Pubblicato nella 'Percezione della realtà' Categoria

Cosa possiamo fare per alleviare la nostra ansia per il futuro?

Capire che si tratta soltanto di ansia e non di realtà.

Dovremmo guardare a ciò che siamo in grado di fare oggi, comprendendo che le ansie per il futuro riguardano ciò che potrebbe accadere in seguito,  di conseguenza dovremmo calmarci.

Temere il futuro non ci dà assolutamente nulla. Non sappiamo comunque cosa accadrà domani, quindi perché dovremmo angosciarci con preoccupazioni e timori vari?

 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Se la morte è una punizione, in che modo il paradiso è una ricompensa?

Non esiste la morte.

Attraverso lo studio della Kabbalah, possiamo passare dal nostro innato desiderio transitorio, egoistico ed egocentrico, a un desiderio eterno, perfetto e altruistico.

Senza questo studio, il nostro desiderio egoistico svanisce gradualmente fino ad esaurirsi, e questo è ciò che la gente identifica con la morte.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Qual è il futuro dell’umanità?

In futuro le persone arriveranno a vedere la connessione tra gli innumerevoli elementi della natura.

Più specificamente il cambiamento del nostro futuro sarà solo nel modo in cui comprenderemo le connessioni.

Prendiamo ad esempio un alieno che improvvisamente arriva sul nostro pianeta. Ci vedrebbe tutti come un unico fenomeno e non sarebbe in grado di riconoscere le differenze tra noi, che ci sono, ad esempio, poliziotti e ladri, ricchi e poveri, uomini e donne. È lo stesso per noi.

Quando scopriremo il mondo in cui siamo correttamente connessi tra noi e con la natura, con la rivelazione della forza di amore  e dazione tra di noi, allora percepiremo una realtà nuova, spaziosa e straordinaria. Comprenderemo la profondità di tutto ciò che accade nell’universo, presente e futuro, vivo e defunto.

Questo è ciò che possiamo aspettarci dalla nostra condizione futura finale. 

Capiremo la materia inanimata, vegetale, animale e umana in tutti i suoi cicli.

La cosa comunque più importante è che sentiremo di esistere in una rete di connessioni e influenze reciproche tra gli elementi e i livelli della natura, prima della loro esistenza nel nostro mondo, durante e dopo.

Percepire la totale interconnessione delle parti della natura ci darà una visione eterna capace di rispondere a tutte le nostre domande, senza eccezioni. Otterremo chiarezza sul motivo per cui tutto è accaduto, accade e accadrà, e proprio in quel modo. Riceveremo anche chiara comprensione delle leggi attraverso le quali ci sviluppiamo. Come in un ricamo, da una parte vediamo l’immagine bella e dall’altra tutti i punti dove, se  tagliati, l’immagine cadrebbe. Così siamo noi: se non sentiamo le nostre connessioni, cadiamo e ci distanziamo gli uni dagli altri.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.  

Come posso imparare a mantenere la calma in ogni situazione?

È impossibile mantenere la calma in qualsiasi situazione. Inoltre non dobbiamo essere sempre calmi.

La natura ci fa evolvere attraverso la costante crescita del nostro ego. Se osserviamo gli anni dello sviluppo umano, possiamo notare l’evoluzione dai desideri di sopravvivenza di base per cibo, sesso, famiglia e un riparo, desideri che avevamo come abitanti delle caverne, fino ai desideri egoistici che compaiono quando ci sviluppiamo come civiltà: denaro, onore, controllo e conoscenza.

Più l’ego cresce, meno calmi diventiamo.

Esasperazione, agitazione e stress sono tutti stati che la natura ci spinge a provare per arrivare a riconoscere il nostro ego umano come causa dell’ affanno e, così facendo, sviluppare un nuovo desiderio sincero di elevarsi al di sopra dell’ego.

In questo momento abbiamo bisogno di un ambiente che ci sostenga, ci incoraggi e ci dia fiducia per elevarci al di sopra dell’ego.

Un aspetto di tale ambiente è costituito un regolare apprendimento e un’attività volta a elevarci al di sopra dell’ego umano, in modo da proteggerci da eventuali avversità che potrebbero destabilizzarci.

In altre parole, calibrandoci regolarmente per riconoscere l’ego come fonte del nostro squilibrio con l’ambiente circostante, e per elevarci al di sopra di esso, dovremmo rafforzare il nostro ambiente di sostegno, che a sua volta ci aiuterebbe a superare qualsiasi stato che sperimentiamo più velocemente di quanto non faremmo se fossimo lasciati a noi stessi.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

Qual è il modo migliore per proteggersi dal malocchio?

Innanzitutto, cos’è il malocchio? Sostanzialmente è l’effetto negativo dei cattivi pensieri degli altri. I pensieri hanno infatti un importante ruolo  nella nostra vita e siamo influenzati dai pensieri negativi che gli altri hanno su di noi.

Allora la domanda è come ci proteggiamo da questi pensieri negativi su di noi, dal malocchio.

Su questo punto, molte persone credono che ci si possa proteggere portando e usando vari amuleti. Ma nessun oggetto ci protegge. Possono dare un conforto psicologico ma non cambiano la realtà. Ossia non riescono a fermare i pensieri cattivi che gli altri proiettano su di noi.

Il modo per proteggersi davvero dal malocchio, dai pensieri negativi degli altri, è quello di proiettare pensieri positivi su di loro. Avendo pensieri positivi sugli altri e facendo loro del bene, irradiamo forze benefiche verso di essi e la nostra emanazione di questa energia positiva ci protegge.

Possiamo così sbarazzarci delle influenze negative e avere più fortuna, benedizioni e successi nella vita attraverso pensieri positivi sugli altri. Così facendo ci sarà possibile elevarci al di sopra degli influssi negativi, malocchio compreso.

In breve, con i pensieri positivi sugli altri si troverà una potentissima, esaltante e attendibile forma di protezione spirituale.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman. 

 

Perché le persone si relazionano con il loro riflesso negli altri?

Noi non vediamo gli altri, ma il nostro riflesso in loro.

Le fonti kabbalistiche descrivono ampiamente questo fenomeno della nostra percezione: non vediamo gli altri, ma li guardiamo nella nostra percezione, e ciò che vediamo come tratti o comportamenti positivi o negativi dipende dalle nostre abitudini, dalla nostra mentalità e dalla nostra educazione.

Non percepiamo le altre persone così come sono. Piuttosto, le percepiamo come correlazioni tra loro stessi e tra noi stessi.

Il mondo è un riflesso del tuo desiderio. Tutto ciò che vedi è il tuo desiderio al di fuori di te.

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Qual è la definizione cabalistica di luce?

La luce è la forza della natura che influenza, governa, permea e anima ogni cosa. Tutte le altre forze che osserviamo in natura derivano da essa.

Sentiamo la luce come una fonte di bontà, una legge della natura, una forza potente e un grande piacere o appagamento.

 

Contenuti scritti ed editati da studenti, basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Che cos’è il tempo?

Possiamo osservare il tempo quando guardiamo i nostri orologi, possiamo percepirlo quando riflettiamo sulla nostra vita e ci rendiamo conto della velocità con cui passa, lo sentiamo quando contempliamo gli eventi della nostra vita e consideriamo le loro conseguenze e le nostre emozioni.

Il nostro desiderio di ricevere, la materia fondamentale di cui siamo composti, percepisce il passato, il presente e il futuro. Riconosce il tempo come cambiamenti che avvengono nel nostro desiderio di piacere. In altre parole, il tempo dipende dalle sensazioni che nascono dal nostro desiderio di ricevere. Senza queste sensazioni, non avremmo alcun concetto di tempo.

Se non ci fossero differenze nelle nostre sensazioni tra il sentirsi meglio o peggio, non saremmo consapevoli del passare del tempo. Se le nostre sensazioni rimanessero invariate, il tempo, così come lo conosciamo, si fermerebbe. Il tempo, cioè, è il risultato delle fluttuazioni delle nostre sensazioni. Se non c’è cambiamento, non c’è tempo. Come si differenzia un minuto dall’altro? Le variazioni sono dovute ai processi che avvengono nel nostro desiderio di ricevere, e questo è ciò che chiamiamo: “tempo”.

Il tempo è la misura della differenza tra la quantità di piacere che proviamo nel nostro stato attuale rispetto a quello successivo. Le nostre sensazioni cambiano continuamente, il che spiega perché gli eventi del passato, del presente e del futuro sono così importanti dal nostro punto di vista egoistico. Esploriamo gli stati che il nostro desiderio di ricevere piacere sperimenta, e i cambiamenti tra questi stati sono registrati dentro di noi come tempo.

Il desiderio del piacere è la materia della creazione. È un sensore che percepisce la pienezza o il vuoto. Valuta lo stato in cui si trova in base al confronto con la sensazione di appagamento nello stato precedente e forma un concetto di tempo valutando la quantità di piacere in entrambi gli stati.

Il tempo è uno strumento per misurare l’appagamento del desiderio di ricevere. Desideriamo l’appagamento, quindi guardiamo al futuro e riflettiamo sul passato per imparare a organizzarci al meglio per raggiungere il risultato desiderato. Poiché organizziamo il nostro percorso di realizzazione, dividiamo il tempo in varie fasi.

Sia il passato che il presente sono basati sul nostro desiderio del piacere. Il desiderio di ricevere si sviluppa e passa attraverso le seguenti fasi: inanimata, vegetativa, animata e umana. Gli esseri umani sono gli unici a percepire il tempo, cioè a riconoscere il passato, il presente e il futuro. Queste fasi sono diverse per l’uomo dal punto di vista della sensazione di appagamento.

A livello interiore sperimentiamo diversi tipi di tempo. C’è il tempo che teniamo sotto controllo con un orologio, ma abbiamo anche un senso interiore del tempo. Possiamo misurare un tempo ampio come miliardi di anni o minuscolo come un attimo fuggente. Misuriamo il tempo in base al suo significato per noi e al nostro coinvolgimento in esso.

La nostra percezione del tempo e la sua essenza sono due concetti distinti. La nostra esperienza del tempo si basa sulle nostre esperienze personali, mentre il tempo astronomico misura il movimento orbitale dei pianeti, anche se per il momento è relativo.

L’intero universo è un desiderio di ricevere all’interno del quale osserviamo i processi che avvengono a livello inanimato, vegetativo, animato e umano. Pertanto, tutto ciò che è realtà è in realtà dentro di noi. La nostra realtà è un prodotto della nostra percezione. Se la nostra percezione cambia, cambieranno anche i concetti di tempo, movimento, spazio, universo e l’intero quadro in cui viviamo. Questo ci porta a porci delle domande sulla nostra realtà e se abbiamo il potere di modificarla.

Contenuti scritti ed editati da studenti basati sulle loro conversazioni con il Rav dr. M. Laitman.

Come far sì che gli altri si aprano con te

La saggezza della Kabbalah è tutta incentrata sull’unione delle persone.

La connessione umana ha un’importanza primaria nel metodo,  diventare un Kabbalista significa diventare esperto della connessione umana positiva.

Per esempio, capisco ogni persona con cui ho parlato, e ho parlato con migliaia di persone. In ogni persona trovo una parte di essa in me. Può essere un nemico, un antisemita, un nazista, un ubriaco, una persona molto rozza, un ladro o un mafioso. Ritrovo in me le stesse caratteristiche che hanno loro. Non è che io sia un ladro incallito che dedica la sua vita ai furti, ma questa modalità esiste in me.

È necessario che io faccia sentire agli altri che li capisco. E potrebbe anche trattarsi del criminale più terribile: devo dimostrare loro che li capisco, che posso in qualche modo mettermi nei loro panni, capire da dove vengono e giustificare il fatto che sarei diventato come loro, date le situazioni che hanno vissuto. Quando ti metti in relazione con una parte di altre persone in te, puoi parlare facilmente con chiunque.

Mi mostrate una persona al mondo in cui non sono incluso?  Nella saggezza della Kabbalah impariamo, che vi piaccia o no, dall’alto al basso e in tutte le direzioni, che siete parte integrale di tutte le anime. Allo stesso modo, voi includete tutte le opinioni e i discernimenti delle anime. Le altre persone dovrebbero quindi sentire questa inclusione quando parlano con voi.

“Gaslighting”. Parola dell’anno di Merriam-Webster

“In quest’epoca di disinformazione, di ‘fake news’, di  teorie cospirative, di troll su Twitter, e deep fakes, gaslighting è emerso come una parola del nostro tempo”, hanno scritto i redattori del dizionario guida, nella  spiegazione della loro scelta, aggiungendo che “il 2022 ha mostrato il 1740% di aumento nelle ricerche di gaslighting, con un elevato interesse durante tutto l’anno”.

Il “gaslighting”, secondo il Webster è la ‘manipolazione psicologica di una persona, di solito per un periodo di tempo prolungato, che induce la vittima a mettere in dubbio la validità dei suoi pensieri, della percezione della realtà, o dei ricordi e conduce tipicamente a confusione, perdita di fiducia e autostima, incertezza sulla propria stabilità  emotiva o mentale, e  una dipendenza dall’esecutore”. Sembra un reato grave, e lo è, ma è anche la realtà della nostra vita. 

I Governi e le grandi imprese praticano il “gaslighting” come routine. E’ così perché cercano di perpetuare il loro potere o la loro popolarità. Se vogliamo essere in grado di fare scelte libere e indipendenti, dobbiamo fare sforzi  continui e consapevoli, e anche in questo caso, il successo non è garantito. 

Il “gaslighting” è un tentativo che non nega solo i diritti sanciti dal Primo Emendamento, ma persino il diritto e la possibilità di praticare un pensiero libero. Peggio ancora, è un tentativo di negarci la libertà di pensiero facendoci credere che il nostro pensiero manipolato sia in realtà il nostro pensiero libero, che abbiamo stabilito e coltivato da soli e di nostra volontà. 

Sorprendentemente, la stragrande maggioranza della gente non ha alcuna obiezione all’asservimento della propria mente. Preferiscono un comodo oblio purché la vita scorra liscia. Pensare è faticoso e la maggior parte delle persone preferisce evitare lo sforzo quando non è necessario.

Ma per coloro che usano la mente, la consapevolezza non è sufficiente. Per essere liberi dalla manipolazione della loro mente, le persone devono costruire la propria mente, la propria spina dorsale. Devono dubitare di tutto, informarsi su tutto, essere pronti e disposti a cambiare spesso idea, ammettere i propri errori e sviluppare gradualmente una percezione personale del mondo.

Ma soprattutto devono essere disposti a subire il rimprovero e la condiscendenza della maggioranza “gaslighted“. Una volta costruita una spina dorsale sufficientemente forte, è possibile affrontare con fiducia i manipolatori e i loro messaggeri. 

Sembrerebbe che solo individui molto forti e determinati possano farlo, ed è vero che non tutti possono affrontare il disprezzo dei manipolati. Tuttavia, le persone possono essere istruite e tirate fuori dalla prigione in cui sono tenute le loro menti. Anche se le persone non sono naturalmente resistenti alle influenze esterne, possono imparare a vedere il mondo senza i filtri imposti alla loro visione dalle parti interessate.

Non sto dicendo che dovrebbero diventare attivisti di qualsiasi tipo. Penso piuttosto che debba essere un lavoro interiore, qualcosa che una persona fa senza dichiararlo o farlo sapere. Mi rendo conto che non è semplice essere attivi solo interiormente, ma non sono favorevole all’attivismo esterno sotto forma di raduni, proteste e dimostrazioni.

Anch’io ho dovuto fare uno sforzo per sviluppare la mia comprensione del mondo. Mi sono scollegato da esso, ho costruito un muro interiore intorno a me ed è così che conduco la mia vita in modo abbastanza sereno. In questo modo, anche se il mondo esterno tenta di imporre una certa visione, posso vederla, ma non la sento. Mi limito a scrollarmela di dosso e a continuare a vivere come voglio.

All’inizio non è facile vivere in questo modo. Bisogna costruire il proprio mondo, con i propri valori, pur funzionando normalmente nell’ambiente quotidiano. Tuttavia, una volta costruito, si è liberi: Avete una prospettiva oggettiva da cui guardare il mondo in cui viviamo tutti e siete liberi di parteciparvi o meno, nella misura che preferite.