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La Kabbalah: la scienza del dare

Domanda: Per molti anni abbiamo attraversato uno sviluppo inconscio durante il quale il nostro desiderio di essere riempiti, di ricevere piacere, si è costantemente evoluto. E cos’è lo sviluppo cosciente?

Risposta: Lo sviluppo cosciente è quando cominciamo a capire che non possiamo vivere solo con il desiderio di godere, di essere riempiti. Oltre al desiderio di ricevere, vogliamo anche essere nel desiderio di dare. E qui sorge il problema: Come possiamo svilupparci nel desiderio di dare?

Qui ci viene in aiuto la Saggezza della kabbalah. Attraverso lo studio diventa chiaro come sviluppare questo in noi stessi.

La scienza del dare è la Saggezza della kabbalah. È in contraddizione con tutte le scienze, i metodi, e le teorie che, senza eccezione, si occupano solo del desiderio di ricevere, su cui si basa l’intera natura del nostro mondo.

 

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Dalla “Prefazione alla Saggezza della kabbalah” di KabTV’s 27/8/23

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Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Cosa sai del sistema in cui viviamo?

Viviamo in un unico sistema globale-integrale, che ha una richiesta specifica verso di noi.

Qual è la sua richiesta?

È che ci adattiamo alle sue leggi globali-integrali.

Il sistema in cui viviamo ci spinge a connetterci ad esso in modo armonico-interdipendente, come parti di un sistema analogico.

Noi, al contrario, agiamo in modo negativo gli uni verso gli altri. Diamo priorità al beneficio di noi stessi rispetto a quello degli altri e dell’intero sistema.

Questo atteggiamento è distruttivo.

Porta a una proliferazione di sfruttamento, manipolazione e abuso nelle nostre connessioni e all’esaurimento delle risorse del nostro pianeta. In altre parole, attualmente vogliamo, pensiamo e agiamo in modo opposto alle leggi del sistema globale-integrale in cui esistiamo.

Di conseguenza, riceviamo una miriade di risposte negative dal sistema, tutti i tipi di problemi e crisi su scala personale, sociale, economica ed ecologica: dall’aumento della depressione, dello stress, dell’ansia e della solitudine alle varie guerre e altri conflitti, fino ai disastri ecologici e alle pandemie.

Il sistema globale-integrale in cui viviamo risponde ai nostri atteggiamenti nei suoi confronti, ossia ai nostri atteggiamenti reciproci e verso la natura in generale.

Possiamo fare di questa informazione quello che vogliamo, ma alla fine dovremo imparare come funziona questo sistema con la totale interconnessione e interdipendenza tra le sue parti, le sue leggi integrali, e raggiungere la comprensione di come condurre una vita armoniosa e pacifica mentre viviamo in esso.

Se non apprendiamo le leggi del sistema, ne risentiremo sempre più negativamente, perché la sua forza di protezione prevarrà sempre.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

L’Universo è infinito?

La differenza tra noi e il Bore è infinita.

Chi o che cosa è il Bore? Esso, o Lui, è la essenza dell’amore e della dazione, l’opposto della nostra essenza, la ricezione.

Nella nostra opposizione al Bore, percepiamo una piccolissima parte dell’universo infinito.

Siamo limitati in quanto esseri creati. Tuttavia, proprio perché siamo esseri creati, possiamo avvicinarci al Bore, rivelarLo, capirLo, e sentirLo in base alla nostra equivalenza della forma con Lui.

In altre parole, nella misura in cui accettiamo su di noi la qualità d’amore e di dazione del Bore, saremo in grado di percepire correttamente l’universo come la vera essenza d’amore infinito del Bore.


Contenuti scritti ed editati da studenti basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Perché non possiamo vedere oltre l’universo

Il nostro universo, dicono i cosmologi, è cominciato con un big bang e non ha mai smesso di espandersi da allora. Spiegano che non possiamo vedere o fare ricerche al di là dell’universo nel quale dimora il pianeta Terra. Non è per un’ottica inadeguata che non possiamo studiare al di fuori del nostro universo, ma perché le leggi della fisica rendono impossibile scoprire cosa esiste al di là del nostro universo, ammesso che esista qualcosa.  Il motivo per cui gli scienziati sostengono questo non è perché questa sia la verità assoluta, ma perché non hanno gli strumenti adatti per esplorare oltre il nostro universo. Tuttavia, tali strumenti esistono e, se li otterranno, sapranno cosa c’è là fuori e lo vedranno con la stessa chiarezza con cui ognuno di noi vede l’altro.

Quando i produttori di telefoni cellulari vogliono migliorare le loro fotocamere, possono farlo principalmente in due modi. Il primo, ovvio, è quello di migliorare l’hardware della fotocamera: gli obiettivi, l’otturatore, ecc. L’altro modo è migliorare la “mente” che decifra ciò che gli obiettivi catturano. Ciò avviene impiegando software più sofisticati, algoritmi migliori e unità di elaborazione più efficienti per gestire le capacità di calcolo che “capiscono” con maggiore precisione ciò che le lenti vedono e, in questo modo, producono un’immagine più dettagliata utilizzando le stesse ottiche.

Nello studio dell’universo, dobbiamo fare lo stesso. Per quanto le nostre ottiche possano essere perfezionate, c’è un limite che non potranno mai superare. Per andare oltre quel confine, dobbiamo migliorare la “mente” che comprende le immagini, che in questo caso siamo noi.

Percepiamo l’intero mondo attraverso una mente molto orientata agli obiettivi, e l’obiettivo è servire il proprio interesse. Se qualcosa non serve a questo interesse personale, la mente non lo percepisce. Pertanto, per cogliere ciò che va oltre il nostro interesse immediato, dobbiamo abbracciare altri “interessi” e farli nostri. In parole povere, dobbiamo imparare a prenderci cura degli altri tanto quanto ci prendiamo cura di noi stessi.

Pensiamo alla nostra capacità di visione. Ciascuno dei nostri occhi vede il mondo in due dimensioni. Tuttavia, quando le immagini che entrambi i nostri occhi vedono arrivano al cervello, questo le elabora e costruisce un’immagine tridimensionale. Se fossimo “bloccati” con l’immagine di un solo occhio, non saremmo in grado di vedere la profondità e non percepiremmo mai il mondo come tridimensionale.

Lo stesso vale per la nostra percezione del mondo. È come se la nostra percezione personale fosse un occhio e quella di un’altra persona un altro occhio. Finché siamo confinati alla nostra percezione, siamo vincolati ai limiti che la nostra percezione consente, una sorta di percezione “bidimensionale”. Tuttavia, se “vediamo” il punto di vista dell’altro e li fondiamo, la nostra percezione del mondo acquisterà una dimensione completamente nuova e ci darà una comprensione molto più piena e ricca del mondo.

Per raggiungere questo obiettivo, però, dobbiamo abbandonare il nostro atteggiamento egocentrico. L’immagine distorta che ci presenta è la causa di tutti gli errori che commettiamo in questo mondo, come individui, come società e come nazioni. Poiché percepiamo gli altri come un’opposizione, cerchiamo di annullarli. Se ci rendessimo conto che gli altri non si oppongono a noi, ma ci completano, saremmo in grado di accogliere la loro percezione, di fondere la nostra percezione con la loro e di creare una percezione del mondo completamente nuova e veritiera (!).

Ora, immaginiamo di poterlo fare non solo con un’altra persona (un secondo occhio, per così dire), ma con ogni persona del pianeta. Le rivelazioni che potremmo scoprire sono illimitate. In questo stato, non ci sarà davvero fine a ciò che saremo in grado di percepire attraverso la nostra “visione” multidimensionale, acquisita cambiando il nostro atteggiamento verso gli altri da egocentrico a inclusivo. Più ci pensiamo, più ci rendiamo conto che la soluzione ai nostri problemi non sta in macchine migliori, ma in noi migliori.

Didascalia della foto:
Il telescopio spaziale James Webb celebrato con un francobollo delle Poste americane.

Ciò che possiamo e non possiamo scoprire con il nuovo telescopio spaziale

Il mese prossimo il telescopio spaziale James Webb (JWST) sostituirà il telescopio spaziale Hubble, ormai datato, e inizierà a “svelare le prime immagini spaziali di qualità”, secondo space.com. Una notizia di CBS news spiega che Webb è 100 volte più potente di Hubble, e può rilevare le scie di calore di un ape da una distanza lontana quanto la luna.

Per gli scienziati è motivo di festeggiamento. “Webb è stato progettato specificamente per permetterci di vedere le prime galassie formate dopo il Big Bang..è come se avessimo la storia dell’universo di 14 miliardi di anni, ma ci mancasse il primo capitolo” afferma l’astrofisico Amber Straughn in un’intervista per “60 Minutes”.

Non ho dubbi che le immagini saranno stupende e le nuove rivelazioni imminenti. Ma anche se potessimo vedere indietro al momento del Big Bang stesso, non troveremmo le forze che hanno creato l’universo, e di conseguenza, che hanno creato anche noi.

Per quanto siano potenti gli specchi di Webb, non potranno riflettere le forze che hanno creato l’universo. Per scoprire le forze che hanno creato l’universo materiale, abbiamo bisogno di un telescopio di tipo diverso. Proprio come la luce degli specchi viene riflessa al centro del nuovo telescopio, che poi li connette creando un’immagine, le forze che hanno creato l’universo possono essere connesse alla forze che ci uniscono.

Queste forze derivano da una sfera superiore a quella materiale, che è confinata ai limiti dell’auto-interesse. Quando non esiste l’auto-interesse, nulla limita queste forze ed esse possono connettersi in maniera da generare la vita.

Soltanto le forze che sono superiori all’auto-interesse possono creare la vita. Le forze legate da una percezione ego-centrica non possono creare alcuna cosa; possono soltanto assorbire. Proprio come la forza creativa della vita di una mamma è l’amore per suo figlio, che ama ancora prima del concepimento, le forze che creano la vita sono forze di dazione, senza ombra di auto-assorbimento.

Quando formiamo relazioni basate su un approccio che corrisponde alle forze che hanno creato l’universo, le possiamo scoprire. Proprio come un ricevitore di onde radio riceve le onde creando frequenze simili in sé, quando noi creiamo una “frequenza” per trascendere il nostro stesso ego, scopriamo le forze che esistono su quella “lunghezza d’onda” e possiamo studiare la loro natura, comportamento e potere.

Forze tali, che trascendono l’ego, devono avere un oggettivo verso il quale mirare. Questo è il motivo per il quale le scopriamo attraverso il lavoro collaborativo.

Quando riveleremo queste forze, capiremo come correggere gli errori del nostro comportamento e come modificare la nostra vita in accordo con le forze che creano la vita. Allo stesso tempo, saremo in grado di costruire le nostre società in maniera sostenibile, sicura, e soddisfacente per tutti.

Didascalia foto:
Il telescopio Webb della NASA svela il suo specchio gigante
Stati Uniti 08 Gennaio 2022 Credit: NASA GSFC/CIL/Adriana Manrique Gutierrez/immagini di copertina

Due forme di governo: il cielo e la terra

Ci sono due forme di governo nel mondo: celeste e terrestre. Da un lato si agisce dalla parte della natura, portando avanti il programma di evoluzione come pianificato: “a tempo debito”, portando ognuno e tutti insieme a uno stato predeterminato. Di conseguenza, le due forze, il bene e il male, devono unirsi, rifornirsi a vicenda e rivelarci completamente il Bore’.

La forza superiore ha creato il bene e il male e li ha impressi nella creazione. E ora devono unirsi per rivelare il Bore’ all’interno di questa unità. Questo è il piano del governo celeste, e il mondo certamente lo attuerà; non ci sono dubbi.

La natura ci spingerà brutalmente verso questa correzione. Dinosauri estinti, vulcani in eruzione, ondate di tsunami, guerre, tutto questo dimostra che la natura porta avanti il programma celeste senza alcuna pietà, indipendentemente dal fatto che causi sofferenza al nostro egoismo.

Ma l’essere umano, la parte più sviluppata della natura, ha l’opportunità di familiarizzare con questo processo, con il programma della creazione e il suo scopo, e diventare un assistente del Bore’ nella sua attuazione. In questo caso, verrà chiamato “umano”.

Se una persona prende il controllo e si sforza di diventare come il Bore’, accelera lo sviluppo e riduce la sofferenza. E sta cercando non per se stesso, ma solo per sostenere il programma della creazione e di provare a tutti la giustizia del Bore’, per giustificarLo in ogni cosa.

 

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Dalla terza parte della lezione quotidiana di Kabbalah del 18/11/2020, “Connecting the World in the Last Generation”

 

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Il mondo delle radici e il mondo delle conseguenze

Nota: La forma della realtà fisica è simile a quella spirituale. La sola differenza è nella qualità di quella materiale. Non c’è niente nella nostra realtà che non abbia radici nel mondo superiore.

In altre parole, il nostro mondo è il mondo delle conseguenze, mentre il mondo spirituale, o il mondo delle forze, è il mondo delle radici, cioè delle cause alla radice.

La mia risposta: È tutto molto semplice. Ci sono le ragioni e ci sono le conseguenze. La causa è il mondo superiore e l’effetto è il nostro mondo. Grazie a questo, possiamo definirle in questo modo.

Domanda: Lei ha detto che nei mondi spirituali ci sono certi fenomeni che non hanno conseguenze nel nostro mondo. Là esiste un campo più ampio di varie sensazioni e non tutte sono materializzate nel nostro mondo?

Risposta: Sì. Ma cosa si intende per il nostro mondo e quello spirituale? Il mondo spirituale è ciò che percepiamo nei nostri desideri corretti in dazione, nell’amore per gli altri. Il nostro mondo invece è ciò che sentiamo nei nostri desideri non corretti ed egoistici.

Naturalmente, c’è una differenza nelle sensazioni perché entrambi i mondi, i loro confini, la calibrazione e tutto il resto, sono determinati solo rispetto alla persona. Pertanto, possiamo parlare di ciò che sente una persona comune nel nostro mondo, non corretta nel suo egoismo, o di una persona che si è elevata al di sopra del suo egoismo e sente ciò che sta accadendo nell’intenzione di dare o amare il prossimo.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 06/10/2019

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Che cosa ci dona la varietà degli opposti?

Domanda: Per quanto io comprendo, lo scopo della natura è sviluppare tutte le sue parti allo stato delle polarità opposte e poi unirle. Cosa guadagniamo da una tale opposizione?

Risposta: Esistendo tra due forze, negativa e positiva, noi dobbiamo portarle all’equilibrio. Non esiste il bene e non esiste il male. C’è soltanto il corretto equilibrio tra parti opposte che arrivano poi alla loro corretta combinazione.

Domanda: Come in un’insalata: più ingredienti ci sono più gusto c’è?

Risposta: E’ tutto dimostrato dalla natura sin dall’inizio. Mentre l’umanità evolve, naturalmente, il numero degli ingredienti aumenta.

Noi vediamo come la gente si sviluppa, nessuno è come l’altro. Comunque, più diversi noi siamo mentre interagiamo correttamente fra noi, più ricchi saranno la società e il nostro sviluppo.

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La forza che controlla tutto

Commento: L’evoluzione si verifica come l’intersezione dell’interazione di due forze: positiva e negativa. Gli scienziati affermano che l’esplosione di un piccolo ammasso di energia, che era più piccolo di un atomo, ha portato alla formazione di ciò che vediamo intorno a noi. Questo, secondo me, è più difficile da credere rispetto al fatto che Dio abbia creato tutto con un solo atto.

La mia risposta: Sì, davvero, sembra incredibile.

Mi ricordo il periodo che ha preceduto l’accettazione della teoria del Big Bang. La gente credeva che l’universo esistesse indefinitamente e che fosse di dimensioni illimitate. Questo è quello che ci avevano detto a scuola. Perché? Perché veniva considerato semplicemente in questo modo, senza alcuna connessione con le persone.

Gli umani erano considerati una formazione accidentale di vita sulla Terra a causa della coincidenza di alcune proprietà. Questo è il modo in cui ci sviluppiamo, questo è il modo in cui viviamo, questa è la vita. Cioè, venne riconosciuta una teoria puramente meccanica.

Parallelamente, c’era ovviamente la cosiddetta teoria divina (il creazionismo), che affermava che una certa forza superiore aveva creato tutto questo perché lo voleva.

Domanda: Cosa dice la Kabbalah?

Risposta: La Kabbalah afferma che non sono sbagliate né l’una né l’altra teoria. Dobbiamo semplicemente capire cosa sta succedendo nel nostro mondo in base a ciò che viene rivelato alla persona che studia la saggezza della Kabbalah.

La persona rivela che esiste un programma della creazione basato su una forza superiore positiva che sviluppa tutto e governa questo programma. Possiamo chiamare questa forza “il nostro Creatore”, “il Creatore ” o “Dio”, questo non ha importanza.

Questa forza controlla tutto. Ha un programma, un obiettivo prestabilito e noi ci sviluppiamo lungo questo percorso, che lo vogliamo oppure no. Nessuno ce lo chiede.

Ci vengono dati sia il punto di partenza del nostro sviluppo che la sua fine, in modo da poter attraversare tutto questo percorso, svilupparci e comprendere noi stessi. Basandoci su questo, comprenderemo la nostra fonte, il Creatore, la forza superiore della natura…a tal punto da identificarci, connetterci e fonderci in modo assoluto e completo con questa forza.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 11/03/2019

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La discesa delle forze superiori nel nostro mondo

Domanda: Che cosa significa “una sequenza di radici che pendono per causa ed effetto”?

Risposta: Ci sono due stati: primario e secondario, causa ed effetto. L’intera creazione è creata da un tale processo di causa ed effetto.

Vogliamo rivelare la creazione dalla radice più alta, che è il Creatore. Lui è la causa di tutto e tutto il resto è la Sua conseguenza, cioè la graduale discesa di tutte le leggi e le qualità del nostro mondo, fino a ciascuno di noi. Questa è l’opera del Creatore, la natura.

Il Creatore o la natura è la stessa cosa, solo che la “Natura” è il senso più ampio della parola, che include tutto.

Domanda: Che cosa significa il termine “discesa”?

Risposta: Il Creatore è una qualità di dazione, amore ed emanazione. Questa è una qualità assolutamente buona, assolutamente completa da cui hanno origine tutte le forze, tutte le qualità del nostro mondo, in modo che tutti noi siamo sotto di Lui. Pertanto, le forze rappresentano la discesa da Lui (il Creatore) a noi.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 18/08/2019

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