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Cosa vorreste che accadesse nel nuovo anno?

L’impegno unitario per la pace è l’obiettivo più importante che possiamo perseguire quest’anno. Per raggiungere la pace, ognuno di noi deve lavorare attivamente per coltivare la pace in ogni aspetto della vita, per identificare le tendenze che violano la pace e cercare il modo di liberarsene. Purtroppo manca una metodologia unificata, una teoria o anche un semplice appello alla pace.

In questo momento il mondo è in preda alla confusione e c’è bisogno di uno sforzo collettivo a cui la società partecipi di buon grado. Quando ci troviamo di fronte a varie espressioni di atteggiamenti divisivi che ostacolano qualsiasi movimento verso la pace, dobbiamo comunque continuare a lottare per uno stato unificato al di sopra delle divisioni. È perché non c’è alternativa per raggiungere una buona vita per tutti. Pertanto, ritengo che non abbiamo altra scelta se non quella di impegnarci affinché l’unità prevalga e porti alla pace.

La situazione globale odierna è precaria, data la possibilità di intensificazione delle guerre che si profila all’orizzonte. È un motivo di grande preoccupazione perché tutti ne subirebbero le conseguenze. Nonostante alcuni contemplino l’idea di starsene in disparte, questo lusso potrebbe non essere un’opzione. Abbiamo quindi bisogno di dare priorità a come possiamo passare a uno stato armonioso e pacifico in tutto il mondo, e la minaccia di una catastrofe dovrebbe infonderci l’urgenza di farlo. 

La necessità di attivare uno spirito unificante al posto di quello divisivo è la principale chiamata all’azione che vedo nel nostro tempo, affinché ognuno cerchi come contribuire a tale spirito e affinché si apra un nuovo percorso per uscire dal nostro declino nella crisi verso un mondo armonioso e pacifico.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Quali Sono I Suoi Auguri di Buon Anno 2024?

Desidero che l’umanità si avvicini a comprendere la causa della profonda confusione in cui si trova e che cerchi una via d’uscita. Infatti, più ci sentiamo responsabili di ciò che accade quest’anno, più ci avvicineremo a un mondo armonioso e pacifico.

Qual è la causa principale dei nostri problemi? È la nostra natura umana egoistica, che oggi è cresciuta a tal punto che desideri eccessivi di trarre il proprio beneficio a spese degli altri e della natura stanno creando scompiglio.

Spero quindi che la saggezza della connessione raggiunga un numero sempre maggiore di persone, in modo che l’umanità arrivi a sentire che, modificando i nostri atteggiamenti reciproci, privilegiando la connessione positiva e il beneficio degli altri rispetto alle nostre pulsioni divisive, che emergono dalla nostra inclinazione a favorire noi stessi a spese degli altri, troveremo una via d’uscita dalla nostra natura distruttiva.

Ogni persona che espande la propria mente e il proprio cuore per abbracciare una connessione positiva, gentile e premurosa con l’altro, al di sopra del pantano dell’avidità, della sete di potere e della volontà spietata di riconoscimento sugli altri, può diventare una fonte di luce e di benedizioni nel mondo.

Quanto più questa coscienza unificante si diffonderà al di sopra delle crescenti spinte divisorie che emergono da un momento all’altro, tanto più ci equilibreremo con le leggi naturali di interconnessione e interdipendenza. Questo allineamento con la natura servirà poi ad attirare nelle nostre connessioni le forze positive di connessione che risiedono nella natura. È così che possiamo fare un passo avanti significativo verso un mondo libero da guerre e influenze malevole.

Sarebbe quindi saggio imparare da coloro che hanno applicato la saggezza della connessione a se stessi, coltivare la connessione umana positiva al di sopra della nostra natura egoistica e dirigerci verso il nostro stato più unificato in cui entriamo in armonia tra di noi e con la natura.

Auguro quindi che il nuovo anno sia il più felice che ognuno possa sperimentare, che ci alimentiamo a vicenda con una visione sempre più fiorente delle relazioni più perfette che possano manifestarsi e che, così facendo, attiriamo nella nostra vita gli stati più unificati della natura che ci aspettano già in questo momento.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.   

Come può il mondo essere migliore?

Il potere della connessione, dell’unità, della responsabilità e della cura reciproca è la chiave per creare un mondo migliore e più equilibrato.

Le calamità e le minacce di oggi hanno in definitiva lo scopo di farci aprire di più gli uni agli altri e, così facendo, attrarci verso uno stato più unificato, armonioso e pacifico.

Dovremmo quindi sfruttare le crisi odierne per connetterci meglio e diffondere l’unità e la responsabilità reciproca come soluzione a ogni nostro problema.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

Che cosa si intende per unione?

L’unione è una nuova realtà di cui non abbiamo alcuna idea. È una nuova sostanza che dobbiamo ancora percepire e possiede qualità spirituali di amore e dazione. Quando la incorporiamo e viviamo in questa sostanza, iniziamo a scoprire una nuova dimensione dell’esistenza. È come se ci trovassimo su un pianeta diverso. Tuttavia, non si tratta di un cambiamento fisico di posizione, ma della rivelazione di una nuova qualità interiore di amore e dazione che porta a questa unità.

L’unione non significa semplicemente connessione reciproca, buone relazioni o un senso di fiducia che emerge dalla presenza di altre persone. È piuttosto la rivelazione di una nuova qualità che non esiste nel nostro mondo. Quando otteniamo questa qualità, ci allineiamo alle leggi della natura, che sono fondamentalmente leggi di amore, dazione  e connessione. È una rivelazione nella nostra mente e nei nostri sentimenti, della nostra unità con la natura.

Sebbene le persone pensino in generale positivamente all’unità, non viene ancora trattata con un così alto livello di significato. Raggiungere uno stato di unità è lo scopo della vita umana, ed è nelle nostre capacità raggiungerlo. Riguardo al raggiungimento di tale unione, è scritto: “Faremo e ascolteremo”. Cioè, possiamo applicare determinati sforzi per unirci e, facendolo, raggiungere una vera richiesta di unione. E quando raggiungiamo una tale richiesta, chiamata “preghiera”, allora otteniamo il nostro stato unificato superiore.

Potrebbe sembrare improbabile che persone così diverse in molteplici modi possano raggiungere uno stato di unità. Tuttavia, l’unità si manifesta proprio al di sopra delle divisioni, delle differenze, delle opposizioni e delle distanze interiori reciproche. Qualunque cosa emerga nei nostri desideri innati che ci differenzia e divide, possiamo applicare un desiderio comune di unirci al di sopra di tutto, e più ci organizziamo in questa direzione, preoccupandoci di unire al di sopra di tutto ciò che ci separa , più attiriamo le forze spirituali nel nostro mondo che agiscono positivamente su di noi per rendere questa unione una realtà.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

L’unione dei Cuori: La Chiave per un Mondo Armonioso

Unire i nostri cuori in un unico abbraccio è la chiave per un mondo armonioso e pacifico.

Se cerchiamo di unirci al di sopra delle nostre differenze, collegando i nostri cuori tra loro, allora il calore dei nostri cuori fluirà nei cuori degli altri.

Dovremmo quindi desiderare in cuor nostro che questa unificazione avvenga, che si stringa in un abbraccio più stretto e che si diffonda in tutto il mondo.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

È possibile l’unione del mondo?

Più ci sviluppiamo, più problemi e crisi incontriamo e il loro scopo è quello di portarci alla consapevolezza che l’unica via d’uscita da un collasso totale è l’unità.

L’unità del mondo non solo è possibile, ma è una condizione di natura per la quale tutti noi ci evolviamo.

Se attualmente viviamo il cammino verso l’unità senza essere consapevoli di questo obiettivo che la natura ha fissato per noi e, quindi,  sentiamo sempre più situazioni negative entrare nella nostra vita, se iniziamo a imparare come la natura si sviluppa verso stati di unità sempre più grandi e analizziamo come possiamo allinearci a tale sviluppo in modo equilibrato e armonioso, allora possiamo cambiare il nostro cammino verso l’unità del mondo: invece di un cammino di sofferenza, ci dirigiamo verso un cammino di crescente gioia e consapevolezza. È quindi saggio cercare  come possiamo  intraprendere un percorso di sviluppo positivo verso l’unità.

Se compiamo questo cambiamento, i nostri occhi si apriranno a un nuovo metodo di correzione della natura umana, che modificherà  la nostra natura egoistica con la sua opposta altruistica e i nostri legami negativi con gli altri diventeranno positivi ed equilibrati con la natura.

Saremmo, quindi, ricompensati non solo con la totale sicurezza, comodità, felicità e fiducia in questo mondo e su questo pianeta, ma scopriremmo  un livello di esistenza completamente nuovo, eterno e perfetto.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Cosa pensi in merito alla evoluzione dell’umanità e a quanto lontano può arrivare l’umanità?

Il processo di evoluzione  a cui siamo sottoposti è  relazionato alla nostra capacità di adattarci ai mondi superiori, ovvero, per  dirigerci a uno stato di connessione armoniosa “come un solo uomo con un unico cuore”, un’unica umanità che funziona come un unico sistema.

Noi esistiamo in un sistema integrale con una interconnessione e interdipendenza tra le sue parti.

Nel processo, noi abbiamo bisogno di sperimentare che siamo schiavi della nostra natura umana  egoistica, che ci fa desiderare di essere felici a spese degli altri e della natura, fino a raggiungere uno stato di libertà da questa schiavitù nei confronti dell’egoismo.

Qual è  quel luogo di libertà?

È un luogo in cui si scopre l’integralità, una connessione profonda da un capo all’altro della natura, che emerge dal desiderio della forza superiore di amare e di donare.

La forza superiore dell’amore e del dono ci guida e si relaziona con noi come un’unica entità e ci conduce a uno stadio in cui ci concederà una connessione reciproca, in cui ognuno di noi considererà principalmente il beneficio degli altri e dell’intero sistema in cui esistiamo. 

In altre parole, dal vivere  al servizio dei nostri desideri egoistici, in cui   siamo attualmente bloccati, ci sviluppiamo attraverso varie crisi su scala personale, sociale e globale, attraverso le quali otteniamo gradualmente la possibilità di uscire dalla rete egoistica che ci controlla e di entrare in una nuova rete altruistica di connessioni.

Perché abbiamo bisogno di sopportare varie crisi per uscire dal nostro ego?

Perché l’ego umano è molto crudele e noi non siamo in grado di elevarci al di sopra di esso con le nostre forze. Ossia, ci manca la capacità di convincerci che vale la pena essere positivi, gentili e amorevoli con gli altri in tutto il pianeta. Ciò è semplicemente impossibile, posto che la  nostra natura egoistica ci spinge costantemente nella direzione opposta: quella di trarre vantaggio da noi stessi a spese degli altri e della natura.

Perciò, per mostrarci come i nostri atteggiamenti egoistici ci fanno soffrire, la natura ci invia varie crisi che ci obbligano ad affrontare la nostra connessione e la necessità di realizzarla positivamente. Di conseguenza, ci rendiamo conto che non abbiamo altra scelta se non quella di correggere i nostri atteggiamenti reciproci, da egoistici ad altruistici.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Come motivare una squadra?

La motivazione di squadra più efficace è  l’unione, quando i membri del gruppo attribuiscono ad esso una importanza prioritaria e la aumentano costantemente fino al punto in cui non hanno più bisogno di comunicare verbalmente. 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Perché l’orchestra rimase sul Titanic fino alla fine?

Diverse testimonianze di solidarietà e grandezza d’animo durante il naufragio del Titanic ci mostrano come le difficoltà permettano alle persone di aiutarsi e prendersi cura l’una dell’altra.

Per esempio, durante l’affondamento del Titanic, l’orchestra continuò a suonare fino alla fine, mentre le persone venivano messe sulle scialuppe e a bordo erano in preda al panico.

C’è anche la storia di un miliardario che preferì rimanere sulla nave fino a quando le donne e i bambini non furono salvati prima di tutti, e le testimonianze di donne che scelsero di rimanere con i loro mariti e di porre fine alla loro vita insieme, così come avevano vissuto insieme.

È naturale che gli uomini si sentano immediatamente obbligati a salvare donne e bambini in queste circostanze.

Per quanto riguarda i musicisti che hanno suonato insieme fino alla fine, il loro legame in un unico luogo ha evocato la forza di connessione che risiede nella natura per tenerli insieme.

Se cercassimo di collegarci con la forza di connessione che risiede tra noi, allora si creerebbe un’unione tale da alleviare molte crisi e sofferenze che sperimentiamo nella nostra vita. Per estrarre questa forza di connessione dal suo nascondiglio è sufficiente che ci stringiamo l’uno all’altro. Allora essa appare tra noi.

È anche la soluzione alla paura. Se ognuno di noi si concentra sul beneficio degli altri, non sentiamo più noi stessi. Sentiamo gli altri al nostro posto e, così facendo, ci lasciamo alle spalle la paura. Perché la paura nasce dalla preoccupazione per se stessi e quando sostituiamo la preoccupazione per noi stessi con quella per gli altri, non lasciamo spazio alla paura.

Se ci sforzassimo di connetterci positivamente gli uni con gli altri, inizieremmo a sentirci parte di un’entità comune e superiore, che è piena di bontà e di pace.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Quali sono i consigli per gestire lo stress e l’ansia?

Possiamo superare lo stress e l’ansia sviluppando sempre più legami positivi, amicizia e vicinanza con gli altri. Altrimenti, queste e altre sensazioni negative ci disturberanno sempre di più.

Se creiamo piccole società in cui sviluppare legami di reciproca considerazione e sostegno, allora potremo liberarci di paure, malattie, insonnia e di tutto ciò che ci impongono lo stress e l’ansia della vita.

Più sperimentiamo sensazioni negative come lo stress e l’ansia, più ci avviciniamo a comprendere la necessità di amicizia, cooperazione, sostegno reciproco e cura. Allo stesso modo, arriveremo a comprendere il bisogno di creare società che enfatizzino questi valori. Altrimenti, continueremo a svilupparci accumulando sempre più sensazioni negative per un periodo di tempo molto lungo, finché alla fine non ci sveglieremo e capiremo la necessità di questi valori.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.