatore).

Prima dobbiamo lavorare con molto impegno sull’unificazione tra di noi, e dopo la Luce Superiore splende su di noi dal livello di ELUL (che sta per “io sono del mio Amato ed il mi Amato è mio”. Poi arriviamo a Rosh HaShana, lo stato in cui desideriamo un nuovo inizio, nuovi cambiamenti nel percorso, unità tra di noi, la nascita di un nuovo sistema o di un nuovo essere umano (Adamo) in noi. E solamente dopo avere attraversato tutto questo noi arriviamo a uno stato dove noi verifichiamo le nostre dieci qualità. Nel decimo giorno dopo l’anno nuovo, che ha segnato l’inizio di un nuovo percorso, noi arriviamo al giorno di espiazione.

A questo punto, da una parte siamo veramente in uno stato di completa disperazione e mancanza di forza, e dall’altra noi sperimentiamo grande gioia perché possiamo finalmente urlare al Creatore chiedendogli di aiutarci con la certezza che Lui ci aiuterà. Abbiamo questa certezza perché abbiamo già controllato noi stessi e raggiunto la realizzazione del fatto che dimoriamo nel male, incapaci di farci niente. Ma adesso, in virtù del collegamento tra di noi, abbiamo la certezza che il Creatore ci aiuterà e sta aspettando questo momento.

Baal HaSulam scrive “Non esiste un momento più bello nella vita di una persona di quando scopre quanto sia assolutamente impotente e perde fiducia della propria forza dato che ha esercitato tutti gli sforzi che è stato capace di fare, senza arrivare a niente. Questo è cosi perché precisamente in questo momento, durante questo stato, lui è pronto per una completa e chiara preghiera al Creatore!” Questo momento è chiamato il giorno di espiazione. Da questo momento in poi, una persona può essere sicura di ricevere la Luce della Correzione.

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Navigando sulle onde dei congressi

Abbiamo bisogno di preparare in tempo la convenzione di novembre 2010. Sia gli studenti di lunga data che quelli nuovi devono pensare come usare la forza che riceveremo dalla preparazione della convenzione e dalla convenzione stessa. Dopo tutto, il vero lavoro inizia quando proprio dopo questi incontri, quando, in risposta alla forza che abbiamo ricevuto, noi scopriamo nuovi spazi vuoti per lavorare.

Sono come onde. La preparazione per il meeting precede in ascesa, e la convenzione stessa è un incredibile volo in alto. Tuttavia, dopo la convenzione iniziamo a scendere. Ed allora abbiamo bisogno di uscirne per mezzo di un’ascesa molto più significativa di quella sperimentata in precedenza. Cioè, il nostro compito è quello di convertire una discesa in un’ascesa.

Perciò dobbiamo iniziare a pensare alla preparazione della convenzione, alla convenzione stessa, alla discesa dopo questa e a come utilizzare correttamente la discesa per iniziare la preparazione per il seguente meeting. In questa maniera, il processo continuerà come il respiro nel nostro corpo: espansione e compressione, espansione e compressione, e via di seguito. Ed è esattamente nello stesso modo che tutti i nostri organi, come i polmoni, il cuore, i reni, ed altri funzionano. Dopo tutto, tutti gli organismi vivono assorbendo ed espellendo. (Vedi “Contrazione ed espansione” di Baal HaSulam [Hitkabtsut ve Hitrachvut])

Per cui, dobbiamo preparare noi stessi proprio adesso per i pochi giorni del congresso, prendendo in considerazione tutto il processo e vedendolo come delle onde continue, una dopo l’altra che diventano sempre più grandi. Queste continueranno finché trascineranno il mondo intero, ed il mondo verrà tutto insieme ad un grande incontro: l’unificazione.

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Rettitudine assoluta nella vita dell’anima

Domanda: Se il tempo necessario per il raggiungimento del mondo spirituale è attualmente in fase accelerata, allora in che modo si è raggiunta la rettitudine se tutti stanno facendo la stessa quantità di lavoro per quanto riguarda la propria anima?

Risposta: E’ proprio per questo che ognuno si risveglia alla spiritualità nel proprio tempo, non tutti in una volta. Ogni anima si risveglia quando è particolarmente necessario per quell’anima, dato che tutti noi abbiamo già subito trasformazioni e abbiamo acquisito il “merito passato” descritto come “merito dei padri”.

I nostri antenati sono passati attraverso incarnazioni che noi abbiamo già completato e che ci hanno dato un accumulo di “meriti”, una propensione per la spiritualità che siamo in grado di coltivare ulteriormente. Ma non c’è alcuna relazione con mio nonno sul fatto che mi possa aver lasciato la sua ricchezza spirituale. L’ereditarietà può essere trasmessa solo nel mondo materiale, ma le attività spirituali non hanno una discendenza concreta. “Il merito dei padri” sono i miei risultati raggiunti nelle precedenti incarnazioni (Gilgulim), che ora posso utilizzare per continuare l’evoluzione della mia anima.

Non siamo in grado di arrivare a conclusioni comuni sul processo spirituale che si sta verificando proprio ora, perché non consideriamo le incarnazioni di tutte le anime come una incarnazione collettiva, ma quando tutto si rivela a te, allora vedrai che tutto è assolutamente giusto . Per quanto per ora, è necessario vedere il lavoro e la meta spirituale che ci aspettano con l’intenzione voluta nel posto giusto. Non perdiamo il nostro respiro dietro la filosofia.
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Il sistema dell’universo

Noi “discendiamo” dal Mondo dell’Infinito fino a questo mondo, dalla proprietà della dazione alla proprietà della ricezione. Discendendo, la proprietà della dazione in noi decresce e in accordo a questo, anche la soddisfazione (la Luce, la sensazione del Creatore) dentro di noi diminuisce. Questo continua fino a quando arriviamo allo stato del “nostro mondo”, nel quale tutte le tracce della Luce e del vaso spirituale (il desiderio di dare)scompaiono totalmente e ci troviamo completamente separati dalla spiritualità.

Al di sopra del nostro mondo, nei mondi di Berià, Yetzirà e Assiyà esistono le anime frammentate, cioè, le anime che sentono il loro egoismo. Abbiamo bisogno “di entrare” lì dal nostro mondo, cioè di rivelare che le nostre anime sono frammentate e disconnesse. Più in avanti, dobbiamo superare la barriera che separa i mondi di BYA dal Mondo di Atzilut (Parsa), cioè, dobbiamo soddisfare la richiesta di unirsi al processo della correzione: desiderare raggiungere l’amore e la completa unione.

Facendo ciò, risvegliamo le nostre anime frammentate in maniera tale che si includano in Malchut del Mondo di Atzilut che al principio è semplicemente un punto che esiste nel Chazè (petto) di Zeir Anpin. Al di sopra di Zeir Anpin, c’è GaR de Atzilut: Atik, Arich Anpin, Aba ve Ima e YeSHSuT. Al di sopra di questo, troviamo la prossima barriera: Tabur de Galgalta, il Mondo di Adam Kadmon ed il Mondo dell’Infinito.

Nel nostro mondo, le nostre anime sono punti. In questa maniera una persona percepisce il suo stato spirituale chiamato “questo mondo”. Più tardi, attraendo su di sé la Luce che la sviluppa, una persona raggiunge la sensazione di sé nei mondi di BYA, cioè, la sensazione dei desideri frammentati, egoisti (gli stati dell’esilio in Egitto).

Da lì, abbiamo bisogno di ascendere verso la Luce, cioè al di sopra del Parsa, perché è impossibile compiere la correzione nei mondi di BYA, dove non c’è la Luce della correzione ma anzi, la Luce che mostra il male. I Mondi di BYA (un luogo, uno stato, una sensazione) sono destinati alla realizzazione del male delle anime frammentate, in modo tale che riveliamo quanto siamo malvagi e quanto forte è il punto dell’inclinazione al male. Allora, nella misura di questa rivelazione, saremo capaci di ascendere verso l’alto e connetterci con Malchut del Mondo di Atzilut.

L’inclusione in Malchut del Mondo di Atzilut è chiamato elevare il MaN, la nostra preghiera. Malchut del Mondo di Atzilut passa la nostra preghiera a Zeir Anpin del Mondo di Atzilut e, come risultato, ZoN eleva il MaN a Binà del Mondo di Atzilut. Allora la Luce (la Luce Riflessa o la Luce di AB-SAG) viene dall’Alto, corregge la connessione in ZoN e la riempie (ZoN).

Cioè, abbiamo solo bisogno di elevare Malchut del Mondo di Atzilut, la Shechinà, che adesso è in esilio. Tutto ciò che esiste nei Mondi di BYA sono parti di questa Malchut. Malchut del Mondo di Atzilut è “L’Assemblea delle anime di Israele” (Israele – coloro che aspirano “diretto al Creatore”), cioè la connessione dei desideri frammentati.

Così come siamo capaci di connetterci, ci includiamo in Malchut del Mondo di Atzilut. Sicuramente non possiamo riuscirci noi, possiamo solo chiedere.

Malchut passa la nostra richiesta di unirci a Zeir Anpin ed in questa esatta misura rivela che vuole connettersi con Lui. Intanto, ZA deve ricevere il desiderio di connettersi con Malchut da Binà, ed allora ambedue, ZA e Malchut (ZoN) si elevano, ognuna col suo desiderio, a Ima (Binà) che li unisce.

Più in avanti, ZA discende al suo luogo, da alla Luce Malchut e la connette con sé. Nel grado in cui ZoN è connesso, le anime che esistono in esse partecipano a questa connessione e sono piene di esso. Ecco perché il corpo di Malchut è composto di queste anime.

(Dalla terza parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 12 Settembre 2010, sul Talmud Eser Sefirot).

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