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La facciata di neutralità di Internet è stata smascherata

Dopo aver evitato per anni questa delicata questione, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha finalmente accettato il mese scorso “di decidere se le piattaforme di social media possono essere citate in giudizio nonostante una legge che protegge le aziende dalla responsabilità legale per ciò che gli utenti pubblicano sui loro siti”, scrive il New York Times. “La causa, intentata dalla famiglia di una donna uccisa in un attacco terroristico, sostiene che l’algoritmo di YouTube raccomandava video che incitavano alla violenza. … Sezione 230 del Communications Decency Act, una legge del 1996 intesa a promuovere … Internet … La legge stabilisce che le aziende online non sono responsabili della trasmissione di materiale fornito da altri. La Sezione 230 ha anche contribuito all’ascesa di enormi social network come Facebook e Twitter, garantendo che i siti non si assumessero nuove responsabilità legali con ogni nuovo tweet, aggiornamento di stato e commento”.

Tuttavia, la tutela dalla responsabilità sembra essere stata abusata. “Un gruppo crescente di legislatori, accademici e attivisti bipartisan è diventato scettico nei confronti della Sezione 230”, prosegue la notizia, “e sostiene che essa abbia messo al riparo le gigantesche aziende tecnologiche dalle conseguenze della disinformazione, della discriminazione e dei contenuti violenti che scorrono sulle loro piattaforme”.  Però, secondo i querelanti, “le piattaforme perdono le loro protezioni quando i loro algoritmi raccomandano contenuti, indirizzano annunci o introducono nuove connessioni ai loro utenti”.

Può sembrare una battaglia legale sul potere e sul controllo, ma la Sezione 230 può costare vite umane. “In un caso”, continua il giornale, “la famiglia di un americano ucciso in un attacco terroristico ha fatto causa a Facebook, sostenendo che il suo algoritmo aveva favorito la diffusione di contenuti prodotti da Hamas”. La causa è stata respinta, ma un giudice ha affermato che “i suggerimenti algoritmici di Facebook non dovrebbero essere protetti dalla Sezione 230”.

La libertà di Internet è un problema. Poiché la natura umana ci spinge a sfruttare qualsiasi cosa per il nostro bene, quando i giganti tecnologici possono sfruttare una piattaforma promuovendo contenuti che aumentano le loro entrate, nessuna morale li inibirà. Di conseguenza, hanno promosso video di decapitazioni dell’ISIS e altri raccapriccianti atti di terrore a persone che hanno identificato come potenziali simpatizzanti. La causa sostiene che la promozione di tali contenuti non solo aumenta le vendite dei giganti tecnologici, ma incoraggia anche potenziali terroristi ad agire.

È certamente necessario limitare la circolazione di video violenti o di contenuti che incitano alla violenza. Inoltre, uno degli argomenti contro i social media è che se indirizzano contenuti specifici a persone specifiche, non sono più “cartelloni pubblicitari” non coinvolti, come sostengono, ma attori attivi nel plasmare le menti di chi usa le loro piattaforme.

Da un lato, è impossibile tornare ai tempi in cui non c’era il cosiddetto “targeting”. D’altra parte, chi deciderà in che misura e con quali criteri effettuare il targeting? Dopotutto, siamo tutti soggetti alle stesse debolezze che inducono i giganti dei social media ad approfittare delle loro piattaforme. Come possiamo quindi garantire che chi è incaricato di monitorare i contenuti non cada negli stessi errori dei proprietari delle piattaforme di social media?

L’unica soluzione che vedo è quella di avviare un processo educativo completo, approfondito e a lungo termine che ci renda consapevoli della nostra interconnessione. Solo se ci rendiamo conto, al livello più profondo del nostro essere, che quando facciamo del male agli altri, facciamo del male a noi stessi, smetteremo di sfruttarci, opprimerci, maltrattarci e danneggiarci a vicenda.

Al momento, non siamo affatto vicini alla comprensione della necessità di questo processo. Ci stiamo spingendo con insistenza in un tunnel che finirà in una guerra mondiale nucleare. Se avvieremo questo processo educativo in tempo, invertiremo la tendenza che stiamo percorrendo. Se non lo faremo, ci infliggeremo reciprocamente sofferenze inconcepibili fino a quando non ci renderemo conto di essere dipendenti l’uno dall’altro.

Cum grano salis

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato che “il rischio di ‘Armageddon’ nucleare è il più alto degli ultimi sessanta anni dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha rinnovato le sue minacce mentre i suoi militari arretrano in Ucraina”. Tuttavia, secondo un articolo pubblicato dal Los Angeles Times, la dichiarazione “sembrava andare oltre le valutazioni dell’intelligence statunitense”. Infatti, “i funzionari della sicurezza nazionale dicono di non avere prove che Vladimir Putin abbia piani imminenti per un attacco nucleare”. In questo caso, credo anch’io che dovremmo prendere le dichiarazioni di entrambi i leader cum grano salis.

Alla fine, anche i Russi temono le conseguenze dell’uso delle armi nucleari. L’umanità non ha mai visto che aspetto ha una guerra nucleare mondiale. I precedenti di Hiroshima e Nagasaki, per quanto orribili, non sono nulla in confronto alla distruzione massiccia e prolungata che una guerra mondiale nucleare infliggerà, soprattutto se si considera la potenza delle bombe atomiche e all’idrogeno di oggi.

Le minaccie della Russia e dei suoi alleati sono inquietanti, ma credo che sia proprio questa la loro intenzione: demoralizzare e spaventare. Non credo che ci sia un’intenzione reale di impiegare testate tattiche nucleari o qualsiasi altro tipo di armi nucleari.

Se l’umanità precipita in una guerra mondiale nucleare, non abbiamo idea di dove ci porterà o di come finirà. Credo che tutti se ne rendano conto e agiscano di conseguenza. C’è semplicemente troppo in gioco, troppo da perdere per giocare d’azzardo con una guerra nucleare.

Oltre a ciò, un attacco del genere metterebbe il mondo intero contro l’aggressore. Nessuna superpotenza, per quanto forte e armata, può opporsi al mondo intero. Pertanto, le minacce di usare armi nucleari e le dichiarazioni sconfortanti su un possibile Armageddon nucleare sono, a mio avviso, irrealistiche, almeno in questo momento.

Detto questo, nel complesso il mondo si sta certamente muovendo in una direzione negativa. Se non riusciamo a capire che la guerra non è il modo per ottenere vantaggi politici o economici al giorno d’oggi, alla fine precipiteremo in una terza guerra mondiale.

Gli sviluppi in Ucraina dovrebbero preoccupare tutti noi e incoraggiarci a coltivare legami più forti tra tutte le parti dell’umanità, per evitare un possibile crollo della società globale.

Se riusciamo a trarre una lezione da questa dolorosa guerra, forse daremo un senso alla miseria che milioni di persone stanno vivendo. Se non riusciamo a trarne insegnamento, avremo bisogno di un’altra guerra, probabilmente più crudele, per accettare che dobbiamo deporre le armi e trattare l’umanità come è realmente: una singola entità le cui parti sono interconnesse e interdipendenti.

Alla fine impareremo che la guerra non è la strada giusta. Spero solo che non lo impareremo per mezzo di una prova nucleare.

 

Didascalia della foto:
FOTO DI ARCHIVIO: incontro tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il presidente russo Vladimir Putin  per il vertice USA-Russia a Villa La Grange a Ginevra, Svizzera, 16 giugno 2021. REUTERS/Kevin Lamarque

 

Il cielo stellato: una dimostrazione delle nostre qualità interiori

Nelle notizie (ZME SCIENCE): “Gli scienziati dicono che il cervello umano assomiglia all’universo”.
“Entrambe le reti neurali e galattiche hanno la stessa struttura, che punta ad un universo frattale.”
“Immagini parallele di cellule cerebrali e una rete cosmica di galassie rendono difficile distinguere le due cose. Quindi può sembrare che l’universo sia come un cervello gigante o viceversa, che ci sia un piccolo universo in ognuno dei nostri cervelli. Non è solo un pensiero divertente. In un nuovo studio, un astrofisico e un neurochirurgo hanno documentato le sorprendenti somiglianze tra reti cosmiche di galassie e reti neurali di cellule cerebrali.”

Domanda: Possiamo dire che quando ci fermiamo e guardiamo il cielo pieno di stelle, c’è una sorta di respiro e di connessione?

Risposta: Certamente. Direi che il cielo è una meravigliosa dimostrazione delle nostre qualità interiori.

Domanda: Significa che il cielo è ciò che esiste dentro di noi?

Risposta: Certamente. Da dove vedi tutto questo? Vedi te stesso!

Domanda: Vedo me stesso? E allora perché mi immobilizzo nella meraviglia? Quasi tutti vedono questo cielo e si bloccano. Che cos’è che causa questa meraviglia?

Risposta: Ti viene mostrato un pezzettino di ciò che è dentro di te in modo meccanico, così. In effetti, vedi te stesso dall’interno. Questo ti stupisce un po’, ti meraviglia e ti tocca.

Domanda: Qual è la cosa più importante che devo vedere dentro di me?

Risposta: Che ci sono infinite possibilità in te, un numero infinito di ogni possibile qualità. Devi iniziare a connetterle tutte insieme in qualche modo e riceverai il Creatore. Dobbiamo guardare il cielo stellato più spesso.
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Da Kab TV “Notizie con il Dr. Michael Laitman” 30/06/22

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Quanto è libera la libertà di espressione?

Il 25 aprile, quando Twitter ha annunciato l’acquisto della piattaforma da parte di Elon Musk, ha dichiarato che Musk lo ha fatto per promuovere la libertà di parola. “La libertà di parola è il fondamento di una democrazia funzionante e Twitter è la piazza digitale dove si discutono questioni vitali per il futuro dell’umanità”, ha dichiarato Musk, secondo quanto riportato nel comunicato. L’Unione Europea, tuttavia, non era convinta. Il giorno dopo, Euronews ha riferito che la Commissione Europea ha avvertito Musk che “Twitter dovrà ‘adattarsi completamente alle regole europee’, qualunque siano le intenzioni di Elon Musk riguardo alla libertà di parola”. Il giorno dopo, Musk ha annunciato il suo consenso. Come pubblicato su AP News, “il commissario europeo per il mercato interno Thierry Breton ha dichiarato all’Associated Press … di aver illustrato a Musk come i regolamenti online del blocco mirino a sostenere la libertà di parola, assicurando allo stesso tempo che qualsiasi cosa sia illegale “sia proibita nello spazio digitale”, cosa che Musk ha “pienamente condiviso””.

Sono d’accordo con le condizioni imposte dall’UE. Dopo tutto, è obbligo dell’UE proteggersi da una ” libertà di espressione” che cerca di manipolare le persone e ha secondi fini. Per quanto le intenzioni possano essere pure all’inizio, a lungo andare non può esistere una vera libertà di espressione. La libertà di espressione non ha posto nel nostro mondo. Finché le persone vedranno il mondo solo attraverso la loro prospettiva, attraverso il loro interesse personale, non ci potrà essere libertà. Anche se Musk vuole proteggere la verità, alla fine sta proteggendo solo la propria verità. È così che agisce ogni essere umano.

Anche se a tutti è permesso di esprimere liberamente la propria opinione, si finisce per avere una piattaforma in cui tutti urlano la loro “verità” e nessuno li ascolta. In altre parole, Twitter diventerà una piattaforma per urlare, ma niente di più. Sarà una conversazione tra sordi.

Penso che se vogliamo davvero aiutare l’umanità, dovremmo andare nella direzione opposta: mettere a tacere tutti i “social media”. Dovremmo tutti fare silenzio e iniziare ad ascoltare.

Se restiamo in silenzio per un po’ di tempo, cominceremo a sentire noi stessi: chi siamo, cosa siamo, perché siamo qui e cosa vogliamo ottenere nella vita. Se lo facciamo, scopriremo che le uniche parole che valgono la pena di essere dette sono quelle che aiutano gli altri.

Affermare la propria opinione, la propria verità, la propria prospettiva, non ha senso se non nasce dal desiderio di aiutare e fare del bene agli altri. Quando vi lascerete guidare da questo desiderio, vi sarete guadagnati il diritto di parlare, perché allora il vostro discorso sarà un contributo per gli altri e le persone avranno un motivo e un desiderio di ascoltarvi.

Didascalia dell’immagine:
Elon Musk arriva al Met Gala a tema In America: Anthology of Fashion al Metropolitan Museum of Art di New York City, New York, U.S., 2 maggio 2022. REUTERS/Brendan Mcdermid

Non possiamo buttare tutti nella stessa pentola

Commento: Dici sempre che la connessione dovrebbe essere gentile, dal livello dell’amore.

La mia risposta: Ci dovrebbe essere un reciproco completamento nella società, di tutti verso tutti, fino al punto che tutti possano esprimersi e tutti lo percepirebbero correttamente.
Null’altro. Nessuno ti obbliga a essere uguale agli altri, a buttare tutti nella stessa pentola, ad organizzare una sorta di catering pubblico per tutti. Non tutti sono uguali, e tutti fanno di tutto per essere uguali agli altri nel prodotto pubblico.

Domanda: Dici sempre che siamo sotto l’influenza della forza superiore della natura, che ci forma. Come si sentirà in questo caso?

Risposta: La natura non vuole vedere che siamo tutti buttati nella stessa pentola. In nessun modo. È per questo che ci ha resi diversi gli uni dagli altri. Siamo tutti così diversi, in mille parametri. La natura non vuole che siamo tutti uguali.

È per questo che dobbiamo essere esattamente così. Ognuno di noi si distingue e dovrebbe mostrare tutte le sue qualità migliori davanti alla società. La società è felice con persone tali, dovrebbe incoraggiarle. In questo modo si complementano e la società diventa più ricca.
Domanda: La mia individualità e quella degli altri, dovrebbero essere per la società, o no?

Risposta: Credo che non possa essere in alcun altro modo. Per cos’altro può essere utilizzata? Siamo in un’era in cui tutto ciò che facciamo è molto individuale, e dall’altro lato, si dissolve in tutto il resto che viene fatto.

Se una volta potevo fare qualcosa, e rimaneva mio dall’inizio alla fine, oggigiorno non si può costruire neanche una vite senza che passi da una ventina di mani, e oltre a me, ci saranno molte idee e forze investite.

Commento: I componenti arrivano da ogni parte del mondo per questa vite. È questo il mondo attuale.

La mia risposta: Questo è il mondo attuale, e quindi, dobbiamo capire noi stessi e la società in questo modo. La cosa più importante è come ci integriamo nella connessione con gli altri.
Questo mondo verrà costruito comunque. Attraverso tentativi ed errori.

Commento: Ma per non attraversare tanta sofferenza….

La mia risposta: La gente imparerà. In che altro modo possiamo fare? Si vede nei bambini piccoli, come stanno gradualmente imparando, e soffrono meno, e cadono meno, sempre meno. È così che si cresce.

Cosa si può fare? La natura non permette a un bambino piccolo di alzare un grande peso o di fare qualcos’altro, solo in accordo con le sue capacità, in modo che non faccia male agli altri e si sviluppi. È la stessa cosa anche per noi.
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Da KabTV “Notizie con il Dr. Michael Laitman” 14/4/22

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Nati Liberi

Commento:  I ricercatori hanno studiato a lungo gli effetti del seguire la maggioranza, ovvero quando si sceglie di seguire ciò che l’ambiente sceglie, quando si sceglie ciò che parenti e amici approvano e ciò che va di moda. È come se non si avesse un’opinione precisa. I ricercatori hanno notato che spesso è la paura di perdere delle opportunità che ci spinge a seguire la maggioranza. Questa è una condizione che si verifica quando si comincia a pensare che l’erba del vicino è sempre più verde, che la vita di qualcun altro è più interessante, e così via. In pratica tutto si riconduce al fatto che c’è la paura delle occasioni mancate.

La mia risposta: Certo.

Domanda: È per questo che scegliamo quello che hanno scelto gli altri?

Risposta: Io non so chi sceglie ma, per lo più, sì. Soprattutto perché pensiamo che gli altri abbiano il giardino più verde, migliore, e così via.

Domanda:  Una persona può uscire da questa mancanza di libertà? Dal fatto che vive come tutti gli altri scelgono di vivere, quindi sceglie lo stesso? È possibile scappare da questa situazione?

Risposta:  Penso che solo se una persona lavora su se stessa e se ha un sistema di difesa diverso allo stesso tempo, capirà perché sta facendo questo.

E perchè seguire la maggioranza in questo modo? La maggioranza non è altro che una forza animale bruta che mi dirige a scegliere ciò che lei stessa sceglie.

Ti tira solamente e dice: “ sarai al sicuro con noi, andrà tutto bene, sarai come tutti gli altri, non ti serve niente di nuovo o ti sentirai male, e così via.” Possiamo già vedere come funziona.

Un individuo può essere libero solamente se si pone al di sopra del collettivo, se può essere libero dal collettivo, e quando decide a cosa unirsi. Allora, o crea lui stesso un gruppo oppure ne segue uno già conosciuto.

Domanda: Ma solo quando è lui a deciderlo?

Risposta: Sì, certo.

Domanda:  Che cosa deve ponderare per questo, per unirsi a loro?

Risposta: Lo scopo! Il suo stesso scopo e quello del collettivo, e scegliere da questo quale gruppo seguire.

Domanda: Quale scopo determina se una persona è libera o meno? Per esempio, ti verrà detto: “È andato per questo scopo.” E tu dirai “ questo è un uomo libero”.  Se ha scelto questo scopo è un uomo libero. È possibile che sia così?

Risposta: Se, prima di tutto, non cade sotto l’influenza di nessun gruppo.

Domanda: Che cosa si può fare con la natura umana, che è tutta sotto il collettivo e l’opinione generale?

Risposta: Questo è ciò che vediamo.

Domanda: Quindi l’uomo deve uscire dalla sua natura, in generale?

Risposta: Sì. Queste sono persone speciali che nascono così, si sviluppano, e quindi non riescono a far parte di nessun gruppo. E poi trovano la loro realizzazione.

Domanda: Una persona può imparare questo?

Risposta: No.

Domanda: Se non nasce libero, continua a non essere libero?

Risposta: Sì.

Commento: Questo è il verdetto generalmente.

La mia risposta: Questo non è un verdetto; è la natura che opera in questo modo.

Domanda: Hai mai visto persone così libere nella tua vita?

Risposta: Molto poche. Di solito queste persone scelgono la vera mancanza di libertà. Cercano un gruppo a cui potersi avvicinare e unire, dentro il quale possono donare loro stessi fino alla fine. Perché capiscono che è impossibile esistere separatamente. E quindi, per realizzare se stessi, la cosa principale da fare è trovare il gruppo giusto.

Nato libero, l’uomo prende la sua libertà e segue il collettivo. Sacrifica la sua libertà in modo da realizzare se stesso correttamente. Perché la realizzazione è ancora nel collettivo, nel gruppo.

Domanda: È davvero questo il suo eroismo? È meglio che essere libero perchè sei nato libero?

Risposta: Qual è il punto? È un’esistenza solitaria.

 

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From KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 6/23/22

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Microdosaggio: ci sono modi migliori per aumentare la creatività

Mi è stato detto che c’è una nuova tendenza ad assumere piccole quantità di dietilamide dell’acido lisergico (LSD), funghi contenenti psilocibina e altre sostanze allucinogene per migliorare la creatività e la resa sul lavoro. I dati scientifici relativi a questa pratica, chiamata “microdosaggio”, sono a dir poco inconsistenti. Uno studio ha rilevato che gli effetti sono molto limitati e si verificano solo se si crede in essi. Un altro studio ha riscontrato alcuni effetti positivi, ma anche effetti altrettanto negativi. Capisco la necessità di estendere i propri limiti, di vedere al di fuori di noi stessi; è un’attrattiva molto forte. Tuttavia, c’è un modo migliore per farlo, che non implica la disconnessione dalla realtà, ma il suo contrario: una nuova e più profonda connessione con tutto.

Invece di allontanarci dagli altri attraverso le droghe, a qualsiasi livello di dosaggio, dovremmo aumentare e approfondire la nostra connessione con loro. Così facendo, possiamo iniziare a vedere il mondo “attraverso i loro occhi”, a sentire il mondo come lo sentono loro e a uscire veramente da noi stessi.

Ogni persona vive nel proprio mondo tridimensionale. Quando cominciamo a vedere il mondo attraverso gli occhi degli altri, guadagnamo infinite dimensioni alla nostra percezione. Meglio ancora, la realtà che vediamo attraverso gli altri migliora e arricchisce quella che vediamo attraverso i nostri occhi. Questi “universi paralleli” non entrano in conflitto, ma si intrecciano in un quadro più completo della realtà.

Tutto ciò di cui abbiamo bisogno per raggiungere questo obiettivo è cambiare la nostra intenzione nelle interazioni con gli altri. Invece di cercare di ottenere dagli altri quanto più possibile per noi stessi, dovremmo sforzarci di dare agli altri quello che possiamo e quando possiamo. Impiegare questa tattica ci rivelerà cosa provano e come vedono il mondo. L’unica cosa che ci impedisce di scoprire questi nuovi mondi infiniti che esistono intorno a noi è la nostra intenzione di sfruttarli piuttosto che di contribuirvi.

Non dobbiamo necessariamente ribaltare il nostro atteggiamento nei confronti degli altri tutto in una volta. Possiamo fare delle “microdosi”, iniziando da dove è più facile e con le persone più vicine a noi. Le rivelazioni che scopriremo saranno sicuramente allarmanti e illuminanti. Man mano che procediamo, la nostra intera visione del mondo cambierà e la nostra percezione della realtà sarà completamente nuova. È un processo cumulativo, quindi non dobbiamo avere fretta.

Tuttavia, questo processo non può avere successo in modo isolato. Se una sola persona cerca di cambiare il proprio atteggiamento verso gli altri, non funzionerà. È necessario che ci sia almeno un gruppo di persone che lavorino insieme su questo tema. Quando lo mettono in pratica tra di loro, si aprono al mondo dell’altro, imparano a sentirsi l’un l’altro, si incorporano nel mondo dell’altro e l’intera percezione cambia. Una volta raggiunto questo traguardo tra di loro, la loro nuova percezione si rifletterà sul modo in cui vedono il mondo in generale e saranno in grado di applicare le loro intuizioni a tutti gli aspetti della loro vita.

Foto di Alan Rockefeller via Wikimedia

Sulla possibilità delle armi nucleari

Venerdì 20 settembre, il presidente Russo Vladimir Putin ha annunciato l’annessione di quattro regioni Ucraine. Un giorno dopo, le forze ucraine hanno riconquistato la città chiave di Lyman nella regione di Donetsk, una delle regioni annesse. In risposta, Ramzan Kadyrov, capo della regione russa della Cecenia, ha dichiarato che Mosca dovrebbe prendere in considerazione l’uso di un’arma nucleare tattica a bassa potenza nella sua guerra contro l’Ucraina, secondo quanto riportato da Reuters.

Non è stata la prima o la seconda volta che è stata ventilata l’idea di usare armi nucleari in Ucraina. Anche l’ex presidente russo Dmitry Medvedev aveva avvertito che la Russia avrebbe potuto usare armi nucleari, ma la dichiarazione di Kadyrov è la più esplicita e rappresenta un’escalation del livello di aggressione.

Non mi sorprende che l’idea di una guerra mondiale sia sul tavolo, o che si preveda una guerra nucleare. Il padre del mio insegnante, il grande pensatore e cabalista Yehuda Ashlag (alias Baal HaSulam), scrisse poco dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale che l’umanità non aveva imparato nulla dal passato e che una terza e persino una quarta guerra mondiale erano possibili, e che sarebbero state guerre atomiche. Chiaramente, le idee di Baal HaSulam non furono accettate e si pensò che l’umanità non avrebbe osato ripetere gli orrori di Hiroshima e Nagasaki. Altrettanto chiaramente, ci si sbagliava e oggi la possibilità delle bombe atomiche sembra molto reale.

In ogni modo, non credo che l’umanità abbia del tutto dimenticato la Seconda Guerra Mondiale. Anche se venissero usate armi nucleari, probabilmente non si tratterebbe totalmente di una guerra nucleare, ma verrebbero usate come armi tattiche, e le conseguenze orribili anche di queste, risveglierebbero il trauma del passato.  Se tutto va bene, questo sarà sufficiente per fermare l’umanità a un passo dalla distruzione. 

Inoltre, le persone oggi sono più consapevoli che la causa alla radice delle nostre sofferenze è la nostra divisione, l’odio reciproco che infesta le persone e le nazioni. L’idea che la nostra sopravvivenza dipenda dalla nostra unità, o almeno dal livello di solidarietà, sta prendendo piede in tutto il mondo.  Anche questo inibisce la passione del popolo per il sangue, almeno un minimo.

Nei suoi scritti, intitolati Gli scritti dell’ultima generazione, Baal HaSulam ha spiegato perché la solidarietà è la chiave per evitare una terza guerra mondiale. Ora che è chiaro che la democrazia, gli accordi internazionali, i trattati e le sanzioni sono impotenti di fronte all’odio,  forse la gente sarà più aperta a provare l’unico antidoto alla distruzione reciproca: la costruzione reciproca, o in termini più semplici, la solidarietà e l’unione. 

Tutti si rendono conto che in una guerra atomica non ci saranno vincitori. Spero e credo che avremo abbastanza buon senso da ricordarcelo prima di premere il grilletto nucleare.

Didascalia della foto:
Il capo della Repubblica cecena Ramzan Kadyrov durante un incontro di lavoro con il presidente russo Vladimir Putin. Attribuzione: Cremlino.ru

Quando la natura parla, dovremmo ascoltare

L’uragano Ian ha lasciato una scia di devastazione che richiederà settimane per essere valutata, anni per essere riparata e chissà quali nuove avversità si verificheranno nel frattempo. Secondo gli scienziati, probabilmente non è stato il cambiamento climatico a causare Ian, ma lo ha certamente intensificato.  A meno che non si mettano in atto strumenti di correzione decisamente più efficaci, è meglio prepararsi a molto peggio, perché quando la natura parla, dobbiamo ascoltarla.

La violenza delle tempeste è in aumento, gli incendi selvaggi sono sempre più frequenti e intensi e la siccità sta distruggendo fiumi e laghi. Più interferiamo con la natura e la stravolgiamo attraverso uno sfruttamento sconsiderato, più scateniamo fenomeni aggressivi ed estremi.

Nella saggezza della Kabbalah, “natura” è sinonimo di “Dio”. Questo non significa che dobbiamo inchinarci al vento o al sole come facevano i pagani, ma che dobbiamo capire che abbiamo a che fare con forze superiori, molto più potenti di noi. Pertanto, dovremmo seguire le loro direttive piuttosto che cercare di dominarle come se fossimo superiori a loro.

La loro direttiva è semplice: rimanere in equilibrio.  La natura ci sta dicendo che non possiamo prendere per noi stessi più di quanto ci serve in quanto creiamo dei disequilibri di cui la natura si vendica. Più prendiamo oltre ai nostri bisogni, e più intensa sarà la vendetta della natura. Ecco perché i disastri naturali sono sempre più intensi.

Non dovremmo negarci nulla di ciò di cui abbiamo bisogno. Tuttavia, ci siamo abituati a ottenere non ciò di cui abbiamo bisogno, ma ciò che vogliamo, e c’è una grande differenza tra ciò di cui abbiamo bisogno e ciò che vogliamo.

Credo che l’America come paese, e il popolo americano, siano abbastanza resilienti da superare le avversità e apportare i cambiamenti necessari. La Florida si riprenderà dalle conseguenze di Ian, ma ciò che accadrà oltre alla riparazione dei danni fisici dipende dall’intero paese.

L’America, il campione mondiale del consumismo, dovrebbe cambiare rotta e guidare il mondo verso un nuovo paradigma: più equilibrio e sostenibilità. L’attenzione nel XXI secolo dovrebbe spostarsi dal migliorare la vita materiale a migliorare la vita sociale. I nostri bisogni materiali sono stati soddisfatti: ora è arrivato il momento di soddisfare i nostri bisogni emotivi, e questi saranno soddisfatti quando creeremo una società in cui la gente ama vivere.

L’unico modo per creare una società gradevole è favorire le connessioni tra le persone. Di conseguenza, se l’America si concentra sulla riparazione della crescente estraneità tra le persone, darà a queste ultime un senso di appagamento.  Questo, a sua volta, ridurrà l’attenzione della gente al materialismo, frenando senza sforzo il consumo eccessivo.

Le persone non si sentiranno insoddisfatte perché la loro soddisfazione deriverà dai legami sociali piuttosto che dai beni materiali.

Non c’è limite alla quantità di legami sociali che gli esseri umani possono creare; è la risorsa sostenibile per eccellenza. Attingendo ad essa, troveremo un’abbondanza di potere e di gioia nelle connessioni sociali. Allora, invece di sfruttare la natura per cercare di soddisfare i nostri insaziabili desideri, prenderemo naturalmente solo ciò di cui abbiamo bisogno e dirigeremo le nostre energie positive verso gli altri.

Didascalia foto:
Vedute aeree alle prime luci dell’alba dei quartieri danneggiati dall’uragano Ian, di categoria 4, che ha colpito la costa occidentale della Florida, il 29 settembre 2022 a Fort Myers, Florida Credit: U.S. Coast Guard

Lasceremo le nostre impronte sulle strade polverose di pianeti lontani?

Ci sono stati soltanto una mezza dozzina di eventi veramente importanti  nella saga di quattro miliardi di anni di vita sulla Terra: la vita unicellulare, la vita multicellulare, la differenziazione in piante e animali, lo spostamento degli animali dall’acqua alla terraferma e l’avvento dei mammiferi e della coscienza.

Il prossimo grande passo dovrebbe essere l’idea della vita interplanetaria – un viaggio senza precedenti che ci cambierà e ci arricchirà radicalmente. (Elon Musk).

La mia risposta: non sono per nulla d’accordo con questo. Che cosa ci darà?  Perché le fasi precedenti di sviluppo dovrebbero portarci a quest’ultima fase?  Voleremo da stella a stella? Perdipiù, ci troviamo in una condizione energetica e fisica tale che questi voli ci costeranno centinaia di anni! Perché abbiamo bisogno di volare da un campo all’altro?

Domanda: Egli considera lo sviluppo interplanetario come il prossimo grande passo. Tu cosa pensi sia il prossimo grande passo?

Risposta: Il prossimo grande passo sarà rivelare il significato della vita. Perché è apparsa dal nulla e perché i passi di cui parla  iniziano a svilupparsi da essa?

Domanda: Una persona quindi arriverà alla domanda: “perché vivo?”

Risposta: Sì. Più ci sviluppiamo, più vogliamo sapere qual è la nostra radice, la nostra fonte.  È questo ciò che ci interessa.  Questa è la ricerca del  significato della vita, dato che ogni cosa è racchiusa nella nostra radice.

Oggi quando facciamo qualcosa, sviluppiamo le forze e i dati che si trovano nella nostra fonte.

 

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From KabTV’s “News with Dr. Michael Laitman” 6/30/22

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