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I Russi non vogliono essere indipendenti

Dr. Michael LaitmanNelle notizie (dalla Scuola Superiore di Economia, Mosca): “Alcune analisi hanno dimostrato che il russo medio, in confronto a persone di altri paesi, dimostra valori più pronunciati di sicurezza e di autoaffermazione e valori meno pronunciati di apertura, innovazione, creatività, libertà e indipendenza, rischio, divertimento e piacere.

“Il peggio sono i valori nel prendersi cura delle persone e della natura. I Russi non sono in grado di combinare la cura e l’uguaglianza, la cura e l’apertura. La preoccupazione per gli altri, l’apertura e l’indipendenza occupano l’ultimo posto.

“I Russi tendono ad essere conservatori, sognando il potere e la ricchezza; le regole della vita sono irrilevanti per loro. Non sono pronti per il conformismo socio-positivo e l’attività indipendente. La tipologia più comune di russo sono quelli che non esprimono un valore certo; e preferiscono il valore conservativo.

“I valori di apertura, indipendenza e la cura per gli altri in Russia sono all’1%.

“I Russi sono leader nell’adesione ai valori individualistici, egoistici, che contraddicono lo stereotipo che i russi hanno un forte senso del collettivismo. Il paternalismo è espresso in un valore elevato di sicurezza e un basso valore dell’indipendenza. I valori mostrano un’elevata stabilità e non cambiano molto nel corso degli anni. L’impegno per i valori non significa la loro adesione in pratica.

“Il 30% mostra una tendenza a punire la generosità! Mentre in altri paesi il 20% delle persone puniscono quelli più avidi, in Russia il 15% puniscono i più generosi. La ragione è la competitività, la voglia di vincere, battere, essere il primo. La società in Russia tende al consumo, ma non allo sviluppo, un metodo di adattamento che non richiede sforzi.”

Il mio commento: Lo studio è rilevante solo in questa fase di “sviluppo” della civiltà, e la crisi “equalizzerà” ulteriormente tutti. Ora il vincitore è colui che basa la correzione della società sul metodo di educazione integrale e la saggezza della connessione.
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Nove fasi del cammino verso l’unità, Punto 6

Preparazione per il Congresso Integrale: La crisi

“Come il vantaggio della Luce dal buio”. Dobbiamo spiegare agli uomini quale grande dono ci è stato fatto. Noi siamo coloro che devono guidare il mondo intero alla fine della correzione, il che significa alla rivelazione dello stato corretto dell’umanità.

Questa è la ragione per cui il mondo è rivelato nella sua globalità e la connessione tra tutte le sue parti è rivelata nella sua integralità: tutti sono incorporati in tutti gli altri e tutti dipendono da tutti gli altri, ed è impossibile correggere una parte del mondo senza correggere un’altra parte.

Perché tutti i nostri progetti falliscono? Perché sprechiamo miliardi di dollari e non succede niente? Guardate i leaders del mondo che stabiliscono il ritmo della politica, dell’economia, dell’industria, del commercio, della tecnologia, dell’educazione, della cultura e della famiglia: più elevato è il loro status e maggiore è il numero di persone che sono influenzate dalle loro decisioni, e più si sbagliano.

Ora, vediamo sempre più spesso che chiunque prenda una decisione da solo accetta di essersi sbagliato. La ragione è che possiamo solamente prendere delle decisioni nell’unione. Non ha importanza qual è il livello di unione, e non si deve raggiungere la fine della correzione per questo. Si dovrebbe soltanto prendere una decisione dal punto in cui si sta veramente cercando di rassomigliare al Creatore il più possibile, anche se il Creatore è nascosto.

Una nuova guida si sta rivelando nel mondo in questi giorni. Precedentemente, la guida si realizzava lungo una linea solamente e noi siamo avanzati solamente per mezzo della forza dei colpi. Ci sentivamo male e siamo scappati dalle sensazioni del male a quelle del bene, come gli animali. Ma adesso la guida è rivelata nelle due linee e così una persona non può prendere una decisione, poiché solamente il gruppo può occuparsene. Il gruppo dovrebbe trovare la soluzione nella linea di mezzo.

Alla luce dei cinque punti precedenti dell’educazione integrale, possiamo correttamente valutare la ragione per cui il mondo si trova in uno stato di crisi. Invece, non c’è nessuna crisi nel nostro gruppo e noi stiamo avanzando verso una unione che diventa sempre più grande. Questo è il motivo per cui discutiamo della crisi e la risolviamo da noi.
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(Preparazione al Congresso Integrale, Nove Fasi del Cammino Verso L’Unità, Punto 6)

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Preparazione al Congresso Generale – Congresso Integrale: I Due Opposti (La legge dell’Equivalenza della Forma)

La legge basilare e fondamentale della realtà è la legge dell’equivalenza della forma. Secondo la legge di equivalenza della forma, l’essere creato è stato creato come qualcosa dal nulla, dalla realtà di qualcosa da qualcosa.

Questi due poli – qualcosa dal nulla e qualcosa da qualcosa – sono totalmente opposti uno dall’altro nella nostra realtà. Tuttavia, nel progetto del Creatore, che è al di sopra della nostra realtà, questi poli si connettono in una cosa sola. Di conseguenza, la legge di equivalenza della forma obbliga la creazione a perseguire questa unione fino a quando non riuscirà a rivelare in modo autonomo il pensiero della creazione nel quale tutto è unito.

Conseguendo la consistenza della sfera di lamponi e la grandissima importanza dello scopo, vediamo che comunque non raggiungiamo ancora il concetto di unione. Ci mancano le forze interiori per concentrare continuamente i nostri pensieri ed i nostri sforzi sulla dazione, sul Creatore.

E’ bene che facciamo una verifica incrociata di questi concetti e del Creatore, il che significa immaginare il Creatore come l’attributo della dazione. Ma l’attributo della dazione può essere rivelato solamente quando è rivestito nel desiderio di ricevere. In altre parole, scopriamo il Creatore solamente nella materia che Egli ha creato e in nessun altro modo.

Quando è rivelato in un uomo, l’attributo della dazione si conforma nelle sue azioni e nei suoi pensieri. Ciò significa che il Creatore è “rivestito” nel’uomo, nelle qualità dell’uomo, e allora agisce come colui che dona. Questa forma è chiamata il Creatore. Solamente quando vediamo noi stessi ed il Creatore che è rivestito in noi, possiamo rivelare il Creatore.

Di fatto noi ci vediamo sempre. Quando guardiamo il mondo, vediamo anche noi stessi, sebbene nella forma opposta, ma si tratta sempre di noi. In questo modo, secondo la rivelazione dell’attributo della dazione, vediamo come è rivestita nel mondo intero. Scopriamo che l’attributo della dazione domina il mondo e questa forma è chiamata Shechinà (Divinità).

Così comprendiamo perché dobbiamo forzarci a preoccuparci dell’ambiente esterno. Possiamo ascendere alla rivelazione del Creatore e raggiungere l’unione con il Creatore nella forma della palla color del lampone solamente nella misura in cui scopriamo questo attributo nel mondo intero.

Il mondo diventa il nostro vaso; tutta la realtà è il mio vaso, la mia anima; tutto ciò che è esterno a me è me. Ma io lo vedo dal di fuori per scoprire la qualità della dazione più chiaramente, 620 volte più grande, per intensificare ed amplificare la percezione di Nefesh di Nefesh nel mondo di Ein Sof (Infinito) al di sopra del potere delle forze impure. E’ così che incomincio a capire che il mondo intero è inteso per me, per il mio lavoro.

Dobbiamo renderci conto e capire che le forze della separazione sono necessarie e noi dobbiamo comprenderle correttamente. Dobbiamo entrare in questa modalità di comportamento in cui accetteremo le sensazioni di rifiuto come la linea di sinistra contro la quale la linea di destra è evocata, cioè la forza del gruppo. Non la vediamo come un ostacolo, ma come un’opportunità per connettere la linea di destra e di sinistra e per creare la linea di mezzo in modo di avanzare ancora di più verso la definizione del Creatore.
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(Preparazione al Congresso Generale – Congresso Integrale, Nove Fasi Verso L’Unità, Punto 5)

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Educazione Integrale delle Masse

Siamo stati scelti, nel senso che abbiamo ricevuto dall’Alto il desiderio che ci chiama ad imparare, anelito per la connessione con il Creatore e la rivelazione del Creatore, che deve avvenire per tutta l’umanità.

Già si avvicina il bisogno per lo stato successivo; la natura sospinge tutta l’umanità in avanti. Però le persone non hanno e non avranno i suoi desideri. Migliaia o pochi milioni si uniranno a noi, ma è una frazione minuta dell’umanità intera. Non ci saranno altri.

La testa è sempre così: è piccola, come un microprocessore in un computer, ma definisce e decide tutto. Le parti rimanenti rendono conto a questa micro parte.

Quindi noi siamo questo “frammento”. Dobbiamo connetterci al resto dell’umanità, cominciare a lavorare con la gente, capirli, unirci a loro, trovare il vocabolario adeguato, creare un dizionario appropriato, immagini varie, esempi, e sviluppare i workshops adatti, etc.

Insegniamo ai piccoli bambini tutto ciò che hanno gli adulti, solo su un livello basso di semplici esempi, azioni semplici. Per consentire alle persone di sentire il loro livello prossimo auspicabile, la loro connessione, dobbiamo incoraggiarle costantemente, attirarle con qualcosa.

Noi stessi sperimenteremo discese e salite, e in accordo a questo, abbiamo bisogno di rafforzarci.

Gli altri non passano attraverso questo. Costantemente devono essere attratti, abbracciati, riscaldati, e serviti. Dobbiamo spiegare loro il metodo nella misura in cui hanno bisogno di capirlo in modo da essere connessi a noi e salire con noi. Noi li prendiamo come giovani bambini di strada, li facciamo sedere e li guidiamo. Il bambino è accanto a te, o anche sul tuo grembo, o ti sta correndo accanto sotto la tua supervisione perché lui non conosce la via e non deve neanche saperla. Si consiglia di non chiedere nulla alla gente, tranne una cosa: “Se siete con noi, tutto andrà bene”.

Questa dovrebbe essere la nostra via d’uscita per le masse. Senza di esse, dopo la creazione del nostro Kli collettivo non possiamo avanzare verso l’alto. Raggiungiamo il livello minimo ma non oltre. Infatti, abbiamo ricevuto un risveglio allo scopo di “tirare” l’umanità con noi. Dobbiamo trattarla con molta serietà. Potremo salire solo a seconda del nostro successo con un’audience ampia. Se non ci riusciamo, tutto ciò servirà come zavorra per noi, non permettendoci di salire.
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Congresso Educazione Integrale, Workshop 2: il gruppo ci fornisce i mezzi che ci permettono di anelare costantemente ai sentimenti giusti che tutta la mia vita, i mei pensieri e i miei sentimenti, tutti provengono dal Creatore, e che è organizzato in questo modo affinché tramite la connessione, ci rivolgeremo a Lui.

In generale, il mondo è diviso in due parti.

  • Le persone che hanno ricevuto un risveglio dall’Alto, dal Creatore, in modo che possono avanzare a Lui. Il Creatore porta queste persone al gruppo, “mette la mano di una persona sulla buona sorte e dice, ‘Prendilo’. Poi sta a quella persona se scegliere o meno, il che significa essere incorporato nel gruppo, per diventare parte della corrente generale contro il suo ego o meno. Questa è la nostra scelta.
  • Il resto dell’umanità vive individualmente, ogni persona per il momento sola, in un moto Browniano a caso. L’ego si sviluppa in umanità, ovviamente, ma gradualmente, e non in un flusso di gruppo.

Le persone che fluiscono insieme con il gruppo sono necessarie a rafforzarlo e costruirlo consapevolmente. La cosa principale è di capire che nel momento che diventano parte di uno dei nostri gruppi o il gruppo generale, non hanno più nulla di privato o individuale. Ogni cosa che succede a loro è soltanto il risultato di un essere in un movimento comune con noi. Ora tutto ciò che ricevono è tramite il centro del gruppo e non importa se consciamente o no. Poi si diffonde a tutti e ognuno riceve secondo gli sforzi che deve fare nel flusso comune verso la connessione, verso il centro.

E lo stesso quando si tratta del nostro movimento verso il Creatore. Tutto quello che vogliamo mettere a fuoco su di Lui, o dire a Lui, o chiedere da Lui, per evocare la Sua dazione su di noi, l’influenza della Luce che Circonda, e così via, può anche venire solo attraverso il centro del gruppo. Per noi significa che il centro del gruppo è molto importante, come un punto dal quale possiamo far salire il nostro appello al Creatore e mediante questo, come attraverso un cordone ombelicale, riceviamo tutto e diamo tutto.

Immaginiamo il nostro cordone ombelicale attraverso il quale riceviamo e diamo tutto. Soltanto tramite questo cordone siamo connessi alla fonte della vita. Immaginiamo di essere un embrione nell’utero, e che tramite questa corda, tramite il centro del gruppo, riceviamo la nostra vita, tutta la forza spirituale, tutto quello che c’è.

Quando troviamo la connessione al cordone ombelicale, cominciamo a capire in quale modo tutto era costruito, e come effettivamente tutto discende a noi dalla Provvidenza superiore. Il nostro mondo è soltanto il mondo dei risultati, e pertanto nulla è mai nato da esso. Cominciamo a capire come possiamo influenzare la Provvidenza superiore ed evocare la miglior salita.

Così raggiungiamo uno sviluppo consapevole perché troviamo la connessione con la nostra fonte, e cominciamo a connetterci fra noi, ad attirare tutto da Lui e a rispondere ad esso correttamente. Sebbene, “non c’è nessun altro tranne Lui” il Creatore è alla fine una semplice fonte passiva. Tutto ciò che accade è solo attraverso la nostra dazione, secondo la nostra richiesta.

Allora come possiamo dare alla fonte tramite il cordone ombelicale? Attraverso il centro del gruppo, certamente, altrimenti non ci sarebbe contatto con esso. Scopriamo come salire al di sopra delle nostre mancanze, e connetterci in modo da ricevere la risposta dall’Alto, sentendo la cooperazione fra noi e il Creatore attraverso il tubo, attraverso la linea. Studiamo riguardo la linea in Kabbalah che va come un tubo dal mondo dell’Ein Sof (Infinito) fino al nostro mondo.

Noi serviamo come livello superiore per il pubblico e dobbiamo usare questo tubo in modo che la gente sarà nutrita da noi e gradualmente sarà tirata su. Ci sembra di sentiamo il punto di contatto con la Luce, con il Creatore, con il livello superiore, ma per qualche motivo non abbiamo davvero fretta di scoprirlo e usarlo in modo da cominciare a passare l’energia positiva dall’alto verso di noi e l’energia negativa dal basso in su.

La crisi che si sviluppa intorno a noi è per aiutarci con esso. Eventualmente, se non ci svegliamo in tempo, ci raggiungerà non solo spiritualmente, ma anche in senso corporeo ordinario. Dopo tutto, la crisi è destinata solo a svegliarci ad una connessione veloce con la forza immensa, con l’abbondanza, con la Luce superiore che include tutto, in modo da trasmetterla attraverso noi al mondo esteriore.

Se non faremo in tempo il mondo non ci tratterà dolcemente. Questo si riferisce specificamente a noi e alla saggezza della Kabbalah visto che siamo quelli che devono svolgere la correzione. Se faremo tutto in tempo, non vedremo proprio una crisi e non sentiremo nulla di negativo. Potremmo prendere misure preventive costanti.

Però, siamo in ritardo. Al momento siamo un po’ in ritardo. Spero che sia sufficiente, e che più tardi cominceremo a capire la responsabilità che abbiamo verso il mondo e capiremo che la crisi è una mancanza della forza superiore che deve essere trasmessa al mondo attraverso noi.

Come ci organizziamo il più rapidamente possibile in modo da prendere contatto con il Creatore, con il mondo esterno, per essere i conduttori della Luce superiore, dell’abbondanza? Dopo tutto per ogni aspetto della crisi questa è la soluzione. Dobbiamo sentire che siamo i conduttori che collegano il mondo superiore, con il mondo inferiore; questo è ciò che dobbiamo fare.

E’ detto: “Il superiore imparerà dal basso.” Dobbiamo capire meglio come dobbiamo rivolgerci al Creatore, sulla base della nostra divulgazione integrale ed educazione integrale a trasformare il pubblico. E’ proprio come quando siamo diventati genitori e abbiamo finalmente cominciato ad apprezzare il modo in cui i nostri genitori ci hanno trattato.

Quando cominciamo a legare le mancanze che vengono evocate nel pubblico con la soluzione globale integrale, con l’ascesa spirituale che il Creatore si aspetta che facciamo, è come includere le due estremità:

  • Su un lato, le masse con i loro apparentemente semplici bisogni quotidiani.
  • Sull’altro lato, il valore superiore che il Creatore ha messo davanti a noi, la connessione e il raggiungimento del sistema unico che include tutto nel quale Lui è rivelato come la forza rianimatrice.

Nel complesso questo è il modo in cui ci sviluppiamo, grazie al fatto che siamo tra l’incudine e il martello. Su un lato c’è il pubblico, le masse, e sull’altro il Creatore. Dobbiamo bilanciare le azioni del Creatore che ci spinge a connetterci, azioni che scendono dall’alto e sono soddisfatte nelle masse sotto forma di semplici problemi e bisogni umani, e alziamo la miseria e i problemi semplici attraverso di noi ad un livello più alto di connessione con il Creatore, sopra il tempo e lo spazio, sopra tutto ciò che è già in noi, allo spazio spirituale.

La nostra unicità è questa, come cominciamo a connettere i due mondi in noi per legarli a noi. Questa e la qualità speciale del gruppo che esegue questo lavoro, connettersi, includersi e legare i due mondi opposti al suo interno. Essendo una parte integrale, includiamo tutta l’umanità e abbassiamo il Creatore dall’Alto in esso. Così, attenuiamo la sensazione che c’è fra i due sistemi apposti di creazione. Questa è la nostra unicità e il nostro adempimento finale.

L’obiettivo finale dell’essere creato è effettivamente soddisfatto all’interno del gruppo, che significa nella connessione di umanità, cominciando dal centro, da noi, e diffondendo in cerchi più ampi. Stiamo già tirando coloro che sono dietro di noi, li invitiamo ad unirsi a noi, senza tirarli al nostro livello ma semplicemente agendo secondo il loro livello di desiderio e comprensione della crisi come un’aspirazione alla connessione.

Sentiamo che la crisi attuale è spirituale, mentre loro la sentono sul livello corporeo. Tuttora, nel complesso, la soluzione è una ed è quella di raggiungere un’equivalenza di forma con il Creatore e di sapere come essere in contatto con Lui affinché Egli si connetterà con noi secondo la condizione dell’equivalenza della forma. Questo è il metodo.
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(Dalla Settimana Mondiale dello Zohar “Congresso di Educazione Integrale” Giorno Uno 2.02.2014, Workshop 2)

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Introduzione alla Saggezza della Kabbalah

Domanda: Le persone che vogliono studiare il metodo integrale dovrebbero essere in contatto con i kabbalisti, con la saggezza della Kabbalah?

Risposta: L’educazione integrale è semplicemente un’introduzione alla saggezza della Kabbalah, proprio come l’aritmetica per quanto riguarda la matematica. È essenziale per spiegare ai principianti di che cosa tratta il nostro metodo e il suo posto nel nostro mondo, quali domande possono essere risolte qui, e così via. Si tratta di uno studio serio!

Le persone da sole non possono fare nulla. Esse non possono concentrarsi in modo autonomo per poter sentire la connessione integrale tra di loro, che le solleverà al di sopra dell’ego. Devono imparare ciò. La connessione verrà apparirà attirando la forza superiore.

Così, per un lungo periodo, a loro servirà un leader che è ad un livello superiore. Questo è il modo in cui si diffonderà, secondo la gerarchia naturale. Non c’è altro modo! La Natura le costringerà ad affrontarlo in ogni caso.

Il metodo integrale può anche essere radicato liberamente in ogni classe sociale. Può essere adatto alle casalinghe, ai bambini delle scuole, agli operai, ai pensionati, a tutti.

Speriamo che saremo in grado di risolvere il problema dell’umanità, anche se può sembrare paradossale che un tale piccolo gruppo possa risolvere un problema così grande a livello mondiale.

L’umanità ha sempre vissuto questi punti di svolta sotto la guida di un leader o di un piccolo gruppo: in tempi antichi, durante il Rinascimento, e così via.

Una brusca virata di solito viene effettuata quando lo stato giusto è maturo, e tutte le esigenze ed i problemi sono stati chiariti, ed è impossibile andare avanti come prima. Poi, all’improvviso arriva una soluzione unica, di solito da un piccolo gruppo di persone o anche da una sola persona. Speriamo che le cose andranno bene.
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(Da Kab.TV “Conversazioni con Michael Laitman, 27.09.2013)

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Domanda: Possiamo accelerare la transizione della società al livello integrale cercando di metterla sulla strada giusta?

Risposta: Stiamo divulgando il messaggio integrale, aprendo corsi, fornendo tutte le informazioni su Internet gratuitamente, abbiamo tradotto in quaranta lingue, stiamo facendo tutto quanto in nostro potere.

Non credo che se avessimo avuto più possibilità e risorse illimitate, avremmo potuto fare qualcosa di più grande, dal momento che è impossibile costringere la gente a studiare il metodo integrale. Si tratta di un processo completo e una persona deve capire quanto sia importante. Egli deve sentire che qui c’è qualcosa che lo può salvare .

Domanda: Le persone saranno in grado di sentire qualcosa durante i workshop che evocherà in loro il desiderio di andare avanti?

Risposta: Il punto è che le persone che vengono ai workshop integrali sono quelle che realmente sono in cerca di salvezza. Essi possono anche essere persone ricche e di successo che improvvisamente sentono un bisogno interiore. Questi amici già trovano loro stessi e non lasciano lo studio. Tuttavia, se le persone arrivano che non sono ancora pronte, e la loro domanda sul senso della vita non è matura ad un livello che sentono dolore, di solito lasciano abbastanza rapidamente.
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(Da Kab.TV “Conversazioni con Michael Laitman”, 27.09.2013)

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Secondo il metodo kabbalistico, è possibile raggiungere la correzione del mondo soltanto tramite l’educazione perché niente può cambiare con la coercizione. Ogni persona deve entrare in un unico sistema di re-educazione.

Noi abbiamo raggiunto un tale stato che le persone già conoscono il bisogno di cambiare la loro natura, perché è precisamente la nostra natura la causa di tutti i problemi, includendo i problemi globali, ambientali e climatici. Questo deve essere spiegato a tutti in tutti i modi, cominciando con le masse che soffrono maggiormente, perché loro sono le più sensibili alla loro condizione e sono pronte ad ascoltare come cambiarla.

Allora la nostra missione è prima di tutto, dimostrare a tutti che il mondo ha raggiunto il punto estremo dello sviluppo egoistico, ha passato questo punto e sta gradualmente cominciando a deteriorarsi. Tale movimento è inevitabile, non dipende da noi come siamo attivati dal programma interiore di creazione e ogni giorno che passa l’umanità sentirà maggiormente che il mondo sta crollando come una castello di carte.

Secondo, dobbiamo spiegare che l’ego è la causa di tutti i nostri problemi e sofferenze. Insieme a questo, il problema non è nella natura dell’inanimato, vegetale e animato, piuttosto solo nell’uomo, nel suo continuo movimento verso se stesso, nell’aspirazione di migliorare il suo stato a scapito degli altri e anche a danno degli altri. Questa è fondamentalmente la scoperta del motivo della nostra discesa.

Dobbiamo dimostrare che anche se la caduta è inevitabile, può essere controllata e gestita da noi se ci eleviamo sopra la nostra natura e guardiamo da un lato. Proprio per capire questo ci hanno dato l’intelligenza. Tanti concordano con questo, ma non possono capire in quale maniera è possibile cambiare noi stessi. Ed in verità è molto difficile per noi cambiare ed è impossibile per l’individuo fare questo.

Pertanto non siamo in disaccordo con le persone che dicono: “Questo è fondamentalmente utopistico. Sarà meglio per noi cominciare con qualcosa di più realistico.” Pero invece di scappare da questo, nonostante tutto, è necessario esaminare se questo è utopistico o no; non c’è un’altra possibilità.

Ci sono due modi davanti a noi, anche se uno di loro, che rappresenta la continuazione dell’esistenza del paradigma egoistico, non è affatto il modo giusto. Semplicemente siamo spinti da dietro tramite la sofferenza, scappando da questa in tutte le direzioni, come qualcuno malato che corre da un medico all’altro, da un trattamento ad un altro.

Prima lui va dai medici, dopo di che da tutti i tipi di guaritori, dopo ciò dal cartomante, e alla fine non ha tralasciato nulla.

Dobbiamo dimostrare alla gente che non c’è motivo di andare in una direzione come questa, dall’inizio essa è destinata al fallimento. Questo è un vicolo cieco nel quale si accumulano tanta sofferenza e tantissimi problemi, includendo la possibilità di una terza e di una quarta guerra mondiale, dove un residuo pietoso di umanità realizzerà la disperazione di questo vicolo cieco e sarà d’accordo a cambiare la sua natura.

E la seconda via è quella della consapevolezza che non soltanto possiamo, ma dobbiamo anche cambiare la nostra natura con l’aiuto della forza che viene scoperta nella nostra connessione. Se almeno noi bramiamo per l’unita, anche con l’intenzione egoistica, cominciamo a sentire dentro la nostra unità artificiale qualche tipo di forza del gruppo.

Si tratta di una unità fra eguali che bramano a uscire da loro stessi, e non soltanto coloro che si vogliono riunire. Perché, vedete che ci sono tante unioni rivoluzionarie nel mondo e allo stesso modo vari gruppi che semplicemente si riuniscono e sentono il potere della loro unità. Però questo è il potere della connessione totale di tutti. Mentre qui stiamo parlando del nostro innalzamento sopra noi stessi per il bene comune della nostra unità, fusione, scomparendo in esso, e diventando un tutto compreso.
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(Dal Congresso Virtuale di Mosca “Unità Senza Frontiere” 15.12.2013, Lezione 5)

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