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La Kabbalah: la scienza del dare

Domanda: Per molti anni abbiamo attraversato uno sviluppo inconscio durante il quale il nostro desiderio di essere riempiti, di ricevere piacere, si è costantemente evoluto. E cos’è lo sviluppo cosciente?

Risposta: Lo sviluppo cosciente è quando cominciamo a capire che non possiamo vivere solo con il desiderio di godere, di essere riempiti. Oltre al desiderio di ricevere, vogliamo anche essere nel desiderio di dare. E qui sorge il problema: Come possiamo svilupparci nel desiderio di dare?

Qui ci viene in aiuto la Saggezza della kabbalah. Attraverso lo studio diventa chiaro come sviluppare questo in noi stessi.

La scienza del dare è la Saggezza della kabbalah. È in contraddizione con tutte le scienze, i metodi, e le teorie che, senza eccezione, si occupano solo del desiderio di ricevere, su cui si basa l’intera natura del nostro mondo.

 

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Dalla “Prefazione alla Saggezza della kabbalah” di KabTV’s 27/8/23

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Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Perché esiste la guerra? È qualcosa di profondamente radicato nella natura umana?

La guerra esiste perché l’universo è composto da due forze opposte: la ricezione e la dazione. Quando queste forze non entrano in equilibrio, vanno in corto circuito e cercano di distruggersi a vicenda. Lo sforzo reciproco di ciascuna parte per eliminare l’altra è la guerra.

La causa principale della guerra è lo scontro tra queste forze opposte della natura: la ricezione e la dazione. Questo scontro di forze spirituali dà origine alle guerre che si svolgono nel nostro mondo materiale.

Pertanto, per fermare la guerra alla sua origine è necessario sviluppare un senso regolatore che abbia la capacità di elargire al di sopra della nostra innata forza di ricezione, costituita dai nostri desideri egoistici che mirano esclusivamente ad assorbire in noi stessi. Nel linguaggio della Kabbalah, questo senso della dazione è chiamato “schermo” (ebr. “Masach”). Attraverso questo nuovo senso regolatore, possiamo acquisire uno stato di connessione umana positiva ed equilibrata.

Questa è la chiave per un’esistenza senza guerre, armoniosa e pacifica.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Può la Kabbalah essere compresa senza conoscere l’ebraico?

È possibile comprendere la Kabbalah in qualsiasi lingua. Inoltre, è auspicabile studiare la Kabbalah nella propria lingua madre. Tuttavia, allo stesso tempo, ci sono un certo numero di termini Kabbalistici in ebraico che si dovrebbero imparare per avanzare nello studio.

Ad esempio, la parola ebraica “Partzuf” si traduce letteralmente con “faccia”, ma nella saggezza della Kabbalah ha un significato completamente diverso e nessun termine può esprimere correttamente il suo significato spirituale a parte la parola “Partzuf”. Una situazione simile si ha con molte altre parole. Se pensi a “Partzuf” come “faccia” e ad altre parole tipo “Rosh” come “testa” e “Raglaim” come “gambe”, cioè gli usi ebraici quotidiani di questi termini, allora diventerai del tutto confuso e perderai completamente il punto.

Queste parole e molte altre sono la terminologia dell’anima, e gradualmente arriviamo a percepirle come tali man mano che avanziamo nel metodo della Kabbalah.

Penso quindi che non abbia senso tradurre queste parole. Allo stesso modo, in molte delle professioni del mondo, molte parole rimangono nella loro lingua originale. Ad esempio, il latino è usato in medicina, l’italiano è usato in musica e ogni tipo di espressione in tedesco e inglese è usata nei linguaggi tecnici internazionali. 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Dove dovrei iniziare a studiare la Kabbalah?

La Kabbalah è una saggezza che spiega la singola forza unica e unificata che opera in tutta la natura.

Oggi l’umanità sta giungendo alla conclusione che non sa nulla sullo scopo della vita e che si deve conoscere le risposte a domande fondamentali sul significato e sullo scopo della nostra vita: “Chi siamo?” “Che cosa siamo?” “Da dove veniamo?” e “Dove siamo diretti?”. Abbiamo bisogno di sapere come dovremmo vivere e come possiamo risolvere i nostri problemi e curarci mentre ci muoviamo verso il futuro.

La Kabbalah ci aiuta a raggiungere questa comprensione. Ci aiuta a percepire la natura e la realtà in tutta la sua profondità e ampiezza. In questo modo, arriviamo a sentire che conosciamo il mondo in cui esistiamo e che il mondo non può essere ostile nei nostri confronti.

Il nostro centro educativo  KabU  è molto pratico. È aperto a tutti e può preparare e far progredire qualsiasi persona verso il significato e lo scopo della vita su un percorso semplice, diretto e sicuro.

Vi invito, dal profondo del mio cuore, a venire a studiare la saggezza della Kabbalah. Questa saggezza copre tutta la realtà: i livelli inanimato, vegetale, animato e umano. Copre l’intero universo, dal suo inizio fino alla sua fine eterna: ciò che c’era, ciò che c’è e ciò che sarà.

La saggezza della Kabbalah spiega cosa ci accade prima di nascere, cosa succede durante la nostra vita e dopo aver lasciato questo mondo. Qui imparerete tutto questo e vi aspettiamo per darvi il benvenuto. Venite a provatelo voi stessi in prima persona.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Cosa esiste nello spazio che non riusciamo a percepire?

Domanda: Che cosa esiste nello spazio che ci sembra vuoto nella nostra percezione egoistica, ma che in un’altra percezione è densamente riempito di tutto?

Risposta: Sono i tipi di desideri: inanimato, vegetativo, animato e umano che non percepiamo dai gradi successivi, dal grado del mondo di Assiya, Yetzira, Beria, Atzilut, Adam Kadmon e così via fino al livello dell’infinito.

E lì, proprio come nel nostro mondo, vediamo i gradi inanimato, vegetativo, animato e il grado di “umano”, osserviamo questi tipi di forze, ma solo forze nel mondo di Assiya, Yetzira, Beria, Atzilut e Adam Kadmon.

La cosa più importante è che in ognuno di questi mondi si scopre la forza che li lega e li guida. Si chiama Bore, colui che crea in questo mondo. Ci si fonde con esso, ci si connette con esso, ci si adatta e si  diventa simili.

Di conseguenza, si scopre che un individuo ascende al grado più alto dell’intero universo e include tutto in sé. Ma questa è un’immagine onnicomprensiva di un uomo, quando tutti i nostri corpi scompaiono al livello del nostro mondo e tutti i nostri desideri, forze, conoscenze e qualità appena acquisiti si fondono in un’unica immagine “Adamo”.

È a questo che stiamo andando incontro. Ciò che sta accadendo nel mondo segna l’inizio di questo percorso, l’inizio dell’elevazione spirituale dell’umanità. Spirituale significa al di là della materia. Questo è il cammino verso l’informazione, verso un nuovo cambiamento dentro di noi, nel nostro “io”.

 

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Da KabTV “Ho ricevuto una chiamata. Come vedere l’altro mondo?“. 12/1/12

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Come le religioni hanno sostituito la Kabbalah

Ora siamo noi ad entrare in scena, una religione universale per così dire.  Questa non è una religione, ma è ciò che Baal HaSulam chiama Kabbalah nell’articolo “L’essenza della religione e il suo scopo”. Questo significa che non si tratta di ebraismo, ma specificamente di Kabbalah, che si fonda sulla realizzazione del principio “ama il tuo prossimo come te stesso”.

Duemila anni fa, quando fu distrutto il Secondo Tempio, la gente cadde dal realizzare questo comandamento, e di conseguenza caddero nella religione.  È  così che le religioni iniziarono a sostituire la Kabbalah.

La Kabbalah dice “Amando il prossimo come se stessi, ci si apre alle sensazioni del mondo superiore, qui e ora. Non esiste il tempo, non esiste la morte, esiste solo ciò che si percepisce.  Ora percepite un mondo piccolo, una dimensione piccola, ma potete innalzare le vostre sensazioni alla dimensione successiva: quindi iniziate a sentirlo, ora”.

Quando le persone caddero nell’egoismo e smisero di sentire ciò che si dovrebbe dire sull’amore per il prossimo, dimenticandolo, allora scelsero vari comandamenti e rituali materiali per se stessi e una ricompensa dopo la morte per questo.

Innanzitutto, questo non è un lavoro sulla propria correzione, non si riceve immediatamente una ricompensa per il proprio sforzo nel cambiamento, percependo di conseguenza il mondo superiore, ovvero la ricompensa.  Secondo le religioni, presumibilmente, compiendo certe azioni fisiche qui, si riceve una ricompensa dopo la morte del corpo.  Ma perché c’è questa interferenza? Che tipo di paradiso esiste per cui è necessario essere privi di un corpo?

In generale, le religioni hanno distorto un po’ tutto.  Credo che presto le persone inizieranno a comprenderlo.

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From KabTV’s “I Got a Call. America vs. Europe” 6/2/12

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Di cosa è fatto tutto ciò che esiste?

Domanda: Sappiamo che la struttura del nostro mondo è costituita da atomi. Essi sono costituiti da nuclei, nuclei di protoni, neutroni ed elettroni. E qual è la struttura della materia spirituale?

Risposta: La materia spirituale è  il desiderio.

Domanda: Di che cosa è fatto?

Risposta: Il desiderio esiste di per sé. È stato creato dal Bore e quindi non possono esserci altre domande su cosa sia. È il desiderio stesso che esiste in natura, e tutta la natura consiste di esso.

Oltretutto, questo desiderio è  solo quello di essere soddisfatto, di godere, di ricevere, di essere riempito con qualcosa che è al di fuori di esso. E poi, c’è il desiderio di dare, di colmare, di riempire. Tutto ciò che esiste è costituito da questi due desideri.

 

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Da “Lo studio delle dieci Sefirot (TES)” di KabTV del 2/12/23

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Esiste un fato o un destino?

Sì, abbiamo un destino. Cioè, viviamo in una realtà predeterminata.

Ognuno di noi ha un destino diverso che ci fa attraversare i vari stati della vita a ritmi diversi. Per esempio, c’è chi vive una vita semplice, senza fare altro che lavorare per provvedere a se stesso e alla propria famiglia fino alla morte, e poi c’è chi subisce molti più cambiamenti nel corso della vita. Non si capisce perché ad alcuni vada in un modo e ad altri in un altro.

Secondo la saggezza della Kabbalah, il destino di ogni persona dipende dalla struttura interna dell’anima di cui siamo tutti parte.

Contenuti scritti ed editati da studenti basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

La Kabbalah come scienza integrale

Commento: Quando ho incontrato la Kabbalah per la prima volta, e ho ascoltato le tue conversazioni, ho sentito che c’è una verità, che null’altro mi aveva aperto gli occhi alla realtà così tanto. L’ho provato davvero su di me.

La mia risposta: Ma non si può dire cosa sia.  Ti è stato rivelato che si tratta, certamente, di una conoscenza molto seria, ma non ancora cosa rappresenta. Hai avuto semplicemente una sensazione di qualcosa che si apre.

Commento: Avevo visto, letto e studiato varie cose prima, ma è stata la Kabbalah a sembrare vera e autentica.  Mi mancano le parole per spiegarlo.

La mia risposta: Ti dirò io da dove arriva. La Kabbalah è una scienza integrale che assorbe ogni cosa. Parla della radice Superiore da cui discendono tutti i rami nel nostro mondo: i sistemi di controllo, di educazione, la natura inanimata, vegetale, animale e umana, sistemi che percepiscono ogni cosa. Ovvero, si tratta di una scienza che spiega il controllo del nostro mondo.

Quindi, qualsiasi cosa si dica sul nostro mondo, la Kabbalah ha la propria opinione molto chiara, a riguardo, con una radice di gestione molto profonda. Riesco sempre a trovare la radice, come avviene, come si è sviluppato in passato, quali qualità ha, il luogo, com’è controllato dall’esterno, e cosa succederà nel futuro- in generale, su ogni cosa.

 

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From KabTV’s “I Got a Call. Kabbalah About Cults” 12/18/13

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Come vincere la paura, il consiglio di un Kabbalista

Lasciate andare la paura, semplicemente. Non pensate a quello che succederà poi.

Non sappiamo cosa sta realmente succedendo nelle nostre vite. Quindi la cosa migliore è solo quella di lasciar andare. Abbiamo questo potenziale dentro di noi. Lasciar andare le nostre paure richiede un po’ di allenamento, ma dobbiamo farlo.

La paura viene dal nostro desiderio di controllare le situazioni in cui ci troviamo e che non possiamo controllare. Quando lasciamo andare la paura, sembra che allora controlliamo la situazione da un’altra estremità.

Prendiamo ad esempio la paura più comune, quella di morire. La morte è inevitabile. Accettando il fatto che certamente moriremo, possiamo allora immaginare come il mondo continuerà a svilupparsi dopo che non ci saremo più, accettando questa immagine e lasciando andare tutte le paure che abbiamo al momento.

Non ci sono, tuttavia, passaggi precisi da fare su come lasciar andare la paura. E’ diverso per ognuno di noi. Qualcuno inizia a pensare qualcosa del tipo: “Cosa succederà nel mondo quando non ci sarò più?” oppure “Cosa accadrà alla mia eredità?” o anche “Cosa avrò lasciato al mondo?” Per affrontare queste domande, dobbiamo fare un’ulteriore correzione sulla nostra attitudine rispetto alla vita e alla morte, che è ciò che si nasconde dietro ogni nostra paura.

Dobbiamo trasformare le nostre paure in una resa assoluta al volere della natura, quel  desiderio di dare che ci ha creato e che ci sostiene, ma che ci chiede di fare un certo tipo di sforzo. E’ probabile che dovremo ancora attraversare molti momenti spaventosi fino a quando arriveremo alla fine del nostro viaggio terreno, dobbiamo quindi provare a calmarci.

Le leggi della natura che ci hanno creato e ci sostengono, e che in ultima analisi siamo portati a scoprire, sono in uno stato di assoluta calma e riposo. Dovremmo quindi cercare di emulare la calma della natura.

Siamo calmi quando non ci preoccupiamo di quello che accadrà. E’ un punto difficile da esprimere perché non è semplicemente come fluire con le correnti della vita. Al contrario, dobbiamo affidarci alle leggi della natura che operano su di noi in ogni momento e che controllano tutto e tutti.

Poiché viviamo dentro leggi della natura, che sono prestabilite e determinate, che controllano totalmente le nostre vite, allora non abbiamo niente di cui preoccuparci. Vogliamo interferire con leggi che dirigono tutto e tutti tramite correzioni? Certo che no. Allora allo stesso modo, è meglio che ci calmiamo e che portiamo avanti le nostre vite.

Questo stato di calma indica consenso. Significa che siamo d’accordo con le leggi della natura, il che è piuttosto difficile, perché vogliamo sempre frenare, controllare cosa sta succedendo nei piani della natura e sostenere che forse le cose dovrebbero svolgersi in modo un po’ diverso.

Basato sul video “How to Conquer Fear – a Kabbalist’s Advice” con il kabbalista Dr. Michael Laitman e Semion Vinokur. Scritto/redatto da studenti del kabbalista Dr. Michael Laitman.