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Quali sono gli equivalenti moderni dell’Egitto, del Faraone e di Mosè descritti nella storia della Pasqua ebraica?

C’è una crescente consapevolezza che non possiamo più vivere la nostra vita nel modo in cui lo facciamo, cioè che la nostra cultura consumistica di sovrapproduzione e consumo eccessivo sta distruggendo il nostro pianeta, derubandolo delle sue risorse e che alla fine ci porta alla distruzione. Sempre più persone non vedono il motivo di portare più bambini in un mondo in cui finiscono per soffrire per gran parte della loro vita.

Oggi è diventata una cosa normale lavorare dalle dieci alle dodici ore al giorno e sopportare lunghi ingorghi prima e dopo il lavoro. Sembra sciocco e persino irreale, come se fossimo stati inseriti in un gioco e non sapessimo cosa stiamo facendo, che qualcuno da qualche parte stia premendo un controller che ci muove.

È così che il nostro ego gioca con noi. Il nostro desiderio innato è quello di desiderare di godere solo per il beneficio personale, e ci fa immaginare tutti i tipi di piaceri che possiamo ricevere correndo la corsa al successo che tanti di noi fanno. Tuttavia, poiché ogni piacere che riceviamo svanisce, continuiamo a sentirci vuoti e desiderosi, e non raggiungiamo mai alcun tipo di completo appagamento. Al contrario, più andiamo di qua e di là cercando di riempire noi stessi, più finiamo per sentirci peggio.

Sarebbe quindi saggio fermarci un attimo e riflettere attentamente su ciò che stiamo facendo della nostra vita.

Nella storia della Pasqua ebraica, il Faraone è il re d’Egitto che cerca di tenere in schiavitù il popolo d’Israele. Nel XXI secolo, il Faraone è questa forza molto egoistica che governa su di noi, che ci fa considerare come possiamo vivere la nostra vita separati gli uni dagli altri, solo per il beneficio personale, e che ci trattiene da una connessione umana positiva e dalla scoperta di una vera vita armoniosa, pacifica e con uno scopo.

Il Faraone descrive questa forza egoistica in noi che ci obbliga a provare a divertirci, ma che alla fine ci porta a distruggere le nostre stesse vite, le vite degli altri e anche i livelli inanimato, vegetativo e animale della natura, tutto in nome del nostro godimento personale.

Tuttavia, come esiste in noi il grande ego dominante, il Faraone, esiste anche un piccolo desiderio chiamato “Mosè”. Mosè appare come una certa forza o pensiero che ci dice che stiamo andando nella direzione sbagliata, che siamo davvero sotto il dominio del Faraone, il dominio dei nostri desideri egoistici, ma è dannoso per noi e dobbiamo trovare un modo per uscire da questa modalità egoistica di desiderare esclusivamente il beneficio di noi stessi a scapito degli altri e della natura.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.   

Approfittare delle opportunità che ci si presentano

godHo ricevuto una domanda: stanno avvenendo dei cambiamenti alla Casa Bianca, un nuovo presidente è arrivato al potere ed ha aumentato la pressione su Israele. Ciò può portare ad un peggioramento delle opinioni conflittuali sulla nostra nazione. Probabilmente dovremmo concentrare i nostri pensieri su questo fatto in particolare?

La mia risposta: la politica è instabile e non è lineare; le aspettative della gente sulle figure pubbliche, raramente concordano con i piani dei politici, anzi si concentrano su mete specifiche. È un fatto complicato che non dovremmo cercare di chiarire.

Tuttavia, è indispensabile capire che, nella misura in cui la nazione di Israele ritarderà a realizzare la sua missione, la pressione aumenterà. Dobbiamo portare le persone a capire e sentire che la correzione è necessaria. Devono essere concordi a realizzare il loro ruolo nello sviluppo spirituale dell’umanità. La nazione di Israele deve capire ed accettare questo dovere e rendersi conto della sua responsabilità in ciò che sta accadendo.

La pressione crescerà per svegliare la nazione di Israele. Questo è precisamente ciò che ci è capitato nel corso della storia, a partire dal faraone egiziano, fino ai nostri giorni. I profeti hanno scritto su questo, hanno detto che se non ci rendiamo conto della missione che abbiamo, dovremo passare attraverso prove molto dure.

Le pressioni che sperimentiamo non sono altro che gli stati che ancora non abbiamo corretto e anche se è indispensabile farlo, non abbiamo approfittato delle opportunità che ci si sono state presentate. Nella misura in cui la pressione aumenta, possiamo giudicare i nostri stati non corretti. Tuttavia, questi stessi, si rivelano solo in funzione dello sviluppo della persona.

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Riveliamo il Creatore nel Nostro Egoismo – Il Faraone

Ho ricevuto una domanda: Può, la Kabbalah, spiegare logicamente qual è la connessione tra ricevere un determinato colpo e la mancanza di connessione tra la gente?

La mia risposta: Come conseguenza alle piaghe d’Egitto, i saggi del faraone conclusero, che queste erano state causate dal Creatore, e dissero al faraone: “ E’ la mano del Creatore!” Anche se il faraone argomentava ostinatamente: “ Chi è il Creatore affinché io debba ascoltarlo?”…. a causa dei colpi, cedette e liberò i suoi schiavi.

Il faraone è l’egoismo creato dal Creatore. Le piaghe sono la sofferenza che provoca il nostro egoismo, il quale si rivela in questa maniera. A causa dei colpi ricevuti, cominciamo ad odiare il nostro egoismo e ci accorgiamo che questi provengono dal Creatore, il quale li invia specificamente, affinché si svegli il desiderio di fuggire dall’Egitto e dal governo del faraone ( l’egoismo ).

Ci accorgiamo che la nostra natura non è nostra, ma anzi, è una forza esteriore che ha il controllo su di noi.

Ricevendo i colpi, causati dal nostro egoismo,ed aspirando a qualcosa di più elevato, attraverso Mosè dentro di noi, il Creatore si rivela e possiamo vedere che i colpi provengono da Lui. In altra maniera, arriveremmo ad odiarlo.

Una persona deve passare attraverso il processo di sviluppo dell’odio verso il suo egoismo, distaccandosi ed allontanandosi da esso, e allo stesso tempo, si avvicina all’attributo della dazione. Stiamo osservando che, in questo momento, l’umanità sta attraversando queste tappe di sviluppo.

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Il significato spirituale di Nomi e Titoli

titlesLa domanda che ho ricevuto: In uno dei tuoi libri, hai scritto che Mosè (Moshe in Ebraico) deriva dalla parola Moshech- tirare fuori/ uscire fuori da un posto. Ad ogni modo, la parola Mosè finisce con la lettera Hey, e la parola Moshech finisce con la lettera Kaf. Quindi da un punto di vista linguistico, le radici non si combinano affatto.

La mia risposta: Il suo nome gli fu dato da Batia, la figlia del Faraone, che lo trovò nel fiume Nilo e lo tirò fuori da lì. Questa è la ragione per cui lei lo chiamò Mosè. E’ scritto così anche nella Bibbia. Comunque, ci sono anche altri, ulteriori significati per i nomi. In sostanza, si riferiscono alle azioni di una persona e alla sua predestinazione.

Baal HaSulam scrive, “Il monte degli ulivi (Har HaZeitim) potrebbe essere stato chiamato così dalla gente comune, piuttosto che dai Kabbalisti, poiché questa montagna andava bene per coltivare gli ulivi. Ma questo nome corrisponde anche all’interiore significato spirituale del posto, e la ragione di questo è che tutto della natura si rivela in modo tale che le persone agiscano e parlino senza comprendere cosa li governa”

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I leaders del G-20 devono ascoltre il messaggio della Kabbalah prima che il summit cominci

lawsLa domanda che ho ricevuto: Molti economisti e capi di governo, in particolare Gordon Brown, stanno parlando della necessità dell’unione. Perché la natura non guida lui e gli altri capi di governo nella giusta direzione?

La mia risposta: Perché essi non possono scoprire la saggezza della Kabbalah? E’scritto, “ Il cuore dei re e dei governatori è nelle mani del Creatore”. Essi si trovano in una posizione pensosa davanti al mondo intero, perché non sono in grado di trovare una via d’uscita all’attuale situazione economica ed industriale. Per la prima volta nella storia dell’umanità, si è presentata una situazione in cui l’umanità si trova faccia a faccia con la Natura, e la Natura sta facendo ogni cosa Essa desideri agli uomini. E per la prima volta nella storia, tutti stanno alzando le mani per la disperazione, neppure gli uomini più svegli, o i più coraggiosi, o i più fiduciosi, riescono a fare qualcosa a questo proposito.

Essi sono confusi, come i bambini che hanno perso la loro mamma. Gli uomini non hanno mai vissuto una cosa del genere prima. L’egoismo ha sempre vinto; è sempre stato al comando e ha raggiunto nuovi traguardi. Tuttavia, oggi non siamo più guidati dall’egoismo. Adesso stiamo scoprendo che nulla può essere raggiunto attraverso l’egoismo. Al contrario, l’egoismo provoca un disastro che l’umanità non ha mai vissuto prima: infligge dei colpi, simili alle piaghe d’Egitto.

Perciò, i capi di governo non sono in grado di fare nulla- essi nella posizione miserabile del Faraone! Tutti capiscono che l’egoismo è il male, ma poi? C’è una sola soluzione: Comunicare il messaggio della Kabbalah ad ogni persona, il più presto possibile e nella forma più semplice e più positiva! Vale la pena provare a consegnare questo metodo al G-20 prima che il summit cominci. Allora, il mondo potrebbe avere una possibilità.

( Da una lezione di Baal HaSulam sull’articolo, “One Precept”, dell’8 marzo 2009 )

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