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Come sullo schermo di un cinema

Domanda: Il Creatore mi influenza in modo diverso, a seconda dei miei cambiamenti? Oppure la Sua influenza rimane la stessa ma la percezione che ne ho cambia? Chi cambia: io o Lui?

Risposta: Nel nostro mondo, parliamo sempre di ciò che la persona avverte: che si tratti di un cambiamento del tempo, dell’ambiente, della società circostante o di qualsiasi altra cosa.

La Kabbalah spiega che è tutto dentro di me: la società, l’umanità, il tempo e tutto ciò che accade. Ma io lo vedo solo all’esterno, l’esterno a me, come i diversi livelli della natura.

Quindi, correggendomi interiormente, cambio anche il mondo esterno. Ma ora, al contrario, a me il mondo sembra esterno, ed io penso che, cambiando me stesso, io possa vedere solo i risultati dei miei cambiamenti.

Immagina che ci sia intorno a te uno “schermo” a 360 gradi e che su di esso si possano vedere tutti i cambiamenti che avvengono in noi in tutti e quattro i livelli: parlante, animato, vegetale e inanimato. Queste sono le quattro fasi del desiderio che si proiettano su uno “schermo” esterno, come in un cinema.

Qui ci sono due approcci. O, cambiando me stesso, cambio in meglio il mondo intorno a me, oppure, rimango lo stesso e il mondo intorno a me cambia per forzarmi a cambiare. Cioè, o il Creatore mi tira avanti con una forza positiva oppure mi spinge da dietro con una forza negativa. Ed io vedo tutto questo sullo “schermo” intorno a me.

Domanda: Allora, cosa possiamo dire sulle quattro stagioni dell’anno che si avvicendano costantemente?

Risposta: Sono i quattro fondamenti, le quattro fasi della luce che si riflettono in me nella forma delle quattro stagioni. Tutto è diviso in quattro, cinque o dieci parti. Questo è il mio mondo interiore che è proiettato fuori in questo modo.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/12/2018

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Quale influenza sul mondo hanno i congressi di Kabbalah?

Domanda: Il mese prossimo avranno luogo due importanti  congressi in Nord America e in America Latina. Quale influenza avranno sul mondo questi congressi e, più in generale, tutti i congressi di Kabbalah che hanno luogo nel mondo?

Risposta: Non possiamo mostrare apertamente al mondo l’influenza che abbiamo. Tuttavia, prima di tutto, dobbiamo fidarci di ciò che scrivono i kabbalisti, e cioè, che abbiamo una grande influenza. Dobbiamo anche riconoscere quanto il ritmo dello sviluppo del mondo dipenda dalla nostra influenza. Il fatto che le nazioni del mondo incolpino gli ebrei di tutti i loro problemi, come a voler sottolineare questioni come la sproporzionata influenza degli ebrei nella finanza e nell’hi-tech, il motivo più profondo del loro astio nei nostri confronti, è dovuto all’esigenza che noi dobbiamo portare il mondo in uno stato spirituale armonioso.

Abbiamo la capacità di attrarre il mondo verso la spiritualità. Dato che il mondo cambia rapidamente, con progressi molto veloci nella società e nella tecnologia, spero che saremo in grado di spiegare al mondo quale forma deve acquisire. Secondo Baal HaSulam, nell’articolo 115 di Shamati Inanimato, Vegetale, Animato e Parlante”, impariamo che l’intera creazione è al livello inanimato, cioè, non si muove da sola, ma è mossa dalla natura. Inoltre, come spiega ancora Baal HaSulam nel suo articolo “La Pace”, la Natura (HaTeva) e Dio (Elokim), cioè la forza superiore, sono una sola cosa. Pertanto, siamo fatti di forza della creazione, che è chiamata: “Ho creato l’inclinazione al male”. Se ci opponiamo a quella inclinazione maligna, allora acquisiamo la forza della dazione e compiamo atti di dazione che sono contrari agli atti del Creatore, che si chiama: “I miei figli Mi hanno sconfitto”. Questa è la forza vegetale. Con questa forza vegetale, noi usciamo nel mondo superiore, non come ci ha creati il Creatore, fuori di Lui, ma torniamo a Lui, e allora possiamo donare e influenzare il mondo. Questo è ciò che dobbiamo fare.

Nella dazione, ci sono i livelli vegetale, animato e umano, dove tutto il movimento di questi livelli è nella misura in cui possiamo dare all’ambiente e, attraverso di esso, al Creatore. A livello vegetale, nella spiritualità come con il livello vegetale del nostro mondo, dipende ancora da tempo e luogo. Similmente, il livello animato, come nel nostro mondo, è indipendente da tempo e luogo, perché ha la sua durata. Vive e muore, ed ha anche il suo movimento individuale. Nella spiritualità, tale movimento individuale è lo sviluppo spirituale. Comunque, l’inanimato, il vegetale e l’animato sono tutti connessi all’ambiente. Il livello umano finale, tuttavia, è separato dall’ambiente, elevandosi al di sopra di tutti gli altri livelli.

Quindi dobbiamo vedere che tutto il nostro sviluppo è nella costruzione dell’ambiente corretto, attraverso il quale possiamo uscire dalla nostra natura iniziale. Tirandoci fuori dalla forma immobile che il Creatore ha creato, attiriamo l’umanità dietro di noi, sia che lo voglia o no, perché si trova ancora nel livello inanimato.

Perciò, i nostri congressi sono fatti per accelerare lo sviluppo del mondo. Perché questo è importante? Perché più attiriamo il mondo in avanti, più il mondo sperimenterà uno sviluppo positivo, piacevole e armonioso. Laddove dovessimo fallire nell’attirare il mondo verso uno sviluppo spirituale sufficientemente rapido, allora riceveremmo tutti dei colpi da dietro per aiutarci ad avanzare.

Così attribuiamo grande importanza ed enfasi ai nostri congressi in modo che partecipi il maggior numero di persone possibile. Oltre ad accelerare lo sviluppo del mondo verso uno stato positivo e armonioso, i nostri congressi offrono un’opportunità di avanzare individualmente in modo positivo.

In breve, più sono i partecipanti, più attingiamo la forza positiva dello sviluppo, e quindi più possiamo far avanzare l’umanità verso uno stato armonioso in senso positivo.

Perché la Coca-Cola è più accessibile dell’acqua?

Domanda: Perché è più facile trovare una lattina di Coca-Cola fredda che un bicchiere d’acqua fresca?

Risposta: La Coca-Cola è più conveniente, più economica e più disponibile per noi di un bicchiere di buona acqua pura, perché qualcuno ne trae profitto.

Inoltre, l’egoismo delle persone, delle imprese produttrici, fa pressione per rendere i loro prodotti accessibili a tutti. Sanno che non possono guadagnare da un bicchiere d’acqua come da una lattina di Coca-Cola, quindi l’azienda che produce la Coca-Cola si fa pubblicità per fare soldi.

Tuttavia, se per mezzo di una consapevolezza mondiale, ci rendessimo conto di cosa è utile per noi, e disprezzassimo il resto, eliminando tutto ciò che non serve e usando solo le cose necessarie, allora, naturalmente, e nel corso di una sola generazione, saremmo in grado di allevare una nuova generazione che disprezzerebbe la Coca-Cola e ogni tipo di cibi malsani, dolci, ecc.

Quindi, cresceremmo una nuova generazione sana, senza cibo geneticamente modificato e senza veleni come la Coca-Cola e simili.

Dopotutto, se l’egoismo scomparisse dal mondo, nessuno trarrebbe beneficio dal produrre cibi velenosi. Nessuno ne trarrebbe alcun beneficio. La società dovrebbe condannare tutte le aziende che agiscono in questo modo. La società deve fare attenzione a proteggere tutti i suoi membri dalla distribuzione di cibo velenoso.

Ma poiché non ci amiamo tra di noi, non ci importa della salute degli altri. Di conseguenza, naturalmente, ci sono quelli che vendono i veleni, pubblicizzano i veleni, e ci sono quelli che sotto l’influenza di questi annunci cominciano a comprarli, li usano e consumano questi veleni.

Il nostro egoismo ci spinge a fare tutte le cose cattive. Finché non impareremo a limitarne i danni, berremo veleni e saremo sempre più lontani da un sano tenore di vita.

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Dalla tavola rotonda delle opinioni indipendenti, Berlino 09/09/2006

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Risultato del congresso “Assorto nel Superiore”

Risultato del congresso: la conclusione è che “Non esiste nulla tranne Lui”. Dobbiamo decidere in questo momento delle nostre vite, essere sicuri che Lui è il buono che fa il bene, ovvero giustificarlo in tutte le sue azioni. Questa è la prima condizione per iniziare lo studio della saggezza della Kabbalah, con l’articolo “Non esiste nulla tranne Lui” e tutto quello che ci viene richiesto nel cammino è accettare questo. L’unica cosa che cambia sono le condizioni, i nostri stati interni ed esterni. (In realtà esiste solo uno stato, ma noi percepiamo la sua divisione in stati interni ed esterni).

Per cominciare a vivere in base al principio “Non esiste nulla tranne Lui, il buono che fa il bene”, ognuno deve lavorare in un gruppo di dieci persone. Questo stato comincia dalla fase di un “embrione” (Ubar) nel quale mi annullo in tutto verso il principio “Non esiste nulla tranne Lui, il buono che fa il bene”.

Significa che aderisco al superiore in qualunque circostanza che Lui mi mette davanti, mi annullo completamente. In questa maniera divento un embrione spirituale.

Questo è lo stato che cerchiamo di raggiungere e questa è la ragione per la quale parliamo solo di questo durante il congresso: come realizzare questo stato, come devono essere le nostre relazioni nel gruppo, cosa ognuno deve agli altri, ecc.. Tutto deve essere focalizzato su come raggiungere lo stato “Non esiste nulla tranne Lui, il buono che fa il bene” nel livello di un embrione.

Perché perdiamo tanto tempo a parlare di qualcosa che potrebbe essere articolato in mezzo minuto? Il fatto è che questo stato non si realizza in una sola persona, ma nelle connessioni tra molti di noi. Quando si va in profondità in questa connessione, cominciano i problemi, perché questo è ciò che rivela la nostra rottura.

Tutto il lavoro per stabilire il principio “Non esiste nulla tranne Lui, il buono che fa il bene”, sta nel ricondurre i nostri desideri corrotti a Lui, affinché il lavoro possa concretizzarsi tra di noi. È tra di noi, non in ognuno di noi.

Non basta dire che sono in adesione col Creatore, che mi sveglio la mattina con il pensiero per Lui ed accetto che tutto succede perché proviene da Lui. È sufficiente per ora, però è un’idea astratta, non un’azione pratica. Pertanto, se voglio davvero realizzare questo principio nel suo stato corretto, devo realizzarlo nel gruppo. Di questo tratta tutto il lavoro.

Pertanto, abbiamo bisogno di organizzare un congresso per il lavoro reciproco. Non è sufficiente leggere da soli gli articoli o che li impariamo anche a memoria, perché la cosa importante è lavorare assieme. Insieme cominciamo ad estrarre sempre più informazioni dagli articoli ed ogni volta li percepiamo come nuovi, sempre più in profondità.

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Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 7/01/2018, lezione sul tema: “Il lavoro completo, nell’entrata dell’Ibur (Concepimento)”

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Congresso mondiale di Kabbalah – Newark – New Jersey – Maggio 2018

Domanda: Qual è la ragione principale per cui una persona dovrebbe partecipare ad un congresso di Kabbalah?

Risposta: Ci troviamo in un’epoca in cui la saggezza della Kabbalah sta diventando sempre più riconosciuta, non come è stata fraintesa comunemente nel corso della storia e quindi etichettata come religione, misticismo, magia o filosofia, solo per citarne alcuni, ma come un metodo concreto attraverso il quale possiamo migliorare noi stessi e il mondo intero.

La saggezza della Kabbalah spiega la struttura delle relazioni umane a livello personale, familiare, sociale, nazionale e mondiale. Affronta l’educazione sia degli adulti che dei ragazzi in base a cosa sia più importante nella vita, come dare priorità ai valori umani e agli impegni, come pianificare la vita personale, familiare e nazionale, allo scopo di creare una futura generazione armoniosa.

In altri termini, la saggezza della Kabbalah ci apre gli occhi su una nuova e migliorata mappa del mondo, mostrandoci dove il mondo è diretto e spiegandoci le leggi della natura: perché e come lavorano su di noi. Non chiede a nessuno se voglia conoscere o meno la saggezza e la consapevolezza che essa offre. Tuttavia, se è importante per noi trovare il nostro posto ideale nel mondo e avere vite più felici e più semplici, allora è importante per noi almeno apprendere e sperimentare un po’ di ciò che la Kabbalah ha da offrire.

Pertanto, invito tutti al Congresso Mondiale di Kabbalah. Sono certo che tutti torneranno a casa con un approccio di vita più sano, razionale e pratico, in relazione sia alla vita personale di ciascuno sia al mondo in generale. Nella vita moderna, che è globalmente interdipendente, tale approccio è assolutamente necessario.

Domanda: Quali sentimenti può sperare di sperimentare una persona in un congresso di Kabbalah?

Risposta: Ci aspettiamo di rendere questo congresso di Kabbalah pratico, in modo da dare ai suoi partecipanti la capacità di sentire le forze della natura che agiscono su di noi, così come l’apprendimento su come agire su di loro e persino gestirli. Così facendo, saremo in grado di gestire le nostre vite, su scala individuale, sociale, nazionale e persino globale. Attraverso questo, sapremo cosa aspettarci nel prossimo futuro, così come nelle generazioni future. Ci aiuterà nella nostra educazione, nell’educazione dei bambini, in tutto, cioè, io saprò come essere in accordo con tutto e tutti.

Pertanto, la partecipazione fisica al congresso è molto importante, perché non possiamo cogliere queste cose da lunga distanza, attraverso Internet.

Inoltre, le persone avranno la possibilità di porre domande e ottenere risposte, e ci saranno molte persone che aiuteranno tutti a scrutare e chiarire tutto ciò che impariamo e sperimentiamo. Saremo molto felici di vedere partecipanti di ogni età e provenienza, senza limitazioni, perché la saggezza della Kabbalah appartiene all’intera umanità, tutti inclusi, e tutti sono uguali in relazione alla saggezza della Kabbalah. Essa ci arriva da Adam HaRishon (“il Primo Uomo”), quindi è uguale per tutti.

Unione senza frontiere

Domanda: Quando diciamo che l’unione sta al di sopra di tutto, non esiste alcuna limitazione a questa definizione?

Risposta: No, non c’è alcuna limitazione, perché non ce ne possono essere nell’unione. Non appena la raggiungiamo, appaiono nuovi ostacoli e dobbiamo ancora una volta muoverci verso nuove frontiere. Questa è l’ascesa dei 125 gradini.

Nell’unione che abbiamo raggiunto, riveliamo il Creatore, cioè, la forza generale che connette in se stessa due forze opposte: positiva e negativa, la forza della luce e la forza del desiderio, più e meno, oscurità e luce insieme, in armonia.

E cosa accadrà fra la luce e le tenebre? Che cosa le connetterà fra loro così come il positivo e il negativo provocando quel corto circuito che accende il motore di una macchina e ogni altra cosa? Questi elementi sono i nostri sforzi, quelli che investiamo con il fine di connettere tutti i positivi e i negativi in forma armoniosa, per unire tutti i fenomeni naturali positivi e quelli negativi affinché non ci appaiano opposti.

Nel tentativo di connetterci tra di noi in questa maniera, ci correggiamo. Anche noi ci troviamo tra forze positive e negative e lì ci connettiamo con il Creatore e arriviamo all’adesione con Lui.

Il Creatore è l’armonia di tutte le forze della natura, inclusi noi, cioè, le persone che creano questa armonia dentro di sé.

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Dal Congresso di Vilnius “Dal caos all’armonia”, Giorno uno, 3/11/2017, Lezione 1

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La radice spirituale dei pettegolezzi

Domanda: Il pettegolezzo ha una radice spirituale?

Risposta: Sicuro, tale radice è chiamata Lashon HaRa, la lingua del male.

Uccide tutto fra gli amici. Se parlo alle spalle del mio amico, tradisco il Creatore. Lo inganno. Non può esserci altro. Alla fine il Creatore pone davanti a me la decina con tutti i suoi problemi. Alle spalle del mio amico, posso solo parlare di come aiutarlo e nient’altro.

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Dal Congresso di Vilnius “Dal caos all’armonia”, Giorno uno, 3/11/2017, Lezione 1

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L’amore non è altro che armonia, l’equilibrio reciproco del più e del meno

Se parliamo di amore tra amici in un gruppo, allora ci sembra che sia qualcosa di artificiale, inutile, sgradevole e irraggiungibile. Ma in realtà, è solo l’attuazione della legge fondamentale della natura. La parola “amore” si è soltanto un po’ deteriorata ai giorni nostri.

Infatti, se nessuno annulla niente, ma vuole integrare, raggiungendo nel gruppo un completamento tra proprietà opposte che provengono da un’unica radice esistente in natura, comprendiamo che questo è ciò che viene chiamato armonia, amore, unione reciproca e non può esistere nessun altro stato.

Pertanto, una singola persona non può fare nulla. Da sola, una persona non può raggiungere il mondo superiore o raggiungere il sistema operativo del mondo poiché non ha lo stato interiore corrispondente, non partecipa a questo sistema. Deve creare dentro di sé un tale rivelatore, che è l’organo di percezione del mondo superiore. Per questo, è necessario unirsi in decine.

La nostra connessione è basata sul fatto che tu hai un segno meno, io ho un più, un’altra persona ha un più, ancora un’altra ha un meno e così via, in connessione incrociata tra noi formiamo una rete chiamata Kli, cioè un vaso per rivelare il Creatore. Cosa significa: il Creatore? La media matematica che otteniamo dalla combinazione degli opposti.

Pertanto, dobbiamo arrivare alla giusta unione tra noi: non distruggere nulla, non sopprimere nulla, ma imparare ad usare ogni singola proprietà di ciascun membro del gruppo, dalla peggiore alla migliore. Tutti hanno lo stesso diritto di esistere.

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Dal Congresso di Vilnius “Dal caos all’armonia”, Giorno uno, 3/11/2017, Lezione 1

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Non c’è nulla di sbagliato in natura

Domanda: Se vedo una proprietà negativa in un amico, devo completarla. Che cosa significa?

Risposta: La legge della natura è tale che non c’è nulla di sbagliato in essa. E non c’è niente di sbagliato nemmeno nell’uomo, in nessuno di noi! Il “male” viene dalla nostra frammentazione e quindi tu ne hai la quarta parte, un’altra persona la metà, ed io ne ho un terzo, ecc.

Se raccogliamo queste proprietà, allora formano una proprietà di pienezza costituita da un più e un meno. Infatti, quando l’anima si è frammentata, si sono formate le proprietà negative, e anche quelle positive sembrano negative perché non c’è nulla che possa completarle.

La saggezza della correzione è di correggere la separazione e la distanza tra di noi. Abbiamo bisogno di far funzionare il nostro cervello in questa direzione: non c’è né male né bene. La separazione e la distanza tra di noi sono cattive. Pertanto, vediamo le proprietà frammentate, che ci sembrano sempre negative.

Se non c’è niente che si oppone a una proprietà infranta, non importa quanto sia positiva, sembrerà negativa.

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Dal Congresso di Vilnius “Dal caos all’armonia”, Giorno uno, 3/11/2017, Lezione 1

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Il mondo ad un bivio – 1’ Parte

Qualche mese fa, quando cominciai i preparativi per il congresso europeo, sembrava che il problema più urgente fosse l’unione dell’Europa ed il nostro bisogno di lavorare a questo. Dopo tutto, gli europei ancora non capiscono perché tutti i loro tentativi di creare un’Europa unita falliscano.

Prima di tutto, dobbiamo preparare la società e costruire una piattaforma comune tra tutti i paesi europei. Solo allora potremo cominciare a parlare di unire l’Europa in modo che questa possa essere un’unione di cuori e non di banche. Un’unione può esistere solo se basata sulle buone relazioni fra le persone, perché stiamo parlando di una società umana.

Tuttavia, sono passati alcuni mesi da quando la situazione si è significativamente deteriorata; problemi nuovi e più urgenti sono emersi recentemente. Non è più sufficiente parlare dell’unione dell’Europa; è necessario unire l’intero mondo. Questo problema oggi è cruciale.

Sta diventando sempre più evidente ogni giorno: lo sviluppo del mondo sta accelerando rapidamente. Questo sviluppo è inevitabile ma può andare in due direzioni: il percorso della Luce o quello del corso naturale dell’evoluzione, che è la sofferenza. E dipende da noi, dalla gente, quale percorso scegliamo. In ogni caso, dobbiamo sottoporci a questo sviluppo di “grandezza assoluta” sia che ci spostiamo verso un abisso oppure verso una vita bellissima.

Questi due percorsi stanno davanti a noi. Il percorso dello sviluppo naturale è un percorso di separazione che ci condanna a colpi, sofferenze, infelicità e persino guerre mondiali. E tutto questo arriva solo per obbligarci alla fine a passare al percorso della Luce o, almeno, a stare nella linea di mezzo tra queste due vie.

Il percorso della Luce è il percorso dell’unione, che è lo scopo finale del nostro intero sviluppo. Dobbiamo riunirci tutti come una persona dentro ad un sistema: Adam HaRishon. E se desideriamo correttamente questo scopo insieme e con la nostra volontà, il mondo andrà avanti in un buon modo. Se no, il mondo avanzerà attraverso i colpi. Noi scegliamo una di queste due vie.

In aggiunta, di recente è apparso un altro sviluppo negativo: i nazisti sono riemersi negli Stati Uniti. Non si tratta di una semplice casualità poiché sono sempre esistiti; tuttavia, se ne stavano calmi in disparte ed avevano paura a farsi sentire. Ma oggi, hanno smesso di nascondersi.

Possiamo parlare all’infinito sia delle motivazioni interiori che di quelle esteriori che hanno portato il neo-Nazismo ad alzare la testa negli Stati Uniti, ma, di fatto, le ragioni non sono importanti, perché il Nazismo è un fenomeno naturale.

Come scrissero Marx e Baal HaSulam, il Nazismo è lo stadio successivo del Socialismo. Se il Socialismo non segue il percorso del tipo corretto di unione, allora degenera in Nazismo, ovvero, il tipo sbagliato di unione della società.

In sostanza, questa è tutta la differenza fra il percorso della sofferenza ed il percorso della Luce. C’è evidenza che i nazi-fascisti sperassero che in futuro gli USA diventassero una nazione nazista, uniti da una idea nazional-socialista.

Questa tendenza continuerà a svilupparsi ulteriormente con l’aiuto degli ebrei americani, così come accadde in Germania all’inizio dell’ascesa dei nazisti al potere. Per cui, è necessario fare tutto il possibile per evitare il ripetersi degli errori amari del passato, che si stanno già delineando all’orizzonte.

La storia si ripete e non solo l’Europa si trova ad un bivio oggi, ma l’intero mondo. Speriamo di essere capaci di deviare dal percorso della sofferenza al percorso buono della Luce.

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Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 21/8/2017, Lezione sull’argomento: “L’Europa ad un bivio”

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