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Le peculiarità della percezione

Domanda: Supponiamo che un insegnante cada nel suo “punto cieco” e non si accorga di crogiolarsi nel suo potere sulle persone e cominci ad abusarne. In questo caso, dovremmo aspettare pazientemente che questi stati passino o dovremmo ancora limitare lui?

Risposta: Quando questo accade in un normale gruppo psicologico, non dobbiamo reprimerlo, ma, dobbiamo lavorare con lui come con qualsiasi altra persona. Ma se siamo in un gruppo avanzato, che è già al di là di semplici relazioni e atteggiamenti egoistici, allora dobbiamo capire che l’insegnante può apparire come un egoista, una persona molto strana, lunatica, e dittatoriale. Egli può apparire in questo modo agli studenti perché è veramente ad un livello alto, e questo è il motivo per cui si comporta in questo modo. È scritto: “Non giudicare il tuo amico prima di raggiungere il suo livello.”

È per questo che dobbiamo sempre capire che quando si tratta di amici, è facile rispondere, dal momento che possiamo più o meno capire i loro stati. Ma quando si tratta dell’insegnante, potremmo non capire i suoi stati, i quali potrebbero sembrare egoistici, dittatoriali, lunatici, e testardi. È possibile che i suoi stati ci appaiano in questo modo solamente perché il suo livello è più alto del nostro, e non percepiamo in modo adeguato ogni stato successivo.
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(Tratto da un discorso suòò’educazione integrale del 27.02.2012)

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Uno sfogo emozionale

Domanda: Ho notato che ci sono un sacco di risate e scherzi durante le discussioni dei gruppi integrali. Quanto dovrebbero essere serie queste lezioni? Dovremmo in qualche maniera combattere le risate?

Risposta: No. Noi dobbiamo dare alle emozioni un’opportunità di venire fuori, salire al di sopra di noi, ridere di noi stessi e capire da dove vengono. Noi stiamo trattando con l’origine del secondo livello “Uomo” al di sopra dell’ ”animale” in noi. E questo perché questi due livelli hanno un’egual ragione di esistere. Sotto la mancanza di circostanze dovremmo sopprimere il livello animale. Il livello egoistico rimane, scorre sotto di noi, ed è sempre nel processo di crescita. E in accordo con esso, noi cresciamo e ci eleviamo al di sopra di esso. Noi non siamo in grado di crescere senza la stessa crescita dell’egoismo in noi.

E’ difficile determinare quante persone si stanno sviluppando egoisticamente durante i primi incontri del gruppo integrale. Comunque, più tardi, diversi eccessi e contraddizioni cominciano ad apparire in loro. E lavorandoci diventa molto interessante, dal momento che lo scopo è di sviluppare la nostra integrazione integrale attraverso questo.

Ma per adesso, la risata, le esclamazioni, una varietà di sfoghi emozionali interni, rappresentano l’inabilità di esprimere le nostre sensazioni. Tutto questo è necessario per ascendere: o una parte negativa, che proviene dall’egoismo, oppure un non ancora risolto o già realizzato livello egoistico. Ma questa è una buona cosa. La cosa più importante è lasciare che venga fuori.
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(Da un Discorso sull’educazione integrale 05.03.2012)

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Parliamo riguardo a qualcosa al di fuori di questo mondo

Domanda: Cos’è meglio discutere in un gruppo di educazione integrale e cosa è meglio non discutere?

Risposta: Parlando in maniera figurata, noi dovremmo parlare solo di amore e amicizia. Noi non esaminiamo i nostri stati perché loro esistono al livello animale.

Prima, noi dovremmo elevare il livello “Umano”, creare un’immagine generalizzata di questo, la nostra qualità comune della dazione e amore, la nostra attitudine gli uni verso gli altri. Noi possiamo solo tenere discussioni al livello di questa rete di corrette interrelazioni tra noi, e solo riguardo a cose che rafforzano il nostro stato collettivo.

Perché allora? Perché al diventare più forte attraverso questo stato noi cominciamo a generare una determinata forza che illumina il nostro stato animale e comincia a cambiare. Solo da uno stato più elevato possiamo cambiare il nostro stato più basso. Tutti i nostri conflitti scompariranno gradualmente o si amplieranno prima di scomparire e sullo sfondo di questo noi staremo sviluppando la nostra connessione.
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(Da un discorso sull’Educazione Integrale del 04.03.2012)

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Se non c’è l’ombra, allora non può esserci il sole

Nella Bibbia è scritto che la donna fu creata dalla costola dell’uomo, e la parola ebraica originale per “costola” significa sia costola che ombra.

La donna fu quindi creata come riflesso dell’uomo, e per questa ragione deve aiutarlo e dargli di conseguenza approvazione e consiglio, com’è è scritto anche: “Ascolta la donna”.

La donna deve essere una madre, una casalinga, una donna in carico, deve sentire che la famiglia sia sotto il suo dominio, e il marito ha l’incarico di tutto ciò che si trovi fuori dalla famiglia.

L’uomo deve obbedire pienamente alla moglie nelle faccende che riguardano la loro famiglia, lei dovrebbe obbedire a lui quando questi cerca di risolvere tutte le altre faccende. È così che dovrebbero supportarsi, in modo che la loro relazione corrisponda al verso biblico che dice che lei esiste come ombra dell’uomo.

Se non c’è ombra, non c’è sole è un’allegoria che deve essere sviluppata curiosamente dal punto di vista psicologico. Il sole risplende sull’uomo e la donna e si sviluppano quando coesistono in questo modo.
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(Da una conversazione sull’educazione integrale del 5 marzo 2012)

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Impedire che la famiglia diventi la prigione di una donna

Domanda: In che modo possiamo organizzare il giusto modulo di interazione all’interno dell’unità familiare di modo che la famiglia non diventi letteralmente la prigione di una donna?

Risposta: Una donna non sente l’esigenza di lasciare la sua casa per settimane quando sente di trovarsi in un ambiente giusto ed adeguato. Quando, oltre ad avere articoli, materiale, lezioni, conferenze, teatro, e altri programmi che già si adattano alla nuova società, sa che i suoi bambini vanno in una istituzione educativa normale e tornano a casa illesi senza alcun segno di violenza sui loro corpi; quando sa che suo marito lavora ed inoltre studia in un gruppo virtuale; quando lei può essere virtualmente presente ai suoi studi e può mostrarli anche ai suoi figli; quando allo stesso tempo comunica circa tutte le questioni legate all’indivisibilità; quando anche i bambini ricevono un’educazione e una formazione integrale secondo il loro livello scolastico e, in questo caso, la donna assorbe tutto da questo, il che è allora per lei abbastanza.

E’ inoltre necessario organizzare dei pic-nic, delle escursioni in mezzo alla natura, e dei pasti insieme. Tuttavia, anche a questi pranzi, gli uomini e le donne siedono separati, ma qui, le donne hanno l’occasione di comunicare, di sentire di appartenere ad un’ampia società. In altre parole, in questo modo, dobbiamo dare alle donne l’opportunità di essere parte delle cose che gli uomini fanno.
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(Da una Conversazione sull’ educazione integrale, 04.03.2012)

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L’egoismo è la forza che si oppone all’unione

Consideriamo egoismo solamente il caso in cui le persone del gruppo si respingono una rispetto all’altra piuttosto che il caso in cui una persona stia cercando di raggiungere il massimo delle comodità, dei vantaggi, e l’autorevolezza nella società ordinaria. Quest’ ultimo rappresenta il normale egoismo quotidiano.

A questo riguardo intendiamo l’egoismo della società quando uno stato desiderabile è stabilito in modo preciso nel gruppo, quando lo scopo è di avvicinarsi e di elevarsi al di sopra delle proprie qualità e desideri naturali, quando una persona deve elevarsi al di sopra di sé rispetto al desiderio comune ed indivisibile in cui una persona non sarà “Io”, ma “noi” ed il suo “Io” sarà annullato e soppresso da qualche parte nel suo fondo, mentre “noi” sarà coltivato. In uno stato come questo l’opposizione innata della persona rispetto a questa aspirazione si chiama egoismo.

Vale a dire, l’egoismo è la forza che si oppone all’unificazione del gruppo.
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(Da una conversazione sull’Educazione Integrale 03.04.2012)

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La mente non da’ istruzioni all’ego

Dobbiamo portare il mondo al momento della verità, alla comprensione del fatto che solo l’uomo stesso richiede la correzione. Dobbiamo cambiare la nostra natura per bilanciare il male dentro di noi. Altrimenti continueremo a distruggere l’ambiente. Oggi questa inclinazione sta diventando illogica: stiamo seminando la morte nelle nostre case. Questa è una conoscenza comune, ormai si scrive continuamente a riguardo di questo, e lo vediamo con i nostri occhi, lo sperimentiamo come colpi di freddo e di caldo, Tsunami e tempeste. E c’è ancora molto in serbo per noi nel futuro.

Ed ancora, come se fossimo in uno stato di incoscienza, continuiamo di volta in volta ad essere sempre indulgenti con il nostro ego. L’ego è capace di sopprimere l’istinto naturale nella voce della ragione dell’uomo. Tanto è vero che l’uomo è bloccato sempre nello stesso vicolo cieco, vincolato continuamente dallo sbarramento dei colpi. Vedendo la situazione da fuori è impossibile comprendere come questa possa esistere.

Eppure, questo è quanto il Creatore ha preparato per noi, una serie di sciagure, sino a che non arriveremo a riconoscere il male, sino a che alla fine inizieremo a porci la domanda: da dove viene tutto questo e perché succede?

Il problema con i leader di oggi consiste nella loro sordità al suono della ragione. Desiderano solo una cosa: continuare la caccia alla ricchezza ed al controllo. E, cosa ancora più importante, non vedono una soluzione possibile. Molti già capiscono che tutto riguarda la natura umana, ma tutti si arrendono disperati quando si confrontano con questo problema. Conoscono solamente due mezzi: la potenza dell’esercito ed i soldi, che gli permettono di mantenersi al potere. Non ci sono altre opzioni percorribili che vengono prese in considerazione.

Io voglio dir loro che è possibile cambiare le persone attraverso l’educazione integrale: entro pochi anni vedrebbero miglioramenti e prosperità. Essi sentono ma non ascoltano. Non possono sentire per via di tutta la loro intelligenza.
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(Dalla quarta parte della Lezione quotidiana di Kabbalah 29.08.2012, Articolo “Esilio e redenzione”)

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La discriminazione: Una fonte di stress

Nelle notizie (da Cornell Chronicle): “Gli adolescenti che crescono in povertà sono più propensi a riferire di essere trattati ingiustamente e questa percezione di discriminazione è correlata a cambiamenti dannosi nella salute fisica, segnala un nuovo studio di Cornell, pubblicato nel numero di luglio della rivista Scienza Psicologica.

Uno dei primi studi per esplorare il ruolo della discriminazione come fattore noto di legame tra povertà e cattiva salute. La ricerca suggerisce che lo stress associato alla sperimentazione della discriminazione di classe sociale ha un impatto negativo considerevole. […]

“Come previsto, la povertà era associata a livelli più elevati di carico allostatico, indicato dall’indice di massa corporea aumentata, pressione arteriosa e livelli di stress ormonali. I ricercatori hanno trovato che la discriminazione percepita rappresentava il 13 per cento di questi effetti negativi della povertà sul carico allostatico.[…]

“È sorprendente che la discriminazione di classe sociale venga così ignorata all’interno dei discorsi pubblici e nella letteratura di ricerca,” ha detto l’autore guida Thomas Fuller-Rowell, Ph.d. ‘C’è una notevole attenzione remunerata per gli stereotipi razziali messi in atto nella vita quotidiana che influenzano su come pensare e trattare le persone, ma questi tipi di discussioni sono quasi inesistenti rispetto gli stereotipi sociali di classe’.”

Il mio commento: In una società equa, alcune malattie scompaiono a causa dell’equilibrio con la società e alcune a causa dell’equilibrio con la natura. A seguito dell’armonia con l’ambiente, otteniamo salute assoluta nel mondo interdipendente.
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Divulgatori d’idee integrali

Domanda: In Russia abbiamo gruppi di 10-12 persone l’uno, che si specializzano nell’educazione integrale. Hanno studiato il materiale per sei mesi, hanno iniziato a scrivere degli articoli e adesso è arrivato il momento della formazione pratica. Questi sono i cerchi che abbiamo preparato per diventare insegnanti ed educatori. Quali sono i nostri traguardi e obiettivi?

Risposta: Io penso che prima di tutto debbano studiare il materiale sull’educazione e sulla crescita integrale, imparare a condurre gruppi focalizzati, lezioni avanzate, letture e poi fare la formazione pratica.

I gruppi possono essere formati da più di dodici persone. Lasciamo che altri si uniscono a loro – i grandi circoli sociali hanno ancora bisogno di essere esposti alla conoscenza integrale.

Prima dovrete formare una classe dove potrete insegnare e coinvolgere le persone nella preparazione dei materiali per la pubblicazione di libri sull’educazione integrale, perché questo li fa avanzare.
In secondo luogo, è necessario formarli in un gruppo che userà questo materiale (perfino prima che il libro vero e proprio sia pronto e alcune parti di esso siano ancora in preparazione) e presentare questi estratti, questi piccoli lavori a degli esperti, e avere diverse riunioni con loro.

In questa maniera, questo tipo di lavoro, la raccolta di materiali, che basicamente si basano nell’informazione di una determinata comunità, un club, che genererà dopo le proprie idee in modo più pratico, adattato all’ambiente sociale nel quale si trova il club.

Il nostro obiettivo è quello di fare diventare queste persone dei divulgatori attivi della nozione della comunità, che potrebbero realizzare questo attraverso la ricerca di scienziati appropriati e specialisti che concordino con le idee integrali. Penso che questo conti più di tutto.

Perché non importa dove ci troviamo, dobbiamo prima di tutto stabilire connessione con persone che la società considera portatori di conoscenza, che potrebbero unirsi a noi e supportarci e fare questa idea accessibile a cerchi più grandi di persone. È molto importante per la popolazione la provenienza delle idee; in altre parole, dev’essere una grossa comunità.
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(Tratto da “Una conversazione sull’ educazione integrale” del 31.05.2012)

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Responsabilità Reciproca: Un corso veloce per il post-crisi

Oggi abbiamo bisogno di creare un sistema di educazione integrale. All’interno di questo contesto, spiegheremo qual è il metodo della correzione, come lavora il mondo, qual è la libertà di scelta che una persona può esercitare, e come si è sviluppato il nostro egoismo attraverso la storia. Parleremo riguardo al fatto che la fine dello sviluppo egoistico è in crisi, che ci è stato rivelato un mondo nuovo integrale sia da parte della natura attraverso disastri ambientali sia nella società umana, che inevitabilmente raggiungerà il contesto di un sistema integrale, con il risultato che ora ognuno di noi dipende dall’altro.

Tutto questo non è rivelato accidentalmente, ma al fine di forzare la connessione tra noi e a muoverci verso il prossimo stadio di sviluppo. La peculiarità di questo stadio è che consiste di due forze integrate e interconnesse: forze di egoismo nella linea di sinistra e forze di dazione e amore nella linea di destra. Così, noi costruiamo una nuova relazione con il mondo e lo possiamo vedere differentemente. Attraverso il miglioramento, noi prepariamo una famiglia, l’ambiente, l’educazione, la cultura, la scienza, l’economia, la finanza e tutto il resto. Dopo questo, siamo noi umani che abbiamo fatto tutto ciò, e quindi attraverso il cambiamento di noi stessi, noi cambieremo anche il sistema di conseguenza. Questo sarà la conseguenza della nuova natura umana interna che è cambiata e ha raggiunto l’equilibrio.

Noi distribuiremo questa conoscenza alle persone tramite corsi disponibili a chiunque. Quindici incontri di due o tre ore apriranno gli occhi di una persona verso un nuovo mondo dove potrà trovare se stesso. Gli incontri espanderanno gli orizzonti di una persona, creando un collegamento tra la storia di oggi e di domani e rivelerà la sua natura e quella del mondo. Questo darà una comprensione del processo evolutivo che stiamo attraversando.

Tutto sarà presentato in un solo set, incluso il ruolo delle persone di Israele e le nazioni del mondo. Dalla rivelazione di questa figura integrale, una persona vede che tutto è basato sul supporto mutuo e sulla responsabilità, così l’aiuto reciproco è richiesto da ognuno al fine di raggiungere un mondo “rotondo”. Infatti, questa metodologia non introduce nulla di nuovo in comparazione alla metodologia di Abramo che poneva le basi del popolo Giudeo dei nostri tempi.

I corsi di responsabilità reciproca renderanno le persone velocemente in grado di sentire che la situazione sta cambiando per il meglio, sia nel loro paese che nel mondo. I risultati si vedranno nei prossimi mesi.

Domanda: Cosa dovrebbe essere enfatizzato: l’allenamento di responsabilità reciproca o le tavole rotonde?

Risposta: Questo è un tutt’uno nel sistema: i workshop sono una parte del programma di corso. La cosa più importante è cominciare a realizzare e un risultato positivo non si farà attendere troppo.
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(Da una conversazione 05.06.2012)

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