Pubblicato nella 'Preghiera e Intenzione' Categoria

La Kabbalah e le altre credenze – 4′ Parte

La preghiera e i libri di preghiera

Domanda: Nella Kabbalah, pregare significa “giudicare te stesso”. Cosa vuol dire?

Risposta: Che l’uomo valuta se stesso, le proprie qualità e controlla il proprio lavoro in base alle proprietà che misura, e valuta il Creatore stesso. Pertanto, si giudica da solo: “Lo sto facendo bene, sto superando il mio egoismo, posso essere obiettivo con me stesso, ecc.?”

L’uomo esegue chiarimenti interiori sul livello della propria percezione, su quanto sia oggettiva e su quanto correttamente percepisca il Creatore, indisturbato dal proprio egoismo interiore.

Domanda: È possibile dire che la preghiera è la realizzazione di ciò che l’uomo desidera dallo stato attuale e a quale stato aspira? Questo delta provoca nell’uomo una richiesta interna necessaria, e sebbene non capisca a chi si sta rivolgendo, avverte i cambiamenti dentro di sé.

Risposta: Precisamente.

Domanda: E questo non ha nulla a che fare con i libri di preghiere scritti anche dai kabbalisti?

Risposta: Qui tutto è molto più complicato. I libri di preghiere sono ciò che i kabbalisti hanno scritto per se stessi, cioè un piano di ricerca delle proprie percezioni e di come può essere corretto e adattato.

I libri di preghiera kabbalistici sono un intero sistema di interazione umana dentro se stessi, con il mondo e con il Creatore, che è dentro di noi. Si tratta di un’istruzione molto seria e di un lavoro molto serio.

Domanda: Cosa succede se si legge quello che i kabbalisti hanno scritto, e che è tradizionalmente accettato, mentre ci si trova in vacanza senza capirci nulla? Ha comunque qualche effetto?

Risposta: Il fatto è che esiste un normale libro di preghiere e ce n’è uno kabbalistico. Un libro di preghiere kabbalistiche sarà compreso solo da un kabbalista e solo a partire da un certo livello. Un normale libro di preghiere può essere compreso da chiunque conosca la lingua nella quale è scritto.

Nota: Ma il comune libro di preghiere è stato scritto anche dai kabbalisti.

Il mio commento: Sì, ma il libro di preghiere kabbalistiche si occupa dell’interazione delle forze e dell’essere umano. In un comune libro di preghiere questo è trasmesso in una lingua comprensibile a tutti.

Domanda: Quindi la preghiera può essere divisa in due parti? Una di queste è la mia preghiera interiore che ora mi manca davvero in relazione allo stato in cui voglio arrivare, che cosa mi fa male in questo momento?

Risposta: Sì, la preghiera è divisa in due parti ed esiste anche una preghiera scritta dai kabbalisti. Se la leggo, sarà come un aiuto per la mia elevazione spirituale. E sebbene io non provi ancora tali stati, essa mi eleva e mi aiuta.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 17/12/2018

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Cosa determina le intenzioni?

Domanda: La società controlla i nostri desideri. Determina con cosa essi saranno soddisfatti. Solo la forza superiore può cambiare le intenzioni?

Risposta: Anche le intenzioni sono determinate dalla società. Ma se una persona desidera cambiare le proprie intenzioni, contrariamente alla società nella quale essa si trova, cioè non vuole rimanere in quella società, ma vuole elevarsi al di sopra di essa, allora praticamente non ha alcuna opportunità.

Pertanto, la persona deve andare oltre i confini di questa società, rimuovere fisicamente se stessa dalla sua influenza o attrarre l’influenza di un altro potere superiore su se stessa. Allora si può cambiare se stessi. Diversamente la persona fallirà.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 03/12/2018

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Che cos’è l’intenzione?

Domanda: Che cos’è l’intenzione e in che modo è correlata al desiderio?

Risposta: L’intenzione determina il desiderio. Se l’intenzione è direttamente correlata al desiderio, allora questo è il tipo più primitivo di desiderio. Se non riesco a realizzare direttamente il desiderio, allora sviluppo in me stesso un intero programma per la sua realizzazione. Il programma di realizzazione del desiderio si chiama intenzione.

Supponiamo che io voglia raggiungere qualche tipo di obiettivo, ma per questo ho bisogno di intraprendere un certo percorso, determinate azioni, per attrarre le persone, per fare qualcosa da solo. Tutto questo è investito nelle mie intenzioni per raggiungere l’obiettivo finale. In realtà, queste intenzioni sono anche azioni, ma rispetto all’obiettivo finale, sono intenzioni.

L’intenzione è l’obiettivo finale, che è presente in tutte le mie azioni intermedie.

Domanda: Quindi una persona ha un desiderio, un’intenzione e un cervello che elabora le informazioni per soddisfare questi desideri?

Risposta: Sì. Il cervello controlla il cosiddetto cuore: i desideri. Li concentra, li collega in varie combinazioni al fine di raggiungere l’obiettivo finale.

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Dalla trasmissione di KabTV “Concetti di base della saggezza della Kabbalah”, 03/12/2018

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Perché dobbiamo rivolgerci al Creatore?

Domanda: Quando utilizzo l’energia elettrica o sfrutto la forza di gravità, non ho bisogno di chiedere nulla a nessuno. Perché per interagire con la forza superiore della natura ho bisogno di formulare una richiesta spirituale?

Risposta: Nell’ambito della natura inanimata, vegetale o animata, (noi in questa esistenza terrena facciamo parte della natura animata), rimaniamo in uno stato materiale chiaro, esplicito. Non abbiamo nulla da chiedere. Abbiamo semplicemente bisogno di sapere come adattarci, imparare ed usare la natura corporea, studiarne le leggi e cercare di implementarle il più correttamente possibile.

Quando proviamo a salire al livello successivo, al livello spirituale della nostra esistenza, entriamo in una relazione totalmente diversa: la relazione con il Creatore. Qui siamo legati a Lui costantemente. Egli si rivolge a noi e noi ci rivolgiamo a Lui.

A questo proposito, quando vogliamo diventare simili a Lui, creiamo un’immagine di somiglianza con il Creatore, chiamata “la nostra anima“.
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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 16/12/2018

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Come posso elevare la giusta richiesta al Creatore?

Domanda: Come posso chiedere correttamente se mi rendo conto che la mia richiesta nasce dalla situazione che sto vivendo? Sto evitando ciò che il Creatore mi ha mandato?

Risposta: No. Spesso, quando chiedi, cominci a realizzare la tua richiesta come innaturale e debole, e anche che chiederesti per qualcos’altro e imposteresti la tua richiesta in maniera differente. Ma questo non importa.

Dovresti comprendere che noi esistiamo dentro un rigido sistema. Non si tratta semplicemente di inviare una lettera a qualcuno e poi tutto finisce lì. Tu costantemente lavori in questo sistema; tuttavia, la tua richiesta cambia lungo la via, viene riformulata.

Il sistema reagisce con la sua modalità. Per esempio, quando io inizio a parlarti di qualcosa, i miei pensieri cambiano. Comincio a scoprire altre opinioni per le domande, differenti risposte e impressioni per esprimerle, ecc.

Questa è l’interazione con il sistema: io esisto in esso e non posso uscire da questa struttura.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 04/11/2018

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Chiedere o ringraziare?

Domanda: Ha senso evitare di fare richieste al Creatore, e ringraziarLo semplicemente? O le richieste sono l’unica cosa necessaria?

Risposta: Il nostro appello al Creatore consiste di due parti: richiesta e ringraziamento. Meglio iniziare con la gratitudine visto che ci prepara con il giusto atteggiamento verso il potere superiore. E poi viene la richiesta.

Domanda: Come facciamo a ringraziarLo correttamente?

Risposta: Fatelo col cuore. Ringraziate in base ai vostri sentimenti. Non ci sono canoni o regole. Il desiderio è nel vostro cuore.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 04/11/2018

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Benedizioni per la famiglia

Domanda: Posso chiedere al Creatore una benedizione per la mia famiglia e per gli amici che non sono interessati alla Kabbalah?

Risposta: Puoi chiedere, ma non so quale risultato potresti avere. Non credo che ci sarebbe nessun effetto positivo, perché la preghiera deve essere elevata per la correzione, mentre tu solleciti una situazione migliore, ma è impossibile migliorare senza correzione.

Domanda: Posso chiedere al Creatore che mi invii la Luce per correggere il mio ego?

Risposta: Si puoi, ma la tua richiesta deve essere la più disinteressata possibile.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 04/11/2018

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Cosa dobbiamo chiedere al Creatore?

Domanda: Se “Non esiste nulla tranne Lui”, perché il Creatore non riempie le mancanze? Per esempio, non aiuta le persone con una malattia incurabile…

Risposta: Perché è Lui che ha mandato la malattia! Ogni cosa viene dal Creatore.

Ogni giorno, dall’alba al tramonto, Lui ci manda vari problemi, e noi dobbiamo sforzarci per allontanarci da essi, in qualche modo.

Noi sappiamo che è impossibile scappare ma, nel frattempo, dobbiamo comunque rivolgerci a Lui e cercare di scoprire dove Lui si nasconde dietro a tutto questo. Questo è lo scopo di tutti i colpi che riceviamo. Lui ci manda i problemi per attirare la nostra attenzione.

Domanda: Questo significa che non ha alcun senso chiedere a Lui di cambiare tutto questo?

Risposta: Esatto. Noi dobbiamo chiedere solo una cosa: rivelare la Sua unicità al mondo.

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Dalla lezione di Kabbalah in lingua russa, 02/09/2018

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Rabash, “L’Agenda dell’Assemblea – 1″, Articolo 17, Parte 2, 1984: ‘E successivamente ognuno deve comportarsi come nelle ultime tre parti della “Preghiera Diciotto”. In altre parole, dopo aver supplicato davanti al Creatore, Lo Zohar dice che nelle ultime tre parti della “Preghiera Diciotto”, l’uomo deve pensare come se il Creatore avesse già esaudito la sua richiesta e se ne fosse andato’.

Domanda: Perché Rabash traccia un’analogia tra la preghiera e l’assemblea della società?

Risposta: La Torah e tutti i testi autentici non sono destinati alle persone religiose, ma al nostro lavoro spirituale pratico.

Domanda: La preghiera è il programma delle azioni della persona nel gruppo?

Risposta: Certo. Per cos’altro credete che sia stata scritta? La preghiera è la crescita del desiderio che rivolgete al Creatore in modo che Egli vi dia tutto ciò che è necessario per il vostro lavoro spirituale. Se una persona non arriva alla preghiera significa che non ha questa necessità (Hissaron), non c’è senso di mancanza, forza per andare avanti, desiderio e fame di spiritualità.

Domanda: Tutto ciò che Rabash scrive sull’ordine dell’assemblea della società si verifica nello stesso luogo e nello stesso tempo?

Risposta: Non contano né la geografia, né il tempo. Tutto può accadere in momenti diversi, tra amici diversi.

Domanda: Si tratta di stati cumulativi?

Risposta: Sì, ma in ognuno di noi si accumulano arbitrariamente, non necessariamente nello stesso luogo e allo stesso tempo. Nella spiritualità questa non è una funzione rigida.

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Dalla trasmissione di KabTV “L’ultima generazione”, 13/06/2018

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Una preghiera all’indirizzo giusto

La preghiera è la mia ultima azione in relazione al Creatore. Come risposta alla preghiera, Lui darà vita ad una correzione. Ecco perchè tutto finisce con una preghiera. Prima, dobbiamo prepararci, cercare veramente cosa si sta chiedendo, in che modo, e per chi.

Le preghiere includono le richieste che le creature innalzano al Creatore. Certo, questo non avviene tutto in una volta sola, non viene espresso da nessuna parola o frase, ma si basa sui chiarimenti, l’uno dopo l’altro, e sulle richieste di aiuto, fino a che si arriva alla preghiera perfetta.

Il Creatore è il pieno HaVaYaH che esiste nel mondo dell’infinito e che contiene assolutamente tutto. Per questo, se vogliamo prendere qualcosa da lì, dobbiamo fare una richiesta ben precisa, così come si fa su un computer: su che indirizzo andare, che password digitare o che comando usare, ecc.

Questa richiesta poi, passa attraverso tutti gli stadi ed entra in Malchut nel mondo dell’infinito, dove ci sono possibilità illimitate. Tutti i Kelim e tutte le Luci sono lì dall’inizio, come è scritto, « La fine dell’azione risiede nel pensiero iniziale ». Quello è lo stato corretto che esiste in tutto il suo splendore.

Se lavoriamo correttamente, ci uniamo a questo sistema. Basandoci sulla nostra richiesta, troviamo lo spazio giusto dentro di esso ed estrapoliamo quello di cui abbiamo bisogno da questa “memoria” dove desiderio e Luce già esistono in unione. Questo ci influenza e ci spinge verso lo stato che abbiamo richiesto nella nostra preghiera.

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Dalla prima parte della Lezione quotidiana di Kabbalah del 25/01/2018Gli Scritti di Baal HaSulam – Lettera 56”

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