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Il permesso di rivelare la Kabbalah

Stiamo cercando costantemente il modo di migliorare la nostra vita e tutti i nostri pensieri e desideri sono diretti a questo. Il Creatore ci rivela costantemente nuovi desideri ed un vuoto interiore, in modo tale da inviarci nella direzione opposta e ci obbliga ad allontanarci da questo vuoto.

Lui mi rivela qualcosa di cattivo, e mi allontano da questo nella direzione opposta, verso qualcosa di buono. Tuttavia, a questo punto, Lui rivela un altro vuoto in me ed io mi giro e corro di nuovo. In questa maniera, siamo governati dall’Alto.

Ogni istante sperimentiamo un desiderio nuovo ed istintivamente cerchiamo di riempirlo al meglio delle nostre possibilità. In questo modo, il Creatore ci conduce alla meta per arrivare ad essere come Lui. Anche se una persona è totalmente opposta al Creatore (visto che il Creatore è l’amore e la dazione assoluta, e l’uomo è la forza dell’odio e della ricezione), tuttavia, gradualmente, le si permette di vedere la sua natura antagonista e di correggersi.

Pertanto, la saggezza della Kabbalah è il metodo per conoscere il Creatore. La proprietà della dazione è data all’uomo affinché lo assista in questa vita. Per ottenere questo, il Creatore seleziona le persone che desidera avvicinare a Lui, ma non tutte unanimemente. Comunque, tutto il mondo, ogni persona che vive su questa terra, dovrà venire a Lui ed essere come Lui!

Tutti noi abbiamo uno scopo, però ci stiamo avvicinando individualmente e gradualmente. C’è stata gente che ha cominciato ad avvicinarsi al Creatore migliaia di anni prima di noi, negli ultimi secoli ed al giorno d’oggi, e sarà di più nel prossimo futuro.

Al giorno d’oggi siamo nell’ultima tappa dell’evoluzione umana, quando tutta l’umanità deve conoscere il Creatore ed ascendere spiritualmente di nuovo per ritornare al Mondo dell’Infinito. Possiamo considerarci come la prima fila dell’ultima generazione.

L’uomo vive rifornendosi dei fatti del mondo materiale che sperimenta nel cammino della sua vita terrena, fino a che innalza una domanda nel suo interiore: “Perché ho bisogno di tutto questo? Mi piacerebbe sapere cosa succede “prima” e “dopo” la mia morte e ha senso vivere questa vita?”. Queste domande nascono dal grado Superiore, dalla fonte della vita in questo mondo. Pertanto, queste domande, elevano la persona al di sopra del suo viaggio evolutivo completo.

Una persona comincia a cercare le risposte e se le domande sono realmente al di sopra del nostro mondo materiale, incontra la saggezza della Kabbalah. Ciò è dovuto al fatto che, con la sua scintilla spirituale, “il punto nel cuore”, una persona è come un elettrone in un campo elettrico, una particella che porta una carica spirituale negativa. Lei sente questo “meno” e pertanto, continua a cercare il riempimento del suo desiderio nel campo che la circonda.

Non può trovarlo nel nostro mondo e questa è la causa della frustrazione che impregna il mondo d’oggi. Abbiamo perso la speranza in un “futuro migliore” (il comunismo o la società di consumo) e dobbiamo trovare la ragione per la quale stiamo vivendo. Al contrario, il mondo affogherà nell’abuso di droghe, nel terrore, nella disperazione e negli antidepressivi. Una persona non sa cosa fare di se stessa, visto che questo vuoto interiore esaurirà il suo desiderio di vivere.

Tuttavia, ci saranno coloro che scopriranno la saggezza della Kabbalah come l’unico metodo per trovare un significato più grande. Essi non troveranno conforto nella religione, nelle credenze, nel misticismo, nella “new age” o nella meditazione. In verità, tutti questi rimedi mirano all’auto rilassamento nel livello del nostro mondo, anche se le loro domande provengono dai regni di una dimensione superiore.

Pertanto, abbiamo ricevuto il permesso di rivelare e diffondere la saggezza della Kabbalah e siamo testimoni di come la gente di tutto il mondo abbia cominciato a svegliarsi e a gravitare intorno ad essa.
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(Dall’ottava lezione dell’11 Novembre 2010 del Congresso Mondiale di Kabbalah)

Il muro interno

Al Congresso abbiamo acquisito una nuova sensazione, adesso dobbiamo svilupparla. Percepiamo che c’è un muro davanti a noi e noi dobbiamo romperlo con l’aiuto della Luce Superiore, il Creatore. Egli è precisamente la nostra mancanza. Lasciamo che Lui dica:”Andiamo dal Faraone”.

Per fare questo è necessario capire, e ancora più importante essere d’accordo sul fatto di rompere il muro per dare piacere a Lui e non per noi stessi. Ci dimentichiamo dei due aspetti più importanti del percorso:

  1. L’unica via per avanzare avviene per mezzo della Sua forza.
  2. Stiamo avanzando verso la dazione al Creatore.

Tutto ciò mi elude. Per ora sto pensando a me stesso invece di dare al Creatore. Provo ad attraversare il Machsom con le mie forze piuttosto che con le Sue. In questo modo, lo scopo e i mezzi sono ancora chiusi dentro il mio egoismo.

Nonostante tutto, questo è un buon stato perché incominciamo a capire i principi fondamentali per l’avanzamento spirituale. Sta emergendo un confine davanti a noi e dobbiamo fare qualcosa. Non esiste per se stesso, ma costituisce una barriera psicologica dentro di noi. Se ci indirizziamo correttamente, essa sparirà.

Il pensiero del beneficio del Creatore è opposto alla mia natura e neanche gli amici lo posseggono. Esso giace precisamente all’interno della nostra unità. Ecco perché dobbiamo lavorare su tre aspetti:

  1. Sono unito al gruppo.
  2. Insieme agli amici devo trovare la giusta ispirazione che ci renderà capaci di attraversare il Machsom . Unendoci, susciteremo la forza del Creatore.
  3. Tutto questo sarà per dare piacere a Lui, o, in altre parole, conseguire l’unità con Lui.

La comune e costante cura e preoccupazione deve risvegliare tutti. Questa è la garanzia mutua; il gruppo non è l’insieme dei volti degli amici, ma una comunità spirituale che permea ogni persona con il pensiero sullo scopo. Improvvisamente incominciamo a pensarci e a desiderarlo. Quando ogni persona prova a costruire il proprio desiderio in una linea allora esso si espande e attraversa tutto il mondo in cerchi, senza essere limitato da confini o distanze.

Garanzia mutua significa che sono responsabile dell’intero sistema in cui mi ha posto il Creatore. Se non mantengo il giusto pensiero, allora in quel momento tutti saranno scaraventati fuori dal giusto pensiero. Disconnettendomi, smetto di provvedere all’intero organismo. Possono il fegato o i reni andare in vacanza?

Ecco il perché ho chiesto al gruppo mondiale di pensare continuamente allo scopo della creazione, alla dazione al Creatore. In questo modo non perdo la connessione in qualsiasi luogo mi trovi.
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La scelta del dolce-amaro della verità

Il bene e il male non sono stati definiti in base al piacere che ci procuriamo da loro. Ogni stato può essere buono o cattivo o basato su sensazioni o dal punto di vista della verità e della menzogna. Ogni persona che inizia a sviluppare il suo gene spirituale (la scintilla, Reshimo) percepisce ogni stato in entrambe le direzioni.

In base al suo desiderio, una persona percepisce lo stato sia come “dolce” che come “amaro” perché il desiderio è un “animale”, semplicemente questo. Tuttavia, secondo la scintilla spirituale, egli percepisce il suo stato come vero o falso.

Inoltre, tutto dipende da quanto sia importante per noi la verità o l’amarezza, può essere più importante per una persona, meno importante per un’altra. Il nostro progresso dipende dalla nostra capacità di tollerare l’amarezza per il bene della verità.

Diciamo che oggi posso prendere cinque chili di amarezza, ma persisterò nella verità. Questo significa che sono pronto ad andare avanti. Domani, sarò pronto a prendere anche quindici chili di amarezza. Amarezza significa che è contro la mia natura, il desiderio di ricevere piacere, come è successo durante la scorsa convention, quando abbiamo cercato la connessione, ma ho paura. “Qualsiasi cosa, ma questo!”

Tuttavia, quando sappiamo che la verità è in questa connessione e vogliamo che aumenti al di sopra della nostra amarezza, allora saremo in grado di farlo la prossima volta. Saremo in grado di effettuare un calcolo secondo verità e falsità.

Anche se non sono pronto a connettermi, e mi fa male e mi spaventa abbattere il mio ego e innalzarmi sopra di esso, continuo a vedere che è sbagliato e lo odio. Non posso più rimanere in esso.

Finora, non abbiamo avuto questo odio, ma apparirà. Poi romperemo il guscio impuro, Klipa, e andremo via. Abbiamo solo bisogno di tempo per farlo.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah di 17/10/10, “L’essenza della religione ed il suo scopo”)

Un muro e una mazza per tutti

Se sul nostro percorso spirituale il cammino diventasse piacevole come tutti chiedono, bloccherebbe il nostro desiderio di spiritualità. Questo è il più grande ostacolo nel percorso.

Quindi, alzo un muro che blocca la mia strada. Resto in piedi davanti a lui, anticipando le meraviglie che mi aspettano dall’altra parte. Tuttavia, se tale muro è stato rivelato per me, significa che sono già dotato di una forza di resistenza in modo da non smettere di avanzare ma, piuttosto, di sfondare quel muro.

Anche se non posso realizzare questo in un colpo solo e devo applicarmi in un paio di proteste fino a quando non l’ho distrutto, il muro si lesionerà per poi crollare. Ma ho già la necessaria forza di rottura, la potenza di attacco, pur non avendolo dimostrato.

Se ora vediamo il muro in piedi davanti a noi, il muro che abbiamo dentro, nei nostri cuori, è un segno della nostra capacità di romperlo attraverso essa. In caso contrario, non lo avremmo dimostrato dato che “gli ostacoli non sono posti di fronte alla cieca.” Pensando di essere riusciti a superarlo, è il motivo per cui abbiamo fatto un passo verso l’unità.

Ora, abbiamo la meritata unità, grazie allo studio e al resto del lavoro che facciamo raccogliendo poco a poco, briciola dopo briciola, tutti i nostri sforzi in una forza di rottura collettiva. Abbiamo bisogno di farlo, per scoprire probabilmente, ancora una volta, che questa forza non è sufficiente per sfondare, e che dobbiamo unirci ancora di più.

E così ancora e ancora ci incontreremo con più forza aumentando la pressione fino a quando il muro cadrà. Questa è la fase finale dell’esodo dall’Egitto. Questo è il motivo che porta gioia.

Il problema è che adesso tutti verificheranno questo muro da soli. Nel frattempo, dobbiamo sentire che questo muro è comune a tutti, e nella misura in cui noi operiamo, sentiamo che la forza che stiamo cercando di utilizzare per rompere questo muro è collettiva. In questo modo, non è una persona ma il gruppo ad essere in piedi contro di esso.

E’ simile alla fuga dall’Egitto: una notte, un faraone, una minaccia, alcune piaghe per tutto Israele che uniscono come un sol uomo con un solo cuore. Nessuno è conteggiato separatamente dagli altri, e tutti sono uniti insieme. Questo è come il gruppo deve sentirsi. In questo caso, nonostante l’altezza spaventosa del muro, noi lo vinceremo.

Questo perché quando le persone si uniscono, si scopre che manca la presenza del Creatore in mezzo a loro, e senza di Lui, non possiamo fare nulla! Diventerà la forza di sfondamento che farà crollare il muro.

Il Faraone stesso ci aiuterà. Dopo tutto, è lui che caccia Israele dall’Egitto e che poi li segue e li guida, come lo Zohar descrive. Una persona che continua a tentare di tornare indietro, mentre il Faraone lo butta fuori dell’Egitto, è come lui un fedele assistente del Creatore.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah  16/10/10, “L’essenza della religione ed il suo scopo”)

Ascendere al primo livello

Nella spiritualità, se non percorri tutto il cammino, allora non stai lavorando con il tuo desiderio completo. Cosicché questo non ha relazione con il tuo progresso spirituale. Tuttavia, non sai neppure dove finisce “tutto il cammino”, quale è il massimo. Puoi solo immaginarlo in qualche modo.

Pertanto, abbiamo raggiunto uno stato nel quale desideriamo rivelare completamente il mondo spirituale, tutto quello potevamo solo immaginare. Con questa massima intenzione arriviamo al Congresso. Vogliamo questo e niente di meno, in modo tale che il “cielo venga rivelato”.

Ma perché non si è rivelato nel suo luogo? Quanto siamo incapaci internamente di arrivare neppure un pollice più vicino di questo! Non possiamo accettare la necessità di unirci, di cancellare noi stessi.

Non appena abbiamo cominciato a parlare della connessione tra di noi e del lavoro interiore che dobbiamo fare, il nostro desiderio si è raffreddato immediatamente. Non siamo pronti per raggiungere il mondo spirituale a questo prezzo!

Ciò significa che abbiamo frainteso il Mondo Superiore e non ci siamo accorti che era la qualità della dazione al di sopra del nostro egoismo. Tuttavia, sentiamo questa necessità. Dopo tre giorni pieni di molte azioni interiori, ne usciamo delusi. Questa delusione proviene dal fatto che siamo incapaci e non desideriamo raggiungere la vera spiritualità. Vogliamo restare nella nostra definizione di spiritualità come qualcosa che è semplicemente buono, eterno e gradevole per i nostri attuali desideri egoistici.

Cosa abbiamo rivelato? La linea sinistra, la nostra inclinazione al male, il fatto che desideriamo ricevere la spiritualità all’interno dei nostri desideri egoisti come nel mondo materiale. Perché non la abbiamo ricevuta? Perché non è necessario ricevere niente nella spiritualità. È aperto, se vuoi dare, allora avanti. Tutto è permesso e tutto è possibile. Nessuno ti può rubare questo.

In altre parole, all’interno del nostro ego riveliamo che la nostra definizione di spiritualità è scorretta; e questo ci sarà rivelato in tutti i 125 livelli! Adesso ancora non vediamo che la nostra natura è opposta a quella spirituale, che siamo incapaci di raggiungerla e che ci resta una sola opportunità: solo di dolersi verso il Creatore per chiedergliela. Questa è già la linea corretta. Dobbiamo elevarci al di sopra di noi stessi e la linea media uscirà da questo. Tuttavia, abbiamo conseguito un grande lavoro. La disperazione che si è impossessata di noi, il dolore e la futilità che si sono rivelati in noi, ci hanno rivelato l’incapacità di raggiungere il mondo spirituale all’interno dei nostri desideri egoistici. In essenza, abbiamo chiesto che venisse rivelata la spiritualità proprio all’interno di questi desideri, invece che nei desideri di dare. Adesso, dopo aver fatto il male, entreremo nella linea destra, ci correggeremo e raggiungeremo la linea media.

Pertanto, quello che abbiamo ottenuto nel Congresso è una grande realizzazione. In realtà è già l’inizio del cammino spirituale. Questo non era mai successo su una così vasta scala e nel grande egoismo dell’ultima generazione. Baal HaSulam scrive: “Sono felice per i peccatori che si rivelano perché la ragione di questo è la “santità del giorno”.

Una grande Luce doveva spargersi dall’Alto per mostrarci che non lo vogliamo molto e quanto siamo incapaci, quanto siamo opposti alla spiritualità, fino a che punto non vogliamo pensare all’unità e all’amore tra di noi. Tutto questo è “la santità del giorno” perché ci uniamo e tuttavia desideriamo ascendere spiritualmente rispetto a qualcosa.

Riveliamo il grado o desiderio al di sopra del quale dobbiamo ascendere. Comunque, per il momento, siamo incapaci di farlo ma dobbiamo farlo per ascendere al primo grado della scala spirituale.

È per questo che sono molto contento dei risultati del Congresso ed ho grandi speranze che in un futuro prossimo riveleremo le tre linee e la linea media.
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(Dalla porzione settimanale della Torà del 12 Novembre 2010)

Prevenire un corto circuito

Qual è la fonte di gioia? Se stiamo parlando di gioia egoistica, il suo fondamento sta nel ricevere appagamento. Un bambino è felice quando gli si dà qualcosa e piange quando gliela portano via. Una persona espande l’esperienze di gioia dalle cattive e buone azioni. Ho vinto e non sono stato catturato, quindi sono contento, o forse ho fatto qualcosa di buono per qualcun altro e l’ho fatto felice.

Tutto dipende da ciò che piace ad una persona. Ma la gioia è sempre scaturita dal fatto che noi soddisfiamo i nostri desideri egoistici. I nostri bisogni di base sono il cibo, la famiglia, la ricchezza, il potere e la conoscenza. Eppure, il problema risiede nella nostra incapacità di realizzare noi stessi attraverso essi.

La Luce Superiore, il piacere che vuole riempire il nostro desiderio, è un di più e il desiderio è un meno. Quando il più incontra il meno, si verifica un cortocircuito, nel senso che appena tocco il piacere, esso scompare.

Ma c’è un’altra forma di ricevere piacere, e troviamo un esempio in elettronica. Invece del corto circuito direttamente con il più e il meno o di ricevere piacere dal mio desiderio, io creo una resistenza tra loro, uno schermo al collegamento del più e del meno, il desiderio e il piacere, E’ possibile attraverso la resistenza senza annullare nessuno dei due, e si può ottenere un risultato positivo. Così abbiamo un’esperienza di vita.

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(Da Kabbalah per principianti, “La felicità”” 28/10/10)

Tutti pensano a me

Domanda: Come posso pensare agli amici tutto il giorno se non sento che loro stanno pensando a me?

Risposta: Indipendentemente da loro, è necessario connettersi al gruppo e accettare l’idea che il loro pensiero su di te è un dato di fatto. Quindi, scoprirai che questo è davvero così. Gli amici saranno rivelati a te da un grado più elevato. Essi possono essere gente normale, ma vedrai che, nell’interiorità, essi sono tutti unificati.

Tutto dipende da te su come percepisci gli amici, e non dalla loro auto consapevolezza.
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Impregnato di un unico campo

Domanda: In qual modo è la nostra interconnessione?

Risposta: La connessione è quando ti guardo e tu cominci a capire quello che sto pensando. Una connessione è quando ti trovi ad una decina di metri dietro di me, e sento che tu sei lì dietro la mia schiena.

Ci sono molti tipi di connessione tra di noi, molti campi in cui si interagisce. Quelli elettrici, magnetici, il campo biochimico, il campo di desideri, i pensieri e le intenzioni, tutti questi campi ci legano insieme.

Tutti i corpi vivi creano campi intorno a loro, e noi ci connettiamo con i nostri campi. A volte ci connettiamo, e qualche volta non è possibile. Tutto dipende dalla misura in cui i nostri campi si relazionano l’uno all’altro.

Tuttavia, vi è un campo speciale, potente ed elevato: il collegamento spirituale tra di noi. Questo campo abbraccia e comprende tutto il resto, e questo è il motivo per cui è chiamato il “Creatore”. Questo è il campo che abbiamo bisogno di rivelare, ma, in sostanza, tutti i campi appartengono ad un unico campo universale che anche Einstein volle scoprire.

Esso ci connette attraverso i nostri pensieri e desideri e ci influenza l’un l’altro attraverso di esso. Una volta concentrato su questa possibilità, e che desidero rivelare la nostra interconnessione, scoprirò l’influenza reciproca e la userò per l’interconnessione universale.
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(Da un discorso sull’ Arvut 29/10/10)

Bagnati dalla Luce

Durante la Convenzione, una persona attraversa diversi stati; esperimenta stati d’animo altalenanti, ogni tipo di pensieri passano dalla sua mente, alcuni di questi “a favore”, ed altri “in contro”. Ma cercheremo di spiegare ai principianti che tutto questo riguarda il lavoro interiore che ci sviluppa velocemente. Questi discernimenti ci fanno risparmiare anni di vita di sofferenze inutili.

Quello che attraversi in questi tre giorni di convenzione è più di quello che sperimenti in tutta la tua vita, e tutto questo è preparazione del tuo vaso spirituale interiore dal potere della Luce attratta da una enorme quantità di persone. Questo succede perché il Creatore è presente “all’interno della nazione”. L’unità contiene la Luce, e la Luce agisce su di noi!

Alcune persone capiscono molto bene queste cose, altre un poco meno, tuttavia, tutti sono influenzati dalla Luce in base ai propri livelli. Non c’é nessun rischio in questo. Una persona discerne i propri stati, e questo è di grande beneficio. Ne parleremo là.

Potete invitare chiunque. Un persona deve sentirsi totalmente libera nella convenzione. Avrà sempre l’opportunità di stare fuori, di sedersi, di conversare con gli altri (ci saranno degli stand con caffè, tè, biscotti), e dopo ritornare all’interno o perfino andare a casa e tornare il giorno dopo.

La persona deve mettersi in contatto con il proprio lavoro interno, e questo lascia una impronta su di lui. Non si deve fare pressione su nessuno; bisogna dare a tutti l’opportunità di mettersi in contatto con la Luce, con la spiritualità.

Non abbiate paura: è stato fatto un calcolo dall’Alto che riguarda tutti quanti, su quanta forza uno abbia bisogno di ricevere da questa massa di persone per poter avanzare. Non può avere degli effetti avversi.
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Laitman blog: Conoscere le regole del gioco del Creatore
Laitman blog: Congresso Mondiale di Kabbalah: L’Unione delle scintille

Un biglietto unidirezionale

Se vengo al Congresso, lascio tutto ciò che ho in questo mondo a casa per venire e prendere un posto in unificazione, per rinascere in una nuova vita. Non c’è nessun posto dove scappare, le vie del ritorno sono tagliate fuori, non c’è nessun altro legame con il mondo. Il mondo non esiste.

Abbiamo bisogno di prepararci per questo stato. Ho intenzione di spendere questi giorni proprio e solo in questo modo. Non credo in nient’altro, ma solo in questo.

A casa, al lavoro, presso la banca e presso il negozio, preparo tutto in modo che io non possa pensare a nulla nel corso di questi tre giorni, come se volassi verso Marte con un biglietto di sola andata. Nulla può trattenermi qui; i ponti sono stati bruciati.
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