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Vivere con il Covid

Per me, le recenti informazioni degli esperti che si stanno rendendo conto che il Covid-19  non sta scomparendo, è una buona notizia.  Fin dall’inizio, ho detto  che se anche ci fosse un vaccino o una medicina in grado di curare il Covid, il virus sarebbe mutato o un altro virus sarebbe apparso per rendere inutili i nostri sforzi.  Come ho detto probabilmente centinaia di volte dall’inizio della pandemia, cercare di vincere la natura con la tecnologia, non funzionerà.  Siamo prodotti della natura, e quindi cercare di essere più furbi del nostro produttore è, a dir poco, imprudente.

Personalmente, sono contento che sia questa la strada per la quale la natura ci sta conducendo.  Non sono per nulla contento che la gente stia soffrendo, ma non è la natura a causare la loro sofferenza, ma la testardaggine dell’umanità, che insiste nell’andare dove la natura non va. Quando sbatti la testa contro il muro della realtà, avrai inevitabilmente un forte mal di testa.  Nel caso dell’umanità, il mal di testa si manifesta in milioni di decessi inutili, e innumerevoli persone che soffrono di sintomi duraturi dovuti alla nostra ostinatezza. 

Piaccia o no, il Covid ci sta dicendo di rallentare. La corsa tecnologica che abbiamo intrapreso ha quasi devastato l’umanità, dobbiamo calmarci e tenerla sotto controllo.  La gente deve smettere di lottare e iniziare a parlare di ciò che realmente conta: le nostre relazioni. 

Dato che non possiamo comunicare tra di noi in maniera positiva nella sfera fisica, la natura ci ha spostati alla sfera virtuale. Se impariamo a comunicare positivamente in questa sfera, vedremo che il Covid mollerà la sua presa, permettendoci di comunicare tra di noi anche a  livello fisico. 

La natura usa il Covid per insegnarci che il nostro sistema immunitario reale non si trova nei nostri corpi ma nei nostri cuori, nelle nostre relazioni tra di noi, e nel modo in cui  ci sentiamo nei confronti degli altri.  Dato che siamo tutti connessi, l’ostilità di una persona filtra a tutte le altre e le nostre emozioni negative si diffondono come un virus e ci fanno ammalare. Le emozioni positive percolano e si diffondono, nello stesso modo, ma sono disperatamente rare, portando dunque allo stato pietoso dell’umanità.

I vaccini aiutano nel tenere la pandemia sotto controllo, ma fino a quando evitiamo di fare i cambiamenti necessari nelle nostre relazioni, il virus continuerà a ritornare sotto varie forme e intensità finché non ci renderemo conto che abbiamo bisogno di un cambiamento più radicale di un vaccino. Il Covid non è una forma di influenza. Il modo per sconfiggerlo non è fisico, ma emotivo.  Solo quando capiremo questo, saremo in grado di guarire, dopo aver curato le nostre relazioni maligne. Allora, non dovremo più continuare a convivere con il Covid.

UFO o Segnali dalla Forza Superiore?

Alla fine degli anni ‘70,  quando prestavo servizio alla base dell’Aeronautica Militare Israeliana, delle luci lampeggianti erano sospese sopra di noi come fossero lanterne illuminate. Uno potrebbe dire che sono matto, ma non le vidi solo io, molte centinaia e persino migliaia di persone si ricordano di averle viste per diversi giorni e notti. Ricordo come ne parlavamo tra di noi con stupore: Cosa potrebbe essere? Cosa c’è sopra di noi? Che cosa risplende su di noi in quel modo? E nonostante prestassimo servizio presso l’aeronautica militare non abbiamo mai ricevuto una spiegazione per quel fenomeno.

Il Pentagono recentemente ha rilasciato un rapporto dettagliato con documenti di 144 avvistamenti di oggetti volanti non identificati visti negli Stati Uniti durante gli ultimi 17 anni in prossimità di aree militari. In America  e nel mondo la gente è stata in attesa di questo rapporto per mesi, sperando di ricevere una risposta ufficiale: C’è una spiegazione per gli UFO?

Alla fine il Pentagono non riporta alcun successo nella spiegazione dei fenomeni e nemmeno alcuna conferma che qualcosa abbia avuto origine al di fuori della terra. In breve, rimane un mistero.

Nonostante io non abbia letto il rapporto, mi è chiaro che ci sono anche molti fenomeni in natura che noi non capiamo del tutto. Questi oggetti volanti non identificati o UFO sono chiamati in questo modo solo perché la loro origine ed essenza non è riconosciuta da noi. Se vogliamo riconoscere e capire questi o altri eventi misteriosi, dobbiamo imparare come percepiamo la realtà in generale, come il mondo è rappresentato nei nostri occhi.

“Nei nostri occhi “ è di fatto nella nostra mente. La realtà viene afferrata dai nostri cinque sensi, nella nostra immaginazione o esiste fuori di noi indipendentemente dai nostri strumenti percettivi? In generale, ognuno immagina la realtà in modo differente. Non c’è modo di sapere che ciò che una persona percepisce e ciò che un’altra percepisce sono la stessa cosa.

Da una prospettiva più ampia, percepiremmo molte più forme intorno a noi rispetto a quelle osservate con gli occhi ordinari della nostra percezione sensoriale. Persino mentre leggi queste righe accadono molti fenomeni che noi non siamo in grado di percepire. La questione non è se questi fenomeni esistono o no, ma cosa vogliamo ricavare dalla loro conoscenza?

L’umanità è sempre attratta da situazioni che sembrano fuori luogo con la natura, ma siamo attratti da queste in un modo infantile, poco serio e tendiamo a produrre misticismo fantastico intorno a loro. Pertanto, l’umanità non trae alcun beneficio dall’ impegnarsi in questo tipo di attività. Le persone si riferiscono semplicemente al fenomeno come alieni che atterrano da un pianeta lontano, da un’altra civiltà, e non si preoccupano mai di informarsi ulteriormente e di chiedere cosa c’è dietro questi eventi. La società è affascinata dall’immagine di creature aliene di Hollywood con grandi teste ovali e occhi inclinati che arrivano di notte per rapire gli esseri umani. Questa non è altro che un’invenzione creativa degli esseri umani.

La saggezza della Kabbalah parla di forze spirituali che non sono rivestite di materia. Queste forze discendono a noi dalla loro sorgente, dal Potere Supremo, operano in tutto l’universo, al di sopra del tempo, del movimento e dello spazio e possono essere chiamate con il nome di “angeli.” Anche qui, è importante non metterli in relazione con i dipinti fittizi delle leggende di creature alate. Piuttosto si tratta di forze astratte e transitorie di enorme potenza, simili alla forza magnetica, ai campi di radiazione elettrici o a una sorta di campo gravitazionale. Le forze stesse non possono essere viste o sentite, ma sono conosciute solo dalla loro azione. Noi sentiamo la loro manifestazione, ma mai le forze stesse.

Per cogliere la realtà più ampia, comprendere il mistero della vita e scoprire le forze che ci circondano, dobbiamo sforzarci di cominciare a cogliere il quadro generale, il sistema che comprende tutti noi.

Se cambiassimo la nostra percezione della realtà – invece di assorbire la realtà volendo ricevere piacere solo per noi stessi, cosa che blocca e limita i nostri strumenti di assorbimento, agiremmo in un modo inverso, dall’interno del desiderio di dare, in un atteggiamento di dare agli altri, così come funziona la forza superiore della natura.

Da questo punto opposto di percezione, ci renderemmo conto che tutte le piccole rivelazioni e osservazioni sensazionali provengono dalla Forza Superiore che attira la nostra attenzione su qualcosa che non è esattamente all’interno della natura ordinaria. Scopriremmo che questo è per cominciare a porre domande più sostanziali sulla vita e scoprire la vera risposta, la forza che ha dato alla luce, sostiene e sviluppa il mondo.

 

Didascalia foto:

La luna sopra il Centennial Park mentre un aereo passa nell’area il 15 giugno 2021, a Tinley Park. (Armando L. Sanchez/Chicago Tribune/TNS/ABACAPRESS.COM)

Le relazioni umane nell’era delle chiusure

 

In un intervento in uno dei miei  post recenti dissi che da una parte, il Covid-19 è venuto per farci rimanere a casa e disconnettere l’uno dall’altro. D’ altra parte dico che è venuto per insegnarci come essere vicino alla natura. Ma dal momento che la natura umana è quella di connettersi con gli altri, dato che noi siamo esseri sociali, c’è una apparente contraddizione in quanto non ci si può connettere se si è bloccati in casa.

In una di poesia ebraica intitolata “Go My Beloved”, un verso recita: “La fine del lavoro è nel pensiero preliminare”. Significa che quando fate qualcosa, dovete pensare al risultato finale che volete ottenere prima di iniziare a lavorare per raggiungerlo. In caso contrario, potete esser certi di andare nella direzione sbagliata.

Lo stesso vale per il Covid e per come l’umanità dovrebbe affrontarlo. È molto vero che gli esseri umani sono esseri sociali. Inoltre, l’intero scopo dell’umanità è quello di connettersi in un modo che dia beneficio sia agli individui che alla società umana. Ma per raggiungere questo obiettivo, abbiamo bisogno di sapere come connetterci in un modo che produca questi benefici. Se ci connettiamo in modo errato, danneggiamo noi stessi, la società umana e il nostro intero pianeta.

Attualmente non vi è dubbio sul fatto che ci connettiamo in modo scorretto. Una rapida scansione delle relazioni umane in tutto il mondo rivela un quadro spaventoso di inimicizia, abusi, uccisioni dilaganti e omicidi tra paesi e all’interno di paesi, sfruttamento finanziario,  corsa agli armamenti militari, ambizione di ottenere armi nucleari, tensioni sociali legate alla razza, depressione, oppressione, aggressione e ogni forma immaginabile di malizia. La società umana è piena di disumanità.

Fino ad ora la natura ci ha lasciato “risolvere le cose a modo nostro”, per così dire, ma durante gli ultimi decenni è risultato chiaro che non abbiamo la volontà o non siamo in grado di cambiare e nei nostri sforzi di distruggerci l’un l’altro distruggeremo il nostro pianeta natale. Quindi, cosa fanno i genitori quanto i loro figli non smettono di litigare e non riescono a risolvere le cose da soli? Li mandano nelle loro stanze separate. Chiaramente i genitori non vorrebbero altro che vedere i loro amati bambini andare d’accordo e diventare migliori amici. Ma se tutti i loro sforzi per fare pace tra i loro figli falliscono, devono interrompere le liti separando del tutto i bambini.  In seguito, quando il litigio è cessato, genitori e figli possono esaminare con calma i loro rapporti e iniziare a connettersi più positivamente. Tuttavia, anche quando è loro permesso di connettersi, i bambini devono sempre ricordare che possono essere rimandati nelle loro stanze se si comportano male nuovamente.

La natura agisce con noi come quei genitori. Non si accontenta più di “punirci” localmente, attraverso disastri naturali o altre crisi locali. Ci ha mandato un colpo globale che ha bloccato le operazioni ostili dell’umanità verso gli altri e verso la natura. Proprio come quei genitori amorevoli dell’esempio, l’idea non è quella di disconnetterci l’uno dall’altro del tutto. Al contrario, l’idea è quella di permetterci di imparare a connetterci positivamente, un passo alla volta.

Non appena cominceremo a volerci connettere positivamente, la natura risponderà positivamente. Non funziona come una persona, ma più come una macchina che risponde a determinati stimoli. Tutto ciò che funziona in modo simile suscita la risposta positiva della natura, e tutto ciò che opera in contrasto con essa suscita una risposta negativa.

Dato che la natura funziona come un sistema armonico e equilibrato, come ho scritto in un post precedente, se costruiamo una società umana equilibrata ed armonica, la natura non imporrà alcuna limitazione o restrizione su di noi. Ma se ci ostiniamo a fare i bulli l’un l’altro, beh, la natura è un bullo più grande di ognuno di noi. Spero per tutti noi che impareremo la lezione della natura prima che essa  dimostri la sua forza.

 

Didascalia della foto:

Una famiglia posa per una foto durante il 45° spettacolo annuale dei fuochi d’artificio di Macy’s del 4 luglio a Gantry State Plaza a Long Island City. La celebrazione di quest’anno è stata programmata per essere più grande e più lunga di 25 minuti rispetto agli anni precedenti, a testimonianza del miglioramento della città rispetto al COVID-19.  A causa della pandemia di coronavirus, lo spettacolo pirotecnico dell’anno scorso è stato distribuito su quattro notti e in più quartieri nel tentativo di limitare i raduni e rallentare la diffusione. (Foto di Ron Adar)

Lavoro a casa: da obbligatorio a piacevole

Anche se molti uffici hanno riaperto e la maggior parte delle aziende tecnologicamente avanzate hanno richiamato i loro dipendenti, in tanti preferiscono o chiedono di continuare a lavorare da casa. Molti di loro sono disposti a ridurre i loro salari o altri benefici in cambio della comodità di rimanere a casa, trascorrere meno tempo sulla strada e avere un po’ di sollievo  dallo stress di un lavoro a tempo pieno.  In generale, sembra che le persone abbiano perso gran parte della spinta che avrebbero  dovuto raggiungere. Invece, sembrano contente di mantenersi  conducendo uno stile di vita comodo e facile.

È interessante vedere come la cultura di una eccessiva dipendenza lavorativa, iniziata verso la fine della Grande Depressione e che l’Occidente aveva coltivato così strenuamente per quasi un secolo, possa evaporare così rapidamente. Pensavamo che i giovani fossero ambiziosi e motivati, ma a quanto pare quella mentalità è sparita, “eliminata” dal virus.

Oggi, la gente sembra accontentarsi semplicemente di vivere. Infatti, perché no? Fin dall’inizio del consumismo le persone non erano così preoccupate dall’ottenimento di risultati, volevano sostenere se stesse e le loro famiglie e se ci riuscivano erano felici. Cosa c’era che non andava?  Le persone che hanno carriere di successo sono più felici delle altre? Non sono affatto sicuro che lo siano.

Ciò che rende felici le persone è lo sviluppo interiore: quando realizzano il loro potenziale personale e sentono che le loro vite hanno un significato e uno scopo. Se possiamo assicurare la nostra esistenza fisica, allora la nostra felicità dipende dalla realizzazione del nostro potenziale interiore e soprattutto oggi ci rendiamo conto che il potenziale è legato ai nostri legami sociali. Quando le persone sviluppano connessioni sociali positive, quando si aiutano a crescere e si sostengono a vicenda, si sentono felici, soddisfatte e sicure, sono contente di contribuire alla società con le loro capacità e abilità e gli altri membri della società fanno felicemente lo stesso. Insieme, massimizzano il loro potenziale personale, elevano la società a nuove altezze, consentono agli altri di beneficiare dei loro risultati e rendono più facile anche a loro di realizzare il proprio potenziale.

E la cosa più importante è che ottengono ciò senza la fatica di un lavoro esigente e competitivo che li esaurisce al punto da non avere energia per socializzare. Il tempo in cui i lavori e le carriere hanno costretto la gente a diventare sola e triste sta giungendo al termine. Ora che siamo stati spinti a lavorare di meno, a viaggiare di meno e a pensare di più, siamo pronti a capire che dono sia prendersi cura degli altri piuttosto che preoccuparsi solo di noi stessi.

Il compito dell’umanità

 

Ci sono innumerevoli compiti che l’umanità deve affrontare: dobbiamo contrastare la nostra influenza negativa sul clima, assicurarci che tutti abbiano acqua potabile, il minimo necessario per la sanità, e alimenti di base.  Dobbiamo anche prenderci cura dei milioni, se non miliardi, di persone oppresse in tutto il mondo, della crescente disuguaglianza tra chi ha e chi non ha, della depressione di così tante persone che sembrano avere tutto ma che non trovano soddisfazione nella vita, e così via.  Come possiamo occuparci di tutti questi problemi?  La risposta breve è: “Noi non possiamo!”. Quella (leggermente) più lunga è: “Noi non possiamo perché stiamo gestendo i problemi separatamente anziché  cercare la loro radice comune. Se troviamo questa radice possiamo risolvere tutti i problemi velocemente”.

Finora non ho visto nessuno cercare seriamente la causa principale di tutto ciò che sta accadendo. Può davvero essere che tutti i  nostri problemi, sociali, emotivi, ambientali, politici, non abbiano nulla in comune?  Ovvero, l’unica cosa evidente che hanno  in comune è l’uomo, ma come fa l’uomo a causare tutti questi problemi? Sono aspetti diversi di noi che causano i  diversi problemi o derivano da un unico difetto di base?

Da quello che ho imparato dalla scienza e dalla Kabbalah, ogni cosa è connessa.  La Cibernetica, il settore della scienza che ho studiato, insegna come capire i sistemi.  Si riferisce a tutto come un sistema le cui parti sono interrelate e interdipendenti. La saggezza della Kabbalah dice esattamente la stessa cosa. La conclusione naturale dovrebbe quindi essere che il problema riguarda il sistema in cui viviamo, il sistema che ci connette tutti.

In altre parole, se aggiustiamo le connessioni tra le parti del sistema, il sistema funzionerà bene, otterremo l’equilibrio, o l’omeostasi, per usare un linguaggio più scientifico, e le nostre vite scorreranno senza intoppi. La causa principale dei nostri problemi, quindi, non è in ogni parte individualmente, ma nelle connessioni tra di loro.

Attualmente  queste connessioni sono negative. Ciò significa che le parti cercano di disconnettersi dal sistema o di controllarlo. Se prendiamo come esempio il nostro cervello, sarebbe come se un neurone nel nostro cervello cercasse di disconnettersi da tutti gli altri o, in alternativa, dominarli. Un cervello del genere sarebbe funzionale?

L’umanità è come il cervello del mondo in cui viviamo.  Eppure, siamo disfunzionali quanto il cervello nell’esempio che ho dato: è per questo che il nostro pianeta  e le nostre vite hanno un aspetto così triste.  Se vogliamo cambiare il mondo in cui viviamo, cambiare la società e cambiare il nostro futuro da quello tetro che attualmente ci aspetta a uno glorioso che potremmo avere, dobbiamo aggiustare le nostre connessioni.  E dato che sono le nostre connessioni che dobbiamo aggiustare, possiamo farlo soltanto insieme, attraverso una decisione reciproca di cambiare.  Maggiore è il numero di persone che capisce la gravità del problema delle nostre connessioni negative, e più vorremmo tutti cambiare.  E più vogliamo cambiare le nostre connessioni, più facile sarà ottenerlo.

Quindi, ci sono due fasi nel processo di guarigione: 1. Consapevolezza, 2. Guarigione.  Attualmente, non ci sono abbastanza persone consapevoli della singola causa dei nostri molteplici problemi.  È per questo che il nostro compito principale in questo momento è di diffondere la voce che trasformando le connessioni negative in connessioni positive, cambieremo il mondo e la nostra vita. Una volta che abbastanza persone lo capiranno, inizierà la seconda fase, e sarà molto più semplice e veloce, della prima.

[Didascalia foto: Un manifestante con una bandiera colombiana  passa davanti a una barricata fatta di pneumatici in fiamme, mentre la gente si scontra con la polizia antisommossa colombiana (ESMAD) sulla strada che collega Cartago, Valle del Cauca con la città di Pereira, Risaralda, Colombia, 11 giugno 2021 Foto di Sebastian Osorio/Long Visual Press/ABACAPRESS.COM]

 

La chiave dell’efficienza nelle nostre vite

La vita moderna è caratterizzata da una corsa continua per essere più efficienti, un costante alzare l’asticella per avere più successo?  Ma la massima efficienza non è sempre una garanzia di realizzazione. Per questo, ci serve una gestione degli obiettivi e una chiara direzione dalla prospettiva più elevata nella vita.

Come per una gara, anche prima di iniziare è importante scegliere una direzione per noi stessi e sviluppare un piano per attuarla. Altrimenti, arriveremo sicuramente alla fine della nostra vita senza renderci conto del dono che la natura ha dato solo a noi, a ciascuno di noi,  il nostro potenziale unico. Pertanto, sforzarsi di essere qualcun altro e fare ciò che fanno tutti è la ricetta sicura per essere mediocri e rimanere tali.

Solo perché corro veloce, non significa che raggiungerò velocemente un traguardo degno. La gente di solito insegue obiettivi che non si è fissata da sola. “Non deciderai per me”, ci dicono i bambini piccoli per dimostrare la loro indipendenza, ma nella nostra vita da adulti corriamo costantemente dove ci è stato detto di correre.

Corriamo veloci, quasi senza sosta, cercando costantemente di essere più efficienti, più precisi.  Ma siamo diventati schiavi in questo intento senza una spiegazione razionale di ciò che vogliamo ottenere?

Chiunque  voglia  rompere questo circolo vizioso deve prima di tutto evitare di seguire ciò che fa la maggioranza senza chiedersi perché lo si fa. La vita non è una macchina con valori e mete attivati automaticamente.

Per cosa vale la pena vivere?  Che cosa voglio fare con la vita? Se non si chiariscono queste due importanti domande sull’essenza della nostra esistenza, ogni sforzo sarà inutile e privo di significato.  “La fine dell’azione è già contenuta nel pensiero iniziale” dissero i nostri saggi per sottolineare che prima di tutto è indispensabile capire perché la natura ci ha creati, per poter realizzare ciò che vogliamo ottenere nella vita.

Quindi, il primo passo per essere efficiente è chiedermi per cosa vivo. Dopo aver trovato la risposta per me stesso  e aver definito una meta meritevole, la seconda fase deve essere scoprire come raggiungerla, che mezzi mi servono per ottenerla. Il terzo passo è circondarmi di persone interessate a raggiungere lo stesso obiettivo in modo che possano fornirmi un ambiente di supporto.

È importante interiorizzare che senza un ambiente favorevole, la persona non può avanzare. Siamo esseri sociali, e quindi dobbiamo assorbire le forze dal nostro ambiente, proprio come il seme che si trova nel terreno e necessita di un substrato di umidità, minerali e fertilizzanti per poter crescere e fiorire.  Potrò ricevere dei buoni esempi da un ambiente favorevole dove l’invidia ci spingerà ad avanzare, dandoci allo stesso tempo la forza necessaria per andare avanti e superare gli ostacoli di percorso, per realizzare la nostra potenzialità.

Una perdita di tempo, nel senso più ampio della parola, è fluire con la vita e seguire le nostre tendenze naturali. Quindi, in qualsiasi momento in cui mi sento distratto, devo ritornare all’ambiente e ricordarmi che devo essere in contatto più stretto con esso, in modo che l’ambiente possa indirizzarmi correttamente nella direzione della meta elevata che ho scelto.

A tal proposito, questo è anche un ottimo consiglio per i genitori.  Anziché cercare di obbligare i bambini a svilupparsi nella direzione che vogliamo noi, provocando in loro rifiuto, è meglio immergerli in un ambiente di bambini che si sviluppano nella stessa direzione e che pensiamo sia adeguato. I vostri figli riceveranno dagli altri  l’impulso di avanzare verso lo stesso scopo.

È l’importanza degli obiettivi che ci siamo prefissati che ci farà raggiungere quegli obiettivi. È quindi imperativo elevare ogni giorno l’importanza della grande meta alla quale aspiriamo, per ricordarci a vicenda del perché essa sia importante per noi e cosa ci darà nella vita.

Da un punto di vista evolutivo, il livello di efficacia di qualcuno appartenente alla razza umana è misurato dal grado della sua partecipazione al cambiamento delle relazioni umane da relazioni egoistiche, che minacciano di distruggere il mondo, a relazioni altruistiche, che costruiranno una relazione integrale tra tutti.

Una persona è considerata efficiente e vantaggiosa per il sistema nella misura in cui promuove buone connessioni tra le persone e complementarità e reciprocità all’interno della società. Ognuno di noi sentirà la realizzazione totale di ciò che la natura ci ha donato singolarmente nella stessa misura, un dono unico per ogni persona al mondo.

 

 

 

La privacy è sopravvalutata?

Una nuova proposta di legge in Israele vuole introdurre telecamere di riconoscimento facciale negli spazi pubblici. L’ obiettivo dell’iniziativa è aiutare la polizia a ridurre i livelli di crimine e violenza. Dall’altra parte le organizzazioni per i diritti umani affermano che queste telecamere rappresentano una grave violazione del diritto individuale alla privacy, in quanto effettivamente permetterebbero alle forze dell’ordine di rintracciarci ovunque.

Quando mi hanno parlato per la prima volta di questa idea, il mio primo istinto è stato di pensare:  “E allora?”. E, in effetti, che cosa potrà scoprire lo stato su di me, che sono umano? Ammetto che non lo trovo spaventoso dato che credo che sia così che ci dobbiamo relazionare con le persone per cominciare: come completi egoisti.

“L’inclinazione del cuore di un uomo è malvagia fin dalla sua giovinezza” (Gen. 8:21) non è un adagio biblico, è la verità: è ciò che siamo realmente, quindi cosa può scoprire la polizia, se non che siamo ciò che siamo?

Infatti, non è che abbiamo paura che i nostri segreti vengano conosciuti; è che non ci fidiamo delle persone che li conosceranno. Diverse volte nella mia vita, mi sono trovato sdraiato, completamente nudo, mentre dieci o più medici si trovavano intorno a me, mi guardavano e discutevano su cosa fare con me.  Non mi vergognavo davanti a loro: sapevo che avevano a cuore il mio benessere. Il problema è che non crediamo che governo abbia a cuore il nostro bene, pertanto non vogliamo che sia al corrente di informazioni su di noi. E poiché siamo malvagi fin dalla giovinezza, abbiamo un buon motivo per tenere le nostre azioni nascoste all’opinione pubblica.

Quindi, come si risolve il problema delle forze dell’ordine che vogliono prevenire la criminalità, e perciò necessitano di mezzi di sorveglianza migliori, ma per rintracciare i criminali, installano strumenti che permettono di rintracciare anche la gente comune?

Per risolverlo dobbiamo cambiare sia i governi che i cittadini.  In altre parole, i governi devono lavorare per i cittadini e i cittadini devono sviluppare una natura che non sia intrinsecamente negativa e dannosa per gli altri.

Dal momento che sono i cittadini a eleggere i governi che li rappresentano, ciò significa che il governo è un loro riflesso. In altre parole, il fatto che al governo non interessi il nostro benessere è perché a noi non interessa il bene degli altri.  Non c’è da sorprendersi, eleggiamo rappresentanti che sono fatti a nostra immagine: il male fino dalla loro giovinezza.

Il mondo intorno a noi si sta frammentando, le società stanno crollando sia nel mondo libero che nelle dittature, una piaga comune è fuori controllo ma siamo restii a collaborare per sconfiggerla, la natura si scatena in ogni parte del mondo e rischia di annegarci, bruciarci, scioglierci, e devastare le economie fino a quando non moriremo di fame, eppure non attribuiamo nemmeno una minima parte della colpa a noi stessi.

Forse, se veramente metteremo le telecamere in piena vista e in ogni luogo, in modo da poter vedere il nostro comportamento così com’è, vedremo chi siamo veramente. Può essere allora che  ci renderemo conto di non avere scelta se non cambiare: dobbiamo diventare persone migliori, più gentili tra di noi, più rispettose e meno esigenti. Allora magari sceglieremo dei leader che abbiano il nostro interesse a cuore, anziché il proprio potere e ricchezza. Allora, di sicuro, non avremmo nulla da nascondere.

Quanti altri campionati europei?

Secondo il notiziario dell’industria dell’intrattenimento Deadline, a campionato appena iniziato: “la copertura del campionato di calcio UEFA Euro 2020 da parte di ESPN e ABC, iniziata la settimana scorsa, è aumentata del 12% di telespettatori in confronto al torneo Europeo del 2016”. Forse è il ritorno dalla chiusura forzata del Covid-19 di partite di campionato e campionati, o forse ci sono altri motivi, ma nonostante l’entusiasmo iniziale, credo che questa tendenza avrà breve durata.

L’umanità sta perdendo interesse per questi giochi; i nostri giorni d’infanzia stanno volgendo al termine. Man mano che cresciamo, i nostri desideri e aspirazioni cambiano. Questo succede ad ogni persona e ora sta succedendo all’umanità intera. La gente inizia a cercare cose più significative per occupare il proprio tempo, e anche se guardare giochi sportivi rimane un passatempo molto comune, non rimarrà comunque così per molto.

Ma questo non avviene soltanto nel mondo dello sport. Succede in ogni sfera dell’industria dello spettacolo, perché l’intrattenimento, alla fine, ci lascia con una sensazione di vuoto. Ci stiamo avvicinando ad una fase di sviluppo in cui l’interesse non è solo su come divertirci di più nella vita, ma sul significato della vita stessa.

Quando iniziamo a farci domande sul significato della vita, stiamo cercando le sue origini: cos’è successo prima che io nascessi, e cosa succederà dopo la morte, c’è vita in altre parti dell’universo, e domande simili. Ma alla fine, ci rendiamo conto che le risposte a queste domande non si trovano su un pianeta distante, o in un lontano passato, o nel futuro, ma proprio qui, ora, tra di noi, nelle connessioni umane.

La cosa interessante riguardo le connessioni umane è che cambiando le nostre relazioni tra di noi, cambiamo la nostra percezione della realtà e il mondo che conosciamo da sempre si trasforma in una nuova creazione. Non è magia, e non è che la realtà sia cambiata; è semplicemente che stiamo vedendo un intero nuovo strato di realtà che non abbiamo visto prima, che dà alla vita, e a tutta l’esistenza, un significato completamente nuovo.

Alla gente piace giocare con i giochi di realtà aumentata, come Pokémon GO, o usare questa tecnologia per cambiare l’aspetto delle cose. Ma quando vediamo quanto tutto è connesso, l’intera realtà diventa aumentata, trasformata, arricchita, e movimentata in un modo che non riusciamo nemmeno a immaginare nella nostra attuale, estremamente limitata, percezione.

La cosa migliore è che una volta che ci rendiamo conto di quanto siamo connessi, trasformiamo le nostre relazioni da negative in positive. La realizzazione della nostra interdipendenza semplicemente non ci permette di trattarci male tra di noi, dato che questo sarebbe come trattare male noi stessi. I nostri saggi erano a conoscenza di tutto questo migliaia di anni fa, e lo insegnarono a chiunque volesse imparare. Il Talmud di Gerusalemme, per esempio, offre una bellissima allegoria sulla nostra connessione: “Se lo scritto mette in guardia contro il maltrattamento abituale, la vendetta e il rancore dovrebbero essere proibiti anche verso coloro che non sono della tua nazione. Inoltre, come è possibile perdonare un affronto? (Supponiamo) che uno stia tagliando la carne, e con il coltello si tagli la mano; potrebbe mai pensare di vendicarsi della sua mano, e tagliare l’altra mano per aver tagliato la prima? E quindi… la regola è che uno non si vendica del prossimo, perché è come se si vendicasse del proprio corpo” (Nedarim 9:4).

Il Talmud di Gerusalemme fu censurato nel III secolo. Possiamo immaginare come sarebbe stata la storia se avessimo assorbito il profondo amore e la connessione che si irradiano da questo brano? Come sarebbe la storia umana se ci sentissimo nel modo descritto dagli autori del Talmud? Come sarebbe il nostro pianeta? Ci sarebbe inquinamento? Ci sarebbe sfruttamento? Ci sarebbero guerre, fame o povertà? Credo che sappiate la risposta. Quindi prima accogliamo il nostro futuro connesso, e prima questa realtà realmente aumentata diventerà la nostra realtà, e la nostra vita diventerà ciò che può davvero essere, e ciò che speriamo che essa sia.

Annegando nei migranti

L’Europa sembra annegare in una nuova ondata di migranti provenienti dall’Africa.  L’Italia, la Spagna, e la Grecia stanno assistendo a un aumento del numero di migranti, nuove storie di barche di migranti che affondano e nuove storie di intere città e regioni europee che vengono “inondate” da migranti.

Se questa tendenza continua, tra alcuni anni, l’intera costa meridionale dell’Europa  diventerà musulmana.  Sarà sommersa di migranti, l’Islam prenderà il controllo, e la democrazia, proprio  l’ideologia che ha permesso ai migranti di stabilirsi in Europa, sarà un ricordo  del passato.

Non si fermerà nell’Europa meridionale. Nonostante una certa resistenza, lo stesso scenario si svilupperà  nell’Europa centrale e occidentale.  I musulmani arrivati lì dall’inizio dell’ondata nel 2015, e coloro che sono arrivati venti o trent’anni fa, hanno formato un comodo cuscino per i nuovi arrivati.  Non avranno bisogno di  cambiare la loro cultura, come fecero i primi immigrati arrivati in Europa una trentina di anni fa.  I nuovi immigrati si sentiranno molto a casa tra i loro compagni musulmani, e  i nativi  europei, sia laici che cristiani,  soccomberanno dalla conquista  dell’Europa da parte dei nuovi arrivati.

Purtroppo, il programma di istruzione  obbligatorio di cui ho scritto  anni fa, ad oggi non è  stato attuato e, di conseguenza, la situazione ora è ancora più disastrosa  di prima.  Tuttavia, c’è ancora tempo. L’unico modo per  l’Europa di  evitare una trasformazione in un continente musulmano è organizzare  un’educazione obbligatoria per tutti coloro che arrivano, prima del loro arrivo, e per tutti coloro che sono arrivati di recente. In questo modo, coloro  che sono riluttanti a cambiare non avranno il permesso di migrare e coloro che lo faranno, sapranno dove stanno arrivando  e come comportarsi   in accordo allo spirito europeo di democrazia e socialismo.

Un altro elemento fondamentale che deve pervadere il sistema educativo che l’Europa deve adottare, è il concetto di unità  dell’umanità.  Le persone devono capire che siamo interdipendenti, che un problema da qualsiasi parte è un problema dappertutto, come  ha dimostrato fin troppo bene il coronavirus  nell’ultimo anno e mezzo.

Oggi, capire la nostra responsabilità reciproca è la cosa più importante, dato che le nostre vite dipendono da questa comprensione.  Se le persone che vivono in aree di conflitto capiranno  che i conflitti tra di loro non saranno risolti dalla  guerra, che devono formare l’unità al di sopra delle loro differenze, ma senza eliminare quelle differenze, allora trascenderanno i problemi che affliggono il mondo attualmente.  Se non lo comprenderanno e continueranno a lottare tra di loro per imporre le proprie credenze sugli altri, tutto verrà demolito, perdenti e vincitori insieme.

In un sistema interdipendente dove tutto fa parte dell’intero, il benessere di una parte influenza  il  benessere dell’ intero tutto.  Pensate ad una palla piena d’ aria.  Finché è piena, ci si può giocare e divertire . Ma se ci dovesse essere un minuscolo buco, l’intera palla si sgonfierebbe, diventando completamente inutile.  Questo è  il modo in cui  dobbiamo pensare all’umanità.  Se gli Europei riusciranno  ad  imparare questa semplice verità, forse riusciranno a salvare la loro casa e diventare, di nuovo , un continente prospero.

Didascalia dell’immagine:
PA via Reuters Un gruppo di persone ritenute migranti è stato portato a Dover, nel Kent, a seguito di un incidente di una piccola barca nella Manica all’inizio di questa mattina. Data immagine: venerdì 28 maggio 2021.

Nessun desiderio di figli: la Cina è un esempio

Di recente, la Cina ha innalzato il tetto delle nascite da due a tre in quella che ora definisce come “politica dei tre figli”.  Secondo un articolo di David Stanway e Tony Munroe pubblicato su Reuters, la ragione del cambiamento di politica è che “i dati recenti hanno mostrato un drammatico calo delle nascite”. Sebbene la Cina abbia annullato la sua politica del figlio unico nel 2016 e alzato il tetto a due figli, “non è riuscita a provocare un’impennata sostenuta delle nascite”, affermano gli autori. Ora, Pechino non solo ha alzato ancora una volta il limite, ma ha anche aggiunto vari incentivi per le coppie sposate  per incoraggiarle ad avere più figli.

Non credo che il tasso di natalità sia una questione di politica. I Cinesi, come la maggior parte dei popoli in tutto il mondo, desiderano sempre meno figli. L’umanità sta diventando sempre più egoista e le persone non trovano alcun piacere nel crescere figli che sanno li ignoreranno non appena potranno mantenersi da soli. Zhang Xinyu, una madre trentenne con un unico figlio, proveniente da Zhengzou, capitale della provincia Henan, ha articolato in maniera molto chiara il suo specifico pensiero: “Se guardo il quadro generale, realisticamente, non voglio un  secondo figlio. E il terzo è ancora più impossibile”.

Alla luce del nostro egocentrismo crescente, assisteremo a  un calo della popolazione mondiale. Personalmente non ci vedo nulla di male. La tecnologia compenserà la mancanza di manodopera e ci saranno meno bocche da sfamare e meno gente a popolare il pianeta già sovrappopolato.  Un secolo fa l’umanità era composta  da circa due miliardi di persone, ora si avvicina a otto miliardi. Non vedo alcun danno nel tornare a numeri più sostenibili.

Tuttavia, la domanda più importante non è quante persone ci sono nel mondo, ma cosa fanno qui.  Se le persone si odiano tra di loro, come succede attualmente, allora meno siamo e meglio è per tutti. Ma se c’è amore e unione tra le persone e le nazioni, possiamo accettare quante persone vogliamo e non sentire alcun sovraffollamento o mancanza. Pertanto, ciò che è importante è che iniziamo a investire non nel tasso di natalità, ma nel modificare dall’ostilità all’amicizia l’ atteggiamento di coloro che sono già qui.

Tutto ciò che sta succedendo ora, tensioni e pandemie, crisi e disordini, dovrebbe portarci ad una sola conclusione: dobbiamo partire dalla radice dei nostri problemi, le nostre relazioni.  Le leggi della natura dettano che dobbiamo agire in maniera integrale e integrata, proprio come la natura stessa. I nostri incessanti sforzi per distruggerci l’un l’altro economicamente, socialmente e anche fisicamente, ci mettono in contrasto con la natura.  Siamo all’opposto dell’ ambiente in cui viviamo, e quindi come possiamo pretendere di stare bene?  Un pesce fuor d’acqua può stare bene?  Possiamo aspettarci la sua sopravvivenza?

É proprio questo che stiamo facendo a noi stessi: stiamo vivendo in un ambiente interconnesso e interdipendente, eppure ci comportiamo come se fossimo esseri indipendenti e autosufficienti.  In uno stato tale, non possiamo stare bene qui, e a lungo termine, non sopravviveremo.

Siamo arrivati al punto, non solo in Cina, ma in tutto il mondo, di dover costruire le nostre connessioni come una rete interdipendente e interconnessa, proprio come il mondo che ci circonda.

Siamo troppo grandi e troppo influenti perché la natura possa tollerarci al nostro attuale livello di distruzione della sua struttura. Dato che siamo dentro la natura, e dato che è la natura che ci ha creati e che ci mantiene, se insistiamo nel combatterla  essa ci estirperà proprio come estirpa qualsiasi essere che è incompatibile con le sue leggi.

Pertanto, invece di preoccuparci della quantità delle persone, dovremmo preoccuparci della loro qualità, del livello della nostra connessione e della attenzione  reciproca.