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Chi sei tu, Adamo?

Adamo è l’ anima collettiva, creata dal Creatore nella parte interna dalla parte esterna: il mondo spirituale. La rivelazione dell’AHP, i desideri egoisti, ha portato alla caduta dello stato iniziale dell’anima, GE, poiché ha ricevuto per l’ auto-gratificazione.

Il risultato è stato la frammentazione dell’ anima, dopo la quale ognuno di noi porta la sua parte, che ha bisogno di essere connessa con tutti gli altri nel forte desiderio di “amare gli altri come amo me stesso”. Questo si fa nel gruppo, l’ attributo comune della dazione.

Adamo fu il nome del primo uomo che circa 5770 anni fa raggiunse il Creatore, la proprietà collettiva della dazione (questa è stata la ragione della nascita annuale del calendario ebraico). Dopo di lui, anche tutti noi dobbiamo raggiungere il Creatore in un limite di 6000 anni.
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(Dalla 4° parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 29.08.2010, “Introduzione al libro Panim Meirot uMasbirot)

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La piramide capovolta

E sono particolarmente le anime più basse, le più esteriori, quelle “cattive” che possiedono il maggiore desiderio. Una volta che si svegliano e aspirano alla santità, l’ intera piramide si capovolgerà.

Possono compiere semplici azioni, azioni di supporto, ma se queste azioni sono compiute altruisticamente e con tutto il cuore, allora non saranno più azioni meccaniche. Può darsi che una persona cosi non capisca quello che deve esser fatto, ma vuole aderirsi a te. Il minuto che lui fa, lui inizia a ricevere quello che tu hai e cresce! Improvvisamente, all’ interno di questo piccolo desiderio gli immensi desideri spirituali, le anime vengono rivelati.

Nel mondo spirituale, la cellula più piccola, collegandosi al corpo, riceve tutto quello che ha il corpo; acquisisce tutti i suoi desideri ed è attenta a tutto quello che accade li.
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Come soddisfare i desideri degli altri

Domanda: Come può una persona con il desiderio “Israele” soddisfare i desideri degli altri?

Risposta: Tutto succede nel desiderio. Mentre una persona si corregge, inizia a sentire i desideri degli altri, a collegare l’ intero desiderio dell’ anima collettiva a se stesso. Allora lui lo sente. Chiaramente lui non gira tra le persone chiedendo loro quello di cui hanno bisogno.

In modo similare, entrare in un gruppo significa sentire il desiderio del gruppo nella connessione tra di noi, che esiste all’ interno del gruppo, anche se noi non lo percepiamo. Tuttavia, io voglio partecipare in questa connessione coscienziosamente, la voglio sentire pienamente, apertamente!

Io vedo che siamo separati, ma i Kabbalisti dicono che c’ è un collegamento tra di noi. Ed io voglio rivelarlo chiaramente, connettermi a esso con tutta la mia mente e cuore.

Quando io mi collego al gruppo, quando inizio a lavorare in questo modo e questo livello (di realtà) mi viene rivelato, io scopro all’ improvviso che il mondo funziona nella stessa maniera. Tutt’ un tratto io scopro che tutte le persone sono lavoratori del Creatore, ed io entro in Shechina. Io devo solamente aiutare gli altri a realizzarlo da se. Dopo tutto, il Creatore desidera che questo sia rivelato a tutti!
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La realtà sotto l’ anestesia dell’ anima

Domanda: Mi sento minacciato quando leggiamo questi testi. Io non li capisco. Come posso lavorare appropriatamente con questo sentimento?

Risposta: Forse è una buona sensazione. Noi esistiamo in una realtà che si sta sviluppando solo dentro di noi. In questo momento, sto parlando “con te”, una parte della mia anima e con altre persone in tutto il mondo, ma tutti loro vivono dentro di me; ed a fianco a me c’ è solo la forza Superiore frammentata in diverse parti.

Devo ordinare tutti i miei desideri col fine di connetterli gli uni con gli altri, di incorporare dentro di me tutti quelli che sembrano estranei ed amarli come me stesso. Devo combinarli con tutta la realtà e trasformarli in un tutt’ uno con essa. Allora, vedrò che tutto questo è mio e c’ è solo una Luce che riempie un desiderio.

Fino ad allora, naturalmente, mi confondo e attraverso diversi stati molto oscuri; ma non mi minacciano. Devo percepire la realtà correttamente, il che significa che devo cominciare a sentire che tutto questo sta succedendo dentro di me. È il mio “io”, ed è solo a causa della mia divisione interna che percepisco erroneamente le mie stesse parti come se fossero al di fuori di me.

Per esempio, ebbi un intervento in anestesia locale. Non sentii niente, ma allo specchio, vidi ciò che i chirurghi stavano facendo, ovvero inserendo un ago e tagliando una parte della carne che sembrava non appartenermi. Io non la sentivo come mia a causa dell’ anestesia. Tuttavia, quando ero ancora cosciente che era una parte mia, a prescindere dal fatto che non la sentivo sotto anestesia locale, fu interessante per me vedere ciò che le stavano facendo.

In essenza, siamo proprio in una realtà; ma non appena questa “anestesia”, la nebbia, si dissipa, cominci a sperimentare e sentire la realtà come la tua e tutto è differente! Allora, vedi che stai trattando soltanto con il Creatore, il “Buono e Benefattore”.

Risulta che la tua abilità di sentire il “Buono e Benefattore” invece di una minaccia, di sentire l’ eternità, la perfezione e l’ armonia, invece del tuo stato attuale, dipende da come connetti tutti questi desideri, apparentemente estranei a te.
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(Dalla terza parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 13 Dicembre 2010, Beit Shaar HaKavanot)

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Raggi X del mio Ego

Ci sembra di essere in un mondo che esiste davvero ed è relativamente stabile. Non ci permettiamo neppure di pensare che tutto quello che vediamo è instabile e relativo.

L’ umanità ha sempre creduto che il mondo esiste davvero e che stiamo vivendo in esso. Questa credenza si è vista rinforzata dal fatto che la gente ha visto il nostro pianeta, le stelle e le galassie. Anche se una persona nasce, vive e muore, tutte queste cose restano al posto loro a prescindere dai tempi mutevoli. Cioè, tutto quello che ci circonda esiste al di fuori di noi. La gente lo ha creduto per migliaia di anni.

Poi, arriva la scienza della Kabbalah e distrugge completamente i fondamenti sui quali si basa la nostra percezione. La prima cosa e più importante è che questa scienza spiega che tutto quello che vediamo davanti a noi, in verità esiste dentro di noi, nel nostro desiderio e non al di fuori di noi.

Questo significa che se la gente che vedo davanti a me esiste nella mia testa, allora anche io esisto lì. Secondo la Kabbalah, questo è vero e la nostra percezione della realtà è falsa.

La Kabbalah ci dice che abbiamo un “proiettore” nella parte posteriore del cervello e che questo proietta ciò che sento, nelle immagini che vedo davanti a me. Così sono capace di vedere il mio corpo, oltre a tutto quello che è al di fuori di esso.

I kabbalisti spiegano questo con profonda serietà, enfatizzando che è proprio a causa del fatto che ho la sensazione delle cose dentro di me e le vedo all’ esterno, che ottengo una speciale realizzazione, la rivelazione del Creatore. Vedo come, in ogni momento, tutto intorno a me cambia ed acquisisce uno slancio. Questo avviene in accordo ai cambiamenti nelle mie qualità e significa che sto disegnando la mia realtà.

La saggezza della Kabbalah ci dice che al di là del punto chiamato “io”, tutto il resto è la Luce Superiore, la Luce dell’ Infinito, nella quale io esisto. L’ unica qualità di questa Luce è l’ amore e la dazione. Sul fondale di questo amore e dazione, vedo le mie qualità che sono opposte alla Luce.

Mi sembra che ci sia un gran mondo che esiste al di fuori di me, nel quale tutto si muove. Tuttavia, tutto questo viene proiettato dal mio desiderio, dal mio ego e dalle sue diverse qualità, mostrandomi la mia immagine interiore, come in una radiografia.

Posso cambiare la realtà? Si, ma a condizione di cambiare me stesso. Questo è molto difficile. Ho la mia famiglia, il mio lavoro ed un grande mondo intorno a me. Anche se sento tutte queste cose come solide, è ancora in mio potere cambiarle tutte.

Se comincio a cambiare me stesso, allora cambierò il mondo perché una persona è un mondo in miniatura che contiene tutto dentro di sé. All’ esterno, c’ è solo la Luce circostante del Mondo dell’ Infinito.

Pertanto, tutto dipende dalla persona. La mia percezione della realtà dipende solo da me e da nessun altro.
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(Dalla serie di letture introduttive, “Percezione della Realtà” del 23 Novembre 2010)

Dai te stesso agli amici senza lasciar fuori nulla

Scrivere e imparare ciò che l’ intenzione deve essere durante la lezione: per unire l’ uno con l’ altro come un uomo con un solo cuore, all’ interno del sistema della nostra interconnessione chiamata “garanzia mutua. Da un lato, ogni persona sente se stessa, dall’ altra, sopra questa sensazione, sente un forte legame con gli altri che è incapace di eseguire anche un solo movimento in libertà. È così la devozione che una persona deve avere per il gruppo.

È come se io fossi intrecciato in una ragnatela attraverso la quale tutti i miei segnali in entrata e in uscita passano. Io non ho niente di mio nella mente o nel cuore. C’ è solo un punto rimasto che anela costantemente verso questa rete con tutta la sua forza, che desidera darsi ad essa.

Questo è un auto-rigetto. Per il grado mi dono agli altri, la Luce Superiore mi influenza e mi fa essere parte della rete comune. Allora mi sento come se da un lato fossi dedicato ad essa, e dall’ altra parte, tutto è mio.

E’ come una madre che dà tutta se stessa per il bambino ed entrambi sentono che il bambino le appartiene. Uno non esiste senza l’ altro. Si dice su questo nel Cantico dei Cantici: “Io sono per il mio diletto e il mio diletto è per me.” E ‘così che dobbiamo lavorare.
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(Dalla prima parte della lezione quotidiana 9/12/10 Kabbalah , lo Zohar)

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Se tu non ti svegli, domani tutto il mondo sarà addormentato

Al principio, una persona cresce come un embrione all’interno dell’utero di sua madre, fino ad ora, nel livello “inanimato”, essa semplicemente annulla se stessa. Quindi, diventa come un piccolo bambino che esiste affianco ad un adulto e questo è il livello “vegetale”. Dopo di che, la persona è adulta, che è il livello “animato”.

Tutti questi livelli sono organizzati dalle forze della natura, il che significa che non abbiamo bisogno di sforzarci per evolvere, poiché la natura, diventa la forza ed il desiderio di crescere in noi dall’interno. In altre parole, questo solleva una richiesta per lo sviluppo, MAN (Mayin Nukvin, acque femminili) in nostro favore e questa ci sveglia per conto proprio.

Il Creatore (la Natura) agisce in due direzioni. Dall’interno, l’embrione si sforza per svilupparsi ed annullarsi in relazione a sua madre e dall’interno, l’organismo della madre alimenta l’embrione e non lo tratta come un oggetto estraneo. Ambedue sono spinti dall’istinto di base, l’amore reciproco dell’adulto verso il bambino e del bambino verso l’adulto.

Nel livello animato, ad un’età più matura, dobbiamo ancora annullarci nella relazione dell’uno verso l’altro, con il fine di imparare dagli altri. Comunque, ancora una volta, tutto questo è controllato dagli istinti.

In quanto allo sviluppo dell’anima nel livello del parlante, il livello Umano/Adam (Adam o Domeh in ebraico), lo stesso uomo deve iniziare l’elevazione del MAN, la preghiera per la correzione. In altre parole, deve essere un desiderio che viene dall’uomo stesso.

Riceviamo dall’alto il punto iniziale di questo primo desiderio come parte del Creatore, che è il nostro “punto nel cuore”, datoci dall’Alto, insieme a tutti gli altri strumenti necessari, dai testi kabbalistici, al maestro ed al gruppo. Usando questi strumenti correttamente, abbiamo bisogno di acquisire il desiderio per la richiesta di equivalenza con il Creatore (la forza P1 viene dal Creatore e la P2 deve venire da te).

Ho un desiderio di evolvere, ma sono incapace e non capisco perché e come farlo. Tutto quello che mi è nascosto, ancora da ricercare, me lo da il gruppo, l’ambiente. Per questo, l’anima collettiva si è frammentata.

Includendo tutti al tuo punto nel cuore, riceverai il potere necessario per l’azione. Il tuo punto nel cuore è appoggiato dal gruppo e se ricevi la sua assistenza, sarai capace di elevare MAN al Creatore (che in verità risiede anche nel gruppo).

Come risultato, riceverai una risposta dal Creatore, MAD (Mayin Duchrin, acque maschili), la forza dello sviluppo, la Luce che Riforma. Non importa dove lavori tutto il giorno, quello che importa è dove sono i tuoi pensieri, visto che lì sei anche tu.

Tuttavia, i tuoi pensieri possono essere definiti con l’aiuto dell’ambiente. Pertanto, ricordiamoci di fare il nostro sforzo migliore per assicurarci che nessuno di noi si dimentichi, neanche per un istante, che dobbiamo essere connessi, così ci svegliamo reciprocamente.

Realizziamo questo desiderio ed attiriamo ad esso, insieme a tutti i nostri amici di tutto il mondo, la Forza Superiore, il Creatore. Forziamolo in modo che ci aiuti a pensare soltanto all’unità, solo alla responsabilità mutua, l’Arvut.

Se non ti svegli, nemmeno gli altri si sveglieranno, e se gli altri non si svegliano, domani io stesso, rimarrò addormentato durante la lezione. Non c’è modo di uscire da questo, a meno che non ci prendiamo la responsabilità di fornire il desiderio di base, avendolo ricevuto dal gruppo e con esso, fare appello al Creatore.

Tutto quello che la natura fa con l’embrione, il bambino, e con qualsiasi creatura vivente di questo mondo, spingendoli verso la crescita, noi dobbiamo compierlo con il nostro libero arbitrio e consciamente, iniziare la nostra evoluzione.
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(Dalla quarta parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 23 Novembre 2010, Baal HaSulam, Corpo e Anima).

Il muro interno

Al Congresso abbiamo acquisito una nuova sensazione, adesso dobbiamo svilupparla. Percepiamo che c’è un muro davanti a noi e noi dobbiamo romperlo con l’aiuto della Luce Superiore, il Creatore. Egli è precisamente la nostra mancanza. Lasciamo che Lui dica:”Andiamo dal Faraone”.

Per fare questo è necessario capire, e ancora più importante essere d’accordo sul fatto di rompere il muro per dare piacere a Lui e non per noi stessi. Ci dimentichiamo dei due aspetti più importanti del percorso:

  1. L’unica via per avanzare avviene per mezzo della Sua forza.
  2. Stiamo avanzando verso la dazione al Creatore.

Tutto ciò mi elude. Per ora sto pensando a me stesso invece di dare al Creatore. Provo ad attraversare il Machsom con le mie forze piuttosto che con le Sue. In questo modo, lo scopo e i mezzi sono ancora chiusi dentro il mio egoismo.

Nonostante tutto, questo è un buon stato perché incominciamo a capire i principi fondamentali per l’avanzamento spirituale. Sta emergendo un confine davanti a noi e dobbiamo fare qualcosa. Non esiste per se stesso, ma costituisce una barriera psicologica dentro di noi. Se ci indirizziamo correttamente, essa sparirà.

Il pensiero del beneficio del Creatore è opposto alla mia natura e neanche gli amici lo posseggono. Esso giace precisamente all’interno della nostra unità. Ecco perché dobbiamo lavorare su tre aspetti:

  1. Sono unito al gruppo.
  2. Insieme agli amici devo trovare la giusta ispirazione che ci renderà capaci di attraversare il Machsom . Unendoci, susciteremo la forza del Creatore.
  3. Tutto questo sarà per dare piacere a Lui, o, in altre parole, conseguire l’unità con Lui.

La comune e costante cura e preoccupazione deve risvegliare tutti. Questa è la garanzia mutua; il gruppo non è l’insieme dei volti degli amici, ma una comunità spirituale che permea ogni persona con il pensiero sullo scopo. Improvvisamente incominciamo a pensarci e a desiderarlo. Quando ogni persona prova a costruire il proprio desiderio in una linea allora esso si espande e attraversa tutto il mondo in cerchi, senza essere limitato da confini o distanze.

Garanzia mutua significa che sono responsabile dell’intero sistema in cui mi ha posto il Creatore. Se non mantengo il giusto pensiero, allora in quel momento tutti saranno scaraventati fuori dal giusto pensiero. Disconnettendomi, smetto di provvedere all’intero organismo. Possono il fegato o i reni andare in vacanza?

Ecco il perché ho chiesto al gruppo mondiale di pensare continuamente allo scopo della creazione, alla dazione al Creatore. In questo modo non perdo la connessione in qualsiasi luogo mi trovi.
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Usare il binocolo nel percorso verso il traguardo

Ho ricevuto una domanda: Come faccio a dirigermi in modo corretto verso il traguardo?

La mia risposta: Il Creatore mi ha dato il binocolo attraverso il quale io posso vedere la mia destinazione nella distanza e camminare verso essa. Questo binocolo è una manciata di anime alle quali mi unisco e attraverso di loro riconosco il traguardo. Io inizio a muovermi verso il traguardo con il loro aiuto.

Da tutte le anime, il Creatore ha scelto un gruppo di anime per me. Questo gruppo di anime è un organo dell’anima collettiva, l’organo al quale io appartengo. Il Creatore non ha soltanto scelto il gruppo di anime, mi ha anche condotto a collegarmi con loro in modo che il gruppo di anime possa diventare l’unità delle anime che sono intese per me. Quest’ unità di anime mi aiuta ad avanzare. Io lo ottengo collegandomi a esso, e attraverso questo io raggiungo il sistema generale de l’unica anima.

Io non sono ancora collegato a queste anime e non le riconosco. È come se l’intero collegamento fosse sott’acqua. Sopra l’acqua io vedo i corpi fisici come il mio dato che il Creatore mi ha condotto in un gruppo fisico. Il Creatore mi ha dato l’opportunità di iniziare ad entrare dentro la rete interiore delle anime attraverso la mia organizzazione del collegamento fisico con gli amici, assumendomi delle responsabilità, effettuando lavori, compiti e statuto di gruppo.

Nella mia unità intrinseca con loro “sommergendomi nell’acqua”, io scopro che questo gruppo è già completamente corretto mentre io non lo sono. Mi è data l’opportunità di unirmi ad un sistema corretto. Attraverso questo gruppo mi è data l’opportunità di entrare in una parte del sistema di Adamo, di Malchut dell’Infinito.

Devo acquisire l’attitudine di “ama il tuo prossimo come a te stesso” per quanto riguarda gli amici, mentre la mia attitudine riguardante tutte le altre persone deve essere “perdona ogni uomo”. “Amare gli altri” significa unirmi con l’opinione ed il desiderio di questo gruppo dove il Creatore mi ha condotto.

Posso perfino scegliere se accettare il gruppo che il Creatore ha portato a me oppure rimanere apparentemente “libero” (ma che in realtà è precisamente seguendo i Suoi ordini). Proprio qui sta il libero arbitrio: muovermi coscienziosamente con il gruppo oppure per forza (in apparenza liberamente) come gli altri.

Il sistema di Rashbi ravviva l’anima comune

I Kabbalisti che vissero prima dell’autore del Libro dello Zohar Rabbi Shimon Bar Yochai (Rashbi) effettuarono correzioni nel sistema comune di anime ad un livello superiore. Il sistema di Rashbi è collegato a noi direttamente, ed è per questo che noi trattiamo Il Libro dello Zohar come la nostra fonte primaria. Effettuando correzioni nel sistema delle anime spezzate, i Kabbalisti crearono collegamenti in esso, preparativi per una correzione generale. Noi ravviviamo questo sistema, portando la Luce a esso attraverso i canali di collegamenti che loro stabilirono al suo interno.

Per cui, adesso noi possiamo innalzarci e correggere noi stessi all’interno di questo sistema. Correggendo se stessa, l’anima non soltanto cambia se stessa, ma porta le sue correzioni anche alle altre anime. Tuttavia, ci sono alcune anime, come l’anima di Rashbi, che giocano un ruolo importante nella correzione: Loro completano una fase e preparano le fondamenta per tutte le correzioni che seguono.

A noi può sembrare che un’anima corretta sia come una parte isolata del sistema. Invece, questo è incorretto. Tutto il sistema delle anime è integrale, come un disegno olografico, ogni parte contiene tutto il disegno. Dall’altro canto, tutte le parti sono presenti nel disegno intero, cosi come in ognuna delle sue parti. Io sono parte del sistema delle anime, tutto il sistema è in me, e sono anche incluso in ogni parte del sistema.

L’anima no è una unità del sistema – è “dispersa” nell’ intero sistema della creazione. Penetra completamente Malchut nel Mondo dell’Infinito, con le sue qualità. Questo è vero per ognuno di noi. Quando ogni persona si integra a tutte le altre, otteniamo un’ampia sfera di anime, dove il sistema di Rashbi agisce procurando correzione in esso. È attraverso questo sistema che noi riceviamo la Luce che ci corregge e ci appaga