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Cosa esiste nello spazio che non riusciamo a percepire?

Domanda: Che cosa esiste nello spazio che ci sembra vuoto nella nostra percezione egoistica, ma che in un’altra percezione è densamente riempito di tutto?

Risposta: Sono i tipi di desideri: inanimato, vegetativo, animato e umano che non percepiamo dai gradi successivi, dal grado del mondo di Assiya, Yetzira, Beria, Atzilut, Adam Kadmon e così via fino al livello dell’infinito.

E lì, proprio come nel nostro mondo, vediamo i gradi inanimato, vegetativo, animato e il grado di “umano”, osserviamo questi tipi di forze, ma solo forze nel mondo di Assiya, Yetzira, Beria, Atzilut e Adam Kadmon.

La cosa più importante è che in ognuno di questi mondi si scopre la forza che li lega e li guida. Si chiama Bore, colui che crea in questo mondo. Ci si fonde con esso, ci si connette con esso, ci si adatta e si  diventa simili.

Di conseguenza, si scopre che un individuo ascende al grado più alto dell’intero universo e include tutto in sé. Ma questa è un’immagine onnicomprensiva di un uomo, quando tutti i nostri corpi scompaiono al livello del nostro mondo e tutti i nostri desideri, forze, conoscenze e qualità appena acquisiti si fondono in un’unica immagine “Adamo”.

È a questo che stiamo andando incontro. Ciò che sta accadendo nel mondo segna l’inizio di questo percorso, l’inizio dell’elevazione spirituale dell’umanità. Spirituale significa al di là della materia. Questo è il cammino verso l’informazione, verso un nuovo cambiamento dentro di noi, nel nostro “io”.

 

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Da KabTV “Ho ricevuto una chiamata. Come vedere l’altro mondo?“. 12/1/12

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Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Qual è il consiglio migliore per una vita longeva?

 

In Australia, una donna di cento anni ha condiviso quello che considera il segreto della sua longevità. Deriva dalla calma attitudine nei confronti di ogni evento della vita. Consiglia di non serbare rancore e di vivere nel qui e ora. Il suo credo è: “Non preoccuparti di cose che potrebbero mai accadere”.

Sebbene possa sembrare un buon consiglio di vita, un Kabbalista considera privo di vita il fatto di non preoccuparsi di ieri o di domani e di vivere solo nel qui e ora. Così è come vive il livello animale di esistenza, non quello  umano.

Prendete qualsiasi animale: vive nel qui e ora. Se hanno delle premonizioni è un altro discorso, ma se non ricevono questa sensazione, vivono con quello che hanno. I movimenti di un animale sono abbastanza semplici, mentre l’uomo si fa carico di ogni tipo di problema cosmico. Per esempio, le stelle potrebbero esplodere in un’altra galassia e ci sarebbero persone a preoccuparsene.

Le preoccupazioni che riguardano dove siamo ci danno la sensazione della vita. Al contrario, un’esistenza calma, in cui vivere di solo quello che si ha, sarebbe una vita a livello animale.

Il Kabbalista è una persona che si apre al mondo per mostrarsi e partecipare in esso. Assorbe i desideri e i problemi del mondo e li elabora al fine di attivare la propria correzione, allo scopo di cercare la migliore risposta e intenzione a tutto quello che assorbe. Restituisce così al mondo la reazione corretta a ciò che assorbe.

Una vita così è lontana dall’essere esente da problemi. Tuttavia dà al Kabbalista una sensazione di felicità perché sente di svolgere un compito necessario. Altrimenti non sarebbe una vita umana. Un Kabbalista non può vivere diversamente.

Comunque, rispetto alla dichiarazione della signora circa il non serbare rancore, questo è davvero importante. E viene anche naturale a un Kabbalista farlo, perché accettando che tutto viene da una singola forza, la forza naturale di amore e dazione, allora ogni cosa che si verifica tra di noi è un’immagine del mondo che la natura dirige. Aderendo a questa immagine, la nostra attitudine diventa corretta e pratica.

Non serbiamo così alcun rancore, perché ci  includiamo nella correzione del mondo, nell’incorporazione e nella manifestazione del mondo, e partecipiamo al sistema insieme alla natura. In altre parole, non solo osserviamo e assorbiamo quello che abbiamo intorno, ma capiamo che è stato fatto per noi e questo viene elaborato nella nostra percezione della realtà.

Dobbiamo quindi agire in un modo che motivi questa immagine che si proietta dentro di noi. Vivere nel qui e ora è veramente corretto, ma nel senso che il “qui e ora” sia la realtà che creiamo. Riceviamo le impressioni dal risultato della natura verso di noi, risultato che elaboriamo come nostro. Poi correggiamo costantemente le nostre impressioni e i nostri riflessi sul mondo, e lo facciamo per giustificare la natura in tutti i gradi della nostra percezione.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Perché le persone si relazionano con il loro riflesso negli altri?

Noi non vediamo gli altri, ma il nostro riflesso in loro.

Le fonti kabbalistiche descrivono ampiamente questo fenomeno della nostra percezione: non vediamo gli altri, ma li guardiamo nella nostra percezione, e ciò che vediamo come tratti o comportamenti positivi o negativi dipende dalle nostre abitudini, dalla nostra mentalità e dalla nostra educazione.

Non percepiamo le altre persone così come sono. Piuttosto, le percepiamo come correlazioni tra loro stessi e tra noi stessi.

Il mondo è un riflesso del tuo desiderio. Tutto ciò che vedi è il tuo desiderio al di fuori di te.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Cosa dobbiamo cambiare?

Per la prima volta nella storia dell’umanità stiamo avanzando verso una percezione inversa del mondo. Dobbiamo cambiare la nostra stessa percezione.

Non dobbiamo cambiare la struttura economica, sociologica, politica e le varie sovrastrutture nella società. Dobbiamo cambiare noi stessi.  Quindi, il periodo di transizione dovrebbe essere molto semplice, un periodo di auto-educazione e auto-formazione.

Non si può cambiare ulteriormente nulla senza cambiare se stessi, perchè bisogna essere alla base di nuovi cambiamenti radicali.

Di conseguenza, il periodo di transizione è soltanto un periodo del nostro adattamento ai richiami della natura.

 

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From KabTV’s “I Got a Call. How to Make a Revolution” 2/10/12

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Il contenuto si basa su conversazioni pronunciate dal Rav Dr. Michael Laitman ed è stato scritto e curato dai suoi studenti.

Perché siamo attratti dalle arti marziali?

Domanda: Perché l’uomo lungo la storia è stato attratto dalle arti marziali? Cosa gli danno?

Risposta: Il nostro egoismo si sviluppa attraverso la competizione, perché la cosa più importante per noi è l’invidia, la gelosia, il desiderio di potere, ecc. Dopotutto, vedere qualcuno che è più grande, più alto, più forte e di maggior successo di te è sentito dall’egoismo come una sconfitta.

Perciò, le arti marziali, o qualsiasi tipo di combattimento, attraggono un individuo. C’è un piacere speciale in questo.

È così che siamo stati creati fin dall’inizio; se non puntiamo a correggerci, allora valutiamo sempre l’altro rispetto a noi stessi.

Non possiamo guardare le cose con indifferenza perché valutiamo sempre: migliore o peggiore, mi piace o non mi piace, piacevole o sgradevole, e così via; altrimenti, non distinguiamo le cose. Tutto passa attraverso un filtro egoistico: è buono per me o cattivo e in che modo?

Non la vedo diversamente perché il mio principale organo di percezione è il desiderio di godere.  Sento sempre ogni cosa in funzione del fatto che mi piaccia o meno. Questo è l’unico modo.

Possono essere colori, suoni, o qualsiasi altra cosa, e persino oggetti o fenomeni che non mi interessano assolutamente. Li distinguo sempre e solo per il mio desiderio di godere, per quanto sia migliore o peggiore per me, anche se non lo ammetto nemmeno.

 

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Da KabTV’s “ Ho ricevuto una chiamata per la forza d’animo” 9/11/13

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Il modo ideale di imparare le lingue

Domanda: Quando un bambino sta imparando a parlare come si costruiscono le connessioni della percezione del linguaggio? E perché la lingua madre è così profondamente radicata che anche se sta imparando una lingua straniera  egli conserva ancora un certo accento?

Risposta: Il linguaggio è un programma nel quale la sensazione interna di comprensione viene associata alla sua espressione verbale. I contatti tra la sensazione interiore e l’espressione verbale sono un immenso programma di associazioni e di immagini. Si forma dentro di noi, protetta tra le immagini e i loro concetti semantici, la loro espressione attraverso la mimica facciale e l’intera sensazione, poiché quando un individuo parla, egli riproduce questa immagine dentro di sé.  Tutto questo si costruisce in noi nei primi due anni di vita circa.

Penso che se iniziassimo a insegnare ai nostri bambini alcune lingue fino all’età di due anni, queste lingue diventerebbero la loro lingua madre. Un uomo passerebbe da un programma all’altro nello stesso modo in cui un computer ha Word, Excel, e altri programmi.

Quando un individuo diventa più adulto, questo avviene in un modo più artificiale, cioè esiste un linguaggio interno e anche una traduzione esterna. Sebbene possa essere molto facile e molto trasferibile, non è  già una lingua madre. Perciò non si può fare nulla qui.

Ci sono uomini che hanno un legame così forte con la loro lingua madre  che non sono in grado di padroneggiare liberamente un’altra lingua. Se vivessi, per esempio, in un ambiente inglese, sicuramente cambierei,  altrimenti è molto difficile.

Comunque, ci sono individui per i quali è molto facile. In genere si tratta di donne di 16-17 anni o anche più giovani. Catturano le lingue in modo assoluto e chiaro perché sono sintonizzate per capire i bambini, per parlare con loro. La loro risposta all’adattamento è più elevata di quella degli uomini.

 

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Da KabTV’s “ I got a call. The perfect way to learn languages”9/11/13

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Mente o sensazioni: cos’è più importante?

Domanda: Hai detto che fino all’età di 13 anni, una persona percepisce il mondo solo tramite le sensazioni. La mente si accende dopo i 13 anni quando iniziamo ad analizzare tutto ciò che percepivamo prima?

Risposta: Oggigiorno, potrebbe essere all’incirca intorno ai 25 anni, e non a 13, dato che la generazione attuale ha uno sviluppo più lento. Questo è noto a tutti: psicologi, sociologi, statistiche e sondaggi.

La nostra generazione è molto infantile. I giovani vogliono restare a casa, non vogliono mettere su famiglia e prendersi la responsabilità; preferiscono sedersi in un bar, assorti nei telefonini.
Commento: Secondo il nostro sviluppo, ogni persona è, in principio, un bambino. Non percepisce affatto il mondo con la mente.

La mia risposta: Percepiamo ogni cosa attraverso le nostre sensazioni anche se non lo ammettiamo a noi stessi, non lo comprendiamo poiché la nostra materia è il desiderio di godere, essere riempiti.

Quindi, innanzitutto, siamo sensori sensoriali, e solo dopo diventiamo consapevoli di ciò che sentiamo. La nostra consapevolezza è secondaria, e la materia, ovvero le sensazioni, è primaria.

Le nostre sensazioni controllano così tanto e dominano la nostra consapevolezza che semplicemente non notiamo questo fatto, e non lo riconosciamo. Non ne possiamo uscire, osservarci dall’esterno, e indagare. Non cerco neanche di spiegarlo alle persone.

Solo coloro che acquisiscono una seconda sensazione, la qualità della dazione, anziché la qualità della ricezione, possono calcolare, realizzare, valutare e bilanciare fino a che punto sono nella qualità della ricezione, e in accordo con questo, come controllare e valutare se stessi, e così via.
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Da “I Got a Call” di KabTV. Mente e sentimenti: cos’è più importante?” 7/10/13

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Espansione della Consapevolezza

Domanda: Nel mondo materiale ci sono stati di nascita e morte, infanzia e vecchiaia, e nel mondo spirituale questo viene espresso nell’espansione della percezione. Cosa significa espansione della percezione?

Risposta: Ogni volta non si muore, ma come si suol dire, si cambia “pelle”. Cambiano tutti gli strumenti, i desideri, le percezioni, facendo posto per quelli nuovi.

I cicli non arrivano totalmente ad un punto fermo, come succede nel nostro mondo, dato che li compi tu stesso. Tu stesso passi da uno stato ad un altro, e quindi sono controllati; sono desiderabili.

Una persona fa questo da sola, dentro se stessa, e raggiunge il mondo superiore. Inizia gradualmente ad espandere questi confini, a sentire se stessa in un altro.

 

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From KabTV’s “I Got a Call. Expanded Consciousness” 8/14/13

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Vedere l’immagine intera del mondo

Domanda: È molto difficile per una persona prevedere i cambiamenti in se stessa e nel mondo, anche se si sforza. E come società, l’immagine è generalmente annebbiata.  Perché i cambiamenti e le loro conseguenze sono imprevedibili e ci vengono nascosti?

Risposta: Non sono nascosti. Semplicemente non vediamo l’immagine intera del mondo. Ma se lo volessimo, la vedremmo con tutti i suoi cambiamenti e potremmo persino influenzarli.

Domanda: In linea di principio è possibile per una persona percepire l’immagine intera del mondo, conoscere le leggi con cui opera, compiere azioni e vedere come tutto cambia?

Risposta: Sì. Dobbiamo imparare a farlo. È possibile.

Domanda: Generalmente, potrebbe esistere la vita senza cambiamento?  Uno stato tale esiste in natura?

Risposta: No. Allora non si tratterebbe di vita, e neanche di morte.  La morte è uno degli stati della vita. Movimento perpetuo.

Domanda: Ci può essere movimento inverso?

Risposta:  In qualsiasi direzione.

 

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From KabTV’s “Kabbalah Express” 9/23/22

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Il cielo stellato: una dimostrazione delle nostre qualità interiori

Nelle notizie (ZME SCIENCE): “Gli scienziati dicono che il cervello umano assomiglia all’universo”.
“Entrambe le reti neurali e galattiche hanno la stessa struttura, che punta ad un universo frattale.”
“Immagini parallele di cellule cerebrali e una rete cosmica di galassie rendono difficile distinguere le due cose. Quindi può sembrare che l’universo sia come un cervello gigante o viceversa, che ci sia un piccolo universo in ognuno dei nostri cervelli. Non è solo un pensiero divertente. In un nuovo studio, un astrofisico e un neurochirurgo hanno documentato le sorprendenti somiglianze tra reti cosmiche di galassie e reti neurali di cellule cerebrali.”

Domanda: Possiamo dire che quando ci fermiamo e guardiamo il cielo pieno di stelle, c’è una sorta di respiro e di connessione?

Risposta: Certamente. Direi che il cielo è una meravigliosa dimostrazione delle nostre qualità interiori.

Domanda: Significa che il cielo è ciò che esiste dentro di noi?

Risposta: Certamente. Da dove vedi tutto questo? Vedi te stesso!

Domanda: Vedo me stesso? E allora perché mi immobilizzo nella meraviglia? Quasi tutti vedono questo cielo e si bloccano. Che cos’è che causa questa meraviglia?

Risposta: Ti viene mostrato un pezzettino di ciò che è dentro di te in modo meccanico, così. In effetti, vedi te stesso dall’interno. Questo ti stupisce un po’, ti meraviglia e ti tocca.

Domanda: Qual è la cosa più importante che devo vedere dentro di me?

Risposta: Che ci sono infinite possibilità in te, un numero infinito di ogni possibile qualità. Devi iniziare a connetterle tutte insieme in qualche modo e riceverai il Creatore. Dobbiamo guardare il cielo stellato più spesso.
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Da Kab TV “Notizie con il Dr. Michael Laitman” 30/06/22

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