Pubblicato nella 'Salute' Categoria

Cosa possiamo fare per alleviare la nostra ansia per il futuro?

Capire che si tratta soltanto di ansia e non di realtà.

Dovremmo guardare a ciò che siamo in grado di fare oggi, comprendendo che le ansie per il futuro riguardano ciò che potrebbe accadere in seguito,  di conseguenza dovremmo calmarci.

Temere il futuro non ci dà assolutamente nulla. Non sappiamo comunque cosa accadrà domani, quindi perché dovremmo angosciarci con preoccupazioni e timori vari?

 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Quali sono i consigli per gestire lo stress e l’ansia?

Possiamo superare lo stress e l’ansia sviluppando sempre più legami positivi, amicizia e vicinanza con gli altri. Altrimenti, queste e altre sensazioni negative ci disturberanno sempre di più.

Se creiamo piccole società in cui sviluppare legami di reciproca considerazione e sostegno, allora potremo liberarci di paure, malattie, insonnia e di tutto ciò che ci impongono lo stress e l’ansia della vita.

Più sperimentiamo sensazioni negative come lo stress e l’ansia, più ci avviciniamo a comprendere la necessità di amicizia, cooperazione, sostegno reciproco e cura. Allo stesso modo, arriveremo a comprendere il bisogno di creare società che enfatizzino questi valori. Altrimenti, continueremo a svilupparci accumulando sempre più sensazioni negative per un periodo di tempo molto lungo, finché alla fine non ci sveglieremo e capiremo la necessità di questi valori.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Come posso gestire l’insoddisfazione generale nella mia vita?

Migliaia di anni di progresso umano, e cosa abbiamo ottenuto?

Possiamo procurarci qualsiasi bene materiale desideriamo, ma rimaniamo insoddisfatti.

In ogni caso, stiamo al gioco e inseguiamo piaceri fuggevoli. Cos’altro possiamo fare?

Ci osserviamo a vicenda e inseguiamo sbadatamente le tendenze del momento. Pensiamo che se ci comportiamo come tutti gli altri, ci sentiremo bene. Selezioniamo quindi i nostri obiettivi dalla varietà di forme materiali: cibo, sesso, famiglia, soldi, onore, controllo e conoscenze.  Li perseguiamo, sperando di sfuggire al vuoto.

Ci manteniamo occupati in modo che la domanda basilare sulla nostra esistenza, “qual è il significato della vita?” non appaia nelle fessure dei nostri cuori egocentrici.

Prima o poi, in ogni modo, la domanda più profonda sullo scopo della nostra esistenza, si risveglierà per distrarci dalla nostra vita frenetica.

Ma qual è la vera distrazione?

In realtà, abbiamo costruito la nostra intera vita sulla vera distrazione: distrarci da ciò che è più importante. Questo è ciò che arriveremo a capire.

Finché chiudiamo gli occhi per evitare di vedere veramente, possiamo correre insieme alla folla. Ma alla fine, subentrerà lo sfinimento. Inizieremo a sentire la futilità, il vuoto e l’insoddisfazione del cercare di stare al passo con la routine materiale che accelera costantemente.  

Benvenuti al nuovo desiderio che si sta evolvendo nell’umanità: il desiderio per il significato e lo scopo eterno della vita.

È arrivato il  momento di svegliarci dai nostri sogni di inseguire il proprio interesse a tutti i costi.  Abbiamo imparato ad avere successo e a trovare il nostro posto nel mondo materiale, dobbiamo ora iniziare a conoscere il nuovo desiderio che sorge in noi: che cos’è esattamente, perché nasce proprio ora,  da dove arriva e, cosa più importante, come possiamo guidarlo verso la sua realizzazione. La saggezza della Kabbalah è un metodo creato specificamente per soddisfare questo desiderio.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Come posso imparare a mantenere la calma in ogni situazione?

È impossibile mantenere la calma in qualsiasi situazione. Inoltre non dobbiamo essere sempre calmi.

La natura ci fa evolvere attraverso la costante crescita del nostro ego. Se osserviamo gli anni dello sviluppo umano, possiamo notare l’evoluzione dai desideri di sopravvivenza di base per cibo, sesso, famiglia e un riparo, desideri che avevamo come abitanti delle caverne, fino ai desideri egoistici che compaiono quando ci sviluppiamo come civiltà: denaro, onore, controllo e conoscenza.

Più l’ego cresce, meno calmi diventiamo.

Esasperazione, agitazione e stress sono tutti stati che la natura ci spinge a provare per arrivare a riconoscere il nostro ego umano come causa dell’ affanno e, così facendo, sviluppare un nuovo desiderio sincero di elevarsi al di sopra dell’ego.

In questo momento abbiamo bisogno di un ambiente che ci sostenga, ci incoraggi e ci dia fiducia per elevarci al di sopra dell’ego.

Un aspetto di tale ambiente è costituito un regolare apprendimento e un’attività volta a elevarci al di sopra dell’ego umano, in modo da proteggerci da eventuali avversità che potrebbero destabilizzarci.

In altre parole, calibrandoci regolarmente per riconoscere l’ego come fonte del nostro squilibrio con l’ambiente circostante, e per elevarci al di sopra di esso, dovremmo rafforzare il nostro ambiente di sostegno, che a sua volta ci aiuterebbe a superare qualsiasi stato che sperimentiamo più velocemente di quanto non faremmo se fossimo lasciati a noi stessi.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Che cos’è l’omeopatia?

Domanda: Che cos’è l’omeopatia?

Risposta: Non c’è nulla di speciale nell’omeopatia.  Sono le stesse forze che esistono nella materia solo a un livello più nascosto. Sembra che non si usino le proprietà della materia stessa, ma le proprietà di quelle forze che ne determinano la sua composizione chimica.

Supponiamo che l’oro, il rame, il piombo o alcune piante, o alcuni liquidi, vengano usati per creare delle medicine omeopatiche, non importa di cosa siano fatte.  Attraverso la diluizione omeopatica delle sostanze, si ricavano forze da questi materiali e si usano.  In generale, non è la sostanza stessa che viene usata, ma il suo potere.

È bene dare all’organismo l’opportunità di lavorare con quelle sostanze, che non è in grado di sopportare da solo. Per esempio, non posso dare al corpo alcun veleno, ma in omeopatia, sì.

E ci sono delle combinazioni molto interessanti.  Prendiamo come esempio la depressione: l’omeopatia prescrive Aurum (oro), il suo potere, dato che la depressione deriva principalmente dall’avidità.

La cura principale all’infertilità e altri problemi femminili è Seppia. Si tratta del liquido che si accumula nella rana quando il suo sacco si gonfia.

Per i maschi iperattivi, esigenti e maniaci del lavoro viene usato Nux Vomica.

Questi materiali sono benefici grazie all’impatto che hanno sul sistema umano delle energie, tramite le forze anziché la materia.

Di solito, quando un trattamento viene fatto con l’ausilio di sostanze chimiche, è necessario prescrivere molti farmaci per avere un impatto sul sistema nervoso o altri sistemi interni della persona, non materiali, ma già a un livello diverso.

E qui, si agisce precisamente con forza contro forza, si aggiunge, si corregge, si dà al corpo una sfida, o, al contrario, un aiuto.

 

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From KabTV’s “I Got a Call. What is Homeopathy?” 9/8/12

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I cani possono fiutare il cancro?

La startup israeliana SpotitEarly utilizza i cani per rilevare il cancro nelle persone grazie al loro olfatto. Il procedimento prevede che i pazienti vengano muniti di una maschera nella quale respirano per alcuni minuti. La maschera viene poi portata in un laboratorio dove i cani la annusano; in oltre il 90% dei casi, i cani hanno individuato i pazienti affetti da cancro. Inoltre, si è scoperto che i cani sono in grado di individuare il cancro nelle sue fasi iniziali, prima che si manifestino i sintomi.

In effetti, ci sono diversi fenomeni in natura che non abbiamo ancora scoperto e forse presto ne scopriremo altri. Ad ogni modo, questa notizia è magnifica: possiamo individuare il cancro nelle sue fasi iniziali e salvare molte vite.

Ci mostra anche come, nonostante i nostri potenti progressi tecnologici, i cani siano in grado di rilevare il cancro in modo più efficace di noi. Questo perché ognuno di noi emette una nuvola attraverso la quale è possibile rilevare molte informazioni su di noi, tra cui ciò che pensiamo e sentiamo, nonché le nostre malattie interne e la loro posizione. La maggior parte degli animali percepisce ciò che emettiamo in quella nube, ma poiché non riusciamo a sentirli, non riusciamo a capire cosa riescano a captare.

Comunemente pensiamo agli esseri umani come alle creature più evolute, ma poi troviamo negli animali capacità che dimostrano come, nonostante il nostro intelletto sviluppato, non siamo migliori di loro. Un chiaro indicatore di ciò è il fatto che il nostro progresso ci porta a inventare e accumulare sempre più armi. Insomma, più mettiamo le mani sulle cose, più produciamo risultati negativi.

Per iniziare a svilupparci in modo più positivo, dobbiamo guardare un po’ al futuro e porci una domanda seria: “Cosa otteniamo davvero vivendo nel modo in cui viviamo?”.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Come gestire la paura e l’ansia

Uno dei miei studenti mi ha detto che quando parla delle sue ansie con una persona a lui vicina, come la moglie o un caro amico, scopre, in quel momento, di riuscire ad aprirsi, e l’ansia diminuisce, ancora prima di aver ricevuto consigli o aiuto.

La solidarietà sicuramente diminuisce l’ansia.  Esiste un detto nella saggezza della Kabbalah che “un dolore condiviso è un un dolore dimezzato”, ovvero, quando condividiamo una sensazione, la dividiamo, rendendola così più gestibile. 

Poiché è abbastanza facile capire come la condivisione delle nostre esperienze diminuisca i nostri sentimenti negativi, la domanda è: perché non usiamo di più questa capacità? Perché è così difficile per noi condividere le nostre paure e ansie con gli altri?

Abbiamo, a tutti gli effetti, paura di aprire i nostri cuori, di far vedere a tutti che abbiamo certe paure e preoccupazioni. Oltre a tutte le paure che ci teniamo dentro, abbiamo di solito anche delle apprensioni aggiuntive nel condividerle con gli altri, temendo che possa portare gli altri a percepirci come deboli. Dal momento che la società, in generale, valorizza individui più forti, più intelligenti, più ricchi e più in forma, aprire le nostre ansie a una società tale, ci rende vulnerabili allo sfruttamento. Dobbiamo quindi cercare un ambiente sociale che non ci sfrutti perché ci siamo aperti, ma piuttosto che ci dia un senso di fede e sicurezza che ci possa aiutare a gestire qualsiasi sensazione negativa. 

Un ambiente sociale in grado di garantire la fede e la sicurezza nei propri membri attira attivamente verso il bene superiore e la forza benevole, la forza dell’amore, della dazione  e della connessione. È questa stessa forza che risveglia in noi sentimenti negativi, siano essi paure, ansie o altre sensazioni dolorose, affinché ci avviciniamo a quella forza, e lo facciamo attirandoci l’uno all’altro.

Se vogliamo connetterci con la forza superiore e far sì che le sue qualità perfette dell’amore, della dazione e della connessione, riempiano la nostra vita con una sensazione di fiducia e certezza, allora dobbiamo emulare questa forza tra di noi, dando agli altri una sensazione di fede e sicurezza, e loro devono fare lo stesso nei nostri confronti.

Desiderando connetterci positivamente con gli altri, iniziamo a risvegliare la forza positiva che risiede in natura nelle connessioni che creiamo, e sentiamo un nuovo senso di fede e di fiducia spazzare via le ansie che potremmo avere dentro di noi.

Basato sul video “Come affrontare la paura e l’ansia” con il kabbalista Dr. Michael Laitman e Oren Levi. Scritto/editato dagli studenti del kabbalista Dr. Michael Laitman. Foto di Priscilla Du Preez su Unsplash.

 

Come vincere la paura, il consiglio di un Kabbalista

Lasciate andare la paura, semplicemente. Non pensate a quello che succederà poi.

Non sappiamo cosa sta realmente succedendo nelle nostre vite. Quindi la cosa migliore è solo quella di lasciar andare. Abbiamo questo potenziale dentro di noi. Lasciar andare le nostre paure richiede un po’ di allenamento, ma dobbiamo farlo.

La paura viene dal nostro desiderio di controllare le situazioni in cui ci troviamo e che non possiamo controllare. Quando lasciamo andare la paura, sembra che allora controlliamo la situazione da un’altra estremità.

Prendiamo ad esempio la paura più comune, quella di morire. La morte è inevitabile. Accettando il fatto che certamente moriremo, possiamo allora immaginare come il mondo continuerà a svilupparsi dopo che non ci saremo più, accettando questa immagine e lasciando andare tutte le paure che abbiamo al momento.

Non ci sono, tuttavia, passaggi precisi da fare su come lasciar andare la paura. E’ diverso per ognuno di noi. Qualcuno inizia a pensare qualcosa del tipo: “Cosa succederà nel mondo quando non ci sarò più?” oppure “Cosa accadrà alla mia eredità?” o anche “Cosa avrò lasciato al mondo?” Per affrontare queste domande, dobbiamo fare un’ulteriore correzione sulla nostra attitudine rispetto alla vita e alla morte, che è ciò che si nasconde dietro ogni nostra paura.

Dobbiamo trasformare le nostre paure in una resa assoluta al volere della natura, quel  desiderio di dare che ci ha creato e che ci sostiene, ma che ci chiede di fare un certo tipo di sforzo. E’ probabile che dovremo ancora attraversare molti momenti spaventosi fino a quando arriveremo alla fine del nostro viaggio terreno, dobbiamo quindi provare a calmarci.

Le leggi della natura che ci hanno creato e ci sostengono, e che in ultima analisi siamo portati a scoprire, sono in uno stato di assoluta calma e riposo. Dovremmo quindi cercare di emulare la calma della natura.

Siamo calmi quando non ci preoccupiamo di quello che accadrà. E’ un punto difficile da esprimere perché non è semplicemente come fluire con le correnti della vita. Al contrario, dobbiamo affidarci alle leggi della natura che operano su di noi in ogni momento e che controllano tutto e tutti.

Poiché viviamo dentro leggi della natura, che sono prestabilite e determinate, che controllano totalmente le nostre vite, allora non abbiamo niente di cui preoccuparci. Vogliamo interferire con leggi che dirigono tutto e tutti tramite correzioni? Certo che no. Allora allo stesso modo, è meglio che ci calmiamo e che portiamo avanti le nostre vite.

Questo stato di calma indica consenso. Significa che siamo d’accordo con le leggi della natura, il che è piuttosto difficile, perché vogliamo sempre frenare, controllare cosa sta succedendo nei piani della natura e sostenere che forse le cose dovrebbero svolgersi in modo un po’ diverso.

Basato sul video “How to Conquer Fear – a Kabbalist’s Advice” con il kabbalista Dr. Michael Laitman e Semion Vinokur. Scritto/redatto da studenti del kabbalista Dr. Michael Laitman.

L’Era dell’infelicità

Un recente articolo della società di analisi e consulenza globale Gallup ha rivelato che l’infelicità è in aumento in tutto il mondo. Secondo l’articolo, la situazione “è preoccupante perché l’infelicità è ora a un livello record. … Le persone provano più rabbia, tristezza, dolore, preoccupazione e stress che mai”. Pur ammettendo che la pandemia ha contribuito all’aumento dell’infelicità, l’articolo afferma anche che “in realtà, l’infelicità è in costante aumento da un decennio”. Gli studi dimostrano che la felicità dipende dai legami sociali. Statisticamente, le persone con legami sociali più forti e numerosi si sentono più felici, mentre gli introversi hanno maggiori probabilità di sentirsi infelici.

La correlazione tra felicità e legami sociali evidenzia un elemento fondamentale di tutto il creato. In ogni parte della realtà, la solidità, la vitalità e l’evoluzione dipendono dalle connessioni con l’ambiente. Ogni cambiamento che avviene in qualsiasi parte della realtà, avviene a causa di una qualche interazione con l’ambiente. Anche le connessioni apparentemente negative, come la fuga dai predatori, accelerano l’evoluzione.

Ciò che è vero per tutta la natura, è altrettanto vero per il nostro corpo. Il nostro corpo può sostenersi, nutrirsi, proteggersi da agenti patogeni e inquinanti e mantenersi sano e forte solo grazie alla miriade di connessioni tra le cellule e gli organi. La diversità di queste connessioni e il loro sostegno reciproco conferiscono al corpo forza, resistenza e vitalità.

L’unico posto in cui queste connessioni sono interrotte e difettose è la società umana. Tutte le altre comunità e tutti gli altri sistemi naturali funzionano in modo armonioso e le loro parti si completano e si sostengono a vicenda. Nel nostro caso, invece, non c’è sostegno reciproco né complementarità. Le nostre connessioni sono basate sullo sfruttamento e sul sopruso, e i nostri obiettivi non sono quelli di migliorare la nostra vita, ma di peggiorare quella degli altri.

Pertanto, tutti i fenomeni negativi riportati dal sondaggio Gallup, rabbia, tristezza, dolore, preoccupazione e stress, derivano dai legami corrotti e infranti tra di noi. L’era dell’infelicità che è iniziata è opera nostra. Se cambiamo il modo in cui ci relazioniamo gli uni con gli altri, ne usciremo in un’epoca in cui tutto ciò che attualmente percepiamo come negativo sarà invertito nel suo opposto positivo.

Le relazioni negative che attualmente prevalgono nella società diventeranno il substrato di una società che insiste sulla vicinanza e sull’interesse reciproco, poiché conosce il prezzo della noncuranza e del distacco. L’era dell’infelicità può diventare l’innesco di un’era di vera illuminazione, di conoscenza della natura e di apprendimento di come correggere la natura umana e rendere la vita bella per tutta l’umanità. In alternativa, se scegliamo l’inazione, l’infelicità diffusa può continuare a crescere e creare un’era di infelicità senza precedenti.

Inebriarsi con il potere della vita

Un sondaggio del Centro Israeliano per le Dipendenze ha scoperto che “un israeliano su 7 soffre di qualche forma di dipendenza”. Negli ultimi 5 anni dall’ultimo sondaggio, circa mezzo milione di persone si sono aggiunte alla categoria. In un paese di soli 9 milioni di abitanti, mezzo milione in cinque anni è davvero molto. E peggio ancora “il 90% di questi [le persone con dipendenze] non cerca trattamenti.”

Non sono solo gli adulti ad avere delle dipendenze ma anche i ragazzi. Assuefazione vuol dire che si è abituati ad un’attività che stimola il corpo a produrre sostanze che ci fanno star bene e siccome si ha sempre più bisogno di provare quella sensazione, l’attività viene ripetuta in modo compulsivo.

Le persone possono assuefarsi a qualunque cosa, all’attività fisica, a medicinali, alcuni possono sballarsi persino con certi tipi di musica.

Oltre che per stare bene, c’è un altro motivo per cui si diventa dipendenti: staccarsi dai problemi della vita. La sensazione di libertà dagli obblighi e dai problemi può essere inebriante.

Di norma, un giovane diventa dipendente più facilmente di un adulto perché adolescenti e giovani sono alla costante ricerca di piaceri. Per loro, sentirsi bene e tutto ciò che conta.

Man mano che maturiamo entrano in gioco altri calcoli oltre al piacere immediato. Questo rende gli adulti più “resistenti” all’assuefazione anche se non del tutto immuni.

Ci sono due ragioni per l’aumento delle dipendenze. In primo luogo è più facile entrare a contatto con sostanze che producono dipendenza. In secondo luogo, e ancora più importante, la disperazione si è diffusa in tutto il mondo. Le persone stanno perdendo il senso dello scopo della vita, così cercano di evadere. La sensazione di essere inebriati oppure l’adrenalina, in altre forme di dipendenza, calmano le persone oppure infondono un certo senso di vitalità.

Il trattamento terapeutico più diffuso è compensare una dipendenza con un’altra meno dannosa. Le dipendenze più semplici da trattare sono quelle che richiedono una compensazione minore. Tuttavia, essenzialmente, non si cura la dipendenza ma si sostituisce con un’altra.

La ragione per cui oltre il 90% dei tossicodipendenti non cerca trattamenti terapeutici è che sanno che la medicina non può farcela. Se tutto ciò che la medicina può offrire è l’astensione forzata oppure la sostituzione di una droga con un altra, allora queste non sono cure e non interessano i tossicodipendenti.

In realtà c’è solo un rimedio che può curare le persone dalle dipendenze letali che affliggono l’umanità: il potere della vita. Questo viene rivelato attraverso connessioni positive tra le persone. Quando le persone stabiliscono delle connessioni reciproche positive, ciò riproduce la reciprocità positiva che pervade tutta la realtà.
Questa è la forza che fa crescere ogni cosa.

Quando le persone sviluppano tali connessioni, e la loro natura reciproca richiede che si sviluppino in una società di persone che la pensano allo stesso modo, sono pervase dal senso dello scopo e soddisfazione. Si sentono connesse alla realtà, l’una all’altra e con se stesse.
È un tipo di soddisfazione completamente diversa da quella che può dare qualsiasi sostanza, è molto più profonda e appagante. Una volta che le persone iniziano a sperimentare il potere della vita, non avranno più bisogno di altro perché non si vorranno mai più disconnettere dalla forza vitale che hanno scoperto.