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Prendersi cura degli altri ci unisce

Domanda: Lei spesso enfatizza che la divulgazione è più importante per noi che per il mondo, poiché attraverso di essa costruiamo noi stessi. Eppure a volte è il contrario e dice che è più importante per il mondo. A cosa serve la divulgazione?

Risposta: Dato che tutti noi, tutta l’umanità, siamo interconnessi da fili invisibili e legati in un unico sistema, dobbiamo divulgare.

Questo sistema esiste inizialmente, non scompare da nessuna parte e non cambia; richiede solo una nostra maggiore partecipazione attiva adesso.

Quindi diciamo alle persone che dobbiamo nutrire questo sistema e prendere una parte attiva al suo interno. Questo significa che dobbiamo impegnarci in una connessione interna ed esterna tra di noi, così che quella esterna aiuti quella interna. Si tratta principalmente di una connessione interna, ma abbiamo bisogno di quella esterna per sostenerci e creare i presupposti per una connessione più interna. Così passiamo dal semplice al complesso, dall’interno all’esterno.

Tutto il metodo della divulgazione e il nostro lavoro su noi stessi risiede in questo. Non c’è nient’altro. La saggezza della Kabbalah ci parla di questo sistema nel quale siamo tutti connessi insieme, di come questo sistema lavora e di come possiamo gradualmente rivelare questa connessione tra di noi.

Quando entriamo nel lavoro di questo sistema e iniziamo ad aprirlo e a sentirlo, vediamo come all’improvviso il nostro mondo si dissolve. In realtà, non esiste; esiste solo questo sistema di connessione. Non ci sono più computer con modem, né telefoni; c’è una diretta connessione tra di noi e tutto il resto si scioglie come nebbia al mattino.

Domanda: Vuol dire che non abbiamo bisogno della divulgazione solo per tenere occupata una persona in modo che non girovaghi senza una meta?

Risposta: No, la natura ci obbliga a farlo e noi dobbiamo muoverci al nuovo grado. Questo è il prossimo grado di tutto quello che è. La nostra natura scomparirà. Ad ogni modo, come scrivono molti fisici e psicologi oggi, essa esiste dentro di noi, nei nostri organi sensoriali. Ora i nostri organi sensoriali attraverseranno gli stadi di un certo sviluppo e si innalzeranno al prossimo livello dove cominceranno a percepire esattamente questo universo, questa matrix.

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From KabTV’s “I Got a Call. Caring for Others Unites Us” 3/13/13

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Il piacere supremo

Gli scienziati hanno scoperto che una formica esposta al calore durante un’attività con altre formiche si comporta come se non lo sentisse. Continua con tutte le altre formiche come se non sentisse nulla e cambia rotta solo quando tutte le formiche lo fanno. Lo stesso vale per molti stormi di uccelli, come gli storni, e per molti banchi di pesci. Non si seguono l’un l’altro, ma si muovono come se fossero un unico organismo composto da innumerevoli esemplari. Non so se lo fanno rilasciando ormoni o altro, ma il risultato è che sono completamente in sincronia l’uno con l’altro.

Gli esseri umani non possono sentire in questo modo. Ci è negata la capacità di fonderci completamente nella società; noi sentiamo sempre la nostra individualità. Inoltre, diamo priorità alla nostra soggettività rispetto alla società, quindi non possiamo connetterci con la mente collettiva con cui lavorano gli storni e i banchi di pesci.

Non riuscendo a percepire la mente collettiva, ci viene negata la comprensione e la percezione della realtà generale. È come se vivessimo in un mondo in cui non riusciamo a vedere oltre il nostro naso. Allo stesso tempo, proprio perché non siamo nati con una percezione integrale, guadagneremo infinitamente di più sviluppandola che essendo nati con essa. Otterremo non solo la mente comune, ma anche il pensiero che sta alla base del suo sviluppo, la differenza tra averla e non averla e anche il modo per aiutare gli altri ad acquisire anche questa coscienza.

Quando vediamo che esiste questo stato di coscienza collettiva, vogliamo raggiungerlo. Questo ci spinge a valorizzarla di più del nostro innato egocentrismo. Man mano che la nostra motivazione cresce, capiamo che possiamo raggiungere quello stato solo se lo preferiamo al nostro egoismo.

Una volta raggiunto questo stato, scopriamo un tipo di piacere completamente nuovo, il piacere ultimo. In questo tipo di piacere, ci sforziamo di non sentire noi stessi, ma la nostra esistenza comune, la nostra unità. Non si tratta di una sospensione del sé, ma dell’aggiunta di un nuovo sé che consiste e appartiene a ogni essere della realtà. Il nostro sé originario continua a esistere e se ne aggiunge uno nuovo.

Una volta acquisita questa coscienza collettiva, comprendiamo il vero significato dell’amore e del perché tutti lo desiderano. In questo amore, sentiamo i nostri sé separati e allo stesso tempo sentiamo gli sforzi di ognuno per elevarsi al di sopra del proprio sé e unirsi agli altri nell’amore.

Di fatto, in questo stato, lo scopo dell’ego cambia e il suo nuovo ruolo è quello di distinguere tra uno stato di odio e separazione e uno stato di amore e connessione. Più grande è l’ego, più grande è la gioia dell’amore, perché un ego più grande richiede un amore più grande per essere superato.

Alla fine del processo, un uomo sente l’egoismo assoluto dell’ego e allo stesso tempo sente l’amore assoluto che esiste nella coscienza collettiva. Ciò che i pesci e gli uccelli sentono istintivamente, noi possiamo sentirlo solo quando sviluppiamo l’amore per ogni virgola della Creazione. Questo amore supremo porta con sé il piacere supremo. L’amore definitivo che tutti desideriamo provare non è quello di essere amati in modo assoluto, ma quello di provare amore assoluto per gli altri. Quando lo sperimentiamo, scopriamo che tutto è amore assoluto.

La natura è un singolo organismo

Domanda: L’accademico Garyaev ha trovato due tipi insoliti di memoria delle molecole del DNA. Ha presentato la teoria che il pensiero della natura, o il pensiero generale di sviluppo contenuto del DNA, è indistruttibile. Ha scoperto e scritto dell’effetto DNA fantasma che conferma che una persona non muore completamente. Contende che nulla di vivente sparisce senza traccia, qualcosa rimane sotto forma di informazioni, o forse è veramente immortale. Che cos’è il “pensiero generale”?

Risposta: E’ l’immenso sistema generale della natura che realmente esiste ma del quale percepiamo soltanto una piccola parte attraverso il nostro filtro egoista. Quindi ci sembra che tutto nasce, vive, muore. E’ così che noi, essendo ricercatori piccoli limitati, percepiamo ogni cosa attraverso il prisma del nostro egoismo.
In realtà, la natura è un unico organismo, un vasto sistema integrale analogo dentro il quale ogni cosa agisce istantaneamente, collegando ogni cosa.

Non esiste tempo, distanza, o movimento dato che ogni particella contiene in sé ogni cosa, come un ologramma, e quindi tutto esiste in forma ideale, immobile, dato che il movimento significa transizione dall’imperfezione alla perfezione. Ma, in realtà, questo non esiste in natura.
Il tempo, il movimento e lo spazio sono le coordinate delle nostre percezioni difettose.
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Da KabTV “Close-Up.  Genoma Umano” 17/7/11

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In un sistema integrato chiuso

Commento: Gli scienziati si domandano come avvengano le trasmissioni istantanee di informazioni. Il concetto di tempo nella comunicazione tra cellule scompare; quindi i ricercatori affermano che il paradigma di trasmissione da parte del sistema nervoso non sia corretto dato che la velocità di impulso del sistema nervoso è molto piccola. Ogni cosa succede istantaneamente.

Si trovano davanti a un problema che, in linea di principio, non riescono a spiegare, e tendono a considerarlo una trasmissione a onda di informazioni.

La mia risposta. Ci sono molte teorie su questo tema. Ma nessuna di queste può spiegarlo, neanche con l’aiuto delle onde, dato che le onde sono tempo, lunghezza e frequenza. Non riusciremo a trovare una soluzione a questo problema.

Ma, come gli scienziati intuiscono, sembrerebbe un’immagine olografica del mondo in un unico volume. Il sistema è assolutamente chiuso, integrale e analogico in cui ogni cosa è totalmente connessa all’altra, al di fuori del tempo, ovvero il tempo è zero.

Praticamente non esiste lo spazio tra gli oggetti. E noi li percepiamo come esistenti a una certa distanza l’uno dall’altro, come se interagissero in una sorta di onda, di processo temporale. In realtà, non avviene nulla di tutto ciò. La distanza, il tempo, il movimento, l’interazione, tutto questo è sovrapposto in una singola immagine integrale della natura dalla nostra percezione egoistica.

Quando osservo un oggetto, comincio a dividerlo in parti con il mio egoismo, a vedere la distanza tra queste parti, a dipingere la connessione tra gli oggetti. È così che lo percepisco perché sono costruito in questo modo.

E se fossi organizzato allo stesso modo di questo oggetto, integrale, globale e situato al di fuori del mio egoismo che divide ogni cosa e tratta tutto dalla posizione di quanto sia vicino o lontano da me l’oggetto, e quanto sia utile o dannoso questo fenomeno per me, allora non condividerei nulla.

Percepirei questi oggetti come un tutt’uno e non avrei alcuna distanza tra di loro, nessun tempo, né movimento, nessuna trasmissione di informazioni e tutto sarebbe istantaneo, in un unico posto.

Dipende tutto dalla persona. E fino a quando non si correggerà verso un sistema integrale, non sarà in grado di percepire correttamente il sistema della natura, dato che essa è integrale.
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Da KabTV “Close-Up. Human Genome” 17/7/11

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Da dove vengono i sogni?

I sogni sono impressioni del mondo materiale o di altre correnti vaganti nel nostro subconscio che una persona vede nella sua mente.

Domanda: Quindi il sonno è una conseguenza delle esperienze che hai vissuto durante il giorno?

Risposta: Non necessariamente delle esperienze. I neonati non sperimentano nulla. Sono solo flussi o correnti vaganti di informazioni o la ristrutturazione di ogni tipo di cellula, di attività cerebrale, e così via, che causano sensazioni tali. Stiamo parlando della fisiologia del nostro corpo animale.

Per quanto riguarda i sogni descritti nelle fonti Kabbalistiche, per esempio, i sogni del Faraone o di Giacobbe, qui intendiamo un parziale raggiungimento della realtà, non completo, ma parziale, quando una persona raggiunge 60 e non 100 gradi delle sue sensazioni. Questo è chiamato un sogno.

Domanda: Nel mondo materiale, separiamo il dormire dal sogno dato che è possibile dormire senza sognare. Succede anche nella spiritualità?

Risposta: È uguale nella spiritualità. Perdipiù, i sogni nella spiritualità non sono una sorta di previsione del futuro. La Kabbalah non opera con concetti tali.

Domanda: I sogni possono essere usati per lo sviluppo spirituale?

Risposta: No, in nessun modo. Nella nostra vita dobbiamo chiaramente, assolutamente chiaramente, cercare di essere simili al Bore, il bene che fa bene, e unirci a coloro che sono simili a noi, e con l’aiuto reciproco, raggiungere il Bore insieme.

 

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From KabTV’s “Spiritual States” 6/28/22

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La natura é desiderio

Uno scienziato rivela tutto nella scienza non con la mente, rivela tutto nelle sensazioni (Vladimir Vernadsky).

Il mio commento: Sì, un individuo è un essere senziente. L’uomo è un desiderio. In generale, tutta la natura è un desiderio. Noi studiamo le relazioni e le connessioni tra i diversi desideri e quindi, alla fine, dobbiamo parlare di sensazioni.

Non importa quanto vogliamo metterlo in formule e correlazioni – l’inizio, la fine, il centro della formula che connette l’inizio e la fine, le varie proprietà, gli stati, ecc. – stiamo ancora parlando di ciò che sta accadendo al soggetto in questione.

Tutta la materia è il desiderio di essere riempita, di godere, di mettersi in equilibrio con l’ambiente, con il proprio stato interiore. Di conseguenza, si parla ancora di desiderio sia a livello inanimato, vegetativo, animato sia a livello umano.

Eppure è necessario capire che il desiderio è un problema. Non è che io voglia qualcosa e basta. Per esempio, il desiderio degli atomi è di mantenere la loro struttura: devi fare grandi sforzi per spezzare questi desideri. La natura è solo un desiderio.

Pertanto, quando Vernadsky parlava di sentimenti, del fatto che tutta la nostra natura è circondata da un pensiero enorme, da un’idea, da un desiderio e una noosfera, allora, naturalmente, stava parlando di raggiungere il programma della materia che esiste intorno ad essa. Questa è la predestinazione dell’uomo.

Commento: Riguardo al nostro tempo, Vernadsky scrisse: “Ci sarà molto orgoglio, ristrettezza di coscienza e durezza di cuore finché un uomo non dimenticherà se stesso in un unico grande sentimento d’amore”.

La mia risposta: Sì, finché un uomo non si eleva al di sopra di se stesso nella proprietà dell’amore. Allora gli sarà rivelato l’universo generale, il piano generale, l’intero programma della creazione, il suo intero percorso e ciò verso cui ci stiamo dirigendo.

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Da KabTV. “Close-Up.” Profeta” 23/11/11

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Tutto questo è Me

Domanda: Da dove arriva la sensazione ad una persona che tutto è diviso in “io” e “gli altri”?

Risposta: Dal nostro egoismo. La nostra anima è divisa in due parti: la parte interiore, che sento come me stesso, e la parte esteriore, che sento come il mondo esterno. Queste due parti sono separate in me da una divisione egoistica, che è il male.

Quindi, non sento il mondo esterno come me stesso. Non immagino che questo sia anche parte di me, che mi appartenga. Qui si trova la nostra stupidità, miopia e cecità!

Se riuscissi a vedere il mondo nella maniera corretta, capirei che tutto è me, la mia anima. Ogni cosa esterna, ogni cosa che esiste, ogni cosa che va oltre me stesso, è la mia unica anima. Allora tratterei tutto diversamente.

Il nostro egoismo è creato appositamente in modo da contrapporre la parte interiore dell’anima con quella esteriore e ci rende egoisti interessati solo a ciò che è all’interno. Ogni cosa esterna, nella mia cecità, non la considero parte di me e la distruggo, la disprezzo e gioisco se qualcuno soffre. Più tardi verrà rivelato, e noi presto lo riveleremo, che in realtà si tratta di me. Quanto l’ho trattato male! Ho disprezzato e ho fatto tutto a danno dei miei cari, i miei figli, genitori, e così via.

Dopotutto, ciò che è fuori di me sono i miei genitori o figli o nipoti, o in avanti o indietro. Questa è l’intera umanità nelle reincarnazioni precedenti o future. Non riusciamo a immaginarlo.

All’improvviso si scopre che i Giapponesi, diciamo, sono i miei parenti più cari e amati. Guardate cosa sta succedendo a loro mentre io gongolo.

Una così terribile rivelazione della realtà attende tutta l’umanità! Ovvero distruggiamo, uccidiamo, facciamo del male e improvvisamente ci viene detto “è il tuo figlioletto”, e tu lo stavi distruggendo.

È questo che vedremo su una scala universale. È questo sentimento di rimorso e orrore che colpirà una persona! Ciononostante, ci condurrà al fatto che alla fine ci scuoteremo in modo da mescolarci l’uno con l’altro e scoprirci come un unico intero comune e assoluto.
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Da KabTV “Close-Up. Branch of Sakura” 15/5/11

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Come conoscere la verità

Domanda: Una persona ha degli standard di percezione, degli atteggiamenti iniziali. Attraverso lo sviluppo, deve in qualche modo cambiarli. È possibile sintonizzarsi con una certa immagine del mondo e, lavorando duramente, cambiarla in accordo con lo scopo del proprio sviluppo.

Quali strumenti possono cambiare l’immagine del mondo in conformità dell’obiettivo finale?

Risposta: Esiste solo un modo per vedere il mondo da una prospettiva diversa: il riavvicinamento tra di noi. Se ci distanziamo dagli altri, non riusciremo a capire che stiamo entrando sempre più profondamente nel mondo. L’avvicinamento reciproco porterà a far sorgere in noi tante forze di resistenza a questo.

E all’incrocio tra i nostri sforzi di avvicinarci e le forze della natura di separarci, inizieremo a sentire la rivelazione della natura, la rivelazione di noi stessi. Lì vedremo un umano.

Sarà una percezione della realtà radicalmente diversa – la rivelazione corretta, vera, dell’egoismo. Se iniziamo a impegnarci ad avvicinarci gli uni agli altri e sentiamo come la natura ci respinge gli uni dagli altri, ma noi insistiamo in ogni modo nel avvicinarci e la natura insiste nel distanziarci, allora all’incrocio tra queste due forze opposte scopriremo la verità.
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Da KabTV “Kabbalah Express” 29/04/22

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Un campo comune di pensiero

Domanda: da dove deriva il pensiero?  Come può una persona essere in contatto con esso?

Risposta: Siamo all’interno del campo del pensiero.  Quindi, si tratta di un’ induzione.  Evoca ogni sorta di pensieri individuali in noi.

Il campo comune in cui esistiamo come particelle di polvere nell’aria, ovvero, l’aria stessa, il pensiero stesso, il campo stesso, induttivamente ci manda ogni tipo di pensieri che ci permettono di capirci a vicenda, di sentire questo campo, il suo movimento generale, di influenzarlo a nostra volta, ecc.

In principio, la Kabbalah tratta la teoria del campo generale.  Con questo campo intendiamo il Creatore.  Non si tratta di un signore anziano che ci dirige dall’alto, ma di un campo comune, un piano comune.

La Kabbalah parla di come questo piano possa essere influenzato, come agisce su di noi, e come possiamo entrare in equilibrio con esso, che è l’obiettivo della nostra esistenza attuale, ovvero raggiungere l’equilibrio con il campo comune.

Quando raggiungeremo questa omeostasi completa, allora entreremo nella fase successiva di creazione.  Questa è la dialettica del nostro sviluppo.

 

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From KabTV’s “Close-Up. Secrets of Immortality”

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L’universo ha una volontà?

Domanda: Il più grande scienziato nel campo dell’astronautica K. E. Tsiolkovsky ha scritto nelle sue opere sul volere dell’universo. Ha detto che questo volere  condiziona tutto ciò che vediamo e sentiamo. L’unica domanda è: qual è questo volere?

L’universo ha una volontà? E possiamo parlarne?

Risposta: I veri scienziati, fisici, astronomi e cosmologi ritengono che l’universo sia un pensiero, una mente. Quando si addentrano in ciò che accade fuori di noi a grandi distanze, in grandi forze, sentono che esso respira con una sorta di enorme piano, qualcosa di molto grande e intelligente, finalizzato a qualcosa di misterioso, ma che ha una sua forza, una sua coerenza, una sua maturità, una sua logica superiore, per noi incomprensibile.

E noi siamo in questo come piccoli complici e l’universo ha la sua volontà e il suo programma. Molti hanno questa sensazione.

 

 

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Da “Primo piano” di KabTV. Il desiderio dell’universo” 11.28.2010

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