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Connettersi con gli altri per la correzione del mondo

Dr. Michael LaitmanDomanda: Con chi può lavorare il nostro movimento in collaborazione e sotto quali condizioni?

Risposta: Noi siamo pronti a connetterci con tutti coloro che vogliono la connessione per il bene della correzione del mondo. Supponiamo che domani Abu Mazen venisse da noi e si offrisse a lavorare in partnership per la correzione del mondo. Noi dovremmo stringerle la mano e cominciare a lavorare insieme. Nel momento in cui alcuni calcoli egoistici sarebbero inseriti in questo patto, noi dovremmo fermare immediatamente questa attività condivisa.

L’assenza di considerazioni egoistiche e il desiderio di correggere il mondo è la condizione necessaria. Per la correzione, è necessario attirare la Luce che riforma, perché solo questo può aiutare. Se lui è pronto per questo, allora sono pronto a unirmi a lui. Questo anche se è difficile, e nel frattempo, sembra che lui non sia pronto.

Dobbiamo tener conto che è possibile prendere un po’ di tutta la vasta gamma di diverse fazioni, forze politiche, nazioni e governi per un breve periodo con l’obiettivo di andare avanti. Questo perché ognuno ha qualche problema specifico, e quindi loro possono unirsi a noi e sostenerci.

L’anno scorso ci siamo ritrovati in una situazione drammatica per quanto riguarda il rapimento di tre giovani. Le persone sentivano una terribile pressione e tensione, perché volevamo trovare e restituire i ragazzi. Quindi, con questo evento, noi abbiamo avuto la possibilità di lavorare con molte organizzazioni in Israele per connettere le persone.

In ogni caso, è chiaro a tutti che la connessione ci rende più forti. Otteniamo ancora di più se ci colleghiamo attraverso la preghiera, un desiderio e azione condivisa. Così la gente uscì a marciare e riunirsi. Migliaia di persone uscirono per le strade con cartelli per chiedere la liberazione degli ostaggi. Così è stato in tutto il mondo.

Perché il desiderio di riunirsi appare al loro interno tutto ad un tratto? Inconsciamente, loro hanno sentito che ci fosse una specie di forza correttiva in questo, una sorta di spirito nuovo che apparve nel popolo, insieme al concetto di un nuovo stato.

Anche gli animali convergono istintivamente in un momento di pericolo. Le pecore si riuniscono in un solo gregge e si stringono insieme quando sono preoccupate per un attacco di lupi. Se scoppia un incendio, tutti gli animali fuggono da esso insieme senza paura l’uno dall’altro. Questo perché la crisi generale li collega, e non uno guardano l’altro per divorarlo. Tutti fuggono, il che significa che si riuniscono in un unico movimento comune.

Questa inclinazione di connettersi in un momento di difficoltà esiste istintivamente anche tra le persone. Abbiamo bisogno di questo spirito di connessione, anche se non è un esercito che marcia e canta canzoni preparandosi ad attaccare come una sola persona. Anche se non stiamo andando all’attacco, ma al contrario, noi sentiamo che in questo modo noi stiamo stabilizzando una forza attraverso la quale possiamo correggere tale situazione.

Quindi penso che abbiamo bisogno di condividere questa inclinazione che si avverte tra la gente e ci unisce insieme a loro in azioni come queste. Oltre a questo, dobbiamo organizzare discussioni in circoli nei parchi, cortili, e nelle case.

Le persone che ora si trovano in una situazione così particolare sono pronti a partecipare in discussioni come queste. E’ necessario discutere perché questo è accaduto a noi e come possiamo garantire che questo non accadrà mai più, ma solo al fine di avanzare verso il miglioramento di una situazione e dei buoni rapporti con gli altri.
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Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 19.06.2014, Gli scritti di Baal HaSulam

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Dio esiste?

Dr. Michael LaitmanDomanda: Se la saggezza della Kabbalah è una scienza e non una religione, vuol dire che lei nega l’esistenza di Dio?

Risposta: Io nego l’esistenza di Dio nel senso in cui una persona religiosa Lo percepisce, come qualcuno che esiste in forma di figura corporea.

Dio è l’attributo generale di amore e di dazione che sostiene tutto l’universo e tutti i mondi. E’ la forza positiva (che la saggezza della Kabbalah chiama Luce) che ha creato la materia e sviluppa questa materia per assomigliare a Lui. Questa forza è chiamata Dio, o il Creatore o il Superiore, semplicemente perché è superiore a tutte le altre forze.

I nostri rapporti reciproci con questa forza non si basano sul principio umano che implica che Dio può sentirsi dispiaciuto, perdoni, o ci punisca. Noi ci rapportiamo a un sistema di provvidenza che percepisce le nostre azioni e risponde di conseguenza, senza alcun rimpianto, misericordia, etc.

Non è il Dio a cui le persone religiose si riferiscono quando piangono e lo pregano di essere misericordioso e clemente. Noi vediamo che nel corso della storia, le nostre grida e le nostre mendicanze sono inutili, perché non è questo ciò che il sistema chiamato Creatore esige da noi.

Il significato della parola “Dio” – “Elokim” in Gematria (numerologia) è uguale in valore alla parola “NaturaTeva”, dal momento che la natura e Dio sono la stessa cosa.

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Da Kab.TV  “Un Parere Speciale” 17.08.2014

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Come noci in un sacco

Dr. Michael LaitmanDomanda: In che modo possiamo aiutarci a vicenda nello spingere il nostro carro comune in avanti e in anticipo?

Risposta: Tutto ciò che viene detto durante una lezione deve essere interiorizzato nel cuore della persona in modo che essa comincerà a viverlo. Tutto ciò che è rivestito da noi deve entrare nei Kelim, nelle sue emozioni, allo scopo di formattare e organizzare i suoi desideri interiori affinché senta dentro di sé i fenomeni di cui ha sentito.

Ognuno è certamente familiare con il testo che abbiamo già letto molte volte in precedenza. Ma è possibile realizzare l’azione spirituale più semplice solo se si pensa di connettere i nostri Kelim in frantumi. È necessario che ci raffiguriamo il quadro in modo preciso e chiaro: l’involucro egoistico all’interno del quale è avvolta la scintilla spirituale, non ci consente di connetterci.

Anche se dobbiamo cercare più volte di connetterci tra di noi con la giusta intenzione, certamente non siamo pronti per questo. E da questo, in ognuno di noi scoppierà un vero e proprio grido verso il Creatore che ci consentirà e aiuterà a connetterci.

Ognuno è nella sua capsula egoistica o bolla all’interno della quale la scintilla della dazione è tenuta prigioniera. E chiediamo al Creatore che ci aiuti a connetterci, anche se ognuno è avvolto in un guscio (involucro) rigido, esteriore, egoistico come delle noci in un sacco, come ha descritto il Baal HaSulam. E nonostante tutto, le noci con cui possiamo connetterci si trovano all’interno del sacco.

Per questo, dobbiamo scoprire il nostro vero stato e non nasconderci o fuggire da esso. Ciò è dovuto al fatto che è molto sgradevole percepire la nostra vera essenza egoistica, che scopriamo improvvisamente dopo tanti anni di sforzi per raggiungere la dazione. E in questo modo dentro di noi nasce la preghiera.

La Luce Superiore arriva solo se vi è una mancanza per essa. E noi dobbiamo raggiungere questa mancanza, perché è impossibile gridare artificialmente. Quindi è necessario per noi cercare di immaginare la nostra forma corretta e vera, e ci stiamo già avvicinando ad essa.

La divulgazione diffusa è molto utile a questo, in quanto attraverso essa, negli ultimi due mesi siamo avanzati di più rispetto ai precedenti diversi anni.

Solo la preghiera giusta ci aiuterà quando sentiamo che non siamo pronti per la connessione. Questo perché ci aspettiamo di scoprire il Creatore, con la giusta intenzione, nel senso di dare a Lui e non a noi stessi. Per questo, è necessario che accada una rivoluzione radicale, una rivoluzione interiore nei nostri Kelim, che dipende da tutto il nostro grande gruppo mondiale.
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Dalla 1. parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 29.10.2014, Shamati 1

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La preghiera come manifestazione di desideri umani

Dr. Michael LaitmanA noi sembra che la preghiera sia un appello canonizzato ad un oggetto “simile a un essere umano”. Tuttavia, in questo mondo, capiamo la nozione di preghiera. Infatti, in qualsiasi momento, qualsiasi cosa che facciamo, preghiamo di continuo, significa che esprimiamo i nostri desideri. L’espressione dei nostri desideri si chiama una preghiera.

La Kabbalah è un sistema di rapporti con la forza superiore che ha avuto inizio al tempo di Adamo. È la più antica saggezza nel mondo che ha avuto inizio 5 775 anni fa; un essere umano con il nome di Adamo ha iniziato i rapporti con il livello superiore della natura che oggi si chiama il Creatore perché rappresenta il sistema che ci ha creato. Questo spiega perché la definizione di base corretta deve essere presa in prestito dalla saggezza della Kabbalah.

Adamo ha chiamato una preghiera la manifestazione dei desideri umani perché i nostri desideri in continua evoluzione modificano il sistema nel quale viviamo. Il sistema reagisce alle nostre preghiere poiché agiamo all’interno dei suoi confini. Allora, preghiamo in continuazione, quindi il sistema cambia continuamente, in questo modo ci impattiamo.

Ecco perché dobbiamo indirizzare correttamente i nostri desideri, concentrarci sul sistema all’interno del quale esistiamo, formando così le intenzioni comuni e promuovendo il nostro progresso interno in modo da essere in grado di influenzare il sistema intenzionalmente invece di un impatto caotico, avendo desideri diversi. Per questo, ci uniamo in gruppi e ci incoraggiamo l’un l’altro, avvicinandoci in tal modo ad alcune intenzioni e desideri, creando la definizione di una visione del nostro futuro. I nostri sforzi focalizzati influenzano il sistema notevolmente; quindi, si inizia a reagire alla nostra influenza molto assennatamente.

Quando interagiamo l’uno con l’altro, cominciamo a sentire un gran bisogno per la proprietà di dazione e amore, la qualità di integrità e mutualità. Quando influenziamo il sistema in modo efficace e con forza, esso comincia a influenzarci. Questa “retroazione” può modificarci drasticamente anche se non abbiamo un desiderio profondo di cambiare dentro di noi.

Perché siamo egoisti, abbiamo solo un tipo di desiderio. Ecco perché non siamo in grado di chiedere dal sistema che cambia i nostri desideri e le intenzioni. Non importa cosa, offriamo sempre i nostri incentivi egoistici. Tuttavia, il sistema è costruito in modo che anche se la nostra richiesta non è sincera, reagisce sempre alle nostre richieste correttamente. Questo perché la frantumazione, l’inversione dall’altruismo a egoismo, ha progredito dall’alto verso il basso. Questo perché quando alziamo le nostre richieste dal basso in altro, il sistema le corregge.

Quando siamo insieme con il gruppo, ci uniamo; così, ognuno di noi riceve un desiderio a muoversi correttamente all’interno del sistema. Quando abbiamo un impatto sul sistema con la nostra disponibilità a cambiarci ad alzarci sopra la nostra natura egoistica, esso ci risponde.

La cosa più importante è quella di ricordare che siamo costantemente sotto l’influenza del sistema. Anche se non siamo ancora un elemento corretto del sistema ma riusciamo a stare insieme in un gruppo e continuiamo i nostri sforzi di auto-correggerci, poi influenziamo il sistema intero in un modo buono. In cambio, il sistema ci modifica con la sua influenza reciproca. Così facendo, il sistema ci corregge, si ravviva, e si rettifica.

Questo spiega perché tutto dipende dalle nostre preghiere, significa sulle nostre buone aspirazioni, anche se sono ancora molto piccole, deboli, e primitive. Le nostre aspirazioni sono calcolate nel sistema. E’ un processo costante, cumulativo nel quale tutti i tipi di correzioni reciproche prendono luogo.

E’ essenziale di non raffreddarsi quando lavoriamo in gruppo. Dobbiamo sostenerci, reciprocamente aumentare i nostri desideri individuali, e prendere a vantaggio le nostre proprietà egoistiche come la gelosia, l’invidia, e la competizione. Dobbiamo usare questi aspetti per raggiungere risultati desiderabili da altri, specificamente dalla nostra decina, in questo modo moltiplicare il nostro desiderio per migliorarlo decine di volte.

Ogni amico, diventando dieci volte di più, racconterà agli altri dei loro nuovi desideri aumentati. Poi, ognuno dei nostri amici prende in prestito cento volte di più dagli altri, e così via. Significa che quando siamo in un cerchio, non ci sono limitazioni rafforzando il nostro desiderio di cambiare.

Inoltre, quando uno cade, gli altri salgono. Questo contrappeso ci tiene su un movimento costante di correzione. In questo caso, noi veramente possiamo alzare i nostri grandi desideri per il sistema, esortarlo a cambiarci e chiedere di influenzarci per reazione reciproca, la così detta Ohr Makif, la Luce che ritorna, che ci corregge gradualmente.

Un’ auto-sintonia, un sistema spirituale di auto-correzione, come ogni altro tipo di motore di ricerca, costantemente cerca come reagire meglio a noi, assorbirci, adattarci ad esso in modo che ci correggiamo completamente e trasformiamo i suoi elementi utili. Questo è il modo in cui è costruito.

Lo Studio delle dieci Sefirot ci insegna che il sistema dei mondi superiori consiste di 125 livelli: cinque mondi ognuno dei quali include cinque blocchi discreti multifunzionali (Partzufim), e ogni blocco a sua volta è costituito da cinque sotto livelli (Sefirot). È un sistema molto flessibile che si adatta rapidamente alle nostre esigenze. Quando proviamo a coordinarci con esso attraverso i nostri desideri e a diventare simili ad esso, ad alzarci al suo livello più alto ed entrare in uno stato dell’omeostasi assoluta, connessi con esso, poi il sistema reagisce immediatamente ai nostri desideri e ci corregge in un certo modo, in modo che diventiamo i suoi componenti interni attivi, e utili.

Poi cominciamo a controllare il sistema poiché in precedenza eravamo i suoi elementi corrotti, che, a questo punto si avvicinano a uno stato di correzione. Si tratta di una proprietà straordinaria, miracolosa. Se una particella non corretta prova a correggere se stessa, influisce sul sistema intero in modo più forte che attraverso i suoi elementi già corretti.

Poiché siamo posizionati fra gli strati corrotti e corretti del sistema, avremo una possibilità di sentire, capire, analizzare, e sintetizzare le proprietà e le possibilità che sono un grado pieno più alto del sistema meccanicistico stesso. Il nostro “Io” egoistico che ci sforziamo di alterare ci aiuta a diventare un’entità totalmente diversa e a salire ad un livello nuovo nella struttura della forza superiore che ha creato il sistema intero. Salgo sopra il sistema e divento simile alla proprietà di dazione e amore, alla qualità autentica di tutto ciò che esiste, al Creatore.
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Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah dell’ 8.10.2014, Shamati #5

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Che cos’è una preghiera nella Kabbalah?

Dr. Michael LaitmanUn vero Kabbalista si rende conto di essere sotto il dominio dell’ego e che solamente un punto nel profondo dentro di lui, il cosiddetto punto nel cuore, è libero dall’influenza egoistica e può connettersi al Creatore.

Se egli si sforza e connette il suo punto nel cuore al Creatore, egli riceve la forza che lo eleva al di sopra del suo ego ed incomincia piano piano a correggere l’ego usandolo per il bene dell’altruismo.

Tutto il lavoro nella correzione spirituale è di chiedere al Creatore la forza di correggere l’ego. Perciò, l’ego in questo caso gioca un ruolo positivo, risvegliando in noi il bisogno del Creatore.

Quando ci rivolgiamo al Creatore riceviamo da Lui la forza necessaria per la correzione e nell’ego corretto sentiamo una relativa connessione al Creatore. Non si tratta di un contatto ad un punto specifico, ma di un’unione più ampia e più forte. Poi, farà la sua comparsa un ego ancora più grande, un ego più robusto, e ancora una volta chiederemo al Creatore di darci la forza di correggerlo.

Questo significa che l’ego in via di continua rivelazione ci scuote per connetterci al Creatore ed è perciò chiamato un aiuto contro. Il nostro appello costante al Creatore con cui chiediamo di correggere il nostro ego si chiama preghiera.
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da Kab.TV “Short Stories” 22.10.2014

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Domanda: Quando vengo a pregare in disperazione totale, devo chiedere di cambiare, io ho bisogno di chiedere che un amico avanzerà spiritualmente?

Risposta: Le preghiere sono chiamate il desiderio del cuore, il desiderio incontrollato del cuore. Posso dire quello che voglio, nulla aiuterà, sono soltanto i movimenti delle labbra. Potrei danzare, piangere, o rotolare per terra; questo non produce alcun risultato. La cosa principale è che cosa sto provando nella profondità del mio cuore.

Un desiderio è chiamato cuore e la quarta fase del mio desiderio è quello nascosto da me. A volte quando è rivelato, mi fa tremare. E questo aspetto è sentito dalla Luce, la contatta, perché è come il nome di quattro lettere del Creatore.

L’ultima fase si trova effettivamente in contatto con la fase superiore di Keter. Un anelito di connessione appare in essa che è opposta a quella di “Keter”: Una delle due vuole avere il controllo completamente (in qual caso questa fase è chiamata “Faraone” che vuole tenere la Luce dentro di sé), o l’opposto, che vuole somigliare a “Keter, ” la caratteristica di dazione.

Non abbiamo nessun controllo su questa fase, infatti non la intuiamo e non la sentiamo. Qui sono necessarie tutti i tipi di azioni pratiche! Non si tratta solo di sedere e meditare; la saggezza della Kabbalah non lo riconosce! Tutto questo non esiste! Puoi andare profondamente dentro di te, pensare che puoi avere tutti i tipi di intenzioni, ma tutte queste sono indagini interiori che sono determinate in definitiva dal lavoro preliminare e dal lavoro che ne consegue. Queste investigazioni sono obbligatorie solo per capire cosa ho ottenuto, quanto posso sentire quello che sono nel momento presente.

Allora, se noi vogliamo veramente evocare la Luce circostante su di noi, è necessaria un’azione; il risultato, l’influenza della Luce che da’ forma al corretto anelito del nostro desiderio nel suo ultimo aspetto. Come è scritto, “Il Creatore mette la preghiera nella mia bocca”. Anche se la persona non sta pensando a niente, ma meccanicamente effettua ciò che è necessario, alla fine, i suoi normali pensieri si trasformano in pensieri meravigliosi.

E il contrario è anche vero. Esiste il monito: “La sua saggezza è superiore alle sue azioni”. Questo non è consentito! Si ritiene che quando la saggezza di una persona supera i suoi atti, si uccide spiritualmente. Tutti tipi di filosofie, le intenzioni, i pensieri, che studiano dalla mattina alla sera non sono buoni. Il nostro mondo è un mondo di azioni. Ci troviamo nella fase finale del mondo di Assiya, tradotto come “azione”.
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Dal Congresso di San Pietroburgo “Giorno Due” 13.07.2013, Lezione 3

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Adesso o mai più

Dr. Michael LaitmanQuando usciamo per disseminare, e più in generale, durante tutto il giorno, dobbiamo preoccuparci con tutto il cuore della forza della nostra unione. Questa è la sola cosa che determina la forza della Luce, che passa attraverso di noi alla nazione di Israele ed al mondo. E’ come se stessimo cercando di tener su qualcosa, spaventati di lasciarlo cadere e rompere. Dobbiamo sempre tenere l’unità perché la Luce si riverserà solo attraverso di essa. Questa è la garanzia mutua.

Altrimenti le nostre parole saranno solo dei suoni vuoti. Cosa significa unirsi? Sedersi ed abbracciarsi gli uni con gli altri? Significa parlarne? Ne abbiamo parlato per anni, ma è forse servito a qualcosa? Forse ciascuno di noi deve essere messo al muro, con una pistola puntata alla testa per sentire il bisogno di unirsi?

Per voi, “unirsi” significa sedersi e parlare di quanto questo sia importante. Ma a me non piace sedermi e non mi diverto a parlare di queste cose.

Domanda: Allora come possiamo superare questi millimetri finali tra di noi? Ci sentiamo indifferenti, scollegati e abbiamo repulsione gli uni per gli altri. Tutte le persone giacciono nel loro angolo, nella loro propria nicchia, con i loro pensieri ed i loro piani. Ma noi non vogliamo tornare indietro, allora cosa dovremmo fare?

Risposta:Avete bisogno di un lamento di una preghiera.

Dovete capire che non ci sarà perdono, non ci sarà un’altra opportunità. Se volete ottenere il successo, allora questo è il momento. E se non siete all’altezza allora è meglio che ve ne andiate secondo le vostre vie separate. Almeno lungo quel cammino sarete sicuri di essere sulla via sbagliata e di non star facendo nulla per la correzione della vostra anima.

In questi casi, le parole non servono. Quando una persona sente il vero amore, non ne parla. Le persone non mettono in mostra le cose più vicine al loro cuore – le tengono segrete. Ecco perché non posso andare in giro ad urlare riguardo all’unità. E’ diverso quando ne parli scientificamente, anche se l’emozione non può essere comunque espressa visto che essa giace in livelli molto più profondi.

Ad ogni modo, adesso avete un’occasione unica e tocca a voi realizzarla. Da parte mia, vi ho dato tutto quello che era possibile e non posso fare più nulla per voi. Il pallino è dalla vostra parte. Se vi ritirate ora, il futuro di Israele ed il vostro proprio futuro dipenderà dal verdetto del superiore…

Non ci sarà nessun altro momento. Avete sempre aspettato il momento per fare questo lavoro. Ma questo non giungeva. Baal HaSulam ha detto a questo proposito: Colui che rifiuta l’occasione di questo momento se ne accorgerà qualche anno più tardi. Proprio in questo momento siamo semplicemente obbligati a lavorare 24 ore al giorno 7 giorni su 7, sostenere l’unità ad ogni occasione. Non c’è altra scelta. Questo deve essere il nostro solo obbiettivo personale e comune.

Lasciatemi perdere. Avete già tutto quello di cui avete bisogno, e quindi agite, se questo è quello che volete. E se non lo fate, non ho più nulla da aggiungere. Ci sono delle cose che un padre non può fare per il proprio figlio. Adesso è il vostro turno. Tutto dipende da voi.

Quello che è importante non è il materiale che distribuiamo od i discorsi che facciamo riguardo alla necessità di unirsi. Questo deve essere trasmesso in modo sincero da cuore a cuore. Spero che accetterete questa cosa e che lo sentirete sinceramente nel profondo. Spero che voi otteniate la preghiera, un lamento ed il supporto reciproco. In bocca al lupo!
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Dal discorso  su “L’importanza della Disseminazione” 3.08.2014

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Papa Francesco: “Dentro ad ogni Cristiano c’è un Ebreo”

Dr. Michael LaitmanNotizie (da Huffington Post): “Sottolineare i legami stretti tra Cristianesimo e Giudaismo e definire la negazione dell’Olocausto una “pazzia”, Papa Francesco ha detto ad un intervistatore che ‘dentro ad ogni Cristiano c’è un Ebreo’.

“In un’intervista a tutto campo pubblicata venerdì (13 giugno) sul giornale spagnolo La Vanguardia, il Papa ha detto che il dialogo tra due le fedi può talvolta diventare una “patata bollente”.

“’ Credo che il dialogo inter-religioso debba indagare le radici giudaiche della Cristianità e lo sviluppo Cristiano del Giudaismo’, ha detto Francesco. ‘Comprendo che sia una sfida, una questione che scotta, ma è possibile vivere come fratelli’.

La dichiarazione di Francesco sembra andare oltre quella del suo predecessore, San Giovanni Paolo II, che finì sulle prime pagine dei giornali nel 1986 per essere stato il primo Papa a far visita alla più importante sinagoga di Roma e ad aver dichiarato che gli Ebrei sono “i fratelli maggiori della fede Cristiana”

“’Ogni giorno, prego i salmi di Davide. La mia preghiera è ebraica, poi celebro l’Eucarestia, che è Cristiana’, ha aggiunto il pontefice Argentino”.

Il mio commento: Senza dubbio, l’ulteriore sviluppo dell’umanità verso lo scopo della creazione porterà le persone a prendere le distanze da tutte le religioni e le fedi del mondo. Inizieranno sempre di più a percepire la loro radice spirituale comune, che non è inserita in immagini terrene o in rappresentazioni che le religioni e le credenze impongono loro.

Questo porterà tutte le persone del mondo a sentire che solamente la Kabbalah esprime la vera rappresentazione della forza superiore. Aspirando ad avvicinarsi a questa forza, le persone si avvicineranno tra di loro.
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Lavorando in un cuore spezzato

Dr. Michael LaitmanRamchal, “Possente nel Cielo”: I saggi dissero “Il lavoro del cuore è una preghiera”. Così la Nukva, a causa di come gestisce tutti i mondi, si chiama il cuore. E si scopre che tutti i cuori in tutte le persone non sono che parti di quel cuore. Significa che tutti i cuori derivano dalla Nukva e quindi sono chiamate le sue parti. E qui la questione del cuore è interpretata in tutte le anime che derivano da essa.

E si scopre che non c’è un cuore intero, salvo che se si includono tutte le fasi del cuore che derivano da esso in tutte le anime. Poi quando esso comprende (tutti loro), si capirà nel senso di “il cuore capisce” tutto della Provvidenza generale.

Dobbiamo capire che siamo parti della Malchut comune che si chiama il cuore comune, e che dobbiamo unire i nostri cuori, e così correggerli. Nessuno di noi ha bisogno di una correzione privata; non c’è nulla da correggere in una persona, solo la sua attitudine verso gli altri.

Questo è il primo discernimento che dobbiamo realizzare: Nessuno è corrotto; solo le connessioni fra noi sono corrotte. Correggendo queste connessioni fra noi, ci possiamo unire in un cuore comune. Capiremo Colui che dona, secondo la nostra connessione, il Suo livello e il Suo attributo, perché diventeremo come Lui.

In questo dobbiamo impegnarci, nella nostra connessione sopra tutti i discernimenti egoistici rivelati che ci separano,ci tengono lontani, e ci causano repulsione l’uno dall’altro. Tutti gli eventi nella nostra vita hanno lo scopo di mostrarci il posto del nostro lavoro e dove finora non c’è una connessione fra noi.

Tutto ciò che succede a noi in questo mondo è la somma di tutto lo stato individuale che deriva dalla mancanza di connessione. Quando questi stati si connettono, sentiremo questa realtà come questo mondo, il che significa la mancanza di connessione in discernimenti diversi. Si è rivelato a noi nella misura in cui possiamo sopravvivere sotto queste condizioni di mancanza di connessione e cominciare la nostra connessione da esso.

Allora, tutto il nostro lavoro è nel sollevare MAN per questa connessione utilizzando tutti i mezzi che abbiamo. Poi la Luce che una volta ha riempito il vaso intero dell’anima influenza tutte le nostre parti e le riconnette, come torniamo ad essere una sola anima, un solo cuore.

Tutto il nostro lavoro è fatto in un cuore spezzato allo scopo di connettere i nostri cuori in esso, e in conformità del presente, sentiamo e capiamo che cosa vuol dire essere un intero cuore comune.

Se sentiamo di essere come un’ospite davanti a lui che ospita e da questo stato tiriamo le linee verso il nostro stato attuale, non sbaglieremo mai in qualsiasi di questi stati ci troveremo.
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Dalla preparazione alla Lezione qquotidiana di Kabbalah del 3.07.2014

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Per il bene dei miei amici io cercherò il bene

Dr. Michael LaitmanSalmi, 122:8-122:9: Per il bene dei miei fratelli e dei miei compagni, io ora dirò Pace dentro di voi. Per amore della casa del Signore nostro Dio, io chiederò il bene per te.”

Una persona deve giustificare costantemente il Creatore riguardo tutti gli eventi che accadono a lui e ai suoi amici, le persone che sono spiritualmente vicino a lui.

Nella nostra relazione spirituale, dobbiamo pregare che i nostri amici sentano il buon rapporto del Creatore. E per noi stessi, dobbiamo chiedere di sentire il rapporto del Creatore come bene tutto il tempo.
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Dal Congresso di Sochi 10.06.2014, Lezione 2

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